CINA-VATICANO. VOCI SULLA FIRMA IMMINENTE DELL’ACCORDO. PECHINO DECIDERÀ SULLA NOMINA DEI VESCOVI?

16 Settembre 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Si infittiscono le voci della firma imminente o comunque a breve termine di un accordo sulla nomina dei vescovi fra il governo di Pechino e La Santa Sede. Come è noto questo eventuale accordo , in cui si permetterebbe al governo dittatoriale e comunista cinese di influire in maniera decisiva sulla scelta dei Pastori delle diocesi ha creato e crea molte perplessità e resistenze nel mondo cattolico, dentro e fuori la Cina. Anche perché vedrebbe la luce in un momento in cui il regime è attivamente impegnato a ridurre i margini esigui di libertà delle religioni tutte. Ma vediamo che cosa scrive il M° Aurelio Porfiri nei suoi Dispacci.

Imminente la firma dell’accordo Pechino-Santa Sede?

Secondo il filippino “inquirer.net”, in un articolo dal titolo “China, Vatican agreement imminent: Taiwan ministry” , un accordo fra Cina e Vaticano starebbe per essere firmato in settembre o ottobre. Queste informazioni sono state rivelate dal ministro degli esteri di Taiwan che le avrebbe ottenute da molteplici fonti. L’informazione è stata poi ripresa da molti organi di stampa. L’accordo prevedrebbe che la Cina riconosca il Papa come capo della Chiesa Cattolica in cambio di un controllo del governo comunista sulla nomina dei vescovi. Cioè i candidati potenzialmente critici dello status quo (cioè di azioni di un governo comunista-ateo ed estremamente restrittivo in materia di religione) sarebbero scartati. E questo accordo arriverebbe anche in un periodo in cui il controllo sulla religione in Cina non solo non si è allentato, ma anzi si è di molto intensificato. Lo dico da indegno Cattolico che ama la Cina: se l’accordo è come viene descritto, non sarà un segno di risanamento, ma una ferita profonda che rischia di non rimarginarsi mai. Veni Sancte Spiritus…

 

Un parere autorevole sulla sinicizzazione come la intende Pechino….

Il padre Jean Pierre Charbonnier è un notissimo sinologo francese. Bontà sua, ha letto i miei ultimi articoli in cui parlavo della difficoltà nel concepire a che cosa tenda la sinicizzazione. Mi ha mandato una replica in francese che offro in traduzione: “È un dato di fatto che l’espressione della fede nella tradizione culturale cinese non risale ad oggi e può assumere molte forme. È vero che molti cinesi a Singapore e Hong Kong apprezzano il gregoriano. Il coro della chiesa di Beitang a Pechino con vero piacere canta l’Alleluia di Handel. Ma il governo cinese ha scarso interesse per questi aspetti culturali. La sinicizzazione in politica significa sottomissione assoluta al Partito e al suo leader. L’unico elemento di sinicizzazione è l’uso improprio degli standard confuciani di assoluta obbedienza dei sudditi al sovrano. Una legione di martiri cinesi ha testimoniato che Dio solo è Onnipotente, che deve essere amato sopra tutto, che quell’amore che libera dai vincoli del sistema patriarcale sanzionato precedentemente con il sacrificio in onore degli antenati. La pietà filiale confuciana (xiaodao) può effettivamente prosperare nella relazione trinitaria del Figlio al Padre da cui viene la via dell’amore e del perdono. Il rispetto per i genitori e per le autorità civili arrivano solo al 4 ° comandamento. Solo Dio Amore salva. La legge e i riti possono solo aiutare a testimoniare”. Bel messaggio, da una persona che ha studiato il rapporto fra Cina e Cristianesimo per una vita.

 

I Cinesi? Esecutori. Ma se li sposti dai binari si fermano.

Riprendo ancora da “Pillole di Cina” di Massimo Donda: “Questi lavoratori (che hanno solo il potere di fare) appaiono completamente spiazzati quando si tratta di prendere la benché minima decisione a fronte di una variazione nelle condizioni al contorno. Si irrigidiscono, abbandonano il processo a se stesso interrompendo l’esecuzione della procedura, non sanno cosa fare per recuperare il controllo della situazione, spesso non chiedono neppure l’intervento di qualcuno che li aiuti a trarsi d’impiccio”. In effetti chi vive in Cina ha sempre presente questa impressione, l’incapacità di ragionare “outside the box”. Joseph Needham studiò questo fenomeno, e cioè di come la Cina improvvisamente aveva perso la dote della creatività che le era stata propria in precedenza. Sono ottimi esecutori (ed imitatori, ma su questo ci sarebbe da dire) ma hanno bisogno di muoversi in un percorso ben definito e prevedibile.

 

Libertà di stampa, oggetto sconosciuto in Cina

Tempo fa ho inviato alcuni miei articoli sulla Cina ad alcuni amici sparsi per il mondo tramite e-mail. Uno che vive a Pechino mi ha detto che un mio articolo apparso su “AsiaNews” non lo poteva aprire in quanto in Cina non è possibile accedere a questi sito. Ricordo che negli anni in cui insegnavo a Shanghai a molti siti cattolici, compreso quello del Vaticano, non si potevano accedere.

Proprio “AsiaNews” con un articolo a firma del suo direttore Bernardo Cervellera informa su nuove misure restrittive per la evangelizzazione online: “D’ora in poi sarà proibito evangelizzare on-line. L’Amministrazione statale per gli affari religiosi ha diramato da ieri alcune regole per le attività religiose via internet che vietano la diffusione di cerimonie religiose in streaming (in diretta su internet), comprese la preghiera, il predicare e perfino il bruciare incenso. Le nuove regole proibiscono pure alcuni contenuti sensibili: è bandito postare la minima critica alla leadership del Partito e alla politica religiosa ufficiale; promuovere la partecipazione di minori alle cerimonie religiose, usare la religione per rovesciare il sistema socialista. Le nuove regole sono pubblicate sul sito di informazione giuridica del governo cinese, sotto il titolo “Misure per la gestione di informazioni religiose su Internet”. Esse sono ancora in bozza, e attendono commenti dal pubblico, ma come avviene quasi sempre, la bozza è in pratica il testo definitivo. Le “Misure…” sono suddivise in cinque capitoli e contengono in tutto 35 articoli. I cinque capitoli trattano delle regole generali, dell’approvazione per i servizi di informazioni religiose on-line, della gestione, della responsabilità legali e alcune disposizioni supplementari”. La Cina si apre e chiude come una porta scorrevole….

 

Persecuzione dei cristiani, continua ancora in Cina. Eccome. 

Articolo del “New York Post” del 10 settembre (ripreso da “Associated Press”che parla delle correnti difficoltà dei cristiani in Cina. Offro la mia traduzione italiana di una parte di questo articolo: “Sotto il presidente Xi Jinping, il più potente leader cinese dopo Mao Zedong, i credenti vedono le loro libertà ridursi drammaticamente anche se il paese sta facendo esperienza di una rinascita religiosa. Esperti e attivisti affermano che mentre consolida il suo potere, Xi sta conducendo la più severa soppressione sistematica del cristianesimo nel paese da quando la libertà religiosa è stata scritta nella costituzione cinese nel 1982. [Bob] Fu [responsabile di ChinaAid] inoltre ha fornito riprese video di quelle che sembravano pile di Bibbie infuocate e documenti che affermavano che i firmatari avevano rinunciato alla loro fede cristiana. Ha detto che è la prima volta dalla rivoluzione radicale di Mao del 1966-1976 che i cristiani erano stati costretti a fare tali dichiarazioni, delle vere e proprie abiure, per paura dell’espulsione dalla scuola e della perdita delle prestazioni sociali. Un pastore cristiano nella città di Nanyang, in Henan, ha detto che croci, Bibbie e mobili sono stati bruciati durante un’incursione nella sua chiesa il 5 settembre”.

Purtroppo è difficile prevedere una via d’uscita da questa situazione. Un eventuale accordo fra Pechino e la Santa Sede corre il rischio di dare ancora più legittimità a questi comportamenti.

 

Ancora sulla persecuzione

Si occupa della intensificazione delle misure verso religione anche il “Macau Daily Times” di Macao, Cina, del 14 settembre con un articolo dal titolo “Religious crackdown endangering goal of ‘harmonius’ China, say analists” in cui la giornalista Lynzy Valles intervista Padre Franz Gassner, teologo della University of Saint Joseph, il commentatore politico Larry So e il sottoscritto. Ho fatto notare, come suggerito da altre parti, che queste reazioni contro la religione potrebbero segnalare una paura per il grande risveglio religioso in Cina.







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20 commenti

  • deutero.amedeo ha detto:

    Non dico nulla di nuovo sostenendo che quella di un accordo tra Governo Cinese e Vaticano è una questione complessa; porla solo o soprattutto in termini politici sarebbe un disconoscimento della vera natura della Chiesa e della sua funzione salvifica.

    Non potendo fare altro, mi affido a Dio, re di tutta la terra (Sal 47,8) e che regna sui popoli, sedendo sul suo trono santo (Sal 47,9) . Se Dio vorrà, sono certo che la superbia e la vanagloria di un Bergoglio e di un Parolin non potranno fare nulla.
    Ad meliora.

  • Ángel Manuel González Fernández ha detto:

    Caro Direttore:
    Primo la verità e poi…, e poi il dialogo e l’accordo.
    “Eppure alcuni media hanno demonizzato Viganò…”:
    Marcello Pera:
    “Senta. Io non parto da nessuna idea preconcetta e non dico che quanto afferma Monsignor Viganò sia il Vangelo, però merita attenzione e riscontro. Invece di attuare una campagna denigratoria sul vescovo e sul giornalista Tosatti i media dovrebbero volere la verità. In poche parole: non ci interessano i motivi che hanno spinto Viganò, ma solo se le sue asserzioni sono vere o meno”:
    http://www.lafedequotidiana.it/marcello-pera-non-parlando-sul-caso-vigano-papa-acuisce-la-crisi-nella-chiesa/
    Saluti.

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Il regime cinese lascia la massima libertà per quanto riguarda fare i “danè”. Per tutto il resto è un regime totalitario al cento per cento. Ritengo inoltre che alla stragrande maggioranza dei cinesi la religione in generale non importi nulla, quindi i credenti, e fra questi i cattolici, sono un piccolo gregge senza alcuna tutela nè da parte del regime, nè da parte dell’opinione pubblica cinese.
    Forse in questo caso e a malincuore, molto a malincuore, penso che sia meglio poco che niente.
    Il poco significa accettare limiti pesanti posti dal regime ai vescovi, purchè sia loro concesso almeno di esistere in comunione con Roma.
    Altro discorso è capire se per i vescovi, cinesi e non, la comunione con Roma in questo momento storico è un affare.

  • peter ha detto:

    La crisi nella Chiesa? Ma cosa vi aspettavate da un papa gesuita?
    Mai nella storia, da quando la S.Ignazio fondò la Compagnia di Gesù, un gesuita era salito al trono di Pietro!
    E’ stata una vera occupazione!
    Sono convinto che l’accordo tra Cina e Vaticano porterà inevitabilmente allo scisma. Questo accordo sarà il più grande errore politico di Bergoglio dalle ricadute impensabili.

  • Valeria Fusetti ha detto:

    Mi dispiace tanto, ed ho il cuore veramente pesante sia per tutto quello che hanno patito, patiscono e partiranno i cristiani cinesi, sia perché ho l’ impressione che il tipo di Chiesa che sembra verrà imposta in Cina sia, in fondo, il tipo di Chiesa che potrebbe diventare il “nuovo modello di chiesa universale”. Un modello che, se ci si basa più su cosa viene fatto sistematicamente che sulla fantasiosa narrazione degli aedi di corte, sembra piacere agli attuali detentori del potere. Un progetto che avanza, tra un sorriso e un insulto, nella negazione della realtà e la manipolazione di chi o è semplice come una colomba, o non può credere, o non osa, che ciò che emerge dal cumulo di menzogne, sia la verita. Questo se fossero solo gli intrighi umani a dettare legge. Fortunatamente il vero Capo è un altro, anche se non sembra molto ascoltato. Citato magari si, per fargli contraddire quello che ha già affermato una volta per sempre per mezzo degli Apostoli. A questo punto mi sembra di capire, e non vorrei, che nel magico cerchio del potere ecclesiastico, molti siano veramente convinti non che il Signore dorme sulla barca squassata dalla tempesta ma che il nostro Signore, il nostro Salvatore amatissimo, sia un mito ! È un vero peccato che snobbino l’ Apocalisse, e in generale anche il Vangelo di Giovanni.Dovrebbero leggere di più il Vangelo e meno una stupida teologia degna della fantasia di Sartoris e Sinchetto. Con tutto il rispetto per i fumetti della mia infanzia, ovviamente.

  • pier luigi Tossani ha detto:

    ho la sensazione che il regime in Cina stia per crollare da un momento all’altro. Crisi demografica… e la gente è stanca degli slogan del governo…

    http://www.asianews.it/notizie-it/Dopo-le-religioni-fallite-di-Mao-e-di-Deng,-la-Cina-cerca-Dio-25739.html

  • deutero.amedeo ha detto:

    In estrema sintesi vorrei ricordare al nostro Papa che l’insegnamento biblico è estremamente chiaro : è il potere umano che deriva dal potere Divino, non è il potere Divino che deriva da quello umano.

  • Anima smarrita ha detto:

    Grazie, dott. Tosatti, per l’ attenzione a tematiche di stringente attualità che offre alla nostra riflessione. Non ci resta che pregare perché il Signore – come da vangelo odierno – sorregga i bisognosi sotto il peso delle proprie croci. Croci la cui gravità sfugge agli occhi degli indifferenti e dei distratti!

  • Anonima ha detto:

    In altre parole: un pastore che ha svenduto il suo gregge per meno di un piatto di lenticchie.

  • alice ha detto:

    Un applauso al ministro degli esteri di Taiwan che si unisce alla schiera di coloro che si battono per la verità.

  • anna maria ha detto:

    Nel brano del Vangelo , che la liturgia oggi ci propone, troviamo la famosa ed importante frase che Gesù rivolge a San Pietro : ” Vai dietro Me, satana , perché non pensi secondo Dio , ma secondo gli uomini “! Pietro , primo Papa della storia , dinanzi alla rivelazione che Gesù offriva loro, riguardo l’imminenza della sua Passione e Morte , reagisce come il ” mondo” : ” Questo non ti accadrà mai ,Signore, ” . E Gesù : ” Vai dietro Me SATANA ! ! ! ” San Pietro non aveva ancora capito niente , ragionava ancora in termini umani : la persecuzione non era contemplata , la persecuzione bisognava evitarla a tutti i costi : ” Questo non ti capiterà mai Signore” . Pietro pretendeva persino di ” dar lezione ” a Gesù ! ! ! Il Primo Vicario di Cristo ! Ma poi capì comprese le parole di Gesù e, con umiltà, accettò di morire in Croce , ad imitazione del Maestro . Già prima , durante il suo rinnegamento , egli comprese l’errore e versò lacrime amare , perché il suo cuore era buono . Amava davvero il suo Maestro. San Pietro , dal Cielo , sostieni ed intercedi, per il tuo attuale successore , perché comprenda , come hai fatto tu, qual è davvero la strada tracciata dal Maestro.

    • zuzzerellone ha detto:

      E aggiungo, certamente più brutta la prigionia di Pietro, laggiù nel carcere Mamertino o Tulliano che dir si voglia. Una stanza con solo un’apertura rotonda nel soffitto da cui venivano fatti entrare e uscire i prigionieri e da cui veniva loro dato il cibo…
      Prigionia orrenda.

    • Monica ha detto:

      Proprio così, ed al “quo vadis Domine” non seguì un ritorno a Roma per trovare un accordo con Nerone

      • wp_7512482 ha detto:

        :-))))

        • G. Gervasi ha detto:

          E giá … Un piccolo compromesso l’avrebbero potuto
          fare i primi cristiani se avessero curato il dialogo
          con l’imperatore, se si fossero aperti all’ecumenismo, stabilendo rapporti di amicizia e di comprensione con le religioni di allora, organizzando magari eucaristie o, per caritá, perché no? sacrifici ecumenici, o che só io, curando l’intercommunione; se avessero sviluppato una Ost-Politik decente, migliorando le loro relazioni diplomatiche con i vari oppositori del cristianesimo.
          In altri termini, SE invece di Pietro ci fosse stato Francesco come capitano della barca, e invece di Paolo ci fossero stati i Cardinali Kasper & Parolin; e SE invece di … ci fosse stati i Padri Spadaro & Martin, non sarebbe successo quello che purtroppo é successo sotto Nerone, Diocleziano et al.
          E invece, che cos’é successo? I primi cristiani si sono irrigiditi. Hanno fatto gli ipocriti, senza misericordia e senza tenerezza. Si sono attaccati alla dottrina trascurando la pastorale. Non sono stati attenti a cogliere lo spirito dei tempi e non si sono aperti alle esigenze del mondo, chiudendo un occhio, forse, o anche due, come fanno i cristiani di oggi e il loro clero.
          E allora é giusto che siano stati perseguitati e dati in pasto, in maniera, naturalmente, ecologicamente corretta, alle iene, ups, ai leoni e, naturalmente, anche alle leonesse. Non siamo sessisti!
          Laudato sii ….

  • Nat ha detto:

    Monito dall’antichità: “Desertum faciunt pace appellant”.

  • malibu stacy ha detto:

    colpo di genio di papa ciccio: tradisce e vende la chiesa sotterranea ke stupidamente ha sopportato decenni di persecuzione per restare fedele al papa, ma guadagna le prime pagine dei giornali, grazie al pompaggio di andreonzo lekkalekka piegakukkiai, dei suoi compagni di merende e del suo sitonzolo north korea insider con zero lettori ma i soldi degli americani, e fa dimenticare lo scandalo denunciato da viganò.
    tutti parleranno della cina e dell’accordo, e la lobby gay continuerà a spassarsela, ma papa ciccio ormai sarà il grande papa ke ha fatto pace con la cina.
    il cinismo e l’assenza di scrupoli dei gesuiti hanno vinto ancora

    • G. Gervasi ha detto:

      @ MALIBU STACY
      Un nuovo rilevamento statistico di CNN mostra un calo drammatico di stima verso papa Francesco da parte della popolazione statunitense in genere e dei cattolici americani in particolare.
      A gennaio 2017 il papa godeva dell’approvazione del
      66% della popolazione USA e dell’83% dei cattolici americani.
      A settembre 2018 i tassi d’approvazione solo calati
      drammaticamente: il 48% degli americani e il
      63% dei cattolici USA dichiarano di stimare papa Francesco.
      Ancora troppi, direi, ma sapendo che vasti strati
      della popolazione americana specialmente nel Mid-West leggono solo le notizie locali e che ca. il 20%
      tempo fá non conosceva nemmeno il nome del
      Presidente degli Stati Uniti, il calo del tasso d’approvazione in cosí breve tempo é veramente drammatico. Vedi
      http://www.churchmilitant.com/news/
      La nuova Ost-Politik verso la Cina, prodotto di diplomatici della Segreteria di Stati alquanto attempati, come il Card. Parolin, plagiati dalla Ost-Politik del Card. Casaroli, di infelice memoria, e non ancora svegliatisi alle realtá del 21mo secolo, vuol dire la svendita della chiesa cattolica al governo cinese per un riconoscimento puramente formale del Papa, che nella prassi di governo puó voler dire assolutamente nulla.
      In pratica il Vaticano consegna le chiavi della chiesa su un cuscino di velluto a coloro che tale chiesa vogliono distruggere definitivamente.
      Non occorre essere dotati di gran fantasia per capire da quali vescovi (approvati da un governo radicalmente antireligioso e anticristiano) la chiesa cattolica cinese sará retta in futuro e fino a quando si potrá ancora parlare di una chiesa cattolica nella Cina continentale.
      “Ad majorem gloriam papae Francisci”, che spera in
      un balzo in alto dei suoi tassi d’approvazione quando
      fará il suo grande ingresso nell’impero del sol levante per firmare la sentenza di morte della chiesa cattolica cinese.
      Vergogna! I martiri cinesi che per amore di Cristo e della sua Chiesa hanno sostenuto per decenni, fino ad oggi, persecuzione e morte vengono offerti su un vassoio ai vari Erode, pensando questo sia un grande passo avanti nelle relazioni diplomatiche tra Cina e Vaticano.
      Traditori!