BERGOGLIO E PREGIUDIZIO. MAURO MAZZA RACCONTA IL REGNO DI PAPA FRANCESCO

15 Marzo 2018 Pubblicato da

 
Marco Tosatti

Cinque anni in poco più di duecento pagine. Mauro Mazza, giornalista scrittore di saggi e romanziere ha pubblicato in questi giorni “Bergoglio e pregiudizio”, una carrellata di fatti, analisi e opinioni sul primo lustro di regno di papa Bergoglio. È un libro che si legge tutto d’un fiato, e che non possiamo non consigliare ai lettori di Stilum Curiae. La figura professionale dell’autore da sola è una garanzia di uno sguardo lucido, competente e appassionato sulle vicende che hanno segnato la vita della Chiesa cattolica dal giorno in cui Jorge Mario Bergoglio è diventato papa.

Mazza mette in evidenza una delle tante contraddizioni di questo regno. Ricorda che “Anche Jorge M. Bergoglio, prete e vescovo argentino, mostrava di avere bene individuato quali fossero e dove albergassero i nemici della Chiesa e della dignità dell’uomo. Nella prefazione a un libro di Guzman Carriquiry Lecour, amico dell’allora arcivescovo di Buenos Aires e del filosofo uruguayano Methol Ferré, nel 2011 Bergoglio scriveva: <L’ateismo edonista e i suoi supplementi d’anima neo-gnostici sono diventati cultura dominante, con proiezione e diffusione globali. Costituiscono l’atmosfera del tempo in cui viviamo, il nuovo oppio del popolo. Il pensiero unico, oltre ad essere socialmente e politicamente totalitario, ha struttu- re gnostiche: non è umano, ripropone le diverse forme di razionalismo assolutista con le quali si esprime l’edonismo nichilista de- scritto da Methol Ferré. Domina il teismo nebulizzato, un teismo diffuso, senza incarnazione storica; nel migliore dei casi, creatore dell’ecumenismo massonico>”.

Un’analisi limpida; ma purtroppo, sottolinea Mazza, “Non se ne vedono segnali” nella predicazione di papa Francesco, “Non si palesano nel silenzio quasi rassegnato su quei valori irrinunciabili che ovunque sono stati mortificati e sostituiti da normative che legittimano aborto, eutanasia e matrimoni tra persone del- lo stesso sesso”.

Tanti sono i problemi nati, fatti nascere, in questi cinque anni. E se c’è chi indica nel “cerchio magico” che circonda il papa i responsabili di tanti problemi, secondo Mauro Mazza “è lo stesso pontefice a essere sceneggiatore, regista e attore protagonista. Bergoglio in persona ha scelto di non incarnare il papa della ritrovata unità e del rilancio del cattolicesimo, bensì di caratterizzare la sua stagione al vertice della Chiesa con un susseguirsi di scosse telluriche che, a osservare le conseguenze, non hanno prodotto effetti positivi – conversioni, ripresa delle vocazioni sacerdotali, ritorno dei fedeli alle funzioni religiose – ma hanno moltiplicato confusione, delusione, sconcerto, distacco, disamore”.

Uno dei grandi punti di dibattito, nella Chiesa e sui social, è se realmente nella Chiesa ci sia confusione, crisi e disaccordo; e a chi vada attribuita la responsabilità di questa situazione. L’opinione di Mazza è nitida, e, a nostro parere, più che condivisibile: “È sempre più evidente che il cattolicesimo sta vivendo una delle crisi più drammatiche. Chi credeva che il punto di maggiore smarrimento si fosse toccato con le clamorose dimissioni di papa Ratzinger nel febbraio 2013, si è dovuto ricredere. Il suo successore non solo non ha invertito la china, ma ha aggiunto divisioni a divisioni, polemica a polemica, confusione a confusione. Mai era accaduto che un gruppo di cardinali, principi della Chiesa, in assenza di risposte da parte del papa, si sentisse costretto a rendere pubblici i propri dubia. È ormai difficile tenere il conto di tutte le lettere e gli appelli, singoli o di gruppi, con la richiesta accorata che si sgomberi il campo da ambiguità, foriere di pericolose confusioni dottrinali e pastorali”.

Ma purtroppo la risposta a tutte queste domande, appelli, sollecitazioni è il silenzio; o attacchi da parte delle guardie del corpo mediatiche del sovrano. “In luogo delle riforme, si assiste a un arroccamento difensivo, con un vertice chiuso a riccio su se stesso, sordo a ogni richiesta di chiarimento e di correzione”.

Il libro tocca tutti i principali temi caldi di questi anni, nazionali e internazionali; e naturalmente non può mancare quello dell’immigrazionismo. “Per Bergoglio, essere diventato di fatto, leader politico del mainstream globale, vessillifero dell’ideologia immigrazionista, somiglia molto a un eccellente biglietto da visita per il conferimento di un prossimo premio Nobel per la pace…”. Ma l’autore sottolinea, giustamente, che l’immigrazionismo del pontefice trascura troppi elementi. Tanto da fargli azzardare un paragone interessante: “Inforcando per un attimo gli occhiali italiani e prendendo il nostro cortile di casa come parametro, una simile sordità alla realtà delle cose consente di azzardare una singolare similitudine tra papa Bergoglio e Matteo Renzi. Tutti e due ‘uomini soli al comando’ che, di tanto in tanto, hanno pensato di poter essere sciolti da ogni vincolo o regola, insomma ex legibus soluti. E, convinti di avere dalla loro la maggioranza (della Chiesa o degli italiani) hanno giocato d’azzardo”.

Il risultato: “In tempi dominati dai media, è molto grave non prestare ascolto a quanti consigliano prudenza e invitano a non confondere l’applauso dei chierici, sia pure molto influenti, con il consenso del popolo…Bergoglio forse ha ritenuto di godere ancora del vasto consenso popolare che ne accompagnò l’esordio e i primi tempi di pontificato. Non è più così. Anche evitando di emettere giudizi osservando piazza San Pietro semivuota, con un numero decrescente di fedeli presenti alle benedizioni papali (o gli indici di ascolto televisivi, ogni volta più bassi, nelle occasioni di cerimonie solenni) la realtà è molto mutata rispetto al 2013. E un bagno di sano realismo dovrebbe consigliare un cambio di rotta, urgente e visibile, senza ulteriori margini di ambiguità”.

Questo è un augurio ben condivisibile. Anche se temiamo che resterà inascoltato.

Pubblichiamo, qui di seguito, l’introduzione al libro.

PERCHÉ ADESSO

Anche gli storici della Chiesa faticano a individuare un pontificato contestato e discusso così apertamente come l’attuale. I papi del Concilio Vaticano II, Roncalli e Montini, furono accusati di aver bruciato quasi due millenni di storia e di magistero in nome dell’abbraccio con la modernità; di aver contratto il pericoloso morbo che i loro predecessori avevano contrastato e condannato; di aver introdotto nella messa ele- menti e sapori propri dell’eresia luterana; di avere rinnegato il latino, lingua universale della Chiesa, per fare spazio a mo- menti assembleari e canzonette rock. Ma quella fu una contestazione delimitata culturalmente, espressione di un cattolice- simo tradizionalista e conservatore, che produsse uno scisma ad opera del vescovo di Ecòne, Marcel Lefebvre e partorì, dal suo seno, anche un’ulteriore mini-scissione, detta sedevacanti- smo, così denominato perché i suoi esponenti considerano ille- gittimi tutti i pontefici che, dopo il Concilio, si sono succeduti sulla cattedra di Pietro.

Oggi è diverso: per le dimensioni non più marginali assun- te dalla contestazione anti-Bergoglio (cardinali, vescovi, teologi, sacerdoti, gruppi di fedeli) e per i contenuti del dissenso. L’opposizione si esprime con toni variegati e con motivazioni diverse. Nasce da ambienti non completamente riconducibili al fronte conservatore. Quali le principali contestazioni al papa argentino? È accusato di aver creato confusione nella dottrina e nei sacramenti – con due sinodi dei vescovi e con un’esortazione apostolica – in materia di comunione ai divorziati risposati. Gli attribuiscono la responsabilità di aver prodotto grave turbamento con quella sua domanda retorica “chi sono io per giudicare?” in tema di omosessualità.

È tacciato di migrazionismo, una sorta di ideologia che in- coraggia la migrazione di massa sottovalutando (ignorando o con piena consapevolezza) che un domani non di là da venire, l’immigrazione fattasi invasione potrebbe cancellare l’identità dei popoli d’Europa e la civiltà un tempo cristiana. Gli contestano di avere rilanciato, praticamente fuori tempo massimo, la teologia della liberazione, negli anni Settanta sconfessata dalla Chiesa di Roma e ormai considerata inattuale anche nell’America Latina che l’aveva tenuta in grembo nella stagione post-conciliare. Gli rimproverano di non aver saputo portare a termine nessuna delle riforme annunciate, di aver com- messo una serie di errori affidando grandi responsabilità a personaggi non meritevoli, puntualmente rivelatisi inadeguati, incapaci e, talvolta, corrotti. Imputano a Bergoglio anche di avere affidato dosi massicce di potere, in Vaticano, a esponenti di curia ambiziosi, intolleranti e vendicativi che hanno instaurato un insano clima di paura, sospetti e maldicenze. L’elenco potrebbe continuare. In questa ricerca saranno considerati anche altri temi che hanno suscitato allarme e perplessità, in- comprensioni e scontri, come la sconcertante, entusiastica par- tecipazione cattolica alle celebrazioni per i 500 anni dallo scisma di Martin Lutero.

Finora le risposte del papa e dei suoi collaboratori (risposte il più delle volte inesistenti o tardive) alle critiche ricevute, non sono state adeguate alla serietà dei rilievi e alle argomen- tazioni addotte. Anzi, hanno alimentato altra confusione. Ci sono state varie forme di intolleranza nei confronti di cardinali, vescovi e teologi maggiormente esposti, firmatari di docu- menti, dubia o suppliche. Si sono aggiunti danni ai danni. Pochi chiarimenti, molta acredine. Tante, troppe le rimozioni, e- purazioni, emarginazioni…. Pochissime le occasioni di chiarimento e rarissimi i tentativi di ricomposizione.

 Questo libro nasce anche dalla speranza che il tempo che resta all’attuale pontificato possa essere speso da papa Francesco per sottoporre a verifica quanto fatto finora e per apportare le necessarie correzioni. A me è parso di intravedere qualche primo, incoraggiante segnale in questo senso, sia pure accanto alla riproposizione di messaggi già ribaditi mille volte, nonostante riserve e perplessità ogni volta più estese.

Tra le motivazioni di questo studio ce n’è anche una stret- tamente personale, che credo giusto precisare in premessa. Appartengo alla categoria dei credenti divorziati e risposati. So bene cosa questo status significhi e comporti in rapporto alla Chiesa di cui mi sento parte e ai sacramenti cui non posso accostarmi. Mia moglie ed io, quando partecipiamo alla messa, sappiamo bene di non poter ricevere l’eucarestia. Per questo invochiamo in piena coscienza la preghiera “Signore, non sono degno di partecipare alla Tua mensa….”. E per questo, soprattutto, non aspettando nessuna svolta o speciale concessione in contrasto con Vangelo, magistero e dottrina, ci chiediamo perché mai papa Bergoglio abbia deciso di impegnarsi e di prodigarsi così tanto per consentire ai divorziati risposati, an- che in presenza di normali rapporti coniugali, di ricevere la comunione (forse, chissà, a certe condizioni, ma quali? Nulla è chiarito davvero). E perché mai abbia comunque operato una forzatura e provocato consapevolmente tante reazioni e riserve, dubbi e timori, spesso legittimi e pienamente motivati. Temo che anche questi miei dubia siano destinati a restare senza risposta.


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26 commenti

  • Lucy ha detto:

    Il giornalista Mauro Mazza parla di”confusione nella dottrina e nei sacramenti “.La confusione è nella mente delle persone non nella mente di Bergoglio che procede con lucida determinazione passo dopo passo verso il cambiamento della dottrina e dei sacramenti per cui la Chiesa che abbiamo conosciuto fino al 2013 sarà un pallido ricordo. C’è uno SPARTIACQUE tra il prima 2013 , quando ancora la dottrina e i sacramenti erano aderenti alla Tradizione e ak Magistero e il poi.
    Ora la encicliche prima dek 2013 devono essere lette ; con “cambio di paradigma ” alla luce di A.L. e non viceversa , cioè ” interpretate ” e poi cambiate .Humanae Vitae, Familiaris Consortio , Evangelium Vitae ADIEU.
    Anche al macigno della Veritatis Splendor ai suoi Assoluti morali , alle sue Verità eterne e immutabili , alla ” coscienza come voce di Dio ,sono state approntate mine anti-dottrina : “primato della coscienza siggettiva”,”discernimento ” ,”etica della situazione”.Veritatis Splendor ADIEU.
    Ma la sola A.L. non sarebbe sufficiente a cambiare il paradigma teologico-morale della Chiesa cattolica.Allora gli Istituti Pontifici Matrimonio e Famiglia e per la Vita(PAV) ” rifondati ” e rivoltati come un calzino , specie con le newentry della PAV come un abortista , una ricercatrice sugli embrioni umani , mons.Chiodi sdoganatore della contraccezione e della fecondazione in vitro ,devono fornire le armi teologiche per portare a compimento la rivoluzione .La questione della comunione ai divorziati risposati è stato solo il cavallo di Troia per scardinare , nella logica del piano inclinato,l’intero edificio della morale cattolica .Il supporto teorico sarà fornito dai vari Istituti Pontifici e dalle Università cattoliche.Gli effetti devastanti sono comunque già sotto gli occhi di tutti.
    Chi aveva previsto queste derive è stato il card.Caffarra che prima dei due Sinodi lanciò il suo grido d’allarme :”Fratelli , in nome di Dio , fermatevi !”.

  • aculeus ha detto:

    La contraddizione che sembra scandalizzare Mazza è solo apparente. Una sola è la spiegazione: la furbizia di Bergoglio e la sua determinazione a realizzare il suo disegno, quello di dare la scalata al potere ecclesiastico.
    Un disegno elaborato dopo la traumatica conclusione della sua disastrosa esperienza di provinciale dei gesuiti argentini e nei sei mesi conseguenti passati sul lettino della sua amica psicoterapeuta ebrea. Quindi un disegno di rivalsa verso i suoi confratelli : “ora vi dimostro chi sono io e quello che valgo”. Questo disegno non poteva ovviamente essere spiattellato ai quattro venti! Andava perseguito sotto silenzio. È vero, nel frattempo andò pure in Germania per conseguire la laurea in teologia. Ma questa non gli serviva. Così stranamemente (?) gli arriva la nomina a vesvovo ausiliare di Quarracino e da lì inizia la sua scalata. ( per lui non valeva il divieto gesuita di assumere cariche ecclesiastiche, come mai?). Questo richiedeva che apparisse umile, povero, per niente interessato agli agi offerti dal potere, vicino alla gente, uno di noi, uno che ci dà consigli per vivere bene (vd ultimo libro di Tornielli), uno che viaggia sui mezzi pubblici, uno come noi. Amico di tutti senza distinzioni. Così se deve fare la prefazione a un libro che si scaglia contro l’edonismo nichilista e il neo-gnosticismo, anche lui vi si scaglia contro, arricchendo il discorso con il suo stile pomposo. Se deve parlare a un ateo si adegua facilmente alla sua mentalita tanto da volere apparire che lo sopravanza nelle sue posizioni (vd la prima intervista a Scalfari quando parla dell’idea di Bene e di Male che ciascuno ha e che deve essere invitato a perseguire). Se deve parlare al popolo convenuto per sentirgli dire qualcosa di cristiano usa pure le parole di Cristo, ma per farGli dire quello che vuole lui (Bergoglio). Se parla con e di Pannella ne esalta il contributo all’avanzamento dell’umanità, mentre la Bonino diventa una grande Italiana e così santificata acquisisce il diritto di concionare nelle chiese, inviatata da preti e vesvovi.
    Qual è allora la cifra caratteristica di quest’uomo? Piacere a tutti! Perché? Perché gli piace il potere, ma deve mostrare di disdegnarlo! Il suo antico disegno è ormai realizzato. Ora deve rivoltare la Chiesa a propria immagine e somiglianza, secondo la sua ideologia religiosa sintonizzata su quella di Martini e dei tanti altri ecclesiastici moderni che non ce la facevano più a sopportare l’assalto del mondo cui erano costretti durante l’era dei principi non negoziabili, che munificamente il nuovo Capo ebbe cura di affossare nel ridicolo proprio subito appena eletto.
    Dimentica che la Chiesa è di un Altro cui dovrà prima o poi rendere conto dei disastri operati.
    Non ci resta che pregare il nostro Signore Gesù Cristo che non tardi a venire e a liberare dai lupi il suo gregge prima che sia totalmente sbranato e divorato da essi.

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Mi colpisce molto, nella introduzione al libro, il fatto che l’autore si presenti come divorziato risposato che frequenta la S. Messa in tutta umiltà e affermi:
    “Mia moglie ed io, quando partecipiamo alla messa, sappiamo bene di non poter ricevere l’eucarestia. Per questo invochiamo in piena coscienza la preghiera “Signore, non sono degno di partecipare alla Tua mensa….”.
    Dunque la coppia sa bene che non può ricevere l’eucarestia, ma confida che il Signore li possa ugualmente salvare in un modo misterioso che solo Dio conosce: questa si chiama FEDE ed è una lezione di teologia a chi fa i salti mortali stile A.L.
    Del resto già Papa Benedetto all’incontro mondiale delle famiglie del 2/6/12 ad una domanda sull’argomento rispose: “Anche senza la ricezione “corporale” del sacramento possiamo essere spiritualmente uniti a Cristo. E’ importante che queste coppie trovino la possibilità di vivere una vita di fede con la Parola di Dio e possano vedere che la loro sofferenza è un dono per la Chiesa”.
    Ma con Benedetto, come è stranoto, siamo su un altro pianeta.

    • Sempliciotto ha detto:

      Diciamo che si chiama Fede se, con colei che non è la moglie, saranno profondamente intenzionati a non peccare più.
      Se invece perseverano negli anni ad inginocchiarsi in chiesa, e ad avere i rapporti propri degli sposi, senza esserlo, questa non è più Fede, ma abuso della Misericordia Divina, è il preferire l’atto sessuale al Corpo di Cristo.
      Non dico sia facile e nemmeno possa realizzarsi in uno schiocco di dita, ma senza un vero pentimento, un forte desiderio di conversione e la Grazia che deriva dalla Confessione, non ce la faranno mai a non peccare più.
      “Senza di me non potete fare nulla” (Gesù di Nazareth)

      • Mariano ha detto:

        Sempliciotto
        ma una sana e umile e silenziosa attenzione e riconoscimento della difficoltà vissuta, no ? Lasciamo che la Grazia agisca con i suoi tempi e uniamo la nostra vicinanza nella preghiera. Scusa per l’intervento, che spero non sia ritenuto arrogante.

      • Luigi Bonini ha detto:

        Sono d’accordissimo Sempliciotto. Non sta a noi giudicare la situazione dell’Autore e le sue difficoltà personali, ma bisogna riconoscere che non c’è nessun impedimento a ricevere la Comunione anche da divorziati, se si vuole vivere in castità, come fratello e sorella, cosa assolutamente possibile con l’aiuto della Grazia di Dio. E chi crede il contrario è fuori dalla comunione della Chiesa, come ricorda il Concilio di Trento, al canone 18 sulla giustificazione:
        “Se qualcuno dice che anche per l’uomo giustificato e costituito in grazia i comandamenti di Dio sono impossibili ad osservarsi, sia anatema.”

        La Fede prima di tutto.

      • Colaus de Arce (Francesco) ha detto:

        @ Sempliciotto
        ” Se invece perseverano negli anni ad inginocchiarsi in chiesa, e ad avere i rapporti propri degli sposi, senza esserlo, questa non è più Fede, ma abuso della Misericordia Divina, è il preferire l’atto sessuale al Corpo di Cristo.”

        Cerchiamo di evitare di metterci al posto di Dio, i catari sono stati definiti eretici, sai cosa ti posso suggerire caro Sempliciotto, leggi chi siano state le “Donne Curiali”, e ti premetto che anche in quel caso era il Magistero che parlava, e che la questione dei Digami, vecchia come il cristianesimo (usiamo il termine corretto) in confronto fa solo che ridere.
        Poi ne riparleremo.

  • Vittorio ha detto:

    Non mi ha mai dato di volta il cervello. Se con questo intende dissociarsi dalla realta’. Forse nel periodo adolescenziale, ma molti ritengono sia normale nello sviluppo. Ho passato in seguito tutti i controlli : posso usare IN SERvizio pure l arma.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Intanto sulla nuova App. ” click to pray” ogni mattina compaiono proposte di preghiere sul tipo di quella riprodotta qui :

    15 MARZO

    CON GESÙ AL MATTINO

    Preghiere1629 PREGHIERE
    Padre celeste, mentre la luce conquista l’oscurità, ti ringrazio per la tua presenza che dona pace al mio cuore inquieto e bisognoso. Aiutami a vivere, oggi, pieno di quella speranza per essere una luce di carità che splende davanti agli altri, dimenticandomi di me stesso.
Per mezzo di Maria ti offro il mio cuore e tutto ciò che sono per le intenzioni di Papa Francesco in questo mese. Ave Maria

    Ma quali sono le intenzioni di Papa Francesco in questo mese? Eccole, riprese dallo stesso sito:

    Sfide per questo mese

    -Cerca, in tutto questo mese, di meditare sugli eventi del presente, a livello personale e di comunità, e discerni, in loro, il modo in cui Dio vuole parlare.

    Ringrazia Dio per quello che va bene, ciò che porta frutto…E valuta cosa deve cambiare.

    Chiedi la grazia della libertà interiore, interrogando senza paura le affermazioni che possono bloccare un vero processo di discernimento, come: “è sempre stato fatto” o “non ne vale più la pena”.

    Organizzare, nella comunità o nelle istituzioni, un momento di preghiera e di condivisione sui benefici del discernimento e su come può produrre idee per azioni future.

    Quali passi concreti devono essere presi e quale continuità può essere data a questi processi?-

    La chiarezza e’ pari a quella di un rebus da settimana enigmistica. L’importante però è “uniformarsi” alle clarisse di Firenze e amare il papa.

  • Vittorio ha detto:

    Errata corrige: Gregorio XVI

    Aggiungo che nelle stesse eresie proclamaTe dai papi ante concilia e postate da Maria Teresa si legge in Leone XIII:

    “E’ pernicioso asserire che la vera chiesa di Cristo sia invisibile” 😱

    • EquesFidus ha detto:

      Eresie proclamate dai papi preconciliari? Ma che stai scrivendo? L’ho detto già più di una volta: se non sai cosa scrivere, o ciò che hai scritto non si capisce, non scrivere proprio nulla, per cortesia.

  • Stefano ha detto:

    Io, consapevole dello sfascio portato da questo pessimo papa, che mi ha suscitato un’immediata sensazione di disagio e preoccupazione sin dal suo apparire alla Loggia di San Pietro, senza mozzetta e senza stola, con la sua contorta richiesta di benedizione del popolo e con il suo banale “buonasera”, prego ogni giorno per lui. Perché il Signore Onnipotente lo converta dalla via di confusione, morte e distruzione in cui sta conducendo se stesso e l’intera Chiesa Cattolica, con grave danno per la salvezza delle anime, o ce ne liberi al più presto nei modi e nelle forme che riterrà più giuste. E con lui ci liberi da tutto il corrotto ciarpame clericale che lo circonda, che ha fatto della Sede Apostolica una cosa tra il lupanare e la latrina!…
    Questo prego ogni giorno, ed è la mia unica consolazione nello sfascio della mia povera Chiesa, che è stata ed è la cosa più preziosa della mia vita, in quanto Sposa di Cristo e Sacramento di Salvezza.

  • giorgio rapanelli ha detto:

    La “misericordia” di Bergoglio cancella perfino quanto scrive San Paolo su I Corinzi 6, 9: “Sappiate però che non c’è posto per i malvagi nel nuovo mondo di Dio. Non illudetevi: nel regno di Dio non entreranno gli immorali, gli adoratori di idoli, gli adulteri, i maniaci sessuali, i ladri, gli invidiosi, gli ubriaconi, i calunniatori, i delinquenti”.
    Ora, si leggono durante la Messa le lettere di San Paolo, ma mai si leggono quelle lettere che mettono in evidenza che la porta del regno di Dio è stretta come una cruna d’ago.
    Quindi, è compito nostro rimettere in chiaro la Verità e la Giustizia e dire a papa Bergoglio di aggiornarsi con San Paolo e i Vangelo. A meno che lui non si senta superiore a San Paolo e ai Vangeli.

    • alice ha detto:

      e se così fosse ?

    • Vittorio ha detto:

      Come si legge sempre la prima parte del libro di Giobbe. Ma mai quella in cui inizia a tirar bestemmioni da competizione di 36 Min e mezzo (direbbe Fantozzi)😊. In pratica si snatura il senso del libro. Che non e’ la “pazienza di Giobbe”, ma il mistero di Dio e la falsa teodicea autoreferenziale (in quel caso!), operata dagli amici di Giobbe.
      Figuriamoci se tornassero a usare il latinorum e proibire la Bibbia, cosa capiremmo? Personalmente la Bibbia mi ha scandalizzato, ma alla fine aiutato.
      E’ un libro “sconcio”. Degli uomini fallibili e della misericordia di Dio (che certo bisogna volere, pentendosi e cambiando vita).

      Quanta sporcizia (Ratzinger)…eppure e’ consolante . Perche’ Dio non abbandona la Chiesa. Possiamo sperare anche noi!

  • Vittorio ha detto:

    Oggi e’ santo e dottore della Chiesa (San Bellarmino). Naturalmente qualcuno dira’ l eliocentrismo e’ un complotto plutogiudocratomassonico….ma soprattutto MODERNISTA!
    PS: pure gesuita era.

    http://www.acam.it/papa-francesco-e-il-santo-inquisitore-gesuita-di-giordano-bruno-e-di-galileo-galilei/

  • Luigi Cazzola ha detto:

    Qualche giorno fa si è discusso di Popolo della Famiglia. Un commentatore asseriva che questo Movimento è pro Francesco. Io sono un militante del PDF e dico che questo “Papa” non lo sopporto : quando lo vedo in tv cambio canale. Non lo sopporto perché condivido tutte le critiche che gli sono state mosse. Il presidente del PDF non ha mai commentato le scelte di Francesco, è rimasto politicamente neutrale; si limita di ribadire , quando il Papa dice qualcosa che giovi al Movimento, conforme alla Dottrina della Chiesa, un giudizio positivo.

  • Sulcitano ha detto:

    Quanti amano il Signore Gesù e la santa Chiesa sua Sposa, non possono gioire, seppur nella sana convinzione di aver avuto ragione nel disappprovare questi ultimi 5 anni di confuso pontificato. Da veri e umili credenti, pieghiamo le ginocchia ed elevando occhi e cuore al Cielo, preghiamo Dio Padre, affinché Gesù, sole di giustizia e verità, risplenda finalmente sulla Chiesa e sul mondo intero.
    SIA LODATO GESÙ CRISTO.

  • GMZ ha detto:

    Toccherà leggere anche questo, se non altro per capire a cosa l’Autore si riferisca con “pochissime le occasioni di chiarimento e rarissimi i tentativi di ricomposizione”. Quand’è che Sua Misericordia chiarirebbe o cercherebbe di ricomporre?

    Quanto a Roncalli e Montini, mi chiedo se la contestazione che si oppose ad essi fu davvero meno virulenta.
    Talvolta mi vien da pensare che l’unica differenza, tra ieri e oggi, sia dovuta al fatto che internet aggrega ed amplifica le nostre proteste, ma che la stragrande maggioranza dei cattolici accetti quanto Francesco fa e disfa senza neppure porsi il problema.
    Parmi il Vaticano II ha corrotto il sensum fidelium, tant’è che oggi nessuno si scandalizza se Lutero è non solo elogiato ma addirittura riverito; se l’Eucaristia è vilipesa (chi più sa o crede che quello è realmente corpo e sangue di Gesù?); se lo spirito di Marco Pannella è stella polare del pensiero di uomini di Chiesa; e bon.
    Se guardo alla mia parrocchia, vedo un gran numero di fedeli che adora il Papa (in quanto tale) senza riguardo per ciò che insegna; e quando in chiesa partono le canzonette pop o il Don proietta filmati sull’abside durante la Messa, son tutti contenti per la novità e il “modo giovane” (sic) con cui egli celebra – sebbene il Don abbia 80 anni e della giovinezza abbia conservato solo l’impudenza e… l’impudicizia.
    Ossequi.

    • alice ha detto:

      Un tempo nelle absidi si poteva vedere il Cristo Pantocratore, così come anche nella cupola del battistero di Firenze. Ho scoperto stamane in un settimanale laico, anzi laicissimo quale il venerdì di Repubblica, che esalta spesso come se fossero valori quelli che per i cristiani dovrebbero essere disvalori, un pagina dedicata da Tomaso Montanari alla basilica abbaziale di Sant’Angelo in Formis, VI-XI secolo Capua (Caserta).
      Nell’abside c’è un grande Cristo in trono, la terra come sgabello. La bellezza di questa abbazia benedettina è qualcosa di strepitoso, tanto che venne definita popolarescamente “la Sistina del Medioevo”
      Ritorniamo all’antico ?

    • Robero Delpopolo ha detto:

      Secondo me non ci si può fidare di un Papa che non controlla che tipo di messa fanno i preti. Se non si parla dei Santi dei miracoli si tratta di setta cristiana, di sovversione ed interessi personali. Sono emersi due tipi di preti: uno gay ed uno malato di sacre scritture. Essi si combattono e diatruggono la Chiesa. Messe prive di benedizione. Marco Pannella? Un mezzo uomo. La Coatituzione la rispetta a metá strada. Ecco perchè ha fallito. Roba da attori.

    • Vittorio ha detto:

      Sposo quello che diceva Gregorio VXI sulla LIBeRTA’ di stampa, invito Maria Teresa a non leggere né postare piu’ su internet. 😛

      • Gian ha detto:

        Vittorio, ti ha dato di volta il cervello?

      • Maria Teresa ha detto:

        Gent.le Sig. Vittorio,

        come non sposare l’insegnamento sulla Libertà di stampa di Papa Gregorio XVI?:
        “Ma qual morte peggiore può darsi all’anima della libertà dell’errore?” esclamava Sant’Agostino (Ep. 166). Tolto infatti ogni freno che tenga nelle vie della verità gli uomini già diretti al precipizio per la natura inclinata al male, potremmo dire con verità essersi aperto il “pozzo d’abisso” (Ap 9,3), dal quale San Giovanni vide salire tal fumo che il sole ne rimase oscurato, uscendone locuste innumerabili a devastare la terra. Conseguentemente si determina il cambiamento degli spiriti, la depravazione della gioventù, il disprezzo nel popolo delle cose sacre e delle leggi più sante: in una parola, la peste della società più di ogni altra esiziale, mentre l’esperienza di tutti i secoli, fin dalla più remota antichità, dimostra luminosamente che città fiorentissime per opulenza, potere e gloria per questo solo disordine, cioè per una eccessiva libertà di opinioni, per la licenza delle conventicole, per la smania di novità andarono infelicemente in rovina.
        A questo fine è diretta quella pessima, né mai abbastanza esecrata ed aborrita “libertà della stampa” nel divulgare scritti di qualunque genere; libertà che taluni osano invocare e promuovere con tanto clamore.
        (Lettera enciclica Mirari Vos – “Sull’indifferentismo e per condannare la libertà di coscienza, di stampa, di pensiero e di culto” 15 agosto 1832)

        Simpatico burlone, io leggo e non commento spesso su Internet. Anche perché questo continuo leggere e scrivere, mi coinvolge ma opprime la mia natura di combattente… Io non sono un’intellettuale, ma vivo con coscienza e responsabilità la realtà che ci circonda.
        Ecco… io attendo fiduciosa il giorno in cui, andremo per le strade della nostra bella e amata Italia, imbracciando il vessillo della Beata Vergine Maria, a proclamare e difendere i diritti di Suo Figlio Nostro Signore Gesù Cristo Redentore e Salvatore del mondo. “Bisogna combattere perché Dio doni la vittoria!” diceva Santa Giovanna d’Arco. E noi Cattolici integrali (da Fede integra) sappiamo che solo con LEI VINCEREMO!