MONS. PAGLIA, ALFIE EVANS E LA PREDILEZIONE DEL PAPA PER CHI HA UN “PASSATO”. COMPETENZA? BAH…

10 Marzo 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

La sciagurata intervista dell’arcivescovo Vincenzo Paglia a Tempi in re Alfie Evans mi ha colpito. Non tanto per le tesi espresse – immaginabili peraltro da qualcuno che elogiava lo “spirito di Pannella”; non tanto perché il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita dovrebbe a priori essere diffidente, se le parole del Papa vengono usate per decretare una morte; non tanto perché, forse sbagliando, e se è così ne chiediamo venia, abbiamo annusato una vena di superficialità nell’intervista, quando altre persone come vedete su questo sito e su questo e su questo si sono espresse con ben altra prudenza e profondità – in fondo c’è sempre d mezzo una vita umana, no? -; non tanto perché un uomo forse non versatissimo in bioetica ma sicuramente molto navigato e astuto come Vincenzo Paglia avrebbe dovuto sapere (lo sapeva?) che la Corte Suprema sta decidendo sull’appello; e probabilmente c’è chi potrà, vorrà utilizzare le sue parole per decidere che i genitori non hanno diritto di cercare, magari inutilmente, qualcuno o qualcosa che possa dare una speranza a loro figlio.

No, le parole di Paglia mi hanno colpito perché sono venute quasi in contemporanea con le dichiarazioni di un cardinale cileno, Errazuriz Ossa sul recente viaggio in Cile, e sul caso Barros. Javier Errazuriz ha scritto una lettera a tutti i vescovi latino-americani, per spiegare che il viaggio di Francesco in Cile non era stato un flop, ma “altamente positivo”. Non ha assunto nessuna responsabilità per lo scandalo del prete abusatore Karadima, e del vescovo Barros, nominato vescovo di Osorno dal Pontefice a dispetto delle proteste e delle accuse degli abusati. E questo nonostante che l’ex arcivescovo di Santiago avesse trascurato il caso, e avesse affermato di non credere alle vittime. Errazuriz nella sua lettera ha accusato le vittime di cercare di approfittare della protesta, ha definito calunnie le accuse, e fatte con lo scopo di dare forza a una causa civile contro la diocesi di Santiago. “Errazuriz sta cercando di confondere le cose e di creare una distrazione per evitare le sue responsabilità nel cover-up e nella gestione scadente della Chiesa cilena che ha condotto al disastro in cui siamo. Il problema non è il denaro”, ha detto all’AP Juan Carlos Cruz, una delle vittime.

Che cosa c’entra con Paglia, chiederete voi? C’entra. Perché Errazuriz è uno dei grandi amici e consiglieri del Pontefice. Così come lo sono il cardinale Mahony, ex arcivescovo di Los Angeles, che ha dovuto abbandonare la carica a causa della sua pessima gestione dei casi di abusi; come lo è il cardinale di Malines-Bruxelles Danneels, travolto da un caso di copertura di un vescovo abusatore; come lo era il cardinale Murphy O’Connor, nei cui confronti c’era un’indagine, aperta su denuncia di laici, alla Congregazione per la Dottrina della Fede, per una cattiva gestione di casi di abusi; e del cui esito, e di come è stata chiusa, sarebbe interessante che parlasse l’ex prefetto della Congregazione, il cardinale Gerhard Mueller. Ora la cosa singolare è che tutte queste persone sono consiglieri e elettori – al tempo del Conclave – e vicinissimi al Pontefice. Che sembra avere una predilezione per le persone con un passato. E quando si parla di passato, si intende un passato non esattamente glorioso. Come mons. Ricca, nominato prelato dello IOR; o come mons. Paglia, arcivescovo di Terni; dove sarà ricordato, oltre che per l’affresco erotico, e un tantinello omo in cattedrale, con tanto di zucchetto in testa, per la situazione disastrosa lasciata lì, e da cui un rapido opportuno richiamo all’interno dei confini vaticani, a San Calisto l’ha liberato. E la lista potrebbe continuare. E non è certamente corta. Il Pontefice si vanta di avere una memoria ottima, e di averla sempre avuta. Di sicuro nella gestione del governo le persone con un passato presentano vantaggi, al minimo di gratitudine, verso un sovrano così magnanimo. Ma non sempre danno garanzie di essere adeguate all’incarico a cui sono state chiamate. Fedeltà cieca e competenza non sono sinonimi. Anzi.


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35 commenti

  • Fabio ha detto:

    Mettiamoci nei panni dei genitori disperati che attendevano dalla chiesa speranza e conforto….
    Che vergogna!

  • Cesare Baronio ha detto:

    Penso a chi, nell’inferno, sarà sottoposto ad eterni tormenti per essersi reso responsabile di questo crimine e dei tanti altri che avvengono col pretesto di evitare sofferenze ai malati terminali. E penso a quanto quell’anima dannata invocherà – invano – la fine dell’eterno supplizio, per il quale la Giustizia divina lo punisce nel fuoco inestinguibile. Nil inultum remanebit.

    • Gabriel Pontello ha detto:

      Dicesi sadismo. Preoccupiamoci di non finirci noi all’inferno per troppi pensieri malvagi.

      • SPQR ha detto:

        È sadismo se lo penso con compiacimento. Se invece lo penso con tristezza, si chiama empatia, sollecitudine per il prossimo, desiderio di risparmiargli sofferenze. Ergo carità (o, nella neolingua ecclesiastica, solidarietà).

  • Ira Divina ha detto:

    Caro Dott. Tosatti, che questi personaggi hanno ogni uno a suo modo connivenza con il malaffare è un dato di fatto. E che il Papa Dittatore, come tutti i dittatori, ama circondarsi di questa genia è un altro dato di fatto! Miuller certamente potrebbe dire tanto di come vengono gestite certe situazioni dall’attuale vestito di bianco. Ma forse proprio perché scomodo in quel ruolo è stato defenestrato! Bergoglio, che fa rima con orgoglio, gestisce in alcuni casi personalmente situazioni di presunti abusi, il “presunti” è d’obbligo, e in lui influisce molto per la decisione di agire o meno, non le evidenze, ma la volontà dei Vescovi, orientati o meno a difendere o condannare un presbitero. Di casi di dubbia condanna odi dubbia innocenza ce ne sono tanti. Tutto svolto nel massimo riserbo,(secretazione) per i casi di persone da distruggere, con il solo processo canonico e nessuna denuncia civile. Strano vero? E se processo non ci può essere perché mancano le famose “evidenze”, che nel pensiero di Bergoglio si traducono probabilmente con un film porno di abusi da visionare con morboso interesse lui e i suoi amici, ovviamente quelli da lei elencati, allora il Satropo decreta ex cattedra buttando fuori chi crede fastidioso o gli viene indicato come tale. E mi creda non l’ho sognato, ma lo so per certo! Chissà come accade che un tribunale civile condanni nei tre gradi di giudizio un sacerdote di Genova, mentre a pena scontata la Cdf, presieduta da Luis La Daria, lo assolve, correggendo lo stato italiano che a questo punto, se fosse vero, lo dovrebbe risarcire per ingiusta detenzione! I mali della Chiesa Cattolica sono iniziati con il Vaticano II e chissà come culmineranno! Un concilio travisato nel pensiero di chi lo ha voluto e deviato nel pensiero di chi lo ha corrotto, con tanta sofferenza del Papa Paolo VI, che dovette constatare come il “fumo di satana” fosse entrato nella Chiesa. Cosa possiamo aspettarci da uno che conduce oggi la chiesa e dai suoi collaboratori, ai quali non sta a cuore la salvezza delle anime? Desolazione! Solo desolazione! Ma non disperazione!🙏🙏🙏🙏

  • Enrico66 ha detto:

    Come scrive lei Tosatti, “Ora la cosa singolare è che tutte queste persone sono consiglieri e elettori – al tempo del Conclave – e vicinissimi al Pontefice. Che sembra avere una predilezione per le persone con un passato. E quando si parla di passato, si intende un passato non esattamente glorioso.”.
    Abbiamo un pontefice che o è manifestamente incapace di scegliere i propri collaboratori (può succerede ma con questo trend ha del patologico), oppure li sceglie così in quanto “ricattabili”.
    Ciò dimostra che Bergoglio è inadatto.
    Mala tempora currunt.
    Saluti

  • Mazzarino ha detto:

    Non faccio la spesa in catene di supermercati di sinistra. Non entro in circoli di sinistra camuffati da bar. Non mi assicuro con assicurazioni di sinistra. Sto perfezionando l’uscita da banche nate in ambito cattolico, ora, sono entrate in quello progressista-sinistrorso. Non faccio assolutamente mai offerte ad organizzazioni internazionali che fanno riferimento all’Onu. Non compro merce cinese. Rifiuto ogni proposta di convenzione con le sopracitate aziende. Non lo ho mai fatto da quando avevo 13 anni. Ho sempre dato, e fatto dare, tutto alla Chiesa ed alle missioni. Perchè ? Per non consentire la formazione di utili destinati ad azioni nefande di cui,Giustamente, sarò chiamato a rispondere. Insomma per non sporcarmi le mani si sangue stringendo quelle di chi ha lavorato per martirizzare i cristiani ed ora lavora per aborto eutanasia e prelievo esteso di organi. Da quattro anni, PURTROPPO, ho dovuto estendere questa prassi anche alla Chiesa. Non è stato facile. Ma, dopo quanto ascoltato e non ascoltato in questo ultim anno: Deo Gratias.

    • Quelo ha detto:

      “Non faccio la spesa in catene di supermercati di sinistra. Non entro in circoli di sinistra camuffati da bar. Non mi assicuro con assicurazioni di sinistra. Sto perfezionando l’uscita da banche nate in ambito cattolico, ora, sono entrate in quello progressista-sinistrorso. Non faccio assolutamente mai offerte ad organizzazioni internazionali che fanno riferimento all’Onu. Non compro merce cinese. Rifiuto ogni proposta di convenzione con le sopracitate aziende”
      “Non lo ho mai fatto da quando avevo 13 anni”

      A 13 anni c’è qualcuno che fa queste cose??

  • Lucy ha detto:

    Nell’intervista di Paglia a Tempi non commento il penoso contenuto ma c’è una frase che , a proposito del distacco della ventilazione , fa impazzire la logica :” non si intende procurare la morte ma SI ACCETTA DI NON POTERLA IMPEDIRE “.
    Circa la ptedilezione di Bergoglio per le persone con un PASSATO di cui parla il dott.Tosatti , ecco un esempio della predilezione di Papa Wojtyla per il PASSATO di alcune persone : il predecessore di Paglia alla Presidenza della Pontificia Accademia per la Vita, anzi il primo Presidente : Jerome Lejeune.Ecco in estrema sintesi il suo passato di gigante della scienza e dell’etica.Scoprì la prima anomalia genetica , la trisomia 21, quella che determina la sindrome di down . Quando si accorse dello snaturamento della sua scoperta che permetteva di eliminare con l’aborto i bimbi affetti da tale anomalia che invece lui intendeva curare, non potè tacere e levò la sua santa indignazione fin dentro l’ONU , denunciandone la cultura di morte.
    Da quel momento emarginazione , ritirati i finanziamenti per le ricerche,negato il premio Nobel, molestie , odio e persino minacce di morte.Ma non aveva paura.Diceva:”Timete Dominum et nihil aliud” temete il Signore e nient’altro.
    Ogni confronto col PASSATO ( e il presente) del suo successore è impietoso.

    • g.vigni ha detto:

      “non si intende procurare la morte ma SI ACCETTA DI NON POTERLA IMPEDIRE “. Che meraviglia, da eccelso principe del foro (del cesso) !
      Ora so come comportarmi, gli(im)porporati sono dalla mia e mi assolvono.
      Dovessi sparare a qualcuno, mica volevo ucciderlo, ma accetto di non poter impedire che il proiettile lo raggiunga. Alleluia.
      Il Galileo, mica doveva morire in croce, ma accetto che fustigazione, coronazione, inchiodatura, colpo di lancia, sfortunatamente, non l’abbiano impedita. Più misericordia di così…., si muore, ma basta accettare, fatevene una ragione.

      G. Vigni

      • Adriana ha detto:

        @ Vigni
        Tosco turbato , troppo giovane -forse- per ricordare il famigerato giudice Curtò (v. Mani Pulite). Curtò teneva un bel po’ di malloppo nelle imbottiture del divano , nei puff del “salotto bbuono” e pure , da ultimo , nei cassonetti della monnezza, timoroso di esser scoperto per aver ricevuto alcune ” dazioni “. In tribunale rispose che “NON aveva potuto sottrarsi al TOLLERARE l’offerta ” .Sostenne , pertanto di esser innocente , usando la medesima -geniale- logica forense dell’esimio Monsignore . Ha fatto scuola .

        • g.vigni ha detto:

          Domina, la logica qui in discussione mi ricorda la meravigliosa storiella, che tanto fa …..zzare i boldriniani e tutti gli…..ani :”……. sciur giudice, mi razista !? L’è lu che l’è negher” .
          Quanto al ” troppo giovane”, ahimè, nella mia gioventù rubavo le uova agli pterosauri.
          Sul ” Tosco° turbato” ci siamo quasi, ma ora vado a disintossicarmi in piazza, con mezzo toscano, grappino e caffè. Maremma, i c’è anche un po’hino di sole.
          G. Vigni

          ° al 35%, restante, ex matre ac solo, comacino.

  • Paolo Pagliaro ha detto:

    Com’è che questi prelati eccelenti, pur colti in fragrante, vengono risparmiati dai media e anzi sono onorati riveriti? mentre altri, come il cardinal Pell o anche Benedetto XVI, vengono scorticati anche se evidentemente non hanno alcuna responsabilità personale, anzi sono quelli che si sono battuti di più per guarire la piaga?
    Che cosa strana, vero?
    E non mi sembra di aver sentito un particolare furore quando, pochi giorni fa, è stato rivelato il numero di abusi condotti da Oxfam; o, per altro, quelli degli immigrati islamici a Rotherham.
    Che caso.

  • Cesare Baronio ha detto:

    IMPRESENTABILI. Gente di tal risma non meriterebbe d’esser assunta a ore per lavar le scale del condominio: figuriamoci metter loro una mitria in capo. ECCELLENZE, si chiamano. Eccellono – eccome – ma non in virtù. EMINENZE, e sono eminenti nel peggio. Quanto al loro idolo con le scarpe sfondate e la borsa da rappresentante di spazzole: non gli aprirei l’uscio nemmeno in articulo mortis. Diciamocelo, una volta per tutte: sono riusciti a sputtanare (letteralmente) quel poco che rimaneva della umiliata Sposa di Cristo. Dopo di loro, o si torna alla Fede, o si chiude bottega. Mai, nella storia pur travagliata della Chiesa, abbiamo avuto personaggi così indegni ed infimi, traditori di Nostro Signore e negatori della Sua croce. Dinanzi a questo scempio inaudito, il disprezzo e la condanna sono il minimo. In attesa di un segno dal Cielo.

  • Mario ha detto:

    Nella piccola diocesi di Acqui (AL) arriva il nuovo vescovo: Luigi Testore, che sarà pure un sant’uomo, ma dal suo curriculum ufficiale sul sito della diocesi, emerge che, per tutta la sua vita, si è occupato solo di soldi: in 40 anni di ministero, ha fatto 4 anni il parroco e 8 anni il direttore della caritas: per il resto, sempre in mezzo ai soldi. Sappiamo che alla Chiesa interessa molto il denaro (più che le anime), e sappiamo pure che la diocesi di Acqui è stata coinvolta in scandali finanziari di cui si sono occupate anche le Iene e dunque c’è bisogno di un vescovo che si intenda di finanza, ma Le sembra normale che un prete passi tutta la vita dentro a consigli di amministrazione di enti vari ad occuparsi di conti e quasi mai in parrocchia ad occuparsi di anime?

    https://­cattedraleacquinews.c­om/­annuncio-del-vescovo-­eletto-della-diocesi­-acqui/

    Mons. Luigi Testore è nato a Costigliole d’Asti, provincia e diocesi di Asti, il 30 aprile 1952. Si è trasferito a Saronno (Va) dove ha ottenuto la maturità scientifica. Nel 1972 è stato accolto nel Seminario arcivescovile di Milano e, frequentato il regolare ciclo di studi, ha conseguito il baccalaureato in Teologia. È stato ordinato sacerdote l’11 giugno 1977. Mons. Testore ha ricoperto vari incarichi: insegnante di lingue nel Seminario minore di Seveso dal 1977 al 1980; segretario particolare del card. Carlo Maria Martini dal 1980 al 1986; vice-direttore dell’Ufficio amministrativo dal 1986 al 1988; responsabile dell’Ufficio contabilità unificata dal 1988 al 1995; direttore dell’Ufficio amministrativo dal 1990 al 1995; economo diocesano dal 1995 al 2012; vicario episcopale di Settore dal 1995 al 2012; presidente della Caritas Ambrosiana dal 2005 al 2013; parroco di San Marco in Milano dal 2012 al 2016; responsabile della comunità pastorale “Beato Paolo VI” dal 2017 ad oggi. Amministratore della Fondazione G.B. Guazzetti onlus e dal 2006 al 2013 è stato coordinatore della pastorale delle parrocchie di Milano di San Bartolomeo, S. Maria Incoronata, S. Simpliciano e S. Maria del Carmine. Ha assunto, inoltre, la presidenza di vari enti diocesani: Consiglio per la Cassa diocesana Legati dal 1994 al 2006; Consiglio di amministrazione della G.S.C. Srl dal 1994 al 2008; Consiglio di amministrazione dell’Opera Pia delle Chiese e case Povere dal 1995 al 2007; Commissione tecnica dal 1997 al 2001; Consiglio di amministrazione dell’Opera diocesana per la preservazione e diffusione della fede dal 2001 al 2006 della quale era stato anche direttore dal 1995 al 2001; Consiglio di amministrazione della Fondazione Caritas Ambrosiana dal 2005 al 2013; Consiglio di amministrazione della Fondazione Luigi Moneta dal 2006 al 2013. È stato, infine, membro di diversi Consigli e Commissioni diocesane: Consiglio presbiterale dal 1990 al 1995; Consiglio degli affari economici dal 1989 al 1995; Consiglio episcopale dal 1995 al 2012; Commissione arcivescovile per le nuove figure di ministerialità laicale dal 1997 al 2006; Congregazione di Conservatori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana dal 1995 al 1997, 1998 al 2007, e Consiglio di amministrazione della Fondazione Carlo Maria Martini dal 2013 al 2016. Il 10 febbraio 1996 è stato nominato prelato d’onore di Sua Santità.

  • Lo spettro di QC ha detto:

    Salve atque vale Abbè Tosatti.
    Non sto a commentare l’orribile intervista a Paglia. Non ce n’é bisogno e sono stato esonerato dalla difesa d’ufficio per manifesta indifendibilità.
    Intervengo solo per tre piccoli appunti:
    1) la Corte ha già deciso l’appello ritenedolo inammissibile.
    Perchè lei scrive ”sta decidendo”? Mi manca un pezzo?
    2) mi risulta che la decisione preveda il distacco dei presidi a data da concordare tra genitori e ospedale. Forse è un escamotage per ritardare l’esecuzione della sentenza: se non si mettono d’accordo mi sa che si torna dal giudice, passano altri mesi e chissà…magari nel mentre cambia qualcosa o, al peggio, il bimbo si spegne naturalmente. In questo caso ci sarebbe ancora tempo per sperare e pregare. Anche per quel giudice che, nel suo ipotetico cerchiobottismo, forse un briciolo di cuore potrebbe averlo. Lei sa se la sentenza dica davvero così e-o preveda comunque un tempo massimo?
    3) medio tempore è morto il piccolo Isaiah Haastrup. Caso analogo. Preghiamo anche per lui e per i suoi poveri genitori?
    Ossequi tristissimi.

    • wp_7512482 ha detto:

      Mi avevano detto che la Corte Suprema doveva ancora decidere. Forse manca a me….

  • virro ha detto:

    grazie dott.Tosatti, un principio ben conosciuto dice che “ogni simile attira il suo simile”

  • Mario ha detto:

    Mettiamo da parte il richiamo alle parole del Papa fatte dal giudice. Un richiamo probabilmente deciso, perché la famiglia del piccolo è cattolica.
    Tuttavia non credo che il giudice potesse non tener conto delle condizioni generali del bambino che erano parecchio compromesse, come spiega molto bene il prof. Don Roberto Colombo.
    Il contributo del professore è stato riportato sul blog da Costanza Miriano.
    Per il bambino Alfie, a differenza del povero Charlie, non c’era una diagnosi certa e non era razionalmente prospettabile nessuna possibilità terapeutica neppure sperimentale e quindi si era di fronte ad una patologia non contrastabile con le conoscenze diagnostiche e terapeutiche disponibili – anche solo in fase di sperimentazione, non clinicamente validate – e, dunque, ad una malattia attualmente “inguaribile”.
    Il bimbo presentava un elettroencefalogramma chiaramente e gravemente anomalo ed estese lesioni cerebrali, e che stimoli appropriati per tipologia e intensità non evocava in lui le risposte attese.
    Senza dimenticare che i medici del Bambino Gesù, nell’offrire la loro consulenza per la cura palliativa di Alfie e la disponibilità a realizzarla presso l’ospedale vaticano, hanno prospettato come appropriato «che venga eseguito un prolungato supporto ventilatorio con una tracheostomia chirurgica. Nutrizione e idratazione sono state fornite artificialmente da diversi mesi attraverso un tubo nasogastrico, ed è evidente l’indicazione di una gastrostomia (PEG) per continuare questi due supporti vitali nel passaggio alle cure palliative.
    E poi si dovrebbe capire che cosa ci sia di “naturale” nella ventilazione artificiale praticata attraverso la tracheostomia (procedura chirurgica utilizzata per creare un’apertura sul collo, a livello della trachea), e nell’alimentazione parenterale attraverso una gastrostomia (intervento chirurgico con cui si crea un’apertura nello stomaco) procedure gravemente invasive e non prive di complicanze gravi.
    Difficile in coscienza non considerare il tutto come “accanimento terapeutico” considerando che i neuropediatri che avevano in cura il bambino presso l’ospedale di Liverpool, e altri specialisti che hanno esaminato la sua cartella clinica e lo hanno visitato, sono giunti alla conclusione che Alfie era purtroppo avviato verso un processo di «progressiva» e, «assai probabilmente, fatale neurodegenerazione», per la quale «non vi sono opzioni terapeutiche disponibili in grado di arrestare o invertire» il decorso.

    • deutero.amedeo ha detto:

      Mario, io non sono laureato in medicina e tutta questa disquisizione medica non la capisco.
      So solo che questo bambino prima che gli staccassero il respiratore era vivo e finché c’è vita c’è speranza ( così almeno dice un antico proverbio). Adesso di speranza non ne hanno più né lui né i suoi genitori.
      Visto però come sta andando il mondo, quasi lo invidio il povero Alfie!
      E spero che Dio non si penta della promessa fatta a Noè dopo il diluvio.

  • Gian ha detto:

    Se dicessi ciò che penso di tutta la banda e del loro kapo verrei certamente bannato, meglio me ne stia zitto, anche se meriterebbero di essere allontanati a scudisciate come i mercanti al Tempio.

  • Alessandro ha detto:

    Nessuno dei cardinali che il dr. Tosatti ha citato è’ più elettore. Uno perché trapassato nell’al di la’, gli altri perché hanno ampiamente superato gli 80 anni e pertanto al prossimo conclave non voteranno. Un’altra dei suoi grandi elettori, Lehamnn, e’ gravemente malato.

  • Don Felice Prosperi ha detto:

    Il signor Paglia sembra documentato, ha letto il referto medico di condanna del piccolo Alfie, e concorda con il luminare inglese nel negare le cure al bambino, perché si tratterebbe di “accanimento terapeutico”. Di più, con spudoratezza estrema, giustifica l’immissione, all’interno del testo clinico, della citazione di Francesco, la quale strumentalizza una espressione, di per sé ambigua, dello stesso Somma Pontefice, con il fatto che i genitori di Alfie sono Cattolici.
    Povero Gesù Cristo, sei maltrattato e lasciato morire in un piccolo ammalato, grazie al fatto che siamo Cattolici e abbiamo un simile Papa, che fa danni che causano la morte delle sue pecorelle e non interviene a correggerli e a difendere dai lupi gli agnellini del suo gregge.
    Esimi Bergoglio e Paglia, “l’accanimento terapeutico” non vale forse quando siamo anziani e stiamo per morire, ringraziando Dio per la vita che ci ha concesso vivere: “Ora lascia, Signore, che il tuo servo vada in pace, perché i miei occhi han visto la salvezza…”, invece è ‘giusto e necessario’ accanirsi terapeuticamente per salvare la vita di un bambino, per lottare contro la morte, “l’ultimo nemico ad essere sconfitto”, per dare speranza ai genitori che amano i loro figli, per promuovere la ricerca e sviluppare la scienza medica, per utilizzare i soldi che i figli di Dio, anche atei, danno generosamente per questo nobile scopo, ecc… ma a chi sto rivolgendomi, se i veri atei siete proprio voi!?
    Vergogna Paglia! Vergogna Francesco! Il Papa che parla tanto di vergogna e afferma stupidamente che è una grazia di Dio, quando invece è un fatto naturale, quel Papa non c’ha nemmeno quella! E come lui dice che in Argentina si dice, io gli dico: “desvergonzado!”. E spero chi il signor Direttore Tosatti pubblichi il mio articolo, dove gliene ho dette altre.

  • Maria Cristina ha detto:

    Per il caso eclatante della copertura da parte di Bergoglio del vescovo Barros si sono sentite proteste anche dai ” liberal” , dai progressisti , dai laici, e persino da estimatori di Bergoglio, mentre per L’ abbandono della difesa della vita da parte della Accademia della Vita, e per il suo inadeguato capo Mons. Paglia , a protestare sono solo i cattolici definiti ” tradizionalisti” .
    Con L’ affare Barros Bergoglio ha dovuto fare un mea culpa solo perché’ contraddetto pubblicamente dal card. O’ Malley, un cardinale progressista supportato dai media americani.
    Su lo scandalo delle parole di Paglia chi alzera’ la voce? I fedeli tradizionalisti non li ascolta nessuno , ormai siamo dei paria, degli appestati, non abbiamo diritto di esistere.
    Qualche nome di giornalista non etichettabile come tradizionalista, es. Costanza Miriano, si e’ fatta sentire sul caso Alfie ma non sono abbastanza. Mi chiedo dove sono i movimenti cattolici che dicevano di difendere i valori non negoziabili? Dove sono finiti i ciellini , Opus Dei, focolarini? Possibile che si siano tutti squagliati come pupazzi di neve al sol dell’ avvenire bergogliano?

    • Lo spettro di QC ha detto:

      Meno male che sai che ”tradizionalista” è un’etichetta. Se gli togli il bollino blu è una banana come le altre!

    • SPQR ha detto:

      “Dove sono finiti i ciellini , Opus Dei, focolarini?”

      Me lo chiedo anch’io. L’impressione è che preferiscano tenere un profilo basso per non essere danneggiati in altri interessi. In fondo qualsiasi movimento si comporta come un normale organismo vivente: a parità di condizioni punta anzitutto all’autoconservazione.
      Quanto poi a escogitare qualche scusa per giustificare il silenzio, non è mai stato un problema (la prima che mi viene in mente: se alziamo la voce rischiamo di produrre fenomeni emulativi, che è proprio quel che vogliono gli avversari della vita…).

    • Gabriel Pontello ha detto:

      L’opus dei non è un movimento!!!!

      • SPQR ha detto:

        @ G. Pontello

        “Movimento” va inteso qui in senso lato. Ma tecnicamente la puntualizzazione è corretta: allo stato attuale l’Opera è, per volontà di Giovanni Paolo II, una (l’unica) prelatura personale. Dovremmo, anzi, parlare a lungo di questa configurazione e della sua genesi, per renderci ragione del parziale cambio d’atteggiamento occorso all’interno di Opus Dei negli ultimi decenni, ma la mia osservazione non intendeva concentrarsi sui casi dell’Opera.

        La sostanza del mio rilievo non cambia, ed è su quella che bisognerebbe ragionare. Riformuliamolo così: qualsiasi organizzazione umana si comporta come un normale organismo vivente: a parità di condizioni punta anzitutto all’autoconservazione. Nell’ambito della Chiesa contemporanea il discorso vale per Opus Dei non meno che per CL, Focolarini, AC, RS, Neocatecumenali, TFP e tante altre realtà di origine abbastanza recente. Come nel caso degli individui, per garantirsi la sopravvivenza anche le organizzazioni sovrindividuali adottano strategie diverse, talvolta efficaci tal altra no. Il rischio in cui finiscono sistematicamente per incorrere è quello di invertire la polarità, di premettere ai propri ideali programmatici, alle ragioni stesse della propria nascita, l’esigenza di sopravvivereo. Qualcuno potrebbe chiedersi se la relativa irriconoscibilità della Chiesa cattolica negli ultimi decenni non sia essa stessa un sintomo di “inversione di polarità”: il baratto di parte del patrimonio ideale (sacralità, senso del mistero, rigore etico, ecc.) in cambio della “tenuta nel mondo”. Mi sembra di capire che è proprio a questo genere di processo che alludono i commentatori più perplessi quando puntano il dito sulla piacioneria di tanta parte del clero moderno (da don Alfio di “‘nzaccobbello” all’attuale Capo dell’Entità).

  • Adriana ha detto:

    Beh ! questo è uno dei risultati della “bellissima epoca evolutiva” in cui stiamo tutti vivendo . Soprattutto da quando la Chiesa si è ridotta all’Attualità ; alterata da leggi ideologiche si è pronunciata per la rimozione della storia , per la dimenticanza del passato e per la perdita del futuro nel culto immediato dell’ odierno ,che diventa il tribunale meno scomodo per NON giudicare ogni evento e ogni storia .

    • SPQR ha detto:

      Concordo. Anche se non dobbiamo mitizzare eccessivamente i bei tempi andati, che avevano pur essi i loro problemi (e lo dico da convinto laudator temporis acti).

  • Paolo Montagnese ha detto:

    La cinica e tragica spregiudicatezza di questo personaggio non ha alcun limite.
    Speriamo che sia “il” suo limite.