PLACUIT DEO. LE CRITICHE DI UN SACERDOTE TEOLOGO, E I PERICOLI NASCOSTI DEL DOCUMENTO DI LADARIA.

4 Marzo 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Placuit Deo: un documento sulla salvezza che sembra materia soprattutto di super-specialisti, dove si parla di pelagianismo e gnosticismo, roba che il povero cattolico della strada come chi scrive magari lo è, ma non lo sa. Lo hanno presentato un paio di giorni fa i vertici della Congregazione per la Dottrina della Fede, il gesuita Ladaria e mons. Morandi. Stilum Curiae non se ne è occupato, dopo una lettura certamente non particolarmente profonda. E invece…torniamo sui nostri passi, pentiti, per offrirvi la lettera di un sacerdote teologo, che ne ha scritto con tutta la passione e la forza di una persona di fede, don Felice Prosperi. E poi vi presentiamo alcune osservazioni nate da una chiacchierata avvenuta all’interno dei Sacri Palazzi con un prelato di alto livello, anch’egli dotato di profonda conoscenza teologica e pastorale.

“PLACUIT DEO”?

E’ piaciuta a Dio la Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede, presentata ieri in Vaticano? Con tutto il rispetto per il Nostro Signore, e senza aspettare la Sua risposta, che non saprei come ricevere, dico e scrivo che a me non è piaciuta.

Attratto dal titolo del Documento: “Ai Vescovi della Chiesa Cattolica su alcuni aspetti della salvezza cristiana”, mosso e commosso dall’improvviso fenomeno della trattazione di un argomento specificamente ecclesiale e così attuale e importante, mi sono dato alla lettura e rilettura del testo e della introduzione che dello stesso è stata fatta da Sua Ecc.za, Luis F. Ladaria, S.I., Prefetto, e Mons. Morandi, Segretario.

Nella conferenza stampa è subito chiarito il motivo della fatica, a cui si è sobbarcata la Congregazione, con l’aiuto del Consultori: “A seguito della pubblicazione di DOMINUS JESUS (2000), diversi Teologi chiesero alla Congregazione per la Dottrina della Fede di approfondire alcuni aspetti già enunciati in quella Dichiarazione, suggerendo un nuovo Documento circa la salvezza cristiana”.

Intanto ci viene ricordato chi sono coloro, ai quali non piacciono i Documenti, emanati quando San Giovanni Paolo II era Papa e Ratzinger Prefetto: nel caso della DOMINUS JESUS, Teologi preoccupati che si presentasse il Nostro Signore Gesù Cristo per COLUI CHE E’, come Unico Assoluto Divino e Umano Salvatore Universale dell’Umanità di tutti i tempi, luoghi, culture, razze, popoli e religioni.

Nell’esordio della Lettera si chiarisce subito che: “L’insegnamento sulla salvezza in Cristo esige di essere sempre nuovamente approfondito”, e pertanto “la presente Lettera intende mettere in evidenza, nel solco della grande tradizione della fede e con particolare riferimento all’insegnamento di Papa Francesco, alcuni aspetti della salvezza cristiana che possono essere oggi difficili da comprendere a causa delle recenti trasformazioni culturali”.

“Possono essere difficili” o lo sono? Per chi? Per il mondo? Per la Chiesa? Per i pastori della Chiesa? Per i fedeli uomini e donne che non credono più?

“A causa delle recenti trasformazioni culturali”. Quali? Eppure “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine…” (Ebrei 13,8-9).

Comunque, di tutte le trasformazioni, rivoluzioni, riduzioni culturali odierne, due ne vengono citate, sviscerate, condannate: “che assomigliano in taluni aspetti a due antiche eresie, il pelagianesimo e lo gnosticismo”.

E cioè, in sintesi, la pretesa di salvarsi con le proprie forze (neo-pelagianesimo) e quella di scartare la dimensione corporea per rifugiarsi in un intimismo spirituale (altro neo, lo gnosticismo).

Sarebbe quello che Papa Francesco ripete da tempo, dicendo, contraddicendo, cambiando, inter cambiando.

Sarebbe questo il grande pericolo per la salvezza dell’umanità, che assume proporzioni di interi “movimenti”.

Mi riesce facile la parodia ironica con lo stato attuale della nostra Italia. Di fronte a problemi sociali e morali immani: quali il crollo della natalità; la dissoluzione della famiglia; la mancanza di lavoro, e quindi l’impossibilità di comprare casa e la difficoltà di sposarsi; l’oppressione dei poveri, con tasse ingiuste e sproporzionate; lo schiacciamento degli ammalati e anziani, con sovvenzioni e pensioni risibili; la catastrofe dell’ideologia migratoria, che comporta l’illegalità presente e minacce terribili per l’ordine futuro, per qualcuno, specie al Governo, due sono le emergenze da affrontare: IL RAZZISMO E IL FASCISMO.

Così è dunque per la Chiesa di Papa Bergoglio e la Congregazione di Ladaria e Morandi: il duplice attentato alla Salvezza cristiana è costituito dal PELAGIANESIMO E LO GNOSTICISMO, non dalla marea montante dell’Ateismo perfido e ostile a Gesù Cristo e al Suo Corpo Mistico; non l’Apostasia dalla Fede di genti e nazioni, una volte cristiane; non la persecuzione mortale dei credenti in Cristo in molte parti del pianeta; non il rifiuto generale della Legge di Dio, sostituita da leggi contro natura, imposte con sanzioni ai cittadini; non il rigetto della Sofferenza e della Morte; non “lo svuotamento della Croce di Cristo” (cfr. 1Corinzi 1,17).

LA CROCE DI CRISTO, appunto! NON È MAI NOMINATA la Croce della Salvezza, NÉ IL SANGUE SPARSO DAL REDENTORE, in questa Lettera che ci vuole istruire e aggiornare sulla salvezza cristiana, la quale invece è oppressivamente, insulsamente e continuamente definita: “entrare nell’ordine dei rapporti inaugurato da Gesù”.

Dov’è la bellezza della Grazia? Dov’è la messa in guardia contro il peccato mortale? Il rischio dell’Inferno? Non esiste. Non esiste il rischio o non esiste l’Inferno? Tutti e due. In Vaticano, da Santa Marta all’ex Sant’Uffizio non se ne parla e non se ne scrive. Qualcosa sul Diavolo ogni tanto il Papa. Ma non definisce chi quegli è e che vuole. Lo ha spiegato la Madonna a Fatima, ma Francesco è andato là a silenziarla, a stravolgere e negare il Suo drammatico appello alla preghiera e al sacrificio perché le Anime non vadano all’Inferno e si perdano per sempre, lontane da Dio. Questo è il pericolo della Salvezza!

Ma allora l’Evangelizzazione? “La Chiesa si dedica con tutte le sue forze all’Evangelizzazione”, con l’attenzione di “stabilire un dialogo sincero e costruttivo con i credenti di altre religioni”. Non sia mai che si sentano offesi i musulmani, induisti e buddisti, che uccidono i Cristiani, li imprigionano, bruciano le loro case, chiese e scuole!

Ma questo è un altro discorso, come quello dell’ESCATOLOGIA (Morte, Giudizio, Inferno, Paradiso, Vita Eterna, Supplizio Eterno), molto più urgente di quello, condotto con tanta precisione, dell’ECOLOGIA.

Per adesso “la Chiesa continua ad invocare la venuta definitiva del Salvatore, poiché <nella speranza siamo stati salvati>” (Romani 8,24). E qual è questa speranza? Che tutti saremo felici in Cielo, e se qualcuno non se lo meritasse, nessun patema, la sua anima si dissolverà per sempre, lo annuncia il teologo della casa Pontificia, Eugenio Scalfari, il quale dice che l’ha detto Bergoglio, il quale non dice che non l’ha detto.

“Ora basta, Signore! Prendi pure la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri” (1 Re 19,4).

“Va’ da coloro a cui ti manderò e annuncia ciò che io ti ordinerò. Non temerli, perché io sono con te per proteggerti” (Geremia 1,7-8).

Ed ecco invece qualche considerazione raccolta da un amico in Curia.

Ho letto la Placuit Deo… ci sono moltissimi elementi positivi per presentarla come un GRANDE annuncio della SALVEZZA in CRISTO.
Ma… ci sono alcuni passaggi che contengono una serie di conseguenze nefaste, secondo me, che verranno tratte da qui a poco.
N. 9: Da una parte, infatti, il senso discendente testimonia la primazia assoluta dell’azione gratuita di Dio; l’umiltà di ricevere i doni di Dio, prima di ogni nostro operare, è essenziale per poter rispondere al suo amore salvifico. (LE CONSEGUENZE DI QUESTA AFFERMAZIONE, SVINCOLATA DAL RAPPORTO ESSENZIALE CON LA LIBERTÀ UMANA CHE ACCOGLIE LA GRAZIA, PORTERÀ AD AFFERMARE IL PRIMATO DEI SACRAMENTI SULLA CONVERSIONE E NON I SACRAMENTI COME CHIAMATA ALLA CONVERSIONE E LUOGO IN CUI QUESTA SI REALIZZA).
N. 12: la mediazione salvifica della Chiesa, “sacramento universale di salvezza” ,[19] ci assicura che la salvezza non consiste nell’auto-realizzazione dell’individuo isolato, e neppure nella sua fusione interiore con il divino, ma nell’incorporazione in una comunione di persone, che partecipa alla comunione della Trinità (VERO PUNTO DOLENTE: PRIORITÀ DELLA COMUNIONE ECCLESIALE SULLA COMUNIONE CON LA SANTISSIMA TRINITÀ CHE FONDA E SOSTANZIA LA COMUNIONE ECCLESIALE).
N. 13. Sia la visione individualistica sia quella meramente interiore della salvezza contraddicono anche l’economia sacramentale tramite la quale Dio ha voluto salvare la persona umana. La partecipazione, nella Chiesa, al nuovo ordine di rapporti inaugurati da Gesù avviene tramite i sacramenti, tra i quali il Battesimo è la porta,[20] e l’Eucaristia la sorgente e il culmine. (SECONDO PUNTO DOLENTE: I SACRAMENTI INTRODUCONO NEL NUOVO ORDINE DI RAPPORTI INAUGURATI DA GESÙ. QUESTO È VERO, MA COME CONSEGUENZA DELL’INTRODUZIONE NELLA VITA DI CRISTO E DELL’INCORPORAZIONE ALLA SUA PERSONA; L’ESITO SARÀ LA NON ESCLUSIONE DI NESSUNO DALLA PIENA COMUNIONE SACRAMENTALE INDIPENDENTEMENTE DALLE DISPOSIZIONI PERSONALI?).
Buona discussione per i commentatori teologi di Stilum Curiae.

 

 

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64 commenti

  • Paola Ricci ha detto:

    O mamma mia! Quanto tempo perso a parlarsi addosso e a questionare. Preghiamo o magari se proprio vogliamo fare qualche cosa – e mi piacerebbe – niente soldi a questa Chiesa, nemmeno l’euro di offerta durante la S. Messa. Basta che non sia una fiaccolata.

  • Ecclesia afflicta ha detto:

    Avrei una domanda per un teologo: ome si concilia l’affermazione di Placuit Deo che:

    “Nei nostri tempi prolifera un neo-pelagianesimo… La salvezza si affida allora alle forze del singolo, oppure a delle strutture puramente umane, incapaci di accogliere la novità dello Spirito di Dio.”

    Con l’affermazione del Concilio Vaticano I:

    “Lo Spirito Santo infatti, non è stato promesso ai successori di Pietro per rivelare, con la sua ispirazione, una nuova dottrina, ma per custodire con scrupolo e per far conoscere con fedeltà, con la sua assistenza, la rivelazione trasmessa dagli Apostoli, cioè il deposito della fede.” (Costituzione dogmatica Pastor Aeternus, 18/07/1870)

    La lettera di Ladaria/Bergoglio condanna chi non pensa che la salvezza dipenda dall’accettare le “novità dello Spirito” (di cui Bergoglio è, com’è noto, il massimo profeta), mentre un concilio ecumenico mette in guardia perfino il papa dall’idea arrogante che lo Spirito Santo gli ispiri nuove dottrine.
    Chi ha ragione?

    • Don Felice Prosperi ha detto:

      Mia cara ‘Ecclesia afflicta’
      La questione da Lei posta mi ha dato l’occasione di riflettere e condivido quanto ho concluso in me stesso:
      L’invocazione dello Spirito Santo e allo Spirito Santo nel Magistero del Concilio Vaticano I, da Lei citato, è rivolto, nella Fede della Chiesa Cattolica, a Dio, Terza Persona della Santissima Trinità, Spirito della Verità immutabile e stabile, che non può cambiare e che conferma la Dottrina della Chiesa, fondata sulla roccia e sulla Parola di Gesù Cristo.
      L’impersonale e pretestuoso riferimento degli estensori della ‘Placuit Deo’ alla “novità dello Spirito di Dio” è un vago, sottinteso, capzioso richiamo allo spirito di libertà, non quella di Gesù Cristo, ma quella umana e quindi diabolica, che vuole giustificare e permettere ciò che ognuno sente e vuole, e perviene alla malizia estrema di ‘impugnare la Verità conosciuta’, terribile e imperdonabile peccato, proprio contro lo Spirito Santo.

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Conosco personalmente il carissimo don FELICE PROSPERI MORICHELLA e fa piacere leggere uno scritto così puntuale sul nostro foglio STILUM CURIAE. Egli è un combattente a viso aperto, coraggioso, che “grida sui tetti”. Un sacerdote “insorgente” come quelli che combattevano con i contadini contro le truppe giacobine del generale ladrone Napoleone Bonaparte.
    Una sfida aperta l’ha sostenuta sulla pagina provinciale de “Il Resto del Carlino” con padre Alberto Maggi dei Servi di Maria, in odore di eresia, notissimo in Italia per i suoi libri e con migliaia di cattolici a lui fedeli.
    Noi abbiamo bisogno di sacerdoti rispettosi della Tradizione, che si espongono (se è possibile, in quanto il Potere può metterli in condizione di non nuocere) e che diventato faro di riferimento per noi fedeli cattolici della base.

    • Don Felice Prosperi ha detto:

      Carissimo Giorgio
      ti ringrazio della tua lusinghiera testimonianza, alla quale bisogna promettere e concludere con: “è un povero peccatore!”
      Però intervengo per correggere l’errore sul mio cognome, al quale si è aggiunto ‘Morichella’, che non è altro che la via del mio indirizzo, al n° 45, in San Ginesio MC (la colpa, involontaria e perdonata, è del nostro caro Marco Tosatti). Già che ci siamo, perdono anche al Direttore avermi definito ‘Teologo’. Ho il diploma di Licenza in teologia, ma non ho mai insegnato e non ho scritto granché. Mi piacerebbe invece fregiarmi del titolo di ‘Mariologo’, ma non mi rimane che quello di ‘Mariolo’.

  • Lucy ha detto:

    Ha detto il card.Schönbron che A.L.è prima di tutto una “rivoluzione linguistica ” Verissimo .Come diceva George Orwell ” chi domina il linguaggio domina le menti della persone “.Infatti dalla rivoluzione del linguaggio si arriva alla rivoluzione dottrinale.Quando si sente che bisogna “approfondire” qualche documento dei Papi del passato si capisce subito dove si vuole andare a parare. Approfondire vuol dire “interpretare ” e interpretare vuol dire ” cambiare “.Ma la rivoluzione del linguaggio è iniziata prima di A.L.(che ne è stata il culmine).Solo un esempio tra i tanti.Già nel 2013 alla domanda di Scalfari :” lei vuole convertirmi ?” Bergoglio con abile trasbordo linguistico rispose :” il proselitismo è una solenne sciocchezza ” dando così un colpo mortale alla parola ” conversione”.
    Dopo A.L. la rivoluzione linguistica è proceduta a gonfie vele tra parole ” talismano “, parole in dissolvenza e parole completamente oscurate (es.”timor di Dio “), come il commento di don Morichella ( esistono ancora bravi sacerdoti) illustra benissimo.
    Riguardo al ” pelagianesimo ” dato che nemmeno lo 0,01% delle persone ne conosce il significato, esso è usato strumentalmente per bacchettare ancora una volta i cattolici fedeli alla chiesa di sempre , che non vogliono aprirsi ai soffi dello Spirito ( quelli di Bergoglio) e alle sorprese di Dio (le sue).Ma su questo punto ormai è un disco rotto.Per il resto a noi basta la Dominus Jesus , chiara , precisa , perfetta in ogni sua parte.

  • Italo Amitrano ha detto:

    “Rigirare la frittata” .. Questa espressione dalle mie parti viene usata , forse impropriamente, per dire “rispedire al mittente”. Nel caso del pontefice gesuita e di tutto il suo entourage , accusati di eresia dai tradizionalisti, la Placuit Deo serve a replicare con un sonoro : “Eretico sarà lei e tutta la sua famiglia ! “

  • Lo spettro di QC ha detto:

    Un sentito ringraziamento al Venerabile Abbé Tosatti pace e benedizioni su di Lui!
    Non avevo fatto in tempo a proporre l’agenda delle polemiche del 2018, inserendovi Placuit Deo, che Lui mi ha prontamente accontentato!!
    Se posso…metterei in agenda anche la nuova festività di Maria madre della Chiesa appena introdotta! E’ sicuramente un metodo di Bergoglio per farci venerare sua mamma sotto le mentite spoglie della Madonna! 🙂

    • Ecclesia afflicta ha detto:

      A proposito, cosa pensi del cardinale Maradiaga, braccio destro del papa, e dei suoi bei discorsi sulla chiesa povera per i poveri?

      http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/03/02/news/ingannati-e-traditi-mi-hanno-rubato-tutto-le-accuse-contro-il-braccio-destro-del-papa-1.319034?ref=HEF_RULLO

      E’ un complotto tradizionalista per screditare il cambio di paradigma di papa Francesco?

      • Lo spettro di QC ha detto:

        No. I tradizionalisti non sono in grado di montare una bufalazza del genere. Troppo beceri e poco raffinati. Più adatti al blogghettismo anonimo.
        Ti do solo tre chiavi di lettura:
        – i soldi non li ha fregati maradiaga
        – i fondi di investimento non scompaiono nel nulla
        – se il fondo è inglese non deve andare dal papa ma da un tribunale inglese.
        Come vedi il ”caso” è montato sull’aria fritta, come l’altro di Fittipaldi.
        Non c’è molto altro da dire se non che mi dispiace che la signora abbia perso i suoi soldi (come migliaia di altre persone che non sono andate a piangere dal Papa).

        • Ecclesia Afflicta ha detto:

          Evanescente spettro, forse “quei” soldi non se li è presi Maradiaga, il cantore della chiesa povera, ma è coinvolto nella vicenda, così come in altre vicende che hanno come base i soldi. Lo stipendio l’oro dalla università honduregna, che non compare nei bilanci della diocesi?

    • Ira Divina ha detto:

      Quello comandante Spectrus, sputerebbe anche sulla mamma, altro che venerarla!

  • Amleto 2018 ha detto:

    Con Francesco mi salverò o non mi salverò?
    Questo è il problema.

  • nat ha detto:

    Un tempo nel foglietto per l’esame di coscienza prima della confessione, trovavo scritto se avevo mancato a qualcuno dei comandamenti, qualche tempo dopo mi veniva chiesto se avevo cambiato le ruote usurate dell’auto e se avevo pagato tutte le tasse, recentemente ero indagato per capire se avevo fatto la raccolta differenziata e accolto con cortesia i migranti.
    La prossima volta dovrò interrogarmi se sono un neopelagiano o un cripto neognostico…
    Dovrò procurarmi un master in teologia per confessarmi?

  • Don Giovanni Stefano di Maria ha detto:

    LA SPOSA DELLO SPIRITO SANTO

    Dello Spirito la Sposa è la Donna la Gloriosa
    La Gloriosa è Maria la più bella che ci sia
    Che ci sia lo ammetto sì lo so che l’ho già detto
    L’ho già detto e dico ancora cuori in pace alla buon’ora
    La buon’ora Protestante e Teologo infestante
    Infestante Santa Chiesa hai capito la pretesa?
    La pretesa: non mi gusta JESUS DOMINUS in busta
    Busta voglio Letterina da Congrega di Dottrina
    Di Dottrina della Fede che nemmeno Lei ci crede
    Non ci crede mi lamento manomette Documento
    Documento approvato quando c’era al Papato
    Al Papato Santo Carlo via la Croce che io parlo
    Che io parlo e aggiungo la Salvezza come un fungo
    Come un fungo è spuntata e fra l’altro è scontata
    E’ scontata poco costa senza Sangue sparso apposta
    Sparso apposta dal Signore la mia tesi è migliore
    E’ migliore senza Inferno me l’ho scritto sul quaderno
    Sul quaderno degli appunti importante un dei punti
    Un dei punti che ho discusso con il Papa indiscusso
    Indiscusso non ci sia il castigo e Maria
    E Maria stia attenta come parla che attenta
    Che attenta alla salute dei bambini han vedute
    Han vedute infernali scene orrende d’animali
    Animali di Demoni delle Anime Padroni
    Sì Padroni e aguzzini voi volete ragazzini
    Ragazzini aiutarle quelle Anime e salvarle?
    E salvarle con coraggio da quel tredici di maggio
    Da quel maggio fino ad oggi se in Maria tu ti appoggi
    Tu ti appoggi nel Signore Uomo Dio Salvatore
    Salvatore Gesù Cristo la Salvezza ho intravisto
    Intravisto da lontano ma non vedo in Vaticano
    Vaticano si sta al fresco niente Inferno con Francesco.

    (una mia poesia al giorno toglie satana di torno)

    • Antonia ha detto:

      Caro Don Giovanni, la sua poesia dice tante e apprezzabili verità, però, a difesa della metrica qui non poco offesa, le consiglierei un migliore esercizio nella prosa.

      • Don Giovanni Stefano di Maria ha detto:

        Gentile signora Antonia
        Non conteggio la metrica di queste poesie solo sulle sillabe effettivamente usate, ma anche sulla ideale recitazione delle parole scritte, specie congiunendo due vocali contigue per cui, ad es., nella quarta riga: “l’ho già detto e dico ancora”, così unisco: “l’ho già dett(oe) dic(oan) cora”. Per me è un gioco con il quale veicolare il messaggio cristiano. Grazie per la sua attenzione. La benedico.

    • Lo spettro di QC ha detto:

      Don Giovanni, Lei scaccia i demoni?

      • Don Giovanni Stefano di Maria ha detto:

        Caro Spettro
        Credo che lei sia ironico, più che interessato a un esorcismo. Alla fine delle poesie amo mettere fra parentesi: “una mia poesia al giorno toglie Satana di torno”, parafrasando il noto proverbio, sia per farmi un po’ di pubblicità, sia perché in esse sempre esalto la Santissima Vergine Maria, Madre di Dio e Mamma mia, e continuamente insulto il Maligno, Nemico di Dio e nostro.

        • Lo spettro di QC ha detto:

          No, caro don Giovanni. Era solo per comprendere se Lei si arrogasse prerogative non Sue. Grazie e cordialità.

  • Maria Cristina ha detto:

    Non so se lo scopo della lettera e’ questo ma a me pare che si vogliano i colpire gli ormai pochi pochissimi che si sforzano di vivere una vita ascetica , bollati come ” pelagiani” . I Francescani dell’ Immacolata per esempio, esecrati perche’ fanno penitenze, discipline eccc. Lo sforzo ascetico e’ totalmente disprezzato come eretico. E allora verrebbe da chiedere San Antonio Abate e i monaci del deserto, San Simeone lo Stilita che resto’ tutta la vita su una colonna, cosa erano se non eretici pelagiani visto che fecero tutti questi sacrifici, questa ascesi, per guadagnarsi il Paradiso? Non facevano prima a raccomandarsi solo alla misericordia divina e vivere come gli pareva? A che pro digiuni, purificazioni, penitenze ? Col L’ accusa di neo-pelagianesimo si vuole sterminare i pochi pochissimi ancora rimasti che credono anche nel valore di una vita di penitenza.

    • Lo spettro di QC ha detto:

      Zia Mary, credo tu non abbia ben presente “cosa” sia il pelagianesimo. Se lo identifichi con l’ascesi tout court, mi sa che devi un po’ rivedere il tuo approccio ascetico….

  • Don Andrea ha detto:

    Humanae Vitae e Dominus Iesus non sono mai andate giù a certa influente intelligentcja progressista che attendeva solo il momento giusto per disfarsene.

    Che il riferimento a pelagianesimo e gnosi sia del tutto arbitrario, lo si legge tra le righe della stessa frase di Ladaria alla presentazione del testo :
    “.. la comparazione con le eresie pelagiana e gnostica intende solo evocare dei tratti generali comuni, senza entrare in giudizi sull’esatta natura degli antichi errori…”
    Solo “evocare tratti generali comuni”?
    È come denunciare l’allattamento al seno materno perché “tutti gli alcolisti hanno cominciato bevendo latte”.

    La tentazione gnostica non sta proprio nell’eterno ritorno di una religione “più spirituale, intimista, libertaria”, che rifiuta la Cristianità, la Regalità Sociale di Cristo, la mediazione della Dottrina, della Disciplina, dell’Autorità..? Non consiste nel “Quinto Vangelo” di cui rideva causticamente il compianto Cardinal Biffi già nel primo post-concilio? Non consiste, appunto, nello “svuotare la Croce di Cristo” credendo ad un Gesù figlio dell’Idea (invece che dell’umile e vergine serva del Signore), un Gesù pensato e insegnatoci dai liberali, dai marxisti, dagli esistenzialisti e dai panteisti invece che vissuto e trasmessoci dai Santi Padri, Martiri, Dottori e Confessori della Fede? Il Gesù “migrante”, il Gesù dell’accoglienza e del “love is love”.. Un Gesù che mai avrebbe considerato il sesso “libero” come cosa cattiva se fatto “col cuore” :
    … “dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni…adultèri…. impudicizia… Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo”. Mc 7, 21-23
    .. E il pelagianesimo non consisteva nel negare il dramma del peccato originale, per considerare l’uomo naturalmente buono, e buone quindi tutte le tendenze, i desideri, i progetti natigli in cuore, solo perché diretti da “buona intenzione” soggettiva?

    Insomma, anche un imbarazzato Ladaria (in fondo, lui almeno due nozioni di teologia ce le ha..) ammette diplomaticamente che i nuovi termini sono Newspeak orwelliano, che poco o nulla hanno a che fare con le eresie considerate.

    In questa nuova “Pascendi cum odore ovium”, i termini sono fluidi, si lascia intuire più di ciò che si indica.
    Ciò che fonda il discorso sono categorie vitaliste, evolutiviste e, come al solito, dialettiche. I termini teologici ( pelagianesimo e gnosticismo) vengono estrapolati per confonderne i contorni e applicarli a nuovi “fantasmi” creati ad hoc, senza indicare esattamente chi siano questi fantasmi e cosa facciano di male in sé….
    Sofismi, contraddizioni.. In un documento che tratta di aspetti della Salvezza cristiana, o almeno così apprendiamo dal titolo, ce la si prende con chi rispetta “determinate norme” (?); non contenti, si evita di spiegare in cosa seguire uno “stile cattolico” sarebbe peccare in modo da mettere la salvezza stessa dell’anima in pericolo mentre seguire un altro stile sarebbe, meritorio: mantello e saturno da Euroclero = dannazione; jeans, maglietta e scarpe da tennis in TV = salvezza? La salvezza è ora “questione di stile”?

    Mi pare che il succo del documento, di questo “neodispaccio da Mosca”, sia in definitiva :

    “chi non si lascia andare al neomodernismo, è neognostico e neopelagiano”.

    Ce ne faremo una ragione, forti che l’unica analisi valida del contesto attuale, non dispiaccia a Ladaria, la offre Nostro Signore: “..per il dilagare dell’ iniquità, l’amore di molti si raffredderà” Mt 24,12

    Siamo sempre di fronte alle due città di Sant’Agostino, o alle due bandiere di Sant’Ignazio che dir si voglia: o rinfocolare l’amore di Cristo e della Sua Croce contro l’iniquità .. Oppure “cambiare paradigma” e chiamare “amore” l’iniquità. Contro Cristo.

    • Teodolinda ha detto:

      Riprovo: il modernismo è pelagiano e gnostico (+ altro). Non lo sai Don Andrea????

  • Mala tempora currunt ha detto:

    Sottoscrivo in toto il post: non ci resta che sperare nella Provvidenza, che ci liberi presto da questo tempo nefasto…intanto io mi rileggo la Dominus Iesus.

  • leonardo ha detto:

    La prima cosa che mi viene da pensare, leggendo e cercando di comprendere talune lettere ed esortazioni moderne, sono le parole di Gesù: il vostro parlare sia si sì o no no, il più viene dal maligno. Nonostante nelle scritture sia stato esplicitato che la parola di Dio rimane immutata, questo non sta impedendo al Demonio di tirare dalla propria parte anche chi per dottrina e presenza di Spirito Santo avrebbe dovuto essere capace di tirasi fuori da queste trappole diaboliche.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Il vantaggio per il povero cattolico di strada consiste nel fatto che essendo la lettera indirizzata ai Vescovi, non è tenuto a leggerla. Se, per ipotesi, qualche Vescovo , prima di archiviarla, la leggerà, vedremo come la tradurrà in pratica per parroci e fedeli.
    Intanto io credo che la miglior risposta ce l’ha data la prima lettura della messa odierna: Esodo 20,1-17. Per non parlare del brano evangelico! Non c’è bisogno di nuova segnaletica per trovare la strada della salvezza.
    Amen

    • deutero.amedeo ha detto:

      In particolare, almeno per me, sarebbe urgente la pubblicazione di uno schema di esame di coscienza per discernere se sono un vero cristiano ( secundum Christum) se sono un neo cristiano ( secundum Bergolium) o se, per caso, sono un pelagiano o un gnostico.
      Francisco, datti da fare presto perché io sono vecchio e ogni giorno che passa è uno in meno che mi rimane da vivere. Dopodiché sarò sottoposto a giudizio e la tua dottrina sulla salvezza mi ha fatto venire una gran tremarella!!!

  • Ecclesia afflicta ha detto:

    Lo scopo della lettera è ridicolo:

    “..intende mettere in evidenza, nel solco della grande tradizione della fede e con particolare riferimento all’insegnamento di Papa Francesco… Il Santo Padre Francesco, nel suo magistero ordinario, ha fatto spesso riferimento a due tendenze che rappresentano le due deviazioni appena accennate e che assomigliano in taluni aspetti a due antiche eresie, il pelagianesimo e lo gnosticismo.”

    In pratica si vuole dare una veste teologica agli insulti grotteschi e fuori luogo del papa, che chiama pelagiani e gnostici* tutti quelli che non lo incensano. Il gesuita Ladaria peraltro mette tali insulti gratuiti allo stesso livello della “grande tradizione della fede”, come se le esternazioni in aereo del papa, a Santa Marta o quando vaneggia in compagnia di Scalfari avessero la stessa importanza delle lettere degli Apostoli, del Vangelo e del Deposito della Fede. La hybris e l’autoreferenzialità di questi gesuiti è ormai senza limiti!

    * Perché Ladaria non scrive anche un trattato teologico sulla coprofagia e coprofilia?

    http://ecclesiaafflicta.blogspot.it/

    • G. Sattler ha detto:

      Scusi, come mai uno dovrebbe risentirsi se un altro parla di coprofagia o pelagianesimo senza indicarlo espressamente?
      Ha provato a chiederselo?

      • Maria Cristina ha detto:

        Sappiamo a chi si riferisce Papa Francesco quando parla di pelagiani: si riferisce a chi cerca di vivere nelle regole, a chi si sforza e si sacrifica. Pelagiani per Papa Francesco e’ sinonimo di bigotto, di fariseo, di formalista. Lui vuole una massa di ” figliol prodighi” e nessun fratello maggiore.
        Solo che se fossimo tutti dei figliol prodighi e sperperassimo tutti e tutti allegramente vivessimo come porci , se non ci fosse nessuno che segue le regole non potrebbe neppure esistere il perdono e la misericordia.

        • Lo spettro di QC ha detto:

          Scusa…allora la domanda è: perché vi risentite se il Papa parla male di bigotti, farisei e formalisti??

          • Ecclesia afflicta ha detto:

            Il papa non parla male di bigotti e formalisti, che sono termini di per se negativi, ma usa questi termini per bollare tuti quelli che non la pensano come lui e non credono alle sue sceneggiate. E’ come dire: “perché vi risentite se il Papa parla male degli stupidi?” E’ chiaro che si risente chi viene bollato come stupido. Peraltro queste cose le sai benissimo anche tu, stai solo continuando a difendere a tutti i costi l’errante di Roma, sapendo che in realtà è indifendibile. Lascia stare! E ‘ meglio dire la verità, lo sai anche tu che ha ragione chi critica il papa e che la lettera di Ladaria è solo un penoso omaggio cortigiano di un mediocre yesman messo lì per affondare definitivamente la congregazione per la fede. La condanna del pelagianesimo e dello gnosticismo, nell’anno del Signore 2018, è una barzelletta!!

            http://ecclesiaafflicta.blogspot.it/

          • Lo spettro di QC ha detto:

            Ecclesia leggi qualche libro di Ladaria prima di pensare che sia un ”mediocre”.
            Detto questo, la domanda rimane. Il papa non dice mai a chi rivolge le invettive. Non dice ”bigotto chi non la pensa come me”. Dice ”bigotto” e basta.
            Chi è bigotto si offende (e il fatto che si offenda, invece di meditare, è la prova del 9 che è un bigotto)

  • Marco 2 ha detto:

    «L’altra faccia dello stesso vizio è il pelagianesimo dei pii. Essi non vogliono avere nessun perdono e in genere nessun vero dono di Dio. Essi vogliono essere in ordine: non perdono ma giusta ricompensa. Vorrebbero non speranza ma sicurezza. Con un duro rigorismo di esercizi religiosi, con preghiere e azioni, essi vogliono procurarsi un diritto alla beatitudine. Manca loro l’umiltà essenziale per ogni amore, l’umiltà di ricevere doni a di là del nostro agire e meritare. La negazione della speranza a favore della sicurezza davanti a cui ora ci troviamo si fonda sull’incapacità di vivere la tensione verso ciò che deve venire e abbandonarsi alla bontà di Dio. Così questo pelagianesimo è un’apostasia dall’amore e dalla speranza, ma in profondità anche dalla fede». L’allora cardinale (1986) Joseph Ratzinger.

    • G. Sattler ha detto:

      Potremmo andare indietro fino a Sant’Agostino, ma è inutile. A lor signori interessa solo il fatto che questo documento è stato partorito dalla ”neochiesa” e quindi è sbagliato a prescindere. Se legge i commenti vedrà che già lo criticano dicendo di non averlo nemmeno letto.
      La loro conoscenza dei fatti è circoscritta alle quattro cose che Tosatti vuol far loro conoscere.

    • Don Andrea ha detto:

      In questo, Ratzinger riprende gli insegnamenti costanti di tutti i maestri spirituali, stigmatizza quella tendenza giansenista di pensare che alla beatitudine si abbia “diritto” in forza delle proprie opere.
      Ma non se la prende certo né contro la disciplina ecclesiastica né contro quella sacramentale.

      Il problema oggi non è certo il giansenismo dilagante: non corrono certo per le strade gruppi di flagellanti, né legioni di predicatori in in sacco e cilicio fustigano l’immortalità ad ogni predica… Assistiamo piuttosto allo spensierato contrario; non so se chi ha sentito il bisogno impellente di condannare queste piaghe abbia il senso della priorità, certo non mi pare abbia quello del ridicolo.

      E poi, spezzando “un’arancia” a favore di farisei e giansenisti (riguardo ai quali cui il Signore intimò comunque di “fare ciò che dicono” ): essi almeno si reputavano giusti in virtù dell’osservanza esteriore dei precetti di culto e delle norme religiose.
      Oggi ci si sente “giusti” in virtù stessa del proprio peccato: è il peccato che ci giustifica, non il Sacrificio di Cristo.

      • Marco 2 ha detto:

        Don Andrea, ma cosa significava quel “fare ciò che dicono”? Bisognerebbe spiegarlo bene! Non mi pare, per esempio, che Gesù abbia ascoltato i farisei sulle questioni del sabato, e noi cristiani siamo tenuti a seguire Gesù.
        Riguardo poi ad attenuare la colpa dei farisei perché si ritenevano giusti “in virtù dell’osservanza esteriore dei precetti di culto e delle norme religiose”, bisognerebbe ricordarsi l’insegnamento di Gesù con la parabola del fariseo e del pubblicano. Io direi che per loro ci fu un’aggravante: la superbia.

        • Lo spettro di QC ha detto:

          Ma ci stai anche a discutere? Marco…a te dovrebbero dare un premio per la tenacia 🙂

          • Ira Divina ha detto:

            Io gli darei l’oscar del maratoneta! Vince Marco 2 sugli spettri.

          • Lo spettro di QC ha detto:

            Ah sicuro, cara Divina!!
            Nn ho la vocazione del maratoneta e poi non uso i piedi per spostarmi, altrimenti che spettro sarei?

        • don Andrea ha detto:

          Gent.le Marco2,

          suvvia, non pretenda da una battuta su d’un blog più chiarezza e precisione di quanto non ne offrano voluminosi documenti dello “stravagante” Magistero attuale.

          La sua è una domanda, o una provocazione?
          Nel caso fosse una domanda, può attingere la risposta da San Giovanni Crisostomo: “..affinché poi uno non dica che è peggiore nell’operare poiché il maestro è cattivo, respinge questa ragione quando dice: “Qualunque cosa vi diranno osservatela e fatela”. Infatti non dicono cose loro, ma di Dio, che pubblicò la Sua legge per mezzo di Mosè..[…]Come poi l’oro viene tratto dalla terra disprezzando questa, così anche ricevono insegnamento coloro che lo odono e non fanno caso al compèortamento di coloro che lo predicano; spesso infatti uomini cattivi sogliono insegnare una dottrina buona..”; o da Origene: “quanto ci dicono dunque riguardo della legge lo facciamo e osserviamo conoscendo il suo senso e non operando come essi operano, infatti essi non operano come la legge insegna né comprendono che c’è un velo sopra la lettera della legge…[…] Cosa c’è di pù miserevole di un dottore i cui discepoli si salvano non seguendo il suo esempio, e si perdono quando lo imitano?”

          “non mi pare”.. “io direi”… Sa, il libero esame, protestante e contro La Scrittura stessa, è insieme radice e frutto della gnosi… Come giustamente notava il modernista Bonaiuti (fas est nos ab hoste doceri..) : “il giorno nel quale gli uomini sentano di potersi costituire interpreti singoli della Parola divina, non sarà possibile sbarrare il passo alla dissipazione individualistica del fatto religioso e alla sua trasformazione in valore puramente razionale e conoscitivo”.

          E’ quello che sta accadendo… e che mi permettevo di stigmatizzare con un paradosso: lungi da me canonizzare i Farisei, quelli che non si siano convertiti, che non abbiano riconosciuto la verità di Cristo e Lo abbiano amato, come fecero Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, che rischiarono reputazione e vita andando a deporre il santo corpo del Signore dalla Croce per darGli degna sepoltura.

          Volevo solo mostrare come i Farisei almeno riconoscevano la giustizia e la bontà della Legge, pur rifiutando che Essa disponesse il cuore all’oblazione di sè per amor di Dio; oggi si lascia intendere la giustizia e la bontà dell’iniquità (almeno di quella socialmente accettata come buona, es: 6 e 9 comandamento..), accusando la Legge d’essere inumana e vanificando l’azione della Grazia, quando addirittura non si indichi il peccato stesso come stato di Grazia.

          Sulla questione del Sabato, altra vasta questione: il Verbo Incarnato non istigava alla disobbedienza, ma mostrava concretamente come fosse Lui il Signore del Sabato: l’Antico Testamento ci presentava sub figuris la verità incarnata dal Cristo e preparava l’Uomo a riconoscerLo.

          • Marco 2 ha detto:

            Se i farisei avessero riconosciuto veramente la giustizia e la bontà della Legge, don Andrea, allora avrebbero riconosciuto anche Gesù!
            Credo, allo stesso modo, che chi veramente sa vedere il Vangelo in profondità non possa che riconoscere in papa Francesco un uomo di Dio.

          • Don Andrea ha detto:

            Io le ho portato dei fatti (i Farisei si gloriavano del rispetto della Legge, ritenuta quindi buona e giusta, non si gloriavano pubblicamente d’essere ladri o adulteri benché taluni lo fossero ) e la Glossa del Crisostomo e di Origene che inquadrando come la Chiesa abbia interpretato quel passo.

            Lei obietta con una speculazione basata su infondati processi alle intenzioni.
            Idem, per l’uomo di Dio.
            Grandi santi hanno vissuto, testimoniato ed insegnato un Vangelo diverso, molto lontano da un certo umanesimo personalista e sincretista di orientamento marxista e liberale.
            Ci sono Santi guerrieri e inquisitori, Santi confessori delle verità sulla santità e indissolubilità del Matrimonio, del Sacerdozio e del Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo. Tutti i Santi hanno vissuto la carità in modo eroico senza mai offuscare le esigenze della sequela Christi.

            Dagli anni ’60 gira invece la pazza idea che “i comunisti ci abbiano rubato la bandiera”; questo equivoco ha lasciato correre sangue e dolore per decenni oltre ad instillare nelle anime dei cristiani i germi dell’ apostasia che oggi è dilagante. Perché è apostasia anche chiamare col nome di Cristo il vitello d’oro dell’umanesimo ateo.

          • ? ha detto:

            Ma che c’entrano i comunisti in questa diatriba???
            Loro mangiano i bambini, non sono pelagiani!

          • Marco 2 ha detto:

            In realtà la sua precedente affermazione, don Andrea, era che “i Farisei almeno riconoscevano la giustizia e la bontà della Legge”. Perciò io non stavo facendo nessun infondato processo alle intenzioni dei farisei, ma constatando che, visto che Gesù non è venuto ad abolirla ma a darle pieno compimento, se avessero veramente riconosciuto ” la giustizia e la bontà della Legge”, avrebbero riconosciuto anche in Gesù colui che la portava a compimento.
            Sul resto vorrei solamente dire questo: il papa non ha mai messo in dubbio l’indissolubilità del matrimonio, mai messo in discussione la realtà del Corpo e del Sangue di Cristo, mai detto sul sacerdozio qualcosa che ne ferisca l’identità.
            Sinceramente, don Andrea, mi rattristerebbe se lei fosse veramente un sacerdote (mi auguro tanto che quel don non corrisponda alla realtà) e mi imbarazzerebbe un po’ aver fatto il “saputello” con un fratello che Gesù ha chiamato al sacerdozio, ma lei entrando in questa discussione ha accettato il confronto, e io ho cercato di parlare in modo schietto ma sincero.
            In ogni caso, che sia un semplice laico o un sacerdote, le auguro di trovare il vero volto del Signore.

    • Ecclesia afflicta ha detto:

      Non vedo come si possa paragonare l’estratto di Ratzinger, che probabilmente è parte di un discorso più ampio e suppongo ben articolato e coerente, come sono di solito i suoi scritti, con l’uso improprio e volgare che Bergoglio fa dei termini pelagiano e gnostico, cioè come pietre da lanciare addosso a chi non prende sul serio i suoi cambi di paradigma. Bergoglio non sa nulla di nulla di teologia e storia. Scambiando opinioni con il suo amichetto Scalfari soteneva che Spinoza, ebreo, era stato scomunicato dalla chiesa!! Per Bergoglio pelagiano e gnostico sono solo insulti. E Ladaria ha il compito di dare dignità teologica agli insulti. Ha licenziato Muller per questo, perché evidentemente non si prestava a queste pagliacciate.

      http://ecclesiaafflicta.blogspot.it/

  • Alessandro2 ha detto:

    Aspettiamo tutti un nuovo Papa di segno radicalmente opposto, come si potrebbe aspettare – un esempio a caso – un Governo della Repubblica di segno radicalmente opposto.

  • Cesare Baronio ha detto:

    Dopo due settimane di influenza, costretto a letto con la febbre e tutti i dolori e doloretti articolari, il povero Baronio è finalmente di nuovo in forze, e si appresta a leggere e commentare Placuit Deo, munito di matita blu e rossa. Ne scriverò a breve.

    Nel frattempo , vorrei enfatizzare due aspetti che trovo coerenti con l’andazzo teologico della neo-chiesa e che alle pie orecchie di un Cattolico suonano in modo allarmante come strani: il primo, giustamente notato in questo articolo, è la dimensione comunitaria della salvezza. Il secondo, non meno alieno alla sana dottrina, è la ripetuta espressione nuovo ordine, che puzza di Massoneria lontano un miglio.

    Andare a rispolverare vecchie eresie – peraltro poco o nulla pertinenti con la crisi attuale – in questo modo approssimativo, proprio di un temino da prim’anno di Seminario, ha qualcosa di inquietante. Come se, dinanzi alle rovine di un edificio crollato, si disquisisse del tipo di battiscopa o del colore delle piastrelle del bagno.

    Tra l’altro, la brevità del documento del Dicastero contribuisce a lasciare assolutamente immutato il quadro generale, limitandosi ad accennare a questioni peraltro già definite in modo esplicito e completo dal Magistero, aggiungendovi solo una squallida petulanza che non approda a nulla. Tipico dei cortigiani di Bergoglio – tutti rigorosamente raccattati dalla disastrata Compagnia di Gesù – che paiono voler celebrare il loro idoletto anziché proclamare la verità insegnata da Nostro Signore ed affidata alla Chiesa perché la custodisse sine glossa.

    Se c’è un rigurgito di gnosticismo, questo è da ricercare nei movimenti che infestano la Chiesa dal Concilio, ad iniziare dalla setta di Kiko Arguelo. E se c’è pelagianesimo, questo è casomai un frutto amaro del Vaticano II, che nega o tace il peccato originale e considera l’uomo buono e non corrotto dalle conseguenze della caduta di Adamo.

    Parlare di gnosticismo e di pelagianesimo nei modi e nei termini di Placuit Deo è come limitarsi a dar da leggere ad un malato di cancro l’enciclopedia medica, dove si può trovare tutto e il contrario di tutto. Perché in quelle poche righe non emerge né l’amore per Dio, né carità verso i fratelli. Solo un fastidioso tentativo di far sembrare atto magisteriale quel che in realtà è un compitino mal riuscito, redatto sulla falsariga del Bignami del Concilio.

    Poche idee ma confuse.

  • GMZ ha detto:

    Caro Tosatti,
    Grazie per queste osservazioni.
    Pur essendo un ignorante, in queste dotte materie, mi ero ripromesso di leggere tutta la Placuit Deo poiché niente di ciò che dice/scrive/ispira/firma Papa Francesco è mai come sembra: è quasi un gioco andare a leggere tra le righe per scovare dove sia il veleno.
    Questi due commenti hanno semplificato il lavoro, e devo dire che senza di essi certe “sfumature” non le avrei colte.
    Grazie ancora, e buona domenica.

  • Anonimo ha detto:

    Poi dicono che a pensare male si commette peccato…
    Appena letta si evidenzia un cristianesimo purificato dalla Dottrina, dalla parola Verità conclusa e definitivamente rivelata, la vita sacramentale con la promiscuità concreta delle relazioni (ordinate o disordinate, vince il primato della realtà concreta). Ma ci sono innumerevoli indizi che ai sistematici balzano agli occhi:
    1) è un documento che piace ai protestanti (la dottrina della giustificazione prevale sulla Grazia e sulla conversione)
    2) la divisione tra percorso intimo e percorso ecclesiale, nella mera imitazione di Cristo obbedito e imitato, appunto, fa ricordare che testi come “l’ imitazione di Cristo”, insieme a San Tommaso sono messi all’ indice sin dai seminari minori!
    3) Tutto parrebbe portare ad una accusa verso gli ordini monastico/contemplativi dalla regola austera (certosini, Benedettini), sui quali ordini già Francesco era intervenuto con documento su misura.
    Oltre ai Novissimi che sono assenti e tutti andiamo in paradiso perché giustificati per fede.
    La resurrezione di condanna non la dicono neanche i teologi.
    4) il mondo cade a pezzi e i problemi sono delle presunte eresie?
    A parte il fatto che un documento così, dalle omissioni innumerevoli e dalle ambiguità faziosamente manipolative, confligge col nuovo concetto di “discernimento” introdotto con il randello da Francesco: più intimistico ed eretico e inverosimile di ritenere in coscienza un matrimonio nullo? E chi è se non un illuminato neognostico e neo pelagiano a ragionare così infischiandosene del foro esterno che sono i comandamenti di Dio???
    A usare bene certe tecniche del kung fu, il pugno ritorna a chi lo sferra. Non serve neanche combattere. Basta spostarsi e l’avversario colpisce se stesso.
    Dunque, questo indispensabile randello contro i soliti tradizionalisti, finisce per colpire proprio le linee guida del “fai da te” di A.L
    La Placuit Deo non autorizza a realizzare nessun Cristo e nessun Dio secondo i propri bisogni esistenziali (sta scritto così). Primo autogol.

    Secondo autogol: chi agisce in nome di un rapporto meramente intimo e fondato su illuminazioni interiori è eretico.

    Io userei questa lettera per dimostrare che Francesco rettifica le cattive interpretazioni di A.L.
    Perché è vero che non stanno scritte molte cose ma è vero che certi passaggi sono adesso inequivocabili:
    È L’ AUTOGOL DEL “CASO PER CASO”.

    Anche le linee guida fondate su intimismi coscienziali sono tutte da ritenersi ERETICHE.
    Lo ha detto Ladaria.
    Un applauso ai gesuiti….ci riescono da soli!