UN ESPERTO USA DI CINA COMUNISTA SPIEGA PERCHÉ L’ACCORDO VOLUTO DALLA DIPLOMAZIA VATICANA SARÀ UN DISASTRO PER I CATTOLICI.

26 Febbraio 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Steven W. Mosher è uno studioso di scienze sociali americano, un attivista pro-life e uno scrittore. La sua specializzazione è la Cina, in particolare per gli aspetti collegati al controllo della crescita della popolazione e la demografia. È presidente del Population Research Institute, e si occupa di diritti umani in Cina. In precedenza è stato Direttore al Centro di Studi Asiatici del Claremont Institute, e membro della US Commission on Broadcasting in Cina.

Nei giorni scorsi ha pubblicato su OnePeterFive un articolo sulla diplomazia vaticana verso Pechino, e su quello che molti danno per un accordo imminente fra la Santa Sede e la Cina comunista, e che ha sollevato molte discussioni. Ve lo proponiamo, vista la particolare competenza dell’autore in materia.

Non molto dopo essere diventato cattolico, all’inizio degli anni ’90, ho viaggiato in Cina per imparare quale fosse la situazione dei miei correligionari sotto il comunismo. Erano divisi in due campi opposti, o così credevo all’epoca, alcuni appartenevano alla chiesa controllata dallo Stato, la cosiddetta Chiesa patriottica cinese, mentre altri appartenevano alla Chiesa cattolica in comunione con Roma.

In verità, non consideravo molto quelli che frequentavano le “chiese patriottiche”. Credevo che questi fossero cattolici con “c” minuscola, che erano scesi a compromessi con, o avevano proprio capitolato alle richieste del partito di tagliare i legami con la Chiesa universale e il suo capo, il vescovo di Roma.

La mia simpatia era riservata per i cattolici della Chiesa sotterranea. Questi erano vescovi, preti e laici che avevano rifiutato coraggiosamente le richieste del partito di rompere con Roma nel 1958. Invece, erano scesi nelle catacombe, rischiando arresti, prigione, tortura e talvolta persino la morte per restare fedeli. Guidati per decenni da vescovi coraggiosi ordinati segretamente dal papa, questi cattolici avevano sopportato decadi di persecuzioni restando leali alla sola vera fede.

In breve, credevo che i membri della Chiesa sotterranea fossero eroici, mentre quelli che riempivano i banchi della Chiesa patriottica fossero più o meno codardi. Poi andai a visitare il rappresentante non ufficiale del Vaticano in Cina, che chiameremo mons. Nonini.

Lo status del monsignore era, naturalmente, anomalo, vista la mancanza di relazioni diplomatiche fra il Vaticano e la Cina. Era accreditato alla Repubblica cinese di Taiwan e aveva il suo officio a Hong Kong, ancora governata dai britannici, ma quasi tuto il suo lavoro quotidiano era occuparsi della Chiesa in Cina.

Mons. Nonini era a stretto contatto con i vescovi sia della Chiesa sotterranea che di quella Patriottica, e aveva una storia sorprendente – e molto più incoraggiante – da raccontare sulle relazioni reciproche, e con Roma.

“Le divisioni profonde del passato sono in via di guarigione” mi disse. “Dopo la fine della Rivoluzione Culturale fu dichiarata un’amnistia generale, e i vescovi sotterranei e i preti che erano stati imprigionati per decadi per rifiuto della Chiesa patriottica furono liberati dalle prigioni e sono andati a evangelizzare in tutta la Cina”.

Per quanto riguardava la Chiesa patriottica, Nonini mi sorprese dichiarando che il cento per cento dei laici e quasi tutti i preti e i vescovi erano rimasti leali al Magistero. “Quasi tutti i vescovi ordinati illecitamente hanno chiesto al Santo Padre di essere riconosciuti come legittimi” mi disse. “E quasi tutti, dopo che abbiamo esaminato la loro figura e il comportamento, sono stati riconosciuti. Le uniche eccezioni sono i vescovi patriottici di Pechino, Shanghai e un paio di altre grosse città. Hanno fatto troppi compromessi”

Concluse dicendo: “La Chiesa è ora più unita di quanto lo sia mai stata dopo la Rivoluzione Comunista. Si ricostruiscono chiesa, e si riaprono seminari. Anche se può sembrare dall’esterno che ci siano ancora due Chiese in Cina, all’interno della Cina ce n’è una sola”.

Mi rallegrò moltissimo sapere che la Chiesa sotterranea era in grado in maniera crescente di uscire dalle catacombe, e in molte parti della Cina, di predicare il Vangelo apertamente e fare conversioni. Era ancora più sorprendente che la Chiesa patriottica, che aveva cominciato come un’organizzazione comunista pensate per cooptare e gradualmente estinguere il cattolicesimo in tutta la Cina, era stata trasformata dall’interno dai cattolici fedeli che si vedevano parte della Chiesa universale”.

L’unità ritrovata dei cattolici cinesi descritta da mons. Nonini non aveva niente a che vedere né con la pressione politica né con le aperture politiche verso Pechino dei diplomatici vaticani. Era sorta dal basso verso l’alto, non dall’alto verso il basso.

Non era una soluzione perfetta – restavano alcune ferite profonde di decadi di divisione fomentata dalla politica – ma era una che funzionava. Dopotutto, era stata costruita a livello di parrocchie e diocesi dai reali protagonisti – i cattolici cinesi – con il quieto incoraggiamento e appoggio dell’allora papa, Giovanni Paolo II.

Il Partito comunista ufficialmente ateo, e i suoi agenti, restavano una presenza incombente e ostile su entrambe le Chiese, ma per un tacito accordo era tenuto fuori dagli accordi locali che permettevano ai cattolici di entrambe di esistere e cooperare persino. I vescovi sotterranei, con il permesso del Vaticano, nominavano i loro successori. L’Associazione patriottica nominava i suoi vescovi, ma questi quasi sempre cercavano, e quasi sempre ottenevano, la consacrazione del papa.

Questa la più o meno felice situazione ottenuta dalla Chiesa cinese, che aveva a lungo sofferto, all’alba del XXI secolo.

Poi la Segreteria di Stato vaticana, che ha suoi rappresentanti praticamente in tutti i Paesi del mondo, decise di aprire discussioni formali con la Cina popolare. L’attuale cardinale Pietro Parolin, che era stato precedentemente impegnato nello stabilire relazioni diplomatiche con il Messico e con i negoziati con il Vietnam, fu incaricato dell’impresa. Stabilì contatti diretti con Pechino nel 2005 con l’obiettivo di firmare un accordo scritto con il regime ateo sull’ordinazione dei vescovi.

Questo fu un errore enorme da parecchi punti di vista.

Per prima cosa, attirò l’attenzione dello Stato-Partito cinese sulle attività della Chiesa cattolica in Cina. Mentre il Messico è stato prevalentemente cattolico per secoli, e il Vietnam ha una delle più ampie popolazioni cattoliche dell’Asia, i cattolici in Cina sono una piccola minoranza, sparpagliata in comunità in largo e in lungo in Cina. Come tali, potevano evangelizzare, costruire chiese e anche aprire seminari, attraendo nel frattempo una relativamente piccola attenzione ostile da parte del governo centrale. “Le montagne sono alte, l’imperatore è lontano”, dicono i cinesi.

Ma una volta che Pechino è entrata in negoziati formali con il Vaticano, comunque, lo Stato-partito ha cominciato a prestare molta più attenzione alle attività dei fedeli locali di questo “ostile potere straniero”. In altre parole, il semplice fatto dei negoziati ha disegnato un bersaglio sulla schiena dei cattolici cinesi. Lo “spazio” in cui operavano ha cominciato a restringersi sotto l’occhio attento della sorveglianza di Stato.

I diplomatici vaticano non sembrano aver compreso che stavano trattando con una dittatura di un partito unico che era di gran lunga più brutale e molto meno tollerante di ogni espressione religiosa del Messico degli anni ’90 o del Vietnam del 2000. Agli occhi del Partito Comunista Cinese, la fede in ogni religione trascendentale, specialmente in quelle con legami stranieri come il cattolicesimo, è sospetta, e persino un tradimento.

Il problema è ancora più profondo di questo. Come ho scritto in Bully of Asia, dal massacro di Tien An Men del 1989, il Partito Comunista cinese ha promosso una forma di narcisismo nazionale estremamente tossico. Al popolo cinese viene costantemente detto che loro, la loro cultura e il loro Paese sono per natura superiori a ogni altro popolo, cultura o Paese che sia mai esistito. Essere considerati fra i discendenti del dragone, insiste la propaganda di Partito, fa parte di uno dei più grandi fenomeni della storia umana. Significa essere parte del “Regno al Centro della Terra”, e meritarsi di dominare lee gente inferiore della periferia.

La religione di Stato della Cina, in altre parole, è la Cina in se stessa. “Socialismo con caratteristiche cinesi” è il suo catechismo, i membri del Partito sono i suoi preti, e il “leader centrale” Xi Jinping serve da Pontefice massimo. Tutta la Cina è il suo tempio, all’intrno dei cui sacri confini la gente è incoraggiata a venerare la sua propria grande collettiva – e il “leader centrale” Xi, naturalmente.

Ecco perché l’insistenza del card. Parolin verso i leader cinesi per dire che “la Chiesa in Cina non vuole rimpiazzare lo Stato” non riesce a ridurre i loro sospetti. Si basa su una distinzione occidentale Chiesa-Stato che semplicemente non esiste nella storia cinese e che il Partito Comunista cinese, in questo momento, fa del suo meglio per cancellare una volta di più.

Davvero, questa e altre malinformate dichiarazioni possono in realtà acuire i sospetti dei leader anziani della Cina, dal momento che credono, con l’antico stratega cinese Sun Tzu, che “ogni guerra è inganno”. Ma anche se accettano la pretesa del card. Parolin che in Cina (a differenza, mettiamo, della Polonia) la Chiesa non vuole rimpiazzare lo Stato, c’è sempre il problema che vuole rimpiazzare lo Stato come Chesa. In Cina, ricordiamo, lo Stato aspira a essere la Chiesa, e si aspetta che tutti i cinesi ne siano membri leali.

Ma forse il più grosso errore fatto dai diplomatici vaticani ne loro negoziati con la Cina è stato quello di insistere, secondo il costume dei circoli diplomatici occidentali, sulla necessità di un accordo scritto. Un accordo informale sarebbe stato molto più appropriato nel contesto culturale cinese.

Considerate la posizione di un funzionario comunista nell’Ufficio Affari religiosi che diciamo, ha qualche simpatia per la Chiesa cattolica. Un funzionario del genere potrebbe trovare possibile adattarsi a rispettare i termini di un accordo informale sulla creazione dei vescovi, anche se i termini di quell’accordo non fossero interamente graditi ai suoi superiori.

C’è un precedente per una situazione del genere. Ci fu, per un certo periodo, un accordo informale fra l’Ufficio Affari religiosi e il Vaticano, secondo cui il primo avrebbe nominato, e il secondo approvato, nuovi vescovi per la Chiesa patriottica.

Quell’accordo, non sorprendentemente, cessò di funzionare non molto dopo che i negoziati formali cominciarono nel 2005. Perché? Perché, specialmente, il Vaticano chiese di metterlo per iscritto. Come risultato di questo errore, almeno otto vescovi sono stati ordinati illegalmente dal Partito Comunista cinese da allora.

Non è difficile vedere perché chiedere a un funzionario comunista di stendere un accordo scritto formale metterebbe fine a ogni speranza di un reale compromesso. Qualche funzionario formulerebbe, e tanto meno chiederebbe ai suoi superiori di firmare, un accordo che dia al Vaticano – cioè una potenza straniera – un controllo reale sulla nomina dei vescovi cinesi in una Chiesa retta da cinesi? I leader del partito avrebbero un colpo apoplettico al mero suggerimento di violare in questo modo la sovranità della Cina. Un funzionario che suggerisse questo sarebbe, al minimo, rimosso.

Come se questi passi falsi non fossero abbastanza da parte dei diplomatici vaticani, la Cina, sotto la guida dittatoriale di Xi Jinping, sta diventando sempre più ostile alle fedi religiose e alla loro manifestazione. Nell’ultimo Congresso del Partito, a ottobre, Xi ha chiesto controlli più severi sulle attività religiose, insistendo sul fatto che il Partito deve “esercitare una leadership totale su tutte le aree di impegno in ogni parte del Paese”.

Come risultato, è stata emanata una nuova legislazione che proibisce le attività religiose non autorizzate. Secondo un prete della Chiesa sotterranea, le nuove regole dicono che “tutti i siti religiosi devono essere registrati, nessuna attività religosa può essere svolta al di fuori degli eventi registrati, il clero non registrato non può celebrare liturgie religiose, e che i minori e i membri del Partito non possono entrare in Chiesa…lo spazio vitale della Chiesa diventa sempre minore”.

Qualcuno in Vaticano ha letto queste nuove regole, che rendono chiaro che la Cina sta rapidamente tornando a uno stile maoista? A qualcuno è venuto in mente che questo può essere un momento particolarmente poco adatto a obbligare la Chiesa sotterranea a subire l’abbraccio forzato del Partito Comunista cinese?

A dispetto della crescente intransigenza di Pechino, il card. Parolin ha continuato a inseguire un accordo scritto. Il suo inopportuno desiderio ha reso chiaro a tutti, e anche alle sue controparti a Pechino, che acconsentirebbe praticamente a ogni richiesta. Non a caso, Pechino si è lanciata sulla giugulare: la completa estinzione della Chiesa sotterranea a cominciare dai suoi vescovi.

La Cina ha informato il Segretario di Stato vaticano che per raggiungere un accordo devono accader due cose.

Primo: il Santo Padre deve, senza eccezione, consacrare tutti i vescovi patriottici che per buone ragioni lui stesso e papa Benedetto avevano respinto prima.

Secondo, deve eliminare la Chiesa sotterranea a cominciare dai suoi vescovi. Gli anziani vescovi della Chiesa sotterranea devono essere mandati in pensione forzatamente e rimpiazzati con vescovi patriottici scelti da Pechino, mentre i vescovi sotterranei giovani devono essere assegnati a ruoli subordinati nella Chiesa patriottica.

Con la semplice promessa di un accordo futuro, il Vaticano si è inchinato a queste richieste. Questo è perché di recente abbiamo dovuto assistere allo spettacolo lancinante del vescovo sotterraneo Peter Zhuang di 88 anni forzato dagli emissari del cardinale Parolin a consegnare la sua diocesi di Shantou al vescovo patriottico scomunicato Huang Bingzhang. Sempre per questo un vescovo più giovane, Joseph Guo della provincia del Fujian è stato retrocesso ad assistente di un vescovo patriottico illegittimo.

Il processo continuerà ovviamente fino a che l’ultimo dei circa 30 vescovi sotterranei sarà stato messo da parte o a tacere, in un modo o nell’altro.

E’ stata la prospettiva di questa svendita della Chiesa sotterranea che ha fatto viaggiare a Roma il card. Joseph Zen, per supplicare in favore dei suoi correligionari il papa in persona. Sembra che il Papa abbia detto al cardinale Zen che “non vogliamo un altro Mindszenty”.

Ma questi negoziati, ostinatamente sbagliati, politicamente ingenui, hanno già creato, nel vescovo Zhuang, “un altro Mindszenty”. E ora abbiamo la prospettiva di decine di altri casi del genere in futuro.


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46 commenti

  • Claudius ha detto:

    Ci sono due aspetti importanti che emergono da questo articolo.
    Il primo, e’ la totale ignoaranzae e il pressappochismo della gente che Bergoglio ha messo nelle istituzioni ecclesiastiche. Giustaente nell’articolo si spiega che la motivazione delle ultime manovre di bergoglio e soci verso la Cina e’ nella sovrana ignoranza della cultura e del modo di pensare cinese. Infatti tutta questa gente applica categorie e modi di pensare occidentali perche’ pensa che siano universalmente validi. E’ chiaro che non sanno cosa sia la Cina e non si rendono conto che li’ c’e’ un modo di pensare e di rapportarsi alla realta’ diverso dal loro.

    Il secondo e’ il disprezzo che queste persone hanno per chi e’ venuto prima di loro. D’altra parte questa e’ gente che odia la tradizione non a caso: si sentono gli unici a essere intelligenti bravi buoni e nel giusto negli ultimi 2000 anni e pensano che prima di loro c’era solo il deserto. Ed ecco quindi che sono convinti che quello che e’ stato fatto prima di loro siano solo sciocchezze.
    Ecco perche’ devono ridiscutere tutto, nel caso la forma di accordo trovata con il governo cinese. Anche questo spiegato molto bene nell’articolo.

  • Claudius ha detto:

    Articolo fondamentale, non perdiamoci dietro a banali considerazioni OT. Ma l’avete letto bene? Leggo pochissimi commenti su questa analisi e molti su cose che non c’entrano niente.
    Grazie Tosatti per questo pezzo di vera informazione.

    • SPQR ha detto:

      L’analisi di… Mosher ?
      In fondo è la vecchia questione della lotta per le investiture. Corsi e ricorsi. La Chiesa sotterranea ha condotto una dura e gloriosa lotta. Nei fatti però inutile, un po’ come in Russia, dove la chiesa istituzionale ha sempre trovato un efficace compromesso con i diversi regimi. Nel caso di specie non mi straccerei le vesti, né straccerei quelle del Capo dell’Entità. Ordinaria amministrazione, nonostante lo zelo di Mosher.

    • Tartarino di Tarascona ha detto:

      L’ho letto bene. Zhuang, pur in comunione con Roma, non è qualificabile come ”vescovo clandestino”.
      Articolo impreciso e pieno di ingenuità evidenti. Esempio: come si fa a parlare di funzionari che non oserebbero sottoporre un accordo ai leaders, pena la rimozione, quando (i) l’accordo è negoziato tra leaders e (ii) i leaders cinesi, che non sono sprovveduti, sanno già, più e meglio dell’autore i contenuti dell’eventuale accordo.
      È anche uno scritto marcato da una tale parzialità da rasentare l’ottusità. Potrebbe non essere la Chiesa che si svende al governo cinese, ma il governo cinese che riconosce la Chiesa e il suo ruolo. Di solito è chi mette il ”bollino blu” sul prodotto di un altro ad essere in posizione di forza.
      Un articolo onesto dovrebbe considerare entrambe le prospettive.

      • SPQR ha detto:

        D’accordo con Tartarino. D’altra parte da Mosher non ci si poteva aspettare molto di più.

  • Stimato Direttore:
    Il primo …:
    Il primo gesuita Papa.
    Il primo Papa premio Nobel.
    Il primo Papa che viaggia alla Cina comunista.
    Il primo Papa che è meno rigido e più misericordioso di Dio ed è per questo corregge a Dio in Giovanni 8:11 col suo Amoris laetitia.
    Il primo Papa che…
    Conclusione: il primo Papa che arriva a essere l’unico e profetizzato “Pastore stolto e falso profeta” Zaccaria e Apocalisse.
    Saluti.
    Estimado Director:
    El primero…:
    El primer jesuita Papa.
    El primer Papa premio Nobel.
    El primer Papa que viaja a la China comunista.
    El primer Papa que es menos rígido y más misericordioso que Dios y por eso corrige a Dios en Juan 8: 11 con su Amoris laetitia.
    El primer Papa que…
    Conclusión: el primer Papa que llega a ser el único y profetizado “Pastor necio y falso profeta” Zacarías y Apocalipsis.
    Saludos.

  • Mari ha detto:

    O.T. Cos’è ‘sta storia?

    Del tutto casualmente (non l’ho mai seguito con la costanza con cui seguo altro sul web) mi è capitato di leggere diversi interessanti e, a mio parere, illuminanti articoli su “libertà e persona”.

    Anche a me piacerebbe votare un partito che, senza se e senza ma, si dichiari intenzionato a impegnarsi a far sparire leggi che gridano vendetta a Dio e ne attirano i castighi sulla nostra patria.

    Chi vuole provi un po’ a leggere gli articoli.

    Dopo averli letti ho pensato: Gesù, avevi proprio ragione : “I figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce” e “Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”: mai come oggi, soprattutto andando a votare, dobbiamo tenere presenti i suoi avvertimenti, e prima, pregare (tanto).

    E lasciatemelo dire, la pur minima vicinanza, passata, presente e futura a certe “grandi italiane” (immagino sappiate che non mi riferisco a Santa Caterina da Siena) sia un’ottima cartina al tornasole per capire a chi è meglio non affidare le nostre speranze andando a votare il 4 marzo.

    Se poi le notizie riportate fossero “fake news” fatemelo sapere.

    • Mari ha detto:

      E lasciatemelo dire, la pur minima vicinanza, passata, presente e futura a certe “grandi italiane” (immagino sappiate che non mi riferisco a Santa Caterina da Siena) – ritengo – sia un’ottima cartina al tornasole per capire a chi è meglio non affidare le nostre speranze andando a votare il 4 marzo. (scusate)

      • Mari ha detto:

        Leggo solo ora il post sullo stesso argomento di Adolfo a commento dell’articolo:
        “ROMANA VULNERATUS CURIA CI SCRIVE DAGLI USA. CI DICE: I CATTOLICI YANKEE SI STANNO STUFANDO. PREPARANO QUALCOSA.”

        Da leggere: non ha avuto repliche…

  • Stimato Direttore:
    L’elezione è chiara:
    O la Chiesa patriottica o la Chiesa del “Pastore stolto e falso profeta”, o Satana o il Diavolo.
    Se devo scegliere tra la due “Chiese” scelgo…: 20 anni sabbatici!
    Più: ho smesso di essere in comunione col gesuita Giorgio Mario sin dal momento che giudicò essere degno vescovo, e passò per il suo culo le avvertenze del suo santo fondatore Ignazio di non aspirare a episcopati.
    Si può vivere fuori della Chiesa del profetizzato “Pastore stolto e falso profeta” Francesco: Marco 7:28.
    Saluti.
    Estimado Director:
    La elección está clara:
    O la Iglesia patriótica o la Iglesia del “Pastor necio y falso profeta”, o Satanás o el Diablo
    Si tengo que elegir entre esas dos “Iglesias” elijo…: ¡20 años sabáticos!
    Más: dejé de estar en comunión con el jesuita Jorge Mario desde el mismo momento que juzgó ser digno obispo, y se pasó por su culo las advertencias de su santo fundador Ignacio de no aspirar a obispados.
    Se puede vivir fuera de la Iglesia del profetizado “Pastor necio y falso profeta” Francisco: Marcos 7:28.
    Saludos.

  • Ira Divina ha detto:

    Anche se non inerente al tema segnalo questa intervista a Miuller. http://www.lanuovabq.it/it/non-e-cambiamento-pastorale-e-corruzione

  • Nicola ha detto:

    Sono fuori tema lo so ma volevo segnalare un fatto blasfemo ecco il link.

    https://cooperatores-veritatis.org/2018/02/25/avvenire-passa-dagli-articoli-alle-vignette-blasfeme-e-sacrileghe/

    • Adriana ha detto:

      E’ questo il tipo di Cristianesimo “agile , gioioso , flessibile e flessuoso” che l’Entità vorrebbe esportare in Cina ?

    • deutero.amedeo ha detto:

      Oltretutto è una vignetta tanto insulsa che non fa nemmeno ridere. Mi ha fatto ridere molto di più l’uscita di Papa Francesco che ha detto che Gesù ci accompagna anche sotto la pioggia e che se una suora ha il raffreddore le farà bene bere una grappa. Oltre al Santo bevitore avremo anche il Papa bevitore?

    • Grog ha detto:

      Considerando che avvenire ha sostituito la defunta unità come organo di stampa pidiota tutto ciò rientra nel normale ordine delle cose.

    • Adriana ha detto:

      Provi Staino. che “riscrive” in modo blasfemo e pagato -su un giornale *cattolico*- il Catechismo , provi per par condicio , a riscrivere gli Hadit di Maometto . Vediamo se ne esce un risultato alla Charles Hebdo. La Redazione non riderebbe tanto come ora sulla propria religione.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Un Gesù demitizzato, che non ha mai compiuto miracoli, ma ha soltanto lanciato messaggi.
    Un Dio che deve ubbidire all’ordine di J. Mario Bergoglio di far cessare immediatamente le ostilità in Siria.
    Una comunità di Vescovi e di fedeli cattolici che deve inchinarsi agli ordini di un governo di atei materialisti.
    Certamente non possiamo imitare Cristo nel resuscitare i morti, ridare la vista ai ciechi e far camminare i paralitici, ma almeno nella coerenza, in quella possiamo imitarlo.
    Quando mai Gesù venne a patti con i suoi avversari? Nemmeno ai sacerdoti della religione che lui stesso professava si inchinò. Né tantomeno al dominio di Roma imperiale e alla divinità di Cesare.
    Io, a costo di andare all’inferno, dico NO ad un Pietro che si inchina ad un Cesare.

  • Lucy ha detto:

    Non vogliamo un altro “Midszenty ” ha detti Bergoglio .Si dà il caso che il successore di Midszenty fu nominato da PaoloVI come vescovo della Chiesa Cattolica Apostolica Romana non da Janos Kadar dittatore dell’Ungheria comunista. Oggi invece il Midszenty cinese cioè il vescovo legittimo della chiesa sotterranea Zhuan avrebbe un successore nel vescovo della chiesa patriottica ,Bingzhang,legata al partito comunista cinese e dichiarato a suo tempo illeggittimo.
    Usare il caso Midszenty come simile al caso cinese è malafede mista a”disinformatija”.

  • Adriana ha detto:

    Aggiungo : la Cina ha rifiutato di offrire discariche per la nostra “Monnezza”. Mi pare legittimo dal suo punto di vista . Buona e giusta anche la ” prudenza” delle autorità cinesi nel vigilare sulla costruzione di edifici religiosi. Buono e giusto se i due Stati -religioso e laico- di questa disgraziata penisola vigilassero egualmente sull’insediamento di moschee e la proliferazione di culti tribali . I Cinesi non sottovalutano l’impatto deflagrante della Religione come avviene in Occidente . In sostanza ,anche se al negativo , la rispettano più che da noi.

    • Pier Luigi Tossani ha detto:

      la nostra disgraziata penisola è sotto il tallone dei massoni fin dal tempo dell’unità d’Italia.

  • Flora ha detto:

    Complimenti a g. vigni! È un po’ da sterco la sua battuta ma è quella che si addice al venditore di letame della Stalla Santa Marta. E mi dispiace che ci vada di mezzo una tale grande Santa che era stata onorata da Giovanni Paolo ma per altri scopi e motivi.

    • g.vigni ha detto:

      Ago gratias, Domina.
      Rimanga inter nos: preferirei non arrivare a certe icastiche battute, ma “quanno ce vo’. ce vo’ ”
      Spero di non avere un purgatorio troppo pesante.
      Sempre inter nos: di padre senese, dell’istrice, per una battutaccia rischierei, forse, la geenna.
      Vale .

      G. Vigni

  • Mazzarino ha detto:

    Per una Chiesa trasformata in partito politico di sinistra l’operazione cinese che “vende” martiri per acquisire vantaggi è oggettivamente interessante. Del resto il duo Roncalli Montini che vendette i cattolici e i vescovi oltrecortina ottiene oggi dalla neochiesa la massima onorificenza del “partito” : la santificazione light. Ma la storia dei partiti insegna che quando il vertice vende i propri uomini la fine dell’organismo è vicina. Più vicina di quel che si creda. Credono di aver fatto un affare, ma vendere i martiri vuol dire vendere la propria fede al neo capitalcomunismo cinese e questo fiaccherà la Chiesa Cattolica non solo in Cina ma in tutta l’Asia. Mi sbaglio! Ragiono ancora come se esistesse una vera Chiesa Cattolica e non un surrogato politico sinistrorso. Ed allora va bene così. Avanti Parolin. Dopo Bergoglio un po’ di light anche per te ci sarà.

    • Ottone di Sassonia ha detto:

      Devo dedurre che per Lei non esiste una vera Chiesa Cattolica?

      • Mazzarino ha detto:

        Certo che la Chiesa Cattolica esiste ed esisterá fino alla fine dei tempi. Ma se quella che governa Bergoglio professerâ, come lui, un Credo non Trinitario ma quello in un dio unico politico comune a mussulmani, massoni, buddisti ed ebrei, allora Essa sará altrove. Tertium non datur.

  • Adriana ha detto:

    Ma che vorrebbero fare in Cina ? Dopo aver messo la Fede nel cestino delle immondizie in Occidente vogliono che anche i Cinesi importino il medesimo cestino e per il medesimo scopo ? Quei -relativamente pochi – credenti sopravvissuti se la vedono bruttissima da due parti.

  • GMZ ha detto:

    Ed ecco che il narcisismo dell’uno incontrò l’ambizione dell’altro e diede il via alla “devangelizzazione”.
    Del resto se “il proselitismo è una solenne sciocchezza” , il suo contrario non dovrebbe essere l’opposto di una solenne sciocchezza.

    Ci sarebbe da ridere, se tutto questo non significasse sofferenza e morte per i nostri fratelli.
    Chissà che ne pensano i sostenitori dell’attuale papato…?
    Ossequi.

    • Alessandro2 ha detto:

      Già. Pronto pronto? Parvus? Spettri vari? Tutto bene? Siete già in Cina a godervi il paradiso?

    • Marco 2 ha detto:

      @ GMZ
      Benedetto XVI (dall’omelia del 13 maggio 2007): “La Chiesa non fa proselitismo. Essa si sviluppa piuttosto per “attrazione”: come Cristo “attira tutti a sé” con la forza del suo amore, culminato nel sacrificio della Croce, così la Chiesa compie la sua missione nella misura in cui, associata a Cristo, compie ogni sua opera in conformità spirituale e concreta alla carità del suo Signore.”

  • Luigi Cazzola ha detto:

    Mi viene da dire un’azione giusta che sia una, questa chiesa, non riesca farla ? Siamo al degrado galoppante ?

  • g.vigni ha detto:

    Er gelataro (e garzoni de bottega) ha messo mano alla mitologia e reclama, stentoreo,il suo posto.
    Mi spiego: c’era re Mida,tutto quello che toccava diveniva oro.
    Oggi vi è re Mirda, tutto quello che tocca, indovinate un po’, diventa
    ..rda.
    Però, come cambiano i tempi !

    G. Vigni

  • Gian ha detto:

    Hai capito Parolina, l’apprendista stregone… vuole tornare a Roma con il contratto, da sbandierare come lasciapassare alla sua Promozione.

    • Alessandro2 ha detto:

      Contratto con alcune macchie di sangue cattolico cinese, ma chi se ne frega: basta che si legga.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Dilettanti allo sbaraglio e per di più poco dotati, ma pieni di presunzione e di una smisurata autostima.

  • nat ha detto:

    Ma non ci era stato raccomandato di essere oltre che semplici come colombe anche astuti come serpenti?
    Qui di astuti ne vedo solo fra i figli delle tenebre. ..

  • Rosario ha detto:

    In sintesi la vera storia di come il Cardinale Parolin, pur di mettere la sua faccia su uno storico, quanto disastroso accordo con la Cina, per ipotecare la sua successione a Bergoglio ha bellamente esposto alla persecuzione ,quando non alla morte centinai di fratelli cattolici cinesi.

    • Alessandro2 ha detto:

      Mi sento sempre più lontano da questa Chiesa, e – Dio non voglia – dalla speranza. Il modo in cui è gestita tutta la partita dei migranti mi ha già fatto calare di molto la carità. Prossima tappa: la fede. Grande Berghy, ce la stai facendo: un’altra anima persa.

      • Maria Cristina ha detto:

        Questa non e’ la Chiesa una santa cattolica apostolica , Alessandro 2, e’ la neochiesa gesuita- modernista.
        Passera’ come passano tutte le ideologie terrene. La Chiesa una santa cattolica apostolica, non passera’ , non sara’ spazzata via da simili ” omuncoli” . Percio’ ” sursum corda”
        Alessandro 2!

    • Pier Luigi Tossani ha detto:

      la nullità di Parolin al soglio di Pietro, dopo Bergoglio, non credo ci siano cardinali elettori disposti a votarla, pena l’assalto del popolo al vaticano.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Che elementi abbiamo in vaticano. Non gli basta alimentare a tutto gas la lobby omosessuale nel clero, vogliono anche incendiare l’Oriente a tutti i costi. Bleah.