ALFIE. SPERIAMO CHE IL VATICANO DICA FORTE E CHIARO: NON LO UCCIDETE. MA SE LO FATE, NON SIA IN MIO NOME.

25 Febbraio 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Il caso Alfie, e la strumentalizzazione da parte del giudice britannico del messaggio rivolto dal Pontefice nel novembre scorso alla Pontificia Accademia per la Vita per giustificare la soppressione del piccolo continuano a creare reazioni. Diversi blog, come “Oltre il giardino”   e il Blog di Costanza Miriano si battono per difendere il diritto dei genitori di continuare a sperare, e a cercare modi di salvare loro figlio contro la richiesta dell’ospedale inglese, approvata dal giudice, di sospendere gli aiuti alla vita. Scrive Costanza Miriano: “Alfie Evans è un bambino gravemente malato a cui 14 mesi fa avevano fatto una prognosi molto infausta: si pensava che sarebbe morto a breve, invece è ancora qui fra noi. Solo che, purtroppo per lui, è inglese, e l’ospedale di Liverpool ha deciso che la sua vita non è degna. I genitori si sono opposti, la cosa è finita davanti a un tribunale, fino all’Alta Corte di giustizia. E mentre Alfie continua a vivere nonostante le previsioni dei medici, il giudice ha ordinato che gli sia staccato il ventilatore. E la cosa intollerabile è che lo ha fatto citando a sostegno delle proprie tesi un passo della lettera di Papa Francesco a monsignor Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita”.

Mentre “Oltre il giardino” si esprime così: <Il giudice ha riconosciuto la fede cattolica dei genitori di Alfie, e a tal proposito ha detto che “è importante che queste credenze siano considerate nell’ampia gamma di fattori rilevanti” in relazione agli “interessi superiori” di Alfie. Per questo il giudice Hayden ha consentito che nella documentazione del procedimento fosse inserito anche il passo riportato dal sig. Mylonas (che rappresenta la posizione dell’ospedale) che fa riferimento alla lettera del Papa a mons. Paglia. Il giudice la riporta perché, a suo parere, “La posizione della Chiesa cattolica romana è talvolta rappresentata in modo imprecisa nei casi relativi a queste difficili questioni etiche”. Ed è a questo punto che il giudice riporta un lungo passaggio della lettera, del quale riporto la parte saliente ai nostri fini: “Occorre quindi un supplemento di saggezza, perché oggi è più insidiosa la tentazione di insistere con trattamenti che producono potenti effetti sul corpo, ma talora non giovano al bene integrale della persona”>.

Per leggere entrambi gli interventi nella loro integralità rimandiamo ai link già citati.

Stilum Curiae, che si è occupato qualche giorno fa del caso di Alfie, simile ahimè ad altri (Charlie Gard, Isaiah) in cui qualcuno di esterno, ospedali o giudici, decidono se si vive o si muore, vuole rilanciare le ansietà e le preoccupazioni espresse da molti. E chiede però che dalla Santa Sede venga una parola per negare che una strumentalizzazione così smaccata delle parole del Pontefice venga fatta passare come buona, per avvalorare una decisione che non viene dalla famiglia dell’interessato. Sappiamo che in queste ore questa stessa richiesta viene avanzata, personalmente, con telefonate e e-mail, al Pontefice. Il gruppo Facebook “Pray4Alfie” ha voluto postare un appello al Pontefice affinché intervenga. Ecco il link:

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1787672351537220&id=1785326571771798

Speriamo che il Vaticano dica, con chiarezza e ad alta voce: non uccidete Alfie, ma se lo fate, non sia in mio nome.


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19 commenti

  • Piero Laporta ha detto:

    Bergoglio in soccorso di Alfie? Suvvia, non facciamoci illusioni. Colui che ha finanziato la Clinton, la macellaia siriana, oggi ha avuto la sfacciataggine di alzare parole vuote per la Siria. Questo è Bergoglio, questo il Nostro Signore ci ha dato.

    • yehohanan ha detto:

      questo ci siamo meritati! a ogni popolo di Dio il pastore che si merita…non si esce da questa logica.

  • Mazzarino ha detto:

    Silenzio comprato. Siamo arrivati al punto in cui un giudice impone in nome di un “papa” la morte di un figlio ad una famiglia cattolica. E’ la conclusione inevitabile e scontata. Il potere forte che ha stretto un patto col capo sa di poter usare il suo nome. Come il politico che avvisa l’iscritto di un partito avverso che il suo capo è d’accordo con lui. Facendogli capire che, in sostanza, lui è solo merce di scambio.E’ stato venduto. Che a questo punto il “papa” sia costretto a parlare per la pressione che ormai ovunque sale contro di lui è irrilevante. Come già visto in Italia, a cura della grande italiana che in turbante incombe sulla stazione termini, in nomine bergogli, il peggio del peggio dal punto di vista umano prima ancora che religioso è diventato legge, nel SILENZIO della chiesa. Troppo tardi, troppo poco e se “el papa” si degnerà di una parola sarà per se stesso e per mantenere faccia e posizione non per urlare al mondo la volontà di NSGC. Altrimenti lo avrebbe già fatto e da tempo! La vergogna che i cristiani cominciano a provare per quest’uomo sta assumendo dimensioni mai viste nella storia della Chiesa.

  • Vittorio ha detto:

    Io penso che il giudice inglese dovrebbe rifarsi al codice inglese. Pensavo la magistratura italiana fosse la peggiore, invece…😂 PS: nel suo paese, con il suo sindaco, chiederei cosa ne pensa ad un imam.

    Il papà ha molto da fare: sta per uscire “diario di un Marchettaro”. Ok che che e’ divino ma non biloca o triloca. Prego per quella famiglia.

    • SPQR ha detto:

      @Vittorio
      “Pensavo la magistratura italiana fosse la peggiore”. Beh resta sicuramente da podio, anche solo per gli stipendi che percepisce e per gli sconfinamenti costanti nella sfera del legislativo e dell’esecutivo. Non dimenichiamo però che negli USA c’è una lunga storia di giudici che condannano vittime a risarcire criminali (tipo: il ladro inciampa nel tombino della casa che era andato a derubare e si rompe il naso: il proprietario dell’abitazione viene obbligato a risarcire). Il mondo alla rovescia inizia nel mondo anglosassone: anche l’esaltazione del peccato contronatura viene da lì.

  • SPQR ha detto:

    Non molti post fa c’era chi scriveva che il Vaticano non deve tuonare, per evitare di innescare fenomeni di emulazione. Vedete quanto è pericolosa questa deriva?
    Di fronte a ogni abuso, di fronte a ogni aberrazione il Vaticano DEVE TUONARE. I tatticismi non sono che foglie di fico per nascondere calcoli di natura tutt’altro che spirituale.

    • Vito ha detto:

      Dovrebbe tuonare perché da cinque anni a questa parte ha creato solo una grande confusione.
      Sarebbe ora che parlasse con fermezza e confermando l’insegnamento del Vangelo e il Catechismo della Chiesa Cattolica.

  • terzoc ha detto:

    Come da istruzioni del gruppo Facebook ho mandato un’email e anche telefonato a Santa Marta. Dal tono della centralinista mi sa che ne stanno ricevendo diverse…

  • Francisca ha detto:

    Concordo con Baronio. Nessuna frase di GPII o BXVI sarebbe potuta essere mai fraintesa. Ma non ricordo di frasi equivoche nemmeno dei precedenti pontefici. Non è mai accaduto. Perlomeno non quando si parla di certi temi. Quando parla di migranti è chiarissimo!

  • Luisa S. ha detto:

    La santa sede (minuscolo) parlerà, parlerà, ma solo a cose fatte. Come per Charly o per le unioni civili

  • Cesare Baronio ha detto:

    Il problema non è che vi sia chi usa le affermazioni del *papa* per legittimare l’omicidio eugenetico, ma che le affermazioni del *papa* siano così deliberatamente equivoche da prestarsi ad un’interpretazione simile. Sfido chiunque a fare altrettanto con una frase qualsiasi di Pio XII. L’equivocità deliberata è tipica di chi non solo non vuole insegnare la Verità ricevuta da Cristo, ma al contrario cerca di insinuare l’errore. E questo è uno solo dei moltissimi casi sotto gli occhi di tutti.

    • Vittorio ha detto:

      Sa, la verita’ insegnata da Cristo e’ di difficile interpretazione. Pure i comandamenti, mai abrogati, dicevano non uccidere. Senza specificare: tranne i garibaldini a porta Pia, Giordano Bruno e compagnia bella.

    • Alessandro2 ha detto:

      Il sito Riscossa Cristiana pubblica periodicamente gli scritti e le trascrizioni dei discorsi del grande pontefice Pio XII di venerata memoria. Invito tutti a leggerli: sono un balsamo per l’anima e – tristemente – l’immagine di una Chiesa che non c’è più.

  • Cesaremaria Golori ha detto:

    A Roma, Oltretevere, non credo si preoccupino più di tanto a vicende come queste. Troppe persone che non hanno alcun rispetto verso la vita sono state chiamate a collaborare con gli organismi della Santa Sede preposti agli attuali problemi che la scienza medica ha sollevato. Come potrà la Santa Sede contraddire o sconfessare i nuovi collaboratori? Preferiranno tacere e sarà un silenzio colpevole.

  • Adriana ha detto:

    Mi pare che sull’argomento il Capo dell’Entità abbia edulcorato in maniera “buonista” alcune dichiarazioni di Attali.