AVVENIRE, DAT E MIGRANTI – JAMES MARTIN E GUADALUPE – CHE SI INSEGNA AL CATECHISMO? – A.L. E L’IGNORANZA DEI VERTICI DELLA CHIESA – LA MOSCHEA A FIRENZE (GRAZIE DIOCESI). LA CROCE ROSSA TOGLIE LE CROCI – UNA PREGHIERA PER MARY WAGNER.

16 Dicembre 2017 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari stilumcurialisti, questo è un Bestiario abbastanza variegato. In positivo e in negativo; temo più in negativo che in positivo, ma insomma…Cominciamo dalla legge sul fine vita. Vi consiglio di leggere il commento del direttore do Avvenire, Marco Tarquinio. Un “fondo” che mette insieme due cose: una legge che permette in buona sostanza l’uccisione su richiesta, e il supporto militare italiano al contrasto allo schiavismo in Africa. Vi sembrano due cose di eguale peso? A me no. La ratio di unirle in un commento? Non la conosco, ma maligno come sono posso immaginarla. Avvenire di mons. Galantino, obbligato a parlare di una legge discussa e approvata nella quasi quiete dei vescovi italiani, per non parlare del Pontefice, che di questo Paese è il primate, per non dare l’idea di dover finalmente allinearsi a quei rompiscatole dei pro-vita doveva dare un colpo anche al cerchio migrantista. Anche se non si capisce perché i cattolici dovrebbero preoccuparsi: “lo spirito di Marco (Pannella) ci aiuti a vivere in quella stessa direzione”, aveva augurato mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Accontentati: più spirito di Marco di così…Poi se volete rifarvi la bocca leggete il comunicato del vescovo di Trieste, Crepaldi, che abbiamo pubblicato ieri sera.

Ecco il link al commento di Avvenire.

James Martin e la Madonna di Guadalupe

Poi c’è James Martin, il gesuita alfiere della casua LGBT nella Chiesa. Questa volta merita una citazione per aver diffuso e lodato immagini della Madonna di Guadalupe particolari. Le vedete nella foto.

Il figlio spirituale di Sant’Ignazio dice: “Guarda! Queste belle immagini della Madonna di Guadalupe ri-immaginata come una donna contemporanea. Ricordati che Nostra Signora visse una vita normale a Nazareth”. Forse ha ragione lui, ma preferisco questa altra immagine, di Aleteia.

Che cosa si insegna al catechismo? L’ignoranza dilaga.

Il Catechismo. MI ha scritto un amico, del nord. Vi offro la sua lettera:

“Una esperienza diretta. Per l’anno di catechismo della seconda media nella mia parrocchia, anno della cresima, dobbiamo affrontare lo studio dello Spirito Santo. Durante alcune sedute per vedere insieme la Trinità mi sono accorto che i ragazzi rispondevano con sfondoni assurdi alle più elementari domande. Ad esempio, il mandato del Signore in Mt 28,19…domandavo chi stava dicendo le parole del mandato e una mi ha risposto: “il papa”.

Ho proposto, dunque, un questionario di domande elementari per valutare la preparazione basale. Ebbene, un buon 90-95% dei futuri cresimandi, alla domanda se Gesù Cristo è Dio hanno risposto ‘no’.

Questo significa che portiamo alla Cresima dei pagani e nemmeno cristiani.

Vero è che non sono, evidentemente convinti della risposta, data ovviamente in ignoranza della materia. Ci mancherebbe altro che affermassero questo convintamente!

Tuttavia, rimane il fatto che il sacramento di Dio verrà svenduto orribilmente sotto lo slogan solito che usano tutti, di questi tempi: “tanto poi ci pensa Dio”, che a me suona come una bestemmia!”.

Amoris Laetitia, e l’ignoranza dei vertici della Chiesa.

Ma forse l’ignoranza dei fondamentali è molto più diffusa di quanto si creda, e tocca anche livelli gerarchici impensabili. Avete presente il dibattito su Amoris Laetitia, e la comunione ai divorziati risposati? Ecco, vedete qua: “Il noto studioso di Diritto Canonico americano Edward N. Peters lamenta che i pastori di oggi sono piuttosto ignoranti in materia e li invita a studiare di più. Afferma, infatti, che la distribuzione dell’Eucaristia è disciplinata dal Codice 915, Codice che mai viene menzionato né in AL, né nella interpretazione dei vescovi di Buenos Aires e neppure nella mail di approvazione inviata loro dal papa. Per cui fino a quando il CIC del 1983 rimane in vigore e non viene modificato dal alcun documento pontificio, tutto resta come prima. “But what can one say? Unless Canon 915 itself is directly revoked, gutted, or neutered, it binds ministers of holy Communion to withhold that most august sacrament from, among others, divorced-and-remarried Catholics except where such couples live as brother-sister and without scandal to the community. Nothing I have seen to date, including the appearance of the pope’s and Argentine bishops’ letters in the Acta Apostolicae Sedis, makes me think that Canon 915 has suffered such a fate.” Termina aggiungendo che non sarà certo un sigillo in più su AL e gli altri due documenti a cambiare le cose”.

Opinione che è confermata da una mail ricevuta nei giorni scorsi:

“Carissimo Signore Tosatti:

Mi chiamo M. C. Sono un’avvocato e canonista portoghese.

Le scrivo questa e-mail (telegrafica) a causa di quanto se sta dicendo di “Amoris Laetitia” #305 dopo quello che fu pubblicato in AAS 10, 2016.

Non è vero che il #305 sia diventato “magistero autentico”. Un Papa non ha il potere di elevare le sue opinioni personali (cfr. “Amoris Laetitia” #3 e #4) a rango di magistero autentico.

Anche se lo avesse, il Papa non lo può fare oggi via rescritto (cfr. CIC 1983, c. 59, § 1).

Non riesco a capire perché nessuno parla di questi dati elementari di Teologia e Diritto Canonico…

Grazie mille! Buon Natale!”.

Il primato della coscienza? Ma dove?

E per chiudere questo capitoletto (anche se Kasper chiede che si smetta di discutere di Amoris Laetitia) vi offriamo questo parere sul famoso primato della coscienza personale, chiave – o una delle chiavi – del problema dell’ammissione ai sacramenti: “Continuo a sentire gente che dice che la Chiesa insegna ‘il primato della coscienza’. Ma non so di nessun punto in cui la Chiesa realmente insegni questo. (Ma so di molti punti in cui la Chiesa contraddice questo insegnamento). Da dove nell’insegnamento della Chiesa la gente ha tirato fuori questa idea?”.

La diocesi di Firenze vende il terreno per la mosche. La Croce Rossa toglie le croci.

Chiudiamo con la notizia che la diocesi di Firenze ha venduto il terreno per la costruzione di una moschea. Ecco la notizia di agenzia: “(ANSA) – FIRENZE, 14 DIC – Una nuova moschea nascerà su un terreno nel comune di Sesto Fiorentino (Firenze), attualmente di proprietà della curia di Firenze. La notizia, anticipata oggi dal quotidiano La Nazione, è confermata da una nota congiunta di Comune di Sesto, Arcidiocesi di Firenze, Università di Firenze e Associazione per la Moschea di Firenze. L’operazione potrebbe dunque rappresentare una soluzione all’annosa questione della ricerca di un terreno su cui far sorgere il luogo di culto islamico, risoltasi per ora negativamente quanto a disponibilità di siti nel territorio comunale di Firenze. Un protocollo d’intesa che sarà firmato venerdì prevede che l’Arcidiocesi, ceda a titolo oneroso la proprietà dell’area alla Comunità musulmana della provincia di Firenze affinché possa realizzarvi una moschea e un centro culturale islamico. Contestualmente l’Arcidiocesi otterrà, a titolo oneroso, un altro terreno di proprietà dell’Università nell’area del Polo scientifico di Sesto sul quale realizzare un centro religioso”. Ci sembra che questa notizia possa affiancarsi senza difficoltà alla decisione della Croce Rossa di togliere i crocefissi dalle loro sedi, per non urtare sensibilità religiose diverse. In Belgio molti volontari si sono opposti. Trovo difficile non concordare con il ministro degli Affari Esteri ungherese: Péter Szijjártó: “Questi provvedimenti devono essere considerati come dei tentativi di sbarazzarsi della civiltà e della cultura del continente”.

Una preghiera per Mary Wagner, eroina anti-aborto.

La scritta dice: “Per favore pregate per Mary Wagner, che è stata arrestata di nuovo perché è entrata in una clinica di aborti portando un mazzo di rose a cui era attaccato il modello di un bimbo di dieci settimane, un biglietto per contattare le Suore della Vita e un altro biglietto con la scritta: “Puoi tenere il tuo bimbo. L’amore troverà una strada”.



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65 commenti

  • Sabino ha detto:

    Roberto della g.
    Il suo intervento sul c.d. giovanilismo di GPII e ‘ pressoché incomprensibile. Parlare ai giovani e dire loro la verità senza sconti od omissioni sarebbe pericoloso? Questo e’ solo evangelizzare. Quanto questo poi riesca efficace dipende
    da tanti fattori, non ultimo tra di essi, dalla collaborazione che poi i pastori locali hanno dato ( o non hanno dato) al Papa. Quello che sottosta a certe critiche e’ una profonda avversione al CVII, che può essere nei suoi aspetti non dogmatici, criticato, ma non può essere ricondotto ad opera del demonio. Per i critici, come lei, quindi i papi che si sono succeduti a PioXII sono stati cattivi papi, a prescindere da ogni considerazione sul loro operato e sul loro insegnamento, perché non hanno rinnegato quel concilio, ma lo hanno messo sotto il segno della continuità con la tradizione. Naturalmente questo atteggiamento e’ estremamente negativo perche’,disconoscendo la grande opera di difesa della fede che GP II e Benedetto XVI hanno compiuto, fa apparire gli odierni demolitori che sono all’opera come i continuatori um po’ più radicali dei loro predecessori.

    • Roberto della G. ha detto:

      Con giovanilismo non si intende, qui sotto, il coraggio di rivolgersi con franchezza ai giovani, cosa di cui papa Giovanni Paolo II non difettò, ma (semplificando molto) l’adozione di un linguaggio studiato per incontrare il favore dei giovani o, come si usa ad esempio dire riguardo al papa attuale, per “piacere”. Certe forme di spettacolarizzazione introdotte durante il lungo pontificato di papa Woytjla andarono in quel senso, e alcuni di noi vi scorgono una deriva poco felice.

      Ribadisco, poi, che le osservazioni sul pontificato di Giovanni Paolo II riguardano per l’appunto il pontificato (più precisamente certi aspetti e una certa fase di quel pontificato) e non il pontefice e tanto meno la persona. Ripeto: quel che si cerca di fare è darsi ragione di un fenomeno, non giudicare una persona (tanto meno un papa).

      Personalmente non sono fra coloro per cui i papi “postconciliari” sono antipapi, papi eretici, mezzi papi e via dicendo, né tra coloro che considerano il V2 l’origine di tutti i mali. Leggendo senza pregiudizio quanto ho scritto nei miei commenti lo si dovrebbe capire. Parimenti non penso che il V2 e il suo immediato seguito sia l’atto fondativo di una grande rinascita, il ritorno della vera Chiesa, né che i papi postconciliari giganteggino sui loro predecessori, anche se non nascondo una personale simpatia per Benedetto XVI (tra i cui primi atti vi fu il tempestivo accantonamento di Joachim Navarro-Vals e Piero Marini).

      • Sabino ha detto:

        La sua risposta conferma il suo pregiudizio. Se GPII si esprimeva con franchezza, non vedo come si sia studiato di piacere. Il fatto e’ che chi entrava in contatto con lui si rendeva conto che la sua personalità esercitava un fascino proprio perché diceva cose inusuali e così diverse da quelle che i giovani erano abituati a sentire, ma nelle quali si capiva che credeva fino in fondo. Nulla di più diverso dall’attuale papà che invece vuole piacere. Siamo agli antipodi. Che poi folle di giovani lo ascoltassero, lei può al riguardo anche parlare di spettacolarizzazione, se vuole trovare il pelo nell’uovo. Questo non significa che si debba condividere in toto ogni atto di questo grande papa. Don Divo Barsotti, il piu’ grande teologo spirituale del 900, gli scrisse non approvando il suo comportamento nell’incontro di Assisi, ma non gli fece mai mancare profondo affetto e grande stima. Sulla sua malattia e le conseguenze non felici sul governo della Chiesa, ho già scritto e non voglio ripetermi. Lei può leggere l’intervento precedente e trovarvi osservazioni non del tutto inutili.
        Riguardo gli altri papi preconciliari non faccio classifiche (che richiederebbero ben altre conoscenze delle mie); solo osservo che, per duri che fossero i loro tempi, erano per un pontefice incomparabilmente meno procellosi.

  • Removeatur et promoveatur ha detto:

    Mi riesce difficile parlar male di gpII e soprattutto su questo tema. Lui, a differenza del mondo, ha dimostrato nella malattia (lui che era un atleta e fu fermato da un ingiusto attentato, che certo non gli fece bene…) la dignita’ dell’ uomo ammalato. Che e’ piu’ grande dei fotomodelli, PERCHE’ nel debole: c è Cristo .
    L errore fu dire: Gesù non e’ sceso dalla croce. Il papà non e’ Gesu’, può accettare il martirio, non cercarlo .

    • Roberto della G. ha detto:

      Personalizzare i problemi, trasformando in un giudizio sulla persona di Giovanni Paolo II gli errori, strategici e non solo, degli organismi che, per dirla con un noto (e discutibile) pamphlet, “all’ombra del papa infermo” indirizzarono alcuni aspetti del lungo (e per altri aspetti profetico) pontificato woytjliano in una direzione foriera di danno è sterile e superficiale. Il punto non è “parlare male di Giovanni Paolo II”! Questo lo lasciamo volentieri ai sedevac(c)antisti da quattro soldi e alle loro prefiche da mezzo quattrino. Così come agli esaltatori acritici di Giovanni Paolo II il Grande lasciamo volentieri l’esercizio della papolatria selettiva, che è, nei riguardi di quel papa e della sua opera, un altrettanto pessimo servizio.

      • Sabino ha detto:

        Non ho fatto della papolatria, ma ho solo difeso da accuse ingiuste e infondate GPII. S.E lei avesse letto quello che ho scritto sulla malattia di questo pontefice, si sarebbe reso conto che non ho ignorato il problema. Essa ha certamente creato effetti negativi, ma, ripetendo ciò che ho scritto, solo le sue dimissioni avrebbero potuto evitarle, dimissioni che erano state un fatto eccezionale e lontano nel tempo nella storia della Chiesa. Si può pensare che il papa non abbia pregato per essere illuminato sulla volontà di Dio? Si deve allora ragionevolmente pensare che il Signore abbia voluto che rimanesse al suo posto perche le sofferenze del pontefice , sul piano della fede, avrebbero evitato danni maggiori di quelli che si sarebbero verificati senza le dimissioni. Poi si può discutere di tutto, a condizione di tenere conto del grande contributo dato da un papa, venuto non da ambienti curiali o da un’Italia ancora ovattata, ma dal duro confronto con le realtà totalitarie del nazismo e del comunismo.

  • adriana ha detto:

    Quanto all’arte della pittrice Yolanda Lopez,non rappresenta nuovo scandalo ma,al contrario,qualcosa di molto vecchio.Un’iconografia ispirata ai manifesti da “suprematismo”sovietico,con richiami alla arte nazista e fascista proletaria,ripresa dai pittori di murales sudamericani.Immagini di donne dure ,muscolarizzate dal lavoro nei campi o in fabbrica, riciclate dagli anni’20-’30 ,riutilizzate dopo 100 anni per illustrare lo “spirito”del “migrante pueblo” in cammino.(“spirito”di conquista).Vanno bene,benissimo per elogiare servilmente la delicata, comprensiva e “nuova”cultura estetica ed etica dell’attuale Ecclesiae Leader.

  • deutero.amedeo ha detto:

    So che alcuni non saranno d’accordo con me, ma mi pare perlomeno inopportuno fare confronti e paragoni fra questo papa e i Papi precedenti.
    Erano altri tempi, altre situazioni, altre persone, in uno scenario politico, economico e sociale molto diverso da quello odierno. Avranno anche commesso errori, ma in tutt’altro modo e in tutt’altro spirito.
    Certamente la chiesa di oggi è figlia di quella del passato, ma questo papa ha in se’ qualcosa di inaudito e mai visto nei papi precedenti.
    Nella sua teatrale e ostentata spontaneità e mitezza sembra voler nascondere una carica di odio per la Chiesa di Roma, in particolare, ma in generale anche per tutto il resto della Chiesa, mai mostrata da altri papi. Forse questa carica sara’ maturata in lui, nel passato, per qualche frustrazione subita o per qualche scontro avuto, in modo particolare, con Benedetto XVI ( pieno di teologia, con tre lauree, grande professore, ma incapace di essere prete, secondo lui) , sia quando Ratzinger era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, sia poi come Sommo Pontefice. È un’ipotesi , certo, ma forse qualcosa di vero c’è.

    • Roberto della G. ha detto:

      Non si tratta di fare paragoni fra questo e quel papa, ma di provare a comprendere da dove originino certi fenomeni.

      • Claudius ha detto:

        Esattissimo @Roberto della G. Qui la si mette subito sul piano personale, come se il piano della duscussione fosse di prendere le difese pro o contro Woytila, o Ratzinger o Bergoglio o chi altri. E invece il problema e’ proprio quello di valutare i recenti pontificati dei papi conciliari e post-conciliari per capire le radici della crisi attuale.
        Le reazioni emotive potranno anche essere virtuose e dense di commovente pathos, ma per capire non servono a niente.

      • deutero.amedeo ha detto:

        E allora cosa hai capito?

  • adriana ha detto:

    Avevo già letto,qua e là sul web di questi fatti.E del pianto di gioia di Bonino &co.E dell’intervento-a posteriori-di Mons.Crepaldi,per altro estimatore di don Milani.Insomma,delle verità spirituali oggettive insegnate dalla attuale Chiesa rimane essenzialmente l’inferno-non si sa per quanto ancora-.Una consolazione per il nostro ego.Pare sia frequentato esclusivamente da omofobi,carnivori,nazionalisti,,populisti e da tutti quelli che non fanno sempre la raccolta differenziata,oltre che dai “tradizionalisti cattolici”:animali feroci che ruggiscono in latino.

  • Sulcitano ha detto:

    Prego il Signore Dio, che susciti nel mondo intero, tante anime belle e forti come Mary Wagner, affinché possano testimoniare con coraggio, che la vita è bella, dal concepimento fino alla morte, perché meraviglioso dono d’amore di Dio Creatore, e nessuno: singolarmente o comunitariamente, può pensare il disporne quale assoluto padrone: per ipotetici pseudo fini di progresso politico; sia al servizio di cervellotiche teorie razziste; oppure semplicemente, per un’atea mania di grandezza derivante dall’ insana superba ed egoistica chiusura verso la fede in Dio Creatore. Preghiamo.
    SIA LODATO GESÙ CRISTO!

  • Nicola ha detto:

    Già Napoleone Bonaparte si lamentava ai suoi tempi dell’ ignoranza dei Sacerdoti. È un fatto storico comprovato ( che tra l’altro dimostra che in silenzio la Grazia operava dentro di lui fino a farlo giungere alla Confessione in punto di morte a Sant’Elena), quindi figuriamoci adesso.

  • Removeatur et promoveatur ha detto:

    Io la chiesa prima del Vaticano II non l ho mai conosciuta. Ne studiata. Se non a grandissime linee. Ultimamente ho letto che PIO XII, aveva in qualche modo? “blindato” come successore il cardinal Siri di Genova. Invece uscì di sorpresa Giovanni XXIII…fratel Marco da Genova 😊 Che ne dice di Siri? C è da dire che non fece mai scismi…

  • Sabino ha detto:

    Claudius,
    Bene. Cominci a precisare le responsabilità del grande papa SGiovanni Paolo i e così si potrà risponderle.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Riguardo allo scempio della Madonna di Guadalupe, il mio amico ” scarpe grosse…” mi ha detto:
    – la Madonna? Sai me cosa ti dico? Ci cala solo che la fanno diventare una puttana…..-

  • Vitmarr ha detto:

    Per quanto riguarda la moschea di Firenze quello che si può dire senza errore è che la Chiesa Cattolica ha permesso la costruzione della moschea superando i molti ostacoli che si erano frapposti all’iniziativa musulmana. Sarebbe interessante conoscere prezzi e metri quadrati della due operazioni di compravendita per tanti motvi. In particolare se estensioni e prezzi fossero grosso modo della stessa grandezza l’operazione entrerebbe, con evidenza fortemente voluta ,nell’ambito di quanto questo papa fa per l’accoglienza ai musulmani.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Ho cercato di fare una graduatoria, in ordine decrescente di gravità, delle sei notizie riportate nell’articolo.
    Io metterei al primo posto quella relativa all’ignoranza dei vertici della chiesa, perché tutto il resto parte da lì.
    Le altre sono solo espressioni diverse di un unico fenomeno: la totale disfatta della Chiesa concepita come un’Agenzia e non come corpo mistico di Cristo.

    • Mario ha detto:

      Magari fosse ignoranza ci sarebbe rimedio ma parlare di ignoranza é un eufemismo e se fosse per deliberato consenso?

      • deutero.amedeo ha detto:

        Se fosse,come non escludo che sia, deliberato consenso, sarebbe ancora peggio, perché presupporrebbe piena avvertenza in materia grave. E la materia grave sarebbe l’adesione con tutto il cuore e con tutta la mente a dottrine estranee alla divina rivelazione, base e fondamento di tutta la nostra fede. Per rimanere nella strada indicata dal Padre, e in essa proseguire, dobbiamo avere chiaro in mente che il 25 dicembre non viene nessuno. Gesù è già qua presente, in tre modi: quando due si riuniranno nel suo nome, quando verrà letta, meditata,pregata, contemplata la Sua PArola che è anche la parola del padre, quando verrà celebrata anche dall’ultimo e il più ignorato dei preti la santa messa e la santa eucaristia. Si, perché vale di più una messa celebrata con profonda partecipazione del popolo e del celebrante in una piccola chiesa di campagna, di una messa celebrata da un pontefice distratto dai suoi problemi politici, e seguita da un pubblico di autori di selfie.
        In molti hanno già detto queste cose. Ma il popolo di dio , con grande disappunto di dio, è sempre stato un popolo di ” dura cervice”……

    • Paolo ha detto:

      Ignoranza della Chiesa ?.
      A me, ammogliato e separato mio malgrado, il coadiutore della parrocchia parlò di mia moglie come “ex-moglie”, un altro sacerdote della parrocchia mi suggerì di chiedere il divorzio perché, in fin dei conti, non si tratta di annullare il matrimonio, ma solamente “i suoi effetti civili”. La separazione la considerano come un fatto che può accadere, e come tale va accettato.
      Nessuno mi ha proposto cammini di riconciliazione con mia moglie, o meglio ancora di affidamento a Dio per sanare questa ferita.

  • Lucy ha detto:

    Tante cose da commentare , ne scelgo tre.
    Padre Martin fa piu` danni alla chiesa(a quel che ne resta ) di una invasione di Lanzichenecchi ; andrebbe spedito in un atollo del Pacifico a convertire gli indigeni ai valori dell’omosessualita`.
    Mons.Betori che tristezza ! Sembrava affidabile ma oggi in questi tempi ecclesialmente corretti e` rimasto vittima del trasformismo clericale.
    Lettera privata di Bergoglio ai vescovi argentini diventata di punto in bianco ” magistero ” .Come mai proprio ora ?Ragioniamo .Esordio di A.L. :” E` giusto che esistano DIVERSI MODI DI INTERPRETARE ALCUNI ASPETTI DELLA DOTTRINA e alcune conseguenze che da essa derivano….”E allora? E` chiaro che la frase e` stata astutamente pensata per facilitare e rendere dominante l’interpretazione che piu` stava a cuore a Bergoglio; ma quando si e` accorto che tra queste interpretazioni c’era anche quella in sintonia col Magistero precedente( quella dei vescovi polacchi per lui devastante) ha cercato di correre ai ripari imponendo con un atto d’imperio come fa quando e` in difficolta` la SUA interpretazione che pero` alla luce del codice di diritto canonico (915) e del Catechismo della Chiesa Cattolica ( quella vera) lascia il tempo che trova.

  • nat ha detto:

    Evidentemente lo spirito di Pannella, invocato da qualche vescovo, ha dato un colpo e, tramite la sua fedele discepola nonché grande italiana E. Bonino e molti altri simpatizzanti , si è ripresentato nel Parlamento italiano materializzandosi in una Legge di morte, come tutte quelle che il de cuius ha promosso quando era in vita.

  • sergio ha detto:

    L’unica cosa da fare (come abbiamo deciso di fare in famiglia) è aderire alla Fraternità San Pio X. Così ce ne fregheremo altamente di tutto questo bailamme , del papa, della CEI, dei teologi, dei cardinali, di Amoris Letitia, del cambiamento del Padre Nostro, del nuovo Catechismo ecc. ecc. ecc.. Vi guarderemo sereni mentre vi arrovellate, denunciate, vi scandalizzate ecc. ecc.. Via da questa pazza folla. Oggi ve la prendete tutti con Francesco. Ma questo sconvolgimento risale a prima del CVII. La cancrena già avanzava in conventi, congregazioni e diocesi. Buona parte dei partecipanti era già matura per il ribaltamento. Nel Concilio la parte più rivoluzionaria ha preso il sopravvento e gli altri si sono fatti trascinare. I papi successivi hanno iniziato a condurre il cattolicesimo tridentino verso una dolce morte senza darlo a vedere ai fedeli. Non dimenticate che Paolo VI ha promulgato il NO con tutte le sue possibili devianze, Giovanni P. II ha promosso gli incontri di Assisi e apprezzava Von Balthasar (il teorico dell’inferno vuoto). Benedetto XVI il grande teologo (così viene ritenuto) ha espresso teorie al limite dell’eresia ed anche lui apprezzava Von Balthasar. Francesco che è più decisionista ha interrotto la morte del cattolicesimo per consunzione ed ha vibrato le mazzate finali.
    Tra esse il Magnum principium è la fine dell’Una, Santa cattolica Apostolica. Ma ormai pure il Magnum principium è superato. Non so se sapete che le Conferenze episcopali della Campania e della Sicilia si sono già pronunciate sull’A. L. allineandosi alla interpretazione dei vescovi di Buenos Aires. Ormai non le pronuncie non sono più delle Conferenze episcopali nazionali ma sono diventate provinciali. Insomma la polverizzazione del Cattolicesimo.
    Continuate a indignarvi. Io da oggi ho smesso.

    • sergio ha detto:

      Scusate qualche refuso:
      Una, Santa, Cattolica, Apostolica
      Ho scritto: Ormai non le pronuncie non sono più delle Conferenze episcopali nazionali ma sono diventate provinciali,
      Volevo scrivere: ….. pronunce ……. ma sono diventate pronunce delle Conferenze episcopali regionali.

      • Roberto della G. ha detto:

        La San Pio X, con il suo gallicanesimo antiromano è un rimedio ingannevole, peggiore della malattia. Anche se ciò non toglie i meriti di Mons. Lefebvre.

      • Paolo Giuseppe ha detto:

        @Sergio
        scrivi: “Benedetto XVI il grande teologo (così viene ritenuto) ha espresso teorie al limite dell’eresia”.
        Parli sul serio o siamo su scherzi a parte?

        • alda ha detto:

          Caro sig. Paolo Giuseppe, se si prendesse la briga di informarsi e di non lasciare che altri pensino al suo posto, capirebbe che Sergio non solo sta parlando sul serio(anche i cretini possono infatti parlare sul serio), ma sta pure dicendo la sacrosanta verità oggettivamente rilevabile anche dai boccaloni come lei una volta che si sono sbarazzati delle fette di prosciutto che tengono orgogliosamente sugli occhi!

          • Luca ha detto:

            Mai visto invitare qualcuno a pensare con la propria testa e poi rifilargli una ”verità oggettiva” chiamandolo boccalone se non ci crede….

    • Luca ha detto:

      Balthasar NON ha teorizzato alcun inferno vuoto. Fu frainteso e lui stesso smentì pubblicamente quella affermazione.
      Se a distanza di decenni un emissario dell FSSPX propaga ancora quella falsa notizia, questo deve far riflettere sulla qualità della setta in questione e della ”verità”che propaga.

  • yehohanan ha detto:

    bestiario ricco, stamattina!
    però devo fare una precisazione a riguardo della notizia della moschea su terreno della diocesi di Firenze. Da come lo riportano molti giornali pare che la moschea venga costruita prendendo possesso di un terreno di proprietà della curia. Invece la curia ha venduto quel terreno che è stato dunque acquistato.
    Mi pare sia doveroso sottolineare questo particolare perchè sennò si ensa che la curia si faccia beffare in casa propria. Sarà invece casa di altri, dal giorno della cessione.

    • deutero.amedeo ha detto:

      Formalmente è così.
      Ma non so che cosa direbbe la gente se il parroco vendesse un pezzo di terreno dell’oratorio a qualcuno che voglia farci un sexy-shop.
      Ragioniamo, gente, ragioniamo!…

  • Tenan ha detto:

    Non so se Mary Wagner abbia già ricevuto qualche chiamata o messaggio del Papa per aiutarla nelle sue sofferenze.

    • QB ha detto:

      I vertici aziendali non si identificano con i volti inespressivi chi si fa arrestare all’interno delle cliniche ove si pratica l’aborto.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    grazie a tutti quelli che hanno detto una parola di verità e di bene in questi tempi difficili, specie a Mary Wagner

  • Claudius ha detto:

    PS Ho parlato di Woytila non perche’ ce l’abbia con lui ma perche’ il suo e’ stato un papato lunghissimo e a noi vicino ma il discorso si deve allargare: parliamoci chiaro i papi ultimi hanno fatto un sacco di danni, il Vulnus comincia con il “postconcilio”, e’ li’ che qualcosa e’ andato storto e bisogna cominciare a ripensare le cose. Non si tratta di giudicare le persone-papi che ci sono stati da quel periodo ma di esaminare le loro scelte e i loro atti alla luce di qualcosa che e’ andato terribilmente storto (come Paolo VI stesso aveva capito) e che ancora rimane un argomeno semi-tabu’ tra i cattolici. Ma e’ tutto li’ il fulcro del problema.

    • Roberto della G. ha detto:

      Il vulnus incomincia ben prima del V2. Ma è vero che dopo il V2 c’è stata un’improvvisa deflagrazione. Sono d’accordo con Claudius sulle responsabilità del lungo pontificato woytiliano. Su quelle positive (p.es. la pastorale contro la cultura della morte, le reprimende contro la banalizzazione della sessualità e la mercificazione del corpo umano, reprimente che forse avrebbero dovuto essere rivolte in modo più esplicito e deciso al clero traviato), e su quelle negative (p. es. il giovanilismo a base di ole, ma soprattutto la spettacolarizzazione mediatica di ciò che avrebbe invece dovuto essere preservato nel mistero della sacralità e nella gravitas della ieraticità). Per molti aspetti Benedetto XVI ha cercato di invertire la tendenza, anche se l’impressione è che abbia usato rimedi omoepatici per curare un cancro in metastasi. Con papa Checco siamo tornati ai modi del peggior woytilismo (ma sarebbe più corretto dire navarrovalsismo/piermarinismo).

      • Claudius ha detto:

        @Roberto della G.
        mi trovo completamente d’accordo con la tua analisi. Come spiegavo a Nemo, non dobbiamo cadere nell’errore di credere che tutto fosse puro e perfetto prima del CVII. Ma il CVII ha fatto qualcosa di inaudito nell’intera storia della Chiesa: ha introdotto e dato spazio a modi di pensare profondamente non cattolici, se non addirittura anti-cattolici. Leggi l’esempio che ho scritto a Nemo a proposito di tutti i pistolotti che da quel momento ci siamo dovuti subire sul mitico “cristianesimo delle origini” di cui avremmo “perso” i valori per strada. Woytila e’ stato un papa a mio avviso disastroso, buona parte del caos regnante oggi nella Chiesa e’ sua diretta responsabilita’, anche se non mi permetto di giudicarne la santita’. Ma il pontificato si’.

    • Nemo ha detto:

      @Claudius
      Dire che il Vulnus sia iniziato nel primo periodo post conciliare mi sembra un po’ riduttivo. In realtà c’erano già stati discorsi o comportamenti che annunciavano l’inizio di una nuova stagione nella Chiesa. Tra tutti vorrei ricordare il ‘coup de main’, come è stato definito, che avvenne il 13 ottobre 1962, appena due giorni dopo la solenne apertura del CVII. I 10 cardinali scelti per decidere se seguire le schede preparatorie (o piste di lavoro: la Veterum Sapientia e il Sinodo Romano I) messe a punto da una commissione nominata dal papa stesso e presieduta dal Cardinale Ottaviani, non riuscirono a trovare l’accordo secondo le norme previste, cioè la maggioranza dei 2/3. La votazione finale terminò 5 a 5. Intervenne lo stesso Giovanni XXIII, che si schierò con i cosiddetti ‘riformisti’; in questo modo sconfessò e fece cestinare tutte le schede già pronte e, cosa ancor più rilevante, diede campo libero ai vari Rahner, De Lubac, Chenu, Congar, Shillebeeckx, cioè alla nouvelle teologie dei gesuiti e dei domenicani nordeuropei.

      • Claudius ha detto:

        @Nemo,

        hai assolutaente ragione a dire che i problemi non nascono certo nel post-concilio. Noi siamo (a differenza di Bergoglio) CATTOLICI, e quindi sappiamo benissimo che la natura umana, ferita dal peccato originale, e’ sempre stata la stessa. Il bene e il male albergano in ognuno di noi e non e’ certo a partire dal 1962 che e’ iniziato il male nella Chiesa. Un cattolico e’ tale perche’ profondamente realista e sa che non e’ mai esistita un’eta dell’oro, nemmeno nella Chiesa.

        Quelli che per esempio sognano un ritorno a una mitica “Chiesa delle origini”, un “cristianesimo delle origini” che sarebbe piu’ puro e entusiasta di quello successivo, affetto da “incrostazioni” da non si sa bene che cosa, che ne avrebbero adulterato la presunta purezza non lo sanno, ma sono gnostici e apostati. Di certo mostrano di non pensare in modo cattolico. E guarda caso, si tratta di tutti i sostenitori del CVII.

        Il problema del CVII e’ stato quello di confondere lo spirito dei tempi (gli anni 50/60, forse il periodo piu’ felice della storia umana in Europa) con lo “Spirito di verita’” che invece andava da tutt’altra parte. E cosi’ il CVII ha aperto le porte in maniera decisiva al pensiero fallace in ambito cattolico.

        E’ da li che bisogna iniziare a fare una critica storica solida per capire il fenomeno-Bergoglio. Il quale e’ l’ultimo anello di questa catena di errori cominciata allora.

        • Luca ha detto:

          ”Noi siamo (a differenza di Bergoglio) CATTOLICI”

          Tu non sei sicuramente cattolico, perchè un cattolico non può pensare che un Concilio presieduto dal Papa possa stabilire cose sbagliate.
          Mettiti quindi pure nella categoria degli ERETICI dove puoi trovare molti compagni di viaggio con idee affini alle tue.

          • Claudius ha detto:

            E tu invece sei il classico esempio del “cattolico” che sa pensare solo con la pancia e che conosce solo reazioni emotive, incapace di un pensiero razionale di cui ho appena scritto qui sopra.
            Vuoi sapere una cosa?
            E’ anche grazie a quelli come te che ci troviamo nello stato di cose attuale. Perché la tirannia, qualsiasi forma esso assuma, foss’anche religiosa, si basa proprio sulla massa dei soggetti malleabili, creduloni e manipolabili per imporre i propri ordini.
            Quindi quelli come te non solo sono “innocenti”, ma al contrario portano una grave responsabilita’ nei confronti dello sfascio attuale, perché lavandosi le mani e demandando a “chi di dovere” di fare i propri porci comodi ne hanno permesso gli abusi.

            PS Ah, dimenticavo… e poi: ma chi sei tu per giudicare?

  • Claudius ha detto:

    Tutto cio’ e’ desolante, e deprimente nel mostrare il livello veramente osceno dei “pastori” della chiesa attuale, cominciare dal (sedicente) papa. Pero’ io adesso vorrei porre un problema che so che alcuni non apprezzeranno molto: vogliamo parlare delle responsabilita’ del papato di Woytila in tutto questo? Del suo governo sconsiderato della Chiesa? E dei TANTI danni che ha fatto (anche in buonafede, non sto giudicando la persona) come papa?

    Perche’ se vogliamo veramente capire che cosa sta succedendo e dove stiamo andando, e’ ora di analizzare la questione in modo razionale e dal punto di vista storico, per capire perche’ a un certo punto nella Chiesa sembri regnare l’apostasia e il caos generale, che certo hanno una loro storia ed evoluzione che non comincia il 13/3/2013. Altrimenti l’alternativa e’ credere che Bergoglio e la sua chiesa apostatica siano venuti fuori come un fungo dopo un temporale estivo. E mi spiace ma non e’ cosi’.

    Quindi dovremmo spostare il livello della discussione su questo piano, altrimenti anche noi si finisce solo per fare mostra di “virtuoso sdegno” che sara’ anche utile per non perdere il filo della situazione, ma serve a poco per cercare soluzioni concrete.

    • Mari ha detto:

      Dieci anni fa (circa) non avrei mai neanche lontanamente immaginato di poter fare una qualsivoglia critica a GP II… Oggi invece condivido quanto scrivi.

      • Mari ha detto:

        L’incontro di Assisi non mi aveva allora disturbato , anzi… adesso però mi sono fatta una idea più chiara di cosa significhi mettere sullo stesso piano l’unica autentica Rivelazione Divina di cui la Chiesa Cattolica è l’unica depositaria con religioni di falsi dei, o monoteismi deviati, o confessioni eretiche: è un CONTROSENSO ASSURDO se si pensa che fu proposto e voluto dal Vicario del Figlio di Dio.
        Eppure io (e la stragrande maggioranza dei cattolici) già allora eravamo stati “anestetizzati” da anni di (deliberata?) ignoranza delle principali verità di fede.
        Questa deviazione era stata avviata già molti anni prima.

        • Mari ha detto:

          Riflettendo ancora sull’ecumenismo in salse varie… provate un po’ a immaginare Abramo che mette sullo stesso piano Dio, che gli si è rivelato e col quale ha stretto un’alleanza, con le divinità di Ur, dei Cananei, degli Egizi e che quindi, implicitamente, ne riconosce l’equivalenza con Yahweh … parecchio assurdo, non è vero… soprattutto se ci si ricorda che Dio stesso si è rivelato come un Dio “geloso”.

          • Andrea P. ha detto:

            Ben detto, Mari.

            Ed aggiungo: si immagini anche l’assurdità (e l’empietà avvertibile già nel proporsi immagine tanto ingiusta, ingrata e stupida) l’apostolo Pietro o lo stesso Nostro Signore Gesù Cristo che baciano un effige, un testo, un’icona, un idolo di un culto pagano o, comunque, qualcosa che sia centrale riferimento di una proposta di fede nella menzogna, nell’errore.

            Immaginate Nostro Signore Gesù Cristo (e l’apostolo Pietro su suo esempio o consiglio) che bacia ciò rappresenta e riassume verità altra, una falsa fede, un credo fasullo e che, divulgato agli uomini, lo è a detrimento della Verità che Gesù annuncia; ed anche a tradimento al lascito missionario di Gesù ai suoi, ossia lasciata a chi con Lui, affinché altri e più altri possibile siano avvertiti, salvati.

            Già solo il proporsi immagini simili, fa quasi avvertire l’odore dell’indecenza, del tradimento meschino, infame, ingrato, si avverte il nauseabondo miasma della prossimità alla blasfemia e disgusta la coscienza del buon cristiano..

            Eppure è peggiore ancora di questo se non è immagine astratta speculativa ma la realtà dove, a far davvero simile nefandezza, a dar orova di cotanta ingrata sconcezza, sleale, infedele ed empia, è il Vicario di Cristo in terra e successore di Pietro che bacia il Corano.
            Ed è questo che fece Giovanni Paolo II, baciando il Corano: una blasfemia inaudita che non deriva dal Vangelo, dell’esempio di Gesù, né di chi lo riconobbe e l’amò come Signore Nostro e su cui è findata la stessa Chiesa, insomma atto non santamente ispirato di chi indossa il giogo di Cristo, ma sottomesso al mondano ed alle seduzioni del serpente.
            Gesto scellerato che, confido, trova speranza di attenuante nella possibilità di una già non più lucida mente (e per questo facilmente manipolabile) di Giovanni Paolo II (idem per le buffonate circestensi multicultural-ecumenico-irenocriptosincretiste di Assisi e non solo: da augurarsi che non sapeva quel che faceva in quanto semi-incaoace di intendere e volere, anche se ciò ha implicazioni su tutto il periodo finale del suo lunghissimo pontificato e, a mio avviso, ad ulteriore dubbio critico sull’opportunità di aprire un processo di beatificazione (già stante la questione dello Ior-Marcinkus-massoneria e, non escludendo correlazione, la pessima gestione della piaga della pedofilia dentro la Chiesa, gestione che dir solo oesdima ed omertosa, è mero eufemismo..).

            Indubitabilmente, a mio avviso, Giovanni Paolo II è figlio di un processo di trasformazione più ampio, una semina cominciata prima che, forse, nel Concilio vaticano II, ha una messa a dimora di una pianta che, forse, fu malapianta. Oppure fu una prima raccolta frutti dalla quale già si poteva (e doveva) riconoscer la pianta.

          • Andrea P. ha detto:

            .. che non sapesse ..

    • Paolo Giuseppe ha detto:

      @Claudius e Mari,
      Avete toccato un tasto delicato.
      La malattia di Giovanni Paolo II ha influito pesantemente sul governo della Chiesa. La sua santità personale non si discute come del resto il suo magistero di altissimo livello, ma negli ultimi 8-10 anni del suo pontificato la situazione gli è sfuggita di mano. Sostenni fin da allora l’esigenza delle sue dimissioni per evidenti problemi di salute. Infatti il Papa deve la forza fisica per sostenere stressanti impegni quotidiani e, in una parol, la forza per governare.
      Tutto ciò ha provocato una lenta, ma progressiva deriva della Chiesa (fenomeno troppo lungo e complesso da esaminare in poche righe) che Benedetto, gigante del pensiero e non solo, non ha saputo o potuto frenare.
      Il resto è storia, anzi cronaca dei nostri giorni, cronaca triste, molto triste.

      • Roberto della G. ha detto:

        Credo che l’analisi di Paolo Giuseppe sia sostanzialmente corretta. Aggiungo che il ricordo della seconda parte del pontificato di Giovanni Paolo II ha probabilmente influito sulla decisione d’abdicare di Benedetto XVI, il quale ebbe modo di verificare da vicino quanto di male fu fatto alle spalle del suo predecessore ad opera di coloro che sfruttandone l’infermità ne hanno letteralmente gestito l’immagine in vista di proprie finalità.

        • Sabino ha detto:

          Dunque i grandi meriti di Giovanni Paolo II sono riconosciuti, soprattutto nella difesa dell’ortodossia e della vita. Quanto al c.d. giovanilismo, se si vuole alludere alla sua capacità di mettersi in contatto con coloro che attraversano un’età in cui non si e’ molto vicini alla Chiesa, mi sembra un merito per chi non ha fatto sconti sul contenuto della fede nella ricerca di una facile popolarità. Quanto al periodo della sua malattia, si può convenire che esso ha prodotto conseguenze negative, ma solo Dio può giudicare ciò che sia stato meglio. A parte l ‘eccezionalità nella storia della Chiesa delle dimissioni di un pontefice, e’ doveroso pensare che egli abbia pregato per capire quale fosse la volontà di Dio e che si sia rimesso a quella che gli e’ apparsa tale. E non e’ temerario pensare che il Signore abbia voluto che la sua sofferenza servisse a scongiurare danni peggiori di quelli che si sono verificati.
          Quello che sembra sfuggire ai critici e’ che la seconda metà del novecento e’ stato per i papi un periodo durissimo in cui la diffusione di un pensiero non cristiano si e’ compiuta in modo apparentemente inarrestabile nella Chiesa cattolica e che tutti i tentativi per arginarlo si sono rivelati alla fine impotenti. E’ insomma l’ora delle tenebre che continua oggi con assai maggior virulenza. E a me sembra che sfugga una cosa ancor più importante: che nessuno può ritenersi immune da responsabilità perche’ ognuno di noi non ha risposto in modo adeguato alla chiamata che ilSignore ci ha rivolto per cui le nostre infedeltà sono anch’esse causa di quanto di negativo e’ avvenuto e avviene.

          • Alessandro2 ha detto:

            Mi inserisco per dire: verissimo quello che scrive Sabino. Ricordiamoci già delle accorate suppliche, delle preoccupazioni continue di un Pio XII per il deteriorarsi della società cristiana e dei suoi valori. Negli anni ’50: figuriamoci oggi! La differenza è che oggi il Papa non condanna, non soffre, ma asseconda e gode.

          • Claudius ha detto:

            @Alessandro2 nel 1948 alle elezioni, quando la DC ebbe la maggioranza quasi assoluta, nel contempo il PCI, che ai tempi era ufficialmente ateo (veramente bisognerebbe dire anticristico) e filosovietico, prese il 30%, una percentuale enorme. Questo significa che ancora negli anni 40, nella “cattoicissima” Italia c’era un sacco di gente che avrebbe volentieri raso al suolo tutte le Chiese e fatto piazza pulita della religione cattolica. Questo per dire che, come dicevo sopra, un’eta’ dell’oro per la Chiesa non c’e’ mai stata. E i tempi per i papi sono sempre stati difficili. Il problema e’ che il CVII ha pensato di cambiare strategia e passare al “dialogo” con i nemici, (non parlo qui solo dei comunisti) e questo ha prodotto conseguenze devastanti per la Chiesa, di portata incalcolabile. Tutti i papi a partire da Giovanni XXIII sono piu’ o meno responsabili di questo atteggiamento.

          • Roberto della G. ha detto:

            L’idea che vi sia stata un’età dell’oro della Chiesa è frutto di proiezioni ideologiche e dunque semplificatorie. Anni fa, in un interessante volumetto, un polemista italiano osservava come sia facile evocare nostalgicamente i bei tempi andati della civiltà precristiana standosene comodamente seduti nel sicuro salottino di casa (l’addebito era, in quel caso, a Calasso/Jaeggy). L’argomento si può tranquillamente riproporre per chi rimpiange stagioni della Chiesa in cui probabilmente non sarebbe riuscito a resistere più di qualche settimana. Ciò vale tanto per chi anela al mitico “cristianesimo delle origini” (magari ritraendolo come una comunità stile sovchoz/kibbutz) quanto per chi rimpiange l’integerrima Chiesa preconciliare (in genere quella di fine Ottocento).
            La sindrome di “formidabili quegli anni”, con il suo contorno di discrimini (prima del tale anno – prima del tale evento, prima del tale libro, prima del tal personaggio, ecc. – tutto era a posto, poi è cominiciata la rovina), è una classica portante ideologica.

          • Roberto della G. ha detto:

            Circa il giovanilismo. Il principio che per mettersi in contatto con i giovani la Chiesa e i suoi uomini possano adottare tutti gli atteggiamenti che ritengono necessari, a prescindere dalle eventuali ricadute negative che questi possono avere, è estremamente pericoloso. Il discorso è assai delicato, ma va anche solo accennato: l’adozione di certi atteggiamenti/canali/strumenti/stili ecc. non è neutra, ma condiziona inevitabilmente i contenuti. L’errore essenziale della gestione navarrovalsian-piermariniana dell’icona papale sta proprio in questo, nell’idea che atteggiamenti/canali/strumenti/stili ecc. siano una pura questione di tattica. È un grave errore di valutazione (se non è fatto di proposito). Così, tanto per fare un esempio cronologicamente a noi vicino, confezionare un rosario di plastica in una statoletta con sopra scritto “misericordina” altera la natura del contenuto: non perché quel rosario non possa essere usato correttamente per pregare, ma perché in nome della “spendibilità” il “peso specifico” del rosario è stato sacrificato. La spettacolarizzazione forzata imposta al pontificato del santo papa infermo ha prodotto danni incalcolabili e difficilimente emendabili.

          • Claudius ha detto:

            @ Roberto della G.

            Molto interessante e storicamente puntuale il discorso sul giovanilismo che hai fatto. Anche quello reputo un grave errore del pontificato “spettacoloso” di Woytila. Come dice un vecchio proverbio americano: attore una volta, attore per sempre.

            Anche quello del “giovanilismo” e’ un aspetto niente affatto secondario, che viene spesso sottaciuto o semplicemente nemmeno compreso.
            Perché bisogna rendersi conto che il “giovanilismo e’ un’ideologia anch’esso, in tutto e per tutto.

      • Vitmarr ha detto:

        Trovo ingiuste le critiche al pontificato di Giovanni Paolo II e trovare agganci tra lui e Bergoglio è al limite della blasfemia. Basta osservare come è stata la successione dei papi: Papa Luciani è morto dopo 1 mese in circostanze mai chiarite proprio quando si aggingeva a rendere pubblica una dura reprimenda nei confronti dell’ordine dei gesuiti ed era in forte contrasto con la linea di gestione dello Ior di Marcinkus.
        Dopo Woytila papa Benedetto è stato costretto alle dimissioni. La logica ci dice che Giobanni Paolo II ha dovuto combattere per tutto il suo lungo pontificato con le pressioni che hanno annientato i papi a lui contigui. Non dimentichiamo che ha subito un attentato nei primi anni di pontificato di cui non si sono mai chiariti i mandanti. Qualcosa ha dovuo cedere ma sulla dottrina si è sempre mantenuto fedele alla tradizione e merita la devozione che si deve ai grandi santi.

        • Andrea P. ha detto:

          Sui mandanti dell’attentato a Giovanni Paolo II,
          già dai primi del settembre 2015, abbiamo degli elementi utilissimi, prima non disponibili per ipotizzare una nuova e credibilissima pista.
          E questo solo grazie all’illuminata scienza (😈) del papa bergoglione che spiegò, perché fosse insegnamento maestro, urbi et orbi, le nuove dinamiche ed armi del terrorismo.
          Disse, infatti:
          “Fare chiacchiere è terrorismo perché quello che chiacchiera è come un terrorista che butta la bomba e se ne va, distrugge: con la lingua distrugge, non fa la pace.
          Ma è furbo, eh? Non è un terrorista suicida, no, no, lui si custodisce bene”.

          È lecito supporre, ora dove non prima, che i mandanti dell’attentato e mezzo arriuscito a Giovanni Paolo II, altri non erano che coloro che sono come e peggio dei terroristi a cui, ignari, solitamente pensavamo come possibili (sono peggio perché più furbi, mica come quelli che, in fondo, son poveri sciocchini ingenui che fanno attentati terroristici sì, ma suicidi, che tenerezza..):
          I CHIACCHERONI, ecco chi furono forse, i veri mandanti, altro che storie!
          Per loro sfortuna, ci fu un malinteso con il loro sicario che, all’incarico di sparare al papa polacco, non comprese il sottinteso, ossia: “spara una chiacchiera contro il papa”.
          Il sicario, forse con un concetto datato del terrorismo, una visione retrò ed impregnata di sentimentalismo ammuffito ed ancora non rinfrescato dai novatores bergoglioni, si armò di una pistola.

          Andò di lusso al papa polacco che, se fosse stata usata la micidiale arma della chiacchiera, non sarebbe sopravvissuto ed anzi, forse ci sarebbero stata ‘na strage tra le macerie della distruzione totale.

  • Promoveatur et removeatur ha detto:

    Grazie della compagnia, e chiedo scusa per tutte le diffamazioni che ho fatto. Non posso giudicare nessuno, ne in ultimo, lo voglio fare: finche’ ho fede in un Dio d’Amore remando a lui.
    Pregate per me, io prego il Signore per voi.
    Spero non manchi mai il dono della fede. Per me forse e’ piu’ importante della Carita’, oggi. Ma dovesse finire tutto: provero’. Amare, gli altri e’ universale e forse fa bene a me.
    Maranatha’ e perdonami, Signore

    https://sensodellavita.com/2008/03/18/inno-alla-carita-amore-cristiano-s-paolo/

    • Roberto della G. ha detto:

      Sei stato abbastanza fortunato da non imbatterti nella saccenza dello pseudo Cantarella, che ti avrebbe corretto il nick (in “ut amoveatur”), dando ovviamente per scontato di essere il solo nell’orbe planetario a conoscere l’utile formuletta.