ALFIE COME CHARLIE. UNA FAMIGLIA LOTTA PER LA VITA DI UN BAMBINO. I MEDICI NON SANNO CHE COSA ABBIA, MA VOGLIONO “TERMINARLO”.

11 Dicembre 2017 Pubblicato da

Marco Tosatti

Un altro Charlie Gard. Sempre in Gran Bretagna, sempre in un ospedale, sempre dei medici che vogliono terminare un bambino di diciotto mesi, e i genitori che lottano per tenerlo in vita, e per portarlo altrove. Alfie Evans è in coma, affetto da una patologia misteriosa, che i medici non sono riusciti a decifrare. È ricoverato all’Alder Hey Children Hospital di Liverpool, i cui medici hanno chiesto all’Alta Corte britannica l’autorizzazione a lasciarlo morire. I suoi genitori, Katie e Thomas, si oppongono: “Stiamo vivendo un incubo. Avevamo trovato un ospedale in Italia disposto ad accogliere Alfie”, dicono. La sorte di Alfie è stata presa a cuore da moltissime persone, che esprimono il loro appoggio soprattutto su un gruppo nato su Facebook, “Alfie’s Army”. Un anno fa, nel dicembre 2016, Alfie è entrato in coma; i medici non sono riusciti a stabilere quale sia la sua malattia. I genitori stanno cercando ovunque ospedali in grado di fare una diagnosi, ma è una lotta contro il tempo, perché per i sanitari dell’Alder Hey non ci sono più speranze. “Pensano che la vita di nostro figlio sia inutile – ha scritto il padre di Alfie su Facebook – Abbiamo bisogno di tutto il vostro supporto”. La pagina FB ha registrato oltre trenta mila utenti, e migliaia di post che vengono scritti ogni giorno a sostegno del piccolo e della sua famiglia. Il gruppo ha anche organizzato una raccolta fondi per aiutare i coniugi Evans a sostenere le visite mediche e la ricerca per scoprire quale sia la malattia di Alfie. “Non stanno dando una chance a nostro figlio, lo stanno ignorando. Un dottore si è offerto volontario, voleva capire meglio la situazione di nostro figlio, ma i medici dell’Alder Hey si sono rifiutati di parlare con lui” dice il padre.

Questo è il link a una petizione per salvare Alfie.

Qui sotto riportiamo un’intervista pubblicata da Provita-Onlus all’avvocato che si sta occupando di cercare di salvare Alfie.

– In difesa del piccolo Alfie, già da questa estate, hanno cominciato a muoversi anche degli Avvocati dell’Associazione Giuristi per la Vita: il segretario avv. Filippo Martini, l’avv. Maristella Paiar di Trento, l’avv. Claudio Corradi di Verona, Monica Boccardi di Rimini. Già in estate, infatti, i genitori di Alfie avevano affidato ai Giuristi per la Vita la procura a rappresentarli in Italia e, seppure con fatica, si è riusciti a creare un gruppo di lavoro internazionale. Questo perché – afferma l’Avv, Martini, raggiunto da ProVita Onlus – “il sistema legale inglese non è assimilabile a quello italiano. Gli avvocati (i solicitors) non si sbilanciano troppo verso casi limite come questo. Ci sono stati alcuni avvicendamenti e noi come Giuristi per la Vita abbiamo sempre avuto un punto di riferimento fisso che però non poteva fungere da difensore ma ci ha aiutato e continua a farlo tantissimo. Poi altre persone, penso a Christine Broesamle che è stata ed è vicino alla famiglia, l’amico Marco, Adele e alcune splendide traduttrici Fabiana, Claudia, Chrisula e Laura (e forse dimentico altri) che ci hanno aiutato e sopportato giorno e notte, festivi compresi. Ora sì, abbiamo uno studio legale di riferimento con cui stiamo cooperando”.

– Avvocato Martini, queste ore sono decisive per il piccolo Alfie: qualcosa si sta muovendo. Potrebbe aggiornarci sugli ultimi sviluppi e sul ruolo dei legali italiani in tutto questo?

“Sì queste ore sono davvero decisive. L’Alder Hey Hospital ha trasgredito ad alcune regole di buona condotta e non si è comportato secondo buona fede. Avevamo una trattativa serrata in corso da alcune settimane. Dovevamo arrivare a svolgere la procedura di mediazione per ricercare assieme all’ospedale una soluzione concordata. Di fatto la soluzione già c’era e occorreva semplicemente incontrarci, rilevare i reciproci interessi e a tavolino, trovare il rimedio più ragionevole per salvaguardare gli interessi di tutte le parti. Invece l’Alder Hey ha tradito la fiducia riposta e, proprio loro che all’inizio della vicenda avevano chiesto riserbo e toni bassi (cosa che in effetti era avvenuta in quanto siamo stati trincerati sino ad oggi in un silenzio totale) sono stati i primi ad agire in tribunale e ad informare le testate giornalistiche di Liverpool. E da lì, il mondo mediatico si è scatenato…”.

  • Facciamo un passo indietro. Ad oggi non si sa cosa abbia Alfie, non c’è una diagnosi. Di fronte a questo vuoto, è lecito sbilanciarsi nel dire che “non ha speranze”? Su quali basi?

“Non vi è alcuna diagnosi. Vi sono dei sospetti e dei nessi legati a patologie di tipo neurologico grave, con attacchi di tipo epilettico. Non è però lecito sbilanciarsi in affermazioni avventate per cui Alfie “non avrebbe speranze”, in quanto non vi sono certezze scientifiche per poterlo affermare. Mi spiego meglio. Ad oggi, in queste condizioni, non è dato nemmeno pronosticare quanto tempo o aspettativa di vita avrebbe il piccolo. Due mesi ? Due anni? Nessuno lo dice e nessuno può dirlo. Secondo l’Alder Hey Alfie doveva essere morto alcuni mesi orsono. Non è dato sapere se la scienza nel prossimo arco temporale, possa raggiungere obiettivi di ricerca idonei per capire che malattia ha e per capire quale processo di reversione e guarigione attivare. Certamente Alfie necessita di amore e di cure. Lui è semplicemente attaccato a un ventilatore e in tutti questi mesi, l’ospedale Alder Hey nemmeno ha mai praticato una tracheotomia. Perché? Abbiamo anche sospetti di altro tipo, ma al momento non è lecito esporsi in questo senso. Vedremo in seguito”.

  • Come già per “Charlie”, coloro che stanno agendo per la morte di Alfie invocano il “best interest” del piccolo. Come può essere la morte la soluzione migliore?

“La morte non è la soluzione migliore. Non lo era per Charlie. Ancor meno lo è per un caso come Alfie. Se guardate i video diffusi in rete (ve ne posso mandare anche io inviati dal padre ad agosto e settembre) Alfie apre gli occhi. Accenna sorrisi. Gli alzi le braccia e lui le mantiene sollevate o le abbassa lentamente controllando i muscoli. Alfie è tutto fuorché (sia consentito l’orrendo termine) un “vegetale”. L’unica soluzione è continuare ad amarlo, a farlo vivere, pregare, curarlo e sperare”.

  • Per scongiurare la morte di Alfie, appare necessario trasferirlo in un altro ospedale, diverso da quello attuale. È vero che a questa ipotesi è stato ribattuto che il trasferimento “non è privo di rischi” per la salute di Alfie?

“Incredibile ma vero. Guardi le leggo giusto tre frasi scritte nello stesso testo di lettera inviato dall’Alder Hey Hospital: “It is the opinion of the clinicians at the Trust treating Alfie that his further active treatment is futile and that his quality of life is either very poor (if he can sense anything at all) or non-existent (if he is in effect insensate)”. Ogni trattamento è futile e la qualità di vita è povera o inesistente (insensata!). Guardate i video dei genitori con Alfie e ditemi voi se è una vita “insensata”. Poi scrivono “it is the opinion of the clinicians that, following the results of their exhaustive testing and treatment of him over the past year, it is no longer in Alfie’s best interests to be provided with mechanical ventilation and it would be best for him to withdraw ventilation and allow him to die in a peaceful and dignified manner in the company of those who love him”. In pratica dicono che sono pronti a staccargli la ventilazione e a farlo morire soffocato davanti agli occhi di chi lo ama. Giuro, hanno scritto davvero questo. E poche righe dopo, sempre nero su bianco: “The transfer to — (nome ospedale italiano) — is not without risks”. Ci rendiamo conto? Lo vogliono morto di sicuro lì in Inghilterra, ma il viaggio “non è privo di rischi” e quindi non lo fanno andare. Rischi che, in verità abbiamo già visto ed esaminato sono del tutto minimali e assolutamente tamponabili con le odierne e modernissime tecniche di trasporto. Ce l’hanno detto non una, ma almeno tre compagnie aeree specialistiche contattate e già pronte a sopperire al trasporto, con il solo preavviso di un paio di giorni. Nemmeno avrebbero bisogno di visitarlo prima, il piccolo Alfie”.

  • Nell’ipotesi di un trasferimento, qualche ospedale italiano potrebbe essere adatto e pronto a ospitarlo?

“Sì, uno di sicuro c’è. Si tratta di una disponibilità di primissimo livello e sarebbe pure immediata. Non posso riferire nominativi o altro almeno per il momento in quanto è opportuno prima parlare con i referenti di questa struttura e non ho avuto tempo di farlo prima di quesa intervista”.

  • Un’ultima domanda, per i nostri Lettori: cosa può fare la gente comune per Alfie, in queste ore?

“Pregare tanto per Alfie, per la sua famiglia, ma anche per lo staff dell’Alder Hey (e per noi già che ci siete). Sostenere economicamente la famiglia in quanto il viaggio avrà dei costi e pure aiutare questi genitori ventenni sarà necessario. Loro sono fermi e decisi a portare via dall’Inghilterra il loro Alfie e dovranno trovare ospitalità quando arriveranno in Italia. Sottoscrivere inoltre una petizione che è stata lanciata (da non so chi) su Change.org e mi dicono che abbia già raggiunto oltre 30.000 sottoscrizioni. Presto ne vorremmo lanciare un’analoga sull’italiana Citizen.Go. Poi c’è anche un gruppo Facebook da sostenere, in quanto molto attive e con tantissime adesioni in favore di Alfie… Mi auguro molto presto di poterle fornire degli aggiornamenti più colmi di speranza per Alfie”.



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21 commenti

  • Sabino ha detto:

    Confesso di essere sconvolto per il fatto che non si e’ ancora levata la voce anche di un solo pastore a difesa della vita di Elfie. Questo mi pare il punto di non ritorno nella difesa della vita che sembra una postazione abbandonata dalla Chiesa attuale. Non resta che pregare.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Las faltas de los medicos las tapa la tierra
    Las faltas del papa las quema las llamas del infierno

  • giulia anna meloni ha detto:

    tutto questo succede perchè il Vaticano è in mano agli apostati.Quando, persone più in alto di noi,come i principi della Chiesa o autorevoli presbiteri fedeli al Vangelo troveranno il coraggio di dire apertamente che il papa sta disobbedendo al Vangelo,cioè a Cristo ?Quando troveranno il coraggio di richiamare i fedeli in chiesa o in processione per pregare il Signore di ridonarci la Grazia che abbiamo perso?Quando ritroveranno il coraggio della fede allora,per i nostri piccoli Alfie e Charlie di pochi mesi o di 70 anni ci sarà la luce della speranza.Per il momento la stanza degli orrori è aperta…è una questione di civiltà,dicono.Le valanghe hanno inizio da un fiocco di neve…buonanotte.

  • lizuz ha detto:

    Gli unici settori in cui la scienza ha il 100% di successo: aborto ed eutanasia.
    Ovvero procurare morte.
    Poi arriva una qualsiasi malattia genetica e tanti saluti.
    Credere ciecamente a questa scienza, senza porsi domande, è anche solo umanamente ingenuo.

    • deutero.amedeo ha detto:

      Caro mio, tra scienza applicata e morale c’è sempre stata una correlazione negativa : al crescere dell’una corrisponde una diminuzione dell’altra.

  • Alessandro2 ha detto:

    Non c’è più lo spirito del singolo cittadino. Non c’è più la (buona) politica a sostenere battaglie giuste. E adesso non c’è più neanche la Chiesa, ultimo baluardo di civiltà fin dai tempi bui delle invasioni barbariche. Siamo nel deserto spirituale, nell’abominio della desolazione. Possano questo piccolo angelo e le migliaia di innocenti abortiti ogni giorno vegliare sui pochi sani di corpo, mente ed anima rimasti su questa terra. Prego insieme a voi, fratelli, in perfetta comunione spirituale.

  • Sulcitano ha detto:

    Firmata la petizione, rivolgo al Signore Dio, la mia preghiera a favore del piccolo Alfie.
    SIA LODATO GESÙ CRISTO!

  • Sulcitano ha detto:

    Dopo la aver firmato la petizione, prego il Signore Dio per il piccolo Alfie.
    SIA LODATO GESÙ CRISTO!

  • Sulcitano ha detto:

    Intanto anch’io dopo aver firmato e
    ulteriormente diffuso la petizione, offro la mia povera preghiera al Signore per il piccolo Alfie.
    SIA LODATO GESÙ CRISTO!

  • giorgio rapanelli ha detto:

    L’eutanasia come soluzione finale per tutto ciò che “inciampa” e che “costa”. La Storia ci parla della eutanasia come eliminazione degli sgraditi, degli imperfetti, e così via. Di questo passo, e con i “senzadio” al potere, faranno del povero individuo tutto ciò che vogliono. La risposta ai nostri nemici c’è… Politicamente, occorre alle elezioni distruggere fisicamente il PD, la nuova Sinistra e i laicisti che si rifanno a personaggi delle logge angloamericane e dell’Alta Finanza, come Monti, Letta e Renzi. Non so cosa dire ancora di M5S, che mi appare come l’altra faccia della medaglia del PD: se cade il PD è pronto M5S. Perché la vicenda di Charlie e di Alfie è soprattutto un fatto ideologico politico dei “senzadio”. Certo, se il Papa condannasse dall’alto della finestra su San Pietro questo crimine, si avrebbe una reazione da parte dei credenti. Ma stiamo vivendo un’epoca di viltà da parte di quasi tutto il Clero, il quale crede di potersi salvare dal nemico satanico imperante nel pianeta tenendo la testa sotto la sabbia. Magari dovranno essere solo i laici ad INSORGERE, insieme a qualche vescovo e sacerdote.
    Intanto a Tolentino è stata riaperta la Chiesa del Sacro Cuore, danneggiata dal sirma, con il finanziamento totale del Governo ungherese. Mi ha fatto molto effetto ascoltare i rappresentanti politici e istituzionali dello Stato ungherese ribadire la loro fedeltà a Cristo, fonte di ispirazione della loro politica, volta a salvare la propria identità contro le pretese multiculturali della maggioranza del Parlamento europeo, distruttrici della nostra civiltà giudaico cristiana..

  • Lucy ha detto:

    Seguiremo il caso del piccolo Alfie Evans con firme, preghiere e denaro ma ho paura che finira` come per Charlie Gard .E sara` inutile chiedere il supporto della Chiesa che , come allora , si limitera`a qualche miagolio di circostanza e solo dopo le pressioni di fedeli indignati del suo silenzio.
    Questo perche` anche su questo terreno la chiesa di Bergoglio ha alzato bandiera bianca.Anche dopo le recenti , e come sempre ambigue parole del papa sull’eutanasia il messaggio che e` passato ( e il messaggio che passa nei media e` quello che conta) e` questo :”Tranquilli non faremo sulle DAT nessuna battaglia come non l’abbiamo fatta contro la Cirinna`”.
    Ha ragione Camillo Langone a proposito del ” non ci indurre in tentazione ” .”Giobbe fu sottoposto a ogni genere di prove per verificare se avrebbe ceduto alla ” tentazione ” di maledire Dio.Anche Abramo fu messo esplicitamente alla prova…..con questo pontificato anche noi cattolici siamo messi ogni giorno alla prova ” .

  • Gabriella Marconi ha detto:

    Intanto firmiamo poi armiamoci di rosario e preghiera a fiumi facciamo un ‘ inobdazione di affetto e sostegno a questi genitori, stiamo tornando a periodi bui in nome non si sa di cosa

  • Mario Armosini ha detto:

    E’ possibile per contribuire inserire ciò che occorre attraverso un bonifico bancario, non saranno cifre alte, però un piccolo contributo? Grazie

  • deutero.amedeo ha detto:

    Sopprimere un sofferente può persino essere fatto passare per un atto di amore, se si dimentica che cosa è l’uomo.
    C’è una diffusa tendenza a collegare la dignità dell’uomo agli aspetti materiali, mettendo in sottordine se non addirittura sopprimendo gli aspetti spirituali. Se non sei bello, giovane ( fondamentale), sano, benestante, con un lavoro socialmente prestigioso sei un poveraccio senza dignità. Ragione per la quale dare dignità ad una persona consiste nel dargli “l’accesso a” o conservargli quelle cose.
    Ma nel caso specifico del bimbo, che ne sappiamo noi di che cosa lui sente, e, nel caso, c’è qualcuno che se ne preoccupa? A quanto pare, sembra che tutto si risolva nel mantenerlo idratato e forzarlo a respirare.
    A portarci a questo stato di degrado mentale ha contribuito, e sta contribuendo molto, l’insistenza dell’attuale pontefice e dei suoi epigoni sulle opere di misericordia corporale, quasi che ci fosse una specie di out out: o segui i comandamenti, e allora sei un paracristiano che si illude di salvarsi, ma non si salverà, o sei uno che si dedica alla Misericordia corporale e allora sarai glorificato fra gli eletti.
    A mio parere, invece, la risposta giusta e’ un et et . E allora non basta limitarsi all’opera compassionevole di sopprimere un presunto disgraziato, ma bisogna anche osservare il quinto comandamento.

  • Ezio ha detto:

    Firmo la petizione, tuttavia mi sembra che ci sia un errore di traduzione che fa dire ai medici una cosa molto grave che in realtà non dicono: non dicono che la qualità del bambino sia “insensata”, ma ipotizzano che lui sia “non senziente”. La frase dovrebbe significare “la sua qualità di vita è molto bassa (se egli è in qualche modo senziente) o non-esistente (se il bambino è in effetti non senziente)”.
    Ciò non toglie, naturalmente, che occorre combattere questa idea moderna che è meglio buttare via i malati che curarli, però cerchiamo di farlo in modo credibile.

  • giulia anna meloni ha detto:

    buongiorno, faremo anche in Italia questa fine,in nome della civiltà…quella della morte.In patria, Salvini, si vanta di aver fermato lo ius soli,a quale prezzo?Quello di lasciare una porta aperta all’eutanasia…pardon, biotestamento. Tutto è possibile in politica…sono proprio arrabbiata…i valori non negoziabili ,per questa politica non esistono più.

    • Egli ha detto:

      Il problema è che in Italia non esiste più una classe politica.

    • Massimiliano ha detto:

      Tanto tanto per questa politica, ma per la Chiesa Cattolica Apostolica Romana esistono ancora quei valori…? A me sembra, ma ovviamente è un parere personalissimo, che le uniche cose che interessano in questo momento della storia siano i sodomiti (siamo a un livello rispetto al quale Sodoma e Gomorra diventano pudiche al confronto) e la cittadinanza di tutte le tipologie possibili di immigrati… Sbaglio? Mala tempora currunt. Saluti. Massimiliano.

      • deutero.amedeo ha detto:

        Tra un po’ la Chiesa ci dirà anche che parlando di aborto abbiamo capito male ( anzi tradotto male) perché l’aborto è un vegetale. Infatti ab- orto significa dall’orto. E avevano ragione le nonne che raccontavano che i bambini si trovavano sotto i cavoli.

        • deutero.amedeo ha detto:

          E con il via libera all’eutanasia inizierà la strage degli innocenti dell’era post Bergolium natum.