RVC HA FINITO LE VACANZE. CON UNO SCOOP: UN DOCUMENTO INEDITO DELLA CONFERENZA GNOSTICA ITALIANA.

3 Settembre 2017 Pubblicato da

MARCO TOSATTI

Romana Vulneratus Curia, RVC per gli amici, sembra finalmente aver deciso di concludere le sue lunghissime vacanze, e ci ha mandato un aggiornamento di carattere pastorale e spirituale. Ve lo offriamo a vostra edificazione, soprattutto domenicale. Pare che questa volta abbia messo le mani su un documento della, Conferenza Gnostica Italiana ( CGI), destinata a sostituire con misericordia, ovviamente, precedenti obsolete organizzazioni ecclesiali, che non rispondevano più alle esigenze della Nuova Chiesa.

ATTENZIONE: È UNO SCHERZO. PLAUSIBILE E AMARO, MA SCHERZO RESTA...

La CGI ha scritto una lettera agli italiani.

“Fratelli (pardon) , fra sorelle, le sette opere di misericordia spirituale erano :

–         consigliare i dubbiosi

–         insegnare agli ignoranti

–         ammonire i peccatori

–         consolare gli afflitti

–         perdonare le offese

–         sopportare pazientemente le persone moleste

–         pregare Dio per i vivi e per i morti

Ora dobbiamo riflettere se modificarle come segue :

–         disprezzare e redarguire i “dubbiosi” che osano chiedere chiarimenti .

–         insegnare il dubbio agli ignoranti cattolici tradizionalisti , conservatori impenitenti.

–         ammonire i sacerdoti cattolici ancora legati alla dottrina della tradizione

–         consolare i peccatori che trasgrediscono il sesto comandamento , il secondo peccato che grida vendetta a Dio e il terzo dei vizi capitali.

–         perdonare le offese fatte alla religione cattolica dalle altre religioni, ma non perdonare chi la difende e replica.

–         sopportare pazientemente tutti gli gnostici, ma non cardinali che si permettano di esprimere dubbi o francescani che son devoti all’Immacolata…

–         pregare Dio perché venga approvato presto lo jus soli e perché gli Usa accettino di entrare nella religione ambientalista.


E chi vuole leggerlo in spagnolo, commentato da Montse Sanmartì, vada su COMO VARA DE ALMENDRO.


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61 commenti

  • Giusy ha detto:

    Gentile dott Tosatti, mi pare che ricominciano ad allargarsi con le lenzuolate, inoltre non so perché questa strana coppia Marco V e QCura non mi convince mica tanto……sorvegli lei che è saggio e attento🔍🔎🔍🔎! Grazie millissime
    😊😊!!!!!

  • G. Gervasi ha detto:

    @ Marco V
    Accetto le Sue precisazioni. Sottolineo che non ho scritto che Lei segua l’etica della situazione ma che “sembra” che Lei la segua. Ora só che Lei non la segue e ne sono felice. L’apparenza sorse quando Lei fece i suoi appunti alla mia constatazione generale che oggi tutti (i cattolici) sappiano che l’adulterio é un peccato grave. Che ce ne siano alcuni che non lo sappiano é sottinteso. Si parla “hos pollachos” infatti. Mi pare sia un dato di fatto, tuttavia, che l’uno virgola due miliardi di cattolici nel mondo “ut in pluribus” sappiano che l’adulterio sia un peccato grave. In materia sessuale constato che anche i piú sonnolenti sono ben svegli quando se ne parla.
    La distinzione tra peccato e colpa? Cela va sans dire.
    E’ un ammiratore di Monsieur Lapalisse, MarcoV?
    Saluti cordiali.

  • G. Gervasi ha detto:

    @ quanta cura
    grazie per la correzione, quanta cura.
    Vivo da troppi anni in Germania: il tedesco si sovrappone ormai al mio italiano e quando formulo in questa lingua devo lottare per cacciarlo. E la memoria delle elementari é cosí lontana, cosí tali errori succedono. I gentili lettori mi scusino.
    Che Aristotele sia d’accordo con Lei non lo penso proprio, non solo per l’amicizia personale che ci lega. Per quanto comprenda come questo pensiero possa solleticare la Sua immensa vanitá di scribacchino di cose teologiche (stó scherzando), anche il Bergoglio, da grande storico, concederebbe che la lingua italiana ai tempi gloriosi dello Stagirita non esisteva ancora. Apprezzo ad ogni modo ogni conato di humour, c’é n’é tanto poco nel mondo d’oggi, e La saluto cordialmente.

    • Quanta cura ha detto:

      Caro Gervasi, non sono molto d’accordo sulla statistica che lei fa sui cattolici che conoscono l’adulterio.
      Non che non si sappia che l’adulterio è peccato; quello che si sa poco è ”cosa sia” l’adulterio e in quali condotte – anche non positive ma puramente psicologiche – si possa manifestare.
      Se lei, col suo amico Aristotele, frequentasse un pò di più la parrocchia, saprebbe che c’é una marea di persone che non sa di vivere in adulterio: provi a verificare il dato in un corso di cresima per adulti ed a contare quante persone scoprono solo in quella sede che le loro ”convivenze” impediscono la ricezione del sacramento.
      Lei sottovaluta il livello di ignoranza diffusa al riguardo; un po’ come mons. Livi che crede trattarsi di ”casi accademici”.
      Approfondisca anche su altre tematiche (di catechismo elementare ed alla portata di tutti) e vedrà che il suo ”hos pollachos” dovrà essere invertito.
      Faccia esperienza. Anzi fate, lei e Aristotele.

    • Quanta cura ha detto:

      Ps provi anche a indagare su quanti, di quelli che fanno la comunione regolarmente, consideri davvero necessaria la confessione e quanti invece la ritengano una saggia prassi puramente ”consigliabile”.

      • G. Gervasi ha detto:

        @ quanta cura
        Per la statistica bisognerebbe incaricare la Pew Risearch.
        Suggerivo ad un parroco amico che, vista l’ignoranza in cui i ragazzi escono dalle scuole tedesche dopo anni di insegnamento della religione cattolica, bisognerebbe fare uno studio per misurarne l’efficenza. Lui si mise le mani nei capelli e mi disse:”Per caritá non tocchi questo argumento, miliardi di euro vengono spesi per l’insegnamento della religione….”. D’altronde non occorre guardar lontano, basta sfogliare i loro libri di testo o dare uno sguardo agli insegnanti di religione.
        Un ginnasiasta di Monaco di Baviera, al sentirmi parlare di Gesù Cristo, si rivolse a me un pò stizzito e mi disse: “Ma di che cosa stá parlando? Il nostro insegnante di religione (cattolica) ci ha detto che Gesú Cristo é una figura mitica, che non é mai esistito.”
        Che ci sia tanta ignoranza nei fedeli, concordo con Lei, é un fatto deplorevole, constatabile ad ogni colloquio su cose di religiose.
        Per quanto riguarda l’accesso alla SS. Eucaristia, la Sua domanda é piú che legittima. Qui in Germania tutti vanno alla Comunione. Sembra sia semplicemente una parte obbligatoria della liturgia. Pochissimi, però, vanno a confessarsi. Da ció si dovrebbe dedurre o che i peccati mortali siano rarissimi (anche tra gli adulteri) o che la gente non sappia quali siano i presupposti per accedere alla SS. Eucaristia.
        D’altronde il parroco della mia parrocchia invita tutti coloro, presenti alla Messa, ad accostarsi all’altare, “che si sentano invitati”. Di presupposti d’altra natura non si fá sillaba. Prima invitava tutti con la formula: “Il Signore ha detto: ‘mangiatene tutti’. Piú chiaro di così ….”. Dopo che qualcuno deve avergli fatto presente che il “tutti” si riferiva ai presenti all’ultima cena, cioé al collegio apostolico, il Sig. Parroco cambiò formula, e cioé “tutti coloro che si sentono invitati” accedano all’Eucaristia! Che dire? Si rimane allibiti. Deplorare l’ignoranza dei fedeli ? Va bene. E che dire dell’ignoranza del Parroco?
        Quello che mi fá pensare é il fatto che ci si dolga sugli effetti, l’ignoranza dei fedeli, ma nessuno si chieda quali siano le cause di tale ignoranza. Che cosa apprendono i fanciulli ed i giovani nell’ora di religione, se dopo anni ed anni della stessa ne escono da analfabeti in materia di religione? E, diventati adulti, che cosa apprendono dalle prediche domenicali che ascoltano quando vanno in Chiesa? Chi deve battersi il petto e dire “mea culpa”, chi é responsabile di questo stato di cose nella Chiesa davanti al Signore? Io direi, principalmete il predicatore inetto ed il maestro malfido. Se é vero che la fede viene dall’udito, come dice San Paolo, che tipo di fede possono avere i commiserati fedeli che non sanno nulla?
        D’altronde come si combacia questo deplorevole stato di cose con il disprezzo per la dottrina e per coloro che la seguono (i cosiddetti rigidi) da parte dell’attuale “Sommo Maestro” della Chiesa? Chi e che cosa é da deplorare?

        • G. Gervasi ha detto:

          corrige: Pew Research
          I miei commenti si riferiscono a
          @quanta cura (5.9./5:18 e 5:21)

  • Flora ha detto:

    @Picchio
    Lei si limita alla battuta.
    Se deve contestare entri nel merito delle mie affermazioni. Grazie

  • Serena ha detto:

    Confidiamo veramente in Gesù Cristo, e consacriamoci al Cuore Immacolato di Maria: solo così potremo conservare la Fede e rimanere indenni dagli sconvolgimenti che purtroppo si stanno preparando. L’informazione corretta è importante, e di questo ringaziamo il nostro gentile e dotto ospite, ma tutte le discussioni che facciamo, per quanto interessanti e alle volte gratificanti, anche se possono in qualche modo aiutare, non ci salveranno certo dallo scivolare, per innavvertenza o per timore, nell’apostasia. Ora spesso ci sentiamo sicuri della saldezza della nostra fede, ma anche i “cedri del Libano” possono cadere…figuriamoci degli alberelli gracili e scossi dal vento!

  • Flora ha detto:

    Al caro Signor Picchio, (turiferaio laico o ecclesiastico?) dirò di non andare a toccare figure di così grande santità come Padre Pio. Egli era perseguitato come persona, come frate, come cappuccino. Erano in gioco malevolenza, invidia, denaro. Non certo verità di fede, sana dottrina e catechismo di base della chiesa cattolica. Non si è mai difeso perché a lui non interessava la propria persona. Ma ha sempre fortemente difeso il Vangelo, i Sacramenti, l’unica e Santa Verità per la quale era solito cacciare in malo modo finti penitenti. In altre parole lui ha difeso Cristo sempre e comunque. Mai tacendo, mai accomodandosi su false o mezze verità. Mai compromessi né col mondo né col “cosaccio” com’era solito chiamare il diavolo. Parli di Padre Pio quanto vuole, ma dica la verità. Non ne contrabbandi una di comodo. Non vorrei che Padre Pio, anche da Lassù, abbia uno dei suoi bruschi scatti verso di lei e la tratti in malo modo. Un saluto a tutti i turiferai che vagano nei blog senza apparente motivo. Apparente.
    Perché il prezzolamento da qualche parte c’è, probabilmente!

    • Picchio ha detto:

      Addirittura mi devo aspettare un brutto scatto di p. Pio verso di me!
      Lo vede dott. Tosatti a quali persone dà da mangiare con le sue facezie! Pace e bene signora Flora. Stia pure tranquilla, non mi paga nessuno.

      • Giusy ha detto:

        Ma il picchio non è quello che dà dei saccentini a quelli che scrivono qui? Dall’ alto della sua grande umiltà ovviamente! Buona giornata e Sia Lodato Gesù Cristo.

      • Isabella ha detto:

        Dà da mangiare?
        Ah non lo sapevo.
        Dottor Tosatti, per me una pizza prosciutto e funghi. Con tanta mozzarella.
        Grazie.

  • Picchio ha detto:

    A tutti gli “amici” saccentini di questo blog vorrei suggerire di andare a rileggersi come si è posto p. Pio di fronte alle reali ingiustizie di cui è stato vittima nella sua vita da parte della Chiesa. Certo, voi siete di ben altra santità! Per fortuna che ci siete voi con la vostra fede livorosa e la vostra carità acidula. Appena uno dissente da voi scatta la mannaia della condanna senza remissione. Abbiate almeno l’umiltà di dare spazio a chi non la pensa come voi. Perché non dovrei scrivere più su questo blog come qualcuno di voi mi ha detto. Almeno su questo riconosco l’onestà del padrone di casa.

  • Marco Matteucci ha detto:

    Come ben dice Aldo Maria Valli:
    Questa è gente che gronda misericordia da tutti gli artigli

  • Sulcitano ha detto:

    Come ogni santo giorno, ci ritroviamo a dover commentare con tanta pena e sofferenza, i tristi avvenimenti che come battezzati, ci coinvolgono come sinceri figli della Chiesa di Cristo Signore. Increduli e confusi, ci affidiamo con fede e umiltà alla preghiera, nella certezza che il promesso: ” Non praevalebunt” , diventi presto concreta realtà, e la potenza dello Spirito Santo Dio, rivifichi la Chiesa per rinnovare il mondo intero. SIA LODATO GESÙ CRISTO!

  • Picchio ha detto:

    Ma onestamente: cui prodest?
    Vi sembra davvero che questi articoli ironici e penosi aiutino a vivere il momento difficile che stiamo passando? Bah! Sono molto perplesso e deluso. Se è vero che i vertici della Chiesa hanno causato tanto smarrimento tra i fedeli e altrettanto vero che le battaglie non si combattono così… il come dovreste saperlo visto che qui sembra che si sia tutti molto esperti del vangelo e del magistero a partire dal padrone di casa.

    • LUIGI CAZZOLA ha detto:

      Secondo lei dovremmo chinare la testa e tacere di fronte a tante eresie ? Questo è un blog di denuncia .Ci indichi una via diversa , ma se non la condivide , la consiglio di starsene alla larga e amici come prima.

    • G. Gervasi ha detto:

      @ Picchio (3.9./7:47 am)
      O Picchio mattiniero, ce lo dica Lei come si deve combattere la battaglia contro i novatores e perchè l’ironia debba essere esclusa, che fú sempre arma micidiale in tutte le battaglie ideali ed ideologiche, veda Voltaire.

    • Francesco ha detto:

      @ Picchio
      ” Vi sembra davvero che questi articoli ironici e penosi aiutino a vivere il momento difficile che stiamo passando? ”

      Saranno anche ironici, ma non è forse questa la realtà?

      “…..e altrettanto vero che le battaglie non si combattono così”

      Ci dica lei come debbono essere combattute.

      ” qui sembra che si sia tutti molto esperti del vangelo e del magistero a partire dal padrone di casa.”

      Perché, vorrebbe un’accozzaglia d’ignoranti per credere a tutte le favole che ci propinano?, o lei è illuminato dal “Cuppolone” per distinguere chi sia istruito da chi non lo sia?.
      Se lei sia “Istruito” lo dimostri con ragionamenti logici, se non lo è, taccia, perché anche chi tace potrebbe passare per un acculturato che non confermare la sua ignoranza(nel senso che ignora) aprendo bocca, pardon, schiacciando i tasti.
      Noi siamo “Cattolici Tradizionali” e Lei?

    • Giusy ha detto:

      Sinceramente a me sembra saccentino lei, picchio del mattino, perché chi entra in un blog iniziando con giudizi sterzanti tipo che questi sono articoli “penosi”, è ben poco credibile quando accusa gli altri di “fede rigorosa e carità acidula”…..come dire, asino dice a somaro oppure cencio dice a straccio. Buona serata sua dolcezza!

  • Caro Direttore, o Dio o Satana, il problema del “Seems to”, Sembra:
    “Sembra che il Papà Francesco permette che gli adulteri continuino nell’adulterio.”
    “Sembra Amoris laetitia va in quella direzione.”
    “Sembra…”: sembra non, o è Dio o è Satana!
    Saluti.
    https://www.lifesitenews.com/news/pope-bears-grave-responsibility-for-document-that-seems-to-allow-adultery-b

  • Giusy ha detto:

    RVC scherza scherza ma è scherzosamente PROFETICO e scherzando racconta coraggiosamente la drammatica realtà che sta vivendo la Chiesa in questo tempo….che puzza di zolfo😣

  • Quanta cura ha detto:

    Carino. C’è da dire che se sono gnostici, almeno hanno scelto un’eresia che più tradizionale di così non si può….

    • Claudius ha detto:

      Tutte le eresie sono “tradizionali”. Alla fine, e’ sempre la reiterazione ossessiva della stessa storia: la tentazione gnostica di sostituirsi a Dio, di costruirsi un dio su misura. L’essenza dell’eresia in ogni tempo e in ogni luogo e’ tutta qui.

  • giorgio rapanelli ha detto:

    E’ carino, ma amaro. Mi consola il fatto che siamo arrivati a 11.013 iscritti. All’ordine creato nell’universo fisico, visibile, e agli altri universi, invisibili, vogliono darci la confusione sia a livello fisico, sia agli altri livelli. In effetti è ciò che abbiamo seminato, (non rispettando l’ordine dato da Dio, noi siamo diventati simili “ad uno di loro”), che ci sta ritornando indietro con gli interessi.
    Sappiamo che il peccato è un’offesa a Dio, ma pure un’offesa all’ordine della Natura. Però, quale è l’anatomia del peccato?
    Se tu vedi una persona “pura” ti accorgi che è lieve, trasparente, con colori pastello… Se questa persona fa un atto carnale contro natura, ti accorgi che cambia, appare con colori sporchi, spessi, pesanti, che convergono all’interno, mentre prima i colori pastello si espandevano all’esterno. Come potrà passare allora per una cruna d’ago ed entrare nel Regno di Dio?
    Intanto, per entraci devi volerlo. Altrimenti, non ci entri.
    Poi devi ripulirti della sporcizia mentale… Quando ti sarai ripulito, nel tuo purgatorio di adesso, o dopo la morte del corpo, allora potrai entrare nel Regno di Dio.
    Adesso diamo un’occhiata a qualcuno… La Bonino come appare? La Kyenge come appare? Soros come appare? La Clinton? E Obama?
    Quando mi osservo, ponendomi di fronte a me stesso, mi dico; come è stato possibile aver fatto ciò? Arrogante, superficiale e stupido fino a questo punto? Impossibile, non posso essere stato io a farlo! Invece, io sono stato quell’essere sporco, pesante, con la debole luce del Verbo avuto col battesimo, ma che avevo soffocato con tutto quel letame… Eppure, non erano questi i patti che avevo stabilito prima di nascere. Confesso, però, che, malgrado il letame, io volevo ritornare pulito come quando ero un bimbo che muoveva i primi passi, che vedeva tutto e tutti come li aveva sognati prima di nascere. Volevo passare per la cruna d’ago e raggiungere il Regno di Dio.
    Io non giudico gli altri, ma oggi mi giudico in modo spietato e senza giustificazioni e continuo a dirmi “va’ e non peccare più”… Il Regno di Dio mi appare sempre più lontano.

    • Anna ha detto:

      “Se tu vedi una persona “pura” ti accorgi che è lieve, trasparente, con colori pastello ….” Questa bellissima immagine che mediti, mi ha rimandato subito all’immagine di Maria Regina della Famiglia, che ho trovato qui:
      http://immaginettemariane.blogspot.it/2016/01/la-regina-della-famiglia.html
      Il quadro originale, che rappresenta Maria Santissima, Regina della Famiglia, in abito nuziale, è appunto nei colori pastello: rosso, bianco e verde, come le tre virtù cardinali e la bandiera italiana (ma solo nell’originale, mentre nel quadro che viene pubblicato e diffuso nelle immaginette, i colori sono vivaci, non fedeli quindi alla visione.
      Caro Giorgio, penso che il Regno di Dio, non sia così distante, da come lo percepisci, perché se riesci ad intuirne i colori ……

      • giorgio rapanelli ha detto:

        Cara Anna, grazie dell’immagine di Maria. Vedi, se pur da anni ritornato nella Chiesa cattolica, non capivo il culto a Maria. Sì, ho difeso Medjugorje dall’attacco di un frate eretico che impazza con successo in provincia di Macerata: se Medjugorje dà speranza, converte, aiuta, fa bene, e possibile che là ci sia qualcosa che esce dalla superstizione e dalla manipolazione mentale collettiva… Stavo cercando di studiare Maria con documenti occulti alla mano… Maria, per me era un Mistero superiore all’Eucaristia. E’, però, bastata la mano destra sul mio capo da parte del Cardinale Angelo Comastri che il “mistero” si è dissolto.
        Adesso voglio confessarti un dolore che è sorto oggi nel mio cure, assistendo alla Santa Messa… A Corridonia c’è la chiesa di S. Agostino, da dove passò Martin Lutero per andare a Roma, facendo la Via Lauretana, prima della sua rivolta demoniaca. Fino a pochi giorni fa, nella chiesa di S. Agostino il Tabernacolo con le Ostie consacrate era dietro all’altare. Adesso ci hanno messo davanti una struttura in legno con diversi sedili, dove prendono posto il sacerdote, il diaconi e un chierichetto… E il risultato della Transustanziazione, il Santo dei Santi, il Tabernacolo che ospita l’Ostia Immacolata, che è il Corpo, l’Anima e la Divinità del Cristo, dove l’hanno deportato? Non in un altare laterale nella stessa chiesa. L’hanno spostato un una chiesetta attaccata, detta “degli artisti”, con alcune ripide scalette per accedervi… Quando, alla Comunione, abbisognano di Ostie, un diacono parte, sale le scale, va nella chiesetta “degli artisti”, prende la pisside e ritorna, rischiando di inciampare, eccetera. Adesso, che senso ha andare in una chiesa senza il Santissimo?
        Stiamo galoppando verso il protestantesimo a pieno ritmo, sfacciatamente, dove il Santissimo è un optional, mentre invece è importante esibire il sacerdote, o l’anziano, o colui che legge e commenta la Parola, che oggi viene considerata superiore all’Eucaristia, che è Parola Incarnata. Io che combattei da materialista storico comunista la Chiesa cattolica non avrei mai immaginato che il vero nemico del Cristo è il clero Alto e Basso, che ormai ragiona con la mente di Satana, buttando alle ortiche il cuore, a cui parla il Cristo.

        • Marco V. ha detto:

          @Giorgio

          Sant’Agostino, Commenti ai Salmi, 54,19

          “In molti punti gli eretici sono con me, e in qualche altro no; ma a causa di questi pochi punti in cui si separano da me, non serve loro a nulla l’essere d’accordo con me in tutto il resto.”

          A cosa serve farsi paladini della Presenza Reale (nella quale purtroppo molti Sacerdoti e laici non credono più) quando si credono e professano eresie in altri punti della Fede?

    • Anna ha detto:

      Correggo, le tre virtù teologali teologali: fede, speranza e carità (corrispondenti ai colori: bianco, verde e rosso).

    • Marco V. ha detto:

      “Eppure, non erano questi i patti che avevo stabilito prima di nascere.”

      Giorgio, ma è possibile che non riesci a scrivere un solo post senza infilarci, di soppiatto o meno, più o meno implicitamente, una eresia? A che pro?

    • Marco V. ha detto:

      Giorgio Rapanelli scrive

      “Eppure, non erano questi i patti che avevo stabilito prima di nascere.”

      Giorgio, ma è possibile che non riesci a scrivere un solo post senza infilarci, di soppiatto o meno, più o meno implicitamente, una eresia? A che pro?

    • Marco V. ha detto:

      Giusto per chiarire

      “Se qualcuno dice o ritiene che le anime degli uomini preesistono, nel senso di essere, in antecedenza, menti e forze sante, che hanno preso però disgusto della visione divina e si sono volte al peggio e si sono per questo raffreddate [psycho, mi raffreddo] dall’amore di Dio, prendendo di qui il nome di anime [psyché, anima], e che sono state per punizione mandate giù nei corpi, sia anatema” (Denzinger, 403).

      Il testo che si è riportato qui apre una serie di nove “anatematismi contro Origene”. Formulati dall’imperatore Giustiniano, e letti pubblicamente al secondo Concilio di Costantinopoli nel 543, sono state accolte nel novero delle definizioni e dichiarazioni dogmatiche della Chiesa in materia di fede e di morale.

      Quando la Chiesa dice “sia anatema” a riguardo di chi sostiene una determinata tesi teologica, siamo di fronte ad una sentenza dogmatica, vale a dire ad una condanna certa e sicura, e quando ciò avviene la Chiesa utilizza il più alto grado del suo Magistero, quello infallibile.

      Per essere ancora più chiari, sostenere una tesi condannata dogmaticamente dalla Chiesa è l’equivalente del negarne un’altra affermata altrettanto dogmaticamente.

      Nella fattispecie, affermare la preesistenza delle anime è una eresia tango quanto negare la divinità di Cristo e la Sua consustanzialità col Padre o negare l’Immacolata Concezione.

      Io non ho ancora capito perché questo Rapanelli debba, nel 90% dei commenti che scrive (ed è una stima bassa), infilarci sempre concetti così eterodossi da far apparire Bergoglio un nuovo San Pio X.

      A che pro? Qual’è lo scopo?

      Tra l’altro la cosa buffa è che una delle catchphrases del Rapanelli è “se non è scritto non è vero”, e poi va costantemente contro proprio a quanto è scritto, non solo nel Catechismo, ma anche in Concili ecumenici.

      Caro Rapanelli, prima dici che “se non è scritto non è vero” dopodiché affermi il contrario di quanto è scritto, ti professi cattolico eppure non sembri credere al fatto che la Chiesa non possa errare quando si esprime in maniera definitiva e definitoria su questioni di Fede e di morale.

      Ritengo che dovresti chiarirti le idee. Nemmeno io ti giudico, ma posso, alla luce del Magistero, giudicare quanto scrivi, e posso dire senza timore di smentita che il tanto vituperato (e al 90% con buone ragioni) pontificato attuale è un bastione dell’ortodossia al confronto di molte cose, esplicite e implicite, che scrivi.

      • giorgio rapanelli ha detto:

        Caro Marco V., difendi l’ortodossia fino alla morte, fino al martirio. E lascia perdere le sciocchezze che dico…
        Mi ha, però, sempre fatto pensare quella domanda che i farisei fecero a Gesù sul cieco fin dalla nascita: “E’ nato cieco perché i suoi genitori hanno peccato, o è perché ha egli peccato?”. Più o meno così. Come poteva aver peccato prima della nascita? Si sa perché Gesù rispose come rispose. E sappiamo perché…
        Ma la domanda che ti faccio è: “E’ ingiusto un Dio che fa nascere qualcuno in una famiglia ricca e pia, mentre altri li fa nascere da Totò Riina, e altri nelle favelas, o in zone di guerra?”
        Oppure, esisteva qualche parte dei Vangeli che Giustiniano, che comandava come Pontefice Massimo sulla Chiesa, fece cancellare da quattro monaci, mentre papa Vigilio era in galera, o al confino?
        Al di là delle chiacchere, il punto è: cosa io sono in questo preciso momento? Non cinque minuti fa. O tra cinque minuti. Ma ciò che sono, qui ed ora?

        • Marco V. ha detto:

          “Mi ha, però, sempre fatto pensare quella domanda che i farisei fecero a Gesù sul cieco fin dalla nascita: “E’ nato cieco perché i suoi genitori hanno peccato, o è perché ha egli peccato?”. Più o meno così. Come poteva aver peccato prima della nascita? Si sa perché Gesù rispose come rispose. E sappiamo perché…”

          Gesù rispose “Né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma è perché in lui [cioè nel cieco nato] siano manifestate le opere di Dio” (Giovanni 9,3).

          Gesù rispose in questo modo perché per la mentalità ebraica del tempo disgrazie -anche accidentali- della vita sarebbero state una conseguenza del peccato personale. Gesù nega per ben due volte (sia nel Vangelo di Giovanni che in Luca 13,1-5) che ci sia un legame tra quelle due tragedie e la condotta delle vittime, e invita a leggere negli eventi, anche accidentali, degli inviti alla conversione, cioè ad ascoltare, amare lui e servire i fratelli.

          La reincarnazione e la preesistenza delle anime non c’entrano nulla. Anzi Gesù come detto nega esplicitamente che la sua cecità dipenda dal suo peccato o da quello dei suoi genitori.

          Per l’appunto l’esatto contrario della mentalità “karmica”, secondo la quale si raccoglie il frutto di ciò che si è seminato, o si subiscono le reazioni delle proprie azioni, per cui la reincarnazione da corpo a corpo serve per “correggere” gli errori commessi in vite precedenti.

          Secondo tale logica, per l’appunto, cosa dovremmo pensare di fronte ad un bambino infermo? Cosa dire a riguardo di chi per un incidente o per una malattia diventa un disabile? Secondo la dottrina del Karma, essi si devono CORREGGERE da gravi colpe commesse nel passato, per cui è una PUNIZIONE che si meritano e che devono sopportare nell’indifferenza generale.

          La legge del Karma è quindi spietata, non può essere messa in relazione in alcun modo con l’amore di Cristo e con la Grazia. Anzi, a ben vedere tale teoria esclude totalmente la Grazia dall’orizzonte, lasciando solo un rigido meccanismo di causa-effetto.

          Con Cristo non c’entra nulla. E con quella risposta confutava proprio il concetto sotteso alla reincarnazione, credenza sostenuta da alcuni ebrei anche all’epoca.

          “Ma la domanda che ti faccio è: “E’ ingiusto un Dio che fa nascere qualcuno in una famiglia ricca e pia, mentre altri li fa nascere da Totò Riina, e altri nelle favelas, o in zone di guerra?”

          È ingiusto un Dio che, pur potendo evitarlo, permette che le Sue creature commettano il peccato originale, le cui conseguenze pagheremo fino alla fine dei tempi?

          A cosa sarebbe servita la morte di Cristo se gli esseri umani dovessero auto-redimersi di vita in vita?

          “Oppure, esisteva qualche parte dei Vangeli che Giustiniano, che comandava come Pontefice Massimo sulla Chiesa, fece cancellare da quattro monaci, mentre papa Vigilio era in galera, o al confino?”

          Ebrei 9,27 “per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio”.

          Questo, tralasciando le teorie cospirative che non mi interessano, basta e avanza, tanto più che poi la condanna di certe tesi teologiche è stata ribadita dogmaticamente dalla Chiesa.

          Credi o non credi che la Chiesa non può errare dogmaticamente in tema di Fede e di morale?

          “Al di là delle chiacchere, il punto è: cosa io sono in questo preciso momento? Non cinque minuti fa. O tra cinque minuti. Ma ciò che sono, qui ed ora?”

          Io sono sempre io, di sicuro in alcuni aspetti accidentali sono cambiato rispetto ad un tempo, ma la mia “sostanza” è la medesima, “io” sono sempre “io”.

          Questa è la ragione per la quale anche persone malate di Alzheimer non cessano di essere riconosciute nella loro essenza dai famigliari, perché anche la più grave delle malattie non può intaccare l’essenza di un essere umano e trasformarlo in “qualcos’altro” o in “qualcun altro”.

          Anche in quel caso il cambiamento, per quanto enorme, è accidentale, non sostanziale, tanto è vero che https://blogs.scientificamerican.com/bering-in-mind/one-last-goodbye-the-strange-case-of-terminal-lucidity/

  • Silvano Dottori ha detto:

    scherzo, paradosso, ironia, … ma quanto vicino alla realtà dei fatti, purtroppo !!!

  • liso ha detto:

    Tranquilli, non tutti i mali vengono per nuocere.
    Molti consacrati e non solo stanno tornando sui loro passi.
    Ormai la neochiesa piace a tutti tranne a coloro che la Chiesa la frequentano.
    Ora c’è speranza di ripartire, il punto più basso è stato raggiunto.

    • G. Gervasi ha detto:

      @ liso (3.9./5:56 am)
      Che il punto piú basso sia già stato raggiunto?
      Un’opinione che a mio parere pecca di un ottimismo smoderato.
      Oggettivamente il punto piú basso sará stato raggiunto quando il Bergoglioso avrà attuato l’ultimo punto del suo programma, come risulta dal suo ultimo colloquio istantaneo con il Cardinale Müller.
      Primo punto: agli adulteri, come ad altri in stato di peccato mortale, la Chiesa concede misericordiosamente il Corpo sacratissimo del Signore. Che c’entra S. Paolo? E’ superato.
      (1) Ció implica un “ripensamento” dell’Eucaristia, un “discernimento” di tipo ecumenico, che consisterebbe in un accostamento al concetto protestante di “pane/vino simbolico” da concedersi a tutti coloro che lo desiderino, come un elisir per il “good feeling”, un placebo piú che una medicina per i “new catholics”, i buoni, da distinguersi dagli “old catholics”, i cattivi.
      (2) Questo richiede, inoltre, rito eucaristico del tutto nuovo, una nuova Messa, che, ecumenicamente, non urti le sensibilità dei più accaniti protestanti, anzi, che li inviti a fare un tutt’uno con i “new catholics”, i misericordiosi e gli aperti. Liturgisti italiani di gran nome come un certo Grillo (Grillo who?) stanno già, per incarico del pontefice, elaborando la “new Mass for the new Church”.
      Suppongo che i sacerdoti che rifiuteranno questa farsa,
      e si rifiuteranno di celebrare la “new Mass” verranno scomunicati, secondo il nuovo Codice di Diritto Canonico voluto da Bergoglio.
      Secondo punto: cade il celibato sacerdotale, relitto medievale ed ultimo ostacolo al “sacerdozio per tutti”.
      Terzo punto: il diaconato come ordine viene aperto anche alle donne. Un documento opportunamente ambiguo viene elaborato dalla commissione ad hoc istituita dal Gran Picconatore.
      Quarto punto: anche il sacerdozio viene aperto alle donne, perché no? Se le donne possono essere diaconesse ….
      La vecchia teologia viene sostituita dalla nuova sociologia: le donne hanno uguali diritti, il sacerdozio pertanto non puó rimanere riserva di caccia degli uomini.
      Si pensi agli spiragli insperati che con questa apertura (da giustificarsi dal Gran Picconatore con un documento ambiguo elaborato da una commissione ad hoc istitutita dallo stesso) si apriranno all’orizzonte della chiesa cattolica: non solo le sacerdotesse, ma anche – pourqoi non? – le vescove e le papesse.
      Considerando che adesso la chiesa cattolica é diventata del tutto simile a quella protestante, “nihil obstat quominus” il papa cattolico diventi il papa di tutti.
      Un insediamento cosmico, alla presenza di rappresentanti del mondo intero: Bergoglio verrà incoronato sui gradini di Santa Marta come papa universale, presidente della “Conferenza Mondiale di Tutti”, del tutto e di tutti inclusiva, senza muri, tutta ponti, senza dottrina, tutta pastorale, la ONG mondiale sognata da secoli dai benpensanti aperti di ogni nazione.
      Evviva, evviva. Il programma bergoglioso é stato realizzato. Siamo arrivati al punto piú basso dell’evoluzione ecclesiale cattolica. La agnogniata mutazione genetica del cattolicesimo é stata raggiunta.
      Ora si dovrá per forza, lo vuole la legge del pendolo nella storia, ricominciare da capo in direzione opposta.
      Auguroni!

      • G. Gervasi ha detto:

        corrige: pourquoi / agognata (GG)

      • Marco V. ha detto:

        @Gervasi

        “Primo punto: agli adulteri, come ad altri in stato di peccato mortale, la Chiesa concede misericordiosamente il Corpo sacratissimo del Signore. Che c’entra S. Paolo? E’ superato.
        Ciò implica un “ripensamento” dell’Eucaristia, un “discernimento” di tipo ecumenico, che consisterebbe in un accostamento al concetto protestante di “pane/vino simbolico” da concedersi a tutti coloro che lo desiderino, come un elisir per il “good feeling”, un placebo piú che una medicina per i “new catholics”, i buoni, da distinguersi dagli “old catholics”, i cattivi.”

        Premetto che io, col tempo, sono arrivato alla conclusione che sia migliore l’interpretazione più restrittiva di Al, perciò non è mia intenzione difenderne l’interpretazione aperturista.

        Tuttavia va detto che perché la ricezione della Comunione sia sacrilega bisogna essere in peccato mortale sia oggettivamente che soggettivamente, non solo dal punto di vista oggettivo.

        Un esempio che mi viene in mente sono Abramo e Giacobbe, che sono Santi nonostante fossero poligami. Forse la poligamia non è contraria alla legge di Dio? Certo che lo è. E nemmeno si può dire che a quei tempi le cose erano diverse e ciò che era giustificato allora oggi non lo è più, perché se si facesse questo discorso si potrebbe ben ribaltare sulla questione delle seconde nozze. Se infatti la poligamia un tempo non fosse stata peccato oggettivo contro la legge di Dio mentre oggi lo è, allora potrebbe darsi anche il percorso inverso, e affermare che ciò che una volta era proibito oggi può essere concesso.

        Ergo, non essendo ciò possibile, dobbiamo affermare che la poligamia era peccato grave oggettivo contro la legge di Dio 2500 anni fa come lo è oggi.

        Dunque perché Giacobbe e Abramo non si sono dannati, ma anzi sono diventati Santi nonostante la loro poligamia? Perché avevano delle attenuanti, nella fattispecie l’attenuante di non sapere che la poligamia fosse contraria al volere divino.

        Ma ci possono essere anche altre attenuanti oltre all’ignoranza, pure quando la legge la si conosce, ad esempio se si conosce la legge ma manca la libertà di agire diversamente, e questo è un discorso che è possibile, volendo, applicare a certe persone che sono in situazione di peccato.

        Attenzione: io sono convinto che sia decisamente meglio evitare, e far si che queste persone si avvicinino alla divina Misericordia per altre vie, ad esempio la devozione alla Madonna, e credo che l’interpretazione aperturista di Al faccia molto più male che bene e che sia quindi da scartare con decisione.

        Volevo solo dire che non è una cosa “intrinsecamente impossibile” e nemmeno “concretamente impossibile” che una persona in stato oggettivo di adulterio si comunichi degnamente e senza commettere sacrilegio, esattamente come non è impossibile nè teoricamente nè praticamente che dei poligami siano addirittura Santi, come dimostrano San Abramo e San Giacobbe.

        • G. Gervasi ha detto:

          @ Marco V
          Apprezzo i Suoi commenti. Queste cose ce le siamo già dette mesi fa, assumento l’identitá tra Lei ed un suo omonimo.
          L’interpretazione “aperturista” é, dispiace dirlo, non solo un’interpretazione teoreticamente possibile ma é l’interpretazione ritenuta autentica da conferenze episcopali (si veda Malta) e da singoli vescovi (si veda Chicago, San Diego etc.), a danno, credo, della salute delle anime.
          I tre presupposti per il peccato mortale (gravità di materia, piena avvertenza e deliberato consenso) sono conosciutissimi ed é banale farne un punto.
          Non occorre ricorrere ad Abramo per far notare che gli adulteri di oggigiorno sanno benissimo che stanno commettendo un peccato gravissimo. Quindi non solo il presupposto oggettivo ma anche quello soggettivo é un dato di fatto. Ciononostante si accede …
          Qui il discernimento non giustifica nulla e funziona per gli aperturisti come foglia di fico, basato sulla fumositá di un concetto non chiaramente definito da parte di coloro che lo impugnano come ‘passe partout’ per giustificare tutto e tutti.
          Il discernimento in senso ignaziano classico, infatti, concerne la scelta tra due beni: si vuole eruire alla luce dello Spirito quale dei due sia il bene maggiore. Applicato al caso dell’adultero, o del peccatore in genere, invece, ove l’alternativa non é tra due beni, bensí tra un bene ed un male, il discernimento vuol dire soltanto questo (cito): “Quando in oggetto c’é invece l’alternativa tra il bene di Dio e il peccato, il ‘discernimento degli spiriti’ é in funzione della conversione, affinché con la luce dello Spirito si possa prendere coscienza fino in fondo del male e ricevere la forza di compiere il bene.”
          Spero siamo d’accordo su ciò.

          • Marco V. ha detto:

            “Non occorre ricorrere ad Abramo per far notare che gli adulteri di oggigiorno sanno benissimo che stanno commettendo un peccato gravissimo. Quindi non solo il presupposto oggettivo ma anche quello soggettivo é un dato di fatto.”

            Non necessariamente. Per due ragioni:

            1) l’ignoranza in questi temi è molto più diffusa di quello che lei crede;

            2) molti vengono ingannati senza colpa da preti modernisti;

            3) anche dove vi è la conoscenza della norma può mancare la possibilità, la libertà, di agire diversamente, a causa di situazioni createsi che limitano la libertà. Faccio notare che San Giovanni Paolo II proponeva la castità per chi non poteva interrompere la coabitazione per il bene dei figli. Ora, il punto è che dove uno dei due non è cattolico o non è cattolico praticante l’imposizione, da parte dell’altro, della castità risulterebbe nel medesimo risultato: separazione con conseguente danno dei figli, danno che anche Familiaris Consortio voleva evitare;

            4) moltissimi matrimoni che finiscono con la separazione, la grande maggioranza a dire il vero, sono nulli, perché uno o entrambi non hanno accettato uno o più dei beni del Matrimonio (in primis il Bonum Sacramenti, cioè l’indissolubilità). E anche in questi casi, dove il primo Matrimonio è nullo, bisogna fare attenzione, perché ad esempio alcuni non possono chiedere il riconoscimento di nullità (per varie ragioni, ad esempio non volere umiliare l’ex coniuge e talvolta anche questioni di altro tipo) eppure il Matrimonio è nullo a tutti gli effetti anche senza il riconoscimento ufficiale (che “non rende” nullo un Matrimonio, semplicemente ne attesta la nullità), per esempio dove una persona ti dice di essersi sposata con l’idea in testa che, se lui/lei la/lo tradisse ci si sarebbe separati, questo Matrimonio è certamente nullo.

            Perciò non è possibile assumere aprioristicamente che tutti gli irregolari di oggi siano sicuramente o quasi sicuramente in stato di peccato mortale soggettivo e che quindi commetterebbero sacrilegio a fare la Comunione.

            Ripeto che, IN OGNI CASO, è migliore e molto più saggio e prudente la disciplina precedente, indi per cui ritengo che l’interpretazione aperturista vada scartata, però non bisogna fare l’errore di assumere la sicura colpevolezza totale di quelle persone. Ricordo che siamo nell’Italia del 2017, non siamo nel 1624, dove le persone venivano cresciute in una famiglia e in una società cristiane.

            Questo non può non avere un peso. Così come sicuramente ha un peso, agli occhi di Dio, il fatto che cose come la castità prematrimoniale siano infinitamente più difficili oggi dove ci si sposa a 40 anni http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/519154/Matrimoni-cresce-l-eta-media-gli-uomini-si-sposano-a-40-anni si finisce di studiare a 25/26 e si comincia ad avere un reddito decente intorno ai 35 e a malapena dignitoso intorno ai 30 rispetto ai tempi dove a meno di 20 anni si avevano già figli e si lavorava già da parecchi anni.

            “Qui il discernimento non giustifica nulla e funziona per gli aperturisti come foglia di fico, basato sulla fumositá di un concetto non chiaramente definito da parte di coloro che lo impugnano come ‘passe partout’ per giustificare tutto e tutti.
            Il discernimento in senso ignaziano classico, infatti, concerne la scelta tra due beni: si vuole eruire alla luce dello Spirito quale dei due sia il bene maggiore. Applicato al caso dell’adultero, o del peccatore in genere, invece, ove l’alternativa non é tra due beni, bensí tra un bene ed un male, il discernimento vuol dire soltanto questo (cito): “Quando in oggetto c’é invece l’alternativa tra il bene di Dio e il peccato, il ‘discernimento degli spiriti’ é in funzione della conversione, affinché con la luce dello Spirito si possa prendere coscienza fino in fondo del male e ricevere la forza di compiere il bene.”
            Spero siamo d’accordo su ciò.”

            Certo, il punto è che vi sono situazioni che limitano effettivamente la libertà. Essere in una situazione di peccato non necessariamente impedisce la conversione, se vi sono attenuanti. Ciò non rende un peccato oggettivo un bene, nè giustifica l’ammissione alla Comunione, nè significa che queste persone non debbano sforzarsi di fare il bene, però non possiamo escludere che queste persone, in certi casi, non siano soggettivamente in peccato mortale.

          • Marco V. ha detto:

            Inoltre ricordo che fu Gesù stesso a dire “A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto” (Lc 12,39-48).

            Non penso sia inaudito credere che ai cristiani di oggi, che crescono in una società che è tutto meno che cristiana e tutto meno che ” a misura di cristiano”, venga chiesto meno che a quelli cresciuti in epoche dove la società favoriva certi valori e la vera Fede.

            Perciò se è vero che ciò che era peccato grave nel 1600 lo è anche oggi, non è affatto inaudito pensare che certi peccati oggi, in molti casi, possano avere un “impatto spirituale” meno devastante di quello che avrebbero avuto secoli fa, a causa di varie attenuanti che oggi sono presenti e che secoli fa non c’erano.

            Esattamente come, all’opposto, i cristiani dei secoli passati che vivevano in società fisicamente molto più violente e pericolose della nostra avranno avuto sicuramente delle attenuanti pesantissime per comportamenti che, se compiuti oggi, non avrebbero nessuna scusante soggettiva nel 99% dei casi.

      • Luigi9 ha detto:

        @ Gervasi,
        temo proprio che abbia ragione.
        Il punto piu’ basso deve ancora venire arrivare… ma non sarà lontano … ormai è tutto un fervore distruttivo… ben sanno che il tempo loro dato sta per scadere.

        • G. Gervasi ha detto:

          @Luigi9
          rimane la speranza, caro Luigi, che si avveri TUTTO ció che la Beata Katharina Emmerich predisse, con impressionante precisione, sulla situazione attuale della Chiesa: i due papi, i piani di mutazione genetica della Chiesa cattolica in una chiesa sui generis, tutto-inclusiva, su cui i novatores, consci, lo penso anch’io, che il tempo d’attuazione di questi loro piani perversi stia terminando, stanno febbrilmente lavorando.
          Ebbene, la visione della Emmerich termina con questo commento: “Ma Dio aveva altri piani …”.
          La Beata Vergine a Fatima conferma: “Ma alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà.”
          In breve, quello che sfugge ai novatores, e che ha giá suggellato, nonostante la loro attivitá febbrile, la loro sconfitta, é che il Signore é e rimane il Signore della Chiesa, il suo mistico Sposo, e che alla fine succederá quello che vuole Lui, non le stoltezze e le dissacrazioni che vogliono loro.
          Uniti in preghiera.
          GG

          • G. Gervasi ha detto:

            @ Marco V
            I casi particolari sono infiniti e un’ affermazione generale viene fatta, come ci insegna Aristotele “hos pollachos”, “ut in pluribus”, non in senso assoluto. Questo per quanto concerne il metodo.
            E’ poi noto che il caso particolare non conforme alla regola si chiami eccezzione: ed é analitico che l’eccezzione confermi la regola di cui essa é, appunto, un’eccezzione.
            La miseria dell’etica della situazione, che pare Lei stia seguendo, é che tenendo fisso lo sguardo sui singoli alberi componenti il bosco, non si vede il bosco. Concentrandosi esclusivamente sulle proprietá individuali, si perde il concetto.

          • Quanta cura ha detto:

            Eccezione con una zeta sola, Gervasi. Sono certo che anche Aristotele sarebbe s’accordo!
            Cordialità.

          • Giusy ha detto:

            Buon giorno QC, meglio una Z in più magari regalata dal T9😀….piuttosto che meno Luce dal Faro che è stata la Santa Chiesa Cattolica fino al cvII per arrivare all’ infausto conclave 2013!!!!😘

          • quanta cura ha detto:

            Giusy, mi ha rovinato il giuoco: speravo che mi ringrazziasse per la correzzione fraterna… 🙁

          • Marco V. ha detto:

            Caro Gervasi,

            “I casi particolari sono infiniti e un’ affermazione generale viene fatta, come ci insegna Aristotele “hos pollachos”, “ut in pluribus”, non in senso assoluto. Questo per quanto concerne il metodo.”

            Certamente.

            “E’ poi noto che il caso particolare non conforme alla regola si chiami eccezione: ed é analitico che l’eccezzione confermi la regola di cui essa é, appunto, un’eccezione”

            Naturaliter.

            Non ho detto infatti che tutte le persone in situazione irregolare siano in stato di Grazia a causa di attenuanti: ho detto che possono essercene, e ce ne sono sicuramente.

            Dopodiché credo che il periodo storico attuale e la vita che ne deriva abbia portato ad una maggiore frequenza di determinate “eccezioni”, rispetto al passato, ma questo non significa che si debba cambiare la legge sull’Eucaristia, come ho detto e ripetuto.

            “La miseria dell’etica della situazione, che pare Lei stia seguendo, é che tenendo fisso lo sguardo sui singoli alberi componenti il bosco, non si vede il bosco. Concentrandosi esclusivamente sulle proprietá individuali, si perde il concetto.”

            A dire il vero l’etica della situazione è profondamente diversa da ciò che sto dicendo.

            L’etica della situazione infatti pretende di cambiare il giudizio morale sulle AZIONI in base, appunto, alle situazioni contingenti.

            Vale a dire che non esistono (seconda questa etica) norme morali sempre valide, nè atti intrinsecamente immorali, ma lo stesso ATTO che è immorale in una data situazione e per una certa persona può essere moralmente buono e giustificato per un’altra persona e in un’altra situazione.

            Io non ho affermato nulla di simile, anche perché tale morale è condannata come eterodossa dal Magistero.

            Un conto è il giudizio sugli atti, quindi, un conto è il giudizio su chi li commette.

            La colpevolezza, la piena imputabilità di chi compie un atto intrinsecamente immorale può infatti essere molto attenuata senza che per questo il suo atto diventi buono o giustificato in se stesso.

            Ecco perché ho fatto l’esempio sui giovani di oggi che si sposano a 40 anni, perché la fornicazione è atto intrinsecamente immorale e mai giustificato di per se, cioè non vi sono mai situazioni concrete nelle quali fornicare possa essere considerato un atto moralmente buono.

            La colpevolezza personale di chi si macchia di tale peccato è invece un altro discorso, e non credo sia così lontano dalla verità dire che l’attuale situazione storica produca attenuanti alla colpevolezza soggettiva che in altri periodi storici non esisteva, pur permanendo l’oggettività del peccato.

            Un sostenitore dell’etica della situazione invece direbbe che siccome oggi ci si sposa molto più tardi che un tempo allora la fornicazione possa essere giustificata in se, cioè non sarebbe più nemmeno peccato.

            Per piacere distinguiamo tra “peccato” e “colpa”. Sono due cose diverse.

            Dove vi è una colpa grave vi è sempre un peccato grave, ma dove vi è peccato grave può talvolta non esserci colpa grave.

            Sant’Abramo e San Giacobbe, Santi nonostante fossero poligami, ne sono testimoni.

            Anche qui chi sostiene l’etica della situazione (cosa che fanno inconsapevolmente anche molti cattolici ortodossi) direbbe che la poligamia poteva essere giustificata a quei tempi, ma non è così, la poligamia non è mai giustificata in se (anche perché, se così fosse, si potrebbe utilizzare questo argomento anche oggi per giustificare altre cose) ma un poligamo può non portare colpa grave per questo peccato.

            Perciò Gervasi ciò che sostengo io è proprio l’opposto dell’etica della situazione: l’etica della situazione si rifiuta di distinguere tra peccato e colpa, annullando l’oggettività delle norme morali a favore della coscienza individuale e delle situazioni concrete, io invece affermo nient’altro che ciò che è sempre stato affermato dalla Chiesa, senza cadere nè nell’etica della situazione (annullamento dell’oggettività della norma morale a favore della coscienza e delle contingenze, che diventano norma suprema del proprio comportamento, tale per cui, ad esempio, vi sarebbero situazioni in cui l’adulterio sarebbe buono o persino l’apostasia sarebbe buona in se) nè nell’errore speculare e opposto dell’iperoggettivismo che presume che di fronte ad un’azione oggettivamente peccaminosa vi sia sempre o quasi sempre colpa grave.

          • Marco V. ha detto:

            Ripeto che con questo non intendo difendere l’interpretazione permissiva di Al, volevo solo ricordare che non bisogna reagire ad un errore (quello dei modernisti che piegano la Rivelazione per adattarla al mondo e negano l’oggettività delle norme morali) con un altro errore speculare e opposto.

          • Quanta cura ha detto:

            Salve Marco, complimenti per la chiara esposizione e per aver neutralizzato il tema delle ”eccezioni” (che riguarda la configurazione materiale della fattispecie e non il giudizio di colpevolezza/imputabilità della condotta).
            Mi piacerebbe leggerti – se ne hai voglia – sul combinato disposto dei punti 5 e 6 della famosa lettera dei vescovi argentini.
            Grazie in ogni caso.

          • Marco V. ha detto:

            Allora, Quanta Cura, i punti 5 e 6 della lettera ai vescovi argentini sono, di per se, ortodossi dal punto di vista dottrinale, perché per l’appunto non viene normalizzata la situazione di peccato ma ci si focalizza sulle attenuanti che possono ridurre la colpa/imputabilità.

            Il punto 6 ad esempio dice

            ” Se si giunge a riconoscere che, in un determinato caso, ci sono dei limiti personali che attenuano la responsabilità e la colpevolezza (cfr. 301-302), particolarmente quando una persona consideri che cadrebbe in ulteriori mancanze danneggiando i figli della nuova unione, Amoris laetitia apre la possibilità dell’accesso ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia (cfr. note 336 e 351). Questi, a loro volta, disporranno la persona a continuare il processo di maturazione e a crescere con la forza della grazia. ”

            E dal punto di vista meramente dottrinale non c’è nulla da eccepire.

            Semmai i problemi sono l’applicazione pratica, che si presta ad innumerevoli abusi, vista la presenza di tanti sacerdoti modernisti del tutto inadeguati al discernimento richiesto da Al.

            È anche vero che con ogni probabilità la colpa in questi casi, la colpa degli abusi, ricadrebbe sui sacerdoti e non sui fedeli, se questi sono in buona Fede, ma è proprio l’elevata presenza di sacerdoti palesemente inadeguati che mi ha portato a cambiare rispetto ad un anno fa, e cioè a ritenere che sia migliore, dal punto di vista pratico, la “soluzione polacca”.

            Tornando un attimo alla “soluzione argentina”, è interessante anche il punto 5, dove viene detto che

            “Quando le circostanze concrete di una coppia lo rendono fattibile, in particolare quando entrambi sono cristiani con un cammino di fede, si può proporre l’impegno di vivere la continenza sessuale. Amoris laetitia non ignora le difficoltà di questa scelta (cfr. nota 329) e lascia aperta la possibilità di accedere al sacramento della Riconciliazione quando non si riesca a mantenere questo proposito”

            E qua si tratta una fattispecie un po’ diversa da quella trattata nel punto 6; nel punto 6 infatti si parla di soggetti che non portano colpa grave per la loro abituale trasgressione del sesto comandamento, nel punto 5 invece sembra che si parli di persone che non godono di queste attenuanti ma che, se falliscono nel mantenere il proposito della castità, possono accedere al Sacramento della Confessione.

            Il punto 5 è dottrinalmente corretto quanto il punto 6, e mentre il punto 6 stabilisce una “cesura” rispetto alla pastorale precedente (solo a livello pastorale, non dottrinale) il punto 5 invece rientra tranquillamente nei canoni di FC84.

            Tanto è vero che cita anche San Giovanni Paolo II che insegna che

            “Se volessimo appoggiare sulla sola nostra forza, o principalmente sulla nostra forza, la decisione di non più peccare, con una pretesa autosufficienza, quasi stoicismo cristiano o rinverdito pelagianismo, faremmo torto a quella verità sull’uomo dalla quale abbiamo esordito, come se dichiarassimo al Signore, più o meno consciamente, di non aver bisogno di Lui. Conviene peraltro ricordare che altro è l’esistenza del sincero proponimento, altro il giudizio dell’intelligenza circa il futuro: è infatti possibile che, pur nella lealtà del proposito di non più peccare, l’esperienza del passato e la coscienza dell’attuale debolezza destino il timore di nuove cadute; ma ciò non pregiudica l’autenticità del proposito, quando a quel timore sia unita la volontà, suffragata dalla preghiera, di fare ciò che è possibile per evitare la colpa.” http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/letters/1996/documents/hf_jp-ii_let_19960322_penitenzieria.html

            Quindi, in sostanza:

            1) il punto 5 rientra in pieno in FC84, visto che tratta dell’impegno a vivere in castità e della possibilità di accedere ai Sacramenti per chi, pur in presenza di un sincero proposito di non più peccare, dovesse fallire; rientra in pieno non solo nella teoria, ma anche nella prassi di FC84, poiché FC84 insegna che occorre il proponimento di vivere in castità, non occorre l’essere infallibili e non cadere mai;

            2) il punto 6 come detto allarga la portata pastorale di FC84, che non teneva in considerazione i casi dove l’imputabilità era effettivamente diminuita a causa di circostanze presenti e non (attualmente) rimuovibili che limitano la libertà di agire diversamente (e di conseguenza la responsabilità personale e la colpa personale).

            Entrambi questi punti sono dottrinalmente corretti, è dal punto di vista dell’applicazione pratica che mi lasciano perplesso e li ritengo nocivi, visto il “materiale umano” che abbiamo oggi tra il Clero.

            Se il Clero fosse composto da persone preparate in media come , per esempio, Padre Giovanni Cavalcoli, ritengo che si potrebbero applicare bene, ma oggi purtroppo le cose sono come sono.

          • Marco V. ha detto:

            Riguardo al punto 5 aggiungo una cosa

            “Quando le circostanze concrete di una coppia lo rendono fattibile, in particolare quando entrambi sono cristiani con un cammino di fede, si può proporre l’impegno di vivere la continenza sessuale. ”

            Notare quel

            ” in particolare quando entrambi sono cristiani con un cammino di fede”

            Questa è una cosa della quale ho trattato anche io diverse volte in questo blog. Infatti chi è divorziato e risposato può trovarsi risposato con una persona che non è cattolica praticante, o che proprio non è cattolica.

            Quante possibilità ci sono, in questi casi, che accetti una simile intromissione nella propria vita privata come l’imposizione coatta della castità totale?

            Pochissime, per non dire nulle, specie in giovane età.

            Ce la voglio vedere una coppia di poco più che quarantenni/quarantacinquenni dove lui/lei cattolico praticante ritornato alla Fede ritorna a casa e dice, al coniuge non cattolico o cattolico non praticante “da oggi si va in bianco”.

            Non ci vogliono capacità preternatural o sovrannaturali per prevedere che in casi simili il 99% si concluderebbero in una separazione.

            E allora torniamo al punto di partenza: in FC84, non era proprio la separazione che San Giovanni Paolo II voleva evitare, quando ci sono figli di mezzo?

            E allora che senso ha dire che la coabitazione può essere mantenuta per il bene dei figli a patto che si viva “come fratello e sorella” se poi è proprio tale imposizione di vivere come fratello e sorella che distrugge tutto e porta alla separazione?

            Insomma, Al dice molte cose giuste che FC84 non teneva minimamente in considerazione, affermando di preoccuparsi per l’educazione dei figli fornendo però delle direttive assolute che se applicate porterebbero, in molti casi, proprio alla separazione che si voleva scongiurare, però per l’appunto rimane il problema che Al si presta a troppi abusi, che infatti stanno regolarmente avvenendo ad opera del clero modernista, e questo è ciò che mi ha portato, seppur con dispiacere, a ritenere migliore, nella pratica, la soluzione polacca, visto che comunque a chi è in situazione irregolare si possono consigliare altre vie diverse dalla Confessione e l’Eucaristia per avvicinarsi alla Divina Misericordia, come la già menzionata devozione alla Madonna e il culto della Divina Misericordia insegnato da Gesù a Santa Faustina.