GENOCIDIO ARMENO, TROVATA A GERUSALEMME LA “PISTOLA FUMANTE”. OGGI IN TUTTO IL MONDO SI RICORDA LO STERMINIO.

24 Aprile 2017 Pubblicato da

Marco Tosatti

Centodue anni fa a Costantinopoli cominciava con il massacro di intellettuali, uomini politici e gente comune il genocidio degli Armeni, il primo del secolo dei genocidi, l’evento da cui Hitler e i suoi complici avrebbero tratto ispirazione e know how per il massacro degli ebrei. Quest’anno la data, che viene ricordata in tutto il mondo dalle comunità e dalle Chiesa armene è segnata da una scoperta particolare e particolarmente importante. Taner Akcam, uno studioso di storia che insegna negli Stati Uniti, nell’università del Massachusetts, ha reso noto di aver portato alla luce e decifrato una prova decisiva per assegnare al governo centrale turco dell’epoca la responsabilità dello sterminio.

La Turchia porta avanti da sempre una politica negazionista attiva e aggressiva. È di qualche settimana fa la notizia che l’Ambasciata di Turchia in Italia ha inviato una lettera a diversi sindaci italiani per intimare loro di non usare più la parola “genocidio” per definire le stragi avvenute dal 1915 al 1919, costate la vita a un milione e mezzo di armeni cristiani. L’ultimo comune italiano che aveva riconosciuto il genocidio armeno, con una delibera comunale, è stato Agnone, in provincia di Isernia. Molti altri comuni hanno già preso questa decisione.

Ne ha parlato Il Messaggero 

L’ambasciatore, con un’iniziativa che è certamente assimilabile a un’interferenza e un’ingerenza improprie, consiglia ai comuni di “astenersi a prendere parte a iniziative unilaterali”. E’ una mossa diplomatica che avrebbe meritato un richiamo ufficiale da parte della Farnesina, di cui però non si ha notizia; e sembra improbabile che Alfano trovi il coraggio necessario a farlo. Nonostante che nel1987 il Parlamento Europeo abbia votato una Risoluzione in cui si riconosceva che “durante la Prima Guerra Mondiale i massacri perpetrati dalla Turchia costituiscono crimini riconosciuti dall’Onu come genocidio. La Turchia è obbligata a riconoscere tale genocidio e le sue conseguenze”. Risoluzione ribadita anche il 15 aprile del 2015 in cui si deplorava “fermamente ogni tentativo di negazionismo”.

Adesso Taner Akcam, della Clark University, ha aggiunto un elemento fondamentale alla massa di prove che testimoniano come la distruzione della più grande comunità cristiana del Medio Oriente fosse stata pianificata, e non frutto di circostanze casuali, per quanto drammatiche, come sostengono i negazionisti. Akcam ha trovato nell’archivio del Patriarcato Armeno di Gerusalemme uno dei telegrammi cifrati con gli ordini relativi al massacro. Subito dopo la fine della guerra i processi svoltisi in Turchia portarono all’incriminazione di numerosi responsabili, fra cui Behaddin Shakir. La prova fondamentale fu un telegramma in codice, poi decifrato. Ma negli anni successivi, con l’inizio della politica negazionista il telegramma e altre prove, fra cui testimonianze giurate, scomparvero, lasciando gli storici in difficoltà. “Questa è la pistola fumante”, ha dichiarato al New York Times Taner Akcam. Il telegramma, in codice, inviato da un alto ufficiale a Erzerum, chiedeva notizie a un suo collega sul campo su come stessero procedendo deportazione e massacro degli Armeni nell’Anatolia orientale. Shakir fuggì in Germania, prima di essere processato, ma fu ucciso da due armeni le cui famiglie erano state distrutte nel Genocidio.

C’è molta attesa per vedere in che modo Donald Trump affronterà il problema del riconoscimento o meno del Genocidio armeno. Obama promise di farlo, ma per due mandati consecutivi si rimangiò la promessa. Il riconoscimento del genocidio armeno, Mètz Yeghern, il Grande Male, in armeno, è un problema anche in Israele. Nei giorni scorsi la Knesset ha rinviato la discussione sull’eventuale riconoscimento del genocidio Armeno per non creare problemi nei rapporti con la Turchia.

Ecco il link all’articolo del New York Times



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9 commenti

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    pistola fumante in mano a un governo di dunmeh.

  • michael mellner ha detto:

    salve dottor Tosatti,
    può sistemare il link per il NYT? adesso manda su ‘tempi’ non sul NYT. vorrei infatti approfondire con la fonte originale.

    grazie

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Hanno ragione i musulmani quando, citando il Corano, dicono che noi occidentali – cristiani e non – saremo loro tributari, ossia dei “dhimmi”, obbligati al tributo che un inferiore dominato deve al suo superiore dominatore. I comunisti definivano “lacchè” i servi dei padroni. Lo siamo ancora e lo stiamo dimostrando come governanti nei confronti di altri governi, Stati, civiltà…
    Cosa deve pensare un musulmano quando vede un papa cristiano baciare una copia del Corano?
    Il genocidio degli Armeni deriva da una fatto politico, giustificato dalla superiorità religiosa dei turchi musulmani verso i cristiani armeni…
    Non sono cambiati. Il dittatore Erdogan lo sta dimostrando, sognando un nuovo impero ottomano sotto il suo califfato. Né dimenticano che la Cristianità li ha cacciati dalle terre che avevano conquistato e che consideravano date loro in proprietà da Dio. Non dimenticano Carlo Magno, non dimenticano Carlo Martello, né la battaglia di Lepanto, né la miracolosa vittoria sotto le mura di Vienna, dove i Turchi, armati alla pari dei cristiani, furono sconfitti pur essendo tre volte superiori.
    Adesso, ci lasciamo invadere. Saremo pronti a qualsiasi compromesso per concedere loro la “Shari’A”, imbastardendo così la nostra secolare civiltà giudaico cristiana, illuminista, eccetera…
    La loro superiorità deriva soprattutto dal fatto che conoscono Corano e Hadit più di quanto noi conosciamo Vangelo e Catechismo. Privi della Conoscenza delle Sacre Scritture e della parte occulta dei Sacramenti non abbiamo la forza della Fede per opporci.
    Diciamo pure che la Chiesa Cattolica sta crollando sotto il peso dell’ignavia di una larga fetta del clero e dell’ignoranza dei fedeli.

    • Lucius ha detto:

      Cosa deve pensare un musulmano che vede un papa cristiano baciare il corano? Certamente penserà che sia un ipocrita e mostrera’il suo disprezzo!

    • Acchiappaladri ha detto:

      @giorgio rapanelli

      Nel caso specifico dello sterminio avvenuto nell’Impero Ottomano sotto il governo dei Giovani Turchi, con la fase più sanguinosa del 1915 che ormai da anni è stata riconosciuta al di fuori della Turchia come avente le caratteristiche tecniche del genocidio, non mi sembra esatto sintetizzare che fu:

      “…giustificato dalla superiorità religiosa dei turchi musulmani verso i cristiani armeni…”

      La religione musulmana dominante in Turchia ebbe nello specifico un ruolo secondario.
      I ruoli primari furono tragicamente recitati da un feroce NAZIONALISMO e dall’ODIO ANTICRISTIANO.

      Inoltre ricordiamoci che in quelle stragi oltre agli armeni (cristiani) che costituirono numericamente la grande maggioranza delle vittime furono perseguitate altre minoranze cristiane (non armene) e anche non cristiane che vivevano nell’impero:
      ciò che non era turco andava soppresso (o fatto diventare turco! Chiedere ai Curdi (musulmani)!).

      Il gruppo politico allora al potere in Turchia non aveva le connotazioni del sanguinario fanatismo islamico che nella storia abbiamo visto più volte all’opera per perseguitare (fra gli altri) i Cristiani.
      Quel gruppo “moderno” era di impronta MASSONICA con presenza notevole di “musulmani” che erano in realtà di famiglie EBRAICHE “convertite” per comodità all’Islam (fenomeni sociali simili a quello dei Marrani nell’Europa Occidentale avvennero anche in terre sotto il dominio islamico): l’odio anticristiano, che ben si combinava in quel contesto al nazionalismo turco, veniva sopratutto da quella impronta.
      La contrapposizione musulmani-cristiani fu sfruttata dai Giovani Turchi a fini propagandistici interni, per coinvolgere a vario titolo nella esecuzione del genocidio altre parti del popolo turco che non appartenevano a quella elite massonico-nazionalista.

  • Jacqueline Amidi ha detto:

    Grazie Marco Tosatti per la Sua rettitudine intellettuale e la fedeltà alla Sua militanza per la causa armena. Leggo sempre con passione e attenzione i Suoi articoli e li diffondo con grande gioia. Grazie.
    Jacqueline Amidi.

    • Acchiappaladri ha detto:

      Sì, molto buona l’idea di dare risalto alla riscoperta di questo fondamentale elemento storiografico.

      Che le tante vittime del genocidio degli Armeni riposino in pace (insieme a quegli eroici Turchi che non collaborarono al genocidio ma anzi cercarono di aiutarle: anche in occasione di quella satanica vicenda ci furono alcuni Giusti nel popolo persecutore) e che intercedano perché la Provvidenza abbrevi il nuovo Sultanato Turco e favorisca nel futuro una sincera riconciliazione fra Turchi e Armeni.
      San Gregorio Illuminatore prega per noi.