ORDINE DI MALTA. TROPPE DOMANDE SENZA UNA RISPOSTA. UNA STRANA, BRUTTA STORIA.

29 Gennaio 2017 Pubblicato da

Marco Tosatti

Che brutta strana storia quella a cui stiamo assistendo all’Ordine di Malta in questi giorni. Una storia in cui assistiamo a episodi drammatici che emergono; con l’impressione però che ci sfuggano molti altri elementi, i più importanti, forse.

Quello che vediamo è lo scontro interno, ufficialmente per ragioni di preservativi e contraccettivi anche abortivi, fra l’ex Gran Maestro, britannico, e il Gran Cancelliere, tedesco.

Quest’ultimo sostenuto con una violenza impressionante dal Pontefice. Il che, in un Pontefice predicatore di misericordia, non può non stupire.

Dietro le quinte c’è chi parla di una antica battaglia, da anni e anni, fra le scuole tedesca e britannica per il controllo dell’Ordine, una miniera di soldi impressionante. Dopo che i germanici – così sussurrano i pochi che sostengono di saper qualche cosa dei movimenti interni dei Cavalieri – a suo tempo hanno esautorato completamente gli italiani.

A complicare il tutto c’è anche il timore, presente negli anni passati in ambienti vaticani, che fra le file dei Cavalieri si fossero infilati appartenenti a un gruppo ben diverso, la massoneria. Non per scopi propriamente spirituali ma perché richiamati dalla possibilità di fare affari. L’Ordine è uno Stato, emette passaporti, offre molta carità ma anche contatti eccellenti. Un richiamo appetitoso.

A questo elemento si farebbe riferimento in un passaggio recente, di cui racconta Edward Pentin. Il Patrono dell’Ordine, il cardinale Raymond Leo Burke, incontrò il Papa il 10 novembre scorso in relazione al problema dei contraccettivi. Il Papa si sarebbe mostrato “molto preoccupato” da quello che il cardinale riportava. E gli avrebbe anche detto chiaramente che voleva che la massoneria fosse “tenuta fuori” dall’Ordine, e avrebbe chiesto un’azione appropriata. Il 1 dicembre successivo Burke avrebbe ricevuto una lettera in cui il Papa sottolineava il dovere del porporato di promuovere gli interessi spirituali dell’Ordine e impedire qualsiasi affiliazione con gruppi, o pratiche, contrarie alla legge morale cattolica.

Poi c’è stato il processo interno al Gran Cancelliere, accusato di avr permesso, o non aver vigilato abbastanza, sul caso dei condom. il suo rifiuto di dimettersi, l’espulsione per disobbedienza, l’appello alla Santa Sede.

Appello che ha trovato orecchie propizie. Il cognome del Gran Cancelliere è nel Gotha degli esperti economici della Santa Sede, ci sono collegamenti fra quel mondo e la diplomazia vaticana, e la Segreteria di Stato. C’è stata la formazione di una Commissione d’inchiesta, in cui sedevano tre persone molto presenti nelle iniziative finanziarie cattoliche, in particolare dell’area svizzero-tedesca, e la presentazione a tempi rapidi di una un rapporto che si dice durissimo verso il Gran Maestro.

Che nel frattempo, e non senza ragioni giuridiche valide, negava il diritto della Santa Sede di interferire in una vicenda interna, e il diritto della Santa Sede di nominare una commissione per indagare su affari interni dell’Ordine. La Segreteria di Stato ha ammesso l’esistenza della lettera del Papa, ma aggiungendo che si era consigliato il dialogo, non l’espulsione di nessuno.

Poi la storia ha virato rapidamente sul drammatico. Il Gran Maestro è stato convocato dal Papa, e gli è stato imposto – chissà come – di dimettersi. Una lettera vaticana parlava della nomina di un Delegato Pontificio, il che ha fatto pensare subito a un Commissariamento, poi, sembra, smentito (il Delegato dovrebbe occuparsi del “rinnovamento spirituale dell’Ordine”).

Ci sarà un Capitolo, e l’elezione di un nuovo Gran Maestro, e nel frattempo il Gran Cancelliere è stato reintegrato, dal momento che il Papa ha dichiarato nulli tutti gli atti compiuti dal 5 dicembre in poi. Anche qui ci sono esperti di diritto che storcono il naso, ma se i diretti interessati – cioè i Cavalieri – ingoiano questo rospo, nessuno può protestare al posto loro.

Ecco, questi sono i pezzi del puzzle. Ciascuno è libero di spostarli come vuole, e di provare a trovarci un senso.

Anche se ne mancano molti, che equivalgono ad altrettante questioni aperte.

E’ possibile che tutto questo patatrac sia causato dalla distribuzione di preservativi in zone a rischio Aids? Da quando mi occupo di Vaticano mi è stato detto che in zona di missione, a coniugi uno dei quali affetto da Aids, è successo che l’assistenza cattolica ne abbia dati.

E’ tutta colpa della “rigidità” di Burke, come ambienti vaticani cercano di suggerire, tanto per aggiungere colpe a uno dei quattro cardinali dei “Dubia” sull’Amoris Laetitia, non esattamente amato dal Pontefice? Forse. Ma la lettera c’è. E forse dal colloquio con il Papa lui aveva capito di dover consigliare severità al Gran Maestro, salvo trovarsi sconfessato subito dopo. C’è almeno un precedente. Pell quando aveva ricevuto l’incarico di riformare l’economia e la gestione del Vaticano, aveva ricevuto un invito ad andare avanti senza guardare in faccia nessuno. Da buon giocatore di calcio australiano è andato avanti. E ha scoperto che pian piano il suo Segretariato per l’Economia era stato pelato strato a strato, come una cipolla. Con l’assenso del Papa.

Un amico che ha una grande esperienza di affari in generale, affari e soldi vaticani in particolare, e anche di cose della Santa Sede, pensa che la chiave reale del dramma sia da cercare nella colossale fortuna dei Cavalieri, e nella possibilità che essa offre di incidere sulla politica interna della Chiesa.

Perché il Pontefice ha deciso di agire con tanta durezza? Lo ha fatto di sua iniziativa, o è stato spinto o consigliato da qualcuno? C’è chi sostiene che una delle possibili ragioni sia il suo amore (e la sua vicinanza) alla Chiesa tedesca.

Ancora. Che cosa ha detto, mostrato, o minacciato il Papa al Gran Maestro, fino al giorno prima così deciso nel difendere la sovranità dei Cavalieri, e in una manciata di minuti disposto a firmare dimissioni e chissà che altro?

Certo l’esito dell’udienza con il Gran Maestro non è stato un grande esempio del dialogo raccomandato solo qualche giorno prima nella disputa Gran Maestro – Gran Cancelliere. Ma in Vaticano non si stupisce nessuno della capacità di essere non fisicamente, ma moralmente, violento del Pontefice. E come abbiamo visto, in grande e in piccolo, il dialogo sembra molto simile a quello praticato dalla Regina di Cuori di Alice. Off with their heads!…

Una brutta, strana storia, dicevamo. Avremmo preferito non assistervi, e che non avesse per protagonista il Papa.



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104 commenti

  • EFISIO BOVA ha detto:

    Francamente mi sfugge la logica che sta dietro a questo articolo. Tante domande. Nessuna risposta. Una valanga di voci. Innumerevoli “forse”. Eppure una cosa sembra assolutamente certa: il Papa è stato “violento”, duro ed è protagonista (ovviamente negativo) di una brutta storia.

    Con toni pacati e signorili sta portando avanti un vero e proprio linciaggio del Papa, soffiando ad arte su venticelli calunniosi.
    Questa sì è una brutta storia.

  • Raffaele ha detto:

    Quanto a parteggiare per la fazione tedesca, oltre che al sinodo e all’ordine du Malta, il nostro Papa lascia tracce anche nell’abolizione dei discorsi ai vescovi di una nazione in visita ad limina.
    L’ultima volta la curia aveva preparato un duro discorso alla chiesa tedesca che aveva messo in imbarazzo il compare Marx ! E lo scritto era perfino arrivato a qualche parroco e a qualche fedele! Non sia mai che la verità arrivi ai fedeli e sia sottoscritta dal papa!
    Contromossa: basta discorsi alle visite ad limina! Non sia mai che il Papa richiami i tedeschi progressisti, anche se la decomposizione del cadavere di quella chiesa zeppa di soldi e potere è sempre più evidente, (e in Austria, in Belgio, …)!
    Gli strali papali devono andare solo ai cattolici fedeli alla chiesa di sempre!

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/?refresh_ce

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      Io penso che sia il Papa a dover scrivere i propri discorsi. Piuttosto meno discorsi che discorsi scritti da altri. Che senso ha che il Papa legga un discorso preparato da altri in occasione di una visita ad limina? Perciò approvo questa decisione del Papa.

      • Raffaele ha detto:

        Don Ezio, la sua logica è ineffabile e non teme smentite. Secondo Lei u capi di stato e di governo cin tanti impegni e responsabilità su scrivono i discorsi da soli? Hanno così tanto tempo libero….! E se vannibdal papa i vescovi del Laos o del Togo che gli dice? Non si fa preparare qualche scritto? Sarà anche pieni di spirito santo ma non è onnisciente! Almeno così sembravavsi regolassero i predecessori…..
        Riguardo alle gentilezze riservate ai vescovi (e cavalieri) tedeschi credo Contini molto le ricchezze della chiesa in Germania, le sovvenzioni alle altre chiese sudamericane e la necessità di non allontanare i contribuenti blandendoli con massicce dosi di modernismo:
        http://www.acistampa.com/story/chiesa-di-germania-la-misericordia-non-vale-per-le-tasse-0194

  • Giovanni ha detto:

    @ don Ezio
    “Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati – ha riportato Mons. Forte riferendo una battuta di Papa Francesco – questi non sai che casino che ci combinano. Allora non ne parliamo in modo diretto, fa in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io.” Dopo aver riportato questa battuta lo stesso Forte ha scherzato dicendo: “Tipico di un gesuita.”

    Anche qui sono ho citato e memoria e mi sono sbagliato, non è paglia ma Forte.

    http://sinodo2015.lanuovabq.it/mons-forte-svela-un-retroscena-questi-non-sai-che-casino-ci-combinano/

    Dovremme prendere sul serio un papa che fa fare due sinodi, cerca di manipolarli e pilotarli il più possibile, poi forza le conclusioni per imporre una sua idea che aveva già in mente? Si tratta di trucchetti da politico sessantottino di terza categoria. io ci vedo disonestà intellettuale e mancanza di rispetto per i vescovi e la chiesa, irresponsabilità e arroganza. Vince con la forza perché ha il potere e l’autorità di cui abusa, ma perde di autorevolezza. E chi ne fa le spese è la chiesa intera e le prossime generazioni.

    • Iginio ha detto:

      Esattamente: disonestà intellettuale. E quindi morale. Infatti l’errore morale deriva sempre da un errore intellettuale: è questo che i tipi alla Bergoglio non capiscono quando cianciano di “pastorale”.

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      I Sinodi per statuto sono consultivi. Il fatto che su un tema grave come il futuro della famiglia ci siano stati due sinodi è perché in tre settimane non è obiettivamente possibile trovare rimedi ad un problema epocale che riguarda la crisi della famiglia in tutto il mondo occidentale.
      Per la prima volta è stata avviata una consultazione a livello mondiale in cui sono state coinvolte tutte le parrocchie del mondo, attraverso le diocesi.
      Poi il papa ha tratto le sue conclusioni, come suo preciso dovere. Non vedo abusi, ma sollecitudine pastorale.

      • Giovanni ha detto:

        @ don Ezio
        Don Ezio, ma ha letto quanto che ha detto Mons. Forte? I Sinodi sono stati solo fumo negli occhi, il papa aveva già in mente di fare ciò che ha fatto con AL, al punto che parti del testo sono citazioni, non dichiarate tali, del pupillo “Tucho” Fernandez, già autore di un trattato (teologico?) sull’arte di baciare: “Sanami con la tua bocca”.
        Le chiedo se può commentare questa dichiarazione del vescovo Forte, che riporto nuovamente:
        “Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati – ha riportato Mons. Forte riferendo una battuta di Papa Francesco – questi non sai che casino che ci combinano. Allora non ne parliamo in modo diretto, fa in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io.” Dopo aver riportato questa battuta lo stesso Forte ha scherzato dicendo: “Tipico di un gesuita.”

  • Giovanni ha detto:

    @ don Ezio
    ecco cosa scrive Boff sul suo rapporto con il papa regnante:
    “Sulla teologia della liberazione, Boff dice che “Francesco è uno di noi”. In particolare per l’attenzione ai problemi ecologici, di cui Boff si è occupato. Il Pontefice ne ha letto i libri? “Più di questo. Mi ha chiesto del materiale per la Laudato Si’. Gli ho dato il mio consiglio e gli ho mandato cose che ho scritto…Comunque il Papa mi ha detto direttamente: ‘Boff non mi mandi la carte direttamente’”
    “…E poi, il giorno prima la pubblicazione dell’enciclica, il papa mi ha fatto chiamare per ringraziarmi dell’aiuto”.

    Mi sono sbagliato sull’enciclica, si tratta della laudato Sì

    Sull’irascibilità del santo padre e sul fatto che Boff se ne sbatte della sospensione a divinis legga l’intero articolo di Tosatti:

    https://www.marcotosatti.com/2016/12/27/boff-ho-aiutato-il-papa-a-scrivere-la-laudato-si-fara-una-grossa-sorpresa-forse-preti-sposati-o-donne-diacono/

    Come si può prendere sul serio questo pontificato? a me pare tutta una grottesca messa in scena.

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      Mah! Se Boff ha un’esperienza in campo ecologico, il Papa perché non avrebbe dovuto consultarlo? Questo non significa approvare la sua vita disordinata.
      Non ha forse ricevuto Kung il papa Benedetto XVI? Qualcuno ha mai detto che ricevendolo, il Papa ha rinunciato all’infallibilità pontificia?

  • Giovanni ha detto:

    Questo papa, che parla di misericordia a discapito della giustizia, si comporta in modo ingiusto e quindi senza misericordia.
    Anche i suoi amici lo descrivono come un vecchio irascibile e intrallazzatore, pensando di fargli dei complimenti. Se leggano a questo proposito le dichiarazioni di Boff, prete sospeso a divinis che si vanta di non rispettare la sospensione, chiamato da papa Francesco a collaborare alla scrittura della EG, e mons Paglia, che ha raccontato come se fosse un merito la doppiezza e la mancanza di rispetto di papa Francesco per i lavori del sinodo sulla famiglia. Non credo che papa Francesco tratterà l’Ordine con giustizia e misericordia.

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      Sarei lieto che desse qualche citazione delle dichiarazioni di Boff e della sua collaborazione alla scrittura della EG e delle dichiarazioni di Mons. Paglia.

  • nat ha detto:

    Certo che questa così stretta e continua “vicinanza” del Papa delle “periferie ” e della “chiesa povera e per i poveri ” con la fin troppo ricca chiesa tedesca (vedi al riguardo i commenti di BXVI e del suo segretario ), quella della tassa ecclesiale senza la quale non sei neppure ammesso ad alcuni sacramenti tanto per intenderci , un pochino fa pensare…

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      @ nat

      La tassa per il culto diventa un boomerang in una società scristianizzata. E’ qualcosa di analogo all’8 per mille italiano, con la differenza che per noi è un dovere morale di ogni cattolico ma rimane anonima e non dà alcun diritto.
      Non so come sia applicata in Germania. Legalmente parlando non ha fondamento nel Codice di Diritto Canonico; quindi negare alcuni sacramenti a chi non paga la tassa ecclesiastica mi sembra anti-evangelico. Io sono stato in Svizzera: anche li c’è, ma l’arciprete di cui ero vicario mi diceva che non avrebbe mai negato i sacramenti o la sepoltura a un cattolico che non avesse pagato la tassa ecclesiastica, anche se legalmente avrebbe potuto farlo.

      • Giovanni ha detto:

        La chiesa tedesca è quella che più ha premuto per la comunione ai divorziati e nega la comunione a chi non paga le tasse. Papa Francesco parla di chiesa dei poveri e poi si preoccupa di accontentare la chiesa più ricca, e per fare ciò non ha alcun scrupolo nel creare divisioni e scismi nella chiesa universale. Mi sfugge la logica.

        • Don Ezio Fonio ha detto:

          In Germania uno deve dichiarare se è cattolico o protestante o di nessuna religione. Se dichiara di essere cattolico o protestante deve pagare una tassa che coloro che dichiarano di non esserlo non pagano. Quindi per opportunismo molti tedeschi apostatano dalla fede. E l’apostasia comporta la scomunica latae sententiae riservata alla Santa Sede.
          La Chiesa tedesca non ha premuto per la Comunione ai divorziati, ma ha chiesto che non fossero esclusi a priori.
          Papa Francesco è il Sommo Pontefice di una Chiesa che ha 1 miliardo e 200 milioni di seguaci ed è presente in oltre 180 paesi del mondo, quindi non si preoccupa di accontentare la Chiesa più ricca, lavora per l’unità dei cristiani, non creare divisioni e scismi. A lei sfugge la logica, che infatti non c’è, perché s’inventa delle cose che non esistono.

  • Umberto ha detto:

    Pensavo che la Chiesa possedesse la verità!!
    Se non ha la verità che cosa insegna?

  • Antonio Radeghieri ha detto:

    La verità non la si possiede, la si accoglie, pensare di possederla è il peccato originale, non accogliere il dono di Dio, ma volerlo dominare.

  • Fabrizio ha detto:

    Innanzitutto bisognerebbe andare a ripescare certi articoli e dichiarazioni di ex collaboratori e confratelli di Bergoglio in Argentina, apparsi subito dopo la sua elezione e frettolosamente rimossi rubricandoli come il solito ciarpame anticlericale di “benvenuto” riservato ad ogni neoeletto al Soglio. C’è l’ennesima conferma della modalità “armiamoci e partite” con cui poi si spara alle spalle dell’inviato. E c’è veramente molto di più. Allora sembravano inverosimili esagerazioni.
    Oggi le prenderei con maggior attenzione.

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      @ Fabrizio

      E’ in grado di recuperare alcuni degli articoli anti-bergogliani del tempo della sua elezione? Sarebbe interessante leggerli, ora.

  • Giovanna ha detto:

    “Fin che si discute, vuol dire che si ama la Chiesa e si cerca la Verità. Nessuno ce l’ha in tasca” don Ezio
    Nessuno ce l’ha? Ma come si può dire questo? Noi cristiani abbiamo la Verità, perché è Cristo. Il suo è puro relativismo.
    D’altra parte se la Chiesa è in questo stato è perché i “suoi” non credono più in Cristo Via, Verità e Vita. Unica Via, unica Verità e unica Vita. Se solo si conoscesse un po’ meglio il Vangelo …
    Così abbiamo quello che ci meritiamo: dei pastori confusi. Purtroppo.

    • Iginio ha detto:

      Il vero don Bosco si sarà messo le mani nei capelli lassù chissà quante volte, vedendo i macelli che combinano i suoi “figli” abusivi del giorno d’oggi…

      • Iginio ha detto:

        …ricordo i papaveri salesiani dell’UPS anni fa i quali non sapevano nemmeno l’anno esatto in cui don Bosco fu canonizzato (credevano fosse il 1950). Questo la dice lunga sulla loro venerazione per l’autentico don Bosco. Tra l’altro il famoso don Stella buonanima andava ripetendo che le memorie di don Bosco non erano attendibili… Neanche loro ci credono più. E poi vanno a fare la morale agli altri.

        • Don Ezio Fonio ha detto:

          Senta Iginio,
          io devo credere che i salesiani non sanno che don Bosco sia stato canonizzato il 1° aprile 1934, unico santo canonizzato nel giorno di Pasqua? Può anche darsi che lei ne abbia incontrato qualcuno, ma le ripeto che i salesiani sono 15500; non sono 15500 ignoranti delle cose salesiane.
          Chi è lei per giudicare 15500 salesiani? Ripeto: si vergogni!
          Riguardo le Memorie Biografiche di san Giovanni Bosco don Stella, da storico, rileva che c’erano molti episodi un po’ romanzati. Prenda il primo dei venti volumi: ci sono i dialoghi in discorso diretto tra la mamma di don Bosco e Giovannino: qualche cronista era presente, li ha stenografati e poi passati a don Lemoyne, autore dei primi volumi di quella poderosa opera? Si potrebbero citare tanti altri episodi, evidentemente lo scopo delle Memorie non era quello di darci un resoconto esatto dei singoli episodi, ma quello di presentare la santità di don Bosco. La stessa cosa avvenne nei Vangeli: prenda i quattro canonici. In un Vangelo si dice che gli indemoniati di Gerasa fossero due, in un altro uno solo; altro episodio Gesù guarì il cieco di Gerico andando a Gerico per un Vangelo, uscendo da Gerico per un altro; le vocazioni dei primi apostoli: per un Vangelo sono Pietro e Andrea (Mc 1,16), per un altro Pietro è il terzo discepoli ed è chiamato da Andrea (Gv 1,35-41). Quale dei due Vangeli è attendibile? Evidentemente ciò che conta non è la cronostoria delle vocazioni, ma il loro significato.
          Se c’è una cosa che caratterizza tutti i salesiani è l’affetto per don Bosco. Quindi, ritiri i suoi giudizi affrettati. Poi: dire che dobbiamo stare uniti al Papa è profondamente salesiano, anzi boschiano, perché salesiano indica la spiritualità che è quella di san Francesco di Sales. Don Bosco non diceva: sosteniamo Pio IX, ma sosteniamo il Papa. Pur essendo intimo di papa Mastai Ferretti, non voleva che si facesse confusione tra il Pio IX della politica (Stato Pontificio) con il Papa, Vicario di Cristo. Così penso anch’io: nelle mie predicazioni non dico “papa Francesco”, ma il Santo Padre, il Papa, oppure “il papa Francesco”, perché tale è il suo nome, mentre “papa Francesco” per me molti lo dicono senz’altro in buona fede, ma è come dire “questo papa”, il Papa è il Papa non c’è questo Papa, come Mario George Bergoglio non è il Papa, è un uomo che mangia, ride, lascia interviste, sbaglia come tutti, mentre il Papa è il Vicario di Cristo autore di Amoris laetitia e di tutti quegli atti che sono pubblicati su Acta Apostolicae Sedia. Punto.

          • Iginio ha detto:

            Glielo ripeto per l’ultima volta: io non devo vergognarmi di niente, devono vergognarsi quei pretonzoli dell’UPS bravi solo a sparlare alle spalle -anche dei loro confratelli: per esempio, andava di moda prendere in giro il padre Baruffa, archeologo, i cui studi evidentemente non erano graditi alla nouvelle vague salesiana, o padre Biagio Amata, che invano tentava di ripristinare serietà e decoro – e ignoranti come capre (diplomati di liceo scientifico finiti a insegnare filosofia all’università, che citavano nelle bibliografie testi mai letti, solo per fare bella figura, e poi prendevano in giro il laico che glieli aveva suggeriti quando loro non ne sapevano niente!). Che qualcuno di questi non sapesse la data di canonizzazione di don Bosco, è una pura e semplice verità di cui sono stato testimone. E io non sono abituato a raccontare balle, a differenza appunto di tali pretonzoli.
            Cuocetevi nel vostro brodo e non impancatevi a sputasentenze su chi ne sa più di voi. Chiaro? Adesso torni a studiare.

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      @ Giovanna

      Solo Cristo è la Verità, noi crediamo in Cristo, ma non possediamo la Verità perché siamo limitati. Solo in paradiso avremo la visione chiara delle cose.
      Vede, quando i membri della Santa Inquisizione mandavano al rogo le streghe e gli eretici, pensavano esattamente come lei, pensavano di possedere la Verità, perché credevano in Cristo. Neppure il Papa possiede la Verità ed è per questo che dice: “Chi sono io per giudicare?” Questo non è relativismo, Giovanna, è consapevolezza dei limiti umani.
      Il relativismo è un’altra cosa: è affermare che tutte le religioni sono ugualmente valide, è la dottrina della Massoneria, mentre noi diciamo che la nostra è l’unica religione vera, perché non ha un fondatore umano, ma Dio stesso.

      • Ira Divina ha detto:

        “Chi sono io per giudicare?” Ma Lei Don cosa ne sa di cosa sta combinando Bergoglio con le epurazioni che sta perpetrando nella Chiesa, di quanti ministri del Vangelo sono buttati fuori senza possibilità di difesa o di appello solo perché lui ha deciso! Lei, come io e tanti altri conosciamo solo quello che riesce a filtrare il muro del Vaticano, ma quanti cestinati perché non in riga con la dittatura del Satrapo o da eliminare per qualche vendetta. Al Papa deve stare a cuore il bene spirituale, non basta aprire le docce e i cessi sotto il colonnato di S. Pietro. Se si chiede agli Stati di accogliere i profughi, almeno avrebbe dovuto accogliere nello Stato Vaticano cento famiglie in proporzione alle migliaia di profughi spersi in Europa. Ma il problema è sempre il solito nelle gerarchie Cattoliche e che cioè si dice agli altri quello che si deve fare, ma io ne sono fuori. Armiamoci e andateee!! Sarebbe meglio tacereee! Tutto ciò che non va nell’ottica del Papa-Re sarà demolito, compresi i Francescani dell’Immacolata.

        • Don Ezio Fonio ha detto:

          @ Ira Divina

          Ma non sarà libero il Papa di scegliere i propri collaboratori?
          Ma stabilisce lei i criteri della carità del Papa? Ma non le risulta che l’attuale Pontefice faccia già molte cose in campo caritativo che i suoi predecessori non si sognavano neppure di fare? Ma le pare che le gerarchie non debbano più insegnare nulla? Non hanno sempre insegnato, dal discorso di san Pietro a Pentecoste sino ad oggi? Ma lei crede che il Papa si diverta davvero a demolire gli istituti religiosi?

          • Ira Divina ha detto:

            Io non stabilisco nulla! Commento ciò che è evidente. E non mi dica che da oggi, con chi ha voluto usare il buon nome del poverello di Assisi, la Chiesa è diventata caritatevole! È evidente che questo pontificato nasce con il sopruso verso un uomo messo sotto pressione dalla cordata ultra modernista e filo protestante, che individua in Bergoglio il giusto personaggio. Per fare la diabolica “rivoluzione” e portare la Chiesa di Cristo ( attenzione non di Bergoglio) verso il mare aperto e burrascoso delle novità misericordiose, occorre fare pulizia da chi possa difendere la sana dottrina fondata sulla Parola di Dio e del Vangelo e sostituirla con: ” parola di Bergoglio “! La carità del Papa sono secoli che c’è , mica aspettavamo “El Papa” perché ci fosse! Ma se si chiede a noi l’accoglienza, inizi a farla il Vaticano e li faccia accampare all’interno delle mura Leonine, così potra esercitare la vera carità come San Filippo Neri e fare meno notizia quando va a fare shopping per comprare scarpe e occhiali. Tutto fumooo!!! Riguardo gli istituti religiosi e non solo El Papa esercita la sua Satropia e lo sperimentiamo sempre di più ogni giorno che passa.

      • Don Ezio Fonio ha detto:

        @ Iginio

        se lei ha avuto dei problemi o ha notato delle cose che non vanno in alcuni salesiani dell’UPS, perché deve prendersela con me? Io rispondo delle mie azioni e basta. E come si io dovessi prendermela coi tedeschi perché c’è stato Hitler. Poi, questo è un blog di discussione. E perché, invece di esporre le sue buone ragioni, conclude nel dire che io debba tornare a studiare. Perché lei da che cosa desume di conoscere la Verità di ogni cosa del Cattolicesimo e del pontefice regnante? Forse lo Spirito Santo, dopo lo sbaglio dell’elezione del papa Francesco si è a lei rivelato?

  • Raffaele ha detto:

    Mi associo agli auguri a don Ezio per la festa di domani di don Bosco!
    (È un santo che ho sempre sentito vicino fin da piccolo e non mi riesce di mettere il “san” d’acanti…)

  • David ha detto:

    Articolo falso e ridicolo
    Come siamo cascati in basso!Povero mondo!

    • wp_7512482 ha detto:

      Mi chiedo che cosa ci sia di falso e ridicolo nell’esporre questioni e porre domande.

    • Luigi ha detto:

      beato lei che non ci vede nulla di ridicolo in un fatto che ha gettato lo sconcerto ovunque.
      Beate le anime belle e candide come lei !

      • wp_7512482 ha detto:

        Beati i puri di cuore…

        • Luigi ha detto:

          mi scusi, mi sono espresso male, stavo rispondendo a David, e volevo dire semplicemnte che cosa ci vede di ridicolo in questo fatto che sconcertato un po’ tutti.

  • Don Ezio Fonio ha detto:

    Un Dolce Gabbiano non può che essere dolce!

    Grazie molte.

  • Katia ha detto:

    Anche se disquisiamo su posizioni diverse, prima e sopra ogni cosa siamo fratelli, vorrei così approfittarne per porgere gli auguri più sentiti a don Ezio che domani festeggia San Giovanni Bosco, suo amato maestro e nostro carissimo padre!
    Auguri!!!

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      Grazie tante. Qui a Novara l’opera salesiana è presente dal 1893 e già oggi sono iniziati i festeggiamenti che hanno nel 31 gennaio la data liturgica.
      Fin che si discute, vuol dire che si ama la Chiesa e si cerca la Verità. Nessuno ce l’ha in tasca.
      Don Bosco benedica e protegga tutti.

      • Dolce Gabbiano ha detto:

        Auguroni don Ezio, e, anche se per certe cose non la pensiamo allo stesso modo, grazie della sua presenza e dell’arricchimento sempre gentile che dà alla discussione!
        Brava Katia

        • Mino ha detto:

          È un bene che il don passi il tempo a cazzeggiare su questo sito, perché altrimenti chissà quanti danni spituali commetterebbe se si mettesse a confessare!

          • Don Ezio Fonio ha detto:

            Mino, se lei si firma come un vescovo, cerchi di essere all’altezza del suo ruolo.
            Non è che ci sia sempre la fila di penitenti di questi tempi, sa?
            Non ho mai visto nessuno che, avendo ricevuto l’assoluzione, ne abbia ricevuto un danno. Viceversa, so di persone che si sono allontanate definitivamente dalla Chiesa per non essere state assolte da qualcuno e non erano divorziati risposati, ma persone in situazioni regolari.

  • LILLO ha detto:

    Accentramento, scusate.

  • LILLO ha detto:

    È vero Raffaele, concordo, anch’io sento tanto parlare di sano decentramento, ma come dsse Sgarbi “Dopo più di un secolo questo Papa si è riapproriato del potere temporale “, c’è un accertamento pauroso e totalitario a Roma, per salvaguardare il nuovo totalitarismo della Misericordia Senza Conversione.
    All’esegesi di Lutero aggiungerei: il motto
    SOLA MISERICORDIA

    • Marco ha detto:

      La storia della “sola misericordia” è una bufala. Semmai questo Papa ha aiutato a riscoprire la Misericordia, la quale in precedenza era sempre subordinata ad una Giustizia (un’idea di Giustizia, più che altro) veterotestamentaria e collegata indissolubilmente alle opere della Legge piuttosto che al bene della persona, che conta di più della Legge (che non è un fine ma un mezzo, e come tale va trattato).

      La riscoperta della Misericordia e della morale delle virtù tomista (invece che la morale della Legge) non ha nulla a che vedere con Lutero.

      • LILLO ha detto:

        La Legge fosse vista come sola Giustizia, o giustizialismo, ti darei ragione, ma anche questa è una deformazione della Legge.
        Molte delle più alte forme di carità operativa ed orante nacquero dall’attuazione del Giustizialista Concilio di Trento, con fior fior di Santi amantissimi generati da esso.
        Anche questa idea che sta passando oggi di secoli e secoli in cui la Chiesa ha posto l’Amore di Dio come orpello della Giustizia è falsa, basta leggere le vite, le opere ed il pensiero della Chiesa dal 13.3.2013 indietro.
        Per tornare alla Legge, chi disobbedisce ad essa, non trasgredisce ad un comando di un Giudice, ma manca di amore a Dio ed al prossimo. Quindi obbedire alla Legge divina ” è ” il bene della persona, le due cose sono inseparabili.
        In relazione a questo sta avvenendo la trasformazione da ciò che erano i dieci Comandamenti, verso le dieci Parole, che ora divengono Ideali, con una Inevitabile caricatura dei comandamenti stessi, e di conseguenza dell’amore di Dio e della sua Misericordia; la legge della gradualità si sta trasformando in gradualità della Legge, in Misericordia senza Conversione.
        Misericordia che porta a camminare verso questi ideali sì , ma ponendoli come di fatto impossibili da realizzare..
        Essi invece non sono ideali, ma doni per la custodia dei quali, che poi è un viverli, il Signore dona Grazia sufficiente e sovrabbondante.
        Peccare oltre che non amare è rifiutare questa grazia.
        Don Oreste Benzi disse che i Comandamenti sono il limite oltre il qualie c’è l’abisso, e dentro i quali c’è la vita!
        L’ottica del Papa, camminare sempre verso un bene possibile, è bella, ma è puramente sociologica, non tiene conto della Grazia di Dio se non come Ideale.
        Anche il Comandamento è Grazia.
        Vi dò un Comandamento nuovo, non un consiglio nuovo, non un ideale nuovo.
        Se me lo comanda è perché certamente mi rende capace di compierlo.

        • Barbara Berni ha detto:

          Grazie per avermi spiegato questo pensiero di Papa Bergoglio secondo cui la Legge di Dio è al servizio dell’uomo che mi aveva lasciata perplessa: “Cosa significa questo? Che cambia la legge? No! Che la legge è al servizio dell’uomo che è al servizio di Dio e per questo l’uomo deve avere il cuore aperto. Il ‘sempre è stato fatto così’ è cuore chiuso”. Da qui
          http://it.radiovaticana.va/news/2016/01/18/papa_idolatri_i_cristiani_fermi_al_si_è_fatto_sempre_così/1201792

          • Marco ha detto:

            @Barbara

            Esatto, è la morale delle virtù tomista.

            Per i tradizionalisti è semplicemente inconcepibile tale morale, essi sono infatti incagliati sulla sola morale della Legge.

            Per loro affermare che la Legge sia al servizio dell’uomo e non l’uomo al servizio e schiavo della Legge è eresia, cripto-luteranesimo nel migliore del casi.

            Peccato che Qualcuno un tantino più importante di loro avesse affermato che “il Sabato è per l’uomo e non l’uomo per il Sabato”. E lo Shabbath non era una Legge positiva, ma il giorno sacro di Dio, considerato talmente sacro dagli ebrei che mettevano a morte senza pietà, sulla base della testimonianza di due o tre persone, chiunque facesse lavori in quel giorno.

            Purtroppo i tradizionalisti fanno lo stesso errore degli ebrei di quel tempo, ovvero mettere l’uomo al servizio della Legge e non il contrario.

        • Marco ha detto:

          @LILLO

          “La Legge fosse vista come sola Giustizia, o giustizialismo, ti darei ragione, ma anche questa è una deformazione della Legge.”

          E questa è l’interpretazione più comune tra i tradizionalisti.

          “Anche questa idea che sta passando oggi di secoli e secoli in cui la Chiesa ha posto l’Amore di Dio come orpello della Giustizia è falsa, basta leggere le vite, le opere ed il pensiero della Chiesa dal 13.3.2013 indietro.”

          Io infatti non ho mai detto che prima del 13/03/13 l’amore di Dio fosse sempre stato visto come orpello della Giustizia.

          Nel primo millennio, ad esempio, le cose erano molto differenti, e questo è testimoniato anche dalla Chiesa Ortodossa, che ha conservato quasi tutto della Chiesa del primo millennio, compresa la benignità pastorale verso certe situazioni.

          Le cose sono cambiate con la riforma gregoriana (che ha portato ad un irrigidimento) e col Concilio di Trento, che esponenzialmente irrigidito la pastorale della Chiesa.

          La Chiesa che hanno in mente i tradizionalisti è infatti quella tridentina, ovvero il modello di Chiesa che c’è stato per quattro secoli, da metà XVI secolo a metà XX secolo.

          Col Concilio Vaticano II c’è stata una grande riscoperta della Misericordia, con Papa Francesco sono stati portati a termine quei passi che dovevano già essere stati fatti e che sono stati resi impossibili dalla grande restaurazione avvenuta prima con GPII e poi con Benedetto XVI.

          GPII ha fatto grandi cose nell’ecumenismo, ma per quanto riguarda la morale ha prodotto una grande restaurazione e un ritorno, sotto molti aspetti, alla Chiesa pre-conciliare. Certo anche lui ha fatto le sue aperture, basti pensare al Vademecum del ’97 sulla contraccezione, ma in ogni caso tra lui e Benedetto XVI, nel complesso, abbiamo avuto 35 anni di restaurazione.

          “Per tornare alla Legge, chi disobbedisce ad essa, non trasgredisce ad un comando di un Giudice, ma manca di amore a Dio ed al prossimo. Quindi obbedire alla Legge divina ” è ” il bene della persona, le due cose sono inseparabili.”

          La Chiesa ricorda semplicemente che la Legge va applicata cum granu salis, perché insistere sempre sul rigore della Legge senza mai addolcirlo pastoralmente può creare talvolta danni maggiori (ad esempio far passare una persona dal peccato grave materiale al peccato formale/mortale).

          È vero che la Legge divina è il Bene della persona, ma questa è una affermazione in astratto. Quando si entra nel concreto ciò che è bene per uno può essere veleno per un altro.

          Per esempio, imporre ad un/a divorziato/a risposato/a che ha una famiglia il rigore della Legge può essere disastroso, perché lo mette in condizione o di sfasciare la sua famiglia o di dannarsi.

          Il confessore invece può valutare che in questo caso la libertà sia diminuita, se ad esempio non può imporre la castità al proprio partner senza sfasciare la famiglia.

          Quindi si, la Legge è il bene della persona ma va applicata cum granu salis. Altrimenti diventa strumento di dannazione.

          Del resto San Paolo definisce la Legge come “forza del peccato” (1 Cor 15,56).

          “In relazione a questo sta avvenendo la trasformazione da ciò che erano i dieci Comandamenti, verso le dieci Parole, che ora divengono Ideali, con una Inevitabile caricatura dei comandamenti stessi, e di conseguenza dell’amore di Dio e della sua Misericordia; la legge della gradualità si sta trasformando in gradualità della Legge, in Misericordia senza Conversione.
          Misericordia che porta a camminare verso questi ideali sì , ma ponendoli come di fatto impossibili da realizzare..
          Essi invece non sono ideali, ma doni per la custodia dei quali, che poi è un viverli, il Signore dona Grazia sufficiente e sovrabbondante.”

          I comandamenti di Dio non sono impossibili, in generale, ma ci sono situazioni nelle quali la loro osservanza non è de facto possibile senza una nuova colpa.

          Vedi l’esempio che ho fatto sopra sul divorziato risposato che vorrebbe vivere in castità ma non può farlo perché sfascerebbe la famiglia con grave danno dei figli.

          O la ragazza che vorrebbe vivere la castità prematrimoniale ma il suo ragazzo non l’accetta. Quanti sono oggi i giovani che non accettano la castità assoluta prematrimoniale (che in molti casi vorrebbe dire arrivare illibati a 35 anni se non oltre, visto che oggi molti possono sposarsi oltre i 30 anni e la Chiesa mette sotto peccato anche la contraccezione, perciò fin quando non possono mettere su famiglia non possono avere rapporti sessuali) ? Pochi.

          E se un ragazzo o una ragazza è fidanzato con una di queste persone (ovvero il 99% delle persone anche tra i cattolici) che fa, sta solo tutta la vita fin quando trova quella persona su 100 che accetta la castità assoluta prematrimoniale?

          È solo per mostrare che la Grazia di Dio è sufficiente per non compiere il peccato mortale, ma possono esserci situazioni e circostanze che limitano de facto la libertà degli individui (come quelle che ho testè esposto) e in questi casi il peccato è solo veniale.

          E la Grazia di Dio è sufficiente solo per il peccato mortale, non per evitare il peccato veniale, lo dice il Concilio di Trento dogmaticamente.

          Concilio di Trento (D. B. 833)
          “Se alcuno dirà che l’uomo una volta giustificato non possa più peccare… o al contrario che possa in tutta la sua vita evitare i peccati anche veniali, se non per uno speciale privilegio di Dio, come tiene la Chiesa in riguardo della B. Vergine, sia scomunicato”.

          Riguardo a questo

          “L’ottica del Papa, camminare sempre verso un bene possibile, è bella, ma è puramente sociologica, non tiene conto della Grazia di Dio se non come Ideale.”

          Come ho mostrato l’ottima del Bene possibile è semplicemente REALE. L’ottima invece che vede tutti, in qualsiasi circostanza, in grado di rispettare i comandamenti, e quindi in qualunque caso non lo faccia sta peccando mortalmente, è un’ottica massimalista ed estremista (l’estremo opposto del luterano “pecca fortiter sed crede fortius”) che non tiene conto delle situazioni concrete ma solo del precetto astratto.

          Il Concilio di Trento (D. B. 828) infatti afferma che “Se alcuno dirà che i precetti di Dio sono impossibili a osservarsi anche all’uomo giustificato e costituito in grazia sia anatema”.

          E questo è vero, ma come mostrato sopra non va inteso in senso assoluto. Mi spiego: quando il Concilio di Trento mette sotto anatema chi afferma che sia impossibile, per l’uomo giustificato, osservare i precetti, non va inteso in senso assoluto ma solo come possibilità di evitare, con la Grazia di Dio, il peccato mortale (ripeto: mortale) poichè vi sono circostanze dove, venendo meno l’imputabilità, trasgredire un precetto divino è, per chi lo commette, peccato veniale, che non è incompatibile con l’Eucaristia nè richiede il fermo proposito di non peccare più per essere perdonato (a differenza del peccato veniale).

          Lo dico perché ad esempio ho visto gente tacciare (ignorantemente) di eresia il Papa usando quel Canone, perché il ha detto che in alcune circostanze possa essere impossibile agire diversamente (tipo astenersi dagli atti propri dei coniugi col nuovo compagno o la nuova compagna) senza macchiarsi di una nuova colpa (Al 301).

          Ma questo non tiene conto che in quelle situazioni (ad esempio i risposati che hanno figli e non possono permettersi di rischiare di sfasciare la famiglia, o si trovano in una condizione di coscienza incolpevolmente erronea, anche quella trattata da Al), non avendo la libertà di agire diversamente, il peccato di quelle persone è solo veniale, nonostante trasgredisca un precetto divino in materia grave (Vedi il Catechismo al 1862) e quindi non si rientra sotto la condanna del Concilio di Trento nel dire che quelle persone non possono agire diversamente.

          Questo perché, se è vero che la Grazia di Dio fa si che l’uomo possa non commettere peccato MORTALE, sul peccato veniale la questione è ben diversa, tanto è vero che il Concilio di Trento stabilisce dogmaticamente che è impossibile non peccare almeno venialmente, a meno di non aver avuto uno speciale privilegio come quello della Madonna, vedere il Canone da me riportato sopra.

          Ci sono situazioni irregolari dove il bene possibile, a causa di situazioni contingenti è che condizionano l’individuo, non è il bene pieno? La risposta è si, e in queste situazioni il peccato è per l’appunto veniale.

          Non è quindi sociologica l’interpretazione del Papa, ma profondamente teologica e realistica.

      • G. Gervasi ha detto:

        @ Marco
        le solite frignaccie di un sessantottino invecchiato ma con la “revolution” ancora nel cuore.

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      W il potere temporale dei papi! A quando avremo di nuovo un Papa col triregno?
      Non scherzo. Se un papa non comanda che papa è?

  • Sergio61 ha detto:

    In tutta questa storia, commentata in maniera pedestre dal turiferario “Andrea Tornielli”, mi sorge una domanda: Tornielli dice che il Gran Cancelliere defenestrato per motivi di “condom” sparsi in Africa e Asia…non fosse al corrente di quell’ iniziativa…e che lo avrebbe saputo solo dopo…
    Io mi domando…come in tutte le cose serie…ESISTE UNA CITAZIONE…UNO STRACCIO DI DICHIARAZIONE DIRETTA DEL GRAN CANCELLIERE CHE AFFERMA DI NON ESSERE STATO AL CORRENTE DI QUELLA FACCENDA? Perchè se non esiste nessuna dichiarazione…nessun link…la cosa è veramente grottesca. Io non ho trovato nulla…e non vorrei che fosse una delle tante bufale che Tornielli pubblica…solo per “incensare”….

  • raffaele ha detto:

    Siamo alla presenza di un Papa-Re che esercita il potere. Con buona pace del dialogo e della comprensione delle opinioni opposte. Con BXVI sarebbe stato impossibile, da lui venivano sempre esempi di mitezza e umiltà.
    Anche la scelta dei cardinale segue la logica di consolidare il potere del Papa-Re, senza concedere spazio a chi rappresenta una visione diversa. Anche qui la discontinuità rispetto al papa precedente è evidente, lui dava spazio anche a chi non la pensava come lui.

    • Marco ha detto:

      Ma non tutti i Papi l’hanno fatto. Basti pensare a San Pio X e al sodalitium pianum.

      • Iginio ha detto:

        a parte il fatto che il Sodalitium Pianum non lo mise in piedi Pio X, allora da che cosa si distingue la prassi di governo di un modernista? Dalla retorica e basta? Dov’è il cambiamento?

      • Mino ha detto:

        Lo scopo del sodalitium pianum era scovare i modernisti infiltrati nel clero che volevano minare la verità evangelica. Bergoglionate invece vuole “scovare” chi vuole rimanere fedele alla dottrina e non adeguarsi alla sua suprema volontà.

        • Mino ha detto:

          Bergoglio …

        • Marco ha detto:

          @Mino

          “Lo scopo del sodalitium pianum era scovare i modernisti infiltrati”

          Col sodalitium pianum ci sono andati di mezzo anche sacerdoti che non centravano nulla col modernismo. Bastava un nulla per far scattare i sospetti.

          ” Bergoglio invece vuole “scovare” chi vuole rimanere fedele alla dottrina e non adeguarsi alla sua suprema volontà.”

          Bergoglio non sta facendo nulla di diverso da quanto fatto da altri papi autoritari del passato. Il fatto che Bergoglio sia un liberale non è un problema, esiste anche una applicazione ortodossa liberale della dottrina, non è solo l’applicazione conservatrice ad essere possibile o corretta.

      • G. Gervasi ha detto:

        @ Pio X
        ….. ed é riuscito a salvare la chiesa durante il suo pontificato dal cancro del modernismo.
        Pio X avrebbe trovato l’idea che un suo successore fosse un accanito modernista, un violento ed un vendicativo, dotato di un modestissimo assetto teologico, propulsore di una liturgia sciatta, e caratterialmente un codardo, semplicemente rivoltante.
        Lei no?

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Faccio molti sforzi, ma ormai non riesco più a considerare le vicende vaticane con serietà. Se non fosse per un rigurgito di serietà, direi che mi scappa da ridere. Ogni giorno mi metto a compulsare i vari siti di notizie e commenti specializzati in materia, ansioso di trovare l’ultima barzelletta e ogni giorno ne trovo una nuova. Mi sono fatto una raccolta di barzellette vaticane degli ultimi tre/quattro anni: c’è da scompisciarsi dalle risa! Amici che commentate su questo blog, buttatela sul ridere così non vi farete il sangue amaro!

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      @ Alessandro

      Quali amenità sullo SMOM sono state scritte?

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      @ Iginio

      1. Scusi, Vittorio Emanuele era principe ereditario in esilio ed ora è principe ereditario non più in esilio: si è comportato male in esilio e poco dopo il rientro in Italia è stato addirittura arrestato. Conosco la storia della mia regione. Che cosa c’azzecca (con l’apostrofo) Carlo Alberto con questo suo discendente? Prende la corona inglese: le pare che il principe Carlo possa essere un degno successore della regina Elisabetta?
      2. E’ lei che detta l’agenda al Papa? Ma che titolo ha per farlo?
      Stabilisce lei che il Papa dovrebbe occuparsi dei Gesuiti e non dello SMOM. Ma come fa a dire che il Papa si comporta a capriccio e non secondo le leggi?
      3. Che il Papa possa ordinare qualsiasi cosa a chicchesia non è una salesianata, lo dice il Codice di Diritto Canonico e anche Cristo e comunque lasci stare i Salesiani. La pianti lì una buona volta di insultare 15.500 persone per il solo fatto che sono salesiani. Io non ho la testa “salesiana”, ho la mia testa. Basta!!!!
      Io sono appassionato di storia e ripeto la pianti lì di tirare in ballo salesiani di Torino e la panzana dell’”autogestione” in Iugoslavia, perché si rispecchiava lo stato dell’uomo nel paradiso terrestre prima del peccato (non creda al salesiano sloveno, certo che esistono i salesiani intelligenti, esistono purtroppo anche le persone come lei che usano l’intelligenza dove fa loro comodo).

      cit. “Il sovrano è tale perché è garante della legge e amministra la giustizia, non perché può fare quello che gli pare.”

      Il sovrano è tale perché un ordinamento giuridico gli consente di essere tale. Poi sarà un buon sovrano o un cattivo sovrano, ma non è sufficiente essere garante della legge e amministrare la giustizia: la legge può essere perversa e la giustizia può essere ingiusta (scusi il bisticcio di parole, ma è così).

      “cit. Il Papa non è sovrano assoluto bensì vicario di Cristo.”

      Il Papa è vicario di Cristo e contemporaneamente sovrano assoluto dello Stato della Città del Vaticano. Ma anche come Vicario di Cristo ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente (CIC c.331).

      cit. “Nemmeno Dio “fa quello che gli pare”, checché ne pensasse Occam (o ne pensino i musulmani, i quali coerentemente ammazzano i presunti nemici inneggiando a Dio).”

      Infatti, Dio non può creare il circolo quadrato perché non può violare il principio di contraddizione, né fare il male, perché non può volerlo.

  • Iginio ha detto:

    Aspetti grotteschi:
    1. la pretesa di far dimettere il capo di un Ordine Sovrano, che come tale deve essere liberamente scelto da coloro a cui compete; o siamo forse ritornati al tempo dei papi che imponevano o detronizzavano re e imperatori? Oppure ha ragione il Catholic Herald, quando avverte che con un tale precedente allora un domani per esempio lo Stato italiano potrebbe intervenire dichiarando di assumere il controllo di quella finzione giuridica che è la Città del Vaticano: tanto l’importante è tutelare gli interessi superiori!
    2. la ridicola precisazione dell’annullamento dei decreti dell’ormai ex Gran Maestro a partire dal 6 dicembre; e perché non da un giorno o una settimana prima o da tre giorni dopo? Per salvare il tedesco? Ma questa gente ha una vaga idea di ciò che significa il Diritto, la Legge (che non è un peso farisaico ma è ciò che serve a tutelare la Giustizia)? Ma come si fa a sanzionare scemenze simili firmate oltretutto da un cardinale segretario di Stato?
    (nota per i saccenti: sanzionare significa rendere vigente mediante sanzione, non significa punire).
    3. Burke è stato mandato ai Cavalieri di Malta proprio da papa Francesco…

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      Iginio,
      siccome il Papa è il Superiore Supremo dei Salesiani, mi sento tirato in ballo per difenderlo.
      Grottesca è la sua visione delle cose.

      1. La Sovranità di un Ordine non autorizza l’Ordine a disobbedire al Papa. O forse lei sostiene le tesi di Guglielmo di Occam che diceva che l’Imperatore era indipendente dal Papa? Se il Sacro Romano Imperatore e i re cattolici sono inferiori al Papa tanto che possono essere deposti da lui, a maggior ragione il Papa può chiedere che il Superiore di un Ordine religioso si dimetta per il bene della Chiesa e dell’Ordine.
      Lo Stato Italiano è superiore a quello del Vaticano solo come superficie, si tratta di due Stati indipendenti. Il Catholic Herald ha fatto un paragone fuori luogo. Poi lo Stato della Città del Vaticano non è un finzione giuridica ma è un soggetto di diritto internazionale.
      2. Il Papa ha giurisdizione universale su tutte le istituzioni e su tutti i cattolici del mondo, quindi può annullare qualsiasi norma emanata da un Ordine religioso. Penoso e non ridicolo è pensare che il Papa abbia una giurisdizione limitata dal Diritto e dalla Legge. Il Segretario di Stato è poi l’Autorità ecclesiastica preposta a questo tipo di questioni.
      3. Burke non è stato mandato ai Cavalieri di Malta come vice-papa, ma con dei compiti precisi, non sostituisce il Papa.

      • Iginio ha detto:

        Vedo che le sfugge un punticino piccolo piccolo. L’Ordine non ha disobbedito al Papa: è il Papa che si è intromesso in una questione che non lo riguardava, violando le leggi in modo marchiano. In parole povere: ha commesso un abuso. Il fatto che sia il superiore non cambia i termini della questione, anzi li aggrava, poiché avrebbe dovuto dare il buon esempio. Occam piace a lei, dato che accetta il volontarismo di chi nega che esistano leggi inviolabili e afferma: “Stet pro ratione voluntas” (è latino, oggi i salesiani non lo studiano più, se lo faccia tradurre). Ma forse a lei piacciono le monarchie assolute, malgrado i salesiani di oggi facciano i “democratici”.

        • Don Ezio Fonio ha detto:

          Iginio. Si vergogni! Io ha frequentato il liceo classico statale Carlo Alberto e sono diventato salesiano dopo la laurea in scienze biologiche.
          Lasci stare i salesiani che sono 15500 io sono uno: Ezio Fonio. Punto.
          A parte che non è proprio vero i salesiani facciano i democratici, perché le nostre Costituzioni non prevedono la democrazia interna, come invece quelle dei Domenicani e dei Francescani, per esempio.
          A me non piacciono le monarchie assolute e neanche le monarchie. Si immagini l’Italia di oggi: invece di Grasso avremmo un Vittorio Emanuele IV di Savoia: un assassino, uno che ha fatto soldi vendendo armi e trafficando con donne di malaffare (casinò di Campione), un violento.
          Occam proprio non mi piace, io sono per san Tommaso d’Aquino.
          Venendo al tema, se il Papa è superiore e ha dei buoni motivi per intervenire in un Ordine religioso ha il dovere di intervenire, non ha commesso nessun abuso.
          Il Papa deve dare il buon esempio di che cosa? di lasciare che ognuno faccia i cavoli che vuole?
          Il punticino che mi sarebbe sfuggito è questo. L’Ordine ha tentato di resistere al Papa, quando è stata nominata una Commissione d’indagine, vantando il fatto di essere un Ordine Sovrano.
          Al Papa può riguardare qualsiasi cosa: potrebbe chiedere a lei o a me di non scrivere più su questo blog. Dovremmo obbedire.

          • Alessandro ha detto:

            Per favore, veda di dare una occhiata al manuale del prof. Conforti di diritto internazionale pubblico. Eviterebbe di scrivere certe amenità sullo SMOM.

          • Iginio ha detto:

            1. A me invece le monarchie piacciono (come piacevano, diciamo così, anche a Tommaso d’Aquino), ma non quelle assolute. Il fatto che lei ce l’abbia coi Savoia è grottesco: intanto, nessuno può sapere che cosa sarebbe successo se fossero rimasti sul trono in Italia, quindi è assurdo giudicare un’eventualità impossibile da verificare (il Vittore Emanuele che cita lei si è comportato così in esilio, non da principe ereditario); per giunta, lei è piemontese! Ma la conosce la storia della sua regione? Lo sa chi era il Carlo Alberto del collegio dove dice di aver studiato?
            2. Se il Papa si preoccupa di quello che avviene nelle congregazioni e ordini religiosi, dovrebbe preoccuparsi di ben altro che lo SMOM, a partire dai gesuiti medesimi.
            E poi: il Papa deve preoccuparsi delle cose che non vanno? Appunto: e allora cominci lui a comportarsi secondo le leggi e non a capriccio, solo per colpire chi non gli è simpatico o chi non fa parte della cricca al potere (un curioso miscuglio di tedeschi e sudamericani).
            3. Dire che il Papa può ordinare qualsiasi cosa a chicchessia, è una salesianata che non merita risposta. Ci sono secoli di dibattito su questo punto: vada a studiare la storia seriamente e non come facevano i suoi confratelli torinesi, secondo cui nella Iugoslavia di Tito c’era l'”autogestione” perché si rispecchiava lo stato dell’uomo nel paradiso terrestre prima del peccato (questa scemenza me l’ha raccontata ridendo proprio un salesiano, sloveno però, che aveva avuto la ventura di studiare a Torino da giovane: come vede, esistono i salesiani intelligenti, anche se non in Italia e tanto meno all’UPS).
            Il sovrano è tale perché è garante della legge e amministra la giustizia, non perché può fare quello che gli pare. Il Papa non è sovrano assoluto bensì vicario di Cristo. Nemmeno Dio “fa quello che gli pare”, checché ne pensasse Occam (o ne pensino i musulmani, i quali coerentemente ammazzano i presunti nemici inneggiando a Dio).

      • G. Gervasi ha detto:

        @ Don Ezio
        I salesiani, al contario dei gesuiti, non hanno un voto di obbedienza particolare al papa. E non risulra che il papa sia il superiore supremo dei salesiani. Questa posizione nella regola salesiana semplicemente non esiste. Ho letto la regola di San Giovanni Bosco, e Lei stà dicendo fandonie.
        Poi é evidente che Lei non ha la più pallida idea del diritto, ma insista a blaterare lo stesso su questioni che Lei non comprende.

  • Giovanni Scalese ha detto:

    C’è anche un altro “precedente”: quello col Card. Sarah, al quale aveva detto di occuparsi della “riforma della riforma”, salvo poi rimangiarsi tutto…

  • Dorotea ha detto:

    Spett.le Dott. Tosatti,
    nel ringraziarla per aver messo insieme i cocci, lei scrive: “Ma la lettera c’è. E forse dal colloquio con il Papa lui aveva capito di dover consigliare severità al Gran Maestro, salvo trovarsi sconfessato subito dopo. C’è almeno un precedente…”
    Ciò che vorrei dirle è che il “precedente” non è da ascriversi solo al caso Pell, purtroppo ci sono tanti precedenti analoghi nella storia di Bergoglio. Studiando un po’ la sua storia di primate argentino, una delle sue caratteristiche è sempre stata quella di dare un ordine o un comando, salvo poi “sconfessare” di aver dato tal comando o ordine, quando le cose si mettevano male. Lo stile di Bergoglio è questo, lui stesso ha confessato più volte la sua inattitudine al comando con il quale ha commesso molti errori. Il punto è che delle conseguenze dei suoi errori non ha mai chiesto scusa a nessuno. Lui ordina, comanda e impone, lo ha detto “mi piace più una Chiesa che sbaglia, ad una chiesa inerme…”, naturalmente chi sbaglia paga, ma quando è lui a sbagliare sarà qualcun’ altro a pagare. Sono convinta anche io laddove lei dice: “ma se i diretti interessati – cioè i Cavalieri – ingoiano questo rospo, nessuno può protestare al posto loro…” ed infatti questo metterà fine alla vicenda con due opzioni: la prima le dimissioni del cardinale Burke; la seconda che il Papa lo terrà ancora per qualche tempo, facendolo passare quale atto della sua misericordia mettendo anche la parola fine ai Dubia. Perché tutto questo ruota attorno alla richiesta dei 4 cardinali.

    • wp_7512482 ha detto:

      Grazie per le informazioni relative al periodo argentino. Non lo sapevo.

    • Luigi ha detto:

      Intanto in America al card. Burke è stato assegnato il premio di difensore della fede, dell vita e della famiglia… mi vien da ridere a pensare come faranno a silurarlo da Roma. Certo Roma lo puo’ fare, eccome, ma ora l’operazione è decisamente piu’ difficile per le possibili implicazioni oltreoceano…
      Allego dal blog di Socci:
      https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1224066011047607&id=197268327060719

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      @ Dorotea

      Sì sa che i Gesuiti sono portati a comandare, è qualcosa che hanno ereditato dal loro fondatore…
      Ad ogni modo, è meglio comandare e sbagliare che stare a guardare e non fare nulla. Diceva un Maestro dei novizi salesiano: Chi fa falla, chi non fa è un fallito.
      Se poi degli errori dei superiori debba pagare un inferiore, è vero, ma non è giusto. Chi ha sbagliato a dare un ordine, deve saper rimediare in qualche modo quando se ne accorge.
      Non sappiamo che cosa centri il Card. Burke in questa vicenda. Vedremo.

      • Iginio ha detto:

        magari ai salesiani il maestro dei novizi poteva insegnare anche la grammatica. Si scrive “non sappiamo che cosa C’ENTRI”, non “centri”.

        • Don Ezio Fonio ha detto:

          Grazie, Maestro! Che cosa vuole ci vedo poco e sono distratto. Lasci perdere: questo Maestro dei novizi cui alludevo non è stato il mio Maestro. Poi non se la prenda con i maestri dei novizi. Il discernimento per la professione religiosa non comporta un esame di grammatica in nessun ordine religioso. Io non so se lei è laico, cardinale, antipapa, prete o che cosa. Lei sa che io sono salesiano, sa dove abito e pratica lo sport di mandare messaggi contro i Salesiani in genere. Ma le pare corretto?

      • G. Gervasi ha detto:

        @ Don Ezio
        Dorotea ha perfettamente ragione. Bergoglio lascia che altri paghino per i suoi sbagli. Questa si chiama codardia e mancanza fondamentale di un senso di fairness e di giustizia. Mancanza di virtù cavalleresche par excellence. Ma che uomo é questo Bergoglio?
        Uno con la spina dorsale, su cui si possa fare affidamento, certo non lo é. Vedi il Cardinale Sarah, olche che il Cardinale Pell ed altri.
        L’alternativa, poi, non è tra prendere decisioni sbagliate o fare nulla. Una persona che é stata eletta papa deve prendere le decisioni giuste, essere prudente, saggio, e lasciarsi consigliare prima di decidere.
        E poi, che a lui piaccia una chiesa che sbaglia piuttosto che una chiesa che fa nulla: che cosa vuol dire? La chiesa non può mai fare nulla: é la chiesa orante perlomeno, che non ha bisogno di decisionisti allo sbaraglio. Preferenze personali di un vecchio volpone (che il concetto di libertà sembra non avere ancora capito) e di un rivoluzionario a tavolino e a costo degli altri. Uno che non sarebbe mai dovuto essere eletto papa.
        E poi c’é una grande virtù, di cui in Bergoglio non esiste nemmeno l’ombra: la magnanimità.
        Come salesiano un pó attempato, avrà forse avuto modo di ascoltare qualche conferenza di Mons. Mathias, Arcivescovo di Madras: la magnanimità é una virtú
        che lui amava in modo del tutto particolare e su cui parlava volentieri.
        Infine, faccia da bravo salesiano semplicemente il paragone tra come agiva Don Bosco e come agisce questo infelice pontefice. Adesso quest’ultimo é impegnato nel distruggere (pardon, normalizzare)
        l’ordine benemerito delle Francescane dell’Immacolata.
        Quello che ha combinato con la controparte maschile, evidentemente, non gli é bastato. Questa é furia diabolica e null’altro, come lui stesso in un incontro con i resti dell’ordine maschile, ebbe, in maniera sconcertante, a constatare. E constatò anche che lui ne é stato l’autore.

    • Romano De Simone ha detto:

      A mio avviso solo gravi ragioni di opportunità possono aver determinato le dimissioni del reggente, ed è verosimile che il gesuita Bergoglio abbia ricevuto informazioni dall’organizzazione spionistica segreta mondiale dei Gesuiti, denominata “OPUS.DEI”, riguardanti il Vaticano e lo stesso Ordine di Malta…..

  • rosa roccaforte ha detto:

    Mamma mia, che commento ! La fiera del curialese e del leccacalzinismo !
    O del trollismo ?

    • Beatrice ha detto:

      @Rosa Roccaforte

      Don Ezio non è un troll, è veramente un sacerdote salesiano che commenta su questo blog ormai da diverso tempo.

  • Mino ha detto:

    I puttanieri di tutto il mondo sprovvisti di condom adesso sanno a chi e dove rivolgersi: ai pulisci-cessi tedeschi di Casa Santa Marta.

    • Marco ha detto:

      In effetti meglio che prendano l’Aids, giusto?

    • Don Ezio Fonio ha detto:

      Mino, si vergogni di offendere il Santo Padre e moderi i toni!

      • G. Gervasi ha detto:

        @ Don Ezio
        Il Suo tono verso Mino non mi piace.
        Non risulta che il dott. Tosatti La abbia incaricata di disciplinare i partecipanti al blog.
        Lei non ha alcun diritto verso di loro.
        Si moderi, e si limiti ad esprimere le Sue opinioni, per quanto problematiche, e la finisca con ammonimenti ai,
        e disciplinamenti dei, partecipanti al blog.

  • Giovanna ha detto:

    Perché nessuno ricorda che il fratello di Boeselager è stato da poco intruppato nello Ior?

  • Don Ezio Fonio ha detto:

    Dott. Tosatti,
    la ringrazio per aver raccolto tutti i pezzi della questione.
    Risulta evidente che la questione dei preservativi è una scusa per lotta di potere ai vertici dell’Ordine.
    Dovrebbe essere chiaro che le prerogative sovrane dell’Ordine non sono per attuare iniziative autonome e non condivise col Papa, ma per poter meglio perseguire le finalità dell’Ordine.
    Quando ci sono troppi contrasti ai vertici di un Ordine e quando uno dei contendenti è coinvolto in qualche modo (per via dei famigliari) nelle strutture finanziarie della Santa Sede, è bene farsi da parte.
    Non vedo durezza nel Sovrano Pontefice, vedo senso di obbedienza nel Gran Maestro.
    Anche Gesù il Misericordioso scacciò i venditori dal tempio in modo violento. Qui, per il buon senso del Gran Maestro, il Papa non è stato costretto ad agire più pesantemente.

    • Claudio F. Lanzi ha detto:

      A mio avviso dobbiamo aspettare e vedere come andrà a finire questa storia. Il papa avrà agito duramente, come pure fece Gesù, ma bisogna vedere verso quale fine. Se il fine, appunto, è dar manforte ai tedeschi per trasformare l’Ordine da cavalleresco e sovrano ad una semplice Ong dedita solo all’assistenza dei poveri e non anche alla difesa della fede cattolica… Beh non mi pare una gran cosa da fare per un papa della Chiesa.

    • Iginio ha detto:

      Guardi che quello che avrebbe dovuto farsi da parte è stato reintegrato per volontà del papa. Lasci perdere la logica in salsa salesiana e ragioni sulle cose serie. Ma mi rendo conto che chiedere a un salesiano di oggi di essere serio è fatica sprecata.

      • Don Ezio Fonio ha detto:

        Iginio, dia a me del cretino, se crede, ma per favore non denigri 15.500 salesiani del mondo!

        • Iginio ha detto:

          Ha ragione. In effetti ricordo con simpatia due salesiani – di cui uno giovane – da cui mi confessai, i quali portavano l’abito talare. Quando chiesi loro che ne pensavano i confratelli, sorrisero e cambiarono discorso. Ricordo con assai minor simpatia i papaveri dell’UPS, un parroco che o il direttore del Bollettino che inneggiava ai poveri noglobal vittime delle provocazioni della polizia, salvo finire parroco nella chiesa del funerale dei Casamonica.

        • Iginio ha detto:

          Poi magari, passata la stizza, risponda alla mia obiezione sulla faccenda dei cavalieri, eh.
          A proposito di salesiani: le hanno mai raccontato di don Franco Amerio, uno dei pensatori cattolici più seri del Novecento, parcheggiato a Valsalice irriso dai confratelli perché considerato superato? Che cime, eh…

          • Don Ezio Fonio ha detto:

            Non so che cosa le devo rispondere alla sua obiezione sulla faccenda dei cavalieri.
            Ho conosciuto don Franco Amerio al Valsalice, nel cui Museo ho lavorato trent’anni della mia vita.
            Don Amerio non era parcheggiato al Valsalice, era il titolare della cattedra di storia e filosofia del liceo classico pareggiato, un tipo di scuola che comportava di vincere un concorso pubblico per assumere l’insegnamento. Considerato uno dei licei più prestigiosi d’Italia, per cui i salesiani vincitori di cattedra non venivano spostati in altri Istituti, pena la possibilità di dover avere tra i piedi un docente laico magari comunista ed ateo. Se poi qualcuno dei confratelli lo irrideva non lo so. Certamente chi l’ha fatto, ha solo dimostrato la sua ignoranza e stupidità.

    • Alessandro ha detto:

      Lei dimentica che lo SMOM e’ uno Stato sovrano, internazionalmente riconosciuto. E non è cosa da poco.

    • Antonio ha detto:

      Quando viene effettuata un’ingerenza indebita nei confronti di un soggetto di diritto internazionale, che viene considerato tale e definito sovrano, non si può poi pretendere di essere esenti da critiche. In questa occasione Il Vaticano non ha proprio fatto una bella figura……..

      • Don Ezio Fonio ha detto:

        Invece lo SMOM dove due dirigenti litigano tra di loro e uno dichiara di non sapere nulla sulla distribuzione di preservativi che figura ha fatto?

        • Antonio ha detto:

          Non si è trattato di “due dirigenti che litigano fra loro”, lo SMOM non è una ASL! Si è trattato del Gran Maestro di un Ordine riconosciuto Sovrano anche dal Vaticano che sostituisce – a ragione od a torto – un suo sottoposto. Ed è un atto interno sul quale un intervento esterno non è giuridicamente ammissibile, non si tratta di questioni di fede. Mi auguro di essere stato chiaro.