IL MINISTRO FEDELI FA UN ALTRO SCIVOLONE NELLO SCAMBIO DI CORTESIE E RIVERENZE CON AVVENIRE. IL GENDER C’È O NON C’È?

20 Dicembre 2016 Pubblicato da

Marco Tosatti

Ho letto con rispetto e interesse lo scambio di cortesie fra il Ministro della Pubblica Istruzione Fedeli e il direttore del quotidiano dei vescovi, Avvenire. Giornale a cui il neo-ministro deve essere grata anche perché ha elegantemente sorvolato su quello che è stato e continua ad essere il principale problema di questa nomina. Cioè il fatto che il ministro della Pubblica istruzione ha scritto sul suo CV di essere laureata (non vero) e poi l’ha fatto sparire.

Il neo ministro deve essere grata ad Avvenire anche perché la sua new entry nel governo è stata qualificata come “debutto”,”Il debutto” ha provocato non poche lettere dai lettori di Avvenire, a cui il direttore ha risposto come vedete QUI. Ma Avvenire, elegantemente, non ha fatto cenno al dettaglio, forse rilevante, trattandosi di un ministero molto specialistico, della totale lontananza in tutta la sua carriera politica e sindacale dal mondo della scuola e dell’istruzione. E non perché Valeria Fedeli non ha la laurea, e neanche il Diploma di Media Superiore. Avrebbe potuto benissimo aver fatto la maestra, o la bidella, e conoscerebbe quel mondo più di quanto non lo conosca adesso.

Ma allora, perché l’hanno fatta Ministro della Pubblica Istruzione? E’ questa la domanda a cui fino ad ora non c’è stata risposta.

Nella risposta però al direttore di Avvenire il neo-ministro entra di nuovo in contraddizione con se stessa. Vedete che cosa scrive: “…Non ho mai fatto riferimento a una supposta “teoria gender”, tanto meno a una “ideologia”, non solo perché il pensiero ideologico mi è strutturalmente estraneo, ma perché una simile ideologia, ammesso che esista, e non è mai stata d’ispirazione per l’operato mio, o del Parlamento o del governo. Vorrei che la parola gender uscisse dal nostro vocabolario in questa accezione minacciosa…”.

Bene. Ma allora perché nell’intervista che ha rilasciato a sua difesa, parlando di quelli del Family Day, afferma: “Loro mi detestano per essermi schierata contro, per aver difeso la teoria del gender, ed evidentemente non possono accettare che mi occupi di scuola”.

Insomma, si da della laureata e non lo è; definisce questa comprensibile bugia come “infortunio lessicale”; cerca di cancellarne le tracce dal web; e adesso prima dice che ce l’hanno con lei “per aver difeso la teoria gender” e poi nella lettera a Tarquinio sostiene che lei e la teoria gender non si conoscono, non sono mai stati presentati.

Secondo voi, in un Paese diverso, e senza tutte le complicità femministe, politiche e giornalistiche, sarebbe ancora Ministro della Pubblica Istruzione?



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8 commenti

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Grande saggezza nel commento di Andrea M (“In una Chiesa normale, Tarquinio sarebbe direttore di Avvenire e Galantino segretario della CEI?”) e nel commento di Nat (“Il direttore di Avvenire come tutti “tiene famiglia “: così da corifeo dei principi non negoziabili di ieri, oggi è passato tra i turiferari, domani… si vedrà”).
    Tarquinio deve ben sbarcare il lunario!
    In quanto a Galantino, beh, lui non si discute. Galantino dixit, punto e basta.
    Circa la Fedeli, sto per finire l’inchiostro quindi mi fermo.

  • Nat ha detto:

    Il direttore di Avvenire come tutti “tiene famiglia “: così da corifeo dei principi non negoziabili di ieri, oggi è passato tra i turiferari, domani… si vedrà

  • Stefano ha detto:

    Sono tutti impresentabili: la fedeli, che mente su tutto: promessa di lasciare la carica in caso di sconfitta al referendum; titolo di studio, teoria gender, apparteneza ideologica; tarquinio, che usa il giornale “cattolico” per sdoganare una nemica giurata del cristianesimo, della famiglia e dei bambini, da usare come cavie di teorie immonde; galantino, che da burattinaio dei media ex cattolici Avvenire e TV2000 permette questo spaventoso scempio. Forse dopo aver lisciato l’orrida cirinnà vuole slinguazzare anche la rossa fedeli… Taccio poi dell’occupante la Cattedra che si commenta da solo… Scusate le minuscole: mi perdonerà la mia professoressa di lettere del liceo, ma non riesco proprio ad usare le maiuscole per questi miserabili omuncoli e per questa squallida donnicciola ideologizzata e falsa!

  • Mary ha detto:

    Giuda ha venduto N.S.G.C. per 30 denari, mi piacerebbe saper per quanto l’ha venduto Tarquinio e tutta la sua combricola di giornalisti. Penserete mica che lo faccia gratis vero???

  • Diletta ha detto:

    Tarquinio è talmente viscido in questa sceneggiata che le anguille gli fanno un baffo. La Fedeli ovviamente fa il suo, e tra i due risulta perfino la più apprezzabile: se la gioca benino negando. La linea di Avvenire in questa vicenda è stata incredibile. Credo sia l’unico giornale che non ha dedicato nemmeno una riga alla vicenda della laurea.

  • Andrea M ha detto:

    In una Chiesa normale, Tarquinio sarebbe direttore di Avvenire e Galantino segretario della CEI?

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    la Fedeli fa il suo, com’è giusto facciano i compagni. Casomai, sono i cattolici inani, che lasciano scatenare simili figure. E piuttosto, una speciale menzione di disonore, come al solito, ad “”Avvenire” e al suo editore:
    https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/linformazione-economica-inadeguata-di-avvenire/

  • Raffaele ha detto:

    Avvenire e Tarquinio si vergognino di essere così proni all’ultima arrivata a palazzo!