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CAMPARI – DE MAISTRE. “PENSIERI CONTRO-RIVOLUZIONARI”. UN LIBRO NATO DA UN BLOG PER LEGGERE LA REALTÀ NELLA CHIESA E FUORI.

4 Dicembre 2016 Pubblicato da Marco Tosatti

campari

Marco Tosatti

Sono tempi tempestosi, fuori e dentro la Chiesa, e in mezzo a venti e maree c’è bisogno ogni tanto di dare un’occhiata a mappe e cartolari, per cercare di non perdere del tutto la bussola. Questo ci è venuto in mente leggendo un libro: “Pensieri controrivoluzionari” edito a Historica Edizioni, e dedicato a fede, società e cultura.

Come spiegano i curatori, il libro “nasce dall’esperienza del sito Campari & de Maistre, sorto nel 2011 davanti ad una pizza e ad una birra come l’ennesimo blog di giovani cattolici…Come può suggerire il riferimento al filosofo Joseph de Maistre, la caratteristica principale di questo spazio online è stata la critica alla modernità, basata sul nostro Credo, unita ad un goccetto di irriverenza: come diceva Chesterton, ‘la serietà non è una virtù’”.

All’inizio del 2016 la redazione del blog ha risposto positivamente all’idea lanciata da alcuni collaboratori. Raccogliere i migliori articoli del blog e pubblicarli in un libro. Ai collaboratori e a qualche altro è stato chiesto di mettere a fuoco un argomento e di scrivere un breve saggio, per approfondire i temi trattati sullo stimolo dell’attualità nel blog.

“Leggendo il libro non si può non avvertire la presenza di una costante, che risponde al nome di divisione (di cui conosciamo bene il padre), la quale si manifesta attraverso una lunga serie di spaccature elencate minuziosamente nei vari capitoli: l’abbandono della fede da parte della Cristianità, l’allontanamentodei popoli dalla Madonna e dai Santi, il rifiuto del reale da parte dell’uomo, la separazione tra fede e ragione, la rottura delle relazioni all’interno della famiglia con l’introduzione di aborto e divorzio, l’incompatibilità tra sesso e genere, l’equiparazione tra verità e menzogna, l’autonomia morale dell’economia e della politica, l’incomunicabilità fra le nazioni, il rifiuto delle proprie radici”: così Alessio M.P. Calò e Francesco Maria Filipazzi chiudono la loro introduzione.

Rischiando di commettere delle palesi ingiustizie, ricordiamo alcuni spunti. Per esempio quello offerto da Riccardo Zenobi in Scienza e Fede, quando afferma che “Innanzitutto, il quesito sull’esistenza di Dio non riguarda né la fede né la religione: riguarda la ragione. Tale quesito infatti non è nato all’interno di nessuna religione (e quindi non è una questione di fede), ma è nato all’interno dell’indagine filosofica. Storicamente, i primi a porre in maniera scientifica la domanda sull’esistenza o meno della divinità sono stati i filosofi greci, non i mistici orientali o i sacerdoti pagani”. Con buona pace degli ateisti contemporanei, che sostengono che Dio è un problema da bigotti.

E ancora, sempre da Zenobi: “Certo, potreste farmi notare che molti oggi pensano che la ragione da sola non può dimostrare l’esistenza di Dio, e che quindi la sola ragione non fa altro che portare ad un agnosticismo: ignoramus et ignorabimus, non sappiamo e non sapremo. Peccato che questa sia una posizione preconcetta e dogmatica, imparentata strettamente col relativismo. Coloro infatti che ritengono che la ragione da sola non dimostri l’esistenza di Dio dovrebbero perlomeno dimostrare questa asserzione, altrimenti siamo legittimati a ritenerla una semplice supposizione. Mentre aspetto che gli assertori del pensiero debole dimostrino ciò che dicono, passerò a definire cosa si intende con il termine fede, che spesso viene a bella posta ritenuto un sinonimo di ignoranza”.

E poi mi ha incuriosito un altro saggio, “La via esoterica al transgenderismo”, firmato da Amicizia San Benedetto Brixia. “Sotto il profilo psicologico è forse il più celere caso di parricidio scientifico, in quanto l’affermazione dei diritti LGBT demolisce senza possibilità di appello le analisi crudamente omofobe, formulate dai capi-scuola della disciplina un pugno di decenni fa. Storicamente invece la rivendicazione omosessualista e transessualista consente un avanzamento di grado nell’itinerario delle prevaricazioni socio-culturali”.

E infine un’analisi, di Francesco Maria Filipazzi, sulla situazione della Chiesa e del Cristianesimo: “Siamo probabilmente di fronte ad uno degli episodi che periodicamente segnano la millenaria lotta fra la Chiesa e il Mondo, con quest’ultimo che cerca di imbrigliare Cristo nelle proprie categorie e nelle proprie logiche, essendo il Vangelo un messaggio troppo dirompente. In vari periodi della storia si è cercato infatti di ridurre il cristianesimo ad un marginale aspetto del vivere civile, di sottometterlo alle autorità mondane e di laicizzarlo. Sta accadendo anche oggi, ma è stato messo in campo un elemento nuovo. Scriveva il cardinaleSiri nel 1970 su Renovatio: «La presente situazione della Chiesa è una delle più gravi della sua storia, perché questa volta non è la persecuzione esteriore a impugnarla, ma la perversione dall’interno. Più grave. Ma le porte dell’inferno non prevarranno”.

L’autore ricorda che il “cattolicesimo depotenziato” proposto da molte associazioni e prelati non è più (e non è mai stato) una via percorribile, in un mondo che rimane comunque ostile al messaggio evangelico, per quanto edulcorato esso sia. Nelle parole del compianto Mario Palmaro, per il pensiero cattolico debole “L’importante è dialogare, meglio evitare divisioni che dire la verità. La verità forse esiste, ma l’uomo non può conoscerla. La verità è un prodotto del dialogo. Anche se sei ignorante, dialoga lo stesso. Bisogna inventare un cattolicesimo sostenibile. Il male non si combatte, si regolamenta. Chi compie il male va capito e giustificato”.

E qui mi fermo. A buon intenditor…


Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa”. 

Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.


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Libri Marco Tosatti

Tag: campari, de maistre, dialogo, fede, palmaro, papa chiesa, ragione transgenderismo, Siri, verità

Categoria: Generale

5 commenti

  • Giovanni da livorno ha detto:
    19 Dicembre 2016 alle 15:00

    A parte il fatto che dovrebbero essere coloro i quali affermano che la ragione è in grado di dimostrare l’esistenza di Dio a provare che la ragione abbia tale potenzialità, ma tant’è: i cattolici hanno l’abitudine din ribaltare l’onere della prova (lo fanno sistematicamente!); dunque, veniamo a noi. Come posso essere sicuro io, essere limitato nel tempo e nello spazio a sapere che la mia logica ed il mio ragionamento valgano al di là del tempo e dello spazio?! Tanto più che la stessa scienza ci dice che, in certi ambiti, non contraddizione e causalità, sono messi in discussione, e che la logica binaria (aristotelica) utilizzata dai “dimostratori dell’esistenza di DIo” e’ insufficiente a comprendere e superare certe aporie, a maggior ragione, non possiamo sapere come funziona un mondo di cui non abbiamo esperienza oggettiva. Non potendo avere tali certezze, la ragione che opera secondo i principi logici sopraddetti e che appartiene ad un essere temporale e spaziale, non è provato che sia lo strumento idoneo per avventurarsi nel mondo metafisico. Giovanni da Livorno

  • giovanni da livorno ha detto:
    19 Dicembre 2016 alle 12:42

    Qui sopra è scritto: “Coloro infatti che ritengono che la ragione da sola non dimostri l’esistenza di Dio dovrebbero perlomeno dimostrare questa asserzione, altrimenti siamo legittimati a ritenerla una semplice supposizione”: se vi interessa io ci posso provare, ma considerato che mi avete fatto sgombrare dal sito Campariecc. (dove sono noto, ed al quale ero disponibile anche a fornire le mie generalità, qualora avessero voluto polemizzare sul serio), non credo che la cosa vi interessi.

    Giovanni da Livorno

  • natan ha detto:
    5 Dicembre 2016 alle 08:08

    “Verrà un giorno…..” (dialogo di fra Cristoforo con don Rodrigo -dai Promessi Sposi di A . Manzoni)

  • Echenique ha detto:
    5 Dicembre 2016 alle 07:05

    Ma il cattolicésimo sosteníbile bergogliano non porta in Chiesa nessuno e, in compenso, manda via tantíssimi, ío per primo. Non voglio niente a che sapere con la nuova chiesa bergogliana. Non me ne frega un tubo. Io voglio la Chiesa di Gesú, quella che non ammette il divorzio, quella della morte in croce di Gesú e anche della risurrezione. Dio si é fatto uomo in Gesú, in nessun altro.

  • Lucius ha detto:
    4 Dicembre 2016 alle 23:35

    Non bisogna arrendersi davanti al male,bisogna lottare abbiamo le armi della Fede per debellarlo.Sono i veri seguaci di N.Signore i più’forti che sanno debellarlo.Se fossimo convinti della nostra Fede,il modo tremerebbe!Diamo un calcio ai sostenitori del pensiero cattolico debole,che rema contro alla barca di Pietro.La Regina delle vittorie,ci ricorda che alla fine il suo Cuore Immacolato trionfera’!Ma possiamo lasciarLa sola?Non possiamo!!!

Marco Tosatti

Marco Tosatti

Sono nato a Genova; ho vissuto a Torino, Genova e – ormai da molti anni – a Roma. Ho sempre voluto fare il giornalista, mi hanno convinto sin da piccolo che si trattasse di una professione nobile e importante. Ho “coperto” molti campi: cronaca, sindacale, parlamentare, educazione e scuola, diplomazia. Dal 1981 mi occupo in maniera continuativa di religione, e vivendo a Roma, in Italia, e in Occidente soprattutto di Vaticano.

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