RICORDI INEDITI SU CAFFARRA. CAFFARRA’S UNPUBLISHED MEMORIES. SUPER EX.

9 Agosto 2019 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Super Ex oggi ci offre ricordi inediti sul cardinale Carlo Caffarra, così legato all’Istituto Giovanni Paolo II che in questi giorni è sotto attacco da parte di chi vuole rovesciare l’insegnamento dei due papi precedenti. Sono ricordi preziosi, e di grande interesse. 

Dear friends and enemies of Stilum Curiae, Super Ex today offers us unpublished memories of Cardinal Carlo Caffarra, so attached to the John Paul II Institute that these days he is under attack by those who want to overthrow the teaching of the two previous popes. They are precious memories, and of great interest. English text below.

Ω

La vicenda dell’ Istituto Giovanni Paolo II stimola in me alcuni ricordi significativi, che riguardano il primo presidente dell’Istituto stesso, il cardinal Carlo Caffarra.

Forse non tutti sanno cosa fece il cardinale durante il Sinodo sulla famiglia.

Vorrei raccontarlo ai lettori, come mi fu detto da lui stesso, in forza di un’amicizia che ancora mi commuove.

“Vedi”, ebbe a dirmi un giorno, rivelandomi il suo comportamento all’epoca del famigerato sinodo, “io volevo scappare, la notte pensavo: domani mattina prendo il treno e torno a Bologna. Poi ho deciso di andare da Benedetto XVI, ho chiesto un incontro urgente al suo segretario, e mi sono recato da lui. Ho iniziato a raccontargli tutto, ma ad un certo punto, vedendolo soffrire troppo, mi sono detto: ‘perché fargli altro male?’ e mi sono fermato. Ma ho deciso di combattere… ”.

Sì, perché Caffara è stato poi il principale protagonista di una battaglia per difendere Humanae Vitae, la cui archiviazione era già stata decretata ab initio.

Bergoglio e i suoi uomini avevano tutto chiaro in testa, sin dal principio, e l’attuale decapitazione di svariati professori è solo l’attuazione concreta di idee già professate ed imposte tramite Amoris laetitia. Ebbene Caffarra fece un intervento, se non ricordo male in 7 punti, che mise i suoi oppositori nell’impossibilità di replicare. Chi lo conosce, sa immaginare la forza che può avere un uomo mite, pacifico, sincero e coltissimo come lui, quando prende la parola in un momento solenne, ed argomenta da pari suo, da vero principe della Chiesa, davanti ad una platea silenziosa ed attenta!

Lo ricordava anche il cardinal Bagnasco, al suo funerale, rammentando che gli interventi del cardinale di Bologna, nelle adunanze della Cei, suscitavano sempre il silenzio e l’ammirazione di tutti, anche dei suoi avversari.

Concluso il Sinodo, come noto, Caffarra fu relegato in un angolino, e reiteratamente sbertucciato e vilipeso, con una mancanza di umanità e delicatezza che sconcerta:

1) anzitutto Bergoglio non rispose ai Dubia, di cui Caffarra era il più autorevole firmatario;

2) in secondo luogo si rifiutò di riceverlo in udienza privata;

3) in terzo luogo, in occasione dell’incontro a Carpi del I aprile 2017, lo evitò per tutta la giornata (questo fatto me lo confidò il cardinale stesso: alla mia domanda esplicita “ma cardinale, il 1° aprile vi siete incontrati a Carpi, e non avete parlato dei Dubia?”, egli rispose: “No, mi ha evitato tutto il giorno, a parte un abbraccio plateale a favore di telecamere”);

4) in quarto luogo non acconsenti alla richiesta di Caffarra ma anche di molti vescovi e sacerdoti dell’Emilia Romagna (e, se non erro, anche del nunzio), di designare come suo successore, a Bologna, lo stesso vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, ma scelse appositamente, per la città felsinea, monsignor Matteo Maria Zuppi, perfetta antitesi del magistero di Caffarra e del suo predecessore, Giacomo Biffi, e,  -guarda guarda -, amico di monsignor Vincenzo Paglia e come lui legato alla Comunità di sant’Egidio!

 

Ma non è finita. Ancora vivo Caffarra, Bergoglio il 16 agosto del 2016 aveva nominato presidente della Pontificia Accademia per la Vita e gran cancelliere dell’Istituto Giovanni Paolo II il già citato Paglia!

Possiamo immaginare la sofferenza del cardinale di fronte ad una simile nomina: la “sua” diocesi già in mano all’esponente di una comunità politicamente vicina alla sinistra e del tutto estranea, o meglio ostile, alle battaglie sui principi non negoziabili, e il “suo” Istituto in preda ad un estimatore di Marco Pannella!

Circa un anno dopo questi fatti, il 6 settembre 2017Caffarra moriva, certamente stremato, sfinito, avvilito.

Mi aveva chiamato pochi giorni prima: la voce era debole, la consapevolezza che la Chiesa stesse vivendo un pericolo mortale del tutto chiara e cristallina. Mi disse, tra le altre cose: “Nella Chiesa non vige più neppure il diritto canonico… ma solo l’arbitrio”.

Non sapevo però, me lo avrebbero raccontato più avanti, che la mattina del giorno della morte Caffarra si era alzato per andare a prendere, di persona, come un fedele qualsiasi, il pass per la messa di Bergoglio, prevista a Bologna, il I ottobre del 2017.

Sì, perché Bergoglio, dopo aver ripetutamente umiliato Caffarra, aveva deciso di recarsi proprio a Bologna, ad omaggiare il nuovo arcivescovo, Matteo Zuppi, l’uomo della discontinuità!

Il programma papale del I ottobre parlava chiaro: Bergoglio, tra l’esultanza dei piddini bolognesi, avrebbe incontrato migranti, sindacati, disoccupati… e monsignor Zuppi…ma non Caffarra!

Neppure un breve incontro personale era stato previsto dal misericordioso Bergoglio con l’autorevole teologo che aveva osato porre delle domande!

“Per archiviarlo elegantemente e ipocritamente -mi disse più avanti un uomo della curia- si era pensato di liquidare il vecchio cardinale con un breve cenno ed un veloce applauso pubblico dopo aver pronunciato il suo nome!”.

Ma Dio, come sappiamo, ha preferito risparmiare a Cafarra un’altra sofferenza: sono ora gli uomini e le donne che lui, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI stimavano, a pagare per la loro fedeltà alla dottrina cattolica (monsignor Melina, don Noriega, Stanislaw Grygiel… ma anche Maria Luisa Di Pietro, già presidente nazionale di Scienza & Vita nazionale, e quindi donna simbolo di una stagione di battaglie culturali vinte!).

Ormai è evidente a tutti: è tempo di persecuzione, nella Chiesa, per chi le rimane fedele.

Che avvenga, tale persecuzione, per mano di un uomo che ha rifiutato di risiedere vicino alla tomba di Pietro, preferendo la casa diretta da un noto ecclesiastico di dubbi costumi, aiuta forse a non smarrirsi del tutto davanti al “mistero dell’iniquità”.

Ω

The story of the John Paul II Institute stimulates in me some significant memories, which concern the first president of the Institute, Cardinal Carlo Caffarra.

Perhaps not everyone knows what the cardinal did during the Synod on the family.

I would like to tell it to the readers, as I was told by him, thanks to a friendship that still moves me.

“See,” he said to me one day, revealing his behavior to me at the time of the infamous synod, “I wanted to escape, at night I thought: tomorrow morning I take the train and return to Bologna. Then I decided to go to Benedict XVI, I asked for an urgent meeting with his secretary, and I went to him. I started telling him everything, but at a certain point, seeing him suffer too much, I said to myself: ‘why hurt him any more?’. And I stopped. But I decided to fight …”.

Yes, because Caffara was then the main protagonist of a battle to defend Humanae Vitae, whose destruction had already been decreed ab initio.

Bergoglio and his men had everything clear in their heads, from the beginning, and the current beheading of various professors is only the practical implementation of ideas already professed and imposed through Amoris laetitia. Well, Caffarra made an intervention, if I remember correctly in seven points, that put his opponents in the impossibility to reply. Those who knew him can imagine the strength that a gentle, peaceful, sincere and highly cultured man like him could have had, when he spoke in a solemn moment, and he argued as he used to do, like a true prince of the Church, in front of a silent and very attentive audience!

Cardinal Bagnasco also recalled this at his funeral, recalling that the interventions of the Cardinal of Bologna, in the meetings of the CEI, always aroused the silence and admiration of everyone, even his adversaries.

Once the Synod closed, as it is known, Caffarra was relegated to a corner, and repeatedly derided and vilified, with a lack of humanity and delicacy that disconcerts:

1) first of all Bergoglio did not reply to the Dubia, of which Caffarra was the most authoritative signatory;

2) secondly he refused to receive him in private audience;

3) thirdly, on the occasion of the meeting in Carpi on 1 April 2017, he avoided him for the whole day (the cardinal himself confided this to me: to my explicit but: ‘cardinal, on 1stof April you met at Carpi with the pope, did you not talk about Dubia?’,  he replied: ‘No, he avoided me all day, except for a dramatic hug in favor of television cameras’);

4) fourthly, he did not consent to Caffarra’s request but also to the request of  many bishops and priests of Emilia Romagna (and, if I am not mistaken, also of the nuncio), to designate the bishop of Carpi, monsignor Francesco Cavina, as his successor in Bologna, but he chose, for the Bologna city, monsignor Matteo Maria Zuppi, the perfect antithesis of the magisterium of Caffarra and of his predecessor, Giacomo Biffi, and, – look, look ! -,  a friend of monsignor Vincenzo Paglia and like him linked to the Community of Sant’Egidio!

But it’s not over. Caffarra was still alive when, on August 16, 2016, Bergoglio appointed the aforementioned Paglia as president of the Pontifical Academy for Life and grand chancellor of the John Paul II Institute!

We can imagine the suffering of the cardinal in the face of such an appointment: “his” diocese already in the hands of the exponent of a community politically close to the left and completely foreign, or rather hostile, to the battles over non-negotiable principles, and “his” Institute in the grip of an admirer of Marco Pannella!

About a year after these events, on 6 September 2017, Caffarra died, certainly exhausted, dejected.

He had called me a few days before: the voice was weak, the awareness that the Church was experiencing a deadly danger was completely clear and crystalline. He told me, among other things: “Canon law no longer applies in the Church … but only arbitrariness”.

I did not know however, they would tell me later, that on the morning of the day of death Caffarra had got up to go and fetch, in person, like any simple faithful, the pass for Bergoglio’s mass, scheduled in Bologna, on October 1st of 2017.

Yes, because Bergoglio, after repeatedly humiliating Caffarra, had decided to go to Bologna, to pay tribute to the new archbishop, Matteo Zuppi, the man of discontinuity!

The papal program of October 1 was clear: Bergoglio, among the exultation of the Bolognese piddini, would meet migrants, trade unions, unemployed … and Monsignor Zuppi … but not Caffarra!

Not even a brief personal encounter had been foreseen by the merciful Bergoglio with the authoritative theologian who had dared to ask questions!

“To archive him elegantly and hypocritically – a man from the curia told me later – it was thought to get rid of the old cardinal with a brief nod and a quick public applause, after having pronounced his name!”.

But God, as we know, preferred to spare Cafarra another suffering: now the men and women whom he, John Paul II and Benedict XVI, held in high esteem pay for their loyalty to Catholic doctrine (Monsignor Melina, Don Noriega, Stanislaw Grygiel … but also Maria Luisa Di Pietro, former national president of national Science & Life, and therefore a woman symbol of a season of cultural battles won!).

It is now obvious to everyone: now is the time of persecution, in the Church, for those who remain faithful to it.

That such persecution may occur, at the hands of a man who refused to reside near the tomb of Peter, preferring the house run by a well-known ecclesiastic of dubious habits, perhaps helps not to get lost completely in front of the “mystery of iniquity”.





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53 commenti

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    errata corrige, scusate: Don Abbondio a Agnese, non a Perpetua.

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    e le reliquie di San Pietro, provenienti dal sepolcro originario scoperto da Margherita Guarducci, reliquie che il Papa Paolo VI aveva volute presenti nel suo Studio di successore di Pietro, El Papa le ha regalate informalmente, come se fossero una medaglietta, a una delegazione di ecclesiastici Ortodossi.

  • Emanuele ha detto:

    Una sola correzione, la visita del papa a Bologna fu nell’ottobre 2017, non del 2016.

  • anna maria ha detto:

    Noi cristiani, cattolici , discepoli di Gesù, desideriamo ardentemente che le “energie ” pastorali, dei nostri vescovi , fossero davvero formative ! ! ! Vorremmo che i vescovi non tradissero il loro mandato : guidare, proteggere e custodire il proprio gregge dalle “fauci” dei mercenari ! Annunciare sempre e solo Gesù Cristo , il suo Vangelo e il suo Amore. Cari Pastori difendete i nostri figli dal Male , dite loro le splendide Verità di Cristo , date loro di poter gustare lo “Splendore della Verità” !In nome di Gesù Cristo , esorto tutti voi Vescovi, Pastori d’anime, ad “alzare la voce” , nella guida delle anime , perché la gente è confusa , delusa , impaurita ,da tante “altre voci ” che gridano di più e con più forza , indicando strade pericolose e sbagliate! ! ! Vi imploro di ” alzare la voce ” perché si distingua bene , tra tante voci di mercenari falsi e bugiardi, venditori di fumo! “ALZATE LA VOCE ” , è Gesù che ve lo chiede ! Non permettete che falsi e cattivi mercenari , vestiti da agnelli misericordiosi , possano dilaniare con le loro fauci il Popolo di Dio , invitandoli a seguire strade che portano alla perdizione e alla infelicità , in questa vita e nell’ eternità ! ! ! Vi imploro , in nome di Dio !Come cristiana ed innamorata del Signore Gesù e del Suo Vangelo , non posso non lodare l’azione coraggiosa di molti vescovi che, rischiando in prima persona e per la Verità , si espongono per ” confermare i fratelli nella fede” , per orientare sapientemente tutti noi ! Grazie al compianto mons. Caffarra tra i primi e tanti altri vescovi , che ancora oggi, in un periodo di così grande confusione dottrinale , continuano a “rimanere” Pastori del Gregge , pagando di persona. Chiediamo a San Giovanni Battista , che si è immolato per la verità ed ha subito il martirio, da parte di chi desiderava ” farlo tacere”, di invocare lo Spirito Santo su tutti i Vescovi e soprattutto su coloro che sono chiamati dal Signore, in maniera più alta , a responsabilità maggiori. Grazie a lei signor Marco Tosatti per la passione con cui dirige la ” VERA informazione “, strumento tanto prezioso!

    https://annamariadematteis.wordpress.com/2018/10/12/la-vocazione-missionaria-e-un-dono-di-dio-alla-sua-chiesa-egli-desidera-che-ogni-uomo-conosca-il-suo-amore/

  • Annalisa Santini ha detto:

    Non sono una cattolica osservante, ma questo antipapa ha allontanato dalla Chiesa anche chi era osservante. L’arcivescovo che ha recentemente mandato a Siena per appoggiare i pidioti sconfitti riuscirà a far si che la gente non metta piede in Duomo neppure per motivi contradaioli. Voi da dentro avete un gran coraggio a combattere con questo individuo che non chiamo col suo nome perché non si può fare con un capo di Stato estero.

  • Iginio ha detto:

    Sì, però scusate ma questo giochino di contrapporre Benedetto XVI a Francesco non mi va e non mi sembra utile. E’ stato Benedetto XVI a farsi da parte, in modo assai discutibile per certi versi, dunque è patetico appellarsi ora a lui. Era prevedibile che sarebbe stato eletto uno completamente diverso da lui e filoprogressista. Semmai cominciamo una buona volta a prendercela coi cardinali, non semplicemente borbottando contro quelli di San Gallo, ma proprio a viso aperto, ammonendo: “Non ci riprovate più!” oppure “Non vi vergognate di aver eletto un personaggio manifestamente inadeguato?”. All’inizio faranno finta di niente, ma alla fine si arrabbieranno sentendosi presi in castagna.

    Inciso pedantesco: a un cardinale non ci si rivolge chiamandolo “cardinale”, come fa Super Ex, bensì “Eminenza”. O semmai “signor cardinale”.

    • Pasqualino ha detto:

      Sig. Igino, si vada a leggere con calma la catechesi di Benedetto XVI del 27 febbraio 2013: è l’ultima da lui fatta in Piazza San Pietro. Se lei è in grado di intendere, capirà che Benedetto si è dimesso in una forma tale che è più unica che rara in tutta la storia della Chiesa. Questa è una problematica su cui si discute da sei anni a questa parte. Solo quelli distratti – o forse in mala fede – come lei non se ne sono ancora resi conto. Distinti saluti.
      http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2013/documents/hf_ben-xvi_aud_20130227.html

      • Iginio ha detto:

        Mi può spiegare in che modo io sarei “distratto o in mala fede” scrivendo appunto che il modo con cui Benedetto XVI si è ritirato è discutibile, se è la stessa cosa che dice lei? Ma capisce l’italiano? Ha capito che cosa io stessi dicendo?
        Mah… Certo che se gli oppositori di Bergoglio e compagnia sono così, stiamo messi proprio bene…

    • Non Metuens Verbum ha detto:

      Bravo ! Per la lezioncina di Don Abbondio a Perpetua.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    1. “Chi lo conosce, sa immaginare la forza che può avere un uomo mite, pacifico, sincero e coltissimo come lui, quando prende la parola in un momento solenne, ed argomenta da pari suo, da vero principe della Chiesa, davanti ad una platea silenziosa ed attenta!”
    – su questo punto dissento decisamente. l’ho visto succedere diverse volte. Se una platea è silenziosa, il più delle volte vuol dire che non gliene frega una emerita ceppa di quello che ha detto l’oratore, oppure che chi è in platea non ha nulla da dire. Vista la codardia dell’uditorio, propendo per queste due ipotesi.

    2. “Circa un anno dopo questi fatti, il 6 settembre 2017, Caffarra moriva, certamente stremato, sfinito, avvilito”. Dissento anche su questo. Non si può sapere perché è morto. Io. personalmente, avessi a che fare con una banda di gangsters come quella in argomento, dopo aver fatto tutto quello che potevo, pur dispiaciuto, starei molto sereno, e dormirei pure tranquillo. Perché mi dovrei anche rovinare la salute?… sarebbe autolesionismo.

    3. Come dico spesso, domandiamoci perché il Creatore ci ha mandato il pontefice regnante, con le note caratteristiche che ha. Mi spiego?… Il giorno che cesserà il suo mandato, non è che potremo dire “finalmente liberi!” Se c’è lui, e non c’è Sarah, Zen, Schneider, Burke, se non c’è stato Caffarra, un motivo c’è di sicuro.

    3.

    • Pasqualino ha detto:

      Perché ce lo ha mandato? Per separare definitivamente il grano dalla pula! Dopo di che la pula farà la sua fine!

  • virro ha detto:

    fuori tema?
    Papa Francesco: “il sovranismo è un atteggiamento di isolamento…… sono preoccupato perché si sentono discorsi che assomigliano a quelli di Hitler……il sovranismo…… porta alle guerre….”

    forse (per sua conoscenza) ci avvisa per ” la guerra” a seguito delle eventuali elezioni di ottobre?
    e il suo maestro, il sovranista Peron!!!!???? quanto morti ha fatto?
    e più sovranista di lui? guai chi lo contraddice , “io sono il Papa” e non degna di alcuna parola o sguardo, per chiunque egli creda sia “nemico”
    Ma non vogliamo ascoltare il dolore della nostra Chiesa che grida a causa di come l’ha ridotta il SOVRANISTA BERGOGLIO?

    SIGNORE GESU’ ABBIAMO BISOGNO DI TE

    • Anonimo verace ha detto:

      Interessante il titolo della Verità vista sul Giornalone di oggi, sabato. Riferendosi all intervista dice : Gesù? NON PERVENUTO.

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Sconcertante. Non riesco proprio ad abituarmi ad un Papa che, invece di sentirsi un padre di tutti, sceglie una fazione umiliando gli altri, che poi, nello caso specifico, sono i “lealisti”.
    Un Papa che sembra stare coi traditori! Non mi ci abituo.
    Una riprova è la sua ultima intervista in cui ha parlato
    di politica con una debolezza di pensiero e una pochezza intellettuale sconcertante. Da Circolo ARCI.
    Ha confuso i SOVRANISMI con i NAZIONALISMI!
    Eppure la storia ha parlato chiaro: se i NAZIONALISMI sono IDEOLOGIE a capo delle quali, in genere, si pongono dei dittatori (o delle lobby), che ben presto aboliscono la SOVRANITA’ popolare e scatenano guerre e persecuzioni, la SOVRANITA’ POPOLARE, invece, comporta la DEMOCRAZIA, cioè la PARTECIPAZIONE del popolo alla vita pubblica.
    Gli antagonisti della sovranità dei popoli, sono i TOTALITARISMI, sia quelli nazionalisti, che quelli anti sovranisti e internazionalisti, come il Comunismo.
    Come ci sono certi sordi che capiscono fischi per fiaschi, così il Papa osserva osserva e prende lucciole per lanterne. Evidentemente nella lettura della REALTA’ è scarso.
    Del resto un po’ di tempo fa descrisse il modello sociale dell’Emilia Romagna come un idilliaco Eden. Ma ancora non si sapeva di BIBBIANO!

    • Zuzzerellone ha detto:

      Nelle statistiche di qualche anno fa l’Emilia Romagna primeggiava per il numero di aborti, seguita dalla Liguria in seconda posizione.

  • MARIO ha detto:

    Mi sembra quantomeno discutibile questo modo di fare agiografie sulla pelle degli altri.
    Ma tant’è, il nostro (anzi vostro) Super Ex ha fatto su questo blog l’agiografia anche di Salvini (28.07.2019), invocando Rosari per il suo trionfo sulla pelle dei 5 stelle e “contro l’abominio della desolazione”, arrivando a interpretare a suo piacimento anche le misteriose profezie di S. Malachia.
    Pace e bene.

    • Pasqualino ha detto:

      Mario, ancora tu!?

    • Paolo Pagliaro ha detto:

      Sulla pelle di chi si farebbe agiografia?
      L’unico che è morto, relegato in un angolo e umiliato, è stato Caffarra.

      • MARIO ha detto:

        E’ così difficile da capire ? Sulla pelle del Papa, caro amico (o nemico se preferisce). Ma tanto lui ha la pelle dura; gli argentini, si sa…
        Pace e bene.

  • MARCELLINO PANE E VINO ha detto:

    Analizziamo non il versante teologico,
    ma la simbologia che si pone innanzi ai nostri occhi.
    L’appartamento del Sommo Pontefice è vuoto dal 28 febbraio 2013.

  • Gian ha detto:

    La quintessenza dell’ipocrisia. Parla di misericordia per farsi bello, ma gli si legge uno sguardo da infame. Da lontano si sente nauseabondo il tanfo di un animo malvagio, crudele con i sottoposti dall’animo mite, che avverte essergli moralmente superiori. Di contro è altrettanto vile con i potenti sui quali non ha potere: a loro concede una piaggeria che negli ambienti dov’è insediato da abusivo non è mai stata di casa, perché quanto di più aberrante rispetto all’insegnamento “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”.

    • Grog ha detto:

      É talmente patologico nella sua falsità che non riesco nemmeno ad arrabbiarmi più di tanto con lui.
      In ogni caso pagherà tutto, probabilmente non in questo mondo ma la pagherà.

    • MARIO ha detto:

      Lei è di una volgarità disarmante, anzi allarmante; sempre lì a ringhiare.
      Ma non riesce proprio a innalzare un po’ di più lo spirito e magari il suo livello culturale ? .
      Comunque, pace e bene anche a lei. E si rilassi un po’ sotto le ferie.

      • Milli ha detto:

        Sig.Mario, ma lei legge solo i commenti o legge anche gli articoli? Ci dica, con le sue parole, cosa ne pensa del trattamento ricevuto dal Cardinale Caffarra?

        • Pasqualino ha detto:

          Il sig. Mario non pensa. Lui, di tanto in tanto, emette aria semplicemente!

          • MARIO ha detto:

            Dipende l’aria da dove viene… Spero non si riferisca all’aria emessa anche da quei tali che “del cul facean trombetta”. Quella la riserverei a quei tromboni che non sanno emettere altro che insulti e improperi, come il suo amico GIAN.
            Pace e bene.

        • MARIO ha detto:

          E lei lo ha letto il commento di GIAN ? Lo approva e se ne compiace ?
          Il mio commento all’articolo lo troverà più in alto (se non verrà tagliato).
          Sul Card. Caffarra, mi astengo da ogni giudizio, non avendo elementi sufficienti per giudicare e perchè è giusto così.
          Lei invece ritiene che l’articolo di Super Ex sia assolutamente attendibile ? In base a cosa ? Ci vorrebbe sempre un contraddittorio.
          L’unica cosa che potrei dire è che i 4 cardinali dei “Dubia”, a suo tempo, avrebbero dovuto, secondo me, trovare altre strade per manifestare il loro dissenso. Ritengo che queste questioni si debbano risolvere assolutamente all’interno delle sedi opportune, senza coinvolgere la comunità dei fedeli, rischiando di creare in questo modo spaccature e divisioni insanabili.
          Mi si obietterà, con la solita litania, che sono stati costretti e che la divisione la crea qualcun altro: mi dispiace, ma faccio molta fatica a crederlo.
          Pace e bene.

          • Gian ha detto:

            Per la cronaca il signor Bergoglio una ventina di giorni dopo il funerale del card. Caffarra, al quale non aveva partecipato, è andato a pranzo nella cattedrale di Bologna e non si è nemmeno degnato di passare a rendergli omaggio sulla sua tomba.

      • Gian ha detto:

        Questo non è il tempo di pace e bene, è il tempo di alzarsi in piedi e sguainare la spada.

      • Anonimo ha detto:

        Si allarmi pure. Quanto al livello culturale, le prometto che, vergognandoci del binomio liceo classico con laurea, ci iscriveremo tutti ad un corso serale di perito chimico. Facciamo ammenda….in effetti certi livelli siderali di cultura, classe ed educazione sono difficilmente raggiungibili.. possiamo solo invidiare da lontano.

        • MARIO ha detto:

          In effetti il mio riferimento al livello culturale era un po’ più articolato, ma purtroppo mi è stato troncato. Se sono stato frainteso, chiedo scusa.
          Peraltro credo che la cultura abbia un valore relativo, se alla SCIENZA non si unisce anche la SAPIENZA. Per questo non mi vanterò mai del mio titolo accademico (che non ha alcuna attinenza con il perito chimico…).
          Pace e bene.

          • Inorridito ha detto:

            Mamma mia.. che modestia! Lei dunque possiede, al contrario di tutti noi, la Sapienza, addirittura tutta maiuscola! Cosa sta qui a fare, allora ?! Noialtri non abbiamo virtù, se non una sola: la fede, che però è un dono di Dio, non è un merito, perché non siamo altro che poveri mortali.. lei, evidentemente, no…
            Lei è già un predestinato se possiede una tale virtù ed addirittura al sommo grado! Basta leggere l’arroganza di certe sue affermazioni per capire che di Cristiano non ha nulla, proprio come il perito chimico del suo cuore.

      • Indignato ha detto:

        Vorrebbe, eh? No, non ci rilassiamo. È finito il tempo del relax che fa comodo a voi distruttori sacrileghi. Vegliamo, cercando umilmente di imitare le vergini sagge della parabola. E non usi l’espressione pace e bene, per cortesia…dopo quello che afferma,quelle parole hanno un retrogusto spiacevolmente blasfemo.

        • MARIO ha detto:

          Parla anche per caso dell’umiltà del suo amico GIAN (e di altri…) che, stanco forse di troppa veglia e penitenza, si lascia andare a insulti infamanti nei confronti del Papa ?
          Beati voi che vi capite.

          • Ingenuo (ma non troppo) ha detto:

            Purtroppo il papa si infama da solo. In questo, è davvero un numero uno.

  • Don Ettore Barbieri ha detto:

    Mi pare fosse Scelba a dire che i comunisti capivano solo il manganello. Lo stesso si può dire dei progressisti che a partire dal Concilio hanno cominciato a distruggere la Chiesa. Questa gente andava sbattuta fuori. Fu una grande illusione di Paolo VI prima e di Giovanni Paolo II poi di poter riportare alla ragione vescovi, preti e porzioni di fedeli formalmente eretici senza fare uso di strumenti punitivi ed ora vediamo i risultati finali.

  • Dal salmo 84 ha detto:

    Voglio ascoltare l’annuncio del Signore Dio,
    Perché parla di pace al suo popolo, ai suoi santi, a chi torna a lui di cuore.
    Vicina è la sua salvezza per chi lo teme, sì che la sua gloria dimori sulla nostra terra.
    Ecco incontrarsi amore e fedeltà e baciarsi giustizia e pace.
    La fedeltà germoglia dalla terra e la giustizia si affaccia dai cieli.
    Il Signore donerà ogni bene, la nostra terra darà il suo frutto.
    A lui farà strada la giustizia, la pace premerà i suoi passi.

  • Giorgio Spallone ha detto:

    A quanto scritto da Super Ex che ben conosceva il Card. Caffarra, vorrei aggiungere questo episodio. Qualche giorno dopo la mia lettera pubblica di critica al Vescovo Zuppi del dicembre scorso, ospitata anche da Stilum Curiae, fui fermato al termine della S. Messa dal celebrante, un religioso che non conoscevo personalmente. “Volevo ringraziarla” mi disse “per le sue (mie) parole.” A fronte del mio stupore, aggiunse:” Sono stato uno degli ultimi ad aver incontrato il Card. Caffarra per avergli fatto visita la mattina del giorno in cui morì. Lui, che era molto preoccupato per la situazione della Chiesa, approverebbe la sua (mia) iniziativa”
    Posso anche confermare, da fonte certa, il desiderio del Card. Caffarra che a succedergli fosse Mons. Cavina , che com’è noto, vittima di una campagna mediatica ostile e fondata sul nulla, ha di recente presentato le dimissioni da Vescovo di Carpi.
    Dimissioni immediatamente accolte dal Pontefice.
    Bologna 9 agosto 2019
    Giorgio Spallone

  • Milli ha detto:

    “Ormai è evidente a tutti: è tempo di persecuzione, nella Chiesa, per chi le rimane fedele.
    Che avvenga, tale persecuzione, per mano di un uomo che ha rifiutato di risiedere vicino alla tomba di Pietro, preferendo la casa diretta da un noto ecclesiastico di dubbi costumi, aiuta forse a non smarrirsi del tutto davanti al “mistero dell’iniquità”.”
    Il direttore della casa di Santa Marta è mons. Ricca.
    Questo racconta di lui il blog ” messainlatino”, ma queste informazioni si possono trovare anche altrove.
    《A Montevideo, tra il 1999 e il 2001, Ricca conviveva con il proprio amante, l’ex capitano dell’esercito svizzero Patrick Haari, che l’aveva seguito fin lì da Berna. E in più frequentava luoghi d’appuntamento con giovani dello stesso sesso, una volta subendo un pestaggio e un’altra volta finendo bloccato in ascensore, dentro la nunziatura, con un diciottenne già noto alla polizia uruguayana.
    Finì che Ricca fu ritirato dal servizio diplomatico sul campo e richiamato a Roma, dove, però, miracolosamente, la sua carriera ricominciò con successo, portandolo a divenire consigliere diplomatico di prima classe nell’organico della segreteria di Stato e soprattutto direttore delle tre residenze vaticane per i cardinali e i vescovi in visita a Roma, tra cui quella di Santa Marta.》
    Se non sbaglio, il pontefice si riferiva a lui quando disse la famosa frase :”Chi sono io per giudicare?” presumendo però una conversione nella persona in questione.

    • GMZ ha detto:

      Sì, si riferiva a lui, come ad una persona che cerca Gesù. Però il misericordodioso non disse perché il suo amichetto cercava Gesù: per rinfacciargli la sua frustrazione ed obbligarlo a ritrattare circa Sodoma.
      Infine arrivò Galantino e mise ogni cosa a posto.

  • Adriana ha detto:

    Cafarra sembra proprio una proto- vittima della grande mattanza del sacrificio islamico .

  • amos ha detto:

    Il motivo principale per cui si è accasato a santa Marta è stato il voler trovare il pretesto per spegnere le tre luci delle finestre degli appartamenti papali ben visibili nella notte romana fino ai giorni di Benedetto, suggestive immagini di una chiesa sentinella del mondo. Erano un segno troppo potente. Non crediamo che sia una banalità

    • deutero.amedeo ha detto:

      Se il capire le ragioni del comportamento umano fosse tanto semplice non esisterebbero nè la psicologia, nè la psichiatria . Se Bergoglio fosse un uomo sincero basterebbe chiederlo a lui. Comunque sia, lui ha detto che il rifiuto di vivere nel Palazzo Apostolico ha un motivo psichiatrico, e consiste nellla sua angoscia di fronte al rimanere solo. Crediamogli. Almeno in questo. Rimanendo solo gli sarebbe più facile ripensare ai suoi errori ed essere soffocato dai rimorsi.

  • Ma siete proprio sicuri ha detto:

    Ma siete proprio sicuri che uno che si comporta così sia vero Papa?

    • Marcella ha detto:

      Qui a Bologna abbiamo il professor Melloni che sostiene con tutta la sua scienza la cattedra di Pietro ovvero il papato attuale.
      Quali saranno stati i rapporti tra il Melloni e il Caffarra ?

      • Gaetano2 ha detto:

        Detto da costui, ne ho tratto le logiche conseguenze ed in effetti don Ciccio non si inginocchia davanti al Santissimo ma di fronte a tutto il resto. Certo i danni sono e saranno immani ma nient’altro che questo.

    • GMZ ha detto:

      Sì, come lo furono tutti i papi della Chiesa conciliare. Veri papi di una chiesa apostata.
      Ossequi.

  • Grog ha detto:

    Bellissimo ricordo di uno degli ultimi grandi uomini di Chiesa.
    Le siamo grati dott. Tosatti.