JUSTIN CASE E LA RETROUVAILLE DI UNA BALLATA SUL PARROCO DI SANTA MARTA

10 Luglio 2019 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, e soprattutto il por R., quello che si sforza da mane a sera di essere furbo e poi partorisce con grande sforzo commenti che vorrebbero essere sarcastici e invece sono come birra aperta da tre giorni, facciamo un sorriso in mezzo a tante notizie serie e tristi e gravi. mi ha scritto un amico di Stilum Curiae come aveva già fatto tempo fa, per comunicare e condividere il ritrovamento del prof. Justin Case. (Per il por R. preciso che si tratta di un fatto burlesco…).

ξ

“Gentilissimo Dott. Tosatti,
Mi ha scritto il Professor Justin Case (quello che ha ritrovato La leggenda di Giorgio Mario), chiedendomi lumi su di un altro testo da lui reperito, lumi, ahimé, che non sono grado di accendere, ma che forse può fare Lei, essendo genovese. Le allego il testo in questione e più sotto la traduzione della mail inviatami dall’esimio accademico.
Molto cordialmente
N.C.”.
Mio Caro Amico,
L’altro giorno sono andato da un mio conoscente, agricoltore per mestiere, che mi ha narrato un fatto strano. Da qualche tempo le sue capre (tra l’altro, originarie della Germania) stavano facendo di tutto per far entrare le volpi nel pollaio, ma al contempo non volevano condividere il foraggio con gli altri ovini della stalla, ricorrendo a calci e a cornate per allontanarli. Quando ho detto che non ero un veterinario, mi ha detto che gli serviva proprio un accademico e mi ha mostrato in un angolo della stalla una pila di volumi mezzi mangiucchiati. Erano numeri della rivista Concilium, alcuni vecchi di oltre mezzo secolo, che evidentemente la capre teutoniche avevano gradito assai – e da qui il loro strano comportamento. Mi sono offerto di portarle via e ho consigliato al conoscente di dare alle bestie come antidoto una qualsiasi edizione del Denzinger.
Orbene, prima di buttare nel camino la rivista incriminata, ho dato una sfogliatina alle pagine dei vari numeri e, con mia sorpresa, da una è caduto un foglio, ripiegato in quattro e scritto fitto, con sul retro la data 196… – purtroppo il tempo e le intemperie avendo cancellato l’ultima cifra. La calligrafia non era chiarissima, ma sono riuscita a decifrarla con qualche sforzo e, stavolta con un certo stupore, ho notato una forte somiglianza con il testo della canzone Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers, di Fabrizio de André e Paolo Villaggio.  Puoi immaginarti l’eccitazione, quando in fondo al foglio ho letto “Che te ne pare? La metrica e la sintassi secondo me vanno riviste – F.” e più sotto “Ci fanno un culo come una sala da ballo. Meglio limitarci a Carlo – P.” Che F. e P. stessero veramente per Fabrizio e Paolo? Certo, lo spirito antiautoritario degli anni ‘60 è ben presente nel testo, come pure presenti le frecciate contro la presunta ipocrisia del clero.
Potresti farmi il favore di chiedere ai tuoi amici genovesi se, per caso, sanno qualcosa di questo fantomatico Don Ciccio, presumibilmente parroco di Santa Marta?
All the best
Justin

ξ

 

DON CICCIO RITORNA DOPO UN VIAGGIO APOSTOLICO

 

Don Ciccioritorna a Santa Marta

dall’ultima trasferta, fregandosi le man[1]

 giornali danno gran riscontro

al suo recente incontro col capo maomettan.[2]

 

La Chiesa, che desidera in uscita,[3]

felice e spensierata, prendendo porci e can

 

Ancora  lui la vede zavorrata,

invero ostacolata dai vetero cristian

 

“Se neanche l’insulto,  oppur l’anatema

li posson convincer che l’ecosistema

più che il Cristo prova un vero patema.[4]

 

Dicon che sono immigrazionista,[5]

voglio l’Italia diventi islamista

chiamandomi ipocrita e pure schiavista!”

 

Così si lamenta il buon pastore,

e l’unto del Signore sta in meditazion.

 

Nel giardino cammina amareggiato

guardando nel loggiato il giro di person.[6]

 

Girando di qua e di là la testa,

d’un tratto lui s’arresta: mirabile vision.

 

Lanciando un grido d’allegrezza:

correndo con sveltezza a coglier l’occasion.

 

“Èveramente cosa  esaltante

vedere qui cotanto emigrante!”

Disse Don Ciccio scendendo seduta stante.

 

“Deh nazareno non t’angosciare,[7]

se io qui sto a elemosinare

tengo famiglia e la devo sfamare”.

 

Di fronte ad un fare sì deciso,

sentendosi deriso, Don Ciccio s’arrestò.

 

Ma poi gli venne una pensata

e dentro la navata, un desco apparecchiò.[8]

 

Era questa l’arma sua segreta,

da Ciccio adoperata frequente e a gogò.

 

E con puro stile della Pampa,[9]

chiamata a sé la stampa, a rimpinzarsi andò.

 

“Se voi non foste un conciliare,”[10]

(Cecco si sbafa lasagne a palate)

“sospetterei che mi voglia sfruttare”

 

“Ma so che in barba a quei malauguri”

(Cecco ingolla due litri di mate)[11]

“state elevando i ponti e non i muri”

 

Don Cecco era assai buona forchetta

e fatta la scarpetta si mise a digerir.

 

Voltandosi verso l’africano

Che alzata la sua mano chiedea d’interloquir

 

“Effendi, io sono un po’ perplesso, [12]

mi  chiami pure fesso, riguardo una question:

 

Sarò un ignorante e un clandestino,

ma può un adulterino aver la comunion?”[13]

 

“Ma è mai possibile, o porca Argentina!

Che si cominci a parlar di cucina,

e si finisca sempre a ragionar di dottrina”

 

Eppoi ‘sto negro è proprio un ingrato,[14]

io l’ho accolto, accudito e sfamato

e davanti al mondo m’ha imbarazzato!”

 

Don Ciccio, con gesto di fastidio

le riprese audio e video di colpo lui arrestò.

 

E a giudice ertosi medesimo,

Galtieri in diciottesimo, il profugo scacciò.[15]

 

 

Note:

[1]Ciccio. In Sicilia diminutivo di Francesco. Tuttavia, l’ambientazione dello scritto non parrebbe essere sicula,per cui il riferimento potrebbe essere ad un chierico particolarmente pasciuto.

[2]Maomettan. All’epoca della stesura del testo, maomettano era usato impropriamente e comunemente come sinonimo di musulmano, un faux pasin cui sono caduti anche gli altrimenti colti estensori di questo scritto

[3]Chiesa… in uscita. Catch-phrasecomune negli anni post-concilari, assieme alla più celebre spirito del Concilio(45°, minimo)

[4]Ecosistema… patema. L’idea che l’inquinamento atmosferico portasse alla distruzione dell’umanità cominciava a girare già negli anni ’60, prendendo forza nel decennio successivo. Cfr. «Alan Ford», Ecologia, n. 40 (Ottobre 1972).

[5]Immigrazionista. All’epoca, evidentemente, un insulto alla stregua di qualunquista.

[6]Loggiato… person. Si può ipotizzare che don Ciccio guardasse i fedeli che facevano lo struscio a messa finita nel loggiato antistante la chiesa, lui osservandoli dall’alto di un giardino pensile (si pensi, ad esempio, ai giardini vaticani).

[7]Nazareno. In alcuni paesi musulmani sinonimo di cristiano.

[8]Un desco apparecchiò. Si evince che don Ciccio fosse all’avanguardia rispetto ai tempi, visto che all’epoca nessuno si sarebbe mai sognato di allestire una tavolata in un edificio di culto.

[9]Stile della Pampa. Passaggio quanto mai oscuro. L’unica ipotesi possibile è che sia un velato riferimento al dittatore argentino Juan Domingo Peron, abile manipolatore dei media.

[10]Conciliare. Il Concilio Vaticano II aprì i lavori l’11 ottobre 1962, e il riferimento, quindi, permette di collocare la stesura del testo tra quella data e l’8 dicembre 1965, quando il consesso venne chiuso. Inoltre, conciliare indica qui la corrente progressista (o modernista) in seno alla Chiesa Cattolica.

[11]Mate. Infusione erbacea, diffusa soprattutto in Sud America. Il riferimento, assieme ad altri simili nel testo, darebbe a intendere che don Ciccio fosse un seguace della Teologia della Liberazione e frequentatore delle comunità cattoliche dissidenti latino americane.

[12]Effendi. Titolo di cortesia equivalente a “Signore”, usato in diversi paesi musulmani dell’Asia dell’Africa.

[13]Al lato del testo, cancellato: “Sarò anche arrivato su un barcone/ ma può un culattone/ aver l’ordinazion?” Satira evidentemente considerata troppo estrema dagli autori del testo.

[14]Negro. All’epoca non considerato insultante, ma qui usato da don Ciccio in senso spregiativo.

[15]Galtieri. Per ragioni di cronologia è impossibile che si riferisca al futuro dittatore argentino Leopoldo Galtieri.  Più probabilmente, forse per un lapsus calami, il personaggio citato potrebbe essere Gualtieri di Brienne, duca d’Atene, signore di Firenze per un anno, prima che i fiorentini non lo cacciassero a viva forza nel luglio 1343, a causa dei suoi metodi tirannici.





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22 commenti

  • Quando ha detto:

    La prossima manifestazione pro dimissione di Bergoglio? Vogliamo un Papa non un travestito .

  • Nicola B ha detto:

    Sig. Cerini , per favore si faccia una domanda e si dia SOPRATUTTO una risposta. Come è possibile questo strano fenomeno unico in 2000 anni di cattolicesimo. Ovvero che coloro i quali ( semplici fedeli, parroci , Vescovi, Cardinali, giornalisti, intellettuali, scrittori, cattedratici ecc ecc) hanno SEMPRE difeso ed amato i vari Pontefici durante il corso della Chiesa, improvvisamente sono diventati super critici e contestatori di questo Pontificato, ma SOPRATUTTO coloro i quali in Italia ed all’estero ( atei, agnostici , giornalisti, intellettuali, scrittori, POLITICI) hanno SEMPRE SPUTATO , INVEITO , DATO ADDOSSO AL CATTOLICESIMO AL PAPATO ALLA CHIESA CATTOLICA , adesso invece ESALTANO E LODANO SPERTICATAMENTE QUESTO PONTIFICATO senza peraltro convertirsi ? Si chieda come mai grandi riviste estere agonistiche ed atee ma che conoscono bene il cattolicesimo anche se non lo condividono, si chiedano se IL PAPA È CATTOLICO….

    http://www.wallperiodicalsonline.com/magazines/newsweek-is-the-pope-catholic.html

    • Nicola B. ha detto:

      P.S. si chieda inoltre come mai eminenti Pastori Protestanti hanno dichiarato che “SOLO con Questo Papa c’e’ una possibilità di riunificazione di tutte le Chiese…” = traduzione = che i Cattolici divenissero protestanti….Lei parla di rispetto e la capisco. Tutti i grandi Santi hanno parlato di rispetto dovuto senza se e senza ma al Pontefice qualunque sia il suo comportamento. Ma a questi livelli non si era mai mai mai mai arrivati. Anche perché qui c’è in ballo la salvezza delle anime. Mi creda anche io faccio tanta fatica a portare rispetto al Papa con i miei pensieri, parole e scritti e spesso devo confessarmi in merito…Non so fino a quando potrò resistere. Lei parla di rispetto al Papa. Le chiedo: È rispetto da parte del Papa a milioni di fedeli che chiedono ( non insultano) chiarimenti e risposte al Papa attraverso i DUBIA e LA CORRECTIO FILIALIS SENZA ottenere risposta ? È rispetto da parte del Papa fare distruggere ed inquisire ,numerosi e fiorenti ordini religiosi senza fare muovere loro contro alcun capo di accusa ? ( forse colpevoli perché ” troppo cattolici ” ? ) Ci dica… E guardi che il numero di scontenti e contrari a questo Pontificato aumentano di giorno in giorno…Io non giustifico certe veemenza contro questo Papa ma le capisco…Perché anche io sono tentato e tanto e non ce la faccio più, mi creda…

      • Galletto ha detto:

        Ma è Papa?

      • Francesco Cerini ha detto:

        Ho omesso di dire che sono un sacerdote. Aggiungo che raramente esterno i miei pensieri, non amo il clima di polemica verbale dei blog. Non intervengo quasi mai. Ma sono rimasto sorpreso a leggere che il Papa venga chiamato don Ciccio e derubricato al rango di parroco di Santa Marta.
        La risposta che Francesco sia solo Bergoglio e che il vero papa sia Benedetto è ancora più ignobile della canzonetta ospitata dal dott. Tosatti.
        Da parte mia se anche il Papa mi sputasse in faccia tutti i giorni, per me sarebbe sempre il Vicario di Cristo. Posso dissentire su materie libere, ma non schernire e deridere. Schernire il Papa è scherinire Cristo. Sia detto con buona pace di tutti.

        • Gaetano2 ha detto:

          Io invece sono stato definito miscredente da qualche prete (come si diceva una volta), ora usano di più sacerdote o presbitero. Ebbene pur non essendo, questo è certo, un buon cattolico ecc. ecc. trovo ignobile che una persona, in questo caso un cristiano, venga ucciso, togliendogli acqua e cibo, ed il supposto papa non ne prenda le difese. Inoltre trovo ignobile il non inginocchiarsi di fronte al Santissimo da parte del supposto papa. Perfino io mi inginocchio. Altro che don Ciccio. E poi guardi ho incontrato preti di campagna, umili e preparati, che erano dei giganti. E tra l’altro dopo il Concilio per eccellenza anche noi laici, peccatori o meno, possiamo e dobbiamo dire la nostra.

        • Gian ha detto:

          E’ solo un immenso Imbroglio che fa rima con Bergoglio, altro che Papa. Anche le pietre lo sanno.

        • Dubbioso? ha detto:

          “…se anche il Papa mi sputasse in faccia tutti i giorni, per me sarebbe sempre il Vicario di Cristo…”

          Davvero? Non le verrebbe il dubbio che sarebbe più normale pensare che un vero Papa, Vicario di Cristo, non sputerebbe in faccia a nessuno?

        • Oscar ha detto:

          Che i Papi siano due – attivo e passivo – ( per munus ) è invece nobile?

  • virro ha detto:

    Una risata al giorno toglie Bergoglio di torno😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
    Una poesia al giorno toglie “Civiltà cattolica” di torno.🤢🤢🤢
    Recuperiamo la nostra libertà di essere figli (cattolici) di Dio, e non del mondialismo🎶🎶🎶
    preghiamo per la nostra vera🙏 ⛪🙏⛪

  • Luciano Motz ha detto:

    Da scompisciarsi dalle risate, ma purtroppo è parodia della realtà.

  • Francesco Cerini ha detto:

    Lo scherno verso il Papa è assolutamente incondivisibile e moralmente inaccettabile per qualsiasi cattolico.
    Nelle parole severe di Santi e di Sante per azioni o decisioni di Sommi Pontefici su materie assolutamente libere nessuno troverà nulla di simile a questa ignobile canzonetta.
    Un tale livore si trova solo negli opuscoli dei Protestanti al tempo della cosiddetta riforma e delle guerre di religione.

    • Paola ha detto:

      Infatti lo scherno è riferito a Bergoglio, mica al vero Papa Benedetto!
      Cerini attento a non infiammarsi troppo….

    • Klaus B ha detto:

      Non so di dove lei sia, sig. Cerini, ma per un romano di famiglia papalina (nel senso di appartenente allo Stato pontificio) da innumerevoli generazioni, che ha nel sangue la tradizione delle pasquinate (spesso opera di alti prelati in incognito) e i sonetti del Belli, questo testo non appare poi così scandaloso.
      Più che scherno appare satira, come quella dei summenzionati personaggi. Certo non si trattava di Santi, e certo prendevano in giro il Papa in quanto capo dello Stato più che in quanto capo religioso, essendo ai tempi del potere temporale. Ma se un Papa assume apertamente e dichiaratamente posizioni politiche, certe conseguenze possono far pare del gioco.
      Le assicuro che il Belli, a proposito di qualche Papa, disse (o insinuò) ben di peggio, anche sul piano morale. Poi si pentì, e lasciò i suoi sonetti a un amico monsignore, raccomandandogli di distruggerli alla sua morte. Ma quello se ne guardò bene.

    • LucioR ha detto:

      Forse Lei ha ragione. Ma mi sembra che Bergoglio faccia il possibile e soprattutto l’impossibile per far originare come conseguenza naturale queste “produzioni poetiche”.

      Le quali, bisogna anche dire, che rispetto al coacervo di contumelie profferite da Bergoglio nei confronti di quei Cattolici che lui nemmeno conosce ma hanno il solo torto di non credere al fatto che la Chiesa sia nata col Concilio Vaticano II, sono balbuzie di lattanti, acqua fresca rispetto al Centerba, automobilina da bambino rispetto all’ultima Ferrari.

      Di quel sacro glossario pontificio c’è da riempire almeno tre pagine, che leggendole si resta annichiliti per la fervida immaginazione scatenata nella ricerca delle espressioni più offensive immaginabili. Nei confronti della Gerarchia corrotta? della faccenda di Bibbiano? Degli assassini di Lambert? Ma niente affatto! Queste sono sciocchezzuole. Nei confronti piuttosto, come dicevo prima, dei Cattolici destinati all’Inferno perché continuano a credere in una Chiesa come è esistita dalla sua origine fino al 12 Marzo 2013.

    • Gaetano2 ha detto:

      “Un tale livore si trova solo negli opuscoli dei Protestanti al tempo della cosiddetta riforma e delle guerre di religione”

      Bah, vero livore si aveva contro i veri Papi, per esempio contro San Pio XII (grande santo che ben si guardano di canonizzare ovviamente). In quanto a Bergoglio e simili, si autoridicolizzano da soli. Comunque monumento per don Ciccio…!

  • Anima smarrita ha detto:

    Una risata seppellirà chi a colpi di insensate risoluzioni condanna gli impotenti ad una posizione da cui difficilmente si può andare oltre un sorriso a fior di labbra.
    Nulla, al momento, autorizza a sognare intorno al finale della Ballata; più verosimilmente si assisterà ad un lento disincanto degli operatori di riprese audio e video. Come per Martin, basterà un punto a far perdere la cappa…
    È già stata rilevata una certa “freddezza” nel riferire sulla “messa ad inviti”, celebrata lunedì scorso, per i migranti – che devono essere definiti “immigrati”, è stato precisato – da parte di qualcuno che in precedenza si era sempre sperticato in articoli panegirici. Forse, alla fine, giornalisti e comunicatori vari avranno uno scatto di orgoglio…umano e professionale…

  • Gaetano2 ha detto:

    Propongo un munumento a don Ciccio, senza di lui si starebbe a dire che tutto va bene, purtroppo è proprio così.

    • GMZ ha detto:

      No dai, oggi i monumenti sono dotati di illuminazione notturna… Già il papataccio non sgancia i 300 mila euro di bolletta arretrata con cui s’è fatto bello il suo bel centauro elemosiniere, figurarsi se ora dobbiamo pure pagargli le luci notturne!

  • GMZ ha detto:

    Dalle mie parti si canticchia qualcosa di simile, sebbene vi siano alcune differenze; per esempio:

    “Lanciando un acuto di gaiezza:
    Prostrandosi con sveltezza a sbaciucchiar i piedòn,
    È veramente cosa eccitante
    vedere qui cotanto emigrante!
    Un’ occasione così unica, così ricca,
    Aspè che chiamo un amico monsignore
    Così anche lui ci si ficca,
    Speriam solo che quell’altro, il mio coccobello,
    Non sia invidioso e non mi accusi… d’adulterio!”.