CONTINUITÀ O ROTTURA? I CINQUE ANNI DI PONTIFICATO, IL LIBRO DI URETA PRESENTATO IN DIVERSE CITTÀ ITALIANE.

20 Novembre 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari Stilumcuriali,

Qualche tempo fa abbiamo parlato di un libro molto interessante, «Il cambio di paradigma di Papa Francesco. Continuità o rottura con la missione della Chiesa?», edito dall’ Istituto Plinio Corrêa de Oliveira, Roma.

Questo’opera viene presentata in questi giorni in diverse città italiane; troverete date e luoghi nelle fotografie allegate. Il comunicato che annuncia questi appuntamenti legge:

“Le espressioni “cambio di paradigma” e “rivoluzione culturale”, con cui si vuole auto-definire il pontificato di Francesco, indicano l’idea di una radicale trasformazione. Si tratta di continuità o rottura nella missione della Chiesa? E come devono porsi i fedeli davanti a tale panorama?

Per rispondere a queste ed altre domande, l’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà organizza una serie di conferenze in sei città, a partire da lunedì 26 novembre, nelle quali parleranno autorevoli rappresentanti del mondo cattolico italiano. Le conferenze si terranno a Milano, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Salerno.

Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di José Antonio Ureta «Il cambio di paradigma di Papa Francesco. Continuità o rottura con la missione della Chiesa?»”.

Scriveva fra l’altro Stilum Curiae:

“E per il resto…be, in cinque anni il livello di voluta e programmata confusione, nella Chiesa, nei vescovi e nei fedeli ha raggiunto livelli assolutamente impensabili nel 2013. E il processo non sembra voler rallentare: anzi:

Di tutto questo scrive dallo studioso José Antonio Ureta, cileno “naturalizzato” europeo da decenni, e specialista di storia della Chiesa in particolare per quanto riguarda il  difficile rapporto con le ideologie antireligiose che negli ultimi secoli le hanno dichiarato guerra, e le cui propaggini hanno preso radice all’interno della Chiesa stessa.

Il libro di Ureta è stato presentato il 23 giugno scorso a Roma, in occasione del congresso intitolato “Vecchio e nuovo modernismo: radici della crisi nella Chiesa”, e naturalmente il contesto era assolutamente adeguato all’evento. A cinque anni dall’elezione di Papa Francesco, l’autore ha tracciato un bilancio di questo lustro leggendolo alla luce del “cambiamento di paradigma”, cioè di un concetto più volte utilizzato dallo stesso Pontefice, e oramai diventato una specie di “parola d’ordine” fra i fan della linea lanciata dal Pontefice, e il cui obiettivo ultimo sembra sempre di più quello di modificare pensieri e comportamenti in modo da ridurre ciò che divide – o divideva – la Chiesa dallo spirito del mondo contemporaneo, adattandola alla modernità.

Lo studio offre una panoramica generale dei temi su cui si è concentrato finora il pontificato di Francesco e che più hanno suscitato scalpore tra i fedeli perché differiscono radicalmente, quando non sono totalmente contrari, a quanto insegnato dai pontefice precedenti; e in particolare dagli immediati predecessori di Jorge Mario Bergoglio. È un compendio agevole e veloce, (l’opera consta di 213 pagine) ma molto completo e documentato; l’apparato delle note e delle citazioni è di tutto rispetto.  Nella presentazione degli editori si afferma: “Non sembra esagerato supporre che probabilmente ad oggi non esiste un esame di questi cinque anni di Papa Bergoglio in una visione d’insieme così vasta”.

“Il libro spazia dalla marginalizzazione riservata da Francesco ai valori non negoziabili (vita, famiglia, educazione) ai rapporti intrattenuti con regimi, movimenti ed esponenti di sinistra di tutto il mondo, dalla promozione dell’agenda ecologista e di quella immigrazionista sino alla predicazione di una morale soggettivista non più vincolata alle regole universali delle leggi divina e naturale”.




 




Oggi è l’86° giorno in cui il Pontefice regnante non ha, ancora, risposto.

“Quando ha saputo che McCarrick era un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?”

“È vero, o non è vero, che mons. Viganò lo ha avvertito il 23 giugno 2013?”

Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi e risponda”.




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42 commenti

  • moriarty ha detto:

    Caro Tosatti vorrei suggerire al quel suo lettore che considera dozzinale la capacità di storico di DeMattei , di andare a sentirlo giovedi 29 novembre . magari facendosi prima suggerire da qualcuno più esperto di lui , quali domande o obiezioni fare a DeMattei per confonderlo e fargli fare brutta figura, se capace . Magari invece capirà anche meglio come si studia storia. Good luck , Andrea !

  • Gaetano2 ha detto:

    Eppure basta considerarlo un impostore (inamovibile purtroppo) e tutto torna…

    • G. Gervasi ha detto:

      “Inamovibile” forse, purtroppo, nella prassi ma non “de jure”.
      Un impostore sul trono di Pietro non é papa; come un papa eretico (Bergoglio si salva in questo campo tramite le sue ambiguitá) non é piú papa.
      In ambedue i casi ci sarebbe, quindi, “sede vacante” e si dovrebbe eleggere un nuovo papa. Questa é la legge
      della Chiesa. I signori cardinali che, per interesse o per viltá, la ignorano, ne dovranno rispondere al
      “Pontefice Supremo”, N.S. Gesú Cristo, e non li invidio
      per nulla nell’ora del giudizio.

      • Adolfo ha detto:

        Interessanti le riflessioni di P. Scalese (che riprende un’intervista di Valli a Bux): “Allora, che fare? In caso di errore o, peggio, di eresia del Romano Pontefice, ci sono due sole possibilità: o si ricorre a lui, perché giudichi sé stesso, o ci si appella al giudizio di Dio. Tertium non datur”.
        https://querculanus.blogspot.com/2018/10/un-papa-eretico.html

        L’unico punto che non condivido, della riflessione di Scalese, è relativo alla “inutilità di parlare”: un papa di fatto eretico (anche se – nella forma – si nasconde dietro l’ambiguità) conduce il gregge fuori strada.
        E, siccome coloro che “osano” affermare che questo papa è un impostore, vengono trattati come appestati, dal resto dei “cattolici”, certe discussioni possono ben servire per chiarirsi le idee.

        Molti teologi e consacrati affermano che è eretico il solo fatto di pensare a un papa eretico, ma questa affermazione cozza contro la realtà dei fatti.
        Tanto per fare un solo esempio: un papa che afferma che le Tre Persone della Trinità Ss baruffano fra loro all’interno, anche se fuori danno parvenza d’unità, sta di fatto descrivendo la Ss Trinità come perfetta ipocrisia, e non come perfetto Amore.
        E un’affermazione del genere, cosa è, se non eretica e blasfema?

        Anche se un papa impostore non può in alcun modo essere rimosso, che almeno sia ben chiaro che di impostore si tratta. Dire il contrario significa andar contro il vero bene delle anime.

        • G. Gervasi ha detto:

          Non condivido la considerazione sopra citata del P. Scalese.
          Se un papa é eretico, secondo l’autorevole opinione di San Roberto Bellarmino e del main stream dei canonisti fino ad oggi, egli cessa automaticamente (“eo ipso”) di essere papa. Quindi c’é “sede vacante”.
          A nessuno dei sopra citati canonisti é mai venuto in mente di chiedere al papa eretico di giudicare se stesso (o di farlo giudicare da altri).
          Il papa non é giudicato da nessuno. Un qualsiasi giudizio, peraltro, sarebbe del tutto inutile: il papa eretico semplicemente non é piú papa, e se fosse stato eretico al punto dell’elezione al soglio pontificio, tale elezione sarebbe nulla, come pure tutti i suoi atti magisteriali e giuridizionali, nomine incluse.
          Invece dell’appello a Dio (perche faccia che cosa?) sarebbe necessario, secondo la mia opinione, l’appello al Camerlengo di Santa Romana Chiesa perché faccia
          il suo dovere e raduni in concistoro i cardinali con diritto di voto per eleggere il nuovo papa, mettendo fine in tal modo alla “sede vacante”.
          Del tutto ridicola, poi, l’opinione di tutte quelle persone pie che reputano il concedere la possibilitá di un papa eretico giá di per sé un’eresia.
          Sarebbero allora da considerare eretici San Roberto Bellarmino, Sant’Alfonso de’ Liguori, assieme a tutto lo stuolo di canonisti insigni e meno che fino ad oggi si devono occupare di questa materia.
          Del tutto fuori strada, infine, i pii sacerdoti che magari impongono ai loro penitenti di non parlarne del tutto, sotto pena di peccato.
          Si tratta di ignoranza certamente non santa di persone di chiesa animate dalle migliori e piú inutili intenzioni.

          • G. Gervasi ha detto:

            Nota Bene:
            Quando si parla di “papa eretico”, s’intende sempre l’eresia manifesta. Si parla, cioé, sempre di un papa “eretico manifesto”.
            Essendo l’eresia manifesta, si capisce come non ci sia bisogno di alcun tribunale per stabilire se si tratti di eresia o no, o se il papa “eretico manifesto” sia eretico o no.
            L’appello al papa, suggerito dal buon P. Scalese, perché stabilisca lui se sia eretico manifesto o meno, é semplicemente ridicolo.
            L’appello a Dio, lasciando un papa eretico manifesto, e quindi non piú papa, sulla cattedra di Pietro, e magari
            piamente obbedendo l’impostore, vuol dire scaricare su Dio l’ignavia degli uomini posti da Dio a governare la sua Chiesa, sottraendosi al proprio dovere di liberare la Chiesa da uno non piú cristiano ed impostore, restituendo alla stessa, tramite l’elezione di un nuovo pontefice, il suo legittimo pastore.

          • Adolfo ha detto:

            “Il papa non é giudicato da nessuno. Un qualsiasi giudizio, peraltro, sarebbe del tutto inutile: il papa eretico semplicemente non é piú papa”

            Ma anche questo è un giudizio: oggettivo finché si vuole, ma sempre di giudizio si tratta. Nei fatti, se un papa non può essere giudicato (can. 1404 e can. 1372), non può neppure essere rimosso. Come dire che, di fronte a Dio, non è più papa; ma di fronte agli uomini continua a occupare il Soglio di Pietro.
            Anche se siamo d’accordo con gli insigni canonisti citati… nel concreto nulla possiamo fare.

            ***
            “L’appello a Dio, lasciando un papa eretico manifesto, e quindi non piú papa, sulla cattedra di Pietro […], vuol dire _scaricare su Dio l’ignavia degli uomini_ posti da Dio a governare la sua Chiesa, sottraendosi al proprio dovere di liberare la Chiesa da uno non piú cristiano ed impostore”

            Questo è vero e non è vero, a seconda di chi elevi l’appello. Sarebbe ipocrita farlo, da parte di vescovi e cardinali conniventi e/o imbelli; ma ai laici, che non hanno alcun potere, cos’altro resta da fare, se non supplicare il Signore affinché ci liberi dalla parte marcia della gerarchia?

            In ogni caso rimane la constatazione che molti alti prelati sono corrotti… e quasi tutti gli altri sono ignavi: se vescovi e cardinali fossero santi, per la maggior parte, anche un eventuale papa impostore potrebbe fare ben poco, per rovinare la Chiesa.

  • Ángel Manuel González Fernández ha detto:

    Caro Direttore:
    Ieri pubblicai questo:
    IL PROBLEMA E LA CHIESA CATTOLICA, LA CHIESA CATTOLICA E IL PROBLEMA: QUESTO. QUELLO
    Astro. Lucifero. Figlio dell’aurora. Dominatore delle nazioni. Principe di questo mondo. Principe delle tenebre. Satana. Angelo caduto. Demone. Diavolo. Nemico. Empio. Seducente. Imbroglione. Grande Accusatore. Grande Tentatore. Grande Complicità. Questo. Quello…: “Omicida dall’inizio, bugiardo e padre della bugia” Genesi 3:4-5 Giovanni 8:44. Punto!
    Papa della misericordia. Papa dei poveri. Papa del perdono. Papa degli disprezzati del dogma. Papa del discernimento. Papa delle periferie. Papa eretico. Papa scismatico. Papa peronista. Papa dittatore. Papa despota. anti-Papa. Questo. Quello…: “Pastore stolto e Falso profeta” Zaccaria e Apocalisse. Punto!

    Estimado Director:
    Ayer edite esto:
    EL PROBLEMA Y LA IGLESIA CATÓLICA, LA IGLESIA CATÓLICA Y EL PROBLEMA: PATATÍN. PATATÁN
    Lucero. Lucifer. Hijo de la aurora. Dominador de las naciones. Príncipe de este mundo. Príncipe de las tinieblas. Satán. Satanás. Ángel caído. Demonio. Diablo. Enemigo. Impío. Seductor. Engañador. Gran Acusador. Gran Tentador. Gran Encubridor. Patatín. Patatán…: “Homicida desde el principio, mentiroso y padre de la mentira” Génesis 3:4-5 Juan 8:44. ¡Punto!
    Papa de la misericordia. Papa de los pobres. Papa del perdón. Papa de los despreciados del dogma. Papa del discernimiento. Papa de las periferias. Papa hereje. Papa cismático. Papa peronista. Papa dictador. Papa déspota. Antipapa. Patatín. Patatán…: “Pastor necio y Falso profeta” Zacarías y Apocalipsis. ¡Punto!

    • G. Gervasi ha detto:

      @ Adolfo (23.11.18/1:39 p.m.)
      (1) Lei equivoca sul concetto di “giudizio”.
      Anche a questo termine si deve applicare ció che Aristotele insegna riguardo all’essere: “to on legetai pollachos”.
      Oltre al senso puramente logico del termine, si devono distinguere il giudizio (la sentenza/ in tedesco “das Urteil”) emesso da un tribunale o da una commissione
      istituita all’uopo. E a questo si riferisce il Codice di Diritto Canonico quando afferma che il papa non é
      giudicabile nella chiesa visibile da nessuno.
      Poi ci sono giudizi di valore (“questa mela é buona, quella é cattiva). Infine ci sono giudizi di fatto (tu sei un
      avvocato o tu non lo sei; il Sedicente é papa o non lo
      é).
      I tre tipi di giudizio non sono ovviamente intercambiabili.
      La incoraggio ad applicare il detto di San Tommaso d’Aquino ai suoi allievi: “distingue frequenter”.
      (2) L’appello a Dio.
      Il P.Scalese parla in senso assoluto. Lei lo applica ai laici.
      Io l’ho applicato ai cardinali che nella chiesa debbono, e quindi possono, adempiere dei doveri loro propri come l’eleggere un papa o, in sede vacante, convocare un concistoro.
      (3) La Sua prognosi negativa: é stata espressa anche da me in un posting del recente passato. Su questo punto siamo perfettamente d’accordo.
      Ció non toglie la validitá delle mie riflessioni sul tema “papa eretico” espresse nel thread attuale.
      Cordiali saluti.

      • G. Gervasi ha detto:

        Descrivendo lo stato attuale del pontificato romano, si deve ammettere che oggi come oggi la Chiesa non ha
        un papa eretico manifesto.
        Nemmeno Bergoglio é tale.
        Secondo la mia opinione personale, Bergoglio é eretico. Dall’essere “eretico manifesto” lo salva, come giá scritto, la sua ambiguitá voluta e coltivata, che permette di interpretare i suoi detti e i suoi scritti sia come eretici che come non tali.
        La sua manifesta simpatia per le interpretazioni eretiche degli stessi, espresse sia da singoli vescovi sia addirittura da conferenze episcopali (v. Malta e Argentina) ne rivela l’animo, la convinzione e l’intenzione di imporre tali interpretazioni alla chiesa universale, punendo e mettendo a tacere tutti coloro che ad esse si oppongono.

  • GMZ ha detto:

    Continuità o rottura? La seconda: una gran rottura di…!

  • anna maria ha detto:

    L’ultima trovata della Giornata del Povero è una tremenda offesa ai poveri , ai miseri , agli indigenti ! ! ! Come si fa a pensare una cattiveria del genere ? Si festeggia la povertà ? Forse la Chiesa non si è occupata mai dei poveri in questi duemila anni ? La Chiesa si è sempre occupata dei poveri , non ha fatto altro : evangelizzazione e promozione umana è sempre andata di pari passo. Ma non si è mai permessa di offendere i poveri , creando una giornata tutta per loro. Che vergogna ! Non dovremmo più avere il coraggio di guardare in faccia un povero. Per non parlare della “pagliacciata” di invitare a Pranzo i poveri, nella straordinaria ( Sacra e Solenne )Aula Paolo VI , ADIBITA A SALA PRANZO ! ! ! Il Papa seduto tra loro come fanno i candidati in campagna elettorale per guadagnare voti ed accattivarsi la stima della gente. I camerieri in tenuta elegante piatti e stoviglie di alta classe !!! E i poveri erano lì per sfruttare l’occasione senza rendersi conto di essere stati strumentalizzati, usati per propaganda . Ripresi con la telecamera mentre addentano il cibo. in prima pagina sui Tg . Nessuno di noi ha potuto preservare quella gente dalla strumentalizzazione ? Nessuno ha potuto difendere la loro dignità ‘ i poveri ? Spero davvero che non fossero veri poveri ma fossero controfigure , come nei film !

    • Iris ha detto:

      Condivido in toto e l`esempio italiano è stato copiato dal card. Barbarin a Lione dove ha trasformato una chiesa in ristorante e lui in cameriere col grembiule rosso…

      https://www.leforumcatholique.org/message.php?num=857044

      • Paolo Giuseppe ha detto:

        @ Iris
        Ti ringrazio per il documento che hai postato.
        A questo punto una delle due: o io non ho capito niente del cristianesimo (e alla mia età sarebbe grave) oppure la chiesa cattolica è caduta molto in basso.

        • Iris ha detto:

          La seconda direi.
          C`è da dire che Barbarin ha molto da farsi perdonare allora tutto fa brodo anche mettersi il grembiule rosso e giocare al cameriere.
          Intanto in gennaio comincerà il suo processo per non denuncia di aggressioni sessuali su minorenni, il tribunale di Lione ha convocato anche Ladaria il prefetto della CdF accusato di complicità nell’occultamento degli abusi ma il Vaticano resiste , considera inaccettabile l’istanza e decide di non procedere alla notificazione della citazione al cardinale Ladaria, con il rischio che le vittime francesi domandino ancora un rinvio.

      • G. Gervasi ha detto:

        Buffoni!
        Se un papa ortodosso venisse mai eletto, questi ipocriti si trasformerebbero tutti in Torquemada ed reintrodurrebbero la “santa inquisizione” per giudicare e condannare i loro confratelli che non sono stati abbastanza svegli e svelti a compiere il “cambio di paradigma” imposto dall’elezione di un papa “tridentino”.
        Nulla di piú divertente, in questo caso, che sedere sulla riva del Tevere e contare i “cadaveri” di cardinali, vescovi, sacerdoti e fedeli, assieme agli Scalfaro, ai Melloni, ai Tornielli, ai Tarquinio e consociati vari,
        trasportati dalla corrente dell’almo fiume verso il nulla.
        Nulla di piú divertente che leggere le dichiarazioni
        della CEI, diventata miracolosamente cattolica, di
        sostegno al nuovo “paradigma”.

  • Lucy ha detto:

    Si tratta di rottura , traumatica , percepita subito dal ” buonasera ” poi razionalizzata e che poi tassello dopo tassello ha formato un quadro terribile come il famoso dipinto di Giotto : la Chiesa diroccata.
    A chi oggi Dio potrebbe dire :” Va’ e ripara la mia chiesa ?”
    La causa di questa distruzione avvenuta picconata dopo picconata in questi cinque anni cioè la rottura consiste essenzialmente nel ” cambio di paradigma”.
    Il giovane ricco chiede a Gesù :”maestro, che cosa devo fare di buono PER AVERE LA VITA ETERNA? “.
    La chiesa oggi non risponde più a questa domanda che presuppone che la fede e la vita concreta di fede sia misurata nell’aderenza alla Legge di Dio creduta e poi praticata , ma noncurante volutamente delle parole di Gesù rovescia la domanda :” come la legge di Dio si deve adattare a me ? “. La fede cioè viene valutata sulla ” situazione” ( etica della situazione condannata da TUTTI i Papi prima di Bergoglio) in cui ciascuno si trova , dunque svincolata da qualsiasi norma oggettiva.
    Invece che cosa risponde Gesù al giovane?
    :” Osserva i COMANDAMENTI “.
    Tutto il resto : la messa in discussione dei sacramenti principali della fede cattolica : matrimonio , confessione , Eucarestia , le messe ecumeniche che avanzano ,la protestantizzazione della chiesa cattolica sono la funesta conseguenza di questo ” cambio di paradigma ” che segna la rottura con la chiesa prima del 2013.

    • Paolo Giuseppe ha detto:

      @ Lucy
      Tutto tragicamente e irrimediabilmente vero.

    • ernesto ha detto:

      “etica della situazione condannata da TUTTI i Papi prima di Bergoglio”

      Duole contraddirLa, ma i Papi Zefirino, Agapito I, Lando e Pelagio II sono sicuro che non ne hanno parlato….

  • PIERGIORGIO buglioni ha detto:

    VORREI ACQUISTARE IL LIBRO DI CUI SOPRA “CAMBIO DI PARADIGMA”

    338 259 6560

    casabuglioni@alice.it

  • deutero.amedeo ha detto:

    Non ho autorità né competenza in materia. L’impressione che Papa Francesco dà a me è che più che di continuità si possa parlare di contiguità tra lui e i suoi 265 predecessori : la sua è una semplice successione spazio temporale. Ma dal punto di vista sacerdotale ed episcopale la sua figura, almeno per un cattolico vecchio stampo come me, è insignificante. L’impressione che dà è che lui più che vescovo di Roma si senta Sovrano assoluto di uno Stato che conta oltre un miliardo di sudditi. E come tale si presenta sulla scena del mondo politico.

  • G. Gervasi ha detto:

    Mi permetto di citare questo testo illuminante dal “Primo Commonitorio” di San Vincenzo di Lerins in due puntate, per la sua lunghezza. Il Dott. Tosatti mi perdoni.
    (I) “Qualcuno forse potrá domandarsi: non vi sará mai alcun progresso della religione nella Chiesa di Cristo?
    Vi sará certamente e anche molto grande.
    Chi infatti puó essere talmente nemico degli uomini e ostile a Dio da volerlo impedire? Bisognerá tuttavia stare bene attenti che si tratti di un vero progresso della fede e non di un cambiamento. Il vero progresso avviene mediante le sviluppo interno. Il cambiamento invece si ha quando una dottrina si trasforma in un’
    altra.
    E’ necessario dunque che, con il progredire dei tempi, crescano e progrediscano quanto piú possibile la comprensione, la scienza e la sapienza cosí dei singoli come di tutti, tanto di uno solo, quanto di tutta la Chiesa. Devono peró rimanere sempre uguali il genere della dottrina, la dottrina stessa, il suo significato e il suo contenuto. La religione delle anime segue la stessa legge che regola la vita dei corpi. Questi infatti, pur crescendo e sviluppandosi con l’andare degli anni, rimangono i medesimi di prima. Vi é certamente molta differenza fra il fiore della giovinezza e la messe della vecchiaia, ma sono gli stessi adolescenti di una volta quelli che diventano vecchi. Si cambia quindi l’etá e la condizione, ma resta sempre il solo medesimo individuo. Unica ed identica resta la natura, unica e identica la persona.”
    (segue)

  • Ángel Manuel González Fernández ha detto:

    “CINQUE ANNI…”:
    13 ottobre 2013 inganno religioso: non c’era consacrazione.
    Eresie contro la Madre di Dios: 20 dicembre 2013 e 29 maggio 2015.
    15 agosto 2015 divorzio cattolico per “Ecc”.
    18 aprile 2016 correge a Dio in Giovanni 8:11, Amoris laetitia, nota 351.
    8 ottobre 2018: Maria Piena di Grazia “una ragazza normale…”.
    230 insulti e offese.
    98 interviste; libri, film, “Ecc…”.
    E così minimo 10 anni più del profetizzato “Pastore stolto e Falso profeta” Francesco.

  • Sulcitano ha detto:

    Ho sempre avuto sentimenti di venerazione nei confronti dei sei Papa che si sono susucceduti, nel governo della Santa Chiesa di Cristo Signore in questi ultimi 70 anni, prima di Papa Bergoglio. Dio abbia di me pietà, perché con l’attuale Pontefice, non riesco purtroppo, ad avere i medesimi sentimenti, seppur non trascuri di ricordarlo nelle mie quotidiane preghiere. Spesso mi trovo triste e affranto, confuso, deluso e tradito, non accettando e non comprendendo il voler andare continuamente contro corrente di questa chiesa pseudo progressista che non di rado, ama gaiamente e scandalosamente, muoversi sotto mille riflettori, di pari passo con mondane e perverse tendenze che oggi fanno moda. Preghiamo.

  • Maria Cristina ha detto:

    https://ilsismografo.blogspot.com/2018/11/italia-teniamoci-stretti-per-mano-e-non.html

    “Teniamoci stretti per mano e non avremo paura della morte” , dice mons. Paglia.
    del resto i vescovi ballano , quindi possono fare un bel girotondo…
    Giro giro tondo, io giro intorno al mondo….
    Ricordate il computer AL in “2001 Odissea nello spazio”?
    non c ‘è ne continuità ne’ rottura ,semplicemente c’è regressione ad uno stato infantile …..

  • Rosario Vasta ha detto:

    Manca la data dell’incontro di Roma0

  • Claudius ha detto:

    L’unica continuita’ di questo pontificato (se cosi’ possa essere definito) e’ quella con Lutero.

    • EA ha detto:

      Io non trovo molta affinità fra Lutero e Bergoglio. Per quanto l’opera di Lutero sia stata negativa, da un punto di vista religioso, occorre a mio parere riconscere che Lutero è stato un personaggio estremamente colto e di grande talento, purtroppo sprecato in una riforma che ha danneggiato il corpo della chiesa. Lutero conosceva le lingue antiche, ha tradotto la Bibbia in tedesco dando un grande impulso alla letteratura tedesca, ha composto inni, ha scritto trattati teologici di spessore, ancorché erronei in più punti. Ha avuto il coraggio di resistere di fronte a principi e imperatori, purtroppo per una causa sbagliata.
      Bergoglio al di là dei maneggi del potere ecclesiastico e dell’arte dell’insulto non si intende di nulla.

      • Panzeri Elena ha detto:

        Sara’ anche stato colto, ma il “porcus Saxoniae”sposo’ con nozze sacrileghe una suora, in gioventu’ commise un omicidio, visse gozzovigliando (doctor plenus) e mori’ suicida! Spero bene che papa Francesco gli assomigli poco, ma non puo’ certo presentarcelo come un esempio cristiano!

      • LucioR ha detto:

        Lutero estremamente colto e di grande talento? Trattati teologici di grande spessore benché erronei? Ha resistito di fronte ai principi?

        Beh! Ho letto parecchio su Lutero, ma evidentemente tutti mi hanno ingannato.

        Di “spessore” effettivamente furono gli errori di Lutero, le cui dottrine

        «nel campo morale […] aprirono la via allo sviluppo disordinato di tutte le passioni. Invece di invitare l’uomo a frenare i suoi istinti, egli lo invitava ed incitava al peccato; diceva: “Dio non salva dei peccatori immaginari. Sii pertanto peccatore e pecca fortemente” [trattato teologico di grande spessore! – NdR]. La vita personale di Lutero illustra bene la morale che predicava: beone, amante di grandi mangiate, profondamente sensuale. Il suo “matrimonio” con l’ex-suora Caterina di Bora scandalizzò persino i suoi discepoli più convinti. L’autorizzazione data al principe Filippo di Hess a vivere da bigamo sconcertò anche i suoi intimi amici.
        «Il metodo che utilizzava per mettere in fuga il demonio, quando era tentato, consisteva nel dire delle parolacce, e, secondo quanto diceva, funzionava sempre! Nella polemiche che ebbe coi teologi cattolici, usava il linguaggio più grossolano, nel quale le oscenità non erano assenti: i suoi discepoli vi si riferivano come alla “divina grossolanità” di Lutero…»
        (da http://www.totustuustools.net/altrastoria/CAP170.htm)

        Beh! qui mi pare che ci sia veramente un’affinità con l’attuale occupante del soglio pontificio, come ci pare evidente da questa vecchia pagina del “nostro” blog:
        https://www.marcotosatti.com/2017/02/10/di-manifesti-di-papi-di-risate-e-di-insulti-pontifici-per-sdrammatizzare/

        con la differenza che il linguaggio grossolano Lutero lo usava nei confronti dei suoi avversari, il suo affine nei confronti delle sue pecorelle.

  • carlo ha detto:

    mi è appena arrivato questo messaggio che condivido:
    IL PAPA CAMBIA IL PADRE NOSTRO.
    ORA PREGHIAMO PERCHÉ IL PADRE NOSTRO CAMBI IL PAPA.

    • G. Gervasi ha detto:

      Suppongo che la prossima grande impresa teologica di papa Bergoglio, per offrire alla chiesa un’altra dimostrazione del suo disprezzo verso ogni tradizione,
      sará la modifica del “Magnificat”.
      L'”ecce ancilla Domini”, infatti, cozza in modo stridente contro la coscienza acquisita dalla donna moderna circa la sua dignitá e la sua paritá con l’uomo.
      La donna non sará mai piú, non dovrá mai piú essere
      “serva”. E l’essere serva non verra mai piú presentato come modello di vita ai fedeli nella chiesa cattolica bergogliana.
      Sopprimendo o modificando questo verso, il Bergoglioso sará definitivamente elevato alla gloria degli altari del femminismo internazionale.
      L’approvazione osannante di cardinali e vescovi, di sacerdoti e suore indossanti una maglietta rosa con le scritte “Io sono donna” (da indossarsi dai preti) e “Non saró piú schiava” (da indossarsi dalle suore), delle conferenze episcopali, dei turiferari di Sua Santitá a capo della sfilata del mondo dell’arte e della moda, della cinematografia, dei media mondiali, tra i quali, scatenatissimi, quelli neo-cattolici, é scontata.
      In Campidoglio la statua equestre di Marco Aurelio verra sostituita per plebiscito popolare da una statua bovina dorata, su ampio piedestallo marmoreo, con le sembianze del novello “eroe dei due mondi”, del pontefice venuto da lontano, come il bue simbolo della mitezza e del benessere.
      Cosí verrá onorato il divo Bergoglio.
      P.S. La Chiesa di lingua tedesca ha annunciato ufficialmente che, per ragioni ecumeniche, non apporterá alcuna modifica al “Vater unser” tradizionale.
      Certo, uno smacco doloroso per il cerchio magico del Sedicente.

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    E’ mia abitudine raccogliere su un file del computer citazioni, discorsi, interviste, decisioni che riguardano il papa e la Chiesa in genere, a partire dal 2013.
    In questi giorni ho riletto alcuni passaggi di questa raccolta.
    Sono rimasto allibito perchè, con il passare del tempo, avevo dimenticato molto di ciò che avevo archiviato in questi quasi sei anni.
    Del papa non voglio parlare; direi delle ovvietà.
    Circa la Chiesa, mi domando come sia possibile che persone di alto livello come alcuni vescovi e cardinali, possano sparare quasi ogni giorno idiozie sesquipedali tali che neppure l’ultimo parroco di montagna farebbe sue.
    Il Signore Gesù ci ha abbandonato?

  • Iris ha detto:

    Se avete il tempo, la voglia e la pazienza di leggerla, visto che non dice nulla di nuovo, vi segnalo l`ultima intervista a Tornielli, tante parole, tante ripetizioni, i soliti mantra e la conferma che oggi come ieri il turiferario massimo è incapace di smentire che papa Bergoglio sapeva già dal 2013 che McCarrick era un abusatore seriale.
    Tornielli può scrivere libri, rilasciare interviste, continuare a sparare le sue noiose pallottole di carta, non riuscirà a convincere chi non ha ancora portato il cervello all`ammasso e aspetta risposte chiare e non silenzi, ad esempio la risposta ad una domanda semplice: papa Bergoglio sapeva dal giugno 2013 che McCarrick era un abusatore seriale?
    Sì o no.

    “Il dossier Viganò è un attacco ai fondamenti della Chiesa”.

    http://confini.blog.rainews.it/2018/11/20/il-dossier-vigano-e-un-attacco-ai-fondamenti-della-chiesa-intervista-ad-andrea-tornielli/

    • VIC ha detto:

      la prego, non faccia pubblicità al libro di Tornielli … Bensì a quello di Valli . Tra poco ( mi vien detto ) uscirà un mini saggio su chi è Tornielli e cosa non ha fatto per fare carriera …

      • Iris ha detto:

        Ho messo il link a quell`intervista solo per dire che anche in quell`occasione Tornielli NON può smentire la testimonianza di mons. Viganò quando afferma che Bergoglio sapeva già dal 2013 (ma molto probabilmente anche prima) chi era McCarrick, e cioè un abusatore seriale, non può farlo perchè è la verità , se non fosse vero avremmo avuto una smentita esplicita che non ci sarà mai , è più facile tentare di discreditare mons. Viganò.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Sì, è stato un pontificato di grande rottura… non solo per il magistero, anche per noi…

  • Boanerghes ha detto:

    Di continuità c’è solo la veste bianca

    • MASSIMILIANO ha detto:

      Concordo, ma indossata come se fosse un grembiule alle elementari… Saluti.
      Massimiliano.

    • carlo ha detto:

      …nemmeno quella perché Bergoglio la porta trasparente

    • G. Gervasi ha detto:

      Dal “Primo Commonitorio di San Vincenzo di Lérins”
      (II)
      “Le membra del lattante sono piccole, piú grandi invece quelle del giovane. Peró sono le stesse. Le membra dell’uomo adulto non hanno piú le proporzioni di quelle del bambino. Tuttavia quelle che esistono in etá piú matura esistevano giá, come tutti sanno, nell’embrione, sicché quanto a parti del corpo, niente di nuovo si riscontra negli adulti che non sia stato giá presente nei fanciulli, sia pure allo stato embrionale. Non vi é alcun dubbio in proposito. Questa é la vera e autentica legge del progresso organico. Questo é l’ordine meraviglioso disposto dalla natura per ogni crescita. Nell’etá matura si dispiega e si sviluppa in forme sempre piú ampie tutto quello che la sapienza del Creatore aveva formato in precedenza nel corpicciuolo del piccolo.
      Se coll’andar del tempo la specie umana si cambiasse talmente da avere una struttura diversa oppure si arricchisse di qualche membro oltre a quelli ordinari di prima, oppure ne perdesse qualcuno, ne verrebbe di conseguenza che tutto l’organismo ne risulterebbe profondamente alterato o menomato. In ogni caso non sarebbe piú lo stesso.
      Anche il dogma della religione cristiana deve seguire queste leggi. Progredisce, consolidandosi con gli anni, sviluppandosi col tempo, approfondendosi con l’etá.
      E’ necessario peró che resti sempre assolutamente intatto e inalterato.
      I nostri antenati hanno seminato giá dai primi tempi nel campo della Chiesa il seme della fede. Sarebbe assurdo e incredibile che noi, loro figli, invece della genuina veritá del frumento, raccogliessimo il frutto della frode cioé dell’errore della zizzania.
      E’ anzi giusto e del tutto logico escludere ogni contraddizione tra il prima e il dopo, Noi mietiamo quello stesso frumento di veritá che fu seminato e che crebbe fino alla maturazione.
      Poiché dunque c’é qualcosa della primitiva seminagione che puó ancora svilupparsi con l’andar del tempo, anche oggi essa puó essere oggetto di felice e fruttuosa coltivazione” (PL 50, 667-668 / citato in
      “Liturgia delle Ore”. Secondo il rito della Santa Chiesa Ambrosiana, V, 308-309).
      Henry Newman ante litteram.