IL CARD. WUERL ANNUNCIA IN FORMA INDIRETTA LE SUE DIMISSIONI. DOMANI IL VERTICE DEI VESCOVI USA DAL PAPA.

12 Settembre 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

 

Il cardinale di Washington, Donald Wuerl, in una lettera ai sacerdoti afferma che a breve incontrerà il Pontefice per discutere il tema delle sue dimissioni, peraltro formalmente già consegnate tre anni fa, quando compì 75 anni. È molto probabile – questa è un formula di cortesia nei confronti del papa – che la decisione di lasciare la guida della diocesi sia già presa.

Nella sua lettera il porporato, nell’occhio del ciclone per la copertura di abusi e di preti abusatori a Pittsburgh, e per la complicità con il suo predecessore e mentore, il card. Predatore McCarrick, parla di un’azione “così che la Chiesa dell’arcidiocesi che tutti amiamo possa muoversi in avanti”. Il porporato afferma che c’è bisogno di “portare guarigione e un nuovo inizio al servizio di questa Chiesa”.

Nella sua lettera il cardinale ha scritto, che dopo l’incontro avuto con i suoi sacerdoti all’inizio del mese, “Era chiaro che qualche decisione, prima piuttosto che dopo, da parte mia è un aspetto essenziale, così che questa Chiesa possa muoversi avanti”. Dopo che è stato reso pubblico il Rapporto del Grand Jury di Pennsylvania, la posizione di Wuerl era diventata critica. Si erano avute proteste per strada davanti alla cattedrale di San Matteo e al santuario dell’Immacolata Concezione per chiedere le sue dimissioni. La testimonianza di mons. Viganò – che accusava chiaramente Wuerl di mentire – aveva aggravato la sua posizione, e una petizione per chiedere le sue dimissioni aveva raccolto diverse migliaia di firme.

Un suo passo indietro appare quasi ovvio. Ma non risolve completamente il problema. Infatti Wuerl è stato fatto membro della Congregazione per i Vescovi, nomina che insieme alla fiducia di cui gode presso il Pontefice regnante con il card. Blase Cupich, altra creatura di McCarrick, gli offre un ruolo predominante nella scelta dei vescovi per gli Usa. Si corre il rischio di riproporre con Wuerl la stessa situazione che papa Bergoglio aveva creato con McCarrick: e cioè quella di una persona che senza cariche ufficiali gestisce nomine e promozioni scavalcando sia il Nunzio – che ad esse è preposto – che gli organismi della Conferenza Episcopale. Insomma, storie di amici…E i fatti di questi giorni ci mostrano con chiarezza di che tipo di amici si tratti.

Domani il vertice della Conferenza episcopale Usa, con in più il card. Sean O’Malley, sarà finalmente ricevuta dal Pontefice regnante. A differenza di Wuerl e Cupich il card. Daniel Di Nardo e mons. Gomez hanno dovuto aspettare qualche settimana per avere una risposta alla loro richiesta di vedere il papa. Di Nardo aveva annunciato il 16 agosto di voler chiedere un incontro, dopo la tempesta suscitata dalla rivelazioni del Grand Jury e su McCarrick.

Il Comitato Esecutivo dei vescovi, aveva detto il cardinale, ha stabilito tre obiettivi: “Un’indagine nelle questioni relative all’arcivescovo McCarrick; l’apertura di nuovi canali confidenziali per raccogliere lamentele contro i vescovi; e patrocinio per una soluzione più efficace delle future lamentele”.

Come diversi vescovi hanno dichiarato, la testimonianza di mons. Viganò renderebbe necessario rendere pubblico il dossier McCarrick, e i documenti in possesso della Segreteria di Stato, della Congregazione per i vescovi e dell’arcidiocesi di Washington. Un bel test di prova – oltre alle parole – per la trasparenza della Chiesa in quest’epoca.







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12 commenti

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    stiamo aspettando quelli che il Consiglio dei 9 Cardinali ha definito “necessari chiarimenti”.

  • peter ha detto:

    Bergoglio il prossimo sabato sarà in Sicilia. A Palermo, la stampa riporta che la città attende con entusiasmo l’arrivo del papa. Si attendono 80.000 fedeli alla messa!
    Ma questi fedeli in che mondo vivono? Sono davvero così disinformati degli ultimi scandali che hanno coinvolto direttamente il papa ed i vertici vaticani?
    Mi dispiace dirlo: fino a quando la chiesa sarà formata da questi fedeli passivi e rinunciatari, sarà impossibile avviare una vera riforma morale!
    Se i palermitani fossero informati e consapevoli della drammatica situazione ecclesiale, dovrebbero dare un messaggio chiaro a Bergoglio: come? Basterebbe non partecipare alla messa!
    E allora sì che cambierebbero le cose!

  • Luigi ha detto:

    Finalmente si dimette. Dalle mie parti si dice: l’era ura, l’aspetà fin tropp. A quando il prossimo?
    Comunque queste dimissioni son niente, le mele putrefatte che dovrebbero andarsene sono tante. E le più marce sono annidate in Vaticano.

  • Enrico66 ha detto:

    Ed il card. Farrell quando le dà?
    Impensabile e non credibile che, pur avendo convissuto per 6 anni con l’ex card. McCarrick, non si sia mai avveduto dei comportamenti predatori di questi.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Leggo nel documento che tra gli obiettivi del Comitato Esecutivo dei vescovi , oltre al dovere di far luce su McCarrik, primeggiano: – l’apertura di nuovi canali confidenziali per raccogliere lamentele contro i vescovi; e patrocinio per una soluzione più efficace delle future lamentele”.-
    Quindi si dà già per scontato che anche in avvenire i vescovi daranno occasione di lamentele nei loro confronti??? Se non ho capito male, mi sembra cosi; e se è così il proverbio “meglio prevenire che curare” in Vaticano non è ancora pervenuto?

  • Adriana ha detto:

    Ma …il Papa non aveva cose più importanti da fare ? Per esempio :parlare del tempo ,proteggere i migranti….Invece gli sottoporranno ” inutili bizzarrie “. Inutili perchè mi sa che le ricche entrate americane non torneranno più.

  • Zuzzerellone ha detto:

    Prudenza, dottor Tosatti, prudenza…

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Dimissioni…dismissioni…annessioni…ammissioni…
    https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Perché il Papa accetta le dimisssioni dei Vescovi non progressisti a 75 anni, mentre Wuerl, omosessualista e, chissà, forse omosessuale lui stesso, viste le sue idee estreme, a 78 anni ancora è in carica?
    E’ questo che dovrebbe spiegare.
    A me non fa paura un Papa di sinistra, anche se io non sono di sinistra. A me basta che abbia gli “ideali” compatibili con la FEDE, che è l’essenziale: che sia chiaro nel condannare il divorzio, l’aborto, l’omosessualità e nella difesa della famiglia.
    Papa Francesco ammira DON MILANI. Prendesse esempio da lui, allora, che era ferocemente contro l’aborto, l’infedeltà coniugale e un feroce difensore della famiglia TRADIZIONALE.

    • Gian ha detto:

      Non mi sembra sia questione di aver paura o meno di “un Papa di sinistra”, un Papa dovrebbe essere un Papa e basta.

    • Ilaria Amalia ha detto:

      Elevare il controverso don Milani a fulgido esempio di moralità mi pare un tantinellino azzardato!

  • pier luigi Tossani ha detto:

    …”storie di amici”… i parenti non si possono scegliere, ma gli amici sì. Ergo….