CINA COMUNISTA E RELIGIONE. LA REALTÀ NARRATA IN PRIMA PERSONA DA UN MISSIONARIO DEL PIME.

21 Agosto 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, vogliamo consigliarvi la lettura di un piccolo libro, in termini di pagine, ma estremamente ricco e interessante da un punto di vista storico. È “Revixit Spiritus Meus – Appunti di un missionario in Cina” di un padre missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime). Il padre Quirino de Ascaniis, del Pontificio Istituto Missioni Estere, ha trascorso in Cina (specialmente a Hong Kong), gran parte della sua lunga vita (100 anni!). Ecco che la lettura di questo testo (Chorabooks 2018) curato dal padre Sergio Ticozzi e con una introduzione di Aurelio Porfiri, ci dà veramente il feeling di cosa significa(va) la vita di un missionario. Significa o significava? Certamente ci sono ancora eccellenti missionari, in Cina e in altri luoghi. Ma a volte abbiamo l’impressione che la missione per alcuni si è trasformata quasi in assistenza sociale, in tempi in cui il proselitismo suona come una brutta parola, e più che annunciare la Buona Novella….va bè, lasciamo perdere.

Non aspettatevi un testo di grande scrittura; è un diario, scritto con grande semplicità e senza ricerca stilistica da un sacerdote di umili origini (molto istruttiva e sincera proprio la parte relativa alla sua vocazione, e al dispiacere dei genitori quando seppero che voleva andare missionario, e non far carriera nella Chiesa locale…). Proprio per questo però anche palati sofisticati saranno in grado di apprezzare la freschezza del racconto e l’originalità di uno stile naif.

Nella sua introduzione Aurelio Porfiri afferma:  “Il testo di padre De Ascaniis, curato dal padre Sergio Ticozzi suo confratello e autore di numerosi saggi storici sulla storia del PIME, ci rende edotti sulle difficoltà che questi missionari dovettero affrontare in terra cinese, in un periodo in cui la lotta fra comunisti, nazionalisti e giapponesi travagliava le popolazioni e le esponeva a grandi rischi per la propria vita. Ma anche in quelle temperie, padre De Ascaniis seppe tener fede alla sua missione, come quando (lo leggerete nel libro) dovette mettere in guardia alcuni suoi fedeli dai rischi del comunismo, pur sapendo che stava rischiando di essere denunciato ed incarcerato. La verità va annunziata interamente, per come è, non abbandonando una sana prudenza che non deve mai divenire codardia. Il missionario è colui che abbandona tutto per qualcosa di più grande, quindi la sua prospettiva non può mai essere quella che si esaurisce a viste umane”.

Padre Quirino conobbe il comunismo cinese nei suoi esordi. Ecco cosa ne pensava e come denunciava le guerriglie comuniste contro un entusiasta di questa corrente politica: “Perciò, in coscienza, sentii l’obbligo di correggere; dissi di stare in guardia contro la blanda propaganda, di non lasciarsi ingannare dalle false apparenze; che il comunismo non era come era stato presentato e descritto dal quel tale (che era uno dei poveri) e ne misi in evidenza la falsità e i difetti. Sapevo bene che parlando così mi sarei messo in un rischio; ma non potevo farne a meno, e pensavo pure che quei cristiani si fidavano di me.  Che avevo parlato per il loro bene. In un altro luogo, un giovane cristiano bazzicava con le guerriglie, aveva fatto amicizia con loro e aveva intenzione di arruolarsi a loro come membro volontario: in altre parole, desiderava aggregarsi alle guerriglie. La gente del villaggio era conscia della sua condotta. Ora essa aspettava il mio parere… Io francamente dissi a quel giovane di non fare quel passo… Se avessi dato il mio consenso, anche altri avrebbero seguito l’esempio: si sarebbero persuasi che il mio consenso sarebbe stato come una benedizione per favorire e accrescere le guerriglie. Anche qui c’era il mio rischio. Qualcuno avrebbe potuto riferire alle guerriglie che io ero contro di loro”.

Ancora più interessante è poi il racconto di come la “libertà religiosa” affermata dalla Costituzione cinese fu vanificata con pretesti, scuse e uso delle minacce e della violenza fino a giungere all’obiettivo voluto dal Partito: cercare di far scomparire la religione, e, fisicamente,  missionari per primi. Un monito, se mai ce ne fosse bisogno, a non abbassare la guardia, e a non credere più di tanto alle profferte di Pechino. Speriamo che qualcuno dei negoziatori vaticani trovi il tempo di gettare un’occhiata a questo prezioso sforzo di testimonianza. O, almeno, che ascolti il card. Zen.







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2 commenti

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    La Madonna a Fatima disse che la RUSSIA avrebbe diffuso i suoi ERRORI.
    Non parlò di COMUNISMO perché la Madonna non fa politica e, forse, anche perché si sarebbe potuto fare confusione sugli errori che avrebbe diffuso il Comunismo: non una dottrina economica sballata, ma una visione ATEA della realtà.
    Di fatto oggi gli ex comunisti, e non solo, sono in gran parte, oltre che LIBERISTI, anche atei.
    Così i PRELATI MODERNISTI, come i cinesi, alla fine dei conti mirano, attraverso il potere spirituale, a quello temporale.
    Anche di quello di modificare leggi dello Stato modificando le Leggi di Dio.
    Pare che nel prossimo Sinodo sull’Amazzonia verrà riproposto il tema del CELIBATO DEI SACERDOTI.
    Se si dovesse abolire non sarebbe solo un altro passo verso il lassimo e un ulteriore distacco verso tutto ciò che rappresenta il passato, ma, vista l’alta percentuale di prelati omosessuali, si ammetterebbe di fatto l’unione tra omosessuali

  • malibu stacy ha detto:

    caro dottor tosatti, ormai papa ciccio vuole fare l’accordo con la cina comunista per passare alla storia e salvare un pontificato che è fallito nei propositi di riforma (la finanza vaticana, la curia) e sta crollando sotto gli scandali della lobby gay, che papa ciccio non può/vuole combattere perché è quella che lo ha eletto insieme alla mafia di san gallo.

    Oh, questa biografia nuova nuova del cardinale scolapasta, è partita la campagna elettorale peril nuovo conclave? Come sta papa ciccio? con tutti i suoi difetti, sempre meglio di papa scolapasta.