FIRMA PER LA LIBERTÀ DELLA RETE. CONTRO LA CENSURA PREVENTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO.

27 Giugno 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Non basta la censura più o meno soft che le grandi piattaforme di social, come Facebook e Twitter esercitano verso temi e contenuti ostili alla cultura del politically correct. Il Parlamento Europeo sta per approvare una legge che limiterà fortemente la libertà sul web. L’articolo 11 (cosiddetta link tax) obbligherà chiunque utilizzi diffonda contenuti giornalistici online ad ottenere una licenza dall’editore. L’articolo 13 obbligherà invece le piattaforme digitali a filtrare i contenuti pubblicati dagli utenti.

Stilum Curiae rilancia la petizione lanciata in Italia dall’esperto di comunicazione Claudio Messora, su ByoBlu. La petizione è diretta ai parlamentari europei affinché blocchino il testo di legge licenziato dalla Commissione giuridica del Parlamento Ue.

 

Firma per evitare la distruzione di Internet

 

 

Qui sotto pubblichiamo anche alcune frasi di un’intervista rilasciata da Marcello Foa su questo argomento.

Perché questa legge è così pericolosa?

“Fondamentalmente i rischi sono due. Il primo è quello di scoraggiare il passaggio dei link, dal momento che questa legge vieta di citare anche poche righe estrapolate da un articolo di altri che correttamente poi si linka. Faccio un esempio. Lei non potrà più riprendere un mio articolo, specificando nelle prime righe che è stato tratto dal mio blog e allegando subito dopo il relativo link, perché di fatto violerà la normativa. La cosa più grave però è un’altra”.

Ossia?

“Il fatto che le piattaforme saranno responsabili delle violazioni del diritto d’autore da parte degli utenti. Sarà molto difficile utilizzare immagini, perché scatteranno le regole per la tutela del copyright. Ora capisce bene che le varie piattaforme, ad iniziare da Google e Facebook, per non incorrere nelle sanzioni previste, saranno obbligate a comportarsi molto scrupolosamente e in maniera restrittiva. Questo significa che di fronte ad ogni minimo rischio, si sceglierà la strada più facile, quella cioè di bloccare la pubblicazione dei contenuti. In questo modo sarà scoraggiata la libera circolazione di idee e post, a meno che non si tratti di opinioni scritte dal singolo utente o di foto proprie. Di questo passo non potremo più pubblicare le foto dei gattini, a meno che non siano nostri, altrimenti rischiamo di violare il copyright del proprietario degli animali”.

Le conseguenze più pericolose quali saranno?

“Bloccare l’attività di tutti quei soggetti che fanno libera informazione e che sul web hanno necessità di recuperare materiale giornalistico o fotografico. Queste persone di fatto vedranno drasticamente limitata, per non dire oscurata, la propria libertà d’azione”.

C’è chi paventa il concreto rischio di legalizzare la censura? E’ così?

“Questo provvedimento deve essere inquadrato in un contesto più ampio. Già da parecchi mesi il cosiddetto establishment, sia europeo che internazionale, sta rivedendo il giudizio su internet e i social media. Fino a quando questi erano considerati strumenti utili a rafforzare una certa parte politica, vedi Obama, tutto andava bene, ma nel momento in cui si sono rivelati volani di idee controcorrenti che hanno portato al successo della Brexit o alla vittoria delle forze cosiddette populiste in Italia e nel resto d’Europa, allora la rete è diventata improvvisamente il principale nemico. Già da tempo hanno avviato la polemica sulle fake news proprio con l’obiettivo di introdurre una forma di censura mascherata dall’esigenza di assicurare la presunta veridicità delle notizie. La nuova legge sul copyright è parte secondo molti di questa strategia”.







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22 commenti

  • Barbara ha detto:

    Vogliono mettere il bavaglio al libero pensiero e libera espressione, usando lo scudo dei diritti d’autore..

  • Lorena De Conti ha detto:

    1984 è iniziato da tempo, Orwell docet …..

  • Ángel Manuel González Fernández ha detto:

    Stimato Direttore:
    Logico, presto o tardi dovrebbe tacere a Internet o che suolo si pubblicasse quello che vuole il Nuovo Ordine Mondiale: questo è solo il principio per l’apparizione dell’Anticristo prima di 15 anni.
    Saluti.
    Estimado Director:
    Lógico, tarde o temprano se tendría que silenciar a Internet o que solo se editase lo que quiere el Nuevo Orden Mundial: esto es solo el comienzo para la aparición del Anticristo antes de 15 años.
    Saludos.

  • Lo spettro di QC ha detto:

    Penso che firmerò la petizione, sebbene notoriamente non sia un difensore della libertà di espressione e consideri una iattura sia i giornalisti (fatto salvo Sua Beatitutide l’Abbé Tosatti) sia internet (fatto salvo il dominio https://www.marcotosatti.come e ciò che ivi viene pubblicato, con garanzia di magistero infallibile).
    Detto questo, devo fare qualche piccola osservazione a margine.
    Anzitutto, gli antieuropeisti – che come sempre si rivelano poco consapevoli di ciò di cui parlano – devono sapere che non si tratta di una “legge”, come erroneamente dice Foa – ma di uno schema di direttava NON self-executing, cioè non detterà una regola direttamente applicabile in Italia: l’art. 11, infatti, rimette agli Stati membri la predisposizione delle norme a tutela dei diritti di autori ed editori rispetto all’utilizzo delle opere giornalistiche ed autorizza gli Stati membri ad individuare tutte le deroghe già previste dalla direttiva sul diritto d’autore (la 2001/29/CE).
    Di fatto, quindi, la regolamentazione concreta della materia – inclusa l’adozione di norme liberticide – sarà tutta nazionale.
    Quanto alla sostanza dello schema di direttiva:
    a) non è vero che non si possa inserire il “link” (non se ne parla). Al contrario, il considerando n. 33 PARREBBE di segno contrario: “Tale protezione non si estende ai collegamenti ipertestuali, che non costituiscono comunicazione al pubblico”.
    b) è tutto da vedere che si voglia vietare la citazione virgolettata di semplici passaggi di articoli, perché, da un lato, la definizione di “pubblicazione di carattere giornalistico”, sembra evocare l’intero articolo e non sue porzioni (anzi, letteralmente sembra riguardare l’intera pubblicazione e nemmeno il singolo articolo);
    c) dall’altro, il considerando n. 34 dice: “I diritti concessi agli editori di giornali ai sensi della presente direttiva dovrebbero avere lo stesso ambito di applicazione dei diritti di riproduzione e di messa a disposizione del pubblico di cui alla direttiva 2001/29/CE relativamente agli utilizzi digitali. Dovrebbero essere soggetti anche alle stesse disposizioni in materia di eccezioni e limitazioni applicabili ai diritti stabiliti dalla direttiva 2001/29/CE, tra cui l’eccezione per citazioni, per esempio a fini di critica o di rassegna, di cui all’articolo 5, paragrafo 3, lettera d), di tale direttiva.” (in sostanza: come si può citare passaggi di un libro, così si potranno citare passaggi di un articolo);
    d) il considerando n. 6 dice che: “Le eccezioni e la limitazione di cui alla presente direttiva tendono al raggiungimento di un giusto equilibrio tra i diritti e gli interessi degli autori e degli altri titolari di diritti, da un lato, e gli utenti, dall’altro. Sono applicabili solo in taluni casi specifici che non siano in contrasto con il normale sfruttamento delle opere o altro materiale e non arrechino indebitamente pregiudizio ai legittimi interessi dei titolari dei diritti” (utilizzo normale + assenza di pregiudizio = no divieto)
    e) la tutela è concessa agli editori e lo scopo è quello di proteggerne gli investimenti (cfr. relazione introduttiva) ed è quindi difficile ipotizzare una frustrazione dell’investimento conseguente ad una citazione che, poi, rimanda all’articolo originale.
    In definitiva, la futura direttiva, estendendo all’opera giornalistica le stesse tutele già previste per altre tipologie di “opere”, dovrebbe comportare l’emanazione di norme nazionali che non vietino la semplice citazione di passaggi.
    Ad ogni buon conto, non sapendo né leggere né scrivere, penso che formerò perché non si sa mai nella vita.
    Sull’art. 13, invece, sono favorevole perché da come è scritto sembra diretto a limitare la possibilità di caricare contenuti protetti (libri, opere di altro genere) su banche dati pubbliche (tipo scribd) e ciò danneggia l’editoria e, per l’effetto, la stessa produzione. Se poi introduce la possibilità di esigere da google o da facebook l’eliminazione di una fotografia che mi ritrae e che è stata pubblicata senza il mio permesso, meglio ancora (parlo in astratto, perché noi spettri non possiamo essere fotografati, se non quando lo vogliamo noi e tra le rovine di qualche castello e poi tanto non ci crede nessuno).

  • Mario Armosini ha detto:

    Petizione firmata. Amen

  • Gian ha detto:

    Gli Stati Uniti d’Europa non potranno mai esistere, troppe differenze di lingua, di interessi nazionali. Meglio tornare al vecchio Mercato Comune Europeo, cancellando Maastricht e tutto l’obbrobrio che ne è seguito, tornando a riappropriarci della nostra sovranità, soprattutto quella monetaria. Basta l’alibi “ce lo chiede l’Europa” per farci ingoiare di tutto e impoverirci. La stessa cosa bisognerebbe fare nella Chiesa, abolire tutto ciò che è stato dopo il CVII. Le due cose sono collegate molto più di quanto si possa immaginare.

    • Lo spettro di don Ezio ha detto:

      Gian,
      non può andare contro la storia. La Chiesa poi non c’entra con l’argomento, però ho capito che qualsiasi argomento di questo blog, persino se si dovesse parlare del Teorema di Talete, è utile per attaccare la Chiesa. Se a lei non piace la Chiesa cattolica, se ne può scegliere tranquillamente un’altra, mentre la stessa cosa non vale per l’Europa. Intanto, io sono la prima generazione che non ha conosciuto la guerra. Per fare un esempio: c’è una bella differenza tra le discussioni tra Macron e il nostro Governo e quanto hanno fatto per secoli i francesi nei nostri confronti, fino alla II guerra mondiale compresa. Gli Stati Uniti d’Europa sono una necessità che si imporrà da sé, prima o poi.

      • Gian ha detto:

        Lei pensi per sé caro don e se le vanno bene le cose come stanno non pretenda che tutti stiano zitti ad ingoiare le porcate che vediamo e sentiamo ogni giorno. Mi è stato insegnato che a salvare le anime non è la Chiesa, ma Gesù Cristo. La Chiesa esiste dove esiste la fedeltà al Deposito della fede, che è la Parola di Dio, tramandata dalle due fonti della Tradizione e della Scrittura, e come il Magistero l’ha sempre interpretata. Ma se il magistero viene meno a questo dovere, là non ci sarebbe più la vera Chiesa: questo ha cominciato ad accadere dopo il CVII e culmina con l’insediamento di Bergoglio e la sua cerchia. Basta aprire gli occhi e il cuore e prenderne atto. Altro che “se ne può scegliere un’altra”… Io non vado da nessuna parte caro il mio don, aspetto solo che passi la nottata…

      • Lo spettro del fegato dello Spettro di QC ha detto:

        io sono la prima generazione che non ha conosciuto la guerra.
        Ringrazi la NATO e la bomba atomica, allora. (e non sono ironico).

        c’è una bella differenza tra le discussioni tra Macron e il nostro Governo e quanto hanno fatto per secoli i francesi nei nostri confronti, fino alla II guerra mondiale compresa
        Ah allora la tragedia di Ustica, le varie tragedie in Africa, la tragedia dei “migranti”, le false crisi finanziarie… non sono nulla? Hanno fatto tanti morti quanto la II Guerra Mondiale. Solo non hanno fatto macerie “fisiche”, hanno solo distrutto gli uomini. Come una bomba al neutrone

  • marco bianchi ha detto:

    Spero che,nel modo più ordinato possibile,si esca da questa entità delinquenziale.

    • Lo spettro di don Ezio ha detto:

      No, Marco Bianchi,
      si tratta di trasformarla in Stati Uniti d’Europa con una difesa comune, una polizia federale, una politica estera comune, un vero Governo europeo che risponda al Parlamento, come è adesso con i “vertici”, i “consigli europei” e la “Commissione” non serve. Ha più poteri la Banca Centrale Europea, dovrebbe essere al contrario.

      • Lo spettro del fegato dello Spettro di QC ha detto:

        Ma ce lo chiederanno, o lo ce lo imporranno?

        • Lo spettro di don Ezio ha detto:

          Mah! Intanto, spesso alle notizie “drammatiche” bisogna fare la tara, perché non c’è comunque il pensiero unico in Europa. Poi, senz’altro ci saranno mille proteste. Infine, dobbiamo uscire dalla logica “proporanno o imporanno”. Nel Medioevo, la mia Città era una Signoria del vescovo di Novara, ora fa parte della Repubblica Italiana. Non è che la Repubblica proponga qualcosa a Novara, la Repubblica siamo noi. Eppure, anche la nostra Repubblica ha bisogno di tanti cambiamenti…

      • marco bianchi ha detto:

        Mai stato d’accordo con gli spettri.Tutte le attuali istituzioni internazionali,a cominciare dall’Onu,sono criminali. Gli stati uniti d’europa sono il sogno,guarda caso di Soros e simili.Bonino compresa. Ognuno ha gli amici che vuole. Questi poi sono anche molto amati in quello stato estero,che è sul territorio italiano e che dà sempre lezioni agli italiani.

        • Lo spettro di don Ezio ha detto:

          Marco Bianchi,
          la storia non la scriverà lei…

          • EquesFidus ha detto:

            Rompo per un attimo la mia promessa di non risponderLe più (anche se Lei continua a violare il mio invito a non rispondere ai miei post, quindi…).

            Nemmeno Lei, se è per questo. Anzi, come va con il Maalox dopo gli ultimi risultati delle amministrative, che hanno visto il PD, partito consustanziale alla CEI, e sodali andare sempre più a fondo?

      • Massimiliano ha detto:

        Lei ignora o fa finta di ignorare. Solovev e il compianto cardinal Biffi Le ricordano qualcosa? Probabilmente no se afferma con tale semplicità che abbiamo bisogno degli stati uniti d’Europa…Saluti.
        Massimiliano.

    • Nicola ha detto:

      È ritornato lo spettro…tuttologo…..a tutto campo…che ne sa più del Dott Tosatti. Alleluja…ne sentivamo proprio la mancanza…..

  • franz ha detto:

    come non aspettarselo ?

  • Lo spettro di don Ezio ha detto:

    Dott. Tosatti,
    riemergo dal mio spettrale silenzio per altri impegni per comunicare che ho firmato subito la petizione al Parlamento Europeo per la libertà della rete. Si comincia a limitare la libertà di espressione per giungere poi ad una nuova dittatura?