MONS. FELLAY E LA CRISI NELLA CHIESA. PERCHÉ NON TORNARE ALLA TRADIZIONE?

23 Giugno 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Mons. Bernard Fellay ha fatto giungere un suo messaggio al Convegno in corso a Roma su “Vecchi e nuovi modernismi. Le radici della crisi nella Chiesa”. Lo ha letto il prof. Roberto De Mattei. È un testo estremamente interessante; anche alla luce della situazione attuale della Chiesa, in particolare in Europa e nel mondo occidentale, con un calo costante delle vocazioni, e un abbandono altrettanto costante della pratica religiosa. Fenomeni che non risparmiano neanche continenti come l’America Latina, una volta considerati luoghi di una speranza futura, e adesso profondamente feriti dall’abbandono (pensiamo al Brasile) di milioni di fedeli, e dall’avanzata del secolarismo. Di fronte a tutto questo, il messaggio di mons. Fellay è tanto chiaro, quanto certamente fastidioso i vertici attuali della Chiesa. Perché si chiede se non sia opportuno, per cercare di invertire la rotta, risalire a quanto è stato, e si vuole sempre di più abbandonare: cioè la ricchezza della tradizione della Chiesa. Ecco il messaggio, nella sua integralità.

 

La crisi nella Chiesa: quali radici, quali rimedi?

Messaggio di Mons. Bernard Fellay, Superiore Generale della Fraternità San Pio X, alla giornata di studi sulle «radici della crisi nella Chiesa», Roma, 23 giugno 2018.

Questa giornata di studi è molto utile, perché è assolutamente necessario oggi risalire alle radici della crisi nella Chiesa. Lo scorso settembre, al momento della pubblicazione della Correctio filialis, che ho firmato, mi auguravo che «il dibattito su queste questioni fondamentali si amplifichi, perché la verità sia ristabilita e l’errore condannato» (FSSPX.News 26/09/2017), e in questo senso aderisco pienamente all’obiettivo che vi siete prefissati: «il rifiuto di questi errori e il ritorno, con l’aiuto di Dio, alla Verità cattolica completa e vissuta, è la condizione necessaria della rinascita nella Chiesa» (presentazione del Congresso del 23 giugno 2018).

 

Corrispondenza tra il Card. Ottaviani e Mons. Lefebvre

La vostra iniziativa si iscrive nel solco di uno scambio di corrispondenza poco conosciuto tra il Cardinal Ottaviani e Mons. Lefebvre, che può fornirci un lume prezioso. Questo scambio ebbe luogo meno di un anno dopo il Concilio, nel 1966.

In effetti il 24 luglio 1966, il Card. Alfredo Ottaviani, allora Pro-Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, faceva giungere ai Vescovi una lettera che elencava i dieci errori che si erano manifestati dopo il Concilio Vaticano II. Vi si possono leggere le affermazioni seguenti, che dopo cinquant’anni mantengono tutta la loro attualità:

«Alcuni quasi non riconoscono una verità oggettiva assoluta, stabile ed immutabile, e tutto sottopongono ad un certo relativismo, col pretesto che ogni verità segue necessariamente il ritmo evolutivo della coscienza e della storia». (n. 4)

«Né minori sono gli errori che si vanno propagando nel campo della teologia morale. Non pochi, infatti, osano rigettare il criterio oggettivo di moralità; altri non ammettono la legge naturale, affermando invece la legittimità della cosiddetta etica della situazione. Opinioni deleterie vanno propagandosi circa la moralità e la responsabilità in materia sessuale e matrimoniale». (n. 9)

[http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19660724_epistula_it.html]

La contestazione della «verità oggettiva assoluta» e della «regola oggettiva della moralità», la promozione di un «relativismo» la legittimazione della «morale di situazione», tali sono le radici della crisi nella Chiesa.

Il 20 dicembre 1966 Mons. Marcel Lefebvre, all’epoca Superiore Generale dei Padri dello Spirito Santo, rispose al Card. Ottaviani con una lista di dubbi. Questi dubianon erano i suoi propri, ma quelli che vedeva introdursi nell’insegnamento ufficiale, in seguito al Concilio:

–     «Sulla trasmissione della giurisdizione dei vescovi,

  • le due fonti della Rivelazione,
  • l’ispirazione della Scrittura,
  • la necessità della grazia per la giustificazione,
  • la necessità del battesimo cattolico,
  • la vita della grazia tra gli eretici, gli scismatici e i pagani,
  • i fini del matrimonio,
  • la libertà religiosa,
  • i fini ultimi, ecc.

su tutti questi punti fondamentali la dottrina tradizionale era chiara ed era unanimemente insegnata nelle università cattoliche. Da ora in poi, numerosi testi del Concilio su queste verità, permetteranno di dubitare di esse».

Riguardo a questa chiarezza della dottrina tradizionale resa torbida a partire dal Concilio, la confessione – ventiquattro anni dopo – del Padre Henrici S.J., nel suo articolo «La maturation di Concile» (in Communion°92, nov.-dic. 1990, p. 85 e ss.), conferma il fondamento dell’inquietudine di Mons. Lefebvre. Il teologo svizzero non esita a vedere nel Concilio «l’affrontarsi di due tradizioni differenti della dottrina teologica, che non potevano, in fondo comprendersi a vicenda!».

 

Conseguenze pratiche dei dubbi e degli errori

Ma Mons. Lefebvre non si accontentava di enumerare e di denunciare i dubbi recentemente apparsi, ma aggiungeva subito al Cardinal Ottaviani: «Le conseguenze di tutto questo sono state rapidamente elaborate e applicate nella vita della Chiesa». Seguono allora, sotto la penna di Mons. Lefebvre, le conseguenze pratiche, pastorali, di questi dubbi:

  • I dubbi sulla necessità della Chiesa e dei sacramenti, hanno portato alla scomparsa delle vocazioni sacerdotali;
  • I dubbi sulla necessità e la natura della “conversione” delle anime, hanno portato alla scomparsa delle vocazioni religiose, alla distruzione della spiritualità tradizionale nei noviziati e all’inutilità delle missioni;
  • I dubbi sulla legittimità dell’autorità e sulla necessità dell’obbedienza, hanno causato l’esaltazione della dignità umana, l’autonomia della coscienza e della libertà, che stanno sconvolgendo tutti gli ambiti fondati sulla Chiesa -congregazioni religiose, diocesi, società secolare, famiglia (…)
  • I dubbi sulla necessità della grazia per essere salvati, fanno sì che il battesimo scada alla più bassa considerazione, così che in futuro esso sarà rimandato a più tardi, occasionando la negligenza del Sacramento della Penitenza (…)
  • I dubbi sulla necessità della Chiesa come unica fonte di salvezza, sulla Chiesa cattolica come l’unica vera religione, che derivano dalle dichiarazioni sull’ecumenismo e sulla libertà religiosa, stanno distruggendo l’autorità del Magistero della Chiesa. Infatti, Roma non è più l’unica e necessaria “Magistra Veritatis”. [https://fsspx.news/fr/scambio-di-corrispondenza-tra-il-cardinal-ottaviani-e-monsignor-lefebvre-1966-38676]

 

Proposta di rimedi concreti

Di fronte a questi mali, Mons. Lefebvre propone rispettosamente al Sommo Pontefice dei rimedi concreti: «Il Santo Padre (…) proclami la verità con dei documenti dall’importanza straordinaria, scartando l’errore senza il timore di contraddizioni, senza il timore di scismi, senza il timore di mettere in discussione le disposizioni pastorali del Concilio».

Domanda al Papa di sostenere efficacemente i Vescovi fedeli: «Che il Santo Padre si degni:

–     di incoraggiare i vescovi a correggere la fede e la morale, ciascuno nella rispettiva diocesi come si conviene ad ogni buon pastore;

  • di sostenere i vescovi coraggiosi, esortandoli a riformare i loro seminari e a ripristinare lo studio di San Tommaso;
  • di incoraggiare i Superiori Generali a mantenere nei noviziati e nelle comunità i principi fondamentali dell’ascetismo cristiano e, soprattutto, l’obbedienza;
  • di incoraggiare lo sviluppo delle scuole cattoliche, di una stampa informata dalla sana dottrina, di associazioni di famiglie cristiane;

–     infine di redarguire gli istigatori di errori e ridurli al silenzio».

Al suo umile livello, nella Fraternità San Pio X, che fondò nel 1970, Mons. Lefebvre si è sforzato di mettere in atto questi rimedi: insegnamento tomista nei seminari, ascesi cristiana e obbedienza inculcata ai seminaristi; e intorno ai priorati scuole cattoliche, stampa cattolica, associazioni di famiglie cristiane.

Questa applicazione pratica era essenziale per il Fondatore della Fraternità: fare quello che era possibile al suo livello, con le grazie del suo stato, ma non dimenticando mai – come scrive al Cardinal Ottaviani –  che «è il Successore di Pietro, e solo lui, che può salvare la Chiesa».

 

Dall’esclusivo all’inclusivo… e ritorno

Conviene aggiungere qui che, agli occhi di Mons. Lefebvre, questa applicazione pratica è un rimedio efficace al relativismo. Vuole rispondere sul piano dottrinale ma anche su quello pastorale, perché ha coscienza della dimensione ideologicadelle novità postconciliari. Ora non si può rispondere in maniera puramente speculativa a un’ideologia, perché questa vedrà altrimenti davanti a sé solo un’ideologia contraria e non il contrario di un’ideologia. Tale è il modo di ragionare di questo relativismo soggettivista che diluisce «la verità oggettiva e assoluta» e «la regola oggettiva della moralità».

Infatti i «dubbi» denunciati sopra hanno per conseguenza la messa in discussione dell’essenziale, cioè della missione salvifica della Chiesa, con la promozione di quel «cristianesimo secondario» analizzato così bene da Romano Amerio. Questo perdere di vista l’essenziale annebbia l’insegnamento dottrinale e morale che fino ad allora era chiaro. Quando la missione salvifica della Chiesa non è più centrale, né prioritaria, niente più è gerarchico, né strutturato armoniosamente, e si ha tendenza a giustificare le contraddizioni, le incoerenze – che sono molto peggio dei «dubbi»!

Da qui, si fa in modo che ciò nella bocca di Nostro Signore era esclusivo: o uno o l’altro(«Nessuno può servire due padroni: o infatti odierà l’uno e amerà l’altro, o si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro» Mt 6, 24), divenga conciliabile o inclusivo, come si dice oggi. Si sostituirà o l’uno o l’altrocon la formula e l’uno e l’altro«che combina il cielo e la terra in un composto di cui la parte predominante che dà al composto il suo carattere è il mondo» (Romano Amerio, Iota unum, Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX, edizioni Riccardo Ricciardi 1985, pag. 427). – Questo in nome di una misericordia pastorale che ingloba immigrazione, diritti dell’uomo ed ecologia…

Ecco perché Mons. Lefebvre ha insistito tanto affinché fosse lasciata alla Fraternità San Pio X un’intera libertà per «fare l’esperienza della Tradizione». Di fronte all’ideologia relativista e alle sue conseguenze che rendono sterile la Chiesa (vocazioni in declino, pratica religiosa in discesa costante…) sapeva che era necessario contrapporre in modo sperimentalei frutti della Tradizione bimillenaria. Si augurava che questo ritorno alla Tradizione permettesse un giorno alla Chiesa di riappropriarsi della medesima. Risalire alle radici della crisi è, al tempo stesso, risalire alla Tradizione: dagli effetti alle cause, dai frutti all’albero, come ci dice Nostro Signore. E in tal caso le ideologie non resistono, perché i fatti e le cifre non sono “tradizionalisti”, e ancor meno “lefebvriani”, ma sono buoni o cattivi, come l’albero che li produce.

Possa la Chiesa, a partire da questa esperienza modesta ma inconfutabile, riappropriarsi della sua Tradizione: tale era lo scopo di Mons. Lefebvre e della sua opera. E noi possiamo solo far nostra la conclusione della lettera al Cardinal Ottaviani: «Senza dubbio è temerario che io mi esprima in questo modo! Ma è con amore ardente che redigo queste righe, l’amore per la gloria di Dio, l’amore per Gesù, l’amore per Maria, per la Chiesa, per il Successore di Pietro, Vescovo di Roma, Vicario di Gesù Cristo».







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40 commenti

  • Nicola ha detto:

    Sono fuori tema lo so ma volevo segnalare l’emnesimo tentativo di censurare la rete da parte della UE. Articolo e petizione per bloccare la legge bavaglio alla censura sul web. Fonte : il Giornale . Fate girare, grazie.

    L’ultima della UE: il web senza immagini (e senza idee). Si chiama censura. Io non ci sto. E tu? – il Blog di Marcello Foa
    http://blog.ilgiornale.it/foa/2018/06/24/lultima-della-ue-il-web-senza-immagini-e-senza-idee-si-chiama-censura-io-non-ci-sto-e-tu/?repeat=w3tc

  • Marcia Caroline Portela Amaro ha detto:

    Dom Fellay não passa de um progressista disfarçado, ou não teria expulso Dom Williamsson por dizer a verdade e ser contrário ao domínio maçônico judaico no mundo. Dom Fellay também está mancomunado com este domínio, como qualquer progressista, e infelizmente a FSSPX já caiu nesta degradação. Para a tristeza de Dom Lefebvre.

  • Margziam ha detto:

    Comunque la si voglia vedere e comunque la si pensi, la presa di posizione della Chiesa Ceca E del Patriarcato di Costantinopoli, che hanno riconosciuto eretico Bergoglio e conseguentemente tutta la “corte dei miracoli” che gli gravita attorno {catto-luterani, neomodernisti, neoariani, catto-relativisti, catto-progressisti, cattolici adulti, ed eresie varie altre elencando) rappresenta un evidente sintomo di smarrimento, confusione e protestantizzazione della Chiesa che con Bergoglio sono emersi in tutta la loro evidenza. laddove, imvece, in precedenza l’ortodossia cattolica dei Papi suoi predecessori (San Giovanni Paolo II P.P. e Papa Benedetto XVI, attuale Papa -Emerito-) ha costituito un argine valido ma non sufficiente ad eliminare tutte queste eresie che rimanevano latenti e covavano nella cenere.

    Questo è il mio punto di vista e non pretende di essere verità assoluta. Sicuramente però non sono il solo a pensarla così o almeno ad avere dubbi su Bergoglio, che purtroppo sin quasi da principio mi ha lasciato quantomeno disorientato, a partire da quell’irrituale “buongiorno” che dentro di me risuonò come uno spiacevole ed infausto presagio… “Se il buongiorno si vede dal mattino”… “dai loro frutti li riconoscerete”.

    • Alcide ha detto:

      Anche i mormoni e i testimoni di geova considerano Bergoglio eretico. Sei in buona compagnia!

      • Vito ha detto:

        Caro Alcide,
        faccia pure le sue battutine scherzose.
        Le ricordo che Bergoglio è stato pubblicamente richiamato e rimproverato da circa un milione di cattolici nel mondo che hanno avuto il coraggio di sottoscrivere un documento molto duro nei suoi confronti.
        Non mi pare sia mai accaduto in passato.

    • Lucy ha detto:

      @Margziam
      “…in precedenza l’ortodossia cattolica dei Papi suoi ( di Bergoglio) predecessori ha costituito un argine valido ma non sufficiente…..”
      Concordo al 100% ; aggiungo che per noi l’ARGINE è quello su cui , tra tanti csmbiamenti ,la Chiesa Cattolica ha SEMPRE tenuta ferma la barra del timone dall’inizio 2000 anni fa fino a Papa Benedetto e cioè l’esiztenza degli ASSOLUTI MORALI dai quali poi discende tutta la morale cattolica : le leggi OGGETTIVE e i comandamenti di Dio a cui l’uomo deve obbedire ( Rabbi , cosa devo fare di buono per avere la vita eterna ? risponde Gesù :”osserva i comandamenti”) cioè leggi universali ed eterne.
      All’opposto oggi è centrale la SOGGETTIVITÀ nell’esperienza storica secondo il neo modernismo che fa capo a Karl Rahnet per cui la Verità segue il ritmo evolutivo , cioè la Verità evolve , i dogmi evolvono , i comandamenti evolvono nella storia
      Questa è in estrema sintesi la teologia ranheriana oggi vigente e operante a tutti i livelli della chiesa fuorchè alcune oasi di acqua fresca e limpida qua e là.

    • Tino ha detto:

      Per favore eviti di condividere fake news, verifichi cos’è il sedicente ”patriarcato cattolico bizantino”, non creda ad ogni cretinata che trova in giro, smetta di leggere gloria.tv che è un raccoglitore della peggio spazzatura. Grazie.

      • Vito ha detto:

        Caro Tino,
        credo che Gloria TV sia molto (ma molto) meglio di Avvenire.
        Lei continui pure a leggere quest’ultimo e si diletti tra le vignette blasfeme di Staino e i romanzetti soft-porno di quel fr…enetico sacerdote dell’Opus Dei di cui non voglio pronunciare il nome.

        • Tino ha detto:

          Caro Vito PUÒ SPIEGARE CHE INTERESSE HA NEL DIFENDERE UNA NOTIZIA FALSA DIVULGATA DA GLORIA.TV? E’ PER CASO LEI L’AUTORE DEL FALSO ARTICOLO?

          • Vito ha detto:

            Non so a quale articolo o notizia vi riferiate e non sono così importante da scrivere per GloriaTV.
            Nei miei interventi ho solo fatto notare:
            1. che Bergoglio è stato rimproverato per avere permesso la diffusione di eresie da circa un milione di fedeli cattolici che hanno sottoscritto una lettera in tal senso;
            2. che prima di criticare GloriaTV, dovremmo avere il coraggio di manifestare lo schifo per il letame sparso da Avvenire e da alcuni blogger vicini a Bergoglio (tra cui il fr…enetico adepto dell’IOpus Dei.

          • Claudio ha detto:

            Vito se non hai capito di che si parla, puoi anche evitare di intervenire. Ciao.

          • Vito ha detto:

            @ Claudio
            Noto con piacere che non abbia nulla da replicare sui contenuti dei miei commenti.
            Capisco il nervosismo di chi è costretto a difendere un papa evidentemente eretico.
            Per questo la perdono con misericordia.

          • Claudio ha detto:

            Carissimo, non sono nervoso e il Papa non ha certo bisogno che io lo difenda da te. Semplicemente ti facevo notare che intervenire a gamba tesa in una discussione di cui non si conosce neppure l’oggetto è un po da……non c’è bisogno che te lo dica. Ciao

          • Vito ha detto:

            Ciao, raffinato …. misericordioso

  • Margziam ha detto:

    La chiesa ceca ha riconosciuto Bergoglio eretico insieme al patriarcato di costantinopoli.
    26 febbraio 2018
    https://gloria.tv/article/b9zq1DLHPYYM1tNEHhXoP2pjD

  • Lo spettro di qc ha detto:

    O.T. SEGNALAZIONE SPETTRALE

    Segnalo interessante Q&A di padre Bellon sul caso Charli Gard pubblicata oggi, per chi fosse interessato al tema.

    http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=5299

    Saluti.

  • Ángel Manuel González Fernández ha detto:

    Stimato Direttore:
    Non hanno letto Luca 18:8. 2Tessalonicesi 2:1-12. 1Tmoteo 4:1?
    Tutto ha un principio e una fine, andiamo al Fine, Matteo 24 // Marco 13 // Luca 21: Dio.
    Saluti.

  • EquesFidus ha detto:

    Perché non tornare alla Tradizione? Semplice: perché vorrebbe dire ammettere di aver sbagliato, che l’interpretazione pedestre del post-Concilio che è nata e si è diffusa in giro per il mondo a partire da famigerate “scuole” e centri di potere (vedasi Bose e Bologna tra i tanti) è eretica e di matrice protestante. Siccome molti attribuiscono la rovina dell’attuale Chiesa a chi ancora cattolico lo è davvero e non ad una massa di fedeli grezza ed ignorante per colpa dei suoi pastori, perché da questo post-Concilio che ha tradito tutti i 20 Concili precedenti al Vaticano II per crearsi un post-Vaticano II a propria modernistica immagine buona parte dell’establishment ecclesiastico attuale ha tratto potere. Dove sarebbero, senza il modernismo assurto a sistema grazie a Rahner, un Melloni, o un Grillo e le loro teorie perniciose ed ereticheggianti?

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Il rinnovamento nella Chiesa è una tradizione.
    E’ vero che nella Chiesa c’è una grande crisi di fede, ma è cominciata anni fa. Non è arrivata con Papa Francesco.
    Opporre al modernismo il tradizionalismo è come opporre ad uno scienziato darwinista, un creazionista che interpreta la Bibbia in modo fondamentalista. Da ridere.
    Chi è legato al pre concilio perché non digiuna dalla mezzanotte prima di comunicarsi?
    Il problema del modernismo è serio e coinvolge anche la MORALE.
    Purtroppo l’interpretazione del Vaticano II è stata lassita e ciò ha comportato riduzione di preghiera e di sacrificio. Di conseguenza il peccato, soprattutto quello sessuale, anche tra Vescovi e sacerdoti. Molti dei quali, invece di confessarsi ogni volta che cadevano, hanno “cambiato” la morale. Si sono giustificati per sentirsi a posto, proprio come i divorziati risposati.
    Questa è solo una mia teoria esposta in modo semplice, ma, in ogni caso, occorre ripartire dalla FEDE e dalla MORALE.
    E dalla preghiera, dall’esistenza dell’anima, dalla vita eterna e dalla dannazione eterna…

  • virro ha detto:

    Se la famosa lettera “dubia” inviata a Papa Bergoglio, firmata dai 4 famosi santi e fedeli Cardinali (dei quali 2 sono già a contemplare lo splendido volto di Nostro Signore Gesù Cristo), egli non l’ha ricevuta, ma ne è venuto a sapere dai giornali, -ne è passato del tempo fino ad oggi!!!-
    ma quante altre sottoscrizioni sono state spedite a Papa Francesco??? le avrà lette???
    tranquilli il contenuto di questo convegno non lo conoscerà , la sua segreteria lo comunicherà forse al prossimo Papa.
    Ma come si fa a credere a queste bugie?
    resti almeno nel silenzio per alcuni argomenti!

  • La Samaritana ha detto:

    Signor Flaviano scusi ma non ho capito la domanda: chi dovrebbe tornare nella Chiesa Cattolica ? Non certo la Fraternità Sacerdotale San Pio X, visto che già ne fa parte !

  • peter ha detto:

    Gentili Signori,
    spero di non essere fuori tema.
    Un invito pressante a Bergoglio e ai vescovi: la recente visita del
    papa in Svizzera, un giorno, se non mi sbaglio, è costata circa 2 milioni di euro.
    Mi rivolgo a Papa: vergogna! E’ così che aiutate i poveri?

    • alice ha detto:

      è un capo di stato… piuttosto i 5 carabinieri che costituiscono la scorta di Saviano in tempi normali, o i 7 che lo accompagnano in occasioni speciali, non potrebbero essere ridotti ? i carabinieri sono pagati dalle nostre tasse…

  • marco bianchi ha detto:

    Curioso. Sono usciti con un Papa che in ogni caso era ad un livello che Bergoglio si sogna e dovrebbero rientrare con un eretico recidivo e con la volontà di continuare.Saranno uno dei piccoli mattoni che,se Dio vorrà,serviranno a ricostruire la Chiesa dopo la sua distruzione. Non vedo altro senso alla sua lettera al convegno.

  • Iginio ha detto:

    Calma. I lefebvriani hanno contribuito alla disgregazione della Chiesa secondo le voglie di ciascuno. Chi si dice cattolico non può poi rifiutarsi di obbedire al papa. Quello che avrebbero dovuto fare, anziché mettersi a strillare e a fare le vittime, era impegnarsi in un serrato lavoro di catechesi e di dottrina, contrastando i teologastri ma con ragioni serie e soprattutto con l’esempio, non con un appello a una fumosa “Tradizione” che piace tanto ai nostalgici di Guenon e Evola o di un mitico Antico Regime in salsa pliniana. Non è cristiano comportarsi da “io sono perfetto, gli altri fanno tutti schifo”.
    De Mattei, poi, purtroppo spreca il suo talento di storico scrivendo testi faziosi in cui interpreta cose e persone per partito preso. Una sorta di Melloni della parte opposta, una parte per certi versi magari più simpatica ma non per questo più seria.

    • Lo spettro di qc ha detto:

      Sono d’accordo. Aggiungo che Fellay deve comprendere che la Tradizione non si ferma dove decide lui, non è fatta da ciò che sceglie lui, che i Concili sono 21 e non 20, che il Concilio V. II non ha prodotto testi viziati tant’è che Lefebvre li ha firmati, che la Chiesa si serve e non si combatte facendo lega con subdoli personaggi, che si combattono gli errori e non sfuggono rifugiandosi in una setta, che non si amministrano illecitamente i sacramenti, che bisogna affrontare e rispondere ai problemi dei tempi prima che lo facciano altri e non frignare perchè altri hanno approfittato del tuo disinteresse fuorviando i fedeli che non hai voluto tutelare. Quando avrà capito queste poche cose sarà molto utile a tutti. Comunque è un brav’uomo e somiglia vagamente a Terence Hill, quindi è simpatico.
      Molto d’accordo con Iginio su Evola e Guenon (spazzatura) meno su Plinio che cose buone ne ha scritte, purchè prese con le dovute cautele. Peccato per i suoi epigoni, soprattutto uno italiano che è tutto fuorchè ”talentuoso” (basta vedere il suo cv scientifico e confrontarlo con quello di un giovane ricercatore qualsiasi).

      • malibu stacy ha detto:

        Fellay è alla guida di un mondo che non esiste più, i seminari della Messa di sempre sono vuoti e pieni di ragnatele, non hanno vocazioni, mentre i seminari postconciliari straboccano di seminaristi, in quasi tutte le diocesi stanno costruendo nuovi seminari perché quelli che avevano non ci bastano più, le diocesi più progressiste ordinano 10.000 nuovi preti l’anno in media, alcune pure 20.000, non c’è storia. ma papa ciccio sembra voler bene ai lefevriani, finché andreonzo piegakukkiai non comincia a sparare andreonzate contro fellay su north korea insider vuol dire che a papa ciccio stanno simpatici.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Stacchiamo tutto e ricominciamo da capo.

    Chiedo scusa se l’esempio è un po’ troppo ingegneristico e banale, ma a parer mio è significativo.
    A volte accadeva che durante la messa in servizio e le prove di funzionamento di grandi impianti, a furia di attaccare uno strumento di qua, uno di là, un oscillografo da un’altra parte, ci si ritrovava con un tavolo pieno di strumenti in cui non ci si capiva più niente. A questo punto la miglior soluzione era quella di staccare tutto e ricominciare da capo. E’ quello che, secondo me, dovrebbe fare oggi la Chiesa.
    Basta prove, basta tentativi ed errori: abbassiamo la testa e ripartiamo da capo. Con profonda umiltà e rispetto delle Verità rivelate, anche di quelle scomode.

    • Lo spettro di qc ha detto:

      Cosa significa ”da capo”, Deutero?

      • deutero.amedeo - biblista ha detto:

        Da qui per esempio (Gv 1,1 seg.)
        1 In principio era il Verbo,
        il Verbo era presso Dio
        e il Verbo era Dio.
        2 Egli era in principio presso Dio:
        3 tutto è stato fatto per mezzo di lui,
        e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
        esiste.
        4 In lui era la vita
        e la vita era la luce degli uomini;
        5 la luce splende nelle tenebre,
        ma le tenebre non l’hanno accolta.
        …………

        Prima di discutere sulla Chiesa di oggi e del Dio che ci tratta come bambini conducendoci per la manina e riempiendoci di bacini anche se facciamo le marachelle, cominciamo ad insegnare chi è veramente Dio e che cosa ha fatto. Poi parliamo del resto.

  • pier luigi Tossani ha detto:

    Capisco. “… intorno ai priorati scuole cattoliche, stampa cattolica, associazioni di famiglie cristiane”.

    Mi pare che, come è sempre stato, la cosa non scontata è evitare il pericolo dell’astrazione, e piuttosto riuscire a fare esperienza personale di ciò di cui si parla… nella fattispecie, il fatto cristiano. Ci vogliono testimoni, ed educatori. Io, per esempio, purtroppo non ne ho avuti, quando era il momento.

    Per questo penso sia fondante la scuola cattolica, ergo la libertà effettiva di educazione, ergo il buono-scuola. Vedere, quindi, quale può essere il partito che vorrà dare il buono-scuola alle famiglie d’Italia…

  • malibu stacy ha detto:

    perché non è scemo e non ha voglia di fare la fine dei francescani dell’immacolata o di quella fraternità su in belgio liquidata dal successore del capo della mafia di san gallo.

  • Fabio ha detto:

    Flaviano ….. è evidente ormai che è proprio la chiesa ad essersi spostata

  • Flaviano ha detto:

    Perché non tornare nella chiesa cattolica? Questa è la domanda che si dovrebbe fare il superiore della fraternità.

    • A volte tornano ha detto:

      Quale chiesa flaviano, questa? :

      https://youtu.be/q_-aM9JdmK0

      😱😱😱😱😢😢😢😢

      • zuzzerellone ha detto:

        e se, ancora una volta fosse una mancanza di istruzione ? non dico di Salvini… no, certo Salvini non è un dotto, ma ha lavorato spesso a Radio Padania e ha imparato a comprendere gli umori degli ascoltatori.
        Ora coloro che hanno votato lega (o meglio coloro che hanno votato per il centrodestra – voto poi disconosciuto da chi doveva esserne il garante) sanno quanto nei secoli le varie signorie italiane (ivi compreso lo stato della Chiesa) hanno dovuto lottare contro i pirati barbareschi che infestavano il mediterraneo. Quello che gli italiani temono è l’arroganza di questi nuovi arrivati, che si rifiutano, in nome del Corano di lavorare sotto un padrone che non sia islamico, che vogliono costruire un partito islamico, che introduca nuovi principi giuridici, quali la poligamia e la totale sottomissione della donna. Se i grandi finanzieri pensano che si possa sostituire la mano d’opera italiana con questi nuovi arrivati non tengono conto del comune sentire, esattamente come il prete del video, che evidentemente si prepara ad officiare i quattro matrimoni concessi dal Corano.