DISPACCI DALLA CINA. IL GOVERNO VARA NUOVI LIMITI ALL’ATTIVITÀ RELIGIOSA. NEL MIRINO GLI STRANIERI.

21 Maggio 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Aurelio Porfiri ci ha inviato i suoi consueti dispacci da Hong Kong, sulla vita e la cultura di quel grande Paese che è la Cina. Il primo dispaccio riguarda nuove limitazioni alle attività religiose, emanate dal governo di Pechino. Due considerazioni. Da quando si è cominciato a parlare in termini concreti di un accordo fra Santa Sede e Cina sembra che la quantità di misure repressive e di controllo delle attività religiose si sia accresciuta, come se il Partito Comunista Cinese volesse saggiare la reattività del Vaticano, e la sua disponibilità a ingoiare (per gli altri forse, e non per sé) nuove barriere. Che forse saranno anche dirette contro le cosiddette “chiese domestiche”, di origine protestante, poco controllabili, come qualcuno insufflato dagli “accordisti” vaticani a ogni costo si affanna a proclamare. Ma sappiamo bene che certe leggi poi possono venire usate contro tutti…La seconda considerazione: credo che non si possa mai essere abbastanza grati ad Asia News per il lavoro di informazione e di servizio alla verità che compie, in questi tempi di diplomazia alla Monaco ’38 e di Chamaberlain in talare. Quando la portano.

Pubblicato da AsiaNews il 15 Maggio:

“La scorsa settimana, l’Amministrazione statale per gli affari religiosi ha dato il via alle consultazioni per la revisione delle norme relative agli stranieri che praticano la loro religione in territorio cinese. Le norme vigenti dal 1991 vietano ai cittadini cinesi di partecipare a raggruppamenti religiosi stranieri; proibiscono alle organizzazioni straniere ogni riunione a scopo religioso che non sia stata autorizzata in precedenza. In più, i residenti esteri non possono istruire staff religioso cinese o predicare e insegnare, se non invitati da istituzioni approvate dallo Stato. Le norme vigenti dichiarano che “[gli stranieri] non devono produrre o vendere libri religiosi, prodotti audio-visivi religiosi, pubblicazioni elettroniche religiose, e altri materiali religiosi; non devono distribuire documenti di propaganda o condurre altre forme di attività missionarie”. Al presente, il governo intende inserire una nuova serie di linee guida amministrative per “proteggere l’interesse pubblico”. Annunciate il 7 maggio sul sito ufficiale, le nuove regole colpiscono le “attività religiose collettive” di più di 50 persone, organizzate e frequentate da stranieri. In particolare, esse riguardano le attività religiose che si svolgono in luoghi per i quali è richiesta un’approvazione, da rinnovarsi ogni anno. Prima di partecipare, gli stranieri dovranno fornire al governo dettagli personali come il numero di passaporto e il luogo di residenza in Cina”.

Penso non sia necessario commentare.

Lingua, affascinante 

Una delle ragioni per cui troviamo impenetrabile il mondo cinese è senz’altro quella della lingua, una lingua non semplice da apprendere. Però si deve dire che la scrittura cinese è estremamente affascinante ed esteticamente elegante. Ecco perché in quel Paese- come in Giappone –  si è molto sviluppata l’arte della calligrafia, con risultati a volte veramente esaltanti.

Nazione: un libro di Stefano Cammelli

Stefano Cammelli, ha scritto anni fa un bel libro sulla Cina che consiglio, “Ombre Cinesi. Indagine su una civiltà che volle farsi nazione”. Il sottotitolo dice molto più del titolo. Forse dà una chiave di lettura di questo nazionalismo cinese che non è certo banale. Una citazione: “La Cina non è una terra, non è una nazione. Cinese non è una razza né un popolo. Cina è fare propri determinati valori cresciuti in una tradizione millenaria”. Molto interessante, offre spunti di riflessione e meditazione fondamentali per chi voglia andare in profondità nella comprensione di questo popolo.

I martiri straordinari del cattolicesimo cinese

La storia del cattolicesimo cinese è complessa, aggrovigliata in mille contraddizioni. Ma non bisogna dimenticare che, quando sarà possibile vedere le cose con più chiarezza, si scopriranno storie  – veramente eroiche – degne dei primi secoli cristiani, di santi e martiri cinesi che hanno testimoniato con la loro vita la fedeltà a Cristo. Quando potremo saperne di più credo che resteremo davvero sbalorditi e ammirati da tanta grandezza d’animo e fedeltà alla Chiesa.

 

 

Inchino della pace

Durante la Messa, al rito della pace, in Cina ci si inchina l’un l’altro senza muoversi dal banco. Ho sempre ritenuto questo un modo ideale di svolgere quel rito e che evita tanti abusi come il girare per la chiesa a fare amicizia con tutti.

Taiwan, un invito al Papa. Chissà…

Ho letto dell’invito dei vescovi di Taiwan per Papa Francesco per visitare la loro isola. Certamente, visto che anche loro la chiamano una “dream visit”, si rendono conto di come una visita simile sarebbe impossibile ora. Già mi sembra che la situazione, sotto sotto, non sia così ottimistica come sembrava poco tempo fa, figurati se il Vaticano farebbe uno sgarbo alla Cina così grande da visitare Taiwan. Perché poi, alla fin fine, sembra che tutto l’interesse della Cina per un eventuale accordo sarebbe indirizzato non tanto verso motivazioni di natura religiosa, a cui sono poco interessati, ma a danneggiare l’isola ribelle, che perderebbe nel Vaticano un prezioso alleato.

Attenti a come parlate

Wang Yi è il ministro degli esteri cinese. Una solida carriera nel partito, sposato con la figlia di Qian Jiadong, a suo tempo al servizio del primo ministro Zhou Enlai. Insomma, un prodotto della scuola del partito e ben saldo nelle sue successioni dinastiche.

Il primo giugno 2016 ci fu uno scontro con la reporter Amanda Connolly. La reporter canadese, aveva chiesto al ministro degli esteri canadese in suolo canadese, durante una conferenza stampa congiunta, se non fosse proeccupato per la scomparsa del libraio di Hong Kong, che fu in pratica sequestrato dalla ex colonia da forze di polizia della Cina, malgrado la Basic Law che regola i rapporti fra Hong Kong e la Cina vieterebbe questo.

Il ministro Wang Yi, visibilmente adirato, ha voluto rispondere alla reporter, chiamandola arrogante e dicendo che il popolo della Cina sa meglio di tutti come rispettare i diritti umani.

Ora, i giornalisti fanno anche domande inopportune a volte, fa parte del loro mestiere ma la libertà di stampa richiede che abbiano il diritto di farle. La reazione del ministro cinese dimostra quale idea si possa avere dell’autonomia della stampa (e di ogni altra cosa) nella Cina. Tutto è instrumentum regni.

Persecuzione

I primi cristiani furono perseguitati dai romani. Pur non mettendo in dubbio la legittimità politica dell’imperatore (“date a Cesare…”) non erano disposti ad accettare il controllo politico sulla loro religione e se dovevano scegliere, preferivano la morte. Abbiamo anche in Cina tanti esempi di questo tipo. Gloria ai nuovi martiri.






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5 commenti

  • Adriana ha detto:

    O.T., caro Tosatti ,sicura che avrà qualche cosa da dire sulla veglia
    omofiliaca del vescovo Camisasca, le invio https://www.ilgiornale.it/news/cronache/reggio.emilia-veglia-preghiera-omosex
    Quel che mi dà profondamente fastidio è l’ostentazione voluta e programmata .Dall’articolo sembra che Camisasca da posizioni “tradizionaliste ” sia passato a quelle” gay-people. “Perchè? Ha trovato il suo “giusto” Gesù e il suo ” giusto” Giovanni apostolo?
    E ,magari ,il suo “giusto” San Sebastiano?

  • deutero.amedeo ha detto:

    A me sembra che in tutti i paesi del mondo lo stato eserciti un potere di controllo sui cittadini mediante tre cose:
    -le leggi
    -il monitoraggio continuo, mediante organismi all’uopo creati, organizzati e mantenuti, sugli avvenimenti e i comportamenti delle comunità, dei sottogruppi e dei singolo li
    -un sistema di punizioni (pecuniarie e/o restrittive della libertà) da applicare a coloro che non rispettano le leggi.

    In questo mi pare che la Cina non differisca dagli altri Stati, se non per la ferocia delle punizioni.
    Per quanto riguarda le popolazioni e le religioni straniere, suppongo che loro le temano in quanto potrebbero favorire lo sviluppo di un contro potere all’interno del loro stesso popolo e del loro stesso paese.

  • Adriana ha detto:

    Beh ! ma almeno i Cinesi si segnalano per l’equidistanza di sicurezza ANCHE dai Maomettani. http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lettera-cina-ai-musulmani-moschea

    • deutero.amedeo ha detto:

      La pagina richiesta “/news/mondo/lettera-cina-ai-musulmani-moschea” non è stata trovata.

      • Adriana ha detto:

        Deutero ,mi dispiace : ho visto che non è la prima volta che accade.
        Eppure ho trascritto correttamente . Si trova sul Giornale di oggi , 21/05/2018 .Un caro -non gayo- saluto.