EUCARESTIA PER CONVIVENTI? I PASTICCI DI AL. SPADARO, ENZO BIANCHI E BERLICCHE. TWEET COME LAME E BAN.

6 Marzo 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Il Bestiario Clericale di oggi è quasi interamente dedicato all’eucarestia. Considerata sotto diversi aspetti. Quasi; perché causalmente – è la giornata – pubblicheremo una piccola storia di bannaggio, che è sempre interessante, quando il protagonista è un dialogatore di professione, come Enzo Bianchi, e il suo antagonista si chiama Berlicche, che come sappiamo tutti è un grosso diavolo.

Ma cominciamo dall’eucarestia. Qualche giorno fa il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto divino, ha affermato che l’eucarestia è meglio riceverla in ginocchio e in bocca, piuttosto che in mano e in piedi come cavalli. Chi legge Stilum Curiae sa che l’argomento è emerso più di una volta, nel blog; e ricorda anche che Stilum Curiae è della stessa opinione del porporato guineano, per tanti motivi; se realmente nella messa accade “quel” miracolo, e di conseguenza non è un wafer, quello che ci si mette in bocca, mi sembra logico dimostrare che tutto il corpo – come fanno per esempio gli ebrei e i musulmani – partecipa della sacralità del momento. E certamente le mani del sacerdote sono più pulite di quelle dei fedeli. Ma sappiamo che il cardinale Sarah è visto come il fumo negli occhi da parte di quelli che in Vaticano svolgono per il Papa la funzione che i Centri sociali svolgono per il PD. Così subito è partito un tweet di padre Antonio Spadaro, che vi offriamo qui sotto.

Eucarestia due. Qualche giorno fa abbiamo pubblicato la notizia del divieto da parte del vescovo Paprocki di dare la comunione al senatore Durbin, che ha votato contro la messa fuori legge dell’aborto dopo le venti settimane. (Durbin subito dopo ha ricevuto un’onorificenza da parte di un’Università gesuita; tanto per capire in che situazione siamo…). Di confusione, e certamente Amoris Laetitia una bella mano alla confusione l’ha data. Qualche giorno fa il card. Wuerl ha emanato il piano per le parrocchie per l’applicazione di Amoris Laetitia. In esso si legge: “Giudizi prudenziali degli individui sulla loro propria situazione non mettono a lato l’ordine morale oggettivo, ma una decisione di coscienza ad agire in un modo o nell’altro richiede una guida e una formazione spirituale”. E continua: “I sacerdoti sono chiamati a rispettare le decisioni prese in coscienza da individui che agiscono in buona fede, dal mometo che nessuno può entrare nell’anima di un altro e operare il giudizio per lui”. Cioè: il singolo fedele decide, e il prete zitto e mosca.

Deve aver pensato così anche Angelo Vincenti, di Licata, che come racconta il Corriere del Mezzogiorno, si è visto negare l’ostia (è divorziato e risposato) durante una messa in commemorazione del disastro della Seagull. Vincenti ha reagito con un gesto di rabbia, un grido strozzato e una lettera al rifiuto del celebrante di offrirgli l’ostia consacrata. Vincenti è persona nota a Licata, consigliere comunale, e quindi la sua situazione personale è nota.

Eucarestia tre. Sfortunato, il signor Vincenti. Se fosse stato in un’altra città, mettiamo Torino, e in un’altra parrocchia, mettiamo quella della Madonna delle Rose, forse avrebbe potuto sperare in una fortuna migliore. Diciamo così perché ci è capitato sotto gli occhi il foglietto parrocchiale, in cui si annuncia per il 12 marzo l’incontro con il vescovo, mons. Nosiglia, e con i sacerdoti, che credo siano domenicani, per la presentazione “dell’Enciclica ‘Amoris Laetitia’”. Intanto, non si tratta di un’enciclica, ma di un’esortazione post-sinodale; e la differenza, scusate, c’è, ed è piuttosto grossa. Continua il foglietto: “focalizzando l’attenzione sul capitolo VIII, quello che considera le situazioni matrimoniali irregolari: conviventi, divorziati risposati. Possono essere ammessi alla comunione o no?” (il grassetto è nostro). Beh, è interessante sapere se l’eucarestia può essere data anche a conviventi. A questo punto ci si potrebbe chiedere che senso abbia ancora spendere soldi per i tribunali diocesani che si occupano di nullità matrimoniali e, portando la logica alle sue estreme conseguenze, che senso c’è a confessarsi? Non è nell’aria un ‘tana libera tutti’ colossale?

Eucaristia quattro. In Polonia ha superato le centoquarantamila unità la petizione, rivolta al presidente della Conferenza episcopale polaca, mons. Stanisław Gadecki. Nella petizione si chiede una conferma dell’insegnamento della Chiesa dichiarato nella Familiaris Consortio e si esprime inquietudine per quanto riguarda la crescente confusione nella Chiesa seguito alla pubblicazione di Amoris Laetitia, e alle sue interpretazioni contrastanti. La lettera è pubblicata sul sito http://poloniasemperfidelis.

Chiudiamo con le elezioni, il rosario, Enzo Bianchi e Berlicche.

Enzo Bianchi, dopo l’esternazione di Salvini su Vangelo e Rosario ha pubblicato questo post:

 

Un noto commentatore, Berlicche, gli ha risposto:

“Giusto! Molto meglio per un cristiano votare chi ha fatto leggi come il divorzio breve, i similmatrimoni omosessuali, l’eutanasia tramite DAT, ha messo il gender nelle scuole e proposto una legge per incarcerare chi dissente… azioni, non parole.

…infatti è proprio una vergogna usare rosario e Vangelo per fini elettorali. L’illustrazione in questo tweet andrebbe tolta”.

E dopo che cosa è successo? Lo racconta Berlicche:

“In un certo senso parliamo ancora di elezioni, ma da una prospettiva “collaterale”.
Io non sono certo innamorato di Salvini, come ho già esposto, e quindi vi prego di credere che qui non sto scrivendo per appartenenza politica. L’altro giorno, brandendo un Vangelo e la Costituzione, durante un comizio ha detto:

“Mi impegno e giuro di essere fedele al mio popolo, a 60 milioni di italiani, di servirlo con onestà e coraggio, giuro di applicare davvero la Costituzione italiana, da molti ignorata, e giuro di farlo rispettando gli insegnamenti contenuti in questo sacro Vangelo. Io lo giuro, giurate insieme a me? Grazie, andiamo a governare e a riprenderci questo Paese”

Alcune osservazioni.
Prima di tutto, Salvini è un politico consumato e quindi probabilmente non avrebbe tirato fuori il Vangelo se questo davvero non contasse più nulla. In altre parole: il Vangelo, che rimane il Vangelo, ha la sua importanza se non altro per l’elettorato che Salvini spera di raggiungere. In anni in cui ci hanno raccontato in tutte le salse che il cristianesimo non conta più niente è comunque un segnale importante. Che, ancora una volta, quella narrazione sinistrorsa-radical-chic è forse errata.

Secondo, notate la scelta di parole. Non ha giurato SUL Vangelo, come hanno accreditato i media tutti e parecchi commentatori, ma di “rispetta(re) gli insegnamenti contenuti (nel) Vangelo“. E’ una distinzione importante che sembra essere sfuggita a molti; un impegno personale, non un tirare in ballo il testo sacro a testimone. Un sacco di anime belle, comprese quelle che sostengono che su parecchi argomenti l’insegnamento di Cristo andrebbe aggiornato o eliminato del tutto, si sono stracciate le vesti. Il sospetto è che alcuni ne vorrebbero essere gli unici esegeti e utilizzarlo ai loro fini esclusivi; per altri, credo più che altro sia la parola “Vangelo” che dà loro fastidio. Alcuni hanno fatto notare che nel Vangelo stesso è scritto di non giurare. A parte che, come si evince dal contesto, in quella circostanza Gesù accusa coloro che chiamano in ballo i giuramenti sacri per rafforzare le loro opinioni, e non in senso generale; bisogna pure ricordare che un componente del Governo deve giurare – è la Costituzione che lo richiede. Questo sembra essere sfuggito dalla mente di parecchi. E poi trovo curioso che ci si indigni per questo fatto e non per altro.

Quello che segue è il testo di due miei tweet di risposta ad un tweet di Enzo Bianchi, noto ex “priore” laico di Bose, che stigmatizzava duramente le parole di Salvini con una foto a corredo raffigurante un Vangelo e un rosario :

Giusto! Molto meglio per un cristiano votare chi ha fatto leggi come il divorzio breve, i similmatrimoni omosessuali, l’eutanasia tramite DAT, ha messo il gender nelle scuole e proposto una legge per incarcerare chi dissente… azioni, non parole.

…infatti è proprio una vergogna usare rosario e Vangelo per fini elettorali. L’illustrazione in questo tweet andrebbe tolta.

Non vi posso postare il tweet originale perché, come conseguenza, sono stato bannato da Bianchi, o chi per esso. Accade sempre così con questi personaggi aperti e tolleranti di tutte le opinioni purché coincidano con le proprie”.


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35 commenti

  • Catholicus ha detto:

    “Ai tempi della Serenissima, un Protestante inglese entrò in una chiesa di Venezia durante la messa. Siccome stava in piedi, un senatore lo invitò a inginocchiarsi. ‘ma io non credo alla transustanziazione’, si giustificò lo straniero;. ‘nemmeno io’, replicò l’altro, ‘ma inginocchiatevi come me, oppure uscite’ (riportato da Cesare March nel suo libro “Siamo tutti latinisti”, BUR, 1986). Di fronte ad un simile esempio di rispetto e di civiltà del senatore veneziano, come non pensare, vedendo Bergoglio sempre dritto in piedi (a quasi mo’ di sfida) dinanzi al SS.mo Sacramento, mentre tutti gli altri sono in ginocchio, come non pensare, dicevo, che nemmeno lui ci creda? Però lui, a differenza di quel civilissimo e rispettoso senatore della serenissima, non ha nemmeno la buona creanza di inginocchiarsi anche se non ci crede (cosa impensabile per un pontefice, se legittimo). Ma forse lui vuole sfidare Cristo Eucaristia, rassicurando luterani, anglicani & C. della sua perfetta fede protestante. Come non concludere in tal senso, avendo anche appreso dell’esistenza di una segreta commissione, da lui istituita per cambiare le parole della Consacrazione, in modo da renderla invalida, min modo da rendere possibile la partecipazione dei protestanti alla Santa Messa, a quel punto divenuta veramente una semplice commemorazione comunitaria, una cena luterana pura e semplice, senza più niente di cattolico (del resto, già Montini ci aveva provato, ella prima stesura del N.O.M., ad abolire la Presenza Reale, ma le proteste suscitate nel clero ancora cattolico lo avevano indotto a più miti consigli, dando vita ad un ibrido rito catttoprotestante). Se non è un piano diabolico, questo, come altrimenti definirlo?

  • Stimato Direttore:
    UN CLÉRIGO EXCOMULGADO POR REVELAR EL SECRETO DE CONFESIÓN (Codex Iuris Canonici: 983, 984, 1388):
    https://brisbanecatholic.org.au/articles/important-announcement-archdiocese-brisbane/
    https://www.aciprensa.com/noticias/vaticano-confirma-excomunion-de-sacerdote-que-violo-secreto-de-confesion-40326
    ¿Y LO DE FRAN”CISCO” PROFETIZADO “PASTOR NECIO Y FALSO PROFETA ES SIMPLE COTILLEO…?
    «Un confessore — ha proseguito il Pontefice condividendo un’altra confidenza — mi ha detto, una volta, che si è trovato in difficoltà quando è andato a dare i sacramenti a un’anziana che stava per morire. Si è confessata bene l’anziana dei suoi peccati e, anche, ha raccontato storie di famiglia. E lui ha detto: “Ma signora, lei perdona a questi familiari?” — “No, non perdono”». La donna, ha affermato il Papa, era «attaccata all’odio, il diavolo l’aveva incatenata a quell’odio». E così «quell’anziana — anziana! — che era per morire diceva: “non perdono”». Il confessore, ha detto Francesco, ha cercato di parlarle di Gesù, che era buono e lei diceva che sì, era buono e così ha girato, ha girato, ha girato e le ha detto: “Ma lei crede che Gesù è buono?” — “Sì, sì”». E il confessore ha «dato l’assoluzione, ma l’odio la schiavizzava»:
    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2018/documents/papa-francesco-cotidie_20180306_perdonare-per-essere-perdonati.html

  • rthjk ha detto:

    Ma questo rag. Bianchi, andando in giro vestito da frate non commette un reato?
    “Chiunque… indossa abusivamente in pubblico l’abito ecclesiastico, è punito…” (art. 498 del Codice Penale)

  • Serena ha detto:

    So che il tema non è questo, ma vorrei che nessuno di noi dimenticasse la tragedia di Alfie e dei suoi genitori a cui hanno respinto l’appello https://www.notizieprovita.it/notizie-dal-mondo/negato-lappello-alfie-deve-essere-ucciso-in-ospedale/
    Ma quale madre, quale padre nel civilissimo Regno Unito avrà più il coraggio di portare in ospedale il proprio figlio, considerato che , se si troverà in condizioni simili a quelle di Alfie o del piccolo Charlie verrà preso in ostaggio e lo si ucciderà, senza neanche dare alla famiglia la possibilità di riportarselo a morire a casa?
    Per ora questo succede in Inghilterra, ma a quando la stessa cosa anche in Italia? Di questo passo non credo manchi molto perchè le basi sono le stesse: dignità vuol dire pianificare la propria morte e quella altrui. E se uno non ci sta, sarà costretto comunque a morire “dignitosamente”. Mi chiedo che differenza ci sia tra queste decisioni di giudici assassini, e gli atti messi in opera da quegli infermieri assassini che, anche da noi, hanno ucciso malati terminali.
    Ma già, mancava una firma sull’ultimo documento… quella del giudice.

    • Lo spettro di QC ha detto:

      Questa è davvero una pessima notizia, che purtroppo mi aspettavo.
      Grazie per la segnalazione.

    • Kosmo ha detto:

      Eh… i successi della presunta “diplomazia sotterranea” del papa…
      (con questo non voglio dire che il papa non abbia fatto o voluto fare sforzi diplomatici per la salvezza di questo innocente, solo sottolineo l’ipocrisia di chi su queste pagine cianciava ed accusava gli altri)

  • deutero.amedeo ha detto:

    Domani è mercoledì. Salvo cambiamenti imprevisti, in Vaticano dovrebbe esserci l’udienza generale.
    Dato che Francesco sta facendo una serie di omelie sulla Santa Messa e mercoledì scorso ha parlato della presentazione dei doni, domani dovrebbe (presumo) parlare della consacrazione.
    Sono curioso di sentire che cosa dirà. Anzi, che cosa leggerà.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Scusate, mi ero dimenticato di dire che, con la mia critica a Salvini per la faccenda della Bibbia, non è che io volessi dar ragione al signor Enzo Bianchi, nel senso che lui è un pericoloso ideologo in odore di eresia…
    …cioè, hanno torto tutti e due, sia Salvini politicamente, sia il signor Bianchi, che su Salvini incidentalmente può aver ragione, ma resta un pericoloso ideologo in odore di eresia, su tutto il resto.

  • Adriana ha detto:

    Enzo Bianco copia il giornalista (?) Giannini e viceversa . Sono i veri ladri a dar del ladro agli altri e gli autentici ipocriti a dar degli ipocriti agli altri , commisurando gli altri al proprio metro . (Spadaro ,nuovo Savonarola .) Quanto al resto : confessione ,comunione ecc….per divorziati , omo , trans, poliinnamorati (ci sono,ci sono …) genitori per interposto affitto uterino …Un po’ di comprensione per i cervelloni di questa “strana Chiesa “. Devono inventare tutto uno storytelling in new-speach da sovrapporre alla Vecchia Storia da obnubilare quanto prima senza che i fedeli se ne accorgano. Ricordate il film : ” Re Leone”? Quanti Scar affabulatori e quante Iene interessate e strumentalizzate agiscono nell’attuale Entità !

  • giampaolo orrù ha detto:

    Il problema è che questo signor. Bianchi il VANGELO E IL ROSARIO non lo usano proprio e non lo leggono. Altrimenti
    non direbbe tutte queste fesserie che dice. Almeno Salvini a detto che vuole seguire la costituzione e i valori del VANGELO.
    Questo signor Bianchi li segue i valori del VANGELO? E se la risposta e si di quale VANGELO parla.

    • Maria Cristina ha detto:

      Sono autoreferenziali. Credono di sapere tutto. Bianchi si figura di essere un Santo monaco stile starete russo.
      Non sanno quello che fanno. Non sanno quello che dicono.
      La loro caratteristica ( dei vari Bianchi and company) e’ ignoranza, profonda ignoranza unità ad enorme presunzione.

  • Sulcitano ha detto:

    La Diocesi di Torino, è fra le più attive nel vivere e sostenere la neo-chiesa bergogliana e il suo pensiero sempre più eretico, in forte e chiara antitesi con le Sacre Scritture e il bimillenario Magistero della Chiesa Cattolica.
    Martedì 12 c.m. Il Vescovo di Torino, Mons. Nosiglia, incontrerà i sacerdoti , per parlar loro della bontà e giustezza di quanto affermato nell’esortazione A.L., principalmente nel capitolo VIII.
    Non è comprensibile cosa possa spingere un Pastore della Santa. Chiesa, a prendere le difese di una chiara eresia, esposta in maniera maldestra e altrettanta malafede dal suo autore,quale moderno e sapiente insegnamento da accogliere e diffondere urbi et orbi.
    SIA LODATO GESÙ CRISTO.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Sì, bravo il parroco di Licata che ha negato l’Eucarestia al politicante. Anche se non farà carriera, non credo gli importi, perché sa che il Padrone, a suo tempo, ricompenserà il suo servo fedele.

    Per quanto riguarda la lunga diatriba sul Salvini che brandeggia rosari e, anche se non ci giura sopra, ostenta anche la Bibbia, promettendo di tener conto di quello che c’è scritto, quello era un gesto falso e strumentale, strumentale.

    Penso infatti alla sua Lega che in questa tornata elettorale ha arruolato la Giulia Bongiorno, alfiera delle unioni gay, della legge Scalfarotto e dell’eterologa, e alle dichiarazioni di Salvini medesimo per il papponaggio di Stato con la riapertura dei bordelli, che dovrebbe essere tra i primi provvedimenti del suo ipotetico governo.

    Non sono cose conformi allo spirito di quanto c’è scritto nella Bibbia… anche se all’epoca l’eterologa e Scalfarotto non c’erano… ;-)))

  • Grog ha detto:

    Bravo e coraggioso il parroco di Licata che ha negato l’Eucarestia al politicante ipocredente. Temo che non farà una gran carriera…

    • Grog ha detto:

      Dimenticavo: semplicemente vomitevole il tweet (si scrive così?) di mons. Spadaro. A forza di discernere questo gesuita è diventato un perfetto luterano.

  • Lucy ha detto:

    I veleni di A.L. continuano a produrre i loro effetti nefasti.L’incontro di mons.Nosiglia con i domenicani è uno degli ultimi e non sarà certamente l’ultimo.Alla domanda del dott.Tosatti :”che senso ha confessarsi ? ” io aggiungo :” che senso ha sposarsi ? “.
    Ma qualcuno resiste ancora e noi con lui.Invito a leggere su Settimo Cielo del 28 Febbraio l’articolo dedicato al libro di Giulio MeiattiniOSB su A.L. di cui fornisce l’estratto di un capitolo che demolisce in base alla logica della dottrina la famosa lettera dei vescovi di Buenos Aires su cui poi Bergoglio ha costruito il suo “Magisterium autenticum”.

  • G.Gervasi ha detto:

    @ Il Cardinale Wuerl contraddice se stesso e,
    per difetto di logica, banalmente non se ne accorge.
    E’ lecito scalzare l’ordine oggettivo di un’istituzione,
    per la Chiesa espresso autorevolmente nel Codice di Diritto Canonico (qui si tratta del ben noto Canone 915), in base
    ad una mera SUPPOSIZIONE sullo stato di coscienza di
    un soggetto appartenente all’istituzione stessa e soggetto alle sue leggi?
    Premessa. Parola di Cardinale! – “nessuno puó entrare nell’anima di un altro e operare il giudizio per lui”.
    Nessuna novitá in questo fatto evidentissimo, dato dalla
    natura stessa della ragione umana e contestato da nessuno, tanto meno dalla Chiesa cattolica.
    La Chiesa non ha mai preteso di farlo.
    O di operare (sic) un giudizio di coscienza, possibile solo al soggetto stesso.
    Il cardinale, quindi, nega clamorosamente ció che la Chiesa, su basi filosofiche ben piú solide delle sue, non ha mai preteso di asserire e fare, e non ha mai asserito o fatto.
    Questa é una mossa sofistica ben nota a ognuno che voglia fare polemica spiccia: fate dire agli altri ció che non hanno mai detto, e poi proseguite vigorosamente (possibilmente con forti note emotive a chiara tinta morale ) a confutarlo.
    Il Codice di Diritto Canonico nel suo divieto (Can. 915) si riferisce al fatto, oggettivamente riscontrabile da ognuno, del peccatore pubblico e pervicace. Non parla di giudizio
    di coscienza fatto in buona o mala fede.
    E adesso ritorniamo all’argomento del Cardinale Wuerl,
    un ecclesiastico noto da decenni negli Stati Uniti per il suo lassismo, e quindi destinato “per natura” ad essere un begoglioso di ferro.
    Se “nessuno puó entrare nell’anima di un altro e operare
    il giudizio per lui” non é possibile SAPERE , Eminenza Reverendissima, se la decisione presa da tale individuo sia una decisione di coscienza, e non sia inveceuna decisione presa per altri motivi che con la coscienza non hanno nulla a che fare.
    Una tal cosa, Eminenza, potremmo soltanto ASSUMERE.
    Ma perché, in base a che cosa, dovremmo farlo?
    Non dovremmo piuttosto seguire il buon consiglio di
    Wittgenstein, che su cose che noi non possiamo conoscere,
    dovremmo tacere? E non assumerne l’esistenza? E, ancora
    peggio, regolandoci di consequenza?
    E’ impossibile SAPERE, Eminenza, se tale individuo, peccatore pubblico e pervicace, stia agendo in buona fede
    o no. Perché agire facendo finta di saperlo? Che senso ha
    “rispettare” ció di cui non possiamo sapere se esista o meno?
    In virtú della premessa esattissima posta da Lei stessa
    sull’impossibilitá di accedere alla soggettivitá di tale individuo, non é possibile, attualmente, SAPERE
    alcunché di essa.
    “Rispettare” vuol dire riconoscere l’oggettivitá del fatto
    (per natura inconoscibile da noi uomini!) di una decisione di coscienza presa in buona fede.
    Il prete, cioé, dovrebbe agire sull’ASSUNTO che una tale cosa ci sia, nonostante l’evidenza del contrario, basata sul fatto di una vita peccaminosa manifesta e pervicace, che tale assunto sul “fatto di coscienza in buona fede” puntualmente contraddice.
    Il Cardinale Wuerl non dice perché un sacerdote dovrebbe
    comportarsi in modo talmente assurdo, assumendo una cosa simile. Semplicemente lo ordina: “ordre de Mufti”!
    Un ordine contro ragione.
    Secondo ció che ci insegna l’epistemologia, un tale assunto
    é privo di un qualsiasi fondamento razionale.
    E perché dovrebbe un sacerdote, dopo aver fatto una
    assunzione del tutto arbitraria, prendere temerariamente
    la decisione di sospendere (“in questo caso”) l’applicazione
    della legge oggettiva della Chiesa, espressa nel Codice di Diritto Canonico, nonché la legge di Dio, espressa nei Dieci Comandamenti?
    In base a ché? Forse in base a questa costruzione del tutto arbitraria ed assurda, in cui la conclusione contraddice la sua propria premessa, proposta da Lei, Eminenza?

    • G.Gervasi ha detto:

      Il Cardinale Wuerl dichiara:
      “I sacerdoti sono chiamati a rispettare le decisioni prese
      in coscienza da individui che agiscono in buona fede
      [due qualitá della decisione che un soggetto umano
      esterno non potrá mai conoscere, che peró, secondo
      la dichiarazione del Cardinale, sono condizione necessaria perché tale decisione debba essere “rispettata”
      (cioé ritenuta vincolante) dai sacerdoti], dal momento che nessuno puó entrare nell’anima di un altro e operare [sic]
      il giudizio per lui.”
      (Il testo tra parentesi quadre non é del Cardinale bensí dello scrivente.)

  • Fabio ha detto:

    La Bonino ha fatto campagna elettorale nelle chiese… ma non è una novità quanto sia gradita al sedicente, che infatti le riserva grandi elogi.
    Invece, dalle chiese sono allontanati gli ‘sgranarosari’ come è accaduto l’estate scorsa a Biella ed altrove.
    Ricordo che a Maggio 2015 quando ho partecipato al family day (pressochè ignorato dal sedicente che nei saluti di rito gli ha anteposto praticamente qualunque associazione ……) ho saputo che proprio in quei giorni era ospite in vaticano alla giornata del fanciullo…….. la Bonino!!!! Come invitare Dracula alla festa dell’Avis!
    Purtroppo il clero che non si decide a smarcarsi da questo signore restando fedele all’insegnamento perenne della Chiesa contribuisce alla perdita di credibilità della Chiesa stessa, almeno come struttura umana…..

  • deutero.amedeo ha detto:

    Il terzo precetto della Chiesa dice: -Ricevere il sacramento dell’Eucaristia almeno a Pasqua- .
    Letto in filigrana, questo precetto mi fa pensare che, un tempo, le persone non si accostassero molto frequentemente all’eucaristia, pur rispettando gli altri precetti della Chiesa.
    Viene naturale domandarsi perché.
    Escludendo che la gente considerasse l’Eucaristia una cosa senza valore, la risposta più probabile è che la gente se ne sentisse indegna e andasse incoraggiata ad accostarsi all’altare e ricevere, almeno a Pasqua, dopo essersi confessata, il Corpo di Cristo.
    Ma la chiesa non è “statica” , anzi, è moooolto dinamica.
    È “dinamica” al punto che oggi ti incoraggia a ricevere l’Eucaristia in qualsiasi giorno, in qualsiasi ora, in qualsiasi stato di peccato o di grazia, purché la tua coscienza ti autorizzi a farlo.
    E ci sono certamente persone che vogliono a tutti i costi ricevere l’Eucaristia per sentirsi, nonostante tutto, membri della comunità e padroni di Dio.

    Ps, all’amico Tosatti. Un certo Ralf (o Ralph) in questo blog ha detto che, da quello che scrivo, non sembro propriamente un gatto e nemmeno una volpe. Io aggiungo che non sono nemmeno un corvo come lui e finché lei continuerà a pubblicare i miei commenti, senza scartarne nemmeno uno, io continuerò a scriverli. Se poi ai Ralf non piacciono…. amen!

    • chiara ha detto:

      Apprezzo molto quello che ha scritto sulla frequenza con cui ricevere la Comunione. Io troppo spesso non mi ritengo degna di accostarmi al Sacramento, per i miei dubbi e la mia minima speranza. La Sua lettura di questo fatto mi è molto di conforto.

      • deutero.amedeo ha detto:

        Non ho sottomano il testo, ma ricordo che San Tommaso scrisse, più o meno, che l’Eucaristia non è premio per i giusti, ma medicina per i deboli. Ma soggiunse poi, che era necessario riceverla nelle dovute condizioni, poi riprese nel catechismo di San Pio X: sapere e conoscere chi si va a ricevere ed essere in grazia di Dio ( prima del CV II anche essere a digiuno dalla mezzanotte).
        E un po’ di riguardo e di attenzione me li suggerisce anche l’esortazione di Paolo : – Ciascuno dunque esamini se stesso e poi mangi del pane e beva del vino; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. (1Cr 12,28-29).
        A parer mio piuttosto che una comunione sacrilega è meglio nessuna comunione..

        • !!! ha detto:

          ”che l’Eucaristia non è premio per i giusti, ma medicina per i deboli”

          PAROLA DI BERGOGLIO!

          • deutero.amedeo ha detto:

            Che l’abbia detto anche Bergoglio non significa che il pensiero non sia di San Tommaso. A me è stato mostrato da un sacerdote nel 2003, cioè venti anni prima che Bergoglio diventasse papa e quando di lui qui non si conosceva nemmeno il nome.
            In quanto allo scrupolo insinuato dal diavolo per tenere la gente lontana dalla comunione dico che può essere vero anche il contrario: la demonizzazione dello scrupolo può essere uno strumento del diavolo per spingere la gente a fare comunioni sacrileghe. In queste cose la prudenza non è mai troppa.

          • deutero.amedeo ha detto:

            Chiedo scusa per il lapsus: nel 2003, dieci anni prima che Bergoglio diventasse papa

          • Colaus de Arce (Francesco) ha detto:

            @ !!!
            Mi dica, le medicine le prende quando stà male o quando è in salute?, se anche sta male perché le prende?, non è forse per la volontà di guarire che prende le medicine, oppure la volontà non conta nulla!, e non è il peccatore un malato che desidera guarire, ci pensi su.

      • GMZ ha detto:

        Cara Chiara,
        deve sapere che talvolta è il Diavolo stesso ad alimentare eccessivi scrupoli nel fedele, al fine di distoglierlo dalla Comunione: i mezzi di cui egli si serve per allontanarci da Cristo sono subdoli, e fanno leva su tutte le nostre debolezze – tutte!
        Le consiglierei quindi di non perdersi d’animo e di discuterne con un sacerdote o con il suo padre spurituale (se ha il privilegio di averne uno).
        Ossequi.

    • Padre Ralf ha detto:

      ”Il santo Concilio di Trento, considerando gli ineffabili tesori di grazie che derivano ai
      fedeli dal ricevere la santissima Eucaristia, dice: «Il santissimo Concilio desidererebbe che, ad ogni Messa, i fedeli che vi assistono non si accontentassero di fare la comunione spirituale, ma ricevessero anche sacramentalmente l’Eucaristia».
      Queste parole mostrano assai chiaramente quanto la Chiesa desideri che tutti i fedeli s’accostino ogni giorno a questo banchetto celeste, onde riceverne più abbondanti frutti di santificazione.
      Questi voti sono conformi al desiderio di nostro Signore Gesù Cristo quando istituì questo divin Sacramento. Infatti Egli stesso inculcò, a più riprese e in termini chiari, la necessità di nutrirsi sovente della sua carne e di bere il suo sangue”.
      San Pio X, 1905

      Non c’è bisogno di aggiungere altro. Roma locuta.

      • G.Gervasi ha detto:

        @ Ralf/ex-Ralph (06.03.18/08:17 p.m.)
        Ma questo punto é indiscusso, ineffabile Ralf/Ralph!
        Il punto su cui si discute é se un cattolico divorziato e risposato civilmente, quindi vivente in condizione di adulterio pubblico e pervicace, possa ricevere il Corpo
        ed il Sangue del Signore. Questo é negato dal Can. 915
        del Codice di Diritto Canonico.
        Contraddendo il Canone suddetto in base alle ambiguitá
        dell’Esortazione Apostolica (sic) “Amoris Laetitia” (“Le
        gioie del sesso”) certe conferenze episcopali e vescovi singoli ammettono che ció si possa fare “in certi casi”.
        Come dire che la signora é “un pó” incinta, o “in certi
        casi”, pur essendolo, potrebbe non esserlo, se, dopo un cammino di discernimento accompagnato dall’ostetrico di turno, o anche senza tale accompagnamento, la signora “decidesse” “in coscienza e in buona fede”
        di non esserlo.
        In questo caso i sacerdoti sarebbero tenuti, secondo il Card. Wuerl, a “rispettare” la “decisione” della signora incinta di non essere incinta, ed agire di conseguenza.
        Logica pietosa da bergogliosi misericordiosi!
        (Per gli scagnozzi piú ottusi: si tratta di un ragionamento analogico, ma molto intuitivo.)

        • G.Gervasi ha detto:

          errata corrige: contraddicendo

          • Padre Ralph ha detto:

            Guarda GG, si stava parlando della comunione frequente/quotidiana in generale. Il buon deutero.amedeo ne parla come si trattasse di una prassi recente e varata per far perdere di significatività il Sacramento.
            La tua dissertazione, condivisibile o meno che sia, non mi pare attinente.
            Sul card. Wuerl ho già letto una tua analisi interessante, che però mi sembra viziata da un equivoco lessicale di fondo: tu traduci il verbo “giudicare” con il verbo “conoscere” e da qui muovi per dimostrare l’illogicità di una tesi. Senza peraltro accorgerti che sei tu a contraddirti perché censuri quella tesi, dopo aver detto che è superflua in quanto già sostenuta dalla Chiesa senza necessità di ulteriori interventi. Siamo comunque fuori tema, quindi chiudo qui il discorso.

  • Anonimo ha detto:

    Per Spadaro e Bianchi.

    “Io pensavo:- sono certamente gente di bassa condizione, quelli che agiscono da stolti, non conoscono la via del Signore, la legge del loro Dio.
    Mi rivolgeró e parleró ai grandi, che certo conoscono la via del Signore e il diritto del loro Dio.
    Purtroppo anche questi hanno rotto il giogo, hanno spezzato i legami!
    Per questo li azzanna il leone della foresta, il lupo delle steppe ne fa scempio, il leopardo sta in agguato vicino alle loro città: quanti escono saranno sbranati, perché si sono moltiplicati i loro peccati, sono aumentate le loro ribellioni.
    “Perché li dovrei perdonare?
    I tuoi figli mi hanno abbandonato, hanno giurato per coloro che non sono déi.
    Io li ho saziati, ed essi hanno commesso adulterio, si affollano nelle case di prostituzione. Sono come stalloni ben pasciuti e focosi; ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo”.

    Ger. 5, 4-8

    “Sfrontatezza di prostituta è la tua, non vuoi arrossire.
    E ora gridi verso di me: -Padre mio, amico della mia giovinezza tu sei!-
    (..)
    Così parli, ma intanto commetti tutto il male che puoi”.
    Ger 3, 3-5

    Difficile bannare Geremia…
    Anche rispondere con un tweet.

    Un saluto agli stalloni focosi e pasciuti che nitriscono appresso alle moglie degli altri.
    Naturalmente vale anche per le milf di borgata…

    • G.Gervasi ha detto:

      @ Ralph/Ralf/Quanta Cura (03.09.18/11:25 a.m.) riferito
      ai miei postings del 06.03.18/05:46 p.m. e del 06.03.18/
      05:10 p.m.) sul cardinale Wuerl.
      Mi duole di non poterLe fornire esaurientemente
      il mio modesto punto di vista e, sopratutto di doverLa lasciare nell’erronea convinzione di avere espresso
      un pensiero corretto (o di avere correttamente interpretato il mio).
      Ció detto, la tesi del Card. Wuerl, che ho dimostrato
      essere contraddittoria e pertanto assurda, é che i sacerdoti
      sono chiamati (dal cardinale, suppongo) a RISPETTARE,
      cioé ritenere (il che vuol dire giudicare) come oggettivamente vere e vincolanti per i sacerdoti stessi,
      (esclusivamente, é chiaro!) le DECISIONI prese
      [1] in coscienza, da individui [2] in buona fede.
      E’ a questo punto che si pone inevitabilmente il problema del conoscere, presupposto necessario del giudicare,
      presupposto necessario, a sua volta, della conclusione pratica del “rispettare”, che é un trarre le consequenze
      pratiche di un giudizio di valore di qualcosa.
      (1) E’ infatti impossibile sapere se una decisione sia presa in coscienza e se l’individuo che l’ha presa sia (stato) in buona fede, da qualcuno che non sia l’autore stesso
      di tale decisione.
      (2) Ma se é cosí, ed é cosí, l’atteggiamento logicamente appropriato degli altri, preti compresi, rispetto a tali
      decisioni é l’ASTENERSI da qualsiasi atteggiamento che implichi un giudizio di validitá o di attendibilitá di tali decisioni, che sarebbe, poi, il presupposto necessario
      (“die a priori Bedingung der Möglichkeit” direbbe Kant)
      per poterle “rispettare”, come vuole il cardinale.
      Non esiste in questo caso alcun fondamento razionale
      che possa giustificare un atteggiamento di “rispetto”
      per tali decisioni e tanto meno che possa giustificare
      le consquenze pratiche di un tale atteggiamento, quali
      potrebbero essere l’ammissione all’Eucaristia di persone viventi in condizione d’adulterio.
      Argomentando contrafattualmente, se le decisioni di un
      tale indidivuo non fossero attendibili come decisioni prese in coscienza ed in buona fede, i sacerdoti non sarebbero tenuti a “rispettarle”. Il “rispetto” quindi implica la conoscenza ed il giudizio, i quali non sono sinonimi
      del “rispetto” o, come Ralf/QC direbbe, sue traduzioni,
      ma condizioni necessarie dello stesso.
      Mi sembra che la logica di questo ragionamento, checché
      ne dica il confusionario Ralf/Ralph/QC sia ineccepibile.
      Il Quanta Cura, scusi, il RalphRalf, purtroppo non afferra,
      per deficenza speculativa, suppongo, questa dialettica. Dev’essere un professore di lingue, in quanto parla sempre di traduzioni di una parola con un’altra. La logica e l’epistemologia non sono evidentemente il suo campo .
      Sono un pó piú complesse.
      Il QC/Ralph/Ralf, poi, vede contraddizioni dove non ci sono.
      Mettere in luce che la richiesta del cardinale ai suoi sacerdoti (1) non solo implica impossibilitá epistemologiche
      (2) ma anche contraddice gli stessi presupposti speculativi
      di tale richiesta, non significa affatto che tale richiesta (= “quella tesi”) sia superflua perché le sue premesse sono sostenute dalla chiesa. Da premesse valide possono essere tratte conclusioni sballate come nel ragionamento: Socrate é un essere umano. Ma anche il Ralph é un essere umano. Quindi il Ralph é Socrate.
      (Mi fa tenerezza pensare alle prime lezioni di logica che ebbi all’asilo!)
      Il cadinale da una premessa vera trae appunto conclusioni sballate: é questa la mia tesi.
      Conclusioni non affatto superflue, ma oltremodo DANNOSE, poiché sovvertono la dottrina morale
      della chiesa cattolica.
      Essendo, poi, tali conclusioni sballate ispirate dalla sballatissima “Amoris laetitia”, é chiaro che la visione
      del Quanta Cura/Ralph/Ralf a questo punto s’appanna,
      si debba appannare, in modo che questo commiserevole
      individuo non solo non riesce a vedere, ma non vuole vedere.
      P.S. Ralf/QC : un posting puó servire benissimo da spunto per considerazioni diverse dal tema principale dello stesso,
      con buona pace Sua, che vorrebbe proibire ció che
      Lei stesso pratica in continuazione. Se non vuole che
      il suo posting venga frainteso, indichi chiaramente a quale
      posting esso dovrebbe servire di risposta.
      Siamo comunque fuori tema, e concludo quí il discorso.

  • Ecclesia Afflicta ha detto:

    Per la chiesa italiana il dialogo è unidirezionale, ad esempio con Emma Bonino, invitata a pontificare in chiesa da un parroco della diocesi di Torino. Quando un fedele cattolico, dentro una chiesa cattolica, ha dialogicamente obiettato alla politica abortista di Emma Bonino, il clero locale ha fatto allontanare in malo modo il fedele cattolico. L’iniziativa in onore di Emma Bonino, la prediletta da papa Francesco, si chiamava “Chiesa a più voci”… Purtroppo il clero bergogliano, vescovi e parroci, intende svuotare le chiese dai cattolici per meglio asservirle alla propria ideologia. Guardate su Avvenire le vignette di Staino, che rappresentano Gesù come un idiota. Avvenire è controllato dalla Conferenza Episcopale Italiana.
    E’ evidente che la Cei, che pubblica tali porcate, condivide l’idea di cristianesimo di Staino. Altrimenti non lo pubblicherebbe sul proprio giornale.

    http://ecclesiaafflicta.blogspot.it/