RVC SCRIVE A NOSIGLIA SUI CORSI DI FEDELTÀ PER OMOSESSUALI. È GIUSTO FAR NUTRIRE UNA FALSA FIDUCIA NELLA MISERICORDIA DIVINA? UNO SVILUPPO: LA DIOCESI DI TORINO FERMA L’INIZIATIVA.

5 Febbraio 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Romana Vulneratus Curia (RVC per amici e nemici) ha scritto a Stilum Curiae addiirittura di domenica, cogliendolo in una piccola vacanza. L’argomento deve essere proprio importante, per far vincere a RVC il desiderio di un meritato riposo alla fine della settimana. E in realtà è così; ma RVC non scrive tanto a Stilum Curiae quanto all’arcivescovo di Torino, Nosiglia, dopo aver letto dei corsi per insegnare la fedeltà alle coppie di omosessuali varate in quella diocesi. Ecco il suo messaggio a mons. Nosiglia (estendibile anche, come scrive, a chi vagheggia di “benedizioni” per uno stile di vita certamente, almeno, problematico. Se San Paolo e altri sono ancora letteratura di riferimento per i cattolici.

Nel pomeriggio l’arcidiocesi di Torino ha diffuso una dichiarazione di mons. Nosiglia, che trovate in calce.

“Caro Tosatti, mi riferisco alla geniale trovata della diocesi di Torino sulle lezioni di fedeltà alle coppie gay ed al commento del sacerdote (don Carrega), investito in tal ruolo dal Vescovo Nosiglia, che dichiara che la legge Cirinnà “ha portato molti frutti, io lo ho visti e li riconosco”. Bene, salviamo la rettitudine di intenzioni del sacerdote, ma indirizziamo questa volta al Vescovo Nosiglia questo commento filiale:

<Eccellenza Reverendissima, la Sacra scrittura insegna che “il timor di Dio è principio della saggezza“ (Salmi 110,10) ed è fondamento di ogni virtù, perciò “se uno non si aggrappa in fretta al timor di Dio, la sua casa andrà presto in rovina“ (Sir. 27, 3-4). Cose da Antico Testamento si commenterà; bene, Gesù Cristo rincara la dose con una considerazione che invito S.E.R. il Vescovo Nosiglia a considerare, cioè dice (piuttosto che temere chi uccide il corpo…) “”Vi mostrerò invece chi dovete temere, temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna, si ve lo dico, temete costui” ( Lc. 12,4). In tal modo, apprendendo a temere più l’eresia (che li avrebbe portati alla dannazione eterna), che non il male fisico, la Chiesa cresceva e si fortificava “e camminava nel timore del Signore, colma del conforto dello Spirito Santo” (Atti degli Apostoli 9,31). Caro Vescovo, poiché anch’io leggo e capisco i discorsi di questo Pontificato, le anticipo e preciso che il santo timor di Dio, non è “terror di Dio”, è il timore filiale di arrecare dolore al Padre, peccando. Dice infatti Sant’Agostino che “dove non c’è timor di Dio regna la vita dissoluta “ (S.Agostino, Discorso sull’umiltà e il timor di Dio ). Vita dissoluta; cosa è mai la “vita dissoluta“, Eccellenza? Non è quella che si abbraccia appena si perde il senso del peccato? Non è quella di chi vuole o accetta un modello di vita pagana e considera naturali le peggiori aberrazioni? Ma secondo lei, chi lascia nutrire una falsa fiducia nella misericordia e bontà di Dio, spiegando che una vita dissoluta “porta molti frutti “, non la preoccupa? I frutti cui si riferisce il suo sacerdote non le paiono frutti amari senza sapore soprannaturale? Ma è un sacerdote o uno psicanalista? Questa presunta “misericordiosa solidarietà” espressa dal suo sacerdote, non le pare solidarietà nel peccato? Un sacerdote non dovrebbe essere strumento di salvezza? L’esistenza dell’Inferno non è un simbolo per l’esortazione morale al buon comportamento, è una verità di fede, definita dal Magistero della Chiesa. Se il “sale perde il suo sapore” che succederà Eccellenza? La pregherei di estendere questa mia filiale preoccupazione anche a S.E.R. il card. Reinhard Marx>”.

Ed ecco mons. Nosiglia:

<<A proposito di alcuni interventi dei media circa l’impegno pastorale di don Gianluca Carrega, sacerdote della Diocesi di Torino incaricato per la pastorale degli omosessuali, è opportuno precisare alcuni punti.
La Diocesi di Torino ha da diversi anni promosso un servizio pastorale di accompagnamento spirituale, biblico e di preghiera per persone omossessuali credenti che si incontrano con un sacerdote e riflettono insieme, a partire dalla Parola di Dio, sul loro stato di vita e le scelte in materia di sessualità.
È questo un servizio che si è rivelato utile e apprezzato e che corrisponde a quanto l’esortazione apostolica «Amoris Laetitia» di Papa Francesco
afferma e invita a compiere: «Desideriamo anzitutto ribadire che ogni persona indipendentemente dal proprio orientamento sessuale va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza. Nei confronti delle famiglie con figli omosessuali è necessario assicurare un rispettoso accompagnamento affinché coloro che manifestano una tendenza omosessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita» (n. 250).
Questo è lo scopo del percorso spirituale di accompagnamento e discernimento proposto in Diocesi. Esso vuole dunque aiutare le persone omosessuali a comprendere e realizzare pienamente il progetto di Dio su ciascuno di loro. Ciò non significa
approvare comportamenti o unioni omosessuali che restano per la Chiesa scelte moralmente
inaccettabili: perché tali scelte sono lontane dall’esprimere quel progetto di unità fra l’uomo e la donna espresso dalla volontà di Dio Creatore (Gen. 1-2) come donazione reciproca e feconda. Questo però non significa non prendersi cura dei credenti omosessuali e della loro domanda di fede.
Per questo il percorso che la Diocesi ha intrapreso non intende in alcun modo legittimare le unioni civili o addirittura il matrimonio omosessuale su cui la «Amoris Laetitia» precisa chiaramente che «non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie neppure remote tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia» (n. 251).
Alcune pubblicazioni hanno fornito, in
questi giorni, interpretazioni diverse – spesso superficiali, a volte                     tendenziose – che rendono necessario chiarire le caratteristiche e i limiti del lavoro in questo ambito pastorale. Poiché si tratta di persone in ricerca, che vivono situazioni                 delicate e anche dolorose, è essenziale che anche l’informazione che viene pubblicata corrisponda alla verità e a una retta comprensione di quanto viene proposto, con spirito di profonda carità evangelica e in fedeltà all’insegnamento della Chiesa in materia.
Per questo ritengo, insieme con don Gianluca Carrega di cui apprezzo l’operato, che sia opportuno sospendere l’iniziativa del ritiro, al fine di effettuare un adeguato discernimento.
+Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino>>


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78 commenti

  • Margherita ha detto:

    In attesa di una risposta da parte del vescovo Cesare Nosiglia perchè faccia chiarezza sul ritiro gay a Torino:

  • Serena ha detto:

    @G.Gervasi
    La ringrazio di aver giustamente ed esattamente precisato il concetto di “discernimento” che io molto superficialmente ho definito nel modo con cui comunemente la parola viene intesa nel linguaggio comune. Purtroppo, dal tenore della “precisazione”del Vescovo di Torino, mi sembra si possa desumere che l’abusato termine non solo non sia, in quel contesto, da intendersi in senso tommasiano, ma nemmeno nel senso volgare da me indicato. Temo che in questo particolare caso il termine “discernimento” sia stato usato dandogli il significato di scelta del male minore, anzichè del bene maggiore. Errore o diabolica ironia in spregio al Doctor Angelicus?

    • Serena ha detto:

      @G.Gervasi
      E naturalmente anche in spregio a Sant’Ignazio, i cui insegnamenti sono ormai chiaramente disprezzati dal nuovo ordine gesuitico

    • Lo spettro di QC ha detto:

      E dire, Serena, che tra i due, avevi ragione tu. Evidentemente anche tu leggi riassunti di pessima qualità e credi che la spiegazione di Gervasi sia corretta.
      Ti avevo sopravvalutata….

      • Serena ha detto:

        Io invece, caro (si fa per dire) Spettro, non ho sopravvalutato affatto la sprezzante alterigia e supponenza da discepolo della teologia tedesca modernista che contraddistingue tanti chierici senza talare come lei.

  • Don Giovanni Stefano di Maria ha detto:

    ESERCIZI SPIRITUALI DEL PAPA E DELLA CURA VATICANA

    Ei si chiama Tolentino questo il nome del fratino
    Del fratino e fraticello che non sembra a vedello
    A vedello dal vestito in paesano travestito
    Travestito ma pelato non è colpa né reato
    Non reato l’han promosso il ‘poeta’ salta il fosso
    Salta il fosso è chiamato da Francesco del Primato
    Del Primato primeggiante predicare spumeggiante
    Spumeggiante della scienza imparata all’occorrenza
    L’occorrenza dalla Suora di Clausura che non ‘muora’
    Che non muora fra le mura del Convento ha premura
    Ha premura di dettare femminismo dell’altare
    Dell’altare e teologia vada retro Lei Maria
    Lei Maria si stia zitta alla Monaca do retta
    Ie do retta ma purtroppo de chiamalla questo è troppo
    Questo è troppo non ci arrivo c’ho paura che derivo
    Che derivo dal binario per adesso ‘nominario’
    Nominario di Esercizi ad Ariccia senza ricci
    Senza ricci è il prelato che ho appena nominato
    Nominato il paggetto che il libro lui l’ha letto
    Lui l’ha letto e presentato della Suora senza stato
    Senza stato e residenza di Clausura lei fa senza
    Lei fa senza è impegnata a da’ a tutti ‘na legnata
    ‘Na legnata ai normali le interviste sui giornali
    Sui giornali lei commenta che la Chiesa sempre menta
    Sempre menta e nasconda vero amore che va in onda
    Che va in onda con Francesco aria nuova vino fresco
    Vino fresco lo beviamo e sennò che figli siamo
    Figli siamo state attenti Cardinali qui presenti
    Qui presenti e Curiali Santa Sede negli annali
    Negli annali sarà scritto Tolentino ha prescritto
    Ha prescritto e predicato sodomia non peccato
    Non peccato dico io: gli Esercizi falli a Dio.

    (una mia poesia al giorno toglie Satana di torno)

    • GMZ ha detto:

      Mi ha strappato più di una risata, e di questi tempi non è poco!
      Ossequi.

    • Acchiappaladri ha detto:

      @Don Giovanni Stefano di Maria
      Grazie. 🙂
      Mi piacerebbe ascoltarla ben recitata in vernacolo .

      Dato che in molti ne stanno combinando tante di buffonate sacrileghe, controbattere sbeffeggiandoli forse è più efficace (anche per ispirare il ravvedimento a qualcuno di loro) di dotte suppliche.

      Laudetur J. C.

  • Sulcitano ha detto:

    What a mess, cari stilumcuriali. La Chiesa è giornalmente rinnegata e tradita da un clero progressista e lassista, fedele seguace dell’antico satanico serpente. Ogni giorno, sempre e ancor più giù verso l’eterna perdizione. Signore Dio nostro, vieni presto in nostro aiuto.
    SIA LODATO GESÙ CRISTO!

  • Lucy ha detto:

    Grazie Gervasi per l’esauriente spiegazione del VERO significato di”discernimento ” perchè fa a pezzi l’uso ambiguo e strumentale di una delle parole ” talismano ” della neochiesa di Bergoglio .
    Circa la ” sospensione ” del ritiro per coppie gay invito tutti a leggere l’articolo sulla Nuova Bussola di Andrea Zambrano così titolato “Il vescovo sospende il ritiro gay ma il prete va bene così “.

    • Lo spettro di QC ha detto:

      Non so quale riassunto del pensiero di S. Ignazio abbia consultato il buon Gervasi, ma è chiaro che – come sempre – non ha azzeccato la risposta.
      Nel lessico ignaziano il “discernimento” è, prima di ogni altra cosa, il percorso di riconoscimento – grazie allo Spirito Santo – della provenienza delle mozioni interiori (spiriti buoni o cattivi), finalizzato ad accogliere quelle buone e rifiutare le altre. Si chiama “discernimento degli spiriti”. Penso che chiunque sfogli gli Esercizi Spirituali se ne renda facilmente conto.
      Ha quindi ragione l’antipatica Serena quando dice “sforzarsi, con l’aiuto della Grazia di Dio, di distinguere tra Bene e Male”.
      L’intervento di Gervasi è peraltro doppiamente fuorviante perché il poveretto ha confuso “distinguere” tra bene e male con “scegliere” tra bene e male.
      Morale della favola: prima di sindacare l’utilizzo che un gesuita fa del concetto di discernimento, si abbia almeno il buon senso di informarsi (bene) di che cosa si sta parlando.
      Rimango in attesa di leggere il solito florilegio sgangherato di citazioni latine e tedesche che il povero Gervasi sicuramente utilizzerà per replicare infondatamente.

      • deutero.amedeo ha detto:

        Una volta, finalmente, concordo con te sul significato del discernimento come discernimento degli spiriti, e non come scelta tra il bene e il male. Ciao.

      • G.Gervasi ha detto:

        @ Sine Cura (06.02/9:42 a.m.)
        Mi duole, Sine Cura di non poterLe fornire esaurientemente il mio modesto punto di vista e, sopratutto, di doverLa lasciare nell’erronea convinzione di avere espresso un pensiero corretto (o di avere correttamente interpretato il mio).
        Anche Lei, curiosamente, riconosce che il momento teoretico del processo di discernimento é “finalizzato ad accogliere [, cioé a scegliere (sic!), le mozioni interiori] buone e rifiutare le altre”.
        Anche per Lei, quindi, il discernere é un processo non puramente teoretico, in quanto esso non si ferma al “distinguere” ma, come vuole la struttura stessa della ragione pratica, si realizza nello “scegliere”.
        Confusione mia? La confusione é, a mio modesto parere, tutta Sua.
        Non c’e contraddizione tra i due momenti: l’uno é
        semplicemente il presupposto necessario dell’altro. Oggetto della scelta puó solo essere ció che la ragione pratica riconosce (teoreticamente) come appetibile.
        La volontá senza la ragione é cieca: proposizione tomistica confermata “expressis verbis” da Kant.
        Che poi una mozione interna sia cattiva, si riconosce tramite il semplice riferimento alla legge morale e
        alla dottrina morale della Chiesa, ambedue chiarissime
        e non bisognose di un’ulteriore illuminazione di chichessia.
        Per ottenere coscienza, e.g., che la mozione interiore
        che mi spinge, nel mio caso particolare, a giustificare l’adulterio ed il vivere in uno stato abituale di adulterio (v. Amoris Laetitia) possa provenire solo dal maligno, non necessita di una illuminazione particolare dello Spirito Santo o di trenta giorni di esercizi spirituali fatti in una moschea gesuita o vaticana.
        Basta il riferimento al Vangelo di N.S. Gesú Cristo
        e alla dottrina della Chiesa, e, voilà, tutto é chiaro.
        Il “discernimento” magico del Satrapo , dei suoi azzeccagarbugli, dei suoi lacché come il “Sine Cura”,
        é perfettamente superfluo, anzi dannoso per le anime
        e la loro salute eterna, poiché le induce a confondere
        “more protestantico” ció che é solo frutto della loro soggettivitá umana con il divino afflato dello Spirito,
        che si é giá pronunciato autorevolissimamente,
        guarda caso, nei punti da “discernere”, nelle
        Sacre Scritture e nel magistero infallibile della Chiesa
        cattolica.
        Consiglio all ‘infermiera di turno della casa di riposo
        da cui l’incompetente ed impertinente Quanta Cura lancia i suoi Ukas in questo benemerito blog di sculacciarlo ripetutamente sia durante il giorno che durante le ore notturne.

        • G.Gervasi ha detto:

          @ Cammino di discernimento o percorso di conversione?
          “Sant’Ignazio ci insegna che il discernimento, in senso
          stretto, va applicato quando ci sono in alternativa due
          beni. Con la luce dello Spirito e con aiuti umani si ricerca il bene maggiore tra i due.
          Quando in oggetto c’é invece l’alternativa tra il bene
          di Dio e il peccato, il “discernimento degli spiriti”
          é in funzione della conversione, affinché con la luce dello Spirito si possa prendere coscienza fino in fondo del male e ricevere la forza di compiere il bene.”
          Il senescente QC dovrebbe conoscere l’autorevole autore di questo testo, o mi sbaglio?

  • anonimo ha detto:

    Mi chiedo spesso : ma perché, perché moltissimi cardinali, vescovi, sacerdoti (seguendo l’esempio del papa che non si dichiara tale)rifiutano ostinatamente di ricordare che esiste l’inferno, e che i peccatori impenitenti (LGBT, abortisti, nemici storici di Cristo) ci finiranno sicuramente dentro? se lo è mai chiesto, direttore ? c’è chi ha trovato la risposta : essi, LORO, questo neoclero della neochiesa di satana (massonica, comunista, protestante, ecumenista suicida) lavora, più o meno consapevolmente, per Lucifero, non per Cristo, quindi fa di tutto affinché le anime vadano all’inferno, badando bene a che esse non se ne rendano conto : dottrina e precetti = pietre da scagliare contro poveri fratelli indifesi (anche se puttanieri, sodomiti, adulteri sacrileghi, ecc.), peccato=errore, fragilità; ravvedimento operoso e cambiament o di vita= accompagnamento delle fragilità (dove? ma all’inferno, assieme agli accompagnatori). Eretici e scismatici, così come non cristiani : non convertivi, né? non fate questa enorme sciocchezza, potreste rischiare di andare in Paradiso ! Una banda di criminali della fede, di assassini delle anime, come altrimenti definirli ? Possiamo solo pregare che l’Immcolata li converta (come fece con Ratisbonne e con Cornacchiola) o li sconfigga (come a Lepanto ed a Vienna). Libera nos a malo, Mater Dei !

  • maurizio rastello ha detto:

    Credo che la dichiarazione di mons. Nosiglia faccia finalmente chiarezza sul reale impegno e scopo di quella serie di incontri proposti da tempo dalla diocesi. Fa anche riferimento alle interpretazioni superficiali e tendenziose (vero dr. Tosatti?…) di alcune pubblicazioni a fronte di un netto richiamo al fatto che “non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie neppure remote tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia”. Poi ciascuno travisa come e quanto può.

    • wp_7512482 ha detto:

      Si legga la Miriano, per esempio, sig. Rastello, e soprattutto non cerchi di far passare per fesso chi non lo è. Troppo comodo nascondersi dietro travisamenti e strumentalizzazioni – ma quali? si è pubblicato il commento di un cattolico – per mascherare un errore.

  • Caro Direttore:
    Questo è “il segno del nostro tempo”: l’assassinio dei no nati come un bene e un diritto.
    E quello massiccio assassinio sto sicuro che ci avvicina finalmente: Apocalisse 6: 10-11.
    Il Contabile di assassini di non nati:
    http://www.worldometers.info/abortions/
    Saluti.
    Estimado Director:
    Este es “el signo de nuestro tiempo”: el asesinato de los no nacidos como un bien y un derecho.
    Y ese masivo asesinato estoy seguro nos acerca al Fin: Apocalipsis 6: 10-11.
    El Contador de asesinatos de no nacidos:
    http://www.worldometers.info/abortions/
    Saludos.

  • NO-siglia ha detto:

    Ecco il video del balletto: un’offesa al catechismo, al buon gusto dei giovani, alla dignità episcopale, presbiterale e dei consacrati.
    Tenendo anche conto che questa Diocesi perseguita senza pietà i preti che portano la talare e leteralmente fa ogni cosa, fuori della legalità canonica ed al limite della rilevanza penale, per distruggere i gruppi stabili per la Messa antica. Due pesi, due misure: UMCA sì – Veni Creator no (già che si parla di cresime)

    • G.Gervasi ha detto:

      Pagliacci!
      Evviva la neochiesa!

    • GMZ ha detto:

      Madre mia (col tono disperato con cui lo dicon gli spagnoli)!
      Questo video, di cui fino ad oggi ignoravo l’esistenza, è una vera porcheria; pur ammesso che lorsignori non fossero a conoscenza del significato di questa canzone (doppiamente blasfema), il loro balletto è patetico: rendersi ridicoli è l’unico modo che hanno per cercare di mettersi in sintonia con la platea dei giovani?
      Che pena che fanno…
      Ora dcrivo due righe a S.E. il Vescovo Nosiglia.
      Ossequi.

  • f. M. des Anges ha detto:

    Scusate ma cosa si può pretendere da una diocesi che per l’incontro del vescovo con i cresimandi non trova niente di meglio che inscenare un balletto sulle note dell’inno YMCA dei Village People?
    AI ragazzi viene proposto come culmine del loro percorso di preparazione al sacramento l’inno della gay culture degli anni 80, un inno a quella gioiosa promiscuità sfrenata che fu fra l’altro all’origine della strage al momento della comparsa dell’AIDS. E il Vescovo e i suoi collaboratori mimano la coreografia, che fra l’altro prevede anche alcune generose pacche sul sedere…
    A questo video non è stato dato adeguato risalto, a mio parere

  • Gian ha detto:

    Per essere seri più che sospesa andava cancellata.

  • Serena ha detto:

    Bella la precisazione del vescovo… sarebbe quasi perfetta se non fosse per quella frasetta alla fine: “al fine di effettuare un adeguato discernimento”. “Discernimento”….che bella parola era una volta! esprimeva uno splendido concetto: il concetto di sforzarsi, con l’aiuto della Grazia di Dio, di distinguere tra Bene e Male.
    Ora invece è diventata la parolina magica che ti sussurra all’orecchio: “aspetta… e vedrai che prima o poi si troverà il modo di far passare ciò che moralmente non sarebbe accettabile nè possibile… Situazione per situazione, caso per caso, il modo lo troveremo! Adesso politicamente il momento non è quello giusto… i tempi non sono ancora maturi… ma vedrai, tra poco troveremo il momento opportuno. Ancora qualche passaggio della finestra di Overton (purtroppo abbiamo dovuto inserirne qualcuno in più del previsto), ma poi veleggeremo a gonfie vele per il mare del situazionismo relativista, con innalzata la bandiera arcobaleno su cui spiccherà il nuovo logo, con la scritta ( in piccolo, per motivi di opportunità) approved by B.&CEI “approvato da Bergoglio & Conferenza Episcopale Italiana” (la traduzione è per chi ancora non ha seguito il corso di inglese di Padre James Martin dal titolo “impariamo l’inglese ecclesial-commerciale accogliendo LGBT” )

    • G.Gervasi ha detto:

      @ Serena
      Per esattezza, il significato originale del discernimento ignaziano non é quello di distinguere tra il bene e il male,
      bensí quello di distinguere, con l’aiuto dell’illuminazione divina, tra due beni, per “discernere”, appunto, quale dei due sia il bene maggiore.
      La scelta del male non puó essere considerata come oggetto di scelta morale, e tanto meno puó essere frutto dell’illuminazione divina. Non ha, pertanto, nulla a che vedere con il “discernimento”.
      La scelta del male non si pone quale alternativa
      per l’azione di discernimento.
      Primo principio della ragion pratica é e rimane “bonum
      est faciendum, malum vitandum”. E San Tommaso insegna: “bonum ex integra causa; malum ex quocumque defectu”.
      Certi aspetti del bene, che si potrebbero scorgere in coloro che fanno il male (ad esempio la solidarietá e il senso dell’onore tra i membri di una banda di ladri), non rendono la loro azione del rubare meno cattiva o il loro stato di vita di ladri abituali moralmente meno condannabile.
      Nulla di positivo puó sanare la malvagitá di un’azione in sé malvagia o di uno stile di vita in sé malvagio.
      Il servirsi del discernimento ignaziano come di un “deus
      ex machina”, di un chiavistello miracoloso, che rende miracolosamente un’azione malvagia un qualcosa eticamente, in date circostanze, accettabile o persino dovuta, é il meschino “trick” della neochiesa.
      Si propone una morale “soft”, accettabile ai poteri forti
      del mondo estraneo a Dio, ed ai peccatori che di pentimento reale non ne vogliono sapere. I quali d’ora in poi, servendosi di questa foglia di fico, potranno appellarsi alla loro “coscienza” per giustificare ogni iniquitá, con l’unica eccezione del politicamente “corretto”, che, tra le macerie del mondo morale, é l’unico sopravissuto di quei principi “assoluti”, che la dottrina cattolica ci proponeva un tempo: un principio che non conosce il perdono e commina al “peccatore” la pena di morte sociale e comunitaria, che nella neochiesa illuminata, misericordiosa, e figlia radiosa della rivoluzione francese, sostituisce oggi la morte eterna dei “secoli oscuri” del cattolicesimo reale.

  • Cesare Baronio ha detto:

    Appena si portano alla luce del sole i loschi traffici della neo-chiesa, eccone i loro fautori sfuggire come scarafaggi sotto i sassi e negli anfratti. Intanto ci hanno provato: visto che non è andata in porto stavolta, ci riproveranno più avanti. Ma almeno questa battaglia è vinta.

  • Marco Matteucci ha detto:

    Come bambini sorpresi con il dito dentro la marmellata
    …FANNO PENA!
    https://ultimo-papa.blogspot.it/

  • Francisca ha detto:

    In ogni caso le famiglie con figli adolescenti sono sconfortate e molto preoccupate e la sospensione del ritiro non le tranquillizza per niente visto tutto quello che succede. Nessuno parla più ai nostri ragazzi di peccato, salvezza dell’anima, rapporti pre matrimoniali… castità… i ragazzi sono infelici! Bruciano le tappe… Non desiderano più niente perché si privano dell’aspettativa… per farla breve… Vogliamo la chiesa di Papa Wojtyla e di Benedetto XVI!!!!!

    • Alessandro2 ha detto:

      Temo che non l’avremo mai più! E’ scomparsa con loro. Ora noi siamo come pesci nella rete di Gesù, ma Bergoglio è il coltello che la taglia: tutti liberi! Sì, ma di perderci.

  • lucis ha detto:

    E’ il tipico procedimento subdolo e modernista: due passi avanti e uno indietro, per arrivare a bollire la rana.

  • Francisca ha detto:

    Io ho capito che l’iniziativa è sospesa… certo il comunicato di Nosiglia va bene per tutte le stagioni , però le cose centrali sulla volontà di nostro Signore creatore le ha dette… quanto alla vicinanza alle persone omosessuali e al loro desiderio di avvicinarsi a Dio non mi pare che la Chiesa non si sia mai adoperata da sempre ovviamente sempre distinguendo il peccato dal peccatore.

  • gabriele ha detto:

    Povero Nosiglia, tutti i suoi sforzi per compiacere il nuovo corso non gli sono ancora serviti per ottenere il cardinalato, forse ci spera ancora…

    • Maria Cristina ha detto:

      Il Signor Vescovo fa marcia indietro spaventato ,
      Adelante Pedro con judicio…
      Non sia mai che la folla inferocita ribalti la carrozza del Signor Vescovo!

  • Giuseppe Pietro ha detto:

    Non ho capito bene, essendo il testo scritto in una sorta di neo lingua, ma il Vescovo di Torino ha sospeso l’iniziativa?
    Pare di si

    http://www.diocesi.torino.it/site/pastorale-degli-omosessuali-intervento-di-mons-nosiglia/

  • maurizio rastello ha detto:

    Per avere un’idea chiara di quello di cui si parla, sempre meglio rifarsi alla dichiarazione ufficiale.
    http://www.diocesi.torino.it/site/pastorale-degli-omosessuali-intervento-di-mons-nosiglia/

    • Paolo Giuseppe ha detto:

      @ maurizio rastello
      Don Carrega è responsabile della pastorale per gli omosessuali non da oggi, nominato dal vescovo. Devo credere che l’iniziativa del “ritiro” per gli omosessuali è stata presa da don Carrega all’insaputa del vescovo? No, non ci credo!
      Ritengo che il vescovo, sentita puzza di bruciato, abbia fatto marcia indietro e sospeso l’iniziativa.

      • Egli ha detto:

        “Per questo ritengo, insieme con don Gianluca Carrega di cui apprezzo l’operato, che sia opportuno sospendere l’iniziativa del ritiro, al fine di effettuare un adeguato discernimento.”

        L’incazzatura dei fedeli è servita a qualcosa a quanto pare. 🙂
        Certo che se questo famoso discernimento lo avessero fatto prima avrebbero evitato questa solenne figura di m….

  • Caro Direttore:
    Nuovo sotto il sole: tentare torcere il braccio a Dio, fare passare il male come un bene e un diritto.
    1ª. Più di 100.000 assassinati di non nati al giorno in tutto il Mondo.
    2ª. Una cosa è la misericordia e la comprensione, la stessa che il Signore ha Giovanni 8: 1-11, e un’altra dare come un bene e un diritto il Corpo ed il Sangue del Signore a tutti quelli che stanno in peccato mortale.
    3ª. Abbiamo già tra noi a Francisco il profetizzato “Pastore stolto e falso profeta”, ora manca solo l’Anticristo che sarà più conosciuto dentro non più di 12 anni.
    E 4ª. Conclusione: Apocalisse 6: 10-11 = Matteo 24 // Marco 13 // Luca 21.
    Saluti.

    • Alessandro2 ha detto:

      Carissimo, non passa giorno che non pensi al primo punto che lei ha evidenziato. Ogni giorno commettiamo decine di migliaia di OMICIDI non solo non puniti, ma anche INCORAGGIATI. Aveva ragione Santa Teresa di Calcutta: da qui deriva tutto il male del mondo. E ora che la Chiesa ha smesso di combattere questo male primario, satana l’ha conquistata.

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Come ho già scritto, da cinque anni me ne impippo del magistero di santa madre chiesa e, visto l’evidente stato di necessità, rispondo solo alla mia coscienza.
    Tuttavia, a scopo meramente accademico, sulla omosessualità attendo chiarimenti dal Papa e dai suoi chierici. Ho attraversato la mia vita convinto che l’omosessualità fosse grave disordine e oggi scopro che autorevolissime fonti mi smentiscono: gay è bello!
    La sequenza non lascia più dubbi:
    – il Papa mette lì un innocuo “chi sono io per giudicare?”;
    – il vescovo di Anversa Bonny afferma: “Personalmente credo che nella chiesa debba essere dato più spazio a riconoscere l’effettiva qualità delle coppie gay” e in seguito rincara la dose: “Troviamo lo stesso amore di un uomo e una donna che vivono insieme anche nei gay”;
    – don Cosimo Scordato, in chiesa durante la S. Messa, presenta una coppia lesbica e ne benedice gli anelli;
    – padre James Martin (casualmente un gesuita) negli USA è noto per le sue posizioni pro gay;
    – Il vicepresidente della Conferenza episcopale tedesca, l’arcivescovo Franz-Josef Bode, afferma: “Penso che, fortunatamente, ci siano sacerdoti che benedicono le coppie dello stesso sesso”.
    Poichè sono vecchio spero che il Papa pronunci al più presto una sua “liberatoria” così prima di morire potrò provare questa emozionante esperienza, con i necessari aiutini della chimica e posizionato dalla parte giusta…

    • Alessandro2 ha detto:

      Il problema, caro Paolo Giuseppe, è che si ha l’impressione che, come dire? ‘sta roba piaccia non poco alla maggior parte dei chierici, formatisi negli incerti seminari della neo-chiesa… e spesso posizionati dalla parte sbagliata…

  • Lucy ha detto:

    Diceva , mi sembra Agatha Christie
    :”un indizio è un indizio, due indizi sono un sospetto , tre indizi sono una prova.Allora lo sdoganamento dell’omosessualità(praticata) sta entrando a vele spiegate nella chiesa.
    Indizi
    1)Il gesuita James Martin nominato ” Consultore alla comunicazione vaticana .
    2)A dicembre nella cattedrale di Santo Stefano a Vienna sotto forma di commemorazione delle vittime dell’Aids si è celebrato l’orgoglio gay con Conchita Wurst a recitare una preghiera gender.
    3)Il caso eclatante del parroco di Staranzano( Udine) che l’estate scotsa aveva chiesto al capo scout sposato al suo convivente di dimettersi dall’incarico educativo e invece fu lasciato solo dai suoi confratelli e dal suo vescovo.
    4) Il vaticano ha deciso di cambiare la sua immagine su Internet e ne affida il compito a una delle multinazionali implicate nel promuovere l’agenda LBGT ” Accenture “.
    5) A guidare gli esercizi spirituali a Bergoglio e alla Curia ad Ariccia tra pochi giorni è stato chiamato il prete Josè Tolentino de Mendoca , un fan delle idee di ” suor” Maria Teresa Forcades chr gira il mondo per promuovere l’accettazione dell’omosessualità praticata all’interno della chiesa cattolica .Interessante è ciò che la ” suora” ha dichiarato e cioè il rapporto tra chiesa e omosessualità sta finalmente cambiando grazie a Papa Francesco.
    6) Il corso per coppie gay nella diocesi di Torino oggetto dell’articolo.

    • Giov ha detto:

      Ti sei scordato il presepe stile “sauna gay” in piazza San Pietro.
      🙁

      • Paolo Pagliaro ha detto:

        E l’affresco di Terni – omosessuali ascendenti al cielo tra voluttuosi abbracci – commissionato da sua eminenza Vincenzo Paglia: nuovo presidente della stranuova e non più rigida “Pontificia accademia per la vita”, al posto del santo Caffarra.
        A posto stiamo.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Caro Marco,
    tutto bello e giusto… però, mi chiedo, che non sia il momento di venire alla luce?… ormai, al punto in cui siamo, non avrebbe fatto meglio, RVC, a rivolgersi direttamente a Nosiglia, firmandosi con nome e cognome?… La verità ha un prezzo. Nella guerra civile di Spagna, religiosi e religiose sono morti a migliaia, pur di non calpestare il crocifisso…

    • wp_7512482 ha detto:

      DICHIARAZIONE DELL’ARCIVESCOVO DI TORINO MONS. CESARE NOSIGLIA

      ———————————————–

      <>

      • Lo spettro di QC ha detto:

        Abbé….è un errore o significa che la dichiarazione non dice niente? Ho ha detto cose irripetibili?

        • Maria Cristina ha detto:

          Aria , fumo, ovverosia la materia di cui e’ fatto un pallone gonfiato.
          Non e’ il vento dello Spirito che muove oggi i vertici ecclesiastici a cominciare dal Grande Misericordioso, ma proprio quell’ elemento che fa primavgonfiare e poi scoppiare le ” bolle di sapone”
          In questi anni abbiamo avuto ” bolle” economiche e finanziarie che poi sono scoppiate rivelando la vacuita’ di cui erano intessute.
          Cosi’ scoppiera’ la grande bolla ecclesiastica modernista.
          Gli spettri anche loro intessuti d’ aria, di nebbia, di fumo , avranno come sorte di dileguarsi.
          La roccia e’ un’ altra cosa dall’ aria, dal fumo, dai palloni gonfiati.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Vorrei esprimere un plauso particolare a RVC per le prime righe della sua lettera col richiamo esplicito di due libri sapienziali dell’Antico Testamento.
    I discorsi, le predichette e i sermoni di Papa Francesco e dei suoi epigoni al 99% nominano solo ( e in modo parziale e ritagliato su misura) Gesù e il Vangelo.
    Come se Gesù fosse improvvisamente spuntato duemila anni fa dal nulla.
    L’Antico Testamento, per Bergoglio sembra non essere Parola di Dio, ma una bella antologia di personaggi emblematici cui riferirsi per dipingere, a volte a tinte fosche, altre volte a tinte dorate, personaggi del mondo attuale.
    Questo è un autentico e ingannevole s t u p r o della Sacra Scrittura, che al pari di altre eresie va denunciato e riprovato.
    Gesù non è tutta la rivelazione, ne è il compimento.
    Mi sia concesso il paragone.
    La Bibbia è come un edificio di 73 piani: il piano su cui poggia si chiama Genesi, il tetto si chiama Apocalisse, i piani 47, 48, 49 e 50 sono i quattro vangeli. Non si può capire niente dell’intero stupendo edificio continuando a guardare qualche mattonella del quarantasettesimo e quarantanovesimo piano ( i due vangeli preferiti da Francesco).
    Se qualcuno vuol discuterne, venga. Mi sento molto preparato sull’argomento.

    Ad meliora.

  • giulia anna meloni ha detto:

    quando si perde il senso del peccato si è in mano a satana,negare l’esistenza di satana vuol dire negare l’esistenza di Cristo e il Suo Sacrificio sulla Croce per riscattare una umanità peccatrice e distruggere le opere del demonio.
    O si crede in Dio e nella sua legge, che è legge d’amore non un cappio al collo,o si crede in satana e nella sua legge ,il peccato a distruzione dell’uomo…NON ESISTE UNA TERZA VIA…ripetiamolo…”O DIO O NIENTE”.Quindi questi ecclesiastici citati nell’articolo sono fuori dalla legge Divina cioè sono del demonio, quindi non credono in Dio.Avranno mai sentito parlare del drago dell’Apocalisse che si trascina verso l’abisso tre quarti delle stelle del Cielo? Si proprio quello e le stelle del cielo sono loro …i nuovi giuda,chissà se l’avranno capito!
    Che il Padre Celeste li perdoni perchè non sanno quello che fanno.

  • Sulcitano ha detto:

    Mons. Nosiglia, come tutti i vescovi, sacerdoti, i battezzati, ha il mandato di predicare la Parola di Dio, nel Nome Santo di Gesù, nostro Signore e Salvatore. Deve predicare, senza mai deviare o sconfinare dal sentiero delle Sacre Scritture.
    I corsi di fedeltà devono essere destinati a quanti cercano Dio, la sua salvezza e misericordia. Per quanti invece, intendono continuare a vivere gaiamente in ribellione al Creatore, in pieno contrasto con l’originaria sessualità , sarebbero opportuni altri tipi di corsi propedeutici da tenersi non nelle sacrestie, ma in sedi più appropriate, di carattere medico – scientifico, come d’uso fino al 1970.
    Solo l’immeritata misericordia di Dio, può liberarci da questo tenebroso generale marasma che avvolge la Chiesa e il mondo.
    Preghiamo care sorelle e fratelli.
    SIA LODATO GESÙ CRISTO!

    • deutero.amedeo ha detto:

      Se non ricordo male, l’insegnante di religione del Liceo, ci aveva spiegato che ” vescovo” è la forma volgare del latino “episcopus” che a sua volta deriva dal greco “epi-scopeo” che significa “guardare sopra” cioè “sorvegliare”.
      Ergo:
      se un vescovo non s o r v e g l i a non fa il suo mestiere.

  • Egli ha detto:

    Il sig. Nosiglia é lo stesso che non ha preso provvedimento alcuno (a parte un’amichevole tiratina d’orecchi costretto dallo scandalo suscitato) con quel prete che nel bel mezzo della Messa di Natale ha candidamente ammesso di non credere al Credo. Prevedo che fará orecchi da mercante anche in questo caso.
    In definitiva é uno dei tanti vescovi completamente inadeguati al ruolo che sono destinati a svolgere (e questa è la cosa più carina che gli si può dire).

  • Mazzarino ha detto:

    Dal 1965 al 1970 gli spazi parrocchiali furono aperti e riempiti di figli dei fiori e di comunisti, le cui mogli in cambio misero in cucina le foto del papa “buono”. E le famiglie di tradizione cattolica se ne andarono. Così decise Roncalli. Dal 2013 al 2020 gli spazi parrocchiali, che ancora non sono stati riempiti di mussulmani dovranno essere riempiti di omossessuali, divorziati risposati, semiabortisti radicali e magari gestiti con la “carta del coraggio”. In cambio il potere radicalmassonico mondiale riempie i suoi giornali di foto di Bergoglio. E “finalmente” anche quei pochi cattolici rimasti se ne andranno e saranno dispersi. Così vuole Mammona. Così anche in Italia, il “buon Padre di famiglia”, e non solo di famiglia cattolica, dovrà cercare altrove e con fatica un luogo adatto alla crescita dei propri figli. Lontano, molto lontano, da dove è stato cresciuto lui. Così Giustizia ha disposto. Per il suo bene.

    • Serena ha detto:

      Ottime osservazioni che condivido, con la precisazione che è decisamente sbagliato l’uso del futuro come lei fa quando dice: “il “buon Padre di famiglia”, e non solo di famiglia cattolica, dovrà cercare altrove e con fatica un luogo adatto alla crescita dei propri figli. Lontano, molto lontano, da dove è stato cresciuto lui” .
      E’ già da molto tempo che i buoni padri e le buone madri di famiglia non trovano in Italia luoghi adatti alla crescita dei propri figli. Lo so per esperienza personale pluridecennale.

  • Sempliciotto ha detto:

    La estenderei anche al Vescovo di Roma.

  • Adriana ha detto:

    Oooh ! Finalmente la Chiesa torna a rivalutare “qualcosa” dell’antichità romana. E, -guarda caso -, il o i matrimoni ufficiali e “benedetti” tra Nerone che si fece “moglie” e un liberto di nome Doriforo (portatore di lancia,epiteto sex ). Tacito e Dione Cassio scrivono di un certo Pitagora : probabilmente la stessa persona soprannominata in maniera suggestiva :Doriforo . Anche se il compagno più fedele fu Sporo . Secondo Svetonio, Sporo funse lui da “moglie” :,-Bella la varietà !- In ogni modo pare che il matrimonio ufficiale con Pitagora fosse molto sentito da Nerone che durante la prima notte di nozze imitò le grida e i gemiti delle vergini costrette a forza all’unione sessuale. A quando un nuovo francobollo con l’immagine di S.Nerone , protocristiano della Neochiesa , martirizzato da secoli di calunnie da parte di Cattolici “rigidi” , privi delle giuste “aperture” ?

  • deutero.amedeo ha detto:

    Articoli come questo, presentato oggi, costituiscono vere e proprie folate di vento fresco e pulito che risana i polmoni e rinsalda i cuori dei tanti catholicus vulgaris calpesti e derisi.
    Vorrei che lo leggessero e lo meditassero bene i forzati del cambiamento che nella chiesa vorrebbero cambiare tutto, anche quello che cambiare non si può.
    I consulenti di marketing e pianificazione della Mario Bergoglio S.p.A ( ex chiesa cattolica ) dovrebbero spiegare agli addetti che il BRAINSTORMING ( ossia uragano dei cervelli ) è un metodo che funziona molto bene per l’innovazione dei prodotti delle aziende industriali.
    Ma per la Fede e la Morale della Chiesa non ci sono prodotti nuovi. Quello che occorre è una diligente manutenzione dei prodotti esistenti ( che, forse, sono già anche troppi).

  • Vito ha detto:

    Nosiglia non risponderà, non parlerà e non prenderà alcun provvedimento.
    Così come ha fatto nel caso “don Fredo non credo”.
    Tiene troppo alla berretta da cardinale per muoversi in controtendenza.
    Purtroppo la gerarchia è povera di santi e piena di carrieristi preoccupati della poltrona.

  • Ira Divina ha detto:

    Purtroppo l’omoeresia oggi è dilagante e la chiesa cattolica a guida Bergoglio è favorevole ad essa. Come è favorevole ad ogni altra aberrazione che possa spalancare le porte degli inferi e chiudere quelle del paradiso. Parlare a chi non vuol sentire e continua per la sua strada diventa impossibile! “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti, (tu che hai il timore di Dio ) vieni e seguimi”.

  • Nemo ha detto:

    Per chi si illudesse che si tratta di posizioni isolate e, magari, sperasse in un richiamo del Pontefice, legga questo articolo in inglese:

    https://onepeterfive.com/is-the-vatican-tinkering-with-the-online-catechism-to-remove-catholic-teaching-on-homosexuality/

  • Cesare Baronio ha detto:

    Ormai l’abbiamo capito: questa neo-chiesa legittima i vizj più turpi per sentirsi legittimata essa per prima nei suoi indegnissimi ministri.

    Sodomiti che legittimano la sodomia, eretici che legittimano l’eresia, apostati che legittimano l’apostasia, sacrileghi che legittimano il sacrilegio, scandalosi che legittimano lo scandalo.

    Dinanzi a questa situazione deplorevole, non basta più dissentire, occorre protestare vibratamente e pretendere che abbiano almeno la decenza di andarsene.

    • Maria Cristina ha detto:

      Furbi che legittimano la furbizia ( sono un po’ furbo…disse Papa Francesco) , ignoranti che legittimano l’ignoranza( i teologi li metterei tutti in un isola deserta…disse Papa Francesco) incapaci che legittimano l’inettitudine
      ed odiano ogni eccellenza.
      Non e’ la fantasia al potere e’ la mediocrita’ al potere.
      E il desiderio di distruggere tutto quello che non e’ basso e meschino come loro.

    • Adriana ha detto:

      @ Cesare Baronio : “…pretendere che abbiano la decenza di andarsene”. Ma…se non possiedono alcuna decenza come Ella scrive come possono trovarne una per motivare il loro proprio ritiro? Come un popolo di pecore NON puzzolenti , NON migrante e perciò NON mitico può osare di contrapporre autorità e norma al “discernimento”? “Discernimento” dello Spirito di Pace (picassiana, islamica) che ha eletto indirettamente i Sommi Pastori , i soli in grado di cogliere i segni dei tempi e di accompagnarli. (Qualsiasi cosa significhi ) .Ovvia! non facciamo i farisei rigidi,freddi ed arcigni.Soprattutto non facciamo i farisei, altrimenti rabbi di Segni piange.

      • Lo spettro di QC ha detto:

        @ Zia Adriana + sig. Baronio

        Scusate se mi intrometto nei vostri scambi. A me non è chiaro un dato: postulando che l’organizzazione che fa capo ad un signore chiamato Bergoglio è una “neo-chiesa” (quindi un’entità diversa da quella istituita da Cristo) composta da eretici, apostati e zozzoni vari, perché rimanete in attesa che “se ne vadano”?
        Non sarebbe più coerente che, indipendentemente da quello che fa questa nuova organizzazione, costituiste voi stessi un’altra organizzazione che si faccia erede e continuatrice della chiesa pre-conciliare?
        A volte sembrate limitati nella vostra azione da un problema di sede legale: il fatto che la neo-chiesa, illegittima, abbia sede in Vaticano, non significa che non possa esservene un’altra, legittima, con sede altrove (causa esilio).
        Oppure da questioni nominali: il fatto che ci sia un signore che si fa chiamare Papa, sembra ostacolarvi nel distacco radicale dall’organizzazione che a questa persona fa capo.
        In definitiva, sembra che non sappiate in quali scarpe tenere i piedi. Mi spiegate perché?
        Grazie. Ciao.

        • QB ha detto:

          Provo con una grossolana metafora, anche se non toccherebbe a me.
          Abiti una ridente contrada ove sgorga una miracolosa fonte e dove hanno abitato per generazioni tutti i tuoi antenati, ai quali il luogo era stato affidato da chi aveva fatto miracolosamente sgorgare quell’acqua e che aveva raccomandato loro di tramandarla pura allo scopo di sanare tutta l’umanità, almeno fino al suo ritorno. Con il passare del tempo, un manipolo di cialtroni riesce a infiltrarsi e ad occupare la contrada e prendere il controllo della fonte, naturalmente inquinandone le miracolose acque.
          Ora, non puoi spostarti perché l’acqua sgorga solo lì e non puoi lasciare che i cialtroni continuino ad avvelenarla perché avvelenerebbero il mondo.
          Puoi solo organizzarti per cacciarli a pedate nel deretano oppure pregare colui il quale l’aveva creata affinché provveda lui.
          Potrebbe anche accadere che nell’attesa divenga necessario l’esilio, nondimeno questo non potrebbe che essere temporaneo: l’acqua si attinge solo a quella fonte e non altrove.
          Ergo un numero di ostinati, meno limitato di quanto uno potrebbe credere, resterà sempre lì a testimoniare che l’acqua è inquinata, e che i cialtroni devono smobilitare o smetterla di sporcare.
          E le scarpe si calzano ciascuna nel piede giusto, come 2+2=4.

        • Adriana ha detto:

          @ Spettro : infatti ho messo in dubbio la possibilità di realizzazione caldeggiata da Baronio nei tempi attuali .Rileggere il mio testo , please! Per il secondo argomento accampo un esempio -forse leggendario ma ,appunto per questo divenuto forte insegnamento morale-. Robin Hood & co. ,ritenendo odioso il principe Giovanni ,lottarono per riportare sul trono re Riccardo . Non diventarono repubblicani per questo , né se ne andarono via dall’ Inghilterra. La frittata può anche esser capovolta. Il desiderio di tante persone in buona fede è ben espresso nei versi che Manzoni pone sulle labbra di Ermengarda morente :” Parlatemi di Dio, sento ch’Ei giunge” .Qui si usa un neolinguaggio che serve a indorare una immagine Pop-globalista da sostituire a quella ,in esilio, di un Messia,caritatevole ,ma anche molto rigoroso.

  • Luigi ha detto:

    E mi chiederei inoltre che credibilità possa vantare una Chiesa che ci viene a dire “vi abbiamo raccontato frottole per duemila anni, i rapporti omosessuali sono una bellissima cosa, a patto di non farsi le corna”. Intanto saremmo autorizzati a pensare che al prossimo giro ci diranno che farsi le corna è una cosa bellissima: ma anche gli altri nove comandamenti, chi ci assicura che non siano diventati tutti interpretabili ad libitum?

  • Mario Armosini ha detto:

    Ezechiele cap.18
    La responsabilità personale

    1 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2 “Perché andate ripetendo questo proverbio sul paese d’Israele:

    I padri han mangiato l’uva acerba
    e i denti dei figli si sono allegati?

    3 Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete più questo proverbio in Israele. 4 Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi pecca morirà.
    5 Se uno è giusto e osserva il diritto e la giustizia, 6 se non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli della casa d’Israele, se non disonora la moglie del suo prossimo e non si accosta a una donna durante il suo stato di impurità, 7 se non opprime alcuno, restituisce il pegno al debitore, non commette rapina, divide il pane con l’affamato e copre di vesti l’ignudo, 8 se non presta a usura e non esige interesse, desiste dall’iniquità e pronunzia retto giudizio fra un uomo e un altro, 9 se cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi agendo con fedeltà, egli è giusto ed egli vivrà, parola del Signore Dio. 10 Ma se uno ha generato un figlio violento e sanguinario che commette qualcuna di tali azioni, 11 mentre egli non le commette, e questo figlio mangia sulle alture, disonora la donna del prossimo, 12 opprime il povero e l’indigente, commette rapine, non restituisce il pegno, volge gli occhi agli idoli, compie azioni abominevoli, 13 presta a usura ed esige gli interessi, egli non vivrà; poiché ha commesso queste azioni abominevoli, costui morirà e dovrà a se stesso la propria morte. 14 Ma, se uno ha generato un figlio che vedendo tutti i peccati commessi dal padre, sebbene li veda, non li commette, 15 non mangia sulle alture, non volge gli occhi agli idoli di Israele, non disonora la donna del prossimo, 16 non opprime alcuno, non trattiene il pegno, non commette rapina, dá il pane all’affamato e copre di vesti l’ignudo, 17 desiste dall’iniquità, non presta a usura né a interesse, osserva i miei decreti, cammina secondo le mie leggi, costui non morirà per l’iniquità di suo padre, ma certo vivrà. 18 Suo padre invece, che ha oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha agito bene in mezzo al popolo, morirà per la sua iniquità.
    19 Voi dite: Perché il figlio non sconta l’iniquità del padre? Perché il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei comandamenti e li ha messi in pratica, perciò egli vivrà.
    20 Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l’iniquità del padre, né il padre l’iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità.
    21 Ma se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi e osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà. 22 Nessuna delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticata.
    23 Forse che io ho piacere della morte del malvagio – dice il Signore Dio – o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
    24 Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette l’iniquità e agisce secondo tutti gli abomini che l’empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.
    25 Voi dite: Non è retto il modo di agire del Signore.
    Ascolta dunque, popolo d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? 26 Se il giusto si allontana dalla giustizia per commettere l’iniquità e a causa di questa muore, egli muore appunto per l’iniquità che ha commessa. 27 E se l’ingiusto desiste dall’ingiustizia che ha commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso. 28 Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà. 29 Eppure gli Israeliti van dicendo: Non è retta la via del Signore. O popolo d’Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre?
    30 Perciò, o Israeliti, io giudicherò ognuno di voi secondo la sua condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquità, e l’iniquità non sarà più causa della vostra rovina. 31 Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perché volete morire, o Israeliti? 32 Io non godo della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete”.