IL “CERCHIO MAGICO” DEL PONTEFICE REAGISCE ALL’INTERVISTA DI MÜLLER. QUALCUNO SI È SENTITO CHIAMATO IN CAUSA?

27 Novembre 2017 Pubblicato da

Marco Tosatti

Il cerchio magico intorno a papa Bergoglio si è sentito toccato dalle critiche del cardinale Müller nell’intervista al Corriere della Sera di ieri? Sembra proprio di sì, a giudicare da qualche reazione. Vediamo prima che cosa diceva il porporato tedesco, che il Pontefice Regnante non ha rinnovato – come sarebbe stato prevedibile, e forse auspicabile – nella carica di Prefetto della Congregazione per la Fede.

Scriveva il Corriere: “Müller, forse il più rispettato teologo cattolico, è l’ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, sostituito a sorpresa nel luglio scorso da Jorge Mario Bergoglio. «Il Papa mi confidò: “Alcuni mi hanno detto anonimamente che lei è mio nemico” senza spiegare in qual punto», racconta affranto. «Dopo quarant’anni al servizio della Chiesa, mi sono sentito dire questo: un’assurdità preparata da chiacchieroni che invece di instillare inquietudine nel Papa farebbero meglio a visitare uno strizzacervelli. Un vescovo cattolico e cardinale di Santa Romana Chiesa è per natura con il Santo Padre. Ma credo che, come diceva il teologo del Cinquecento, Melchior Cano, i veri amici non sono coloro che adulano il Papa ma quelli che lo aiutano con la verità e la competenza teologica ed umana. In tutte le organizzazioni del mondo i delatori di questa specie servono solo se stessi».

E continuava: «Le tensioni nascono dalla contrapposizione tra un fronte tradizionalista estremista su alcuni siti web, e un fronte progressista ugualmente esagerato, che oggi cerca di accreditarsi come superpapista», secondo Müller. Si tratta di minoranze, ma agguerrite. Infine il cardinale diceva ancora: «Attenzione: se passa la percezione di un’ingiustizia da parte della Curia romana, quasi per forza di inerzia si potrebbe mettere in moto una dinamica scismatica, difficile poi da recuperare. Credo che i cardinali che hanno espresso dei dubbi sull’Amoris Laetitia, o i 62 firmatari di una lettera di critiche anche eccessive al Papa vadano ascoltati, non liquidati come “farisei” o persone brontolone. L’unico modo per uscire da questa situazione è un dialogo chiaro e schietto. Invece ho l’impressione che nel “cerchio magico” del Papa ci sia chi si preoccupa soprattutto di fare la spia su presunti avversari, così impedendo una discussione aperta ed equilibrata. Classificare tutti i cattolici secondo le categorie di “amico” o “nemico” del Papa, è il danno più grave che causano alla Chiesa. Uno rimane perplesso se un giornalista ben noto, da ateo si vanta di essere amico del Papa; e in parallelo un vescovo cattolico e cardinale come me viene diffamato come oppositore del Santo Padre. Non credo che queste persone possano impartirmi lezioni di teologia sul primato del Romano Pontefice». Sul licenziamento senza motivo da parte del Papa di alcuni teologi della Congregazione: «Le persone non possono essere mandate via ad libitum, senza prove né processo, solo perché qualcuno ha denunciato anonimamente vaghe critiche al Papa mosse da parte di uno di loro…».

È evidente che il cardinale si colloca al centro delle tensioni che oggi attraversano e lacerano la Chiesa; non vuole assolutamente essere classificato fra gli avversari del Pontefice, e chiede un dialogo. Proprio come tempo fa aveva suggerito il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, scelto dal Pontefice per quel ruolo, e suo braccio destro.

Qualche reazione. Alberto Melloni, leader della scuola di Bologna, l’ala più sinistrorsa del panorama ecclesiale italiano, accreditato come consigliere di Bergoglio: “Non credo ci sia un pericolo di scisma: la Chiesa cattolica è unita pur con le differenze che ci sono. Sentire parlare così una persona, che è stata in un importante posto nella Dottrina della Fede, mi sembra che osi sollevare delle minacce nei confronti del Papa”. E chiede silenzio: “Se uno sta con il Papa forse sta più zitto”. Quanto invece alla richiesta del cardinale tedesco di ascolto di tutte le voci, lo storico taglia corto: “La Chiesa non è il mercato del pesce”. Da ricordare che la scuola di Bologna è sempre stata molto critica dei pontefici precedenti, e quanto al silenzio certo non aveva praticato il consiglio espresso oggi…

Vi alleghiamo poi alcuni interventi sui social di padre Antonio Spadaro, il gesuita che la vox populi indica come uno delle ombre che si muovono dietro il rutilante palcoscenico mediatico del Pontefice, e di Andrea Grillo, un teologo laico che si dice molto ascoltato a Santa Marta. Giudicate voi se può essere che qualche coda abbia sentito il calore delle parole di Müller…

 

Mentre Grillo continuava così:

Commentava un amico del teologo, senza che il teologo stesso obiettasse nulla. Tanto per far capire l’ambiente e le idee che vi circolano:



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89 commenti

  • .Giuseppe Marson ha detto:

    Alcune cose che voglio ricordare a me stesso
    La Santa Chiesa è sempre nelle mani di Cristo e delle premurose attenzioni verso i suoi figli della Madonna.
    Il Papa regnante, è il legittimo successore di Pietro, prego oltre che per la mia, per la sua conversione perché concordo con chi ha detto che è come un Parroco e invece è il Papa, che a me pare anteponga le sue idee al Vangelo di Cristo.
    A volte sono massimaliste come nel caso del dramma dei migranti, che non paiono dotate di quel sano realismo cristiano, figlio della sana dottrina che dovrebbe tenere conto di tutti i fattori in gioco.
    Oppure come nel caso di A.L. Cap. VIII, che proprio per la sua ambiguità è in contrasto con il Magistero della Chiesa.
    Perché la fedeltà nel matrimonio è un problema di ordine morale, ma non l’indissolubilità sacramentale, che non può essere trattata caso per caso. Posizione questa che cambierebbe la natura stessa del Sacramento.
    Per quanto riguarda l’intervista del Card. Muller è coerente con l’atteggiamento da lui tenuto, che negando l’evidenza della discontinuità della esortazione apostolica ha sempre tenuto un atteggiamento ambiguo.
    Se è vero che ci sono gli amici e i nemici del Papa nei Sacri Palazzi è dovuto al fatto che non sempre un governo autoritario come quello di Papà Francesco è autorevole poliedrico ed inclusivo.
    La nascita di questa divisione, sotto traccia da circa 60 anni non la si può addebitare come fa il Card. Muller a siti cattolici estremisti che si fronteggiano tra loro, scaricando si le responsabilità dei Pastori e la loro tiepidezza negli ultimi anni.
    Su A.L la dovuta e necessaria risposta riguarda la Verità non le priorità e le opzioni pastorali che un Papa può liberamente avere rispetto ai suoi predecessori.
    Ciò che mi amareggia è proprio il quasi assoluto silenzio di moltissimi Cardinali e Vescovi , Ordini Religiosi, associazioni e Movimenti.
    Forse per tutti costoro il Sacramento del Matrimonio e la sua indissolubilità si può sottoporre al discernimento caso per caso?
    Tosatti scusandomi per la lunghezza dell’intervento mi permetta una ultima considerazione, viste le posizioni degli onnipresenti Mons. Paglia e Mons. Galantino, siamo passati dai Vescovi piloti e dai valori non negoziabili, a quello dei Vescovi politici e alle leggi non negoziabili?
    Grazie.

  • Lucy ha detto:

    Dott. Tosatti,mesi fa lei parlo` della cacciata del card. Muller data quasi sicura in questi termini .Non ricordo le parole esatte ma il concetto era questo : “Se Mulller viene svincolato dal suo incarico istituzionale potrebbe diventare una mina vagante del nuovo corso papale;il papa farebbe bene a tenerlo “.
    Ora l’intervista al Corriere una piccola mina lo e` perche` ha rivelato a un vasto pubblico , quale quello del Corriere, il quadro poco edificante tra dicerie, spifferi, denunce anonime che esiste in vaticano e che ha gia` provocato la cacciata di bravi collaboratori.
    Il bello e`che il papa ha individuato nella “chiacchera” uno dei mali piu` gravi(!!!) della chiesa. Saggiamente dicevano gli antichi :” Medice cura te ipsum “.

  • Caro Direttore:
    Sicuramente conosce il libro della profezia vera o non di san Francesco di Assisi, pagine 248 a 250.
    Sia profezia del Santo o no, la data del libro è importante: anno 1882.
    Saluti.
    http://www.saintsbooks.net/books/St.%20Francis%20of%20Assisi%20-%20Works%20of%20the%20Seraphic%20Father.pdf

  • Filippo Barboglio ha detto:

    La testimonianza di Muller è sicuramente veritiera quando racconta le parole del papa. Viene descritto un agghiacciante personaggio che alla veneranda età di 80 anni da’ retta a fonti anonime che in modo anonimo denunciano presunti misfatti ed infedeltà. E che, sulla base di queste delazioni anonime, censura e licenzia i suoi collaboratori. Non credo che neppure il capo di una cosca mafiosa si comporti così. L’argentino odia la curia ma si comporta in modo che più curiale non si può. Come direbbe l’immenso Alessandro Manzoni: un vecchio malvissuto. Francamente, mi fa pure pena.

  • Nicola ha detto:

    Io sono del parere che ci sia già uno scisma. Di fatto ci sono già le due Chiese che la beata Caterina Emmerick vide in visione. Comunque in ogni caso lo Scisma diverrà ufficiale e completo urbi et orbi quando verranno attuate tutte le ” riforme” a cui stanno lavorando le commissioni catto-luterane-anglicane in Vaticano , ovvero: la Messa cattoprotestante, il cambiamento della Preghiera Eucaristica, le Pretesse, le messe interconfessionali ecc ecc….Allora avremo la realizzazione completa della visione della Emmerick con eretici e protestanti che arrivano a Roma da ogni dove. Inoltre da parecchi anni lo Scisma è stato annunciato e previsto da Maria Santissima in due Apparizioni importanti e credibili ancora in svolgimento: ad Anguera in Brasile ( le apparizioni cominciate sin dal 1987 annunciavano un si dall’inizio un cambiamento della dottrina e del Magistero ed anche uno scisma) ed a Zaro nell’ Isola di Ischia ( le apparizioni sono cominciate nel 1995 e già dopo qualche anno la Madonna annunciava una divisione, uno scisma…..) . Perciò……

  • Giusy ha detto:

    Esatto Ira Divina, hanno un tratto inconfondibile sti spettri e anche se cambiano nomignolo la sensazione gelida e cupa che trasmettono, MENTRE ALEGGIANO SUL BLOG come AVVOLTOI, si avverte immediatamente.

    • deutero.famiglia ha detto:

      Eh ma insomma devono vivere anche loro…. Magari hanno anche famiglia . Chi lo sa 🙂

  • Luciano Motz ha detto:

    Notoriamente, i Melloni stanno bene col prosciutto. E del Grillo sparlante chi se ne frega, è solo alla ricerca di pubblicità, perché s’è reso conto di contare come il due di spade a briscola!

    • Ecclesia afflicta ha detto:

      Probabilmente Grillo è furioso perché il progetto della composizione della messa ecumenica, di cui sembra lui fosse un “esperto”, sia andato a vuoto per la fuga di notizie.
      Nel suo blog scrive del progetto, sebbene in modo criptico:
      https://www.cittadellaeditrice.com/munera/sulla-espressione-messa-ecumenica-congetture-e-confutazioni/
      “E’ sufficiente una “denominazione” per squalificare un oggetto o un tema: questa a me sembra la strategia insita in una serie di annunci, di messe in guardia, di denunce e di vesti stracciate che leggiamo da qualche tempo. Esse hanno, come sottofondo comune, l’obiettivo di denunciare il pericolo di una irrimediabile distruzione della tradizione cattolica, con tutti gli annessi e connessi del caso, di cui sarebbe causa la “stagione ecumenica” inaugurata da papa Francesco….. Ciò non toglie, tuttavia, che il chiarimento necessario – lo dico non per arrivare, ma almeno per proseguire – riguarderà almeno….”
      A me pare molto triste che, con questo pontificato, sembra che i sacramenti della chiesa possano essere affidati ad “esperti”. I riti elaborati a tavolino andavano bene per le liturgie e le manifestazioni dei partiti di massa del Novecento. Nella chiesa apostolica invece ci si preoccupava di “trasmettere quanto è stato ricevuto”, non di stravolgere il mandato per adeguarlo alle mode teologiche dei leaders religiosi e degli ideologi organici a chi detiene il potere ecclesiastico e lo usa non come custode del deposito della fede, ma come padrone assoluto.
      http://ecclesiaafflicta.blogspot.it/

  • Paolo Giglio ha detto:

    La ciliegina sulla torta è quel “Peace & love” nel commento di Spadaro, con tanto di cuoricino. Roba da figli dei fiori, con un tuffo negli anni ’70: la Chiesa bergogliana sta realizzando il sogno lisergico dell’Era dell’Acquario? Nella migliore delle ipotesi gli esponenti di questo fronte sono dei nostalgici poco cresciuti e fermi al mito adolescenziale. Nella peggiore delle ipotesi sono le propagini attuali di ideologie nichiliste ed esoteriche.

  • PG ha detto:

    Questo Papa è il disastro della Chiesa, in quanto assistente sociale populista peronista.
    Il crollo della sua popolarità è ormai sotto gli occhi di tutti

  • Caro Direttore:
    È da anni che conosceva questo appuntamento di san Francesco di Assisi, ma mi rifiutai sempre di citarla: l’appena ho fatto subito nel mio blog.
    Perché già tempo fa che scrissi che se san Ignacio de Loyola potesse, scenderebbe dal Cielo per dargli un calcio nel culo a questo Jorge Mario.
    E bene san Francesco di Assisi potesse dire a Jorge Mario che il nome che migliore gli andava era quello di “Pastore stolto e falso profeta”, come lui aveva predetto:
    https://remnantnewspaper.com/web/index.php/fetzen-fliegen/item/3541-did-saint-francis-predict-pope-francis
    Saluti.

  • Alessandro ha detto:

    Andrea Grillo e Melloni: squallidi. Abbiano il coraggio delle loro azioni e che si professiono apertis verbis protestanti.

  • Ira Divina ha detto:

    http://lanuovabq.it/it/la-visione-dellinferno-mette-in-moto-la-preghiera. Ottimo articolo, suggerisco di leggerlo!

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Sarei tentato di scrivere un romanzo sull’articolo di Tosatti, ma mi limito ad una sintesi estrema:
    1) I commenti di Spadaro e Melloni sono in linea con la loro posizione di sempre: niente di nuovo.
    2) I commenti di Grillo qualificano il personaggio.
    3) Papa Francesco: gli voglio bene come si vuole bene ad un parroco di campagna al quale si perdonerebbe tutto. Purtroppo non è un parroco di campagna, ma è il Papa.
    4) Muller: ci sono momenti nella vita nei quali occorre schierarsi.
    Caro Muller deciditi!
    5) Ci sarà uno scisma? Non ci sarà perchè c’è già.
    Conclusione: Il problema non è il Concilio, non è il Vetus o Novo Ordo, non è la comunione sulla mano, non è (solo) Amoris Laetitia, ecc.
    Il vero drammatico, ineludibile problema è la direzione verso la quale viaggiando l’impianto complessivo della dottrina e, sua stretta conseguenza, l’impostazione della pastorale e della liturgia.
    Tutto questo è in mano ad una persona, appunto il Papa, e ai suoi disastrosi consiglieri. Per questo aveva ragione A.M. Valli quando disse: ” il Papa ha bisogno di aiuto, ma proprio aiuto culturale”.
    Ma è un aiuto che non arriverà mai perchè un autocrate non accetterà mai consigli se non da chi gli dà sempre ragione: il “cerchio magico”.

    • Claudius ha detto:

      Hai ragione su tutta la linea. Hai toccato dei punti molto importanti, sottolineo soprattutto la frase “Il vero drammatico, ineludibile problema è la direzione verso la quale viaggiando l’impianto complessivo della dottrina e, sua stretta conseguenza, l’impostazione della pastorale e della liturgia.
      Tutto questo è in mano ad una persona, appunto il Papa, e ai suoi disastrosi consiglieri. Per questo aveva ragione A.M. Valli quando disse: ” il Papa ha bisogno di aiuto, ma proprio aiuto culturale”.”

    • Bartimeo ha detto:

      Sottoscrivo in toto ma attenzione ai cerchi magici. A molti leader sembrava la soluzione, invece sono stati la loro rovina.

  • Caro Direttore:
    Da quando uscì eletto Papa porto scrivendo che smisi di stare in comunione col gesuita Jorge Mario Bergoglio Sívori dallo stesso momento che quell’individuo pensò di essere vescovo ausiliare, dopo non sono scismatico.
    Neanche sto in comunione con la che stanno in comunione col profetizzato “Pastore stolto e falso profeta” Zaccaria e Apocalisse quale è quello che veramente è quell’individuo col travestimento del santo Francesco di Assisi.
    Sono da tre anni affermando con prove che questo Jorge Mario non è uno di tanto brutti Papi che ha avuto la Chiesa, né che sia il 36 anti-Papa: quello che affermo con prove è che è il profetizzato “Pastore stolto e falso profeta”, per quello che stiamo non in una volta bensì nel “Fine dei Tempi”, e che dentro non più di 10 anni apparirà il suo padrone e signore l’Anticristo.
    “Alcuni il mio hanno detto anonimamente che lessi il mio è nemico”…: Francesco non è un dittatore, non è un despota, non è un individuo ubriaco di Potere, è il profetizzato “PASTORE STOLTO E FALSO PROFETA”.
    Saluti.

  • Maria Cristina ha detto:

    Il problema del card. Muller e di molti altri prelati e’ che non hanno il coraggio di guardare in faccia la realtà perchè è troppo brutta.
    Una realta’ certo difficile da guardare in faccia: che il papa, il capo della Chiesa cattolica, possa insegnare e propagare qualcosa di diverso e in contrasto con la dottrina cattolica, che il papa possa essere un “rivoluzionario” , un picconatore, che il papa stesso possa andare contro i cattolici, che il papa stesso sia un problema per la retta fede.
    Cose mai viste in duemila anni di cristianità. Cose inaudite.
    per questo credo i cardinali ancora cattolici sono annichiliti , ammutoliti. Non sanno che dire, che fare.Mai, almeno molti di loro, avrebbero pensato che il picconatore della Chiesa cattolica fosse ,lo stesso papa.
    E ‘ una situazione mai vista, che non ha precedenti storici. I cardinali ancora cattolici e credenti ( una buona parte dei cardinali è atea) si trovano impreparati ad affrontarla. Non hanno precedenti a cui appigliarsi, non hanno esempi storici. Sono come dei soldati a cui abbiano rivelato che il loro generale, a cui debbono obbedienza, è colluso col nemico. Che possono fare? disobbedire? Col rischio di essere chiamati disertori e fucilati?
    La maggioranza sta zitta e aspetta. Aspetta che passi il brutto periodo e che ritorni la luce.

    • Claudius ha detto:

      Esatto Maria Cristina, penso anch’io che la situazione sia come l’hai descritta tu. Non si sa bene cosa fare in questa situazione.

    • Maranatha' (saluto primi cristiani) ha detto:

      Maria Cristina: “una buona parte dei cardinali e’ atea”.

      Che “tragedia”! Pure madre Teresa, dicono, provo’ questo “buio nell’anima”.

      Dovremmo pregare per loro! Maria Cristina, io penso che anche molti sacerdoti e praticanti non credano.

      E non per “colpa loro”. In questo blog ci sono molti apocalittici, che apprezzano le rivelazioni private. Dovrebbero essere contenti se Francesco e’ l anticristo, almeno il ritorno di Cristo e’ vicino! Invece parlano di tribolazioni ulteriori, come se nella storia non c è ne fossero state gia’ abbastanza. La prima apparizione mariano penso sia vs il 300 d.C. Non saluto apparizioni o profezie, come ben sa a me interessa una cosa: la Parusia. O comunque il dies natali. E pure i segni soprannaturali. Una volta sentii un ebreo dire: se il Messia che viene fosse GESU’ Cristo, lo accetteremmo! Grazie per lo sfogo. Prego per lei.

  • Iginio ha detto:

    Melloni ha veramente superato i limiti della sopportazione (lui direbbe: ha rotto le scatole). Sono decenni che scribacchia articoletti storiograficamente inconsistenti, con quel tono saccente e cafonesco per cui prende in giro tutti quelli che non gli garbano. Il dramma è che i cosiddetti storici delle cosiddette università pontificie e dell’archivio vaticano lo prendono sul serio, si indignano se qualcuno osa criticarlo e dicono che bisogna capirlo perché… gli è morta la moglie. In realtà è il tipico cafone che ha fatto strada, un parvenu come ce ne sono tanti nel magico mondo delle università italiane, con in più quell’aura pseudoreligiosa.

  • Ira Divina ha detto:

    Ciò che fa male alla Chiesa di Cristo è la tiepidezza della stragrande maggioranza della gerarchia ecclesiastica, che se ne infischia della Verità a vantaggio del carrierismo e dell’agiatezza di vita che consente oggi il sistema dell’8×1000. Sono poche le voci che si levano con coraggio, anche a costo di pagarla cara, come Don Minutella. Chi non agisce resta nel suo immobilismo pensando di conservare una unità che di fatto non c’è più, visto che con Bergoglio sta per essere instaurato il federalismo a scapito del centralismo e le mosse in questo senso sono tante. I fautori della neochiesa hanno instaurato il regime del terrore con i loro sussurri all’orecchio, indicando chi fare fuori al kapò. Se poi sono vere le profezie che più volte ho potuto leggere anche su questo blog, di una chiesa divisa tra una grande chiesa mondiale e una piccola chiesa sofferente, quasi catacombale, non vedo quale sia il problema di affrontare con chiarezza la questione e prendere il toro per le corna ( la prima bestia) e difendere la Verità, che è Cristo stesso! Nessuno avrebbe mai a cuore uno scisma, caro sig. Tossani, ma di fatto lo scisma c’è. D’altronde lo vive anche lei, quando dice che, di questo “Papa” e del suo seguito, prende solo ciò che di fatto è in linea con la ortodossia della Chiesa di sempre. Per me la Chiesa è Una, Santa, Cattolica, Apostolica fondata da Cristo sulla fedeltà di Pietro. Ma oggi Pietro si è visto costretto a fare un passo di lato e Pietro è Benedetto XVI! Di certo Lui sa bene perché l’ha dovuto fare. Lui stesso ha parlato di lupi nella sua omelia di inizio pontificato quando chiedeva preghiere per Se. Di certo Papa Benedetto sa molto più di noi circa i tempi che viviamo e ce ne ha fatto capire il senso quando di ritorno da Fatima ha detto: “si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”. Benedetto sa bene di cosa sta parlando e conosce bene anche ciò che deve compiersi del mistero d’iniquità che è in atto. Di segni su cui meditare ne abbiamo tanti sotto gli occhi nostri! Meditiamo cari fratelli nella fede! Meditiamo!

  • Vito ha detto:

    Ho letto l’interessante intervento di Cesare Baronio e lo condivido pienamente.
    Vorrei aggiungere il mio sgomento per il silenzio dell’Opus Dei.
    Li conosco per aver studiato in una delle loro residenze universitarie e vi assicuro che erano lontani anni luce dal modernismo e dalle misericordioso eresie di Bergoglio.
    Vederli adesso fiancheggiare questo papa e tollererare loro sacerdoti gay friendly (negli USA come in Italia con don Mauro Leonardi) mi scandalizza e mi lascia basito.

    • Lo spettro di QC ha detto:

      Uno degli insegnamenti principali di San Josemaria è l’assoluta fedeltà al Papa. Un altro è la profonda discrezione con cui lavora l’Opera.
      Ragion per cui non troverà mai strepiti da parte dell’Opera, come del resto non strepitano mai nemmeno quando li attaccano personalmente o li diffamano con best seller o col cinema.
      D’altra parte potrebbe farsi la stessa domanda pensando ai Certosini: le risultano esternazioni fatte da loro?

      • Maria Cristina ha detto:

        ci contate eh Spettro su quelli che stanno zitti, tipo i certosini, quelli dell’Opus Dei.
        ma non pensate che costoro pur stando zitti potrebbero essere silenziosamente dissidenti?
        Dovreste guardarvi più dai silenziosamente dissidenti che dagli apertamente dissidenti.

        • Lo spettro di QC ha detto:

          Io conto solo su Gesù, Maria Cristina. Non darmi del ”voi” che mi imbarazzi. Ciao.

      • Giusy ha detto:

        Invece lei spettro zitto mai eh,fossi un prete glielo consiglierei come ” fioretto” ben più efficace dei suoi presunti digiuni…..quelli magari riesce a farli, a farle tenere la bocca chiusa per almeno due giorni invece non ci riuscirebbe nemmeno Gesù in Persona.

      • Ecclesia afflicta ha detto:

        Spettro, cosa pensi di uno degli insegnamenti principali di Sant’Ignazio di Loyola, cioè di non permettere ai membri del proprio ordine di accettare cariche ecclesiastiche? Perché Bergoglio, che è così umile, non l’ha rispettato?

    • T. Kepler ha detto:

      Forse un “scisma” anche all’interno dell’Opus!!
      Opus Dei vs Opus Gay…

      • Giusy ha detto:

        Eccone un altro di nomignolo Kepler che inganna il tempo e trascorre le sue giornate a scrivere scemenze e inventare ossessivamente nuovi nickname.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Riprendo queste parole dall’articolo :”i veri amici non sono coloro che adulano il Papa ma quelli che lo aiutano con la verità e la competenza teologica ed umana. ”
    Ma, umanamente, appartiene a quella specie di presuntuosi che a chiunque voglia dargli dei consigli risponde: – ma lei che cosa vuole insegnare a me? Si rende conto che se io sono arrivato qui e lei non ci è arrivato è perché io sono più bravo di lei?- .
    In tal modo il misero dimostra di non aver capito che il fatto di “essere arrivato qui” non significa che da solo e senza validi aiuti sia in grado di procedere oltre.

    Buon pomeriggio a tutti.

  • Sempliciotto ha detto:

    Mi è venuto in mente così, fra il serio ed il faceto, un particolare che passò quasi inosservato allora…

    Durante l’invio dei Missionari della Misericordia, lo scorso anno, Francesco raccomandò loro, se durante la confessione si fossero trovati innanzi una persona con un peccato nel cuore che non riusciva a confessare, andava perdonato ugualmente!
    Mi chiedo, ma possibile questo o è un sacrilegio?

  • roberto donati ha detto:

    All’apprezzatissimo commento del cardinal Baronio vorrei soltanto opporre, appena un po’, che la vera opposizione all’apostasia del Sedicente, la medicina o l’esorcismo per Bergoglio, la guerra ai suoi diavoli, gliela possiamo fare e gliela facciamo stando ai piedi della Croce, con Maria Santissima e San Giovanni, cioè con la Messa cattolica cosiddetta “Vetus Ordo”! È bene che tutti gli Istituti “Ecclesia Dei” continuino ad assicurare la Messa che sconfigge il diavolo e i suoi seguaci, fossero anche il Sedicente e i suoi compagni. Bisogna assicurare la Messa cattolica e, per quanto riguarda il resto fedele, assistere solo a quella. Gli Istituti “Ecclesia Dei” vanno protetti, e anche la Fraternità va protetta, perché ci danno la Messa cattolica. È la Messa che salva la Chiesa. Noi dobbiamo salvare la Messa. Dio benedica Benedetto XVI, il Papa che ci ha restituito la Messa.

    • Cesare Baronio ha detto:

      Posso accettare la “fruizione” della Messa tridentina celebrata dagli istituti sottoposti all’Ecclesia Dei ma solo come ripiego e senza alcun appoggio né all’implicita accettazione del Concilio né al loro silenzio verso il Sedicente.

      Ma è evidente che si dovrebbe preferire chi, tra questi sacerdoti, ha il coraggio di parlare. Chi tace, acconsente. E non possiamo, per nessun motivo, acconsentire all’equivoco.

      E non dimentichiamo che Benedetto XVI, del quale non possono esser taciuti alcuni meriti, ha nondimeno contribuito in prima persona – anche se con tutt’altro stile – all’accettazione del Vaticano II, senza astenersi né dalle riunioni di Assisi, né da altre esternazioni tutt’altro che ortodosse, ad iniziare dall’affermazione che la laicità dello Stato è un valore in sé.

      Ripeto, e lo ripeterò ad nauseam, che la tolleranza dell’equivoco conciliare, così come portata avanti da moltissimi esponenti del conservatorismo cattolico, è assolutamente deleteria e frustra qualsiasi speranza di successo di una concreta opposizione alla crisi presente.

      Ceterum censeo, Concilium damnandum esse.

      • Ecclesia afflicta ha detto:

        Come si fa a rifiutare un concilio che è stato regolarmente convocato e canonicamente approvato da tutti i vescovi? Tutti i concili hanno delle parti di diritto umano, che col tempo sono abbandonate, e parti di diritto divino, che confermano il deposito della fede. Il Vaticano II non fa eccezione. Non si può accettare Trento e il Vaticano I e rifiutare il Vaticano II, dato che sono stati convocati e approvati dalla stessa autorità.

    • Giusy ha detto:

      Giustissimo Roberto, prezioso consiglio per tutti, io ho già iniziato a percorrere quella strada. Il VO È LA SANTA MESSA. Se devo per forza andare a messa in parrocchia, con parroco bergoglioso e cattocomunista, mi metto dove c’è il Santissimo in un Altare laterale ( povero Gesù messo in disparte). Alle mie spalle c’è un Crocifisso di indescrivibile intensità e bellezza, alla destra un dipinto raffigurante l’Ultima Cena. Mentre il parroco sproloquia stile Cgil o spadaro, io Prego la Coroncina della Divina Misericordia. Il mio problema è l’Eucaristia……sempre combattuta se riceverla da preti modernisti che non sono pienamente Coscienti di Chi Davvero stringono fra le loro mani o restare al mio posto in ginocchio a Pregare davanti al Tabernacolo…..spero di saper cogliere la Voce dello Spirito Santo in mezzo al chiacchiericcio del mondo e comprendere cosa è più Giusto e Gradito a Nostro Signore. Santa notte.

      • Lucius ha detto:

        Sante parole,Giusy;non siamo obbligati a partecipare al NO,procuriamoci piuttosto un Messalino VO per non allontanarci dalla Fede,come Virtu’teologale.

  • peter ha detto:

    Spero di non essere fuori tema.
    Volete verificare l’attendibilità o meno delle parole dell’Arcivescovo di Palermo, Lorefice, rivolte al clero:”chi è contro l’ecumenismo gli cavo gli occhi, gli taglio…!
    Se vera questa notizia, la neochiesa sarebbe davvero in una crisi di nervi!
    Grazie.

  • Prova ha detto:

    Prova

  • Andrea P. ha detto:

    L’impressione è che, sul card. Müller, abbia prevalso il timor di Bergoglio sul timor di Dio.

    E così, forse, dopo aver illuso qualcuno quale banderuola, preferendo infine esser tiepido.

    Né caldo, né freddo: tiepido!

  • giulia anna meloni ha detto:

    preghiera di Gesù per tutta la Chiesa; pochi secondi di meditazione per rasserenare un po’ i cuori.
    28 giugno 1943
    …”Nel mese che sta per finire, molto ti ho parlato del mio Cuore e del mio Corpo nel Sacramento. Ora, per il mese del mio Sangue, ti farò pregare il Sangue mio. Di’ dunque così:

    “Divinissimo Sangue che sgorghi per noi dalle vene del Dio umanato, scendi come rugiada di redenzione sulla terra contaminata e sulle anime che il peccato rende simili a lebbrosi.
    Ecco, io ti accolgo, Sangue del mio Gesù, e ti spargo sulla Chiesa, sul mondo, sui peccatori, sul Purgatorio.
    Aiuta, conforta, monda, accendi, penetra e feconda, o Divinissimo Succo di Vita. Né ponga ostacolo al tuo fluire l’indifferenza e la colpa. Ma anzi per i pochi che ti amano, per gli infiniti che muoiono senza di Te, accelera e diffondi su tutti questa Divinissima pioggia onde a Te si venga fidenti in vita, per Te si sia perdonati in morte, con Te si venga nella gloria del tuo Regno.
    Cosi sia.
    http://www.scrittivaltorta.altervista.org/preghiere/o_divinissimo_sangue.htm

  • adriana ha detto:

    Quanti commenti eccitati,difformi,esasperati.Logicamente,perchè qua,non è lecito ignorarlo,si parla dei Novissimi.Della Vita Eterna,ambita da ciascuno,nel migliore dei modi possibile.A qualunque prezzo.Quindi…andiamo alla ricerca del più giusto prezzo…non di quello più conveniente.Non per saldo da venerdì nero.Perciò,grosso modo,sarei piuttosto d’accordo con C.Baronio cui chiedo però come mai la Chiesa Vetero-non abbia fatto Santo e Martire M.Antonio Bragadin.Non abbia preso in considerazione la “purissima “Carlotta Corday”lettrice di Plutarco ma attuatrice delle tesi monarcomache domenicane.Muller :studi approfonditi gli consiglio sulla Rivoluzione Francese e sulla fine “obbligata” dei Girondini come lui.

    • Acchiappaladri ha detto:

      @adriana
      Complimenti: non ci avevo pensato al “girondino”.
      Io molto più popolarmente mi ero fermato a “democristiano”.
      Per quel che ricordo della storia orrenda della Rivoluzione Francese, “girondino” sembra molto adatto a qualificare il comportamento pubblico del card. Mueller in questi ultimi anni.

    • Cesare Baronio ha detto:

      Ottima definizione, Adriana. Ci troviamo proprio tra Girondini (rivoluzionari moderati) e Giacobini (rivoluzionari tout-court.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Nel recente passato, nelle sue omelie, il Papa ha più volte parlato delle “chiacchiere” come di un cancro della Chiesa.

    Nella chiesa c’è certamente sempre stato un enorme spreco di parole. Ma credo che ora si stiano superando tutti i limiti.
    Il papa nell’omelia commenta il Vangelo. Radio vaticana commenta l’omelia e Avvenire dandone notizia commenta il commento di radio vaticana. Il vescovo sul giornale locale commenta l’articolo dell’Avvenire e il parroco o il curato nell’omelia commenta quanto ha letto sul bollettino diocesano. Il parrocchiano poi commenta l’omelia del parroco e alla fine di quello che è detto nel Vangelo non rimane nemmeno l’ombra se non addirittura il contrario. La nuova evangelizzazione certamente così non funziona!
    O, almeno, lo dico da parrocchiano ignorante, non dovrebbe funzionare così.
    E per quanto i riguarda i troppi e troppo enfatici discorsi del Papa e il profluvio di commenti che sempre ne fanno seguito mi sembra di poter dire che se un uomo, tutte le volte che parla ha bisogno di una pletora di interpreti che spieghino, modifichino, ridimensionino, riorganizzino, razionalizzino le mostruosità che ha detto, per tranquillizzare il subbuglio degli uditori, è lecito dire, quantomeno, che il dire di quell’uomo è incomprensibile, oscuro, contraddittorio, poco attendibile, forse fazioso e perlomeno ambiguo, privo di scienza e di sapienza.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Non ci sarà nessuno scisma. In attesa di uno che dica le cose con chiarezza, diamo retta al Pontefice in carica quando dice cose giuste, e quando ne dice numerose di sbagliate, che vada avanti lui dove preferisce, tanto le cose sono già chiare. Come dissi, siamo tutti maggiorenni e vaccinati, e – esempio – se uno si vuol rovinare la vita presente e quella eterna dando retta alle note ambigue di Amoris laetitia, lo faccia: Dio ha creato l’uomo libero.

    Però, a me quello che mi lascia disgustato è dove Muller dice «Il Papa mi confidò: “Alcuni mi hanno detto anonimamente che lei è mio nemico” senza spiegare in qual punto». Cioè, il papa dà retta alle denunce anonime e, quel che è peggio, non motivate?… Questo, se è vero – e comunque Muller l’ha detto – è vergognoso.
    A quel punto, se io ero Muller, mi dimettevo io stesso dall’incarico, prima di essere dimesso, mettendomi a disposizione per andare a fare il curato di campagna da qualche parte.
    Ora, in realtà non ci voleva nessuna denuncia anonima, perché il papa sapesse che Muller prima notoriamente dissentiva da AL, anche se dopo ha cambiato idea, firmando la prefazione per il libro di Buttiglione ;-))), facendo la penosa figura della banderuola, cosa che si poteva benissimo risparmiare. Il papa è il papa, e come ha detto lui stesso, fa come vuole – quindi, di che stiam parlando?… Fosse la Chiesa una SpA, i conti si farebbero nel CdA, essendo invece la Chiesa, i conti verranno fatti nel giorno del giudizio. Nel frattempo, come ha ben detto Baronio, uno, se vuol essere fedele a Cristo, paga per le sue scelte, in questo caso nemmeno fino al sangue, e quindi a Muller gli va ancora bene, però almeno in casi come questo uno dorme – dormirebbe!… – tranquillo, che non è poco!…

    Comunque, come dissi, a Muller va fatto carico di aver sciaguratamente sdoganato don Milani, quando era a capo della CDF… gli ho scritto pubblicamente in merito, ma non mi ha mai risposto:

    https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/2017/06/22/supplica-al-papa-santita-non-vada-a-barbiana-lepilogo/

    …che quanto gli succede sia già un contrappasso per questo suo atto infelice?… ;-))) sì, cari amici, mi vien da sorridere, pur amaramente, a vedere tutte queste meschinate…

    • marco antonio mercalli ha detto:

      Non si sta parlando solo del Papa ma del così detto cerchio magico intorno a lui , di vergognoso qui c’è solamente gente come Grillo ( nomen omen ) .

  • deutero.amedeo ha detto:

    Melloni : ” “La Chiesa non è il mercato del pesce”.
    Il solito ritornello del che cosa una cosa non è. Ma chi ha mai detto che la Chiesa è il mercato del pesce? Lui ? Probabilmente sì e l’ha anche fatta diventare il mercato del pesce, ma di un pesce che non puzza più soltanto dalla testa. Puzza tutta . Ma proprio tutta.

  • Giovanni ha detto:

    La acredine pura e non accompagnata da argomentazioni, con cui quelli del cerchio magico commentano l’intervista, dà drammaticamente la misura della frattura.

  • Maranatha' (saluto primi cristiani) ha detto:

    No, la chiamata di Pietro e’ irrevocabile. Ma Pietro fu crocifisso. Nella lunga storia della chiesa invece, ci furono dimissioni NETTE (si si/no/no). Tipo Celestino V che finì in carcere. I nuovi codici canonici hanno introdotto, normato, la possibilita’ di dimissioni. Ma non il papato emerito. Questa e’ pure, una novita’. È solo il futuro ci dira’ se e’ “mero titolo onorifico”, o se chesso’ puo’ proclamare dogmi ex cattedra, come ogni papa può fare, dal concilio Vaticano I in poi. Cordiali saluti

    • Maranatha' (saluto primi cristiani) ha detto:

      Scusate era in risposta a Maria Cristina. La mia fede, vacilla. La fede in Dio che nel mio caso e’ stato un dono. E’ la cosa PIU’ preziosa, per me. Inoltre se come diceva spettro ne uccide PIU’ la lingua che la spada, internet e’ il posto ideale, e’ dovrei confessarmi! Non mi sento di giudicare nessuno, dovrei solo tacere. PS: la fede c’è l ho ancora. Un abbraccio

    • Ira Divina ha detto:

      Caro esimio, di novità nella discontinuità della tradizione della chiesa con Bergoglio ce ne sono tante e molte di natura teologica. Che Papa Benedetto abbia introdotto una novità, questo è sotto gli occhi di tutti e la dice lunga sulle Sue dimissioni. Di certo sarà un’eccezione vista l’eccezionalità dei tempi.👍😉

      • Maranatha' (saluto primi cristiani) ha detto:

        👍 infatti. Preghiamo gli uni per gli altri se volete. Non sono in grado di giudicare Bergoglio teologicamente. O per cioe’ che dice. Posso dirvi che io non credevo. Non credevo proprio per la mancata Parusia (1 TS commentata da Mauro Pesce e da Joseph Ratzinger). La spiegazione razionale non c’è l ho, di quel passo, ne di altri. Ma, credo nonostante sia assurdo, nonostante il mondo, le divisioni. Credo in un Dio d amore, ma certo che anche noi possiamo rifiutarlo!! Quando assistevo mio padre lessi un libro di Cino Tortorella, lo reputo sincero. Ma la mia fede non e’ questo. Non e’ un neurotrasmettitore impazzito o un allucinazione per morte, semmai queste cose le ho trovate compatibili, con la mia fede.

        • Maranatha' (saluto primi cristiani) ha detto:

          Essendo del suo paese, so cosa ha passato. “Capisco” il suo ateismo. Ma non “dispero” per la sua anima Rip una sorella morta DALLE SUORE! il padre morto prima della nascita, la madre che ha sempre continuato a credere ….

          https://youtu.be/uYeKHySjDmU

          • Maria Cristina ha detto:

            sara’ un mio limite ma fatico molto a seguire un filo logico in quello che dice Maranatha’. sembrano frasi messe giu’ a casaccio .. Cino tortorella .. che c’entra? e la sorella morta dalle suore?
            mah, ci vedo solo un gran guazzabuglio punteggiato da “preghiamo” e “volemose bene”

      • Luigi9 ha detto:

        Benedetto si è dimesso dichiarando che la sua scelta (di accettare l’incarico petrino) è una scelta per sempre.
        Quindi una (impossibile, per legge divina) biforcazione del papato.
        Biforcazione scientemente voluta (cosciente della sua irrealizzabilità) proprio per invalidare la sua abdicazione (e tutti ci sono infatti cascati!).
        Lui continua ad essere Pietro ed il Kathecon.
        Preghiamo che il Signore lo assista e conservi!

        • Giusy ha detto:

          Assolutamente d’accordo Luigi9, è proprio così e ogni giorno io Prego per IL Santo Padre Benedetto XVI. Così come quando nelle messe NO pregano per il Papa, io dico forte Benedetto XVI !

  • Cesare Baronio ha detto:

    Caro Tosatti,

    evidentemente c’è qualcuno che si sta accorgendo che il dissenso cattolico nei confronti dell’apostasia di Santa Marta sta crescendo, e corre ai ripari.

    Ma come ho scritto ieri su Chiesa e Postconcilio, questo è il momento di agire, senza lasciarci ingannare dalle presunte resipiscenze di chi è disposto a ritirarsi strategicamente per poi sferrare il colpo finale. Lasciamo che siano gli ingenui a credere a questi trucchi. Anche il demonio, durante gli esorcismi, ad un certo punto finge si ritirarsi, se l’esorcista non insiste fino a cacciarlo definitivamente: “Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell’uomo diventa peggiore della prima” (Lc XI, 24-26).

    Adesso che si accorgono che l’opposizione a Bergoglio inizia a farsi sentire e che non viene più ignorata con sdegno o sufficienza, ecco i “mediatori” che corrono ai ripari per normalizzare il dissenso e tranquillizzare le masse.

    Lo fa addirittura Enzo Bianchi, per il quale “sarebbe auspicabile un intervento autoritativo” per lasciare “che l’uso del rito di Pio V sia praticato da quei fedeli che a esso sono affezionati e lo vivono seriamente” e “al contempo, si chieda a quanti lo praticano di confessare che c’è un’unica eucaristia nella Chiesa cattolica” con due “forme di celebrazione” che “non devono farsi concorrenza”.

    In pratica, Bianchi – che è un nemico giurato della Messa cattolica -adesso è disposto pure a tollerare la “forma straordinaria” (bontà sua!) purché non si metta in discussione quel che Bergoglio fa e dice contro la fede e la morale.

    Muller dal canto suo fa capire che che bisogna dare delle risposte a chi protesta, prima che crolli tutto il teatrino modernista coinvolgendo non solo gli eccessi di Bergoglio, ma anche le loro premesse poste dal Vaticano II.

    Il tipico procédé “tesi-antitesi-sintesi” (o più esotericamente “solve et coagula”) con cui prima si dicono degli spropositi colossali, poi segue la reazione e alla fine si trova il compromesso: il quale però è sempre e comunque oltre la soglia dell’ortodossia.

    In pratica, tra gli eccessi bergogliani e le proteste cattoliche, si dovrebbe scegliere la mediocrità conciliare. Un po’ come avviene in politica, dove tra i deliri dello jus soli e lo scontento popolare per l’immigrazione selvaggia, si offre anche l’opzione Movimento 5 Stelle, apparentemente autonoma ma de facto parte del piano politico.

    Cose già viste negli anni Settanta con i brigatisti – i “compagni che sbagliano” – cui preferire le più composte istanze della Sinistra di lotta e di governo. Ma anche all’epoca dei Cristeros, quando il governo massone stava per esser sconfitto dalla resistenza cattolica, e ricorse alla Gerarchia promettendo la revoca delle misure più dure contro la Chiesa: appena i Cristeros deposero le armi, le promesse furono disattese e le persecuzioni ricominciarono. E più recentemente, in ambito ecclesiastico, le reazioni dei Cattolici alla deriva dottrinale, i deliri del progressismo più sfrenato, e l’opzione bell’e pronta dell’ermeneutica della continuità e del Motu Proprio.

    Speriamo che i Cattolici non si lascino abbindolare da questo gioco delle parti, al quale non sono estranei nemmeno certi ambienti prudentemente e moderatamente conservatori. Della serie: la finestra di Overton applicata in ambito dottrinale.

    La cosa che stupisce è – come ho scritto molte volte in questi ultimi anni – è che le voci di protesta si levano inaspettatamente da parte di Presuli, sacerdoti, teologi e laici che non sono inquadrabili in alcun movimento tradizionale, mentre tra le fila degli Istituti conservatori – Buon Pastore, Cristo Re, San Pietro, Familia Christi e via enumerando – regna un silenzio assordante. Un silenzio che – duole dirlo – pare motivato dal timore di esser soppressi, di esser commissariati, di non poter più continuare a baloccarsi con le cappemagne mentre la Chiesa va a rotoli. Non ho sentito un solo sacerdote dipendente dall’Ecclesia Dei – e sarei lieto di esser sconfessato – che abbia messo in gioco il proprio posto come ha fatto ad esempio padre Weinandy che pure celebra il Novus Ordo ed accetta il Concilio sine glossa. Dove sono costoro? Perché tacciono? Tacciono per paura, per quietovivere, o perché il loro ruolo consiste nell’affiancare strategicamente i modernisti, tenendo a bada i dissenzienti e dando loro il contentino della Messa in latino, pur col ricatto di accettare supinamente la Messa nuova e il Vaticano II? Pensano costoro alla responsabilità che si assumono dinanzi a Dio e alla Chiesa?

    Non dico di far battaglie in piazza, di andare a trascinar fuori dalle Cattedrali i Vescovi indegni – come facevano i nostri padri, ad esempio all’epoca della Rivoluzione francese, quando a Ravenna misero la testa del Vescovo costituzionale su una picca – ma almeno che scrivano articoli, gridino dai pulpiti, protestino coraggiosamente. Poiché non si va in cielo con le fibbie e il saturnio, se lo si fa pagando il prezzo del silenzio connivente o della pusillanimità. E mi lasci dire che – visti i tempi – sarebbe il caso che i Prelati che vediamo pontificare con metri di seta marezzata vestissero in nigris, come sotto Pio VI, riservando i fasti ad un futuro che, se oggi appare lontano, lo si deve anche alla loro soverchia “prudenza”.

    Se gli esponenti della neochiesa sembrano cedere su alcuni punti marginali, è perché si sono accorti che hanno voluto precorrere i tempi, e devono tornare un po’ indietro, almeno apparentemente, per non esser scoperti nel loro inganno. Cadere nel laqueus dei moderati proprio ora sarebbe imperdonabile.

    Pensiamoci bene e agiamo di conseguenza. Magari lasciando che i Prelati – se e quando dovessero decidersi – si uniscano al moto di laici e basso Clero stanchi d’esser presi in giro da cinquant’anni di ridicoli distinguo.

    • Gian ha detto:

      Sacrosante verità, monsignore!

    • Mikael ha detto:

      Il suo articolo lo condivido in toto.
      Il problema è capire chi debba e possa guidare la cacciata dei proci dalla casa del Re e soprattutto non essere più una galassia frammentata in cui ognuno bada al suo misero orticello e anzi se può danneggia pure quello dell’amico.
      In sintesi, a noi manca un Gen. Gorostieta simbolicamente parlando!

    • Rosario ha detto:

      Eccellente commento Baronio, come al solito.

      • Maria Cristina ha detto:

        Perfetto , Mons. Baronio. Non sia troppo pessimista : i
        i Cattolici non si lasceranno abbindolare da questo gioco delle parti. La Madonna ci proteggerà dal Maligno.

    • sergio ha detto:

      Ogni tanto vengono pubblicati post che riportano notizie ed immagini di messe pontificali. Possono soddisfare l’amor proprio di qualche vescovo che si vuole esibire in merletti e pizzi e sete decorate. Secondo me in questo momento nel quale si deve lottare solo per conservare la Messa tridentina queste celebrazioni sono inutili, retoriche e controproducenti. Soprattutto per chi si avvicina per le prime volte e magari con dubbi alla Messa tridentina. Già ti guardano con sospetto quando gliene parli, poi accettano di venire ma qualche amico che ha partecipato con me ad una Messa pontificale mi ha detto sbuffando “mai più”. Anche io non vedevo l’ora che finisse.

      • Diego B. ha detto:

        forse qua andiamo OT ma credo due paroli meritino. La mia prima S. Messa in rito romano antico fu quasi una delusione. Non sapevo cosa aspettarmi e mi trovai in subbuglio, non tanto per la lingua, quanto per il fatto che il cervello, umanamente, ha cercato di ricondurre quella liturgia al novus ordo che ben conosceva. Risultato: confusione. Ma in pochissimo tempo in me si è operata una trasformazione, ho studiato e sto studiando ogni singola parte della liturgia e tanti gesti, che a prima vista sembrano orpelli inutili, in realtà sono semplicemente una piccola lezione di teologia che viene trasmessa direttamente al nostro cuore. La messa VO non si può approcciare con lo spirito dell’uomo moderno che vuole capire, analizzare, partecipare ed in sostanza “dare una mano” al celebrante. E’ un grande dono di Dio che ci educa e ci fortifica e che impone al fedele il silenzio e l’umiltà (in ginocchio). Non dice nulla il libro del card. Sarah? O Mosè ed Elia che sperimentano il “silenzio” come presenza di Dio? Porta pazienza caro fratello, se puoi impara a servire messa, e vedrai che le promesse del Signore si avvereranno in quanto il VO non è “pizzi e merletti” ma degno culto a Sua Divina Maestà (cfr. Baldeschi – Esposizione delle Sacre Cerimonie)

        • sergio ha detto:

          Oggi che la vita è così caotica e stressante e tanti, soprattutto i giovani ma anche chi ha un lavoro o è pensionato, hanno il problema di arrivare a fine mese non è che viene la voglia o c’è la serenità e il tempo per studiarsi “ogni singola parte della liturgia”. Allora, da parte della gerarchia, meno Messe pontificali che danno un’idea dello sfarzo e del superfluo, e più Messe lette.

        • Cesare Baronio ha detto:

          Caro Diego,

          lungi da me criticare i riti, le cerimonie ed i paramenti: se c’è uno che ne ha il massimo rispetto, mi creda, quello sono proprio io.

          Nondimeno, per una questione di mera opportunità, credo che certi eccessi potrebbero essere evitati, ad iniziare dai metri di cappamagna che, in questo tempo di lutto per la Chiesa, a mio parere andrebbero messi da parte. Non per disprezzo delle insegne prelatizie, ma per sottolineare la sobrietà che una situazione di grave crisi impone. Ed anche per segnare una linea di demarcazione tra quanti considerano imprescindibile la difesa della Verità e quanti sono disposti ad accettare il Vaticano II ed il Novus Horror purché li si lasci liberi di baloccarsi con “pizzi e merletti”. O con famigli in polpe che portano il cappello innanzi al Presule. O mazzieri in feluca.

          Detto questo, non credo che siano cose pretese dai Prelati che celebrano nel rito antico, ma vezzi di chi organizza certe celebrazioni oggettivamente un po’ sopra le righe.

          Quando avremo un Leone XIV sul Soglio, anche le cappamagne saranno benvenute. Per ora, please, cerchiamo di avere un po’ di buon senso e di non farci rider dietro.

    • ClaudiusIII ha detto:

      Ottimo. Ma no agli scismatici (ex?) Lefebvriani. Che anche loro non scherzano in quanto a paura. Comunque io sono in ancora in attesa che mi si dica se Bergoglio è papa. La Emmerich non è chiara, ma mi pare che il santo padre sia Ratzinger. O, almeno, fateci leggere il terzo segreto di Fatima. Qualcosa ci sarà scritto.

      • Cesare Baronio ha detto:

        Io lascerei che siano i laici a promuovere questa protesta: anzitutto con un manifesto chiaro e limpido su ciò che essi chiedono ai Sacri Pastori; poi con una forma di reazione che tocchi le tasche del Clero, sospendendo ogni contributo finanziario e devolvendolo ad opere pie certamente cattoliche (tipo le associazioni pro-vita, come segno inequivocabile). E in terzo luogo smettendo di frequentare parrocchie e chiese i cui sacerdoti non dimostrino nei fatti la propria adesione integrale alla Fede, alla Morale e alla Liturgia cattoliche.

        Se vi saranno buoni sacerdoti e magari qualche Vescovo che vorranno prestare il proprio appoggio, ben vengano; ma senza monopolizzare questo movimento e soprattutto senza che il loro intervento porti a cedere di un solo jota sui valori non negoziabili. Dove con valori non negoziabili si intende: la gloria di Dio, la salvezza delle anime, la predicazione integrale della Dottrina e una vita coerente con la Fede e la Morale.

        Di sicuro, in questo senso, sarà più facile avere buoni alleati tra i sacerdoti del basso Clero e i Religiosi.

        Se la Gerarchia non darà ascolto alla protesta, non ne deriverà alcun male spirituale per chi l’avrà promossa. Ma almeno non si sarà reso complice dell’indegna frode modernista. E credetemi: appena vedranno che la cosa parte dai semplici fedeli, e che nel cesto delle offerte non arrivano più soldi, inizieranno a pensarci seriamente.

    • Luigi9 ha detto:

      Commenti da incorniciare !

    • Iginio ha detto:

      l’episodio di Ravenna cui fa cenno se lo è sognato? Non è mai avvenuto storicamente.

    • Alessandro2 ha detto:

      Monsignore, lei è un Grande! Grazie!

  • Maria Cristina ha detto:

    Maranatha’, lei che sembra apprezzare la chiesa dei primi apostoli, di quelli che aspettavano a breve ( prima di morire) la parusìa del Signore risponda a questa domanda. nella chiesa dei primi giorni sarebbe stato possibile che Pietro, indicato da Cristo come il capo della nascente Chiesa , desse le dimissioni per limiti di età e tornasse un semplice pescatore pensionato?
    Si ricordi le parole di Benedetto la chiamata è “per sempre”.
    quando uno è chiamato a d essere papa e’ papa per sempre , la sua non e’ una carica a tempo , quindi non può tornare cardinale. .

  • Maranatha' (saluto primi cristiani) ha detto:

    Ratzinger e’ un teologo. Grande o no, non mi interessa. Di fronte a GESU’ erano grandi i bambini. Si può esser teologi e non aver fede, né carita’, ne grazia di Dio. Io penso sia un GRANDE teologo. Percio’ la faccenda del papà emerito e del successore e’ un ‘castigo” di Dio. Esiste anche un Dio soprannaturale . Poi esistono le babbucce rosse. Non invertiamo le cose. Un Ratzinger che “in coscienza” (come un protestante) si proclama emerito, in spregio alla tradizione: e’ uno schock. Quindi la colpa sta sui 2 papi e su NOI che per 2000 anni non ci siamo ancora convertiti a Dio. Ma hanno sbagliato o invece Dio scrive diritto sulle righe storte? Chiaro che Benedetto non e’ PIU’ papa…ma se provvidenzialmente non avesse aggiunto quell emerito sarebbe stata dura cambiare la curia! Ora continuate pure su il 666 Bergoglio ☺

    • Maranatha' (saluto primi cristiani) ha detto:

      Ora finisco. Accetto il rimprovero di una signora è vado a lavorare.

  • Maranatha' (saluto primi cristiani) ha detto:

    Caro Tosatti,

    lei lascia parlare. Mi ha censurato solo una cosa. Perche’ nessuno ha chiesto a Benedetto XVI, simbolo dell’ antirelativismo, un passo indietro. Cioe’ tornare cardinale?

    Questo per dire che siamo tutti uomini e che se Dio ha permesso che tutti, Muller, Francesco, Benedetto (mi fermo qui..) sbagliando mi, ci sara’ un senso! Dio la benedica, Maranatha’ (nessuno prenda moglie o marito, perché passa la scena di questo mondo) (San Paolo 2000 anni fa)