UNA NUOVA ACCADEMIA PER LA VITA NEL SOLCO DI GIOVANNI PAOLO II. PER DIFENDERE VITA E FAMIGLIA. MA SUL SERIO.

28 Ottobre 2017 Pubblicato da

Marco Tosatti

Una nuova Accademia per la Vita è nata oggi: l’ha annunciato, durante il Convegno sulla Humanae Vitae all’Angelicum, il prof. Josef Seifert, già membro della Pontificia Accademia per la Vita, e licenziato dall’arcivescovo di Granada dall’istituto filosofico da egli stesso fondato per le sue perplessità e critiche sull’esortazione apostolica Amoris Laetitia.

Il nuovo organismo si chiamerà John Paul II Academy for Human Life (JAHLF). Seifert sarà il presidente di questo organismo, che sarà totalmente indipendente dalle strutture ecclesiastiche. Appare chiaro che lo scopo della JAHLF è proseguire sul cammino della reale difesa della vita, come indicato da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, senza cedimenti e strane commistioni e presenze. Che invece sembrano marcare in maniera sempre crescente sia la Pontificia Accademia per la Vita che l’Istituto Giovanni Paolo II per lil Matrimonio e la Famiglia, entrambi guidati ora dall’ex vescovo di Terni, e ispiratore di Sant’Egidio, mons. Vincenzo Paglia.

Scopo dell’Accademia sarà quello di continuare il lavoro e lo studio già intrapreso sugli insegnamenti della Chiesa in morale relativi a contraccezione, aborto, famiglia e matrimonio. Oltre a Seifert, saranno membri dell’Accademia il prof. Roberto de Mattei, il prof. Claudio Pierantoni, Judie Brown, Presidente dell’American Lfe League, Thomas Ward, fondatore dell’associazione delle famiglie cattoliche dell’UK, Mercedes Wilson, Presidente di Family of the Americas, Christine Vollmer, presidente dell’American Alliance for the Family e il prof. Luke Gormally, oltre a molti altri. La maggior parte di queste persone erano membri della Pontificia Accademia per la Vita, prima dell’epurazione compiuta da mons. Paglia, e l’inclusione di nuovi membri, alcuni dei quali – come il teologo anglicano Nigel Biggar, favorevole all’aborto fino a 18 settimane – certamente problematici, da un punto di vista cattolico. Almeno fino ad ora…

Certamente l’Accademia si batterà contro quello che alcuni teologi morali chiamano il proporzionalismo etico, in base al quale si possono giustificare molte azioni se gli effetti globali a cui portano sembrano rappresentare un male minore rispetto a percorsi alternativi.

“Così contro ogni pressione sociale o storica dello spirito del tempo che vuole che noi annacquiamo o neghiamo totalmente che ci sono atti intrinsecamente malvagi, noi alla JAHLF non vogliamo mai cedere a tali pressioni e falsi insegnamenti”, ha dichiarato Seifert. E anche tenendo conto negli scritti e nei discorsi dei mutamenti di gusto morale del tempo, “per poter raggiungere coloro che vivono nell’errore, noi sappiamo con ancora maggiore certezza che non dobbiamo mai fare compromessi con la verità adattando il nostro giudizio morale alle opinioni etiche dominanti oggi, se sono false”.  .

L’obiettivo dell’Accademia è quello di rigettare i tremendi mali ed errori che danno forma alla società attuale, e sono anche penetrati nel santuario della Chiesa.

Qui sotto trovate un resoconto, preparato dagli organizzatori, sui lavori del Convegno di oggi.

Si è svolto oggi a Roma, nell’affollatissima aula magna della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum), il convegno internazionale dedicato al tema: “Humanae Vitae 50 anni dopo: il suo significato ieri ed oggi”. L’evento è stato organizzato da 25 associazioni pro life e pro family provenienti da tutto il mondo, ed ha inteso ricordare i 50 anni dalla promulgazione della famosa enciclica Humanae Vitae di Paolo VI sul controllo delle nascite, che destò scalpore nell’opinione pubblica mondiale poiché, nel pieno della rivoluzione sessuale e del clima di contestazione radicale degli insegnamenti morali e religiosi, ribadì la dottrina di sempre della Chiesa nel campo della morale familiare e l’inaccettabilità etica di qualsiasi metodo contraccettivo.

I lavori sono stati aperti da S.E. il Card. Walter Brandmueller, il quale ha sottolineato come Humanae vitae, perfettamente inserita nel solco degli insegnamenti papali del XX secolo, sia uno straordinario esempio di come si svolge il processo della “paradosis”, ovvero della trasmissione della dottrina nella Chiesa: nella ricezione, adozione e trasmissione della verità di fede accade che ciò che viene ricevuto, nell’essere adottato e trasmesso, risponda, con una più profonda comprensione ed espresso con maggiore precisione, alle domande del presente, pur rimanendo nel suo nucleo fondamentale identico a se stesso. Non vi è e non può esservi contraddizione, poiché è lo Spirito Santo che agisce nella Chiesa di Gesù Cristo a guidare questo processo di “paradosis”, ed è Lui a garantire lo sviluppo uniforme della fede, che, nel fluire del tempo, rimane identica a se stessa, proprio come la persona adulta continua a essere identica al bambino che è stata in passato.

Nella prima sessione, moderata da John Smeaton, direttore della Society for the Protection of Unborn Children (SPUC) ha preso la parola lo storico Roberto de Mattei, con una relazione intitolata “L’enciclica Humanae Vitae nel contesto storico del suo tempo”. De Mattei ha ricordato gli errori organizzati a cui questa enciclica si oppose, in particolare il movimento del “birth control”, che si inseriva nel più vasto processo di Rivoluzione sessuale del Ventesimo secolo. Per quanto riguarda il punto specifico del “birth control”, l’ideologia del neo-malthusianesimo e del femminismo, si intreccia con la biografia di Margaret Sanger (1879-1966), la principale attivista del movimento antinatalista del Novecento, fondatrice della Birth Control Federation of America (BCFA), che divenne la Planned Parenthood Federation of America (PPFA).

A giudizio del relatore, l’Esortazione Amoris laetitia sembra segnare una rivincita degli sconfitti del 1968. Ciò che nel 1970 gli autori proponevano per vincere la guerra, era di rileggere l’Humanae Vitae alla luce delle dichiarazioni delle Conferenze Episcopali del tempo. Oggi ciò che viene proposto dai neomodernisti è di rileggere l’Humanae Vitae alla luce della Amoris laetitia, un documento che ha il suo retroterra culturale nelle posizioni dei teologi che contestarono l’enciclica di Paolo VI. Ma qualcuno, aggiunge de Mattei, potrebbe formulare quest’obiezione. I teologi e i Pastori che oggi criticano l’Esortazione Amoris laetitia di papa Francesco, non si trovano in una posizione simile a quella dei teologi e dei vescovi del dissenso che ieri si opposero alla Humanae Vitae? Non abbiamo il dovere di obbedire a papa Francesco, allo stesso modo in cui ieri bisognava obbedire a Paolo VI, perché il Papa è il Papa, e un cattolico ha il dovere di seguire, sempre e in ogni caso le sue parole e i suoi atti?

La risposta a questa obiezione, secondo de Mattei, non è difficile. La papolatria non fa parte della fede cattolica. L’errore dei cattolici del dissenso del 1968 non stava nel resistere a Paolo VI, ma nel rifiutare l’insegnamento perenne della Chiesa, di cui il Papa era in quel momento portavoce. Chi oggi critica la Amoris laetitia, come i cardinali dei Dubia e gli autori della Correctio filialis, non intende opporsi al Papa, di cui riconosce la suprema autorità, ma a un documento che contraddice la Tradizione della Chiesa.

E’ intervenuto poi il filosofo austriaco Josef Seifert, fondatore e primo direttore dell’Accademia di Filosofia del Principato del Liechtenstein, il quale ha spiegato l’approccio filosofico dell’enciclica in questione, soffermandosi sulla drammatica questione del male morale.

La Chiesa, ha detto, insiste sul fatto che siamo capaci di conoscere la verità del messaggio centrale di Humanae Vitae non solo con la fede ma anche con la ragione.

Anche da un punto di vista puramente naturale, il fine più notevole della sessualità umana è la procreazione di nuova vita.

La questione del bene e del male morale porta al cuore della realtà e del dramma dell’esistenza umana. Ogni male morale, non importa quanto piccolo, supera in importanza in modo incomparabile ogni male non morale. Non ha alcun vantaggio l’uomo che conquista il mondo intero, se perde la propria anima. A causa della specifica assolutezza della sfera morale, non esiste alcun motivo per permettere un atto che è intrinsecamente malvagio. Infatti, se potessimo salvare il mondo intero con un singolo atto immorale, non avremmo comunque il permesso di compierlo. L’etica della situazione, l’utilitarismo ed il consequenzialismo, come anche il principio che il fine giustifica i mezzi, oscurano questa verità fondamentale che fu riconosciuta già da Socrate, ossia: “E’ meglio per un uomo subire un’ingiustizia che commetterla”.

Questo caposaldo essenziale di ogni etica genuina, l’esistenza di assoluti morali, è stata insegnata con vigore dall’Enciclica Veritatis Splendor, che non ha difeso qualche verità cattolica isolata ma la verità di etica naturale che esistono assoluti morali. Se così non fosse ne seguirebbe che l’adulterio, il sacrilegio, la pornografia, la menzogna, ogni infrazione e crimine sarebbero permessi in vista delle possibili conseguenze di evitare la sofferenza o altri mali. Sulla base di tale principio ogni chiamata al martirio potrebbe essere respinta o ritenuta ingiustificata.

Padre Serafino Lanzetta, teologo della Facoltà teologica di Lugano, ha evidenziato che la visione dottrinale di Humanae Vitae poggia su due principi, abusati per favorire i metodi artificiali di controllo delle nascite, ma spiegati da Paolo VI nell’ottica dell’intera Rivelazione. Questi due principi sono a) l’amore umano e b) la paternità responsabile. L’amore veramente umano unisce i genitori e li rende così capaci di trasmettere il dono della vita; il dono della vita, a sua volta, è espressione dell’amore umano. Questo sarà importante per non porre una frattura tra unione e procreazione (binomio indigesto ancora oggi). Infatti Paolo VI giungerà in Humanae vitae 11 a precisare, segnando un notevole progresso magisteriale rispetto soprattutto al Concilio Vaticano II e a Gaudium et spes (interpretata qui autenticamente) e riagganciandosi a Casti Connubi di Pio XI, che «qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita».

Qui si saldano la verità dell’amore, quindi dell’unione, con il fine sempre primario della procreazione. L’unione matrimoniale perciò è per la procreazione e la procreazione perfeziona l’unione in un rapporto circolare di verità e di amore: la verità dell’unione trova il suo compimento nell’amore generativo di nuove vite e la fecondità dell’amore a sua volta si innesta sull’unità indissolubile della coppia, altrimenti l’amore sarebbe falso, un inganno. Come non c’è procreazione senza unione così non c’è unione senza procreazione. Così pure amore e fecondità vanno sempre insieme e sono il riflesso di amore e unità.

Oggi invece, conclude Lanzetta, “ciò che è a rischio con questo avventuroso cambio di paradigma (Amoris laetitia) non è solo la morale matrimoniale ma la morale come tale, che sarebbe ridotta alle buone intenzioni. Noi invece operiamo in modo che le nostre parole siano solo un sì sì, no no, il resto viene dal maligno.”

La sessione pomeridiana del convegno, moderata da don Shenan Bouquet, presidente di Human Life International, è stata inaugurata da Jean Marie Le Méné, Presidente della Fondazione Lejeune, che si è intrattenuto sulla visione del Prof. Jerome Lejeune

Su questo pianeta, osserva Le Méné, l’uomo è il solo a domandarsi chi è e da dove viene, ed a porsi a volte la temibile domanda: che ne hai fatto di tuo fratello? Che ne hai fatto di tuo figlio? E’ anche il solo a conoscere, e questo da sempre, la misteriosa relazione tra l’amore e il figlio. Questa immensa scoperta conferisce al nostro comportamento amoroso una dignità ignota a tutti gli altri viventi.

Ne consegue che dissociare il figlio dall’amore è, per la nostra specie, un errore di metodo.

– la contraccezione, vale a dire fare l’amore senza fare il figlio;

– la fecondazione extra-corporale, che è fare il figlio senza fare l’amore;

– l’aborto, che è disfare il figlio;

– e la pornografia, che è disfare l’amore,

si trovano, con diversa gradazione, incompatibili con la dignità umana.

Il dott. Thomas Ward, fondatore e presidente della National Association of Catholic Families, si è intrattenuto soprattutto sul diritto dei genitori di educare sessualmente i propri figli, che oggi è seriamente minacciato.

Ha osservato che la rimozione dei diritti dei genitori come primi educatori è iniziata con la contraccezione e l’indottrinamento nell’educazione sessuale. Ad oggi ha prodotto una metastasi che include aborto adolescenziale, servizi medici generali, scuola omosessuale, indottrinamento nella teoria gender ed in Germania perfino il carcere per i genitori che esercitano il loro diritto basilare di educatori.

Ma l’insegnamento della Chiesa è il seguente: “L’educazione sessuale, diritto e dovere fondamentale dei genitori, deve attuarsi sempre sotto la loro guida sollecita, sia in casa sia nei centri educativi da essi scelti e controllati. In questo senso la Chiesa ribadisce la legge della sussidiarietà, che la scuola è tenuta ad osservare quando coopera all’educazione sessuale, collocandosi nello spirito stesso che anima i genitori”. San Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio, n. 37. Ed i genitori hanno il diritto di assicurarsi che i loro figli non siano obbligati a frequentare classi che propongono insegnamenti contrari alle loro convinzioni morali e religiose.

Dal momento che hanno dato loro la vita, i genitori hanno il diritto originario, fondamentale ed inalienabile di educare i figli; pertanto, essi devono essere riconosciuti come i primi e principali educatori dei propri figli. In considerazione della possibilità, profondamente destabilizzante, di una revisione di Humanae Vitae, dobbiamo porci le seguenti domande: nel campo della sessualità, l’insegnamento della Chiesa sul diritto dei genitori come primi educatori è stato revocato nel presente Pontificato? E, in caso affermativo, chi proteggerà milioni di figli cattolici dai lupi, dalle lobbies omosessualiste e dai loro potenti alleati in Vaticano? Dove si nasconderanno i nostri figli?

Il dott. Philip Schepens, Segretario Generale della Federazione Mondiale dei Medici che Rispettano la Vita Umana, ha focalizzato il suo intervento sugli aspetti demografici ed il bassissimo tasso di natalità nelle nazioni europee, con conseguente rischio di sostituzione etnica ad opera di popolazioni afro-asiatiche.

La contraccezione, che rende le coppie e gli adulti in generale irresponsabili, non solamente del loro corpo, avvelenato dagli ormoni steroidi, ma anche della separazione totale dell’atto sessuale dalla procreazione, trasformandolo unicamente in un atto di piacere senza responsabilità, priva il genere umano del suo futuro. In effetti, per assicurare una popolazione numericamente stabile, bisogna assicurare il ricambio generazionale, ossia la sostituzione delle generazioni che ci lasciano con delle nuove che nasceranno.

Ora, tutti i demografi sono concordi nell’affermare che occorre, a tale scopo, che tutte le coppie abbiano almeno 2,11 figli. Ma la media europea non è che di 1,4 e nell’Europa mediterranea addirittura oscilla tra 1,1 e 1,2. Noi non ce ne rendiamo conto a sufficienza perché la popolazione totale dei paesi europei rimane stabile o aumenta leggermente. Ciò però è dovuto all’allungamento della vita individuale delle persone anziane e soprattutto all’immigrazione proveniente dall’Africa e dal Medio Oriente. E’ facile immaginare, conclude Le Méné, quale sarà la popolazione europea tra cinquant’anni, composta in maggioranza da africani e asiatici.

John Henry Westen, cofondatore e direttore di Lifesitenews ha parlato su La sovversione del Magistero: “autorizzare” il male intrinseco all’interno della Chiesa. Negli ultimi anni, sotto l’attuale Pontificato, nota il relatore, si è verificato un drammatico cambiamento di paradigma nella morale sessuale cattolica, che ha portato i laicisti, un tempo critici degli insegnamenti della Chiesa, a dirsi entusiasti del nuovo corso.

Ad esempio, con il famoso “chi sono io per giudicare” si è smesso, in pratica, di condannare l’omosessualità e le convivenze sono state equiparate al vero matrimonio. Non mancano esempi di Prelati che, su tematiche cruciali come l’eucaristia ai divorziati risposati, hanno mutato la loro opinione da negativa a positiva, basandosi su Amoris Laetitia. Oggi si assiste ad un tentativo di rileggere Humanae Vitae alla luce di Amoris Laetitia, con un crescente rischio di confusione, ad esempio per quanto riguarda la contraccezione, che in certi casi potrebbe essere sdoganata come male minore. Ciò avverrà se si abbandonerà la dottrina dell’ “intrinsece malum” a favore del primato della coscienza. Ad avviso di Westen, sono le stesse parole del Pontefice, rilasciate in alcune occasioni, ad autorizzare tali nuove interpretazioni.



 

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45 commenti

  • Lo spettro di QC ha detto:

    SEGNALAZIONE
    Pochi giorni fa parlavo con Sempliciotto di come Padre Angelo Bellon, nel suo sito, continui a ribadire i criteri di Familiaris Consortio, senza con ciò aver subito alcuna reprimenda o censura.
    Lo ha fatto anche oggi. Sono molto contento di sapere che non è stato ancora sciolto nell’acido. E ne traggo anche delle conclusioni sul presunto terrorismo che impedirebbe ai preti di avere una linea ortodossa e ”conservatrice”.
    Sottolineo che anche il mio Parroco dice le stesse cose e non è stato ancora impalato sul sagrato (per ora).
    Saluti.

    https://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=5061

    • Federico ha detto:

      L’impressione è che avanzando teorie d’avanguardia, il fedele cattolico si rifugi in quelle “meno peggio”.
      La nuova concezione familiare di AL sembra fatta apposta per far accettare i documenti conciliari sulla famiglia alla “resistenza”, ai tradizionalisti a vario titolo; la presenza di un personaggio se non ostile per lo meno scettico verso il Concilione come de Mattei in un soggetto esplicitamente dedicato al modernista Wojtyla la leggo in questa prospettiva.

      Lo stesso dicasi per la “Kommissione segreta per l’intermessa”, che proponendo l’improponibile finirà per far accettare all’orbe la variante catto-protestante del Bugnini, con la sua consacrazione di dubbia validità.

      La Rivoluzione procede sempre con accelerazioni e rallentamenti, per non lasciare indietro nessuno!

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Grazie allo Spirito Santo, oggi abbiamo finalmente una guida “politica” che ci fornisce un orientamento sicuro ed una difesa con la forza dei Dogmi. A noi laici impegnati nella difesa del Corpo Mistico del Cristo i teologi eretici e il clero eretico delle nostre parrocchie potevano metterci con le spalle al muro. E poi, chi eravamo noi per contestare il Papa?
    Adesso, per esempio, un monsignor Paglia ha da vedersela con studiosi preparati, competenti, fedeli e leali al Cristo e nella condizione di essere, ossia con una identità di occupare uno spazio..
    Adesso papa Francesco non potrà più spezzare, una alla volta, le dita della mano del Clero Alto e Basso fedeli al Cristo. Adesso le dita si sono strette ad un pugno e non saranno spezzate singolarmente. Quanto verrà spezzato un dito, o ci sarà il tentativo di spezzarne uno, il pugno reagirà a livello mondiale… Poiché il convegno di Roma rappresenta un livello mondiale, con gli Stati Uniti che sono proprio l’occhio del ciclone delle logge angloamericane e dell’Alta Finanza mondiale…
    Spero che verrà edito un foglio di informazione online dell’Accademia della Vita, in ogni lingua parlata, italiana compresa. Insieme ad un comitato nazionale in ogni Nazione che recepisca le esigenze e i consigli della base, proponga iniziative, metta a disposizione esperti per chiarimenti e risposte, faccia conoscere ogni iniziativa, anche quella nel più piccolo e sperduto Comune e piccola Comunità del Pianeta. Ossia, guidi la “rete” degli Insorgenti del XXI secolo.
    E venga istituita pure un organizzazione di “intelligence”, con i tradizionali compiti dell'”intelligence”. Adesso tenteranno di infiltrare spie e agenti provocatori per organizzare uno spionaggio e creare scompiglio della organizzazione dell’Accademia della Vita. Saranno facilmente scoperti, poiché dovranno confrontarsi non con tesi politiche opinabili, ma con i Dogmi e la Tradizione, che sono scritti.
    Sarà un tiro al piccione eretico, che verrà difeso strenuamente dai satanisti e dagli eretici protestanti sui fogli di regime di sinistra, dei laicisti e dei democratici statunitensi: costoro parlano di oggi e di ieri, mentre i Dogmi e la Tradizione sono un monolite di 2000 anni, col Cristo nella fondamenta…
    La battaglia in atto sulla terra si sta combattendo pure negli spazi invisibili, esistenti qui tra noi. Ognuno al suo livello e col suo ruolo: arcangeli con arcangeli, angeli con angeli, defunti con defunti. I due Cardinali defunti dei Dubia stanno combattendo insieme a Padre Pio e a tutti i santi Vescovi e ai santi Sacerdoti fedeli al Dogma. La Vittoria è certa, pure se sarà sofferta. Satana e gli eretici (papi, cardinali, vescovi, parroci, presbiteri e fedeli) finiranno dove dovranno finire. A meno che non si convertano in tempo. Se il tempo sarà loro concesso… Noi piccoli che leggiamo Stilum Curiae e con questo prodotto dello Spirito Santo ci orientiamo e su cui con onestà (seppure magari con ignoranza) scriviamo le nostre opinioni, salutiamo questo convegno dell’Accademia della Vita come l’inizio della Riscossa dei Fedeli del Cristo, Nostro Signore.
    Ed ora preghiamo lo Spirito Santo con Amore perché illumini papa Francesco e lo riporta sulla retta via del Cristo ed alla SUA millenaria Eucaristia, nutrimento reale, concreto, santo, per la nostra salvezza ed evoluzione spirituale. Che non dovrà essere cambiata, o adulterata… Ma anche in questo caso esisterà l’Accademia a controllare e ad irradiare la Verità sull’intero pianeta.
    Via Cristo Re, Viva Maria.

  • Mario La Macchia ha detto:

    Basta vivere la CHIESA DI CRISTO E NON I NOSTRI CAPRICCI. VI AMO TUTTI. FRATELLO MARIO

  • Caro Direttore:
    Questo tema sta fuori del tema; ma lo doveva inviare.
    Saluti.
    Autopromoción:
    Adición:
    DICE EL SEÑOR: “MIRAD QUE NO OS ENGAÑE NADIE, NO OS DEJÉIS ENGAÑAR” Mt 24: 4 // Mc 13: 5 // Lc 21: 8.
    “GRANDES SEÑALES EN EL CIELO” Lc 21: 11.
    https://www.youtube.com/watch?v=IvyUnmBjxm8
    https://www.youtube.com/watch?v=BobckGUsKe4
    https://www.breakingisraelnews.com/81808/new-star-appear-night-sky-heralding-balaams-prophecy-messiah/#/

  • anonimo ha detto:

    Ottima iniziativa. Questi laici hanno preso sul serio quanto ha detto recentemente il papa:
    «Non esistono cristiani tranquilli, che non lottano, quelli non sono cristiani, sono dei “tiepidi”».
    E i tiepidi non perdono tempo a fare domande, passano direttamente all’azione.

    • anonimo ha detto:

      Corrige – E i cristiani che lottano non perdono tempo a fare domande, passano direttamente all’azione.

    • sheila cigolotti ha detto:

      I like the article too, but they messed up the translation into English from Socrates which is” It is better to suffer injustice than to commit it.” But I know that is what they meant.

  • Maria Cristina ha detto:

    Bellissimo l’intervento di Padre Lanzetta dei Francescani dell’Immacolata.
    Qualcuno ha parlato di “Compagnia dell’Anello”. Si potrebbe anche parlare di Cavalieri dell’Immacolata, i fedeli di Nostra Signora.Che Dio sia con loro e che li protegga!

  • Giusy ha detto:

    Ora mi metto a leggere l’interessantissmo e confortante articolo, intanto anche ciò che segue è interessante e in tema….

    “Cardinale Brandumuller ci sta dicendo in modo sottinteso che Papa Bergoglio è scomunicato e quindi che la sede è vacante?” Di Finan Di Lindisfarne

    Oggi è comparsa nella sezione News di Gloria.tv (https://gloria.tv/article/3MLNtCje4JpNAZu8cCtRfQnCc) una notizia -un trafiletto-, che forse andrebbe sottolineato e compreso.
    Il Cardinale Brandmuller, uno dei 4 Cardinali dei dubia, ha fatto un’affermazione di un certo peso.

    Ha dichiarato, infatti, che “Chiunque affermi che una nuova unione possa cominciare mentre un partner legalmente sposato è ancora in vita è scomunicato, perché questa è un’eresia” ha detto il cardinale Walter Brandmüller, 88 anni, al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (28 ottobre).

    In sostanza il 99 percento dei Cattolici sarebbero scoumunicati, a detta del Cardinale. Chi, infatti, oggi, sostiene che NON SI PUO’ avere una seconda relazione? E con “possa cominciare” io penso che il Cardinale coinvolga il concetto di “liceità morale”.

    Considerando ormai la deriva che il mondo ha preso nei confronti del signor Matrimonio, ormai bistrattato e calunniato (definito “la morte dell’amore” dai sessantottini), sarebbero davvero pochissimi a non essere convolti in questa scomunica.

    In particolare da quando un certo documento “Amoris Laetitia” ha dato un’accellerata in merito alla posizione nei confronti di chi rompe un legame coniugale per unirsi con qualcun’altro.

    La via, infatti, indicata da Amoris Laetitia, è un non ben definito atteggiamento di Misericordia (intesa come assenza totale di tentativo di far tornare alla retta via il fedele) unito a un non ben definito campionario di casi in cui, sebbene adùlteri 😀, vengono autorizzati dal Papa a prendere il Corpo di Cristo.

    Prosegue infatti il Cardinale:

    Brandmüller spiega: “Il fatto che il matrimonio sia un sacramento e pertanto indissolubile è un dogma”. Fa notare che nessun adultero può ricevere la Santa Comunione.

    Il cardinale non riesce a comprendere il fatto che Francesco non risponda ai Dubia riguardo la Amoris Laetitia. Chiede: “Può qualcosa essere buono oggi, se era un peccato ieri?” Inoltre: “Esistono ancora azioni che sono sempre condannabili moralmente in ogni circostanza, come l’omicidio o l’adulterio?” Brandmüller è preoccupato per uno “scisma” nella Chiesa.

    E su questo non ci piove, Eminenza.

    Dio mi perdoni se anche io ho provato lo stesso risentimento nei confronti del Capo della Chiesa, che non risponde ai suoi più stretti Confratelli, per elargire parole (spesso poco ortodosse, anzi quasi sempre) a chi della Fede se ne fotte.

    Eminenza: ci sta dicendo che a suo parere Papa Francesco è incorso in questa Scomunica perdendo quindi il suo ministero Petrino?

    Una domanda lecita, la mia.

    Avrei voluto trovare l’articolo originale in tedesco, ma non ne sono stato in grado.

    Un giorno avremo delle risposte.
    Speriamo presto.”

  • tossani pier luigi ha detto:

    Dal punto di vista politico, per fare progressi, bisognerebbe che il popolo, piuttosto che eventualmente lamentarsi perché il sistema fa il lavaggio del cervello ai figli, dovrebbe “fare” la sussidiarietà… Ma da solo al momento non ce la fa, e nella Chiesa nessuno glielo insegna, poiché vige il catto-pastoralismo… Ha da passa’ ‘a nuttata…

    • Gian ha detto:

      Io credo che i figli, dopo lo “svezzamento”, debbono imparare ad arrangiarsi a cercare, senza aspettare il boccone in bocca. L’indolenza non è cosa buona…

  • peter ha detto:

    Sono felice di questa iniziativa, e formulo i migliori auguri alla neonata Accademia per la vita.
    Abbiamo finalmente capito che per testimoniare la Verità dobbiamo essere indipendenti dalle”autorità” ecclesiastiche.
    Ciò che mi turba molto è l’incomprensibile cecità di quanti si ostinano a difendere questo nuovo pontificato. Mi chiedo: ma non si rendono conto che per proclamare il Vangelo e la morale cristiana, noi cattolici siamo perseguitati proprio da coloro, i pastori,che dovrebbero custodirci? Questa non è la vera Chiesa, questi sono lupi entrati nei sacri recinti, ma molti, ancora, si ostinano a non vedere la realtà. Povera Chiesa!

    • Giusy ha detto:

      Squallidissimo giornaletto, che abbassa ulteriormente, se ce ne fosse bisogno, la fiducia che la gente ha verso media e giornalisti.

  • Iginio ha detto:

    Una delle ultime perle degli ambienti melloniani e affini è che Paolo VI avrebbe scritto la sua enciclica contro la contraccezione perché lui veniva da una famiglia benestante che poteva permettersi di avere tanti figli, mentre i poveri non possono.
    Questa autentica fesseria pseudointelligente trascura il fatto che le famiglie “povere” hanno sempre avuto tanti figli, mentre a farne pochi erano proprio i ricchi libertini, ai quali i figli davano fastidio perché avrebbero comportato fastidi e perdite di patrimonio. I poveri hanno cominciato a praticare la contraccezione negli anni Sessanta con la diffusione del consumismo.

  • Luigi9 ha detto:

    Bene !!! Una buona notizia tra le tante orribili: finalmente si è costituita la “Compagnia dell’Anello”.
    Speriamo che sempre piu’ autorevoli personalità si uniscano a questo gruppo.

    Questa è la dimostrazione che il diavolo i coperchi ancora non li sa fare… e non li saprà mai fare!

  • Gian ha detto:

    Questa è una notizia che mi allarga il cuore, ne sono felice e ringrazio il Signore e la Madonna per il raggio di luce.

    Davanti al caos generato da una banda di falsari che si sono impossessati della nostra Chiesa, come è ormai conclamato, la linea della Verità verrà portata avanti dai laici, che con coraggio non disperdono quanto fatto finora e proseguono il lavoro seguendo “il cammino della reale difesa della vita, come indicato da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, senza cedimenti e strane commistioni e presenze”.

    Sia lodato Gesù Cristo, che non abbandona il Suo piccolo resto.

  • Roberto ha detto:

    G R A Z I E.

  • Lo spettro di QC ha detto:

    ”Non vi è e non può esservi contraddizione, poiché è lo Spirito Santo che agisce nella Chiesa di Gesù Cristo a guidare questo processo di “paradosis”, ed è Lui a garantire lo sviluppo uniforme della fede, che, nel fluire del tempo, rimane identica a se stessa, proprio come la persona adulta continua a essere identica al bambino che è stata in passato”.

    Bravo Brandmuller! Impariamo da lui a credere davvero nell’onnipotenza dello Spirito Santo!!
    Grazie all’Abbè Tosatti – p.e.b.s.d.l.*-per averci riportato questa fondamentale verità, che va creduta sempre.

    * pace e benedizioni su di lui

    ”Ad esempio, con il famoso “chi sono io per giudicare” si è smesso, in pratica, di condannare l’omosessualità e le convivenze sono state equiparate al vero matrimonio”

    Avranno pensato la stessa cosa gli antichi Ebrei, sentendo Gesù intimare di ”non giudicare”?

    • Enrico lutman ha detto:

      @QC

      Lei è troppo preparato per non sapere che il giudizio indica una sentenza sulla persona, e quindi spetta a Dio, ma ciò non significa che non si possano e debbano giudicare le azioni che una persona compie.

      • Lo spettro di QC ha detto:

        Ma con quella frase il Papa non stava giudicando azioni. La frase era: ”Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?” Chiedo: con che logica se ne posso trarre le conseguenze di cui sopra?? Chiedo ancora: è una frase sbagliata??

        • Maria Cristina ha detto:

          Lo sbaglio caro QC e’ che un papa dica “se una persona e’gay” come se essere gay fosse una categoria “genetica”, come essereessereche alti o bassi ,biondi o bruni.
          Lo sbaglio e’che un papa creda cosi’si nasce e quindi non ci si puo’fare nulla e non si ha liberta’di scelta., Un papa non dovrebbe aderire a teorie di tipo deterministico basate su un materialismo genetico.Finora nessuna ricetca scientifica e’riuscita a dimostrare che gay si nasce. Non e’ancora stato trovato il cromosoma dell’omosessualita’
          Altrimenti non si spiegherebbe perche’Dio puni’gli abitanti di Sodoma.Se gli abitanti di Sodamo erano stati creati da Dio omosessuali perche’punirli?
          La Chiesa cattolica ha sempre chiamato “peccato”il rapporto sessuale contro natura, proprio perche’e’contro la natura creata da Dio.

        • Enrico lutman ha detto:

          È una frase ambigua, nella cultura di chi la recepisce oggi. Giudicare ha un significato totale sulla persona, e questo non spetta a nessuno se non a Dio. Ma nella percezione che l’uomo ha oggi del termine “giudizio” la frase viene normalmente interpretata come la non possibilità di affermare che l’atto omosessuale è contro la natura umana.

        • Lo spettro di QC ha detto:

          Buona Domenica.
          Sono d’accordo con entrambi.
          Però, a Maria Cristina direi che, forse, dall’uso del verbo “essere” in quel contesto non si dovrebbe trarre una conclusione così radicale. Quello che dici è vero, ma sta di fatto che, nel parlare comune, quando si dice che “tizio è gay” si vuol semplicemente dire che, in quel momento, tizio ha/manifesta tendenze omosessuali, senza implicazioni sulle “origini” di tali tendenze.
          E’ chiaro che a volerla analizzare seriamente, la frase “tizio è gay” è scorretta (lo stesso uso onnicomprensivo della parola “gay” è scorretto, visto l’ampio spettro di fenomeni omosessuali ed anche per il fatto che non si capisce perché un omosessuale debba necessariamente essere “allegro”).
          A Enrico direi che, pur condividendo il rilievo sull’ambiguità della locuzione, comincio ad essere un po’ preoccupato per come si tenda a sdoganare la superficialità delle interpretazioni. Mi spiego: parlare del “gay” che “cerca il Signore” ed ha “buona volontà”, non autorizza nessuno a dire che “va bene il matrimonio gay” o “va bene la sodomia” (anche perché ciò contraddirebbe col il “cercare il Signore” e l’avere “buona volontà”).
          E’ vero che c’è un limite all’ambiguità ed è giusto ricordarlo a chi di dovere; ma dev’esserci anche un limite alla superficialità o all’ingenuità. Tutti devono fare la loro parte, altrimenti serve un trattato anche solo per dire “buongiorno” ed evitare che venga inteso come una forma di augurio pagano…

        • Andrea P. ha detto:

          Ambiguità e doppiezza: questo il segno distintivo di questo pontificato.

          E verso coloro che tentassero di risolvere quelle ambiguità e doppiezze, Bergoglio gronda misericordia da tutti gli artigli.

          Se omosessuali e si scrivono libri omosessualisti per bambini, invece, arriva la benedizione papale e pure l’esortazione a continuare l’attività ..
          https://gloria.tv/article/Jra69rH8SjGo3SuLyyS1JuUrT

          Anche se si è gay senza dubbi amici del papa, si va sul sicuro: ricevuti oersino col partner e senza imbarazzo, mica come certi card. con dubbi da risolvere, tsè!

          Anche perché il matrimonio omosessuale non sarebbe un problema religioso ma civile, no?

          http://www.repubblica.it/vaticano/2015/10/05/news/l_ex_allievo_omosessuale_ma_l_uscita_di_charamsa_ha_danneggiato_tutti_noi_-124342122/

          • Lo spettro di QC ha detto:

            Va beh spero che almeno gli starnuti non diano adito a letture omosessualuste…

          • Andrea P. ha detto:

            Guardi, Spettro di QC, che lo spero pur io.
            Purtroppo è proprio l’ambiguità e la doppiezza (che Bergoglio papa usa con metodo) che rende possibile e facile, anche agli starnuti, ogni possibile lettura: omosessualista, agnostica, psichiatrica …

            Siccome caso non credo, osservo che non fosse un caso che, con Benedetto XVI, certi entusiasmi, certe euforie omosessualiste come ne vediamo con questo papa, non ce ne fossero e, credo, di sarcasmo sugli starnuti che suggeriscano letture omosessualiste, ora, non parleremmo neppure.
            🙂

    • Giusy ha detto:

      Anche questa volta ha perso un” occasione” per tacere il saputello lacchè di el berghy & c…..questo ultimo intervento è talmente riduttivo che fa cadere le braccia….e poi accusa i commentatori di estrapolare frasi da un contesto. Il trolleggiare mi sa che fa male ai neuroni….il ” non giudicate per non essere giudicati” è ben più ampio e diverso del” chi sono io per giudicare” detto in un contesto specifico, in risposta ad una domanda specifica e soprattutto con l’ intento marpionesco di lanciare un messaggio preciso al mondo. Vedo notevoli segni di rabbia in santa marta e lacchè vari, a causa delle sempre più numerose e crescenti iniziative che chiedono al pampero scatenato di darsi una calmata!!

  • Catholicus ha detto:

    Papa Francesco e Padre Sosa Abascal : molot astuti o totalmente inadatti al ruolo ricoperto ? questo l’angoscioso interrogativo che mi si pone dopo aver letto questo articolo
    http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/2041-bergoglismo-nuova-religione,

    articolo che, per comodità degli amici del blog, riasumo qui di seguito nei punti esenziali:

    “Papa Francesco sta letteralmente adulterando il cattolicesimo, stravolgendo e falsificando la dottrina; tacendo una parte della verità, per indurci a credere qualcosa che non è esatto, che non è veritiero, sta agendo in maniera intellettualmente disonesta. Ci sta ingannando, ci vuole strumentalizzare: vuole portarci a credere una cosa diversa dal vero.
    Ecco perché la frase di papa Francesco, Dio non è cattolico, è assurda: ma certo che Dio è cattolico, invece (come osservava il filosofo Jean Guitton: Mi dispiace per gli altri, ma Dio è cattolico. Il cattolico crede questo, oppure non è cattolico). Dalle sue omelie di Santa Marta e dalle sue udienze generali, appare chiaramente la selezione intenzionale e del tutto arbitraria, del tutto illecita, del tutto fuorviante e tendenziosa, che egli fa della Sacra Scrittura.
    Ci limitiamo ad evidenziare il punto-chiave: la radicale “revisione” della teologia dei Novissimi, cioè delle verità ultime del cristianesimo: morte, giudizio, inferno e paradiso. Nell’udienza generale dell’11 ottobre 2017, in Piazza san Pietro, il papa ha detto che non bisogna temere il giudizio finale, perché, parole testuali, “ al termine della nostra storia c’è Gesù misericordioso, per cui tutto verrà salvato. Tutto” (con la parola “tutto” ripetuta due volte ed evidenziata in grassetto nel testo scritto, distribuito ai giornalisti).
    Il 23 agosto, sempre in una udienza generale, aveva descritto l’Aldilà come “una immensa tenda, dove Dio accoglierà tutti gli uomini per abitare definitivamente con loro”. Tutti gli uomini? E l’inferno, e il paradiso? Non ci sarà alcuna differenza fra il destino dei malvagi e quello dei buoni? Se il papa la pensa così, allora aveva ragione Eugenio Scalfari nel riferire che, dai colloqui avuti con lui, aveva tratto la conclusione che, per Bergoglio, inferno e paradiso non esistono, tanto meno il purgatorio, perché sono solo miti. Ma il papa si è guardato bene dal citare le parole di Gesù nella loro interezza (Ap. 21, 8): “Ma per i vili e gl’increduli, gli abietti e gli omicidi, gl’immorali, i fattucchieri, gli omicidi e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti “ (Matteo, 22, 13-14). Pochi gli eletti: chiaro, no?
    Gesù descrive il Giudizio come un vero giudizio, e l’inferno e il Paradiso, la beatitudine e la dannazione eterna, come delle verità reali, concrete, e non come dei simboli. La dannazione, in particolare, è il destino che attende i malvagi, e quindi non è vero che tutti gli uomini saranno accolti da Dio sotto la sua “tenda” per abitare in eterno con Lui. Come mai tutto il clero, i cardinali, i vescovi, i sacerdoti, e anche i fedeli laici, hanno lasciato correre, mentre Bergoglio diceva quelle cose? Ce n’è abbastanza o no, per trarre la conclusione che il vangelo di papa Francesco non è il Vangelo di Gesù Cristo ?
    Dio è buono; dunque, l’inferno non esiste: è una invenzione dei preti: quelli brutti e cattivi, di prima del Concilio; non quelli buoni e bravi, di dopo il Concilio; non quelli di strada, che amano i poveri e i peccatori “in quanto peccatori”, quelli che non sono “rigidi”, ma sempre e solo misericordiosi.
    Bergoglio prende quel che gli serve, “lascia” quel che non gli va bene. E fa dire al suo fedelissimo, padre Sosa, che il diavolo non esiste: logico. Se non c’è l’inferno, che ci sta a fare il diavolo? Ma allora da dove viene il male? Mistero. Forse, a ben guardare, non c’è neppure il male. Logico anche questo, in fondo: visto che papa Francesco non parla mai del peccato, né della necessità del pentimento…
    Ergo, il nuovo Generale dei Gesuiti, Padre Sosa Abascal, che afferma che non si può sapere cosa disse realmente Gesù Cristo, non è cattolico; ergo, se si spaccia per cattolico, mente, e aggiunge l’eresia alla menzogna; ergo, egli non dovrebbe essere a capo di un importantissimo istituto religioso cattolico; ergo, se nessuno al di sopra di lui, il papa, e nessuno intorno a lui, fra i 18.000 suoi confratelli sparsi in 112 nazioni, ha trovato da obiettare alle sue stupefacenti dichiarazioni, se ne deve dedurre che nessuno di essi è cattolico, che nessuno ha coscienza di cos’è il cattolicesimo, né gli sta a cuore la difesa della verità, che, ripetiamo, per un cattolico è quel che Gesù ha detto e fatto, così come tramandato dalla Tradizione e dalla Scrittura, entrambe interpretate dal Magistero ecclesiastico. Non vi è neanche onestà intellettuale in quella affermazione di Padre Sosa, come pure nel silenzio assordante con cui la Chiesa l’ha accolta, o ha fatto finta di non averla udita”

    • Gian ha detto:

      Un altro importante articolo di Francesco Lamendola. Da non perdere! Grazie per la segnalazione Catholicus.

    • Luigi9 ha detto:

      E pensare che nei primi tempi del suo (pseudo)pontificato non faceva che parlare del diavolo… chissà … forse Francesco ha saputo da fonti altolocatissime che il diavolo ha cambiato lavoro e si sta dedicando con passione (solo) al giardinaggio ed alla pesca sportiva (ora e per sempre)… è ovvio che deve pur cambiare qualcosina nella dottrina… cosucce comunque… non preoccupiamoci piu’ di tanto…. viviamo sereni.

  • Cesarina ha detto:

    Sono perfettamente d’accordo con gli organizzatori dell’incontro presso l”ANGELICHE ( dove nell’ottobre ’95 partecipai ad un convegno mondiale su EVANGELIUM VITAE) e su tutte le iniziative che promuoveranno a difesa della vita concepita nel solco del magistero splendido di S. Giovanni Paolo.II.

  • cagi41 ha detto:

    Mi associo in toto all’appello di Raffaele G.
    Bisogna contrastare in qualsiasi modo questa mare di male che vuole travolgere tutto e tutti!

  • Patrizia ha detto:

    Cosa succederà ora a queste persone coraggiose? Non penso che riceveranno la benedizione papale….

    • Enza ha detto:

      Patrizia, stai certa che sarà riservato loro silenzio assoluto. A meno che un certo Grillo, se non ricordo male il nome, non si alzi a sbraitare dai microfoni come ha fatto con il grande Papa Benedetto quando ha scritto la prefazione del libro del cardinal Sarah: la forza del silenzio.
      Le sue vergognose parole sono state: se ne deve andare, deve tacere…. Il resto l’ho scordato, perché sono le fogne della fede cristiana che non meritano assolutamente il nostro tempo nemmeno per nominarli.
      Buona serata a tutti

    • Gian ha detto:

      Qualsiasi reazione da parte della filibusta di Santa Marta non deve preoccupare. Della loro benedizione fasulla si può fare a meno. Speriamo piuttosto che altre persone qualificate ne seguano l’esempio, prendendo il coraggio che finora non hanno avuto, e uniscano la loro voce alla coraggiosa testimonianza, affinché sia ristabilita la Verità immutabile, che nessuno in terra, neanche il Papa può cambiare.

  • Caro Direttore:
    Del libro di Omar Bello. El verdadero Francisco. Buenos Aires, 2013:
    Giorgio Mario quando era arcivescovo di Buenos Aires, “permise la ripartizione di preservativi tra i giovani. Perché conosce specialmente gli effetti della mancanza di educazione sessuale tra i più umile; sta lontano da essere un ingenuo che vive nel secolo XIX”, p. 173.
    “Senza dubbio, la Legge di Matrimonio Paritario fu la sfida più forte della sua gestione. Poca gente sa che nella Conferenza Episcopale fu uno dei sacerdoti più aperti in relazione col tema. Tuttavia, quando vide che gli altri non pensava la stessa cosa: rispettò ordini e soffrì le conseguenze di una lite che in fondo non voleva dare. Molti credono che nel posto di Papa ed essendo un re assoluto, lascerà da parte l’obbedienza dovuta e farà quello che gli piaccia”, pp. 173, 174.
    Saluti.

  • Sulcitano ha detto:

    Sia benedetto il Nome del Signore, a Lui l’Onore, la Potenza e la Gloria per tutti i secoli dei secoli. Amen!!!
    Grazie dott. Tosatti per queste ottime notizie, che ritemprano il cuore e l’anima di noi credenti in Cristo Signore, che nella piena e sempre convinta fedeltà al bimillenario Magistero della Chiesa Cattolica, intendono continuare a percorrere gli antichi santi sentieri della: Via, Verità e Vita in Cristo Signore, nostro Dio Creatore e Salvatore.
    Un sentito grazie a quanti hanno pensato e organizzato questo convegno che porterà una ventata di fresca verità, che spazzera’ via confusione e delusione, nella Chiesa e nel mondo.
    Da oggi, il blu del cielo apparirà sempre più blu.
    SIA LODATO GESÙ CRISTO!

  • Alessandro2 ha detto:

    Deo gratias! E grazie davvero di cuore a questi coraggiosi. E al dottor Tosatti, che rilancia l’iniziativa. Il Signore vi protegga.

  • Raffaele G. ha detto:

    Spero che la JAHLF produca un sito con newsletter per aggiornarsi e contrastare gli errori pinto su punto e momento per momento.
    Abbiamo bisogno di guide! Bravi!