MÜLLER LIBERO, UNA MINA VAGANTE. PER LA SUCCESSIONE C’È ANCHE L’IPOTESI LADARIA…

1 Luglio 2017 Pubblicato da

Marco Tosatti

Chissà se la non conferma del cardinale Gerhard Müller come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e il suo possibile ritorno in Germania, forse senza nessun incarico preciso, “sine officio” è il termine ufficiale, è una mossa azzeccata da parte del Pontefice regnante. Da vecchi giocatori di scacchi abbiamo qualche dubbio.

Ma quando uno non ne può più, non ne può più, e al diavolo i calcoli politici razionali. Papa Bergoglio non prediligeva – usiamo un eufemismo – il porporato tedesco. Pare che nel lontano passato avesse addirittura chiesto al suo emerito, en passant, se sarebbe stata una mossa possibile e praticabile il cambiamento in corsa del titolare della Fede. Ottenendo la risposta: il Papa può fare ciò che vuole, ma sarebbe certamente uno scandalo. E allora ci si era imposti la pazienza.

Che però non aveva cambiato niente nella sostanza del non amore, anzi. Il Pontefice non perdeva occasione per mostrare tutta la sua distanza dalla Congregazione della Fede, che dovrebbe essere il suo aiuto principale; specialmente nel caso di un papa che di teologia, come ammette egli stesso, ne mastica poca. Gli episodi di questo genere non si contano. Basta ricordare, come uno degli ultimi episodi, il licenziamento di tre dipendenti senza motivo. E sullo sfondo naturalmente c’era e c’è Amoris Laetitia. Le decine e decine di osservazioni che la Congregazione ha inviato al Papa prima della pubblicazione del testo sono state in larga parte ignorate, e comunque non hanno ricevuto risposta. E l’entourage del Pontefice ha nutrito il sospetto che i cardinali dei Dubia avessero la simpatia del Prefetto della Fede.

E qui torniamo alla domanda iniziale: è una mossa azzeccata? Müller in tutti questi anni, pur insistendo sul fatto che l’esortazione apostolica andava letta alla luce della tradizione, e riaffermando, anche di recente, che i divorziati risposati possono avere la comunione solo se vivono come fratello e sorella, per lealtà verso il Pontefice, chiunque esso sia, ha tenuto a freno sentimenti ed espressioni.

Adesso che è un uomo libero, e veramente libero, se come sembra non avrà nessun incarico ufficiale, la schiera dei critici del’Amoris Laetitia e delle sue interpretazioni più aperte potrebbe acquistare un personaggio di grande peso e caratura. Se fossi il Pontefice forse preferirei un Mūller legato al guinzaglio della lealtà che libero e sciolto.

Per la successione nei giorni scorsi si è parlato sui giornali dell’arcivescovo di Vienna, il card. Schōnborn; di Victor Manuel ‘Tucho’ Fernandez, rettore dell’Università Cattolica di Buenos Aires; del card. Sean O’Malley, arcivescovo di Boston; e dell’arcivescovo italiano Bruno Forte.

A questa lista ci permettiamo di aggiungere un nome che è circolato con una certa insistenza nella ultime ore. E’ quello dell’attuale segretario per la Congregazione della Fede, il gesuita, Luis Francisco Ladaria Ferrer. Docente Teologia dogmatica alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana e vice-rettore dell’università, è stato anche segretario generale della Commissione Teologica Internazionale. Dal 2008 è nominato segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, e il 2 agosto 2016 è nominato presidente della Commissione di studio sul Diaconato delle donne.



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113 commenti

  • cosimo de matteis ha detto:

    Mentre piangiamo la morte di Joaquín Navarro Valls e quella improvvisa del Cardinale Meisner (leggere il telegramma inviato da Bergoglio qui: https://ilbenevincera.wordpress.com/2017/07/05/e-morto-il-card-meisner-ma-i-dubia-restano-vivi/ )
    apprendiamo nuovi particolari del brusco “licenziamento” del Cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller.
    E’ lui stesso a rivelarli ad autorevoli Testate straniere.
    Non ci sono parole per definire il trattamento subito dal Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
    Uno “stile” (è il termine usato dallo stesso Müller con una punta di ironia) che lascia allibiti.
    Nella medesima intervista il Cardinale Müller rivela di aver parlato col Cardinale Meisner proprio poche ore prima della sua improvvisa morte. E il Porporato, Vescovo Emerito di Colonia, esprimeva tutto il suo dispiacere per il brusco “licenziamento” di Müller da Prefetto dell’ex Sant’Uffizio.

    Noi amiamo la Chiesa come e più di noi stessi e per Lei siamo disposti a dare la vita ma non possiamo più tacere: la confusione regna sovrana. E ci sono precise responsabilità (accanto a silenzi, complicita ed omissioni).

  • Gian ha detto:

    Pienamente d’accordo Luigi9, franco e chiaro. Complimenti per come hai saputo esprimere il concetto.

  • Luigi9 ha detto:

    @Marco
    E’ chiaro che dove non può l’uomo (per le ragioni più’ svariate, ma ragioni comunque insormontabili) puo’ la Grazia di Dio, che è rivolta ad ogni uomo che sta sulla faccia della terra (altrimenti verrebbe meno la sua Infinita Giustizia). In simili condizioni la Provvidenza opera anche in assenza (quindi in supplenza) dell’azione diretta dei Cristiani (ai quali è stato dato il mandato di ammaestrare tutte le genti), ma questo dovrebbe essere il “caso eccezionale”, cioè dove non arriva l’uomo (nonostante le sue buone intenzioni, che spesso rimangono tali per cause di forza maggiore) arriva Dio (tramite gli infiniti meriti di Gesù’ Cristo, morto in croce per la salvezza di tutti).

    Orbene: Francesco sappiamo tutti, è nemico di ogni proselitismo e per lui una religione vale l’altra (Cristianesimo in primis, anche nelle sue pseudo-varianti eretiche), e invita in sostanza ognuno a rimanere a casa propria (tanto tutto “fa brodo”), quindi non solo venendo meno al comando divino, ma addirittura liquefacendo la dottrina cattolica (vedi tutto il discorso in corso d’opera coi luterani e tutte le varie sette “illuminate” dallo spirito-non-si-sa-quale) … dunque, alla faccia di quanto detto, non solo “non si fa” (tradendo il mandato), ma si obbliga la Provvidenza a “fare gli straordinari” per negligenza !

    Stesso (anzi peggio) discorso con AL: invece di fare di tutto (tutto!!!) per rinsaldare l’istituto famigliare, che sta a monte di tutte queste problematiche di cui si va discorrendo, si strizza l’occhio (e non mi si dica che non è vero) ad ogni forma possibile di unione (anche quelle che gridano vendetta in Alto… e oggi c’è di tutto e di più), rafforzando in tal modo la causa prima di tante situazioni insane e difficili (quando non insanabili!), che poi (in barba al “non possumus”) pretendono di venire “regolarizzate”, in quanto nella società dei diritti a cani & porci, non sia mai che “io venga discriminato anche con l’Eucaristia” (che è “un mio sacrosanto diritto”… senno’ incorro in qualche nuovo reato di xyz-fobia )… e via con discernimenti (che mai nessuno ha negato, in confessionale, per ogni tipo di peccato) e contro-discernimenti modello salto-triplo-carpiato-con-doppio-avvitamento… sempre col gran dubbio di dove & quanti mai siano quelli che, perseverando in simili contesti, ardono di cosi’ grande desiderio di ricevere la comunione sacramentale! Anche perché, analogamente e coerentemente con quanto detto in merito all’appartenenza ad una religione diversa dal Cristianesimo Cattolico, vuoi che Dio non supplisca tramite il suo insondabile e salvifico potere (la Grazia) tutti i casi in cui il cuore dell’uomo, anche nelle suddette condizioni, è degno della Sua Presenza ?? Qui ci sono altre regole ??????

    Caro Marco: la sua buona fede può anche essere inossidabile (come l’acciaio): ma uno sguardo obiettivo e disincantato sulla situazione presente evidenzia solo uno scopo (o progetto di lunghissima data): la distruzione e liquefazione della famiglia (e quindi dell’uomo stesso) e la bestemmia a Dio (tramite la mercificazione immonda della sua Presenza Sacramentale).

    Il tutto “ad usum delphini” (un delfino, pero’ che non sta in mare, ma in un posticino più’ caldo) … od ai numerosi suoi potentissimi, ricchissimi plenipotenziari.

    Scusi la franchezza.

    • Marco ha detto:

      @Luigi9

      “@Marco
      E’ chiaro che dove non può l’uomo (per le ragioni più’ svariate, ma ragioni comunque insormontabili) puo’ la Grazia di Dio, che è rivolta ad ogni uomo che sta sulla faccia della terra (altrimenti verrebbe meno la sua Infinita Giustizia). In simili condizioni la Provvidenza opera anche in assenza (quindi in supplenza) dell’azione diretta dei Cristiani (ai quali è stato dato il mandato di ammaestrare tutte le genti), ma questo dovrebbe essere il “caso eccezionale”, cioè dove non arriva l’uomo (nonostante le sue buone intenzioni, che spesso rimangono tali per cause di forza maggiore) arriva Dio (tramite gli infiniti meriti di Gesù’ Cristo, morto in croce per la salvezza di tutti).”

      Tutto giusto. Dopo c’è da dire che “dove non arriva l’uomo” è una frase un po’ ambigua, nel senso che ad esempio Dio può agire anche nella vita di un ebreo, anche se questi non si converte pur conoscendo la Fede Cattolica, perché la sua non conversione può essere “moralmente innocente”, nel senso che può davvero essere incolpevolmente convinto che la Chiesa sia lontana dalla Verità. Lo stesso vale per gli altri.

      Perciò la Grazia di Dio non agisce solo per chi non ha proprio modo di sentire la predicazione cattolica, ma anche dove la predicazione cattolica è arrivata e non c’è stata conversione, a patto che questa mancanza di conversione non sia colpevole.

      “Orbene: Francesco sappiamo tutti, è nemico di ogni proselitismo e per lui una religione vale l’altra (Cristianesimo in primis, anche nelle sue pseudo-varianti eretiche), e invita in sostanza ognuno a rimanere a casa propria (tanto tutto “fa brodo”), quindi non solo venendo meno al comando divino, ma addirittura liquefacendo la dottrina cattolica (vedi tutto il discorso in corso d’opera coi luterani e tutte le varie sette “illuminate” dallo spirito-non-si-sa-quale) … dunque, alla faccia di quanto detto, non solo “non si fa” (tradendo il mandato), ma si obbliga la Provvidenza a “fare gli straordinari” per negligenza !”

      Purtroppo su questo, Luigi, sembra che lei abbia ragione. C’è da dire che il proselitismo è stato condannato anche da Papa Benedetto XVI, ma un conto è il proselitismo, un conto è l’evangelizzazione.

      Il Papa si è pronunciato contro il proselitismo, non contro l’evangelizzazione, anche se l’impressione che si ricava, su questo lei ha ragione, è che il Papa ritenga non impellentemente necessaria nemmeno l’evangelizzazione delle genti, e non il solo proselitismo.

      Questo in effetti è problematico.

      “Stesso (anzi peggio) discorso con AL: invece di fare di tutto (tutto!!!) per rinsaldare l’istituto famigliare, che sta a monte di tutte queste problematiche di cui si va discorrendo, si strizza l’occhio (e non mi si dica che non è vero) ad ogni forma possibile di unione (anche quelle che gridano vendetta in Alto… e oggi c’è di tutto e di più), rafforzando in tal modo la causa prima di tante situazioni insane e difficili (quando non insanabili!), che poi (in barba al “non possumus”) pretendono di venire “regolarizzate”, in quanto nella società dei diritti a cani & porci, non sia mai che “io venga discriminato anche con l’Eucaristia” (che è “un mio sacrosanto diritto”… senno’ incorro in qualche nuovo reato di xyz-fobia )… e via con discernimenti (che mai nessuno ha negato, in confessionale, per ogni tipo di peccato) e contro-discernimenti modello salto-triplo-carpiato-con-doppio-avvitamento… sempre col gran dubbio di dove & quanti mai siano quelli che, perseverando in simili contesti, ardono di cosi’ grande desiderio di ricevere la comunione sacramentale! Anche perché, analogamente e coerentemente con quanto detto in merito all’appartenenza ad una religione diversa dal Cristianesimo Cattolico, vuoi che Dio non supplisca tramite il suo insondabile e salvifico potere (la Grazia) tutti i casi in cui il cuore dell’uomo, anche nelle suddette condizioni, è degno della Sua Presenza ?? Qui ci sono altre regole ??????”

      Purtroppo è vero che c’è gente che la vede così, basta vedere alcuni gesuiti che fanno l’apologia dell’omoerotismo, ma grazie a Dio in Al non c’è nulla di eretico, e l’Eucaristia non viene definita un “diritto”.

      Che poi nella Chiesa attuale molto spesso abbiano campo libero tantissime eterodossie come quelle del superiore dei gesuiti o quelle del gesuita James Martin (che sembra volere l’accoglienza non solo degli omosessuali come persone -cosa sacrosanta- ma dell’omosessualità in quanto tale) è verissimo, e il Papa ha responsabilità in questo.

      Dobbiamo pregare che Dio gli dia la Grazia Efficace di avere più coraggio o almeno di pentirsi di queste cose in punto di morte, perché è difficile credere che non ne abbia responsabilità personale.

      “Caro Marco: la sua buona fede può anche essere inossidabile (come l’acciaio): ma uno sguardo obiettivo e disincantato sulla situazione presente evidenzia solo uno scopo (o progetto di lunghissima data): la distruzione e liquefazione della famiglia (e quindi dell’uomo stesso) e la bestemmia a Dio (tramite la mercificazione immonda della sua Presenza Sacramentale).”

      Si ricordi questo, Luigi: anche ipotizzando che l’intera gerarchia attuale fosse composta da diavoli, non riusciranno mai a distruggere la Chiesa. Si ricordi la promessa di Cristo

      ” Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (MT 16,18)

      E la promessa della Vergine Maria

      ” Quando tutto sembrerà perduto, verrà la vittoria di Dio con il trionfo definitivo del mio Cuore Immacolato.”

      Perciò forza e coraggio. Anche l’altro giorno alla creazione dei nuovi cardinali Papa Benedetto XVI ha detto “the Lord wins in the end”.

      Magari non lo vedremo nella nostra vita terrena ma nessuno potrà mai distruggere la Chiesa.

      • Francesco ha detto:

        Marco
        “Magari non lo vedremo nella nostra vita terrena”
        Non è da escludere che sia questa generazione che dovrà fare i…..conti, staremo a vedere.

  • Luigi9 ha detto:

    … “Così, mentre San Giovanni Paolo II proibiva la Comunione ai divorziati risposati, il Papa presente può concederla, mentre un Papa successivo al presente potrebbe reintrodurre la legge di San Giovanni Paolo II.””…

    Insomma, a seconda di cosa ho mangiato la sera e di che aria tira la mattina dopo, faccio, disfo, e rifaccio…

    Alla faccia della “Parola Eterna” che dovrebbe essere riflessa anche nelle sue “applicazioni” pratiche…

    Chissà com’è che piu’ la chiesa diventa remissiva verso il mondo, piu’ si scoprono scandali di ogni tipo (contro il Sesto è ormai un clichè) da fare arrossire di vergogna … Ma che è ???!!! L’apertura verso il mondo è forse direttamente proporzionale alla quantità del (famoso) fumo entrato nella Città di Dio dalla (altrettanto famosa) fessura (ormai un valico autostradale) ???

    • Luigi9 ha detto:

      Ovvia la risposta.

    • Marco ha detto:

      @Luigi

      “Insomma, a seconda di cosa ho mangiato la sera e di che aria tira la mattina dopo, faccio, disfo, e rifaccio…

      Alla faccia della “Parola Eterna” che dovrebbe essere riflessa anche nelle sue “applicazioni” pratiche…”

      Su questo non sono d’accordo, nel senso che, come abbiamo spiegato sia io che Padre Cavalcoli, un medesimo principio morale ha più applicazioni pratiche, l’importante è che non contraddicano il “cuore” del principio morale.

      La Chiesa non può cambiare il Magistero dogmatico è infallibile (ed è impossibile che accada) ma può cambiare su leggi ecclesiastiche e altro senza contraddire il dogma.

      Per esempio il Sacramento della Confessione è estremamente diverso oggi da come era nei primi secoli. E quando dico estremamente intendo proprio ESTREMAMENTE. Nei primi secoli le confessioni erano pubbliche e le penitenze erano a dir poco draconiane (robe tipo digiunare tre anni per un peccato e cose simili, altrochè Tre Ave Maria e tre Pater), poi col tempo molto è cambiato, anche se la SOSTANZA del Sacramento della Confessione è rimasta sempre la stessa.

      Il problema è voler assolutizzare il contingente, questo è un problema tipico tradizionalista, mentre i moderniti invece vorrebbero contingentare l’assoluto (ad esempio sdoganando proprio il peccato, dichiarando le nuove unioni lecite in se stesse, andando oltre quindi il discorso dell’imputabilità), e questi sono entrambi errori che dovremmo evitare noi cattolici.

      Concordo però su queste sue righe

      “Chissà com’è che piu’ la chiesa diventa remissiva verso il mondo, piu’ si scoprono scandali di ogni tipo (contro il Sesto è ormai un clichè) da fare arrossire di vergogna … Ma che è ???!!! L’apertura verso il mondo è forse direttamente proporzionale alla quantità del (famoso) fumo entrato nella Città di Dio dalla (altrettanto famosa) fessura (ormai un valico autostradale) ???”

      Nel senso che è vero, c’è molto marciume nella Chiesa, oggi. Ma si ricordi che nessuno potrà mai toccare il Magistero infallibile e i dogmi, è impossibile per la promessa stessa di Cristo.

      Nulla avviene se non per Sua volontà o Sua permissione, ed è impossibile che permetta che la Chiesa contraddica dei dogmi definiti.

      • Gian ha detto:

        Poi uno perché gli va può permettersi di fare il bullo e andare a Lund a far bisboccia con le vescove luterane. In fin dei conti che ha fatto di male quel sant’uomo di Martin Lutero, la misericordia aggiusta tutto e se qualche incomprensione c’è stata mettiamo fiori freschi sul tavolo e volemose bbene che c’e tanta voglia di tenereeza…
        Impressionante impronta del nuovo corso, tutto legale è tutto in regola, non c’è eresia non c’è niente di male. ‘Fanc….!

        • Marco ha detto:

          Gian, su questo hai perfettamente ragione. Alcune espressioni del Papa su Lutero sono state non solo discutibili, ma proprio sbagliate.

          Come spesso sono sbagliate molte espressioni che usa quando parla come “dottore privato”. Come ha ricordato il dottor Tosatti questo Papa non è certo uno che mastica molto di teologia.

          Purtroppo questo Papa ha limiti abbastanza pesanti, sotto molti aspetti.

        • Marco ha detto:

          Il problema poi sono alcune “iniziative” di diverse parrocchie dove si riabilita Lutero o dove addirittura si fanno “pellegrinaggi”.

          Anche cose come questa disorientano molto i fedeli. Purtroppo temo che qualcuno dovrà rispondere duramente di tutto questo.

    • Marco ha detto:

      Del resto ripeto Luigi, questo suo discorso

      “Insomma, a seconda di cosa ho mangiato la sera e di che aria tira la mattina dopo, faccio, disfo, e rifaccio…”

      Potrebbe essere fatto anche per la concessione di GPII di assolvere e far fare la Comunione agli scismatici che non vogliono convertirsi alla Fede Cattolica.

      Se lei tornasse indietro nel tempo e proponesse, chessò, a Papa San Pio V, al secolo Antonio Ghislieri, di dare la Comunione agli ortodossi che non vogliono convertirsi credo che prima gli verrebbe un mezzo infarto e poi le scaglierebbe un anatema. E se gli raccontasse che da lì a quasi cinque secoli un Papa darà questa concessione, la prenderebbe per un farneticatore.

      Molti usano le parole del Vangelo e di San Paolo per condannare Al, ma se è cosi che dire allora di quanto dice EX CATHEDRA la Cantate Domino sugli scismatici?

      “La chiesa crede fermamente, confessa e annuncia che nessuno di quelli che sono fuori della chiesa cattolica, non solo i pagani, ma anche i giudei o gli eretici e GLI SCISMATICI, potranno raggiungere la vita eterna, ma andranno nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli (Mt 25,41), se prima della morte non saranno stati ad essa riuniti; crede tanto importante l’unità del corpo della chiesa che, solo a quelli che in essa perseverano, i sacramenti della chiesa procureranno la salvezza, e i digiuni, le altre opere di pietà e gli esercizi della milizia cristiana ottengono il premio eterno: nessuno, per quante elemosine abbia fatto e persino se avesse versato il sangue per il nome di Cristo può essere salvo, se non rimane nel grembo e nell’unità della chiesa cattolica.”

      Non sembra che questo pronunciamento lasci molto spazio alla mossa di GPII sugli scismatici impenitenti. E invece non è cosi, perché questa bolla “colpisce” il loro status oggettivo, la Chiesa ha sempre saputo che uno scismatico (ma anche un pagano, un ebreo, un islamico ecc) può essere tale in buona Fede e in quanto tale essere unito invisibilmente alla Chiesa Cattolica dalla Grazia di Dio ed essere salvo. Esattamente come le parole del Vangelo e di San Paolo “colpiscono” l’adulterio e lo status oggettivo degli adulteri, non dicono che ogni adultero sia ipso facto privo della Grazia di Dio e che non possa mai avere attenuanti che riducano la sua colpevolezza.

      • Gian ha detto:

        Scusa Marco tu insisti con il chiodo e lo ribatti di continuo, ma sei proprio sicuro che gli ortodossi sono scismatici? Non sono forse convinti che il distacco sia partito da Roma? In materia di fede non sono comunque equiparabili ai luterani o agli anglicani, almeno su questo sei d’accordo?

        • Marco ha detto:

          “Scusa Marco tu insisti con il chiodo e lo ribatti di continuo, ma sei proprio sicuro che gli ortodossi sono scismatici?”

          Eh si…

          Più che altro non sono “io” ad esserne sicuro, è la Chiesa ch lo è sempre stata. Anche Giovanni Paolo II nel nuovo codice di diritto canonico, quando concede la Confessione è la Comunione agli ortodossi ribadisce che comunque non sono in piena comunione con Roma.

          Te lo cito

          ” i ministri cattolici AMMINISTRANO LECITAMENTE i sacramenti della penitenza, dell’Eucaristia e dell’unzione degli infermi AI MEMBRI DELLE CHIESE ORIENTALI, CHE NON HANNO COMUNIONE PIENA CON LA CHIESA CATTOLICA**** , qualora li richiedano spontaneamente e SIANO BEN DISPOSTI”.

          Quindi si, sono scismatici.

          “Non sono forse convinti che il distacco sia partito da Roma?”

          Eh beh, grazie al ciccio, anche i protestanti erano convinti di restaurare il vero Evangelo e che Roma si fosse corrotta. Non sto paragonando gli ortodossi ai protestanti eh, però ci siamo capiti. È ovvio che tirino l’acqua al loro mulino. Ma sia io che te in teoria saremmo cattolici, perciò….

          “In materia di fede non sono comunque equiparabili ai luterani o agli anglicani, almeno su questo sei d’accordo?”

          Certo che sono d’accordo. Gli ortodossi hanno veri Sacramenti, vera successione apostolica, veri Vescovi è veri Sacerdoti, perciò è chiaro che siano “tutta un’altra cosa” rispetto a protestanti e anglicani. I protestanti sono eretici e scismatici, oltre a non avere veri Sacramenti (a parte il Battesimo, che è valido).

          Ma la Cantate Domino parla chiaro, ed ex cathedra (quindi insegnamento infallibile), non solo sugli eretici, ma anche sugli scismatici.

          Ciò che ha fatto GPII con loro sarebbe stato inimmaginabile ai tempi del Concilio di Trento. Ma anche ai tempi di Pio XI se è per quello.

        • Marco ha detto:

          “Scusa Marco tu insisti con il chiodo e lo ribatti di continuo, ma sei proprio sicuro che gli ortodossi sono scismatici?”

          Eh si…

          Più che altro non sono “io” ad esserne sicuro, è la Chiesa ch lo è sempre stata. Anche Giovanni Paolo II nel nuovo codice di diritto canonico, quando concede la Confessione e la Comunione agli ortodossi ribadisce che comunque non sono in piena comunione con Roma.

          Te lo cito, Nuovo Codice di diritto Canonico, canone 844.3

          ” i ministri cattolici AMMINISTRANO LECITAMENTE i sacramenti della penitenza, dell’Eucaristia e dell’unzione degli infermi AI MEMBRI DELLE CHIESE ORIENTALI, CHE NON HANNO COMUNIONE PIENA CON LA CHIESA CATTOLICA**** , qualora li richiedano spontaneamente e SIANO BEN DISPOSTI”.

          Quindi si, sono scismatici. La Chiesa li ha sempre riconosciuti come tali.

          “Non sono forse convinti che il distacco sia partito da Roma?”

          Eh beh, grazie al ciccio, anche i protestanti erano convinti di restaurare il vero Evangelo e che Roma si fosse corrotta. Non sto paragonando gli ortodossi ai protestanti eh, però ci siamo capiti. È ovvio che tirino l’acqua al loro mulino. Ma sia io che te in teoria saremmo cattolici, perciò….

          “In materia di fede non sono comunque equiparabili ai luterani o agli anglicani, almeno su questo sei d’accordo?”

          Certo che sono d’accordo. Gli ortodossi hanno veri Sacramenti, vera successione apostolica, veri Vescovi e veri Sacerdoti, perciò è chiaro che siano “tutta un’altra cosa” rispetto a protestanti e anglicani. I protestanti sono eretici e scismatici, oltre a non avere veri Sacramenti (a parte il Battesimo, che è valido).

          Ma la Cantate Domino parla chiaro, ed ex cathedra (quindi insegnamento infallibile), non solo sugli eretici, ma anche sugli scismatici.

          Ciò che ha fatto GPII con loro sarebbe stato inimmaginabile ai tempi del Concilio di Trento. Ma anche ai tempi di Pio XI se è per quello.

          Perciò quello che dico io è questo: se queste parole di San Paolo

          “Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, nè ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio” (1 Cor 6, 9-10)

          secondo alcuni (ma non secondo la Chiesa) escludono dogmaticamente i divorziati risposati dai Sacramenti sempre e comunque a meno che non vivano come fratello e sorella, allora il seguente insegnamento ex cathedra della Cantate Domino, per logica

          “La chiesa crede fermamente, confessa e annuncia che nessuno di quelli che sono fuori della chiesa cattolica, non solo i pagani, ma anche i giudei o gli eretici e GLI SCISMATICI, potranno raggiungere la vita eterna, ma andranno nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli (Mt 25,41), se prima della morte non saranno stati ad essa riuniti”

          Esclude gli scismatici ortodossi dai Sacramenti sempre e comunque, a meno che non si pentano, non rigettino i loro errori e non accettino la Fede Cattolica.

          Perciò il mio paragone è tutto meno che campato per aria, anzi.

          • Gian ha detto:

            Con Bergoglio la comunione a San Pietro l’hanno data perfino ai luterani se è per quello, il che non è esattamente la stessa cosa rispetto agli ortodossi. Giusto?

          • Marco ha detto:

            Certo che no.

            La Comunione può essere data solo a chi ha una Fede Eucaristica come la nostra, quell’episodio è stato grave secondo me.

            Per poter accedere all’Eucaristia servono due condizioni “minime”

            1) essere battezzati e far parte della Chiesa Cattolica o della Chiesa Ortodossa (le uniche che hanno una vera Eucaristia e una Vera Fede nella presenza reale);

            2) non essere in peccato mortale.

            Queste due sono condizioni necessarie. Ad esempio un islamico mai e poi mai, pur con tutta la buona Fede del mondo e in stato di Grazia, può essere ammesso all’Eucaristia. E nemmeno i battezzati che non fanno parte di Chiese che hanno Fede nell’Eucaristia.

          • Marco ha detto:

            Ho scritto

            “Per poter accedere all’Eucaristia servono due condizioni “minime”

            1) essere battezzati e far parte della Chiesa Cattolica o della Chiesa Ortodossa (le uniche che hanno una vera Eucaristia e una Vera Fede nella presenza reale);

            2) non essere in peccato mortale.”

            E i divorziati risposati (sia cattolici che ortodossi) e gli scismatici ortodossi possono soddisfare queste due condizioni.

            Gli ortodossi soddisfano sempre la prima condizione, Poichè condividono la nostra Fede nell’Eucaristia e spesso anche la seconda perché se sono in buona Fede nel loro rifiutare di convertirsi alla nostra Fede possono essere in Grazia (quantomeno se peccano mortalmente lo fanno a causa di altri peccati, non a causa del loro rifiuto della conversione, se sono in buona Fede rispetto a questo).

            I divorziati risposati (sia cattolici che ortodossi) soddisfano sempre la prima condizione e, quando hanno delle attenuanti che riducono la loro colpevolezza (nel caso dei divorziati risposati ortodossi è la piena avvertenza, poiché sono “ingannati” dalla loro Chiesa sul Matrimonio; nel caso dei divorziati risposati cattolici l’attenuante quando c’è si riferisce solo alla mancanza di libertà di agire diversamente a causa di situazioni createsi che limitano la libertà) anche la seconda condizione.

            Perciò si, è possibile ammettere uno scismatico ortodosso in buona Fede o un divorziato risposato che si trova in una situazione dove la sua libertà è in qualche modo limitata alla Comunione Cattolica.

            Come ho detto gli altri battezzati, gli islamici, gli ebrei, i pagani ecc, in nessun caso possono essere ammessi, perché anche se possono essere in Grazia di Dio la prima delle due “condizioni minime” per ricevere l’Eucaristia non possono mai soddisfarla.

          • Marco ha detto:

            Ribadisco una cosa comunque: non scrivo per appoggiare l’interpetazione aperturista di Al.

            Scrivo solo per dimostrare che non si tratta di eresia, può essere un’apertura inopportuna ma non si tratta di eresia formale, come ha ben spiegato anche Padre Giovanni Cavalcoli.

            Scrivo quindi per confutare l’idea che molti sembrano avere che un documento papale possa contenere eresie formali, cosa impossibile indipendentemente da chi sia il Papa.

            Tutto li.

            Per il resto Gian avrai visto che non temo di fare alcune critiche al Papa, non sono affatto un bergogliano sfegatato.

            E mi rendo conto del disorientamento che hanno alcuni.

            Non scrivo certo per aumentare questo disorientamento ma per poter, se possibile, placarlo almeno un po’, dimostrando che alcune ultime aperture in alcuni documenti non sono eresie, e che abbiamo un precedente (anche se molto meno “rumoroso” e che ha fatto molto meno scalpore) con GPII che fece una apertura impensabile nel pre-Concilio.

  • Carlo Bianchi ha detto:

    Commento di Giovanni Cavalcoli, O.P. su L’Isola di Patmos a un lettore:

    Caro Petrus,
    a qualunque Papa e a qualunque cattolico è consentito avere delle posizioni “discutibili”. Non c’è da allarmarsi né c’è da impressionarsi. L’importante è non mettere in discussione ciò che, per la sua certezza di ragione o di fede, non dev’essere discusso. Esistono invece opinioni legittimamente discutibili. Anzi, caratteristica propria dell’opinione è quella di essere una proposizione discutibile, a causa della sua inevidenza e mancanza di certezza. Questo discutibile, allora, non va respinto, non va soppresso e non va proibito, ma appunto affrontato e discusso, perché dalla discussione e dal confronto può emergere la verità e la certezza.
    Il fenomeno dell’opinare e quindi di formulare una proposizione semplicemente probabile, confutabile, mutevole e discutibile, è un fenomeno normale ed inevitabile della fenomenologia del pensare umano, dovuto in parte alla sua fallibilità, in parte alla sua natura evolutiva. Solo un pensare divino o angelico non conosce l’opinare ed è assoluta certezza ed intuitività. Certo, anche il pensare umano possiede delle certezze assolute di ragione e di fede. Ma pretendere di fare a meno dell’opinione per possedere solo la scienza è un vizio del razionalismo cartesiano, fonte di dogmatismo e di saccenteria.
    A noi piace la certezza e ammiriamo le persone certe di quello che dicono. Ma dobbiamo stare in guardia a non aver fretta di raggiungere la certezza, quando la materia è oscura, intricata o inevidente, per non dar per certo, magari per fare bella figura, quello che non lo è. Ma dobbiamo anche guardarci dal vizio opposto dello scetticismo, per il quale mettiamo in dubbio le verità che non ci piacciono.
    Viceversa, un regolato esercizio dell’opinare è proprio delle persone umili, libere ed intelligenti, pronte a correggersi quando si accorgono di sbagliare. Dubitare di ciò che è dubitabile, discutere di ciò che è discutibile è segno di saggezza e di autentico amore per la verità. Anche un Papa, in quanto uomo fallibile, è soggetto a queste condizioni dell’umano pensare e deve trarne le conseguenze. Nell’opinare, un Papa non fruisce del carisma dell’infallibilità, ma è soggetto come tutti alla possibilità di errare.
    Anzi l’opinare è un delicato esercizio del pensiero, che dev’esser regolato oltre che dalle regole della dialettica, che è l’arte del dialogare, dalla virtù morale della modestia o della prudenza. E anche su questo punto un Papa non è al riparo dal peccato: può accogliere, sostenere o lasciarsi sfuggire opinioni imprudenti ed avventare, per cui è tenuto a correggerle. Può essere cocciuto nell’attaccamento ad opinioni errate e respingere la correzione. Può imporre illegittimamente le proprie opinioni.
    Ciò che nel pensare va respinto è l’erroneo e soprattutto ciò che è certamente erroneo, perché ciò che lo è solo probabilmente, ciò che non si è dimostrato essere erroneo, dev’essere lasciato in circolazione, perchè ciò che appare o sembra solo erroneo, ad una maggiore verifica, può risultare vero. Oppure può capitare che ciò che sembra erroneo, ad una più accurata verifica, lo è veramente.
    Se nell’opinare c’è il rischio del dogmatismo o, come si dice, del “fondamentalismo”, dovuto alla presunzione, all’intolleranza ed all’aggressività, c’è anche il rischio opposto di ridurre ogni pensare all’opinare, sicché per una falsa modestia, per opportunismo e con la scusa di evitare il dogmatismo, ogni idea, compresi le verità di fede e i dogmi, diventa discutibile, incerta, soggettiva, rivedibile e mutevole. È interessante come proprio i teorici del relativismo, trombettieri del “dialogo” e del “rispetto per il diverso”, sono poi i più assolutisti ed intolleranti nei confronti di chi smaschera la loro menzogna.
    Lei ha già capito che un Papa, in quanto infallibile custode della verità di fede, non può cadere in questo difetto. Non può ridurre la fede ad opinione, la verità all’apparenza, il certo all’incerto, l’immutabile al mutevole, l’oggettivo al soggettivo, l’eterno al temporale, l’indiscutibile al discutibile, l’irrinunciabile al rinunciabile, il non negoziabile al barattabile. Egli può avere opinioni discutibili in tutti i campi, esclusa la materia di fede. Non può ridurre la roccia alla sabbia, il robusto al fragile, il corruttibile al corruttibile, egli che è la “pietra” sulla quale Cristo edifica la sua Chiesa.
    Se non ci è lecito dissentire dall’insegnamento dogmatico del Papa, come fanno i modernisti e certi cosiddetti “collaboratori”, ci è invece lecito dissentire da certe sue opinioni, che, come dottore privato in aereo o al twitter possono apparirci discutibili o addirittura erronee.
    È pertanto farneticazione e impostura dei modernisti e stolto allarmismo dei lefevriani la diffusione della calunnia che il Papa non crede al dogma dell’inferno, del peccato originale, della soddisfazione vicaria di Cristo, del valore sacrificale della Messa, della transustanziazione eucaristica, e che si accinga a permettere la communicatio in sacris con i luterani, a legalizzare il divorzio, la sodomia e gli anticoncezionali, ad autorizzare la Comunione a chi è un in stato di peccato mortale, ad ammettere le donne al sacerdozio ministeriale, mentre considererebbe superata la condanna delle eresie di Lutero pronunciata da Leone X e dal Concilio di Trento.
    Il Papa, poi, se non può apportare mutamento al dogma, può fare cambiamenti nelle leggi ecclesiastiche e canoniche, nonché nelle direttive liturgiche e pastorali contingenti, dove egli può cambiare quello che ha fatto il Papa precedente o il Papa successivo può cambiare a sua volta quello che ha fatto il Papa presente. La fedeltà al dogma non è conservatorismo, ma sacro dovere; il mutare il dogma non è progresso, ma eresia. Avanzare nella storia con la Chiesa non è modernismo, ma sacro dovere. Assolutizzare le leggi contingenti della Chiesa non è cattolicesimo, ma ideologia.
    Sarebbe quindi dar prova di indiscreto conservatorismo, se si volesse restare attaccati a norme del Papa precedente, così come è tipico dell’indisciplina e di un falso profetismo modernista disobbedire alle leggi vigenti e presumere arbitrariamente di poter anticipare i tempi prima che il Papa si sia pronunciato.
    Ricordiamoci infine che il modernismo è un’eresia, per cui il sospettare che il Papa ceda al modernismo è come accusarlo di eresia. Quello che si può dire è che ogni tanto gli capita di usare espressioni che sanno di modernismo o di luteranesimo, che possono essere interpretate in senso modernista o luterano o che vengono slealmente interpretate in quel senso.
    Papa Francesco non sostiene mai apertamente degli errori contro la fede, cosa impensabile. Tuttavia, quello che si può dire è che è troppo preoccupato di non dispiacere ai modernisti e ai luterani, sicché non ricorda mai o quasi mai quelle verità che ad essi non piacciono o che essi trascurano, come per esempio il timor di Dio, l’immutabilità e l’impassibilità divine, la visione beatifica e la vita eterna, il rapporto ragione-fede, il valore dei miracoli, l’opposizione del dogma all’eresia, il primato della contemplazione e dell’amore di Dio sulla misericordia, il valore riparatore della Redenzione e della Messa, la transustanziazione eucaristica, l’autorità del Papa, il primato del Chiesa cattolica sulle altre religioni, la necessità della Chiesa per la salvezza, l’universalità e l’immutabilità dei valori morali, i meriti soprannaturali, i fondamenti metafisici della morale, l’esistenza dei dannati, i castighi divini,
    C’è da osservare ancora che quando il Papa parla, non fa sempre capire se parla autorevolmente o infallibilmente come Papa, ossia come maestro della fede o come dottore privato, come il fallibile uomo Bergoglio. Occorre fare attenzione alla materia che tratta, se di fede o di ragione, ma non è sempre facile. Parla troppo e a braccio, e in tal modo facilmente escono giudizi avventati ed espressioni imprudenti, come quando in aereo, forse sotto l’influsso della stanchezza o preso alla sprovvista, disse che “Lutero era mosso da retta intenzione, non voleva dividere la Chiesa, ma le ha offerto la medicina”.
    È evidente che quando ho detto che il Papa deve rassegnarsi ad accettare e sopportare la pressione modernista e massonica, onde evitare alla Chiesa sofferenze maggiori ed avere un decente spazio di manovra per l’esercizio del suo ministero, non intendevo dire che egli non sia libero di esercitare la sua volontà e che quindi non sia responsabile sia dei lati buoni della sua pastorale, sia dei difetti che gli addebitiamo.
    Dico solo che non dobbiamo estendere tale responsabilità a certe prese di posizione o dichiarazioni scandalose o ereticali di certi suoi collaboratori o millantati “amici”, che, fattisi avanti a forza di raccomandazioni per non dir di peggio, vorrebbero valersi del loro ambiguo rapporto col Papa per far passare le tesi del modernismo o della massoneria.
    I modernisti vorrebbero far passare il Papa come un “rivoluzionario” e un “riformatore”. In realtà sono degli ipocriti adulatori, perché se, veramente volessero la riforma, dovrebbero cominciare col riformare se stessi, cosa della quale non hanno alcuna intenzione, perché essi si considerano le punte avanzate della Chiesa (i sedicenti “progressisti”).
    Il Papa dovrebbe quindi liberarsi da questa palla al piede e sostituirli con pastori buoni, fedeli, timorati di Dio, ortodossi, capaci, pii, dotti, zelanti, fervorosi, amanti della Chiesa ed dediti alla salvezza delle anime. Ma non ne ha la forza; troppi sono gli ostacoli. Troppo pochi e troppo deboli sono i buoni, a volte timidi e paurosi. Bisogna allora ricordare serenamente che anche a Papi santi sfuggono di mano certe situazioni o devono adattarsi per evitare il peggio: Gesù stesso non ha avuto un Giuda tra gli apostoli? E non ha dovuto accettarli nella loro ignoranza e rozzezza?

    • Roberto ha detto:

      Interessante anche questo http://isoladipatmos.com/il-santo-padre-francesco-eretico-e-apostata-e-se-fosse-un-provvidenziale-pifferaio-magico/#comment-3887

      Caro Andrea,

      il divieto della Comunione ai divorziati risposati è certamente un’applicazione pratica del dogma dell’indissolubilità del matrimonio, ma il dogma potrebbe essere rispettato anche se il Papa concedesse la Comunione in certi casi. E questo perché il divieto della Comunione non discende necessariamente da un dogma morale come un’unica conseguenza logica discende da un dogma speculativo, ma come un’applicazione contingente e quindi variabile e mutevole discende da un principio morale universale.

      Facciamo un esempio di entrambi i casi. Dal dogma della transustanziazione, dogma speculativo, si deduce necessariamente una e una sola conseguenza, e cioè che sotto le specie eucaristiche Cristo è realmente presente. Per questo, il negare questa conseguenza comporta necessariamente la negazione del dogma. Non così avviene quando si tratta di applicare princìpi o dogmi pratici. In questo caso, da un unico principio si possono dedurre conseguenze anche opposte.

      Per esempio, il comandamento del rispetto della vita può richiedere in certi casi il curare il malato e in altri la pena di morte per il criminale. Un caso simile è quello della questione della Comunione ai divorziati risposati, a proposito del quale, fermo restando il valore assoluto dell’indissolubilità del matrimonio, dogma morale, il Papa dimostra nell’Amoris Laetitia che in certi casi non si può escludere che il loro accesso ai Sacramenti possa essere un modo col quale essi rendono omaggio alla dignità del matrimonio, non certo in quanto lo vivono, dato il loro stato concubinario o unione “irregolare”, ma in quanto il loro amore, per quanto difettoso e incline al peccato e non esente dal peccato, tuttavia, può essere sostenuto, almeno ad intervalli, da quella grazia, che raggiunge la sua pienezza nel matrimonio.

    • Gian ha detto:

      Si, si, tutti questi bei discorsi di “alta finanza dottrinaria” al povero cristo che si arrabatta esausto e sempre più confuso per le miserie galoppanti: sia quella materiale se non ha reddito (e siamo in tanti, milioni… ma di questo il “Sommo Pontefice” non ha mai dato modo di accorgersene, troppo preso con “altri” poveri e questo spiega tutto…), che la miseria spirituale per quanto vede e sente tutti i giorni. Sempre più confuso, mentre avrebbe bisogno di parole di vita eterna, di conforto spirituale.

      • Gian ha detto:

        Mi riferivo alla dotta spiegazione di padre Cavalcoli.

        • Marco ha detto:

          Ma a dire il vero la spiegazione di Padre Cavalcoli è di una semplicità estrema, e si basa sugli stessi argomenti da me esposti nell’altro topic, e cioè la differenza tra peccato grave oggettivo (che nel caso dei divorziati risposati non casti c’è sempre, e nessuno nega ciò a meno che non sia eretico) e imputabilità soggettiva.

          Chi è in situazione di peccato grave oggettivo può essere in piena imputabilità soggettiva come può non esserlo.

          Che chi, oltre ad essere in peccato grave oggettivo, è in peccato mortale (cioè ha piena responsabilità soggettiva del suo peccato, cioè pecca con piena avvertenza E deliberato consenso), debba essere escluso dalla Comunione, non ci piove, è de fide.

          Il fatto è che non tutti quelli che sono in peccato grave oggettivo sono anche in peccato mortale.

          Quindi:

          1) la Chiesa non può autorizzare ad accostarsi ai Sacramenti chi è in peccato mortale e non vuole pentirsene, questa è una verità di Fede;

          2) la Chiesa può invece decidere di permettere a chi è in stato di peccato grave oggettivo ma ha delle attenuanti (che il confessore può discernere in confessione, se il penitente è sincero) che fanno si che la sua colpa sia attenuata di essere ammesso ai Sacramenti. Questa è una legge ecclesiastica (l’esclusione di certe categorie di peccatori indipendentemente dalla colpa personale del singolo peccatore) che è sottomessa al potere delle chiavi di Pietro. Che poi oggi buona parte del clero non abbia la capacità e la dirittura morale per operare questo discernimento è altro discorso, ma ad esempio sacerdoti come Padre Cavalcoli di sicuro ne sono capaci, essendo persone rette e di buona dottrina.

          • Gian ha detto:

            Stai dicendo a me? Io parlavo di pane tu invece parli di polenta, che c’entra?

          • Marco ha detto:

            Se io ho parlato di polenta e tu di pane ti chiedo scusa, era solo un appunto sulla “dotta” spiegazione di Padre Cavalcoli.

            Molti danno dell’apostata a Bergoglio anche per la questione dei divorziati risposati, e sia lui che io (nell’altro topic) cerchiamo di spiegare che le cose non stanno così, perché non si tratta di una eresia un cambiamento riguardo a tale legge ecclesiastica, anche se molti cattolici di buona volontà e in buona Fede pensano sinceramente che sia così.

            Sul resto, sul bisogno di conforto spirituale e il resto che hai detto, non posso che appoggiarti.

        • Marco ha detto:

          Ringraziando Roberto per la segnalazione, voglio segnalare io un altro post di detto frate domenicano

          http://isoladipatmos.com/il-santo-padre-francesco-eretico-e-apostata-e-se-fosse-un-provvidenziale-pifferaio-magico/#comment-3888

          “Caro Physicus,

          Papa Francesco sa benissimo che la norma che concede o proibisce la Comunione a certe persone è una legge ecclesiastica, perché entra nel potere pastorale che Cristo gli ha concesso di amministrare i sacramenti. Ora, mentre la legge divina – per esempio l’indissolubilità del matrimonio – è talmente obbligatoria, che vi è vincolato il Papa stesso, al contrario, per quanto concerne le leggi ecclesiastiche, un Papa può cambiare quello che ha fatto il precedente. Così, mentre San Giovanni Paolo II proibiva la Comunione ai divorziati risposati, il Papa presente può concederla, mentre un Papa successivo al presente potrebbe reintrodurre la legge di San Giovanni Paolo II.”

          Questo è esattamente ciò che ho argomentato io con centinaia di post nel dibattito avvenuto nel topic su Don Minutella, facendo anche paralleli con la concessione di GPII agli scismatici che non si convertono.

  • Luigi9 ha detto:

    Mueller… un altro degno della lista dei futuri papabili… ovviamente se non proseguirà el golpe in corso …

  • Alessandro ha detto:

    Forse i posti che il vdr aveva offerto al card. Muller erano o la congregazione per le cause dei santi oppure il pontificio consiglio per i testi legislativi rispettivamente guidati dal card. Amato e dal card. Coccomalperio, entrambi di 79 anni. Ma il card. Muller, uomo e tedesco tutto di un pezzo, molto dignitosamente ha preferito il volontario esilio in Germania. Questo sì che è un cattolico come Dio comanda. Non gliene frega niente delle poltrone che il vdr gli ha offerto. Chapeau, Eminenza Muller. In attesa di tempi migliori per lei e per noi. E che la nottata passi presto.

  • Ira Divina ha detto:

    Penso che tutti ricorderete i due fratelli Cardenal, gesuiti in Nicaragua, guerriglieri della rivoluzione e dissobedienti al Vaticano. Come furono redarguiti con forza dal Santo Padre GPII per la deriva teologica in cui erano caduti con la teologia della liberazione. Il Caudillo argentino, anche lui gesuita, oggi la sta introducendo nella chiesa servendosi del massimo potere, potere al quale un gesuita deve rinunciare, avendo occupato il seggio di Pietro. Ma se di deriva oggi si parla nella chiesa cattolica è perché, come dicono le profezie, la corruzione ha toccato i suoi vertici. Qualcuno si domanda: può avere Dio dato alla chiesa un Papa lontano con il suo cuore dal cuore di Dio? Io dico di sì! Non c’è da meravigliarsi se ciò accade, se è per la purificazione della chiesa e dell’umanità. È già accaduto nella storia della salvezza che Dio ha permesso cose per noi assurde, per un bene più grande. E se la Madonna ha detto che rischiamo certi castighi, e Bergoglio è uno di questi, allora dal 2013, da quel famoso fulmine sul cupolone, nulla ci dovrà più meravigliare!

  • Andrea ha detto:

    Prima di questa sorta di conversione per grazia Divina, sono stato a lungo schiavo felice della pornografia e adesso sto agonizzando per resistere alla carne. Vivevo solo in essa, lo spirito era morto. Ora lentamente si sta risvegliando ma oltre che in lotta con me stesso mi ritrovo di fronte ad una Chiesa finta che invece di sostenermi cerca quasi di sedurmi. Che sta propagando il relativismo così che non è più ben chiara la linea che separa bene dal male. Dove finisce la virtù ed inizia il peccato. Dove finisce la misericordia e subentra la giustizia. Per carità, non voglio cercare alibi, l’unico colpevole dei miei peccati e della mia stoltezza sono io… dico solo che il tutto è reso ancor più difficile nella solitudine. Mi sto tormentando per le offese che faccio a Dio quando poi mi giro intorno e nel mondo e anche dentro la Chiesa la lussuria e la superbia si stanno capovolgendo e diventando quasi virtù. Per fortuna il sacerdote con cui mi confesso non ha ancora apostatato. Mi scuso per questa specie di fuori tema, ma proprio fuori fuori non è, perché oggi chi più si riconosce peccatore più sente il bisogno dell’aiuto di Dio e più vede l’astuzia del nemico, il lupo che si finge agnello, ed oggi è pieno anche dentro la Chiesa. Il diavolo è forte, ed io son mortificato per ogni volta che mi lascio vincere dagli inganni. Ma la verità è una sola, quella del Vangelo. E va detta solo quella non quelle che ci farebbero comodo.

    • Diego B. ha detto:

      Non si preoccupi Andrea che qua di gente che non ha peccato non ne troverà. Troverà invece molti che, come lei, hanno capito di aver peccato e si impegnano a non peccare più invece che trovare giustificazioni per poter continuare a fare i propri interessi. Si ricordi che in ultima saremo a rendere conto all’Altissimo e lasci stare i preti. Se già non lo fa vada alla messa in rito romano antico, reciti molti rosari e dedichi il tempo e le enervie risparmiate dal frequentare la pornografia per pregare per gli altri, per sé e soprattutto per struggersi di Amore per Nostro Signore Gesù Cristo.
      Ricordiamoci e sosteniamoci vicendevolmente nelle nostre preghiere.

      • Diego B. ha detto:

        Intendevo dire lasci stare il cattivo esempio dei preti

      • Giusy ha detto:

        Diego B la ringrazio anch’io per la sua risposta ad Andrea, questa è la strada, Quella Stretta. Andrea ringraziamo il Signore che ci ha ripresi per mano e come giustamente suggerisce Diego sosteniamoci vicendevolmente con la Preghiera fedele e fiduciosa. Sia Lodato Gesù Cristo.

      • Andrea ha detto:

        Grazie Diego, Giusy e Kosmo per le vostre parole e i vostri consigli. Ognuno ha la sua croce da portare. L’utilizzo smodato della sessualità è solo uno dei tanti rifugi delle persone ferite che non conoscono ancora a fondo l’amore di Dio. L’uomo ha bisogno di gratificazione e se non riesce a trovarla spiritualmente in Cristo va a cercarla in tante altre cose deleterie. È vero… rosari e rosari… non c’é altra via. Ciao!

    • Kosmo ha detto:

      Puoi installarti da te un filtro sul tuo computer che blocchi le pagine in questione, dando la password ad un’altra persona oppure (se per vergogna) utilizzando per questa una serie di caratteri casuali molto lunga (scrivendosela magari prima su un foglio e poi buttandolo via)

  • Me olvidé decir que, san Francisco de Asís -como santo Domingo de Guzmán, que rechazó por tres veces ser consagrado obispo-, tampoco quería que sus seguidores aspirasen a obispados: san Francisco fue diácono y murió diácono.
    FRANCISCO MÁS DIGNO QUE FRANCISCO DE ASIS.

    Mi dimenticai dire che, san Francesco di Assisi – come san Domenico di Guzmán che respinse per tre volte essere devoto vescovo -, neanche voleva che i suoi seguaci aspirassero ad episcopati: san Francesco fu diacono e morì diacono.
    FRANCESCO PIÚ DEGNO CHE FRANCESCO DI ASSISI.

  • Antonio Radeghieri ha detto:

    Mi chiedo
    perché abbia preso il nome
    Francesco…

    Francesco,
    quello vero,
    quello originale,
    non la brutta copia,
    la Chiesa l’ha ricostruita
    e tirando su muri,
    questo li sbatte giù!

    Meglio si.fosse fatto chiamare Attila…

  • Ya escribí hace tiempo, que el fundador de la Compañía san Ignacio de Loyola no quería que sus seguidores aspirasen a obispados y eso no era un capricho sino inspiración de Dios. Porque Ignacio pidió durante tres días que se rezase en todas las Misas para que Dios le inspirase lo que debía hacer. Luego Ignacio se encerró en su celda durante tres días entre rezos y lágrimas, y Dios le inspiró que debía luchar para que ningún miembro de la Compañía aspirase a obispados. Y tanto empeño y lucha puso, que el embajador de España en Roma iba diciendo a los cuatro vientos, que esa oposición de Ignacio era porque él quería ser el primero en tener el capelo cardenalicio; pero eso era una mentira, e Ignacio lo demostró con su palabra y con sus hechos: fue sacerdote y murió sacerdote, y ni obispo, ni cardenal ni Papa:
    Francisco más “digno” que su santo fundador Ignacio.
    Francisco más “misericordioso” que Dios con los adúlteros: “Vete y no peques más” Juan 8: 11, y Francisco con su Amoris laetitia, “Puedes ir a comulgar”
    FRANCISCO MÁS QUE SAN IGNACIO DE LOYOLA, MÁS QUE NADIE: MÁS QUE DIOS.

    Scrissi già tempo fa che il fondatore della Compagnia san Ignazio di Loyola non voleva che i suoi seguaci aspirassero ad episcopati e quello non era un capriccio altro che ispirazione di Dio. Perché Ignazio chiese durante tre giorni che si pregasse in tutte le Messe affinché Dio l’ispirasse quello che doveva fare. Quindi Ignaczio si rinchiuse nella sua cella per tre giorni tra preghiere e lacrime, e Dio l’ispirò che doveva lottare affinché nessun membro della Compagnia aspirasse ad episcopati. E tanto impegno e lotta mise che l’ambasciatore della Spagna a Roma continuava a dire ai quattro venti che quell’opposizione di Ignazio era perché egli voleva essere il primo ad avere il cappello cardinalizio cardinalizio; ma quell’era una bugia, ed Ignacio lo dimostrò con la sua parola e coi suoi fatti : è stato sacerdote e morì sacerdote, e né vescovo, né cardinale né Papa:
    Francesco più “degno” del suo santo fondatore Ignazio.
    Francesco più “misericordioso” di Dio con gli adulteri: “Vieti e non peccare più” Giovanni 8: 11, e Francesco col suo Amoris laetitia, puoi andare a comunione
    FRANCESCO PIÙ CHE SAN IGNAZIO DI LOYOLA, PIÙ CHE NESSUNO: PIÚ CHE DIO.

  • Nicola ha detto:

    Ultimissime dalla Neo Chiesa. Articolo del Professor Roberto De Mattei da Corrispondenza Romana.https://www.corrispondenzaromana.it/francesco-impone-la-concelebrazione-nei-collegi-romani/

    • Luigi9 ha detto:

      … in sintesi:

      “Per i neo-modernisti la Messa si riduce ad un’assemblea, tanto più significativa quanto maggiore è il numero dei sacerdoti e dei fedeli che ad essa partecipano. La concelebrazione è intesa come uno strumento per far perdere lentamente al Sacerdote la coscienza del suo essere e della sua missione, che è unicamente la celebrazione del sacrificio eucaristico e la salvezza delle anime.

      Ma la diminuzione delle Messe e la perdita della retta concezione della Messa è una delle principali cause della crisi religiosa del nostro tempo. Ora anche la Congregazione per il Clero, per volere di papa Bergoglio, porta il suo contributo a questo smantellamento della fede cattolica. (Roberto de Mattei)”

      • Luigi9 ha detto:

        Tassello dopo tassello, il piano (distruttivo) è sempre piu’ evidente, anche se i “nuovi camaleonti” fanno di tutto per camuffarlo.

  • LILLO ha detto:

    @gianmario

    Infatti, il Papa della decentralizzazione, del dialogo, della parrhesia, dei ponti, no muri, della mistica dell’ascolto,
    in realtà è un accentratore spietato, è un monarca assoluto, che fa finta di ascoltare, in realtà ha già ben chiaro cosa fare, e chi non è con lui è contro di lui, non ascolta proprio nessuno, pone muri fra se è chi non la pensa come lui, vedere come ha accolto i Cardinali dei dubia, le congregazioni vaticane poi sono solo apparati vuoti, decide tutto lui, coi suoi fedelissimi, come scrisse Tosatti a suo tempo, non c’è nessun rinnovamento della Curia, la si ignora, egli collabora con gente che in Vaticano neppure c’è.

    Tutta guerriglia argentina, sembra di assistere ad un colpo di stato in stile latino americano.

    Poi ha una fretta spasmodica di aprire una via larga nella Chiesa, quella tracciata da Cristo era troppo stretta per lui…
    A Medjugorie stanno per iniziare i segreti, caro mio, corri corri, che tanto a vincere sarà la Postina!

  • Gianmario ha detto:

    Il problema non è Muller in sé ma bensì la congregazione della dottrina della fede e ciò che essa rappresenta. Il mantenere la dottrina della fede senza alcun cambiamento. Bergoglio vuole solo dei meri scribacchini della sua volontà. Che è, nella sostanza, rendere tutto relativo. Ormai è la dittatura del relativismo con disse Benedetto XVI, ancora cardinale Ratzinger, alla messa” Pro eligendo Pontifice* del 2005. La tradizione e tutto ciò che essa rappresenta deve essere distrutto. Mala tempora currunt. 😑

  • Ira Divina ha detto:

    Da quello che io ho sentito di questo personaggio, si dice che sia in intrallazzatore. Uno a cui piace il denaro e per quello si venderebbe anche l’anima. Infatti si dice che abbia fatto molti intrallazzi in cambio di pecunia e per questo si sia giocato in passato una importante cattedra spagnola. Ma di che ci si deve meravigliare, tanto sono questi i personaggi di cui predilige circondarsi il “profeta” falso!

  • Claudius ha detto:

    Caro Tosatti, al di la’ del prepensionamento di Muller, che cosa puo’ dirci del suo successore?

    • Nemo ha detto:

      Nel frattempo, dal National Catholic Register:

      Majorca native

      Born in Manacor, on the Spanish island of Majorca, Archbishop Ladaria is known to be a kind, affable and theologically conservative prelate who has a special interest in patristics, the branch of theology that deals with the lives, writings, and doctrines of the early Christian theologians.

      On being appointed by Benedict XVI as Secretary to the CDF in 2008, he gave an interview with the magazine 30Giorni in which he said “it doesn’t take much effort to find out the relevance of the Fathers of the Church” whose work we must “read and savor” to be “better able to approach the freshness of the Gospel message, Jesus.” He said that is of “permanent value rather than something tied to what is topical, which by its nature is variable, changing minute by minute.”

      He also said he does not like “extremisms, either progressive, or traditionalist ones” but believes “there is a via media” which is the “correct path to take, even if each of us has his own peculiarities, because, thanks be to God, we do not repeat, we are not clones.”

      In the same interview, he underlined the role of the CDF which is first about “promoting and then, if necessary, protecting” the faith. He added that the Congregation “always moves with discretion and speaks exclusively through its acts.”

      From 2004, Archbishop Ladaria had served as Secretary-General of the International Theological Commission and led the Commission’s evaluation, beginning in 2006, of the concept of limbo which, he said, found “more appropriate ways to address the issue of the fate of children who die without having received baptism, for whom a hope of salvation cannot be ruled out.”

      As Secretary, Benedict XVI appointed him in 2009 as a member of the Holy See’s ill-fated commission that sought to bring the Society of St. Pius X back into full communion. Now, as president of ‘Ecclesia Dei,’ he will again be at the center of those efforts.

      Last August, Pope Francis named Archbishop Ladaria president of the Study Commission on the Women’s Diaconate, which is considering the possibility of allowing women to serve as deacons. He has said privately he expects the commission to complete its work in two years, so possibly August next year.

      Views on Amoris Laetitia

      The Spanish prelate has publicly said little, if anything, about the Pope’s apostolic exhortation Amoris Laetitia (The Joy of Love). How he will deal with the thorny issue of interpreting the document is therefore unclear, but as a Jesuit and given his personality, he is expected to take a less disputed position than that of his predecessor, even though his official stand on admitting remarried divorcees to Holy Communion has been clearly in conformity with previous papal teaching.

      Cardinal Müller always maintained that the most contentious passages of the document, in particular whether it allows Holy Communion for remarried divorcees without an annulment and without a firm purpose of amendment of life, could be read in accordance with the Church’s teaching and Tradition.

      But that position became increasingly harder for him to maintain when it became clear that the Holy Father supported interpretations that did allow Holy Communion for such divorced and remarried couples in certain cases — a position critics have said is not in conformity with past papal teaching (in a leaked letter, later authenticated by the Vatican, the Pope told Argentine bishops there were “no other interpretations” of the document).

      In an interview in February, Cardinal Müller warned bishops to stop interpreting Amoris Laetitia in ways that contradicted unchangeable Church doctrine. His comments came after bishops’ conferences such as Germany’s said it allows Holy Communion for some remarried divorcees living in what the Church has always taught is an objective state of adultery, while others such as Poland’s emphatically said it doesn’t. Individual bishops around the world have similarly been at odds over the issue.

      Cardinal Müller backed the four cardinals who sent the Pope five dubia in an effort to seek clarification of Francis’ position on this and other disputed passages in Amoris Laetitia, saying they had every right to ask such questions. However, he was opposed to the initiative being made public, and also thought a “fraternal correction” of the Pope was “not possible at this time” because the document posed “no danger to the faith.”

      News of the German cardinal’s departure also comes at a time when the CDF has been increasingly isolated during this pontificate on doctrinal matters. In February, it emerged that despite lodging a large number of corrections of Amoris Laetitia before its publication last April, none was accepted.

      Having a Jesuit in charge may help bring it in from the cold, but some will feel uneasy about having two members of the Society of Jesus holding the two most senior positions in the Church.

      Asked in 2008 what he thought about being the first Jesuit to be appointed Secretary to the CDF, he said he didn’t think it was a problem but that Benedict XVI chose him because he “seemed to him to be the best person.”

  • Francesco ha detto:

    Sono convinto che Mùller si sia sentito sollevato, era come prigioniero, prefetto nella forma esautorato nella sostanza, nella situazione di “uomo libero” potrà agire con più tranquillità, certo, Bergoglio ha dovuto aspettare lo scadere del mandato, ma ormai ha sostituito tutti con gli ultra progressisti.
    C’è solo una cosa che mi piacerebbe conoscere, e riguarda il “veggente” Edson Glauber di Itapiranga in Brasile.
    Riconosciuto da due vescovi e con il beneplacito della Conferenza Episcopale del luogo.
    Ebbene, a prescindere del credere o meno, costui è stato messo a tacere in modo ufficiale dalla Santa Sede, e nella fattispecie dalla Congregazione per la dottrina della Fede, ora conoscendo l’allergia che ha papa Bergoglio verso le apparizioni, sia ufficiali che non, in quanto predilige una Madonna che Tace, ho l’impressione che l’ordine di tacere sia partito proprio da lui, qualcuno sa qualcosa di più?.

  • cosimo de matteis ha detto:

    Molte grazie Alessandro: “aprofitto” delle sue conoscenze e della sua gentilezza per chiederle “ATTUALMENTE QUANTI SONO I GESUITI CHE NON VIVONO IL V VOTO?”

    Molte grazie fin da ora.
    Anche a nome degli altri lettori probabilmente interessati alla quaestio

    • Alessandro ha detto:

      In Italia per quanto se ne sa lo vivono. Martini quando fu nominato arcivescovo disse di no ma il Papa gli diede l’obbedienza. Non si sa se abbia fatto lo stesso quando fu nominato cardinale. La stessa nomina di Bergoglio a vescovo ausiliare incontro’ la ferma opposizione del provinciale di allora dei gesuiti argentini. Fu necessario addirittura che l’arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Quarracino, si recasse dal Papa per superare l’opposizione (col senno di poi direi fondata) del provinciale. Non si sa se a Bergoglio sia stata data l’obbedienza per diventare vicario generale nel 1993, arcivescovo coadiutore nel 1997 e cardinale nel 2001. È’ certo che nessuno gli diede l’obbedienza nel conclave del 2013 poiché l’ufficio petrino in quel momento era vacante. Il rispetto del quinto voto era stato fatto rispettare sempre rigorosamente molto dal generale Kolvenbach. Quando egli venne a sapere, all’inizio degli anni ’90, che un gesuita ungherese stava brigando per diventare vescovo andò alla congregazione dei vescovi e fece cancellare il nome. Da S. Ignazio a Kolvenbach il quinto voto fra i gesuiti era cosa seria, dopo non lo so anche se sono pochissimi i vescovi gesuiti nominati dal Papa gesuita. Quando un gesuita sa che un suo confratello sta brigando per … c’è l’obbligo di denuncia al generale.

  • cosimo de matteis ha detto:

    Dunque Tosatti ha indovinato: la ipotesi Ladaria risulta essere confermata.
    Ora io mi chiedo una cosa: i Gesuiti non hanno una sorta di “vincolo” che gli impedisce di diventare Vescovi?
    E stò spagnolo com’è che è Episcopo?
    E Martini?

    • Alessandro ha detto:

      È’ vescovo perché così volle Benedetto XVI. Gli avrà dato l’obbedienza. I gesuiti pronunciano il quinto voto, fortissimamente voluto da S. Ignazio, di non ricercare e di non accettare cariche ecclesiastiche. Salvo che venga data loro l’obbedienza. Ad esempio quando nel 1990 si doveva nominare l’arcivescovo di Sarajevo il Papa nomino’ un gesuita ma questi disse di no. Il Papa non gli diede l’obbedienza ed allora fu nominato Puljic. A Bergoglio nessuno diede l’obbedienza d’accettare il papato. Ecco perché in tempi non sospetti, già qualche ano fa, lo definii intellettualmente disonesto. E non ho cambiato opinione.

  • Nicola ha detto:

    A proposito delle Processioni di riparazione per non incorrere nei Castighi Divini per le offese fatte a Nostro Signore ed a Sua Madre con certe ” manifestazioni” ecco un vecchio magistrale Antidoto del grande Rino Cammilleri sul Tifone Katrina che devasto’ New Orleans…..che c’èntra il tifone Katrina con i Castighi ? Leggete e lo scoprirete.. https://forum.termometropolitico.it/428870-katrina.html#post8291263

  • Nicola ha detto:

    Un invito ed una considerazione. L’invito è di leggere Il Nemico ( Edizioni Mondadori) e L’inviato ( Edizioni Fede& Cultura) dello scrittore cattolico Michael O’ Brienza che trattano in maniera magistrale i tempi dell’Anti Cristo. La considerazione e che tutte quelle anticipazioni e previsioni ( per chi ha frequentato il sito Anonimidellacroce ormai chiuso) da parte di ” Fra Cristoforo” si stanno realizzando in maniera impressionante. Ma il peggio deve ancora venire con il CAMBIAMENTO della S. MESSA e soprattutto della CONSACRAZIONE in modo tale da realizzare l’ECUMENISMO con i ” fratelli” protestanti……E poi la PERSECUZIONE per i religiosi dissidenti….

  • Andrea M ha detto:

    Certo che anche Muller è un tipo ondivago, non certo un cuor di leone: “Sul doppio Sinodo del 2014-2015, poi, Müller era stato tra i più fieri avversari delle aperture pastorali perorate da diversi padri, salvo poi votare nel proprio circolo minore la relazione lodata anche da Francesco (e risultata vincente) scritta dal cardinale Christoph Schonborn”, che addirittura era più progressista di Amoris laetitia….
    http://www.ilfoglio.it/home/2017/07/01/news/papa-francesco-gerhard-ludwig-muller-ladaria-ferrer-dottrina-della-fede-142563/

  • stellina ha detto:

    @Luigi
    Grazie.
    La sua analisi lucida colta e pacata mi tranquillizza nonostante la drammaticità dei fatti.
    Mi sento così in buona compagnia,
    tra fratelli in sintonia nella fede e nel dolore.
    Mi ero associata mesi fa a un blog che si è rivelato un flop.
    Questo del dott. Tosatti mi ridà fiducia .
    Laudetur Iesus Christus!

  • peter ha detto:

    Gentili Signori,
    sono ormai giunto alla conclusione che l’unico modo per contrastare la neo-falsa chiesa è privarla del nostro sostegno economico.
    Io penso davvero e auspico lo scisma. Ma ecco le mie perplessità.
    Chi sosterrebbe la vera Chiesa; quali cardinali eleggerebbero un nuovo papa; ci sarebbe ancora il covo dei serpenti annidato in Vaticano e sostenuto dalla massoneria e dai poteri forti. Chi dovrebbe farsi carico di una eventuale deposizione di Bergoglio per manifesta eresia?
    Non siamo nel medio-evo, quando i poteri decretavano la deposizione o la nomina di quel papa o anti-papa.
    Quindi cosa ci resta da fare, se non lamentarci, scambiarci messaggi o altro. Alla fine a che serve questo?

  • giovanni 45 ha detto:

    Chissà quanti cardinali elettori di Bergoglio oggi lo rieleggerebbero! Satana li ha circuiti per quel conclave del 2013, ma lo Spirito Santo sorveglia sempre la nostra Chiesa che è la Sposa senza macchia di Cristo. E quindi Lui provvederà nella pienezza dei tempi.

  • Alessandro2 ha detto:

    La Bestia domina nell’abominio della desolazione, nel buco nero sorto al posto della tomba dell’Apostolo, a 500 anni dall’eresia luterana, a 300 anni dalla fondazione della massoneria, a 100 dall’apparizione di Maria Santissima a Fatima. Tutto torna.
    Sed stat Crux dum volvitur orbis; e noi a quella croce, perno e fulcro del mondo nella tempesta, ci attacchiamo, saldi anche se stanchi e tremanti (siamo umani). Sicuri che quando venti ed acque si placheranno, fra le macerie vedremo camminare verso di noi e verso la Croce una Donna vestita di luce, col capo coronato di dodici stelle. Avremo combattuto la buona battaglia. Avremo conservato la fede.

    • Luigi9 ha detto:

      Già… come ormai ci si aspettava, tutti i conti stanno tornando, e insieme alle importantissime ricorrenze simboliche (oltre alle profezie mariane) tutto sembra convergere … anche se solo Dio conosce la Sua agenda!
      Quando Roberto De Mattei per primo, già oltre tre anni fa ormai, grido’, tra le reazioni scandalizzate di tante “vergini violate”, il suo celebre “motus in fine velocior”, nessuno si immaginava una tale accelerazione verso il nulla …

  • Ira Divina ha detto:

    Ora un gesuita alla CDF😱! Ladaria para c….. del vescovo vestito di bianco. Li sta scegliendo e piazzando nei posti più strategici, per preparare l’avvento dell’anticristo! Bergoglio è proprio il suo profeta!😱😱😱😱😱😱

    • Gian ha detto:

      Un altro gesuita che come Bergoglio non ha rispettato il voto dei gesuiti di non ricevere cariche ecclesiastiche. Voti in libertà.

      • Alessandro ha detto:

        Noi non lo sappiamo. Nel 2008 potrebbe aver avuto l’obbedienza da Papa Benedetto.

  • Ecclesia afflicta ha detto:

    Mi dispiace per Muller, ma era decisamente fuori posto nella repubblica delle banane che è diventato il Vaticano. Non ha avuto il coraggio di opporsi fermamente alla deriva dottrinale voluta da papa Francesco, ma è più importante proteggere l’immagine di una persona, ancorché papa, o il deposito della fede?
    Vedremo cosa farà il neoletto. Ma il fatto che sia un altro gesuita e spagnolo mi fa pensare che sia stato scelto perché non disturbi le manovre del Profeta della Misericordia e non osteggi il culto della personalità che caratterizza la Chiesa di Francesco.

  • Ecclesia afflicta ha detto:

    A proposito, sarei curioso di sapere come è andata a finire la vicenda dei festini sesso e droga organizzati da un monsignore segretario di un cardinale alla Congregazione per la Dottrina della Fede. E’ stato dichiarato che il cardinale ha più di 75 anni, dunque non è Muller e quindi il suo licenziamento non è in relazione allo scandalo.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/28/vaticano-fermato-un-monsignore-festini-gay-e-droga-nel-palazzo-del-santuffizio/3691426/

    Chi è il monsignore e di quale cardinale è segretario? Penso che i laici abbiano diritto di sapere come lavorano i propri pastori.

    • ettore1 ha detto:

      Mancano conferme ufficiali, però provi a leggere quello che viene scritto qui:
      http://www.libertaepersona.org/wordpress/2017/07/festini-gay-in-vaticano-e-il-cardinal-coccopalmerio/

    • Nemo ha detto:

      Da Gloria TV di questa mattina:

      È stato identificato il monsignore vaticano che è stato colto in flagrante durante un festino omosessuale nel suo appartamento in Vaticano.

      È il quarantanovenne mons. Luigi Capozzi , collaboratore del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, presieduto dal cardinale pro-gay Francesco Coccopalmerio, che in passato ha fatto dichiarazioni sugli “aspetti positivi” delle coppie omosessuali.

      “Riposte-catholique.fr… ” definisce Capozzi un “ardente sostenitore di Papa Francesco”.

      In “linkedin.com” definisce se stesso un “esperto in diritto canonico e teologia dogmatica”.
      Originario di Salerno è stato ordinato nel 1992 e appartiene ora alla diocesi di Palestrina, vicina a Roma.

      Nel settembre 2016 il vescovo di Palestrina, monsignore Domenico Sigalini, fece i complimenti ai due omosessuali che per primi contrassero uno pseudo-matrimonio gay a Roma, : “è fuori discussione che due amici che si amano abbiano gli stessi diritti di qualsiasi altra coppia”.

  • Diego B. ha detto:

    Suvvia Alessandro, almeno in questo blog dica “in saecula saeculorum” 🙂

  • Alessandro ha detto:

    Marco Tosatti for ever and ever.

  • Nemo ha detto:

    Da Rorate caeli:

    UPDATE (July 1st, 12:00 pm Rome Time):

    As we reported first yesterday, the Holy See confirmed moments ago that the Pope has declined to renew the term of Cardinal Müller. He has named as new Prefect of the Congregation for the Doctrine of the Faith its former Secretary, Spanish Jesuit Luis Maria Ladaria Ferrer.

    Come sempre, dott. Tosatti, lei ha degli ottimi informatori!

  • LILLO ha detto:

    Signori cari,
    mi sta venendo un atroce dubbio,
    e se fossero i tempi dell’AntiCristo?

  • LILLO ha detto:

    Siamo sinceri, Muller ha fatto la bella statuina per quattro anni!
    Per colui che si crede e agisce come fosse il Padrone delle Chiesa, Bergoglio, era come non esistesse.
    Lo ha completamente ignorato, svilito, ridicolizzato, come fa con tutti quelli che non la pensano come lui.
    È un despota, e sta fondando una Chiesa a sua immagine e somiglianza, mosso da modelli ereticali e violenti, Lutero, Milani, etc. e consigliato da serpi già bellamente sedotte dal Serpente Antico… Bianchi, Fernández, Sosa, Galantino, Melloni, Kasper, Marx (Reinard), Marx (Carl), Coccopalmerio, Bassetti, etc.
    Scusate se ho dimenticato qualcuno!
    Quindi di cosa stupirsi?
    È solo un cambio di facciata, significativo però di quello che sta realmente accadendo, come nel deserto, il Diavolo sta venendo allo scoperto, ma Cristo non tarderà!

  • Alessandro ha detto:

    Solo Dio può liberarci da Bergoglio. Signore, vieni presto in nostro aiuto.

  • peter ha detto:

    Congregazione per la Dottrina della Fede?
    Scherziamo, ma quale fede, quella di Bruno Forte?
    Ecco Signori l’effetto Bergoglio: l’assordante silenzio del Sommo Pontefice da una parte, e dall’altra le forti parole profetiche del grande Cardinale Caffarra!!! Altro che Bergoglio. Povera Chiesa!
    Scusate lo sfogo!

  • Luigi9 ha detto:

    … fintanto che non verrà del tutto abolita (o snaturata) anche la Congregazione per la Dottrina della Fede.

  • Luigi9 ha detto:

    Scusate di nuovo per la lenzuolata, apparentemente fuori tema, ma che aiuta a capire quello che sta succedendo: licenziamento di Mueller incluso.
    A mio parere poco importa chi lo sostituirà perchè, una cosa è certa, sarà comunque un guardiano dell’ortodossia ad “usum delphini”.

  • Luigi9 ha detto:

    E’ sempre piu’ chiaro che tutto quello che sta succedendo, incluso il “calcio nel posteriore” a Mueller piuttosto che i piu’ che deferenti omaggi a don Milani, sono funzionali al progetto in corso.
    Vi tedio ancora postando la settimanale “lenzuolata” tratta dal blog “La scure di Elia” (gestito da un sacerdote di sicura dottrina e teologia):

    PRETI PROFETICI?
    Se qualcuno non l’avesse ancora capito, opporci con la ragione e con la dottrina all’avversario che abbiamo di fronte è perfettamente inutile, visto com’è dichiaratamente avverso alla ragione e alla dottrina. L’individuo che i poteri occulti hanno collocato al vertice della Chiesa Cattolica, quando sragiona di un Cristo che si sarebbe fatto letteralmente peccato e persino diavolo, non fa altro che ripetere pedissequamente le tesi aberranti e blasfeme di tale Martin Lutero, frate nevrotico del XVI secolo che spinse il suo disturbo fino alla follia, facendosi – lui, sì – demonio che spaccò la Chiesa visibile e fece scorrere fiumi di sangue. L’occupante del soglio pontificio lo cita alla lettera, in barba ai diritti d’autore, tradendo così la propria vera fonte di ispirazione, se ci volessero ulteriori prove al riguardo. Il suo maestro è un pazzo che riuscì a introdurre la contraddizione addirittura in Dio, aprendo la strada ai vaneggiamenti di un certo Hegel, dai quali è poi derivato il marxismo, la più distruttiva e mortifera delle ideologie mai apparse nella storia umana. Il “pensiero” del jefe sudamericano non è altro che un miscuglio di tutto questo, condito – come se non bastasse – di “benedizioni” pentecostali… Un bel minestrone davvero! C’è ancora chi si illude di ottenere risposte da cotal personaggio?

    Niente di strano che sia andato ad omaggiare un altro folle che, grazie a Dio, la Provvidenza ha tolto dalla circolazione cinquant’anni fa, anche se poi le zucche vuote della sinistra e del cattocomunismo ne hanno fatto un mito e un’icona della loro demenza. Perfetta sintonia, si è scritto: e che c’è di sorprendente? La demolizione sistematica della tradizione cattolica appaia agli atti sovversivi la costante riabilitazione di eresiarchi e comunistoidi che hanno usato la loro posizione ecclesiastica per minare il tempio di Dio dall’interno. Sarà un caso che don Milani fosse figlio di un’ebrea liberale? Se è vero che dai frutti si riconosce l’albero, quelli prodotti dalla sua “conversione” non sono certo quelli portati dai fratelli Ratisbonne, che si fecero apostoli del loro popolo e fondarono un istituto per la sua evangelizzazione. Ma dopo la Nostra aetate tutto ciò è severamente proibito. A parte questo, al punto di sovversione a cui siamo giunti si mette sugli altari un prete ribelle e scandaloso, mentre i santi vescovi che tentarono pazientemente di ridurlo alla ragione sono con ciò stesso implicitamente scherniti e riprovati. Persino papa Giovanni XXIII (il che è tutto dire) lo qualificò un pazzo scappato dal manicomio.

    Prima di gustare qualche perla del “priore di Barbiana”, ci permettiamo garbatamente di esprimere la speranza che anche noi, un giorno, si sia riabilitati postumi. Ci garberebbe però moltissimo che anche oggi, come facevano quelli di un tempo, i Pastori ci interpellassero sul merito di quanto andiamo dicendo: se avessero la carità di dimostrarci il torto, potremmo correggerci ed evitare il ben più temibile giudizio di Dio; ma siccome, a quanto pare, non hanno né la carità né gli attributi, sembra proprio che debbano temerlo loro ben più di noi. Ovvìa – direbbero a Firenze – basterebbe un cenno, giusto così, per educazione. E invece… nulla. La morte civile, come se uno non esistesse. Eppure s’è scritto anche con tanto di nome e cognome… Probabilmente il nostro torto peggiore è quello di non provenire dall’alta borghesia progressista e di non aver trascorso una giovinezza irrequieta, ma di esser stati delle mosche bianche tutte casa, scuola e parrocchia. Il Papa dei poveri, a quanto pare, ha un debole per i ricchi radical chic (quelli che usano i poveri come pretesto per sovvertire la società).

    Mi occuperei ben più volentieri di soggetti più edificanti, piuttosto che tediarvi con certe volgarità, ma bisogna pur farsi un’idea della vera identità di colui che il “vescovo di Roma” ha additato come modello a sacerdoti e seminaristi, nonché a se stesso (casomai avesse ancora bisogno di esempi da seguire). Occorre premettere che la vocazione stessa di don Milani avrebbe meritato una verifica più accurata. Rampollo di una famiglia della classe alta fieramente agnostica e anticlericale che battezzò i figli solo per timore delle leggi razziali, il giovane Lorenzo, dotato di talento artistico, aveva dapprima frequentato l’ambiente bohémien della natia Firenze, noto per i suoi orientamenti omofili, ed era poi andato a studiare all’Accademia di Brera. La crisi spirituale milanese sfocia nella decisione di entrare in seminario, che lo porterà ad essere ordinato sacerdote quattro anni più tardi, nel 1947: tra la Cresima ricevuta a vent’anni e l’assunzione del ministero sacerdotale sono pochini, visti pure i burrascosi rapporti coi superiori del seminarista che già contestava le regole e un giorno definirà il suo arcivescovo un deficiente indemoniato, per non parlare della pericolosa propensione a tesi moderniste che più tardi emergerà dai suoi scritti… Eppure allora la sorveglianza nei seminari funzionava e si sapeva bene che la grazia suppone la natura. Sembra un altro di quei casi – come già quello del frate tedesco – in cui la Provvidenza lascia fare per qualche Suo misterioso disegno.

    Comunque sia, i grattacapi per la curia non tardarono ad arrivare, finché il pretino che, con gli scritti e con l’azione, voleva cambiare la società e la Chiesa fu spedito in una sperduta parrocchietta del Mugello. Fu qui, in realtà, che cominciarono i guai seri: l’esiliato ebbe modo, infatti, di instaurare una sorta di “repubblichina” in cui tutto girava attorno a lui, a cominciare dalla “scuola popolare”, che si esauriva in lui e assorbiva completamente, per tutto l’anno, la vita dei ragazzi. Di fatto lo stile educativo era improntato a un autoritarismo che non ammetteva dissensi, tipico di tutti coloro che rifiutano l’obbedienza legittima, ma la pretendono nei propri confronti. L’astio del “priore” non risparmiava niente e nessuno, fino ad incitare i poveri a imbracciare le armi per prendere il potere, pur propugnando al contempo, contraddittoriamente, l’obiezione di coscienza al servizio militare, che all’epoca era un reato. A muoverlo era l’idea – tipicamente marxista – che l’intero sistema politico-religioso fosse frutto di un complotto dei ricchi contro i poveri. Non per nulla, l’anno successivo alla sua morte, i sessantottini lo prenderanno a modello della rivoluzione e si ispireranno ai suoi scritti per demolire la scuola italiana in base al principio del “livellamento al basso”: siccome la cultura è un’arma di oppressione, bisogna combatterla con ogni mezzo lasciando tutti ignoranti (e perciò manipolabili, ci permettiamo di aggiungere).

    Il precursore dell’attuale disastro socio-culturale commise fra l’altro l’imprudenza di concedersi per iscritto delle licenze verbali che fanno sospettare a ragione tendenze poco ortodosse – a parte il fatto che non è certo un linguaggio che si addica a un sacerdote. A quanto pare, il “priore di Barbiana” aveva posto i suoi legami personali al di sopra di tutto: «Come facevo a spiegare che amo i miei parrocchiani più che la Chiesa e il Papa? E che se un rischio corro per l’anima mia non è certo quello di aver poco amato, ma piuttosto di amare troppo (cioè di portarmeli anche a letto!)». Tale confessione induce inevitabilmente a pensare che l’amore che l’animava fosse un attaccamento non solo puramente naturale, ma addirittura morboso; altro che carità soprannaturale! È lui stesso a fornirci la conferma del rapporto distorto che aveva con chi era oggetto delle sue “cure pastorali”: «E chi potrà mai amare i ragazzi fino all’osso senza finire col metterglielo anche in […] se non un maestro che insieme a loro ami anche Dio e tema l’Inferno e desideri il Paradiso?». A una persona psichicamente a posto un’eventualità del genere non passerebbe neanche per l’anticamera del cervello. Se poi l’unico freno è la paura dell’Inferno…

    Sarà un caso che chi propone a modello un tal personaggio non stia facendo nulla, a differenza del suo predecessore, per ripulire la Chiesa e il clero dalla sporcizia che li hanno invasi, ma che anzi protegga e promuova sodomiti e pedofili? Bisogna concludere che la deriva dottrinale di matrice luteran-pentecostal-marxista è funzionale alla degenerazione morale di preti e fedeli. Ringraziamo senza sosta Dio per la grazia inestimabile di averci preservati da entrambe e perseveriamo con coraggio sulla via intrapresa nella certezza assoluta che il Signore, a tempo debito, interverrà per fare pulizia per mezzo degli strumenti da Lui scelti (qui le considerazioni spirituali si congiungono necessariamente all’analisi politica, come nel profetismo biblico). Non lo pensiamo per una malsana inclinazione al catastrofismo, ma semplicemente perché non c’è altra soluzione che una radicale purificazione. Sarà dolorosa, ma salutare. Speriamo che non richieda pure un cataclisma naturale – o almeno preghiamo perché i suoi effetti siano limitati e ci risparmino.

  • Gian ha detto:

    E c’è ancora chi, nonostante tutto, continua a tener su il palco per difendere l’indifendibile della serie ‘salviamo le apparenze’. Bergoglio sarebbe mal consigliato, circondato da leccacalzini in carriera che lo fuorviano, lo guidano male… Come se il nostro non fosse adulto e vaccinato, ma un utile idiota, un bamboccio, una canna sbattuta dal vento. Se il rispetto è dovuto alla carica l’uomo ha ampiamente dimostrato quel che vale e chi lo ha posto dov’è sapeva esattamente quello che voleva. Ma lo sapeva anche lui quello che voleva, non nascondiamoci dietro un dito. La perdurante eclissi in atto non sappiamo a cosa porterà, certo che fino a quando da quelle parti i giusti vengono allontanati a calci negli stinchi non appena si presenta l’occasione e le redini affidate ai Paglia, ai Bassetti e affini c’è da sperare solo nella Divina Provvidenza.

    • F M Shyanguya ha detto:

      “I see the matter against me how it is framed; but if I had served God as diligently as I have done the king, he would not have given me over in my grey hairs. Howbeit this is the just reward that I must receive for my worldly diligence and pains that I have had to do him service; only to satisfy his vain pleasure, not regarding my godly duty.”
      – Cardinal Wolsey

  • Maria Cristina ha detto:

    Sono d’accordo con Marco Tosatti la mossa non e’astuta e ancor meno lo sarebbe mettere alla Dottrina un fedelissimo come Fernandez o un gesuita.
    Per questo penso che prevarra la furbizia e la scelta cadra’su Schonborn o una figura meno divisiva.
    Il che per i cattolici fedeli alla dottrina sarebbe peggio:meglio un modernista puro e duro che un modernista subdolo e sedicente centrista.

  • Luigi9 ha detto:

    Riporto l’articolo del blog (in auto-esilio) “Fides et Forma”, di Francesco Colafemmina, a mio avviso un grande intellettuale cattolico, che riguarda la dolorosa vicenda di Charlie, ma che in realtà ben si lega a tutto quanto stiamo vivendo:

    UN UOMO PICCOLO PICCOLO
    “Si può scegliere nella vita se essere eroici o prosaici. Se appartenere all’epos o alle cronache del quotidiano. Se combattere o arrendersi. Chi sceglie la resa è un perdente. Papa Bergoglio lo è. Su tanti aspetti di quest’uomo piccolo piccolo si potrebbe avere da ridire, su tante sue affermazioni più o meno deliranti, più o meno eretiche. Ma un Pontefice che decide di non proferire verbo in relazione al caso del piccolo Charlie Gard merita non il nostro sdegno o la nostra riprovazione, semplicemente merita indifferenza. Se c’è un momento nel quale quest’uomo ha perso definitivamente per me ogni residua dimensione di vicario di Cristo, ebbene quel momento si materializza oggi. Tacere dinanzi all’eutanasia di un bimbo di meno di un anno è un crimine altrettanto potente di chi quell’eutanasia la sta attuando. Il silenzio su questo tema, pur nella affollata confusione verbale su innumerevoli altre tematiche, dichiara l’uomo. Un uomo piccolo piccolo. Forse la giusta figura per una società di tanti uomini piccoli piccoli, nella quale non solo non esiste più l’epos, la narrazione esemplare ed eroica che supera i limiti del contingente e si riconnette ad una dimensione trascendente; una società che vive in stato di ateismo, nella quale la Chiesa stessa può dirsi in gran parte atea, ripiegata sulle istanze del materialismo marxista, dell’utopia sociale non più subordinata a Dio, ma alla divinità dell’Uomo al quale tutto è concesso, anche procurare la morte ad un innocente.”

    • Forse perché non è eutanasia? San Giovanni Paolo II ha avuto la possibilità di dire “lasciatemi andare” sottraendosi al probabile accanimento terapeutico a cui sarebbe stato sottoposto, Charlie non può dirlo e c’era bisogno che qualcuno interpretasse quale è il suo bene. Certo don dovevano essere dei giudici lontani a farlo, tutto doveva essere contento all’interno della relazione tra medici e famiglia, che evidentemente non ha funzionato bene. E comunque è bene leggere direttamente la sentenza della CEDU non quello che riportano erroneamente i giornali e i social network. La sentenza conclude solo con il rigetto dell’istanza dei genitori di portare Charlie negli USA che attaccato al respiratore, con encefalite e crisi epilettiche non sarebbe certamente arrivato vivo e difficilmente avrebbe beneficiato di trattamenti sperimentali provati ancora solo su topi. Se non è il concetto di straordinario che i moralisti conoscono bene, che cos’è? Basta che uno gridi all’eutanasia perché tutti diano per scontato che si tratti di questo. Ora anche Renzi e Grillo cavalcano l’eutanasia. È vergognoso che nei disegni di legge italiani la si voglia introdurre mentre la si rimprovera senza ragione all’Europa. Ma ci dice qualcosa la finitezza della vita umana? Non si tratta di anticipare/determinare la morte del piccolo Charlie ma di permettere che possa essere sottratto alla gravosità che la medicina stessa gli ha prodotto sia pure nel generoso tentativo di offrirgli un trattamento che ora non è più pensabile. È diverso l’uccidere dal lasciar andare, accompagnare, sostenere nell’elaborazione del lutto, con la consapevolezza, per noi cristiani, che la vita non finisce lì.

      • Claudius ha detto:

        Anche lei non capisce che qui il problema e’ che a decidere della morte di un bambino di 10 mesi e’ una corte di giustizia. Quindi i legislatori che si sono dati il potere di vita e di morte sugli esseri umani, alla maniera di Gengis Khan. I nuovi demiurghi si sentono degli dei. E manderanno all’altro mondo chiunque non gli garbi, come per esempio un bambino “difettato” come Charlie, con la scusa di non farlo soffrire. Almeno Gengis Khan non era tanto ipocrita da ammazzare qualcuno “per il suo bene”. Perche’ nel sistema gnostico attuale, non c’e’ spazio per chi e’ difettato e non puo’ essere sfruttato dal sistema. Curare costa troppo, molto meglio eliminare. Le auguro di stare sempre in buona salute. Ma se dovesse, da anziano, improduttivo, diventare “difettato” pure lei, non si lamenti se il Potere decidera’ per lei quando e come deve togliere il disturbo. Per il suo bene, si capisce.

      • Giusy ha detto:

        Chissà se riguardasse un suo figlio o un suo famigliare….mi verrebbe tanta voglia di augurarle ciò che i genitori del Piccolo Charlie stanno vivendo adesso! Lo stato che decide per mio figlio???? Ma sta scherzando? Roba da regime, quello europeo che sta tentando di farci il lavaggio al cervello e renderci tanti soldatini sottomessi e omologati….io no, grazie!!!!

      • Giusy ha detto:

        Se capitasse a suo figlio?

      • Giusy ha detto:

        signor spagnolo il suo commento mi appare di un cinismo agghiacciante.

      • Paolo Pagliaro ha detto:

        Antonio G. Spagnolo
        Lei non è il genitore di Charlie e non ha nessun diritto di dire ad altre persone – che lo sono – quello che devono fare con loro figlio. Nemmeno lo stato ha questo diritto.
        Lasci a padre e madre la decisione se la guarigione del figli sia “pensabile” o meno; essere cristiani vuol dire ancora sperare nella misericordia di Dio.

      • Francesco ha detto:

        La linea che separa l’accanimento terapeutico dall’eutanasia è molto sottile, anche perché chi si arroga il diritto di stabilire che non vi sia più speranza e quindi di farlo morire il quale è oggettivamente eutanasia, ma io preferisco chiamarlo omicidio legalizzato.
        Ed è proprio la medicina la quale rimane basita su avvenimenti di persone ridotte allo stato vegetativo ma che per un mistero “ritornano alla vita”, quanti di costoro affermavano di sentire tutto pur con il corpo quasi morto.
        Ma c’è un altro aspetto più grave, il quale deve essere condannato a tutti i costi, costoro per uccidere quella vita, lo fanno morire di “fame e di sete”, facendogli mancare gli elementi base affinché la morte non avvenga in modo naturale.
        Questo vale per ogni essere umano, ci si appella alla loro sofferenza agendo in modo che la suddetta venga aumentata per ucciderlo, ci sono farmaci oppiacei che leniscono il dolore, che li si lasci morire nella dignità umana, l’unica che una persona possiede se non viene uccisa anche quella.
        Non deve essere l’uomo che decide la morte dell’uomo, ma Dio, il quale stabilisce quando chiamarlo a se.

      • Donatella Bonomo ha detto:

        Grazie professor Spagnolo
        Sono lieta che lei sia intervenuto.
        Il suo parere è dirimente per tutti.

        • Giusy ha detto:

          Mio Dio!!!!! la Vita è Sacra SEMPRE!!!! Pensate che an che voi un giorno potreste essere ritenuti meno degni o degli scarti…. magari non sentendovi tali! Ma questi sono i nuovi “Cristiani” il kapo argentino mondano e relativista docet!!!!! Povera Chiesa povero mondo!

  • Luigi9 ha detto:

    Chiunque venga designato al posto di Mueller non cambia una virgola nella lettura dei fatti: è la dimostrazione piu’ chiara (che piu’ chiara non si puo’) che quello che si VUOLE è la ROTTURA con la Tradizione ed il Magistero. Cio’ è fondamentale per la costruzione di una neo-chiesa con una nuova pastorale, una nuova dottrina, una nuova prospettiva (non ultramondana ma solo terrena), e, diciamolo pure, una nuova tipologia di “fedeli”.
    Inultile dire che questa nuova chiesa (o meglio setta) è quella ben descritta dalla beata Emmerich.

    • Nicola ha detto:

      Caro Luigi9 hai perfettamente ragione. Le ultime da Avvenire confermano il tuo ragionamento. Ecco quihttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-amoris-laetitia-avvenire-gia-parladi-riformadella-dottrina-20335.htm

    • aleliza ha detto:

      QUELLA CATTOLICA COME TUTTE LE ALTRE RELIGIONI HANNO UNA BASE SULLE NUVOLE, I LORO INTERVENTI I LORO CONSIGLI, SONO DA SCARTARE BISOGNA ATTENERSI A CREDERE AL CAPITALE SCIENTIFICO MEDICO. ULTIMAMENTE L’OSPEDALE BAMBIN GESU’
      FACENDO RICHIESTA AL TRASFERIMENTO DELLO SFORTUNATO BAMBINO HA OFFESO GLI INGLESI, QUESTI GIUSTAMENTE HANNO SEMPRE RIDICOLIZZATO I PAESI LATINI DI VIVERE DI MIRACOLI, MENTRE DOVE LORO HANNO MESSO PIEDE , C’E’ BENESSERE. MAGO PROF. SILVA