REGGIO EMILIA, GAY PRIDE. CENTINAIA ALLA PREGHIERA DI RIPARAZIONE, NONOSTANTE LA CURIA. INTANTO SI PREPARA QUELLA DI VARESE DEL 17 GIUGNO.

3 Giugno 2017 Pubblicato da

Marco Tosatti

Oggi a Reggio Emilia si è svolta la processione di riparazione per il Gay Pride previsto nella città. Diverse centinaia di fedeli sono sfilati da piazza Duca d’Aosta fino a via Garibaldi, per inginocchiarsi poi davanti alla Basilica della Ghiara. La processione era guidata da don Luigi Moncalero di Treviso, affiancato da altri quattro sacerdoti e sei ministranti del culto, che indossavano cotta e talare. “La nostra non è una manifestazione contro il Gay Pride, – ha detto il sacerdote – ma una preghiera che vuole riparare il peccato pubblico: dal punto di vista morale l’omosessualità è un disordine fortemente fustigato dalle sacre scritture. Esaltare l’omosessualità significa non soltanto contraddire la Bibbia che dice ‘maschio e femmina Dio li creò’, ma invertire l’ordine naturale della natura”.

Cristiano Lugli, del comitato Beata Giovanna Scopelli, che ha organizzato la manifestazione, ha precisato che “non esistono spaccature all’interno della Chiesa, ma fedeli con diverse sfumature, che fanno però riferimento sempre al magistero della Chiesa, che condanna l’omosessualità”. “La processione è andata bene, a prescindere dal numero, perché abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, ovvero quello di riparare allo scandalo del Gay Pride. Chi ha tendenze omosessuali viene accolto dalla chiesa, ma non deve praticare la sodomia che è il vero peccato” dice Gabriele Colosimo di Radio Spada, associazione che ha appoggiato il comitato riparatore.

Alleghiamo all’articolo il commento di un lettore del blog, che ha partecipato all’evento.

“Preghiera fatta! Purtroppo lontano dalla Cattedrale di Reggio Emilia. Non è stato annunciato ma mi pare che l’ingresso alle chiese locali sia stato vietato alla processione, nei fatti non gradita al clero locale (vescovo o suo vicario di sicuro assente e mi sembra che nemmeno ci fosse qualche semplice prete della diocesi di Reggio Emilia). Pochi sacerdoti ‘di fuori’ presenti, ma più fedeli di quanto mi aspettassi e con un’età media gradevolmente bassa (direi sui 35-40 anni): diversi giovani genitori erano con loro bambini. E molto piacere mi ha fatto che i pochissimi stendardi a seguito dei sacerdoti fossero con la Madonna di Guadalupe. Personalmente non ho mai frequentato quei gruppi cristiani molto affezionati alle tradizioni pre-Vaticano II (“tradizioni” intenzionalmente in minuscolo non per sminuirle, anzi!, ma giusto per distinguerle dalla Tradizione dottrinale che deve essere necessariamente comune a tutti i cristiani cattolici che cerchino di vivere coerentemente al loro nome) entro i quali è nata la lodevole iniziativa della processione e temevo che la maggioranza dei partecipanti fosse in età da pensione. Invece fra i 600 ed oltre (mia stima in base alla lunghezza di circa 200 metri della processione) partecipanti, oltre a qualche bambino e giovanotto, c’erano parecchi nella fascia di età 30-50 anni. Azzardo una previsione: se ci fosse stata non dico (perché sarebbe umanamente troppo pretenderlo con l’attuale governo temporale della Chiesa) l’organizzazione a cura della diocesi di Reggio Emilia, ma almeno una “non-ostilità”, con l’informazione sulla processione lasciata circolare con reale “neutralità” nelle parrocchie della zona, i partecipanti sarebbero stati alcune migliaia in più. La mia opinione è che molti cristiani che comunque erano venuti a sapere della processione e che sentivano giusto chiedere pubblicamente perdono al Signore, alla fine non hanno partecipato per non andare contro al vescovo”.

Ma l’esempio di Reggio Emilia comincia a fare scuola. Infatti per il 17 giugno è prevista a Varese, sempre in occasione di un Gay Pride, un’analoga seduta di preghiera. (È stato creato per l’occasione un gruppo Facebook, qui https://www.facebook.com/groups/440373799651654/).

La proposta è quella della recita di un rosario pubblico di riparazione. Il luogo richiesto è il sagrato della Basilica di San Vittore. Il vicario di zona, Franco Agnesi, ha espresso la sua perplessità all’evento. A questa perplessità l’ideatore della manifestazione. Alberto Speroni ha risposto con una lettera, che pubblichiamo.

 

“Eccellenza Reverendissima,

voglio anzitutto ringraziarLa per la Sua pronta risposta e per la Sua comprensione verso i nostri sentimenti di contrarietà. Apprezzo anche come Lei voglia che “certe manifestazioni” vengano chiamate con il loro nome, ovvero la pretesa di un “diritto” alla sodomia.

Tuttavia, in piena coscienza, non possiamo dar seguito al suo invito per le ragioni che provo a riassumere di seguito.

1) Non è minimamente mia intenzione “usare il Santo Rosario come strumento di polemica culturale e politica”. Intendo semplicemente usarlo per quello che è, ovvero un potente strumento di preghiera e di riparazione. Non avendo la capacità o la possibilità di fare altro (ma chi può lo faccia, ovviamente!), penso che sia un’arma alla portata di tutti, sempre utile alla mia e all’altrui edificazione. Essa è utile a dare un pubblico richiamo alla Verità. Accetto tuttavia suggerimenti per altre forme di riparazione e di pubblico richiamo a Dio e alla Sua legge, tramite Sua Madre, per un auspicato e urgente ritorno di questa società allo sbando alla legge di Dio o, almeno, alla semplice legge naturale.

2) Credo che l’atto di riparazione a uno dei peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio debba necessariamente essere pubblico. Una bestemmia pubblica al Creatore, in quanto insulto all’ordine naturale da Lui stabilito, merita necessariamente una riparazione pubblica. Qualcuno disse “Quello che io vi dico nel buio, voi ripetetelo alla luce del giorno; quello che ascoltate sottovoce, gridatelo dai tetti”. Se non ad altro, questo servirebbe almeno a stimolare gli uomini di buona volontà perché non accettino passivamente la conquista dei cuori da parte del Male.

3) Il Suo “ritenere inopportuno che il Santo Rosario sia usato come strumento di polemica culturale e politica” mi sembra anche un processo alle intenzioni e un giudizio preventivo. E’ forse sbagliato opporsi ad una cultura mortifera, come tutte le menzogne, innalzando al cielo un grido che tutti possano udire? Credo sia un gesto missionario richiamare pubblicamente le persone ad una Presenza con la quale devono e dovranno prima o poi fare i conti tutti quanti! Cosa dovremmo fare? Abbassare anche i campanili? Silenziare le campane? Adombrare o togliere i crocifissi? Tutti questi segni indicano una Presenza che sta diventando sempre più scomoda allo spirito del mondo e al suo “Principe”. La nostra preghiera vuole essere un altro (piccolissimo) segno per indicare quella Presenza e l’ineluttabilità del Suo Giudizio. Io voglio essere pronto a rispondere a Quel giudizio, non a quello del mondo.

4) Il Principe di questo Mondo fa “fumo” (“fumo di Satana dentro le mura della Chiesa stessa“!) per mezzo di una “antilingua” e del “politicamente corretto”. Nella confusione, anche semantica, è più facile che un cattolico si perda. Tutto questo non fa parte del mio DNA, e penso sia anche dovere di un pastore provare a dissipare questo fumo per guidare il suo gregge. “Si, Si e No, No” diceva sempre quel Qualcuno di prima.

5) C’è un esplicito invito nel Vangelo a diventare, oltre che puri come colombe, scaltri come i figli di questo mondo. Chiediamoci perché i “figli di questo mondo” scelgono sempre più una visibilità che solo pochi anni fa era impensabile da ottenere. A forza di mettersi sulla difensiva, chi si avvantaggia è solo e sempre lui: il Principe di questo Mondo che se ne frega di non mostrarsi e di agire correttamente. Anzi, più si manifesta gridando e ostentando, e più danna le anime che, confuse e senza una precisa guida e una reazione pubblica che le risvegli dal torpore del quieto vivere, cadono come mosche nelle sue braccia di morte. Purtroppo noi cattolici facciamo come i gamberi che si ritirano sempre più verso l’orlo dell’abisso! Se continuassimo a seguire consigli come il Suo, a breve non si potrà più uscir di casa. E già oggi non siamo più in condizione di dare un insegnamento non dico cattolico ma per lo meno umano ai nostri figli. Riescono a mandare in TV personaggi come il Sig. Barilla a scusarsi (!?) per aver difeso la famiglia naturale. Riescono a far saltare incontri e conferenze già programmati da tempo perché non ne condividono i contenuti, alla faccia della libertà di espressione. La dittatura omosessualista ormai dilaga! A cosa servono richiami alla prudenza e alla non visibilità del Bene? A guadagnare giorni? Mesi? Forse anni di finta libertà? Andando avanti così, invece, si perderà tutto, compresa la Fede, come temeva già Nostro Signore! Concludo: una benedizione non la si nega a nessuno… ai figli soprattutto! L’attendiamo fiduciosi sul sagrato della Basilica di San Vittore il 17 giugno, ore 15.00.Invoco sin d’ora le Sue preghiere, Alberto”.



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40 commenti

  • Paolo Pagliaro ha detto:

    Rido tutto!!!
    Ricordo, un paio d’anni fa, ad un incontro coi consigli pastorali a Villa Cagnola (Gazzada, VA), una ragazza chiese a Monsignor Agnesi: “Di fronte alle pressioni crescenti degli attivisti omosessuali sui media, ma anche nelle scuole, cosa intende fare la Chiesa?”
    Risposta: “I nostri teologi ci stanno pensando”. Cosa pensino, non l’ho poi mai saputo, e di “molte occasioni di riflessione culturale, morale e educativa sui temi evocati dalla manifestazione” io sono all’oscuro – probabilmente per mio difetto, ma nel caso mi figuro i balletti verbali per non disturbare nessuno (eh, la convivenza civile innanzitutto, perbacco).
    Ma un vicario episcopale non deve dare risposte chiare? A volte l’impressione è che i nostri preti siano spaventati, altre volte – diciamolo – che menino il can per l’aia in attesa che tutti si adeguino al nuovo corso.

  • Gianpaolo Ferrato ha detto:

    Se hanno minimizzato l’aborto ed è diventata legge di uccidere nel 1978, ora minimizzano le menzogne delle massoniche leggi LGBT iniziate nel 1988 ed è evidente che i minimizzatori pensano solo al quieto vivere da carogna e che si mimetizzano nelle frasi amarissime della neolingua totalitarista del politicamente corretto; il che significa politicantemente elegante e corrotto Sin dal Principio! Il diavolo (=divisore) è menzognero e omicida sin dal principio, non da metà o dalla fine della frase, ma in tutta la frase usa la sua tentazione del “sarai come Dio!” preternaturale: perciò il suo pensiero è omicida e menzognero sin dal primo istante. Eppoi l’odio distrugge, solo lo Spirito Santo crea e le anime elette di cuore misericordioso sostengono il mondo e impediscono, per le opere di Redenzione del divin Figlio, al divin Padre Creatore di distruggerlo con la Sua divina Ira. Gli amici del mondo periranno tutti come polvere se non si convertono nel tempo di Conversione attuale al quale siamo tutti chiamati, indistintamente sia la nazionalità, la lingua o il potere di cui disponiamo: il mondo si convertirà solo se le anime si convertiranno, oppure l’uomo che si fa lupo all’uomo continuerà imperterrito a castigare l’uomo: quale desolazione non ha il demonio per Padrone? quale abominio non ha Satana per conquistatore? O con Me o contro di Me nel nome di Gesù Cristo nostro Signore, oggi non mi meraviglio più di niente, ma insistere fino alla nausea e alla noia sul fideismo come certi prelati fanno ancora, è eresia e impurità fondativa l’inferno dal tempo in cui quei bestioni di prelati compravendono anime raddoppiando su di loro la spinta verso la Geehnna: li ammonisco! Si vergognino e arrossiscano, credano alla propria anima e alla Onnipotenza dello Spirito Santo – Eterna Potenza Divina d’Amore – e si decidano ora nel prendere sul serio la vita spirituale, si fermino e non spingano i fedeli in Cristo verso l’idolatria del Pensiero Unico. Non si può amare Dio e il Pensiero Unico, perché o si amerà il Primo e si odierà l’Altro, oppure ci si affezionerà all’Uno e si disprezzerà l’Altro. Buona volontà, solo questa dote naturale abbiamo di nostro. Fatti non fummo per vivere da bestie, ma per conseguire virtute e conoscenza (S. Francesco d’Assisi): la Madonna è poco conosciuta… Capito?! Non voglio commenti, altrimenti i comentini e i pensieri con i tacchi alti, i primi li mando a farsi friggere e i secondi a quel Paese. Gloria a Maria in Gesù, Gloria a Maria in Gesù, Gloria a Dio solo (S. Luigi Maria Grignion de Montfort) Totus tuus. Grazie.

  • LUIGI CAZZOLA ha detto:

    Bravissimo Alberto Speroni , hai fatto una grande testimonianza. Grazie anche da tutte le persone che si sentono orgogliose di chiamarsi col nome di Cristo.

    • Acchiappaladri ha detto:

      Spero che il sig. Speroni perseveri, con rispetto ma determinazione a non darla vinta a sociologi e politicanti vestiti (qualche volta) da preti.

      • Alberto Speroni ha detto:

        tranquillo …volevamo andarci in due (letteralmente!) …..figurarsi adesso che si è messo in moto il volano del passaparola ! spero solo che rimanga tutto sotto decente controllo …speriamo ….e che lassù Qualcuno ci protegga !

        • Acchiappaladri ha detto:

          @Alberto Speroni
          dei cristiani che si radunano a pregare sono le persone più pacifiche del mondo: se non si infiltrano provocatori non c’è motivo che la riunione finisca fuori controllo, anche perché tecnicamente non ci si possono attendere complicazioni perché poche centinaia di persone, fossero anche 1000 o 2000 (improbabile), in ampi spazi cittadini riunite per un’oretta o meno (quello che serve per il Rosario) non

          Se non già fatto, è importante chiedere preventivamente l’autorizzazione alla Questura per la “manifestazione” (per loro che sia un raduno per pregare o motivi sindacali o sportivi fa poca differenza) su suolo pubblico: così viene assicurata la sorveglianza delle forze dell’ordine (fondamentali a Reggio Emilia per prevenire provocazioni).

  • Mary ha detto:

    Ma forse non era la sola da Bergamo. Vedo in primo piano un cartello con l’immagine della Madonna delle Ghiaie vestita di rosa con in mano due colombe.

  • Lori ha detto:

    Io c’ero. Partita da sola da casa verso le 6.30 per poter partecipare alla Messa del primo sabato del mese – abito in prov. di Bergamo – sono arrivata in tempo per quella delle 9.00. Non dico di quale chiesa del centro storico perche’ quel sacerdote poi era davanti a me in processione, con la sua tonaca.
    Ma non era tranquillo e l’ho ammirato e mi ha fatto tenerezza, perche’ ha dovuto mescolarsi tra noi invece di essere davanti con gli altri sacerdoti.
    Altre note: la gente alle finestre, il silenzio di chi osserva, un papa’ che spiegava al proprio bambino che quando qualcuno prega bisogna fermarsi e farsi il segno di Croce, una anziana in bicicletta ferma a mani giunte, alcuni a passeggio che si univano alla processione….
    Signori, tanta roba.
    Mi sono poi goduta il tanto ricevuto per il poco donato seduta ad un tavolino di un caffe’ … giornata da bollino oro!!!

    • Acchiappaladri ha detto:

      @Lori

      Una piccola processione ma che ha già fatto tanto bene!
      Grazie della sua preziosa testimonianza: allora c’era anche almeno un sacerdote diocesano di Reggio Emilia! Sono felice 🙂
      Mi viene da pensare che ha quasi quasi avuto più coraggio lui a pregare mischiato ai comuni fedeli che i pochi sacerdoti (di fuori Reggio Emilia) che officiavano in testa alla processione.

      Anche la mia sensazione è che fra i passanti ci sia stata molta curiosità, prevalentemente benevola (mi aspettavo invece ostilità diffusa ma io non ho sentito nemmeno una persona fra i passanti che imprecasse o facesse sberleffi come riferito dal giornalista Zambrano: solo qualche accenno di silenziosa presa in giro di alcuni, ma veramente pochi pochi, attivisti omosex).

      Penso che per molti reggiani l’effetto sia stato di rivedere un vecchio film di don Camillo, con gente che va dietro al prete pregando e cantando come in quei film.

      Ho notato diverse persone affacciate alle finestre che osservavano il passaggio della processione. In una scuola media ho visto uscire sul terrazzino alcuni adulti e alcuni ragazzi che additavano, mi sembra con sincera stupita curiosità, la processione.

      Le forze dell’ordine sono state molto brave a prevenire le provocazioni omosex (alcune erano state tentate, come in video reperibili su internet hanno poi dichiarato alcuni degli organizzatori del gay-pride) ma l’atteggiamento benevolo di molti cittadini reggiani è stato spontaneo.

      GRANDE OCCASIONE PERSA DA MONS. CAMISASCA DI FARE IL BIS della processione da 5000 persone di pochi giorni prima per la consacrazione della sua diocesi alla Madonna:
      altre migliaia di fedeli in preghiera condotti da un vescovo ritengo che avrebbero ottenuto ancora più grazia riparatrice dal Signore (oltre a un positivo effetto sociale).

  • GIOVANNI ha detto:

    Sono d’accordo con questa “linea” di testimonianza che oggi riveste sempre più il carattere di martirio.Martirio purtroppo inflitto anche da “fuoco interno” alla Chiesa…….
    Ci sarò volentieri ,a Varese,a PREGARE,prima di tutto ma anche ,serenamente,testimoniando da uomo che NON POSSO CONDIVIDERE le derive morali e il male della società in cui viviamo oggi.Giovanni

  • Liso ha detto:

    Tempo fa nella mia zona venne Mario Adinolfi.
    Sala gremita ma evento del tutto ignorato dal Clero, tanto che c’era un solo Sacerdote presente.
    Nelle Chiese, in quei giorni, veniva promossa la solita marcia per la pace il cui vessillo non è un simbolo religioso ma una equivoca bandierina arcobaleno.
    Daltronde è bello vincere facile, non c’è un solo uomo al mondo favorevole alla guerra, inclusi i fabbricanti di armi che di certo sostengono che le armi servono per mantenere la pace o al massimo esportare democrazia.
    Già, sembrano proprio i tempi del “vincere facile”, tutti a passare per la porta larga.
    Grazie al Cielo però di profeti ne esistono sono anche oggi e, come buona tradizione, sono osteggiati in tutti i modi.
    Ma vuoi mettere il gusto di seguire un profeta che accodarsi alla massa di misericordiosi confidanti nel Dio così tenero che “si taglia con un grissino”?

    • No comment ha detto:

      “Vita privata
      Si sposa all’età di 20 anni con Elena Banzi (con cui ha una figlia, Livia); si separa dalla moglie dieci anni dopo[19][20] e infine divorzia[21]. Nel luglio 2013 sposa Silvia Pardolesi presso il Cosmopolitan Hotel di Las Vegas, in Nevada[22]; dalla nuova moglie ha un’altra figlia.”

      Credo che Adinolfi e le sue pagliacciate siano l’ultimo dei “cattolici” che dovrebbe parlare….si seguissero persone INTEGRE cattolicamente, no i venditori di fumo!

      • Alberto Speroni ha detto:

        penso che un peccatore (e chi non lo è?) abbia comunque il diritto di difendere la RAGIONE ! la coerenza aiuta senz’altro ma ricordiamoci che i “perfetti” (scribi,farisei ) avevano indurito talmente tanto il loro cuore nel seguire perfettamente la Legge che erano diventati gli aguzzini del loro prossimo !

  • Luigi ha detto:

    Da il Ponte levatoio: “I giorni dei laici”
    https://ilpontelevatoiodimassimoviglione.wordpress.com/

  • Monforte ha detto:

    Ricordo solo che la Chiesa Cattolica non condanna l’omosessualità ma i rapporti omoerotici. Al di fuori del matrimonio chiede la castità a tutti.

    • Acchiappaladri ha detto:

      @Monforte

      Dal punto di vista della Rivelazione cristiana e del vigente Catechismo della Chiesa Cattolica, è QUASI così. E il “quasi” può essere la differenza fra andare alla fine ad abitare Disotto oppure Disopra.

      Cercando di dirlo papale-papale con parole da persona qualunque, è vero che per motivi suoi (che non è certo tenuto a spiegarci) l’Onnipotente ci ha rivelato che gradisce moderazione in tutti i piaceri dei sensi e che in particolare gradisce la castità degli esseri umani al di fuori del matrimonio.

      Ma è pur vero il dettaglio importante che mentre l’attrazione erotica fra uomo e donna è cosa intrinsecamente buona, essendo connessa alla complementarietà dei due sessi, e voluta dal Creatore (si tratta “solo” di usarla fin di bene), l’attrazione erotica fra due persone dello stesso sesso è intrinsecamente un disordine di quelle persone, uno dei tanti effetti malvagi del tradimento dei Progenitori, a cui cercare di resistere per non cadere e far cadere in grave peccato (chiedere ad esempio a San Paolo per un rating di quel peccato).

      Libero poi ognuno di pensarla diversamente, e magari di costruirsi una divinità che protegga l’omoerotismo come avvenuto nei millenni passati in tante idolatrie tradizionali e sbertucciare quei cretini di Cristiani che credono ancora a quelle cose lì … Dio … il diavolo … i peccati … l’anima … il giudizio con Inferno o Paradiso … ecc.

    • Acchiappaladri ha detto:

      @Monforte

      Grazie alla buona memoria della redazione di Corrispondenza Cristiana, posso riproporle le parole di San Giovanni Paolo II sulla blasfema buffonata del Gay-Pride (quello del 2000 a Roma su malvagità al 100% per rovinare il Giubileo) e sulla dottrina della Chiesa Cattolica riguardo alle persone omosessuali.

      “Un accenno ritengo di dover fare alle ben note manifestazioni che a Roma si sono svolte nei giorni scorsi.
      A nome della Chiesa di Roma non posso non esprimere amarezza per l’affronto recato al grande Giubileo dell’anno 2000 e per l’offesa recata ai valori cristiani di una città che è tanto cara al cuore di tutti i cattolici del mondo.
      (…)
      Vorrei a tale riguardo, limitarmi a leggere quanto dice il catechismo della Chiesa cattolica, il quale, dopo aver rilevato che gli atti di omosessualità sono contrari alla legge naturale, così si esprime: un numero non trascurabile di uomini e donne presenta tendenze omosessuali, profondamente radicate.
      Questa inclinazione oggettivamente disordinata costituisce per la maggior parte di loro, una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione.
      Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.

      San Giovanni Paolo II, Roma 9 Luglio 2000 A.D.”

  • No comment ha detto:

    I partecipanti erano 250.
    Vergognoso come la “Chiesa” faccia passare tutto sotto silenzio, anzi condannando tali atti per il “gay friendly politically correct” con cui convive ormai da anni…
    I giornalisti che chiedevano “come mai andate contro Papa Francesco che dice che i gay non si devono giudicare?” Roba da pazzi….

    http://gds.it/2017/06/03/a-reggio-emilia-in-250-pregano-contro-il-gay-pride-offende-il-cuore-di-gesu_673757/

    • Acchiappaladri ha detto:

      @No comment

      Mi creda: non ho interesse a fare polemica ma Lei sta affermando il falso.
      Se lo sta facendo in buona fede sulla base di informazioni sbagliate (ad esempio un giornale locale ha scritto che c’erano 300 persone) la invito a documentarsi meglio su fonti dirette: può già trovare online parecchia documentazione casomai lei non si fidasse (dato che non mi conosce) di quello che ho scritto io.

      Io c’ero alla processione e ho le necessarie qualifiche professionali, e abbondanti prove fotografiche e testimonianze di altre persone presenti, per fare se necessario una perizia giurata che dimostri che la processione era lunga circa 200 metri.
      Dalla lunghezza, considerate approssimativamente quante erano le file di persone affiancate in marcia, ho fatto velocemente la stima approssimativa di 600 persone, stima che considero prudenziale.
      Non escludo che, esaminando con cura le fotografie della testa della processione che era molto più “densa”, possano essere contate quasi un migliaio di persone.

      Se per assurdo avesse ragione lei ci sarebbero state mediamente, per ogni 10 metri di processione lungo la strada, solamente 12-13 persone: guardi qualche fotografia e poi valuti se i partecipanti erano così sparpagliati.

  • Elisabetta ha detto:

    Alberto Speroni sarà citato da ora in poi! Bravo!! E i laici salveranno la Chiesa.

    L’arcivescovo Fulton Sheen nel 1972 ha detto: «Chi salverà la Chiesa? Non pensate ai sacerdoti. Non pensate ai vescovi. Sta a voi, laici. Sta a voi ricordare ai sacerdoti di essere sacerdoti e ai vescovi di essere vescovi».

    Who is going to save our Church? Not our bishops, not our priests and religious. It is up to you, the people. You have the minds, the eyes, the ears to save the Church. Your mission is to see that your priests act like priests, your bishops, like bishops, and your religious act like religious.–Archbishop Fulton J. Sheen, 1972

  • giorgio rapanelli ha detto:

    C’è da muoversi e colpire un solo “punto”, che racchiude il “tutto”. Il “punto” è il movimento satanista, che sappiamo da dove parte e fin dove arriva.
    Il “tutto” è metterci tutto ciò che riguarda l’omosessualità con i suoi vari rivoli: matrimonio gay, aborto, utero in affitto, disgregazione della famiglia con visione gay, distruzione della nostra civiltà cristiana millenaria per una civiltà omosessuale ed una nuova razza inferiore “negroide euroasiatica”, come la vuole per gli Stati Uniti d’Europa il Piano Kalergi.
    Ieri, 2 giugno, Festa della Repubblica, con tanti cittadini in vacanza, a Corridonia, è venuto il Cardinale ANGELO COMASTRI a benedire una icona nella chiesa della Sacra Famiglia e a celebrare una Messa all’aperto di fronte a centinaia di fedeli, rapiti dall’omelia del Cardinale proprio sulla Sacra Famiglia di Nazareth.
    “Un bagno di folla”, titolava oggi il Corriere Adriatico.
    Era presente anche Radio Maria, la vera radio cattolica che è preghiera, informazione e formazione al vero Cattolicesimo.
    Ho avuto modo di scambiare alcune parole con il Cardinale, a cui sono stato presentato come un ex-nemico della Chiesa, oggi ritornato a casa, sull’argomento della Dottrina. Il Cardinale ha assicurato che nulla potrà cambiare l’Eucaristia e il Dogma. E su Medjugorje è stato chiaro: Medjugorje non verrà cancellata.
    Personalmente l’imposizione delle Sue mani sul capo mi ha dato una forza incredibile. Sto soffrendo molto per come stanno trattando la nostra Chiesa Cattolica Apostolica Romana… Di sicuro stiamo pagando ciò che abbiamo seminato. Ciò che io ho seminato. Ma lo Spirito non ci abbandonerà, costi quel che costi.
    Con il Battesimo, il Verbo è in noi, sigillato dal Sacro Crisma. Mettiamolo in moto con l’Eucaristia, il Rosario, la preghiera, i Sacramenti e i Sacramentali. E con l’AZIONE, come quella di Reggio Emilia. Come quelle che si faranno in seguito, anche con piccoli gruppi. O che faremo singolarmente, senza paura, perché “Dio ci guarda” e ci dice di “gridarlo sui tetti”.
    Mi sto rendendo sempre più conto che il Cristianesimo è eroismo.

  • Catholicus ha detto:

    “mi pare che l’ingresso alle chiese locali sia stato vietato alla processione, nei fatti non gradita al clero locale ” : un grazie dal profondo del cuore a don Luigi Moncalero ed ai suoi confratelli sacerdoti intervenuti “in cotta e talare”; quello è il vero clero cattolico; quello locale, che non gradisce queste processioni, ormai è sale che ha perduto il suo sapore e non serve più a niente. Non andrei ad ascoltarli nemmeno se mi pagassero, quei preti là, e spero che quanto prima NSGC li faccia sloggiare dalle sedi che occupano illecitamente (dato che hanno perduto completamente la fede, che sono eretici ed apostati, e quindi scomunicati “ipso facto”, semplici politicanti al soldo dei poteri occulti).

    • Acchiappaladri ha detto:

      @Catholicus
      @wp_7512482 (per conoscenza)

      “mi pare che l’ingresso alle chiese locali sia stato vietato alla processione, nei fatti non gradita al clero locale ”

      Caro amico, poiché il dr. Tosatti ha riportato le parole di cui sopra che avevo scritto su questo blog al ritorno da Reggio Emilia come commento a un articolo precedente, voglio aggiungerne qualcuna per cercare di prevenire polemiche che oltre che essere fratricide potrebbero pure essere infondate.

      Ribadisco che è solamente una mia personalissima IPOTESI, basata su quello che ho visto oggi e che ho letto su internet nei giorni scorsi, che alla processione sia stato vietato l’ingresso nelle chiese di Reggio Emilia.

      Io non ho avuto fino ad ora il piacere di conoscere le persone del comitato promotore della processione (ho visto da qualche decina di metri di distanza i giovani che hanno fatto i ministranti, uno dei quali prima della partenza della processione ha detto al megafono qualche parola su come si sarebbe svolta la preghiera, e due di loro mi sembra di averli visti online più volte in video di Radio Spada). In particolare nulla so di che cosa si siano detti i promotori con i responsabili della diocesi di Reggio Emilia.

      I dati di fatto a mia conoscenza sono che:

      1) i promotori inizialmente avevano annunciato che la processione sarebbe partita dal sagrato della Cattedrale di Reggio Emilia;

      2) S.E. mons. Camisasca, vescovo di Reggio Emilia, nel suo noto comunicato di pochi giorni fa aveva affermato: “…non mi è stato chiesto nessun permesso di iniziare una processione dal sagrato della Cattedrale in riparazione alla giornata del “Gay pride”. Pure in questo caso, i fedeli cristiani hanno tutto il diritto di trovarsi a pregare, anche pubblicamente. …”;

      3) nonostante che non risulti quindi pubblicamente alcun divieto vescovile, la processione NON è partita davanti alla cattedrale (che è proprio in mezzo al centro storico) ma ai bordi del centro storico, da Porta S. Stefano: non ho letto spiegazioni (che potrebbero essere le più diverse e non dipendenti dai promotori e/o dal vescovo: ad esempio una richiesta della Polizia per opportunità di ordine pubblico) del cambiamento di luogo, annunciato un paio di giorni fa dai promotori;

      4) nel centro storico di Reggio Emilia, pieno di belle e antiche chiese, la processione è necessariamente passata davanti ad alcune chiese ma in nessuna la processione è entrata (nemmeno nei cortili);

      5) la processione si è fermata per una decina del rosario davanti alla chiesa di Santo Stefano, ma rimanendo sulla pubblica via (nonostante che la chiesa abbia lungo la via e senza alcuna recinzione un ampio sagrato contornato su due lati da una loggia);

      6) la processione si è fermata davanti alla Basilica della Madonna della Ghiara, affacciato sulla pubblica via; sacerdoti e ministranti hanno salito la breve e ampia scalinata andando a pregare (mentre alcuni fedeli si inginocchiavano sui primi gradini) di fronte al portone principale che era chiuso ed è rimasto chiuso;

      7) la processione è terminata in una piazza su cui domina una grande chiesa (mi perdonino i Reggiani ma non ne conosco il nome): chi conduceva la processione nemmeno ha provato a salire i gradini per avvicinarsi a quella chiesa, rimanendo “giù” nella piazza, terminando la preghiera quanto più lontano possibile da quella chiesa. Il portone di quella chiesa era spalancato ma mi ha fatto ancora più tristezza del portone chiuso della basilica.
      Sapete il perché? Perché (probabilmente è solo una mia suggestione) mi sono sentito respinto, come accadeva nei tempi antichi quando nelle chiese c’erano delle specie di sagrestani (mi sfugge il loro nome specifico) che erano addetti, quando c’erano i momenti più sacri delle liturgie, a buttar fuori i non battezzati, gli eretici, i disturbatori.
      Al di là delle mie impressioni che valgono poco, il fatto che ho notato è che per tutta la permanenza della processione nella piazza due robusti uomini in abiti borghesi sono rimasti appena fuori dal portone, uno a destra e uno a sinistra, a osservare con sguardo serio e attento i fedeli in piazza.
      Mi perdonino quei due uomini se per caso stavano lì per tutt’altro motivo, ma l’impressione che mi hanno fatto è stata quella dei buttafuori di una discoteca.

      8) Ultimo chiarimento: io non conosco di persona alcun sacerdote della diocesi di Reggio Emilia e quindi non posso sapere se qualcuno in realtà era presente, magari mischiato ai comuni fedeli.
      Dei pochi sacerdoti presenti a condurre la preghiera di riparazione io ho riconosciuto solamente un coraggioso sacerdote di una diocesi confinante.

      • No comment ha detto:

        I sacerdoti presenti erano solo quelli della FSSPX, si era richiesto la partecipazione anche di quelli diocesani vestiti con talare, ma come si vede nessuno si è presentato, immagino le ritorsioni che avrebbero avuto dal clero modernista.

        • Acchiappaladri ha detto:

          @No comment

          Mi consenta di precisare che non è esatto 🙂

          Almeno uno dei sacerdoti presenti (con l’abito liturgico prescritto) era un sacerdote diocesano, parroco in una diocesi confinante con quella di Reggio Emilia. Sono sicuro perché qualche volta vado a messa nella sua parrocchia.

          Può darsi che tutti gli altri (di quei pochi che si son visti) sacerdoti presenti fossero della FSSPX: non li conosco (o meglio forse ho riconosciuto un sacerdote della FSSPX per averlo visto in alcuni interessanti video disponibili online).

          Personalmente io non avrei messo esplicitamente, in uno degli ultimi comunicati dei promotori della processione, la prescrizione di come i sacerdoti dovevano venire abbigliati:
          suppongo che quei bravi ragazzi abbiano voluto dare una “punzecchiatina” polemica (l’idea mia è che a posteriori qualcuno di loro se ne sia pentito … ma non lo ammetterà mai 😀 😀 … peccatuccio veniale da rimediare con una buona azione 😉 ).
          Se (io non me ne intendo), come essi stessi hanno poi scritto, le vigenti norme disciplinari per TUTTO il clero cattolico prescrivono quel tipo di abbigliamento liturgico per le processioni, i sacerdoti sapevano già come regolarsi (e per i laici quella prescrizione non interessava), tanto i “don Chichì” non sarebbero comunque venuti alla processione 😉

          Senza quella prescrizione pleonastica chissà che non sarebbero stati presenti alcuni sacerdoti in più a rafforzare la preghiera.

          A chi promuoverà altre pubbliche preghiere suggerisco l’accortezza di evitare prescrizioni pleonastiche, che possono pretestuosamente diventare utili solo per polemici battibecchi fra noi “polli di Renzo”.

        • Acchiappaladri ha detto:

          @No comment

          vedo ora che il giornalista Andrea Zambrano (che era presente alla processione: l’ho visto) su La Nuova Bussola Quotidiana conferma che, a parte il parroco che ho ricordato, gli altri sacerdoti erano tutti della FSSPX, il che mi spiega anche perché abbiano scelto di pregare in latino (l’Ave Maria ben pregata ha sempre lo stesso valore, in greco o latino o italiano o armeno).

          http://www.lanuovabq.it/it/articoli-gay-pride-quei-bambini-dentro-il-carrello-della-spesa-20052.htm

          Dove Zambrano non è preciso è nella sua stima (troppo scarsa) dei partecipanti.

          Zambrano ha scelto una linea editoriale “media” per commentare la processione, parlando da una parte di sua “dignità e potenza inusidate” e sminuendola un po’ dall’altra parte.

          Anche dire che i fedeli partecipanti erano “…Persone semplici, provenienti da diverse zone del nord Italia e chiamate con il passaparola social …” non è esatto.

          Personalmente sono una persona … complicata 😉 e di sicuro (avendone riconosciute alcune e avendone sentito parlare fra di loro altre) fra quelle persone c’erano dirigenti di azienda, professionisti, insegnanti, saggisti insieme a giovanissime coppie, qualche bambino, qualche signora di eloquio e aspetto molto alla buona che confessava di aver timore di essere insultata e malmenata da provocatori (però quelle signore sono venute lo stesso alla processione: BRAVE 🙂 ), ecc. … a me sembra che in quel piccolo gregge ci fosse un po’ di tutto del popolo dei battezzati italiani.

          • No comment ha detto:

            I sacerdoti presenti della FSSPX ben visibili erano Don Mauro Tranquillo, Don Gabriele D’Avino e Don Lugi Moncaliero, gli altri vestiti con talare e cotta erano laici (rappresentati di Radiospada che hanno organizzato l’evento) che aiutavano quest’ultimi nella processione.

  • Fernando Salvi ha detto:

    Sono con voi

  • Mari ha detto:

    GRAZIE a chi c’era!
    Mi ha fatto tanto bene al cuore vedere Maria Regina della Famiglia in testa alla processione di riparazione.
    Purtroppo, non avendo potuto conoscere e seguire il suo messaggio, il popolo cattolico si è venuto a trovare in questa tristissima situazione.
    E fra tanti lutti, strazi, scempi della famiglia e delle creature umane, a te, Regina della Famiglia, sale la nostra preghiera: da soli non possiamo nulla, possiamo solo implorare la tua potente intercessione.
    Fa’ che presto, come tu hai assicurato che sarebbe successo, venga riconosciuta la veridicità della tua apparizione e si ristabilisca la verità dell’ insegnamento della Chiesa riguardo alla famiglia.

    • jolanta ha detto:

      ringrazio a tutte le persone che abbiano partecipato alla processione di riparazione.
      La chiesa Cattolica non puo diventare MODERNA pestando tutto cio che il Dio ci ha insegnato nel Evangelo.
      Non si puo servire al due padroni – come sta scritto !
      facciamoci coraggio veri cristiani e non stiamo al silenzio davanti alla perversione , non accettiamo la SODOMA !

  • Marinella introzzi ha detto:

    Mi fa molta tristezza vedere come le persone di Chiesa prendano questi problemi con una superficialita’ inverosimile !! Mi pare che con scuse sociali , culturali ecc abbandonino il gregge proprio quando sta arrivando il lupo….. Bella ed equilibrata la risposta degna di una persona guidata dallo Spirito Santo !!! Grazie di tutto quello che fate

  • Raffaele G. ha detto:

    Bravo Alberto Speroni!
    “Purtroppo noi cattolici facciamo come i gamberi che si ritirano sempre più verso l’orlo dell’abisso! Se continuassimo a seguire consigli come il Suo, a breve non si potrà più uscir di casa.”
    Parole profetiche: faremo la fine dei cattolici nel Messico del ’29. E non ci sono più Cristeros disposti a rischiare la pelle per quello in cui credono.

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Ho capito male o la testimonianza del Cristo sta passando nelle mani dei laici, perchè i sacerdoti (almeno alcuni) cominciano a ritirarsi nelle catacombe?
    Hanno forse paura?
    Ma paura di che?
    Forse di farsi pestare ben bene come è già accaduto alle “sentinelle in piedi”?