DIO È MERITOCRATICO. UN LIBRO DI GOTTI TEDESCHI PER DIRE AI CATTOLICI: È ORA CHE CI SVEGLIAMO…

29 Maggio 2017 Pubblicato da

Marco Tosatti

Il nuovo libro di Ettore Gotti Tedeschi, economista, esperto di finanza, banchiere ed ex presidente dello Ior, si intitola “Dio è meritocratico”; ma in realtà avrebbe potuto anche intitolarsi con le parole con cui si chiude la prima parte: “In pratica, è ora di svegliarci!”. Rivolto, naturalmente ai cattolici, troppo proni a subire e inghiottire e a metabolizzare tutta una quantità di menzogne, false idee, opinioni distorte su se stessi, la propria fede e la propria Chiesa. Tutti; e quando diciamo tutti, vogliamo proprio dire tutti, a partire dal Maggior Piero, come lo chiamerebbe Dante.

La grande responsabile di una quantità di malanni, nella Chiesa e nel mondo, secondo l’autore, è la Gnosi; un’eresia antica, che però a differenza di altre non è rimasta inghiottita nelle sabbie del tempo, ma ha saputo modificarsi, adattarsi sopravvivere e adesso mostrare il suo volto trionfante. “Se siamo convinti che nulla di importante succeda per caso, non possiamo credere che sia naturale questo processo di avanzata della gnosi, che sembra aver abbattuto, con un colpo mortale, una civiltà cristiana bimillenaria con un’accelerazione incredibile negli ultimi cinquant’anni. Le spiegazioni che giusti- ficano il crollo della fede con il progresso, la scienza, la tecnica, la globalizzazione ecc. non stanno in piedi, essendo la medesima fede ad averne originato le premesse”.

Certo, per un credente, quale Gotti Tedeschi è sicuramente, un responsabile principale e primordiale c’è: è quel signore che, secondo la Bibbia, si ribellò, mosso dal desiderio di “essere come Dio”; e che da allora, da buon Principe di questo mondo, continua a compiere il suo lavoro, cercando di convincere (e ci riesce, almeno da qualche secolo) gli uomini della bontà e praticabilità del suo desiderio. Di più: li convince che ciascuno di loro può essere Dio. E di conseguenza che la sua coscienza basta a dargli la giusta direzione su tutto…Gotti Tedeschi fa notare che fino alla Riforma di satana si parlava; e poi a poco a poco la sua immagine si è sbiadita, anche nelle chiese, una credenza così poco razionale, così poco moderna…Non senza un pizzico di veleno Gotti Tedeschi ricorda che “Sant’Agostino aveva già̀ definito gli “imbellettatori” di satana, quelli cioè̀ che ne ridimensionavano il potere malefico, pensate un po’: “i misericordiosi”. Ma questi “coccolatori”, ridimensionatori, leccacalzini, del ruolo del demonio, che avrebbero potuto anche essere suoi discepoli religiosamente devoti, siamo certi che oggi siano scomparsi?”.

Da un certo numero di secoli la Chiesa cattolica è stata vista come l’avversario per antonomasia. Lo è ancora adesso? Gotti Tedeschi nota. “Si direbbe che non si voglia che la Chiesa continui ad avere come obiettivo strategico quello di risvegliare e ri-evangelizzare il mondo per salvarlo. Direi persino che si vorrebbe fare in modo che la Chiesa possa venire considerata un ostacolo all’equilibrata globalizzazione del mondo”. E allora la Chiesa dovrebbe smetterla di proporre valori e verità assoluti, combattere il relativismo, difendere un’antropologia basata sulla famiglia formata da un uomo e una donna, e non dovrebbe affermare che è la miseria morale a generare quella materiale. Come lo stesso Gotti Tedeschi dimostra nella prima parte della sua opera. E naturalmente dovrebbe smettere quella pratica odiosa, il proselitismo, cioè cercare di convincere (convincere, cioè con strumenti logici e dialogici e razionali) che la salvezza è nella Chiesa, e “In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati”.

Osserva l’autore che la Chiesa ha sempre annunciato il Vangelo, e mai ha ceduto a ciò̀ che il mondo (la gnosi) voleva facesse. “È solo grazie agli attacchi esterni e soprattutto interni negli ultimi cinquant’anni che la Chiesa sembra essere in difficoltà nel riuscire a farlo con incisività̀, pur dimostrando sempre la certezza della Verità̀. Ma è proprio in questi ultimi cinquant’anni che inizia un attacco durissimo alla sua credibilità̀ e al suo ruolo con la giustificazione che il mondo moderno e globale non può altrimenti altro che escluderla, perché inutile e persino dannosa”.

Ma il problema è da capovolgere, spiega Gotti Tedeschi: il problema reale è che la civiltà occidentale è fallita, come possiamo ahimé constatare ogni giorno, proprio “Perché́ ha rifiutato il cattolicesimo. E questo va ora riaffermato e riproposto nella sua integrità̀, perché́ è la Verità̀”.

Abbiamo accennato prima all’opinione di Gotti Tedeschi secondo cui la miseria materiale è originata da quella morale, e non viceversa. Ci sembra interessante presentarvi le sue parole, in una citazione di una certa ampiezza, proprio perché l’autore è esperto di economia, e di conseguenza ciò che afferma in questo campo ha un valore particolare. “Insisto nell’invitare a convincerci che è la mi- seria morale a generare la miseria economica, sociale e politica, non viceversa. E credo che sia prioritario occuparsi di miseria morale prima di altre. La crisi economica in corso, che è stata generata da crisi morali passate e presenti, sta creando nuove forme di miseria anche economica. Poiché́ la miseria economica risulta essere la più̀ evidente e urgente, è bene accennarne chiarendo cosa è povertà̀ e come si deve affrontare moralmente il problema. È necessario insegnare il perché́ oggi gran parte della povertà̀ materiale nel mondo sia frutto del peccato, dell’egoismo, dell’indifferenza, dell’avidità̀ ecc. È necessario sapere che anche una ripartizione egualitaria della ricchezza (fondata sulla convinzione che sia l’iniquità̀ il peggiore dei mali) non risolverebbe il problema dell’invidia, gelosia, avidità̀, attaccamento alle cose ecc. e possiamo persino prevedere che dopo la ripartizione, si ricostruirebbe la concentrazione del- la ricchezza e della disuguaglianza, se l’uomo resta avido, egoista e indifferente. La miseria morale è originata dal peccato, ed è mio convincimento che la povertà̀ economica, non solo individuale ma anche di popolazioni intere, sia conseguenza della “povertà̀ morale” e che questa “povertà̀ morale”, come ho già accennato, debba essere risolta, nella gerarchia dei problemi, per prima, quale compito primario della Chiesa”.

Svegliarsi, dicevamo. Perché se “Essere tolleranti con il prossimo e intolleranti con se stessi è cattolicesimo”, tollerare manipolazioni e contraddizioni di fede non è tolleranza, è tiepidezza. “E magari è anche stupidità, indegna del cattolico”. Sono in corso ogni giorno manipolazioni – definite “intollerabili” che cercano di convincere che è necessario e corretto “separare fede e opere, accettare una forma di metamorfosi del peccato originale. Vedete, cari lettori, decidere di non cercare di spiegare che la Verità̀ è preliminare alla libertà, porta progressivamente i fedeli a accettare le convenzioni umane su ciò̀ che è valore, cosa è buono, lecito, legale. Con la conseguenza di scegliere le più convenienti, secondo coscienza soggettiva”.

Sono cose che accadono oggi, nella Chiesa? Rispondo con un altro brano dell’autore: “Mi sono domandato cosa sarebbe oggi il cattolicesimo se, per esempio, San Giovanni Battista avesse voluto mostrare rispetto umano nel valutare la condotta morale di concubinato di Erode. Avrebbe salvato certo la testa, ma soprattutto da allora prendere come concubina la moglie del proprio fratello sarebbe diventato persino lecito, rendendo inutili le discussioni intorno a documenti recenti di Magistero (tutta colpa perciò della intransigenza e rigidità̀ del Battista, perbacco!)”.

A questo Gotti Tedeschi fa seguire altre domande irreali sul comportamento di Gesù con i Farisei, con Pilato, e magari anche con le tentazioni di Satana nel deserto. Per far vedere quanto poco dialogasse Gesù, almeno da come ci raccontano i Vangeli. Anche se, come ci ha spiegato il Preposito Generale dei Gesuiti, che ne sappiamo, in realtà? Non c’erano registratori…

In conclusione: vi consigliamo la lettura di “Dio è meritocratico”, pubblicato da Edizioni Giubilei Regnani. 380 pagine con la prefazione di monsignor Nicola Bux, perché è una risposta concreta ed efficace, un rimedio, a una frase del santo Curato d’Ars: “La disgrazia è che non si riflette”.



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16 commenti

  • Esdra ha detto:

    A proposito dell’agenda del Card. Martini mutuata da Bergoglio , bisogna leggere la disputa tra Kasper e Ratzinger nel 2001, in cui il cardinale teologo in ginocchio venne sconfitto dal futuro papa. I temi del superamento della, dottrina con il pastoralismo, l’autonomia delle chiese locali… Tutto un programma messo in pratica dal picconatore di Santa Metà.

  • marta ha detto:

    “I medici da Fra’ Elia: «Stimmate o frode?»” http://www.lastampa.it/2006/04/19/italia/cronache/i-medici-da-fra-elia-stimmate-o-frode-JqpxvW2JjU8TfavJm9CuQK/pagina.html

    Father Elia claims to have taken the photo of Jesus. Is it possible to check this is true or not? His photo looks like an image, the real photo looks different. How does the original picture look if it exists? http://www.apostolididio.it/blog/edizioni-regina-apostolorum/riviste/angeli-arcangeli-maggio-giugno-2014

    • Acchiappaladri ha detto:

      @Marta

      l’articolo de La Stampa che lei indica è vecchio di 11 anni.

      Che relazione ha quella vecchia cronaca (di cui nulla sapevo e di cui non conosco gli sviluppi) con il libro di Gotti Tedeschi che viene recensito ora dal dr. Tosatti?

  • giuseppe marson ha detto:

    Vista la mia poca fede, i miei peccati e le mie fragilità, dovrei stare in silenzio e chiedere la grazia della conversione per una fede più vera, ma come al solito Gotti Tedeschile sue parole mi hanno pro-vocato nel senso vero del termine, sono state un aiuto a non lasciarmi abbattare dalle mie miserie e a confidare in Cristo Gesù a cui nulla è impossibile.
    A quanto da lui scritto circa San Giovanni Battista, aggiungerei un altro” rigido ideologico, chiuso alle novità dello spirito, con la piaga del clericalismo”: San Tommaso Moro.
    Inoltre potremmo aggiungere Laura Vicuna, il cui desiderio più grande era quello che sua madre si pentisse e uscisse da una situazione irregolare. Grazie alle sue costanti e continue preghiere e ai sacrifici offerti il Signore l’ha esaudita.

    Mi si permettano anche queste considerazione relative al
    ” Terno secco” presentato al Papa per scegliere il nuovo presidente Cei.
    Possibile che nessuno dei tre prescelti, avesse posizioni vicine ai Cardinali dei Dubia?
    In Italia tutti i Vescovi, non hanno dubbi su A.L.?
    Credo che le omelie di S. Marta, quasi sempre le stesse, ed i virulenti ed offensivi attacchi da parte della corte papale per delegittimare e dileggiare i Cardinali firmatari di Dubia , avessero forse questo obiettivo : colpirne 4 per ” educarne” più di 200.
    Dico questo con profonda amarezza, perchè credo che i Cardinali non siano solo 4 vecchi rincoglioniti, ma ce ne siano altri anche in Italia che condividono le loro preoccupazioni, e il loro amore alla Verità Rivelata: ma dove sono?
    Tralascio di commentare le esternazioni del Card. Bassetti sul “terrorismo dei cattolici” e mi domando perchè nessuno dei Vescovi ha fatto sentire la sua voce quando ha affermato che A.L. è un atto del magistero infallibile del Papa, se la Conferenza Episcopale Italiana è certa che è realmente così, tutti i Vescovi abbiano il coraggio e l’amore verso il popolo, di chiarirlo ufficialmente attraverso una dichiarazione e non continuare a dirlo attraverso singole interviste, perchè genera ulteriore confusione, quando in gioco c’è l’infallibilità papale di un documento, non basta ciò che pensa Bassetti o Galantino o Avvenire o i commentatori di Tv 2000 e i giornalisti dei siti Internet graditi . o alcuni storici della Chiesa o qualche componente dei magnifici 9.
    Mi permetto una ultima considerazione, San Paolo, il più noto tra colo che hanno fatto proselitismo, all’aeropago è arrivato al punto vero e gli ascoltatori gli hanno detto: ” su questo ti sentiremo un’altra volta”.
    La nuova predicazione” misericordiosa” che costruisce ponti, e non muri, attenta ai segni dei tempi, preoccupata più ad unire che a dividere, con a cuore i bisogni della gente, è così dentro la realtà mondana, che per non rischiare di offendere, non si fa più dire” su questo ti sentiremo un’altra volta”
    Mi si perdoni l’immagine è come se a questa nuova chiesa bastasse annunciare che Gesù è così umile che lava i piedi a tutti.
    Il risultato ovvio: un trionfo di like, faccine, e tutti a dire questo il vero Gesù finalmente: W il Papa !!!!

    Infine a coloro che hanno avuto la bontà e la pazienza di leggere questo mio commento, chiedo una preghiera per me alla Madonna e a San Giuseppe ne ho veramente bisogno.

    P.s. Tosatti complimenti per l’alto numero delle visualizzazioni, sono strameritate e da uomo libero qual’è valgono cento volte tanto o per meglio dire il centuplo.

    • Antonio Radeghieri ha detto:

      Caro Giuseppe,
      le rispondo io…
      Siccome la logica è una scienza esatta, a differenza di psicologia e sociologia così care a Francesco, ma puramente empiriche e non dimostrabili,
      i vescovi non possono assolutamente affermare che AL è magistero infallibile,
      perché se FC e Veritatis Splendor, che sono Magistero Infallibile, dicono No alla Comunione a chi vive uno stato oggettivo e permanente di adulterio, poiché atto intrinsecamente cattivo,
      e AL dice il contrario,
      se una è vera l’altra è falsa,
      quindi dire che AL è magistero infallibile significherebbe attestare come Fallibile tutto il Magistero precedente, ma se il Magistero precedente è vero AL nel capitolo VIII è falsa.
      Non si scappa, l’unico modo per farla franca è glissare, fare orecchie da mercante, ed è quello che avviene appunto da più di un anno.

  • ESDRA ha detto:

    Signore la tua vigna è devastata se ne pasce l’animale del bosco. Perché Signore, ci hai abbandonati e più non esci con noi, con le nostre schiere? Portaci soccorso e da te più non ci allontaneremo.
    cito alla buona, a memoria. La storia di Israele non insegna nulla ai cattolici di oggi? Nessuno nota che quando il re peccava, il popolo subiva gravi conseguenze? nessuno nota che quando il popolo si dava all’idolatria, o più semplicemente cadeva nella tiepidezza, Dio permetteva che sorgessero re iniqui, che l’avrebbero oppresso? Sacerdoti opportunisti e giudici che accettavano regali? davano ragione a chi aveva torto e condannavano i giusti sovvertendo i giudizi? Le conseguenze sociali della perdita della fede sono sempre state disastrose. Oggi , dal Concilio V.II in cui si è accettato il principio massonico-gnostico della laicità dello Stato, la Chiesa non ha gli strumenti critici per andare al fondo della crisi sociale e morale dell’occidente e tende a curare i sintomi sperando di non far morire l’uomo contemporaneo, senza scoprire la radice della malattia. L’autonomia della coscienza dell’uomo da Cartesio, a Kant, per terminare col pensiero debole di oggi.

  • sabinoo ha detto:

    Caro dott. Tosatti, fino ad oggi ci siamo prevalentemente occupati di ciò che ha scritto detto e fatto l’attuale pontefice e delle inquietudini che ne sono state derivate in noi, non tradizionalisti o anticonciliari, ma semplici laici, fedeli all’insegnamento dei grandi papi che hanno preceduto Francesco, un insegnamento, sia pure con arricchimenti e approfondimenti, conforme al bimillenario depositum fidei. Non ci siamo però domandati, se il papa, che pure al suo esordio aveva annunciato che voleva cambiare la Chiesa, avesse un programma preciso per realizzare il suo proposito e se esso esigesse uno stravolgimento così profondo da fare la gioia dei tradizionali avversari della Chiesa cattolica che in lei vedevano l’ultimo ostacolo al trionfo dei loro programmi. Se questo programma c’era e c’è, bisogna dire che la prima mossa di papa Francesco è stata quanto mai efficace, perché il tema della misericordia, ancorché, ma proprio perché, privato del suo necessario complemento (il pentimento e il proposito di non ricadere nel peccato), gli ha aperto le porte di una grande popolarità che intimidisce e tende a squalificare le resistenze.
    Padre Scalese, titolare del sito “Antiquo robore”, ha affrontato il tema da fine argomentatore quale egli è, senza alzare mai i toni, giungendo però a conclusioni inquietanti. Il programma sarebbe il sogno del cardinale Martini, che aveva intravisto nei temi della sessualità, del celibato dei preti, del ruolo delle donne nella Chiesa, nella libertà delle chiese locali, gli snodi di un cambiamento profondo rispetto agli insegnamenti dei papi della sua epoca, che avevano ribadito la tradizionale dottrina Potrei aggiungere che le chiese locali che avevano realizzato il Martini-pensiero si erano pressochè autodistrutte, ma questo è un particolare di scarso rilievo che poco impressiona chi è in preda a febbre ideologica. Ciò premesso, le sarei gratissimo di conoscere la sua opinione al riguardo, che considero preziosa sia per l’intelligenza che la distingue, sia per le fonti di cui lei dispone. Grazie.

    • wp_7512482 ha detto:

      E’ un’impressione che sento spesso condividere. E cioè che l’attore sia Bergoglio, ma l’agenda fosse quella di Martini. E molti elementi mi portano a pensare che in effetti possa essere così. D’altronde è l’agenda di San Gallo, dei Silvestrini, Danneels e compagnia cantante..

  • Iginio ha detto:

    Secondo un sacerdote buonista che ascoltai qualche mese fa, il problema di Erode adultero era non quello di obbedire a regole astratte imposte da fuori (secondo il suddetto prete questo era anche il modello ruiniano da lui aborrito) ma quello di non avere buoni amici che lo consigliassero. In realtà è vero che per non lasciare la vita cristiana è opportuno avere intorno persone sane e premurose, ma è altrettanto vero che ognuno di noi è libero negli atti e dunque, per quanto possa essere circondato da santi, può rivelarsi un diavolo e mandare a quel paese i santi. Non parliamo poi di coloro che vorrebbero essere santi ma sono circondati da diavoli: nella società attuale è la prassi. E non è che molta gente “di Chiesa” se ne preoccupi molto. Oggi ormai le pecorelle hanno lasciato l’ovile tranne una, e quell’una viene rimproverata dai pastori perché non si mostra “aperta”.

    • Antonio Radeghieri ha detto:

      Provi a chiedere a quel sacerdote se anche Giuda Iscariota purtroppo tradì perché non aveva amici sufficientemente buoni per poterlo consigliare…
      Ormai la psicologia ha completamente sostituito la teologia, e in psicologia, si sa, ad ogni effetto interno corrisponde sempre un causa esterna, indipendente dalla libertà dell’uomo di scegliere fra bene e male, per essa siamo tutti innocenti, è la stessa identica dinamica di Amoris Laetitia.

    • Sabinoo ha detto:

      Ma questo sacerdote buonista non si domanda che l’amico buono che avrebbe saputo ben consigliarli era una persona che aveva ben chiare le regole da osservare, altrimenti avrebbe detto: chi sono io per giudicare? Quell’amico c’era ed era Giovanni Battista, che infatti ad Erode aveva detto: non ti e’ lecito avere la moglie di tuo fratello. Ma questi preti, oltre a non avere la logica, vogliono riscrivere anche il Vangelo

  • Giusy ha detto:

    Inquietante e profondissima riflessione. Faticosa spinosa e stretta la Strada che ci può rendere persone autentiche capaci di vivere in pianezza dignità e coraggio sia le gioie che le sofferenze, secondo le promesse e l’insegnamento di Gesù Cristo. Grazie. Giusy

  • gianni lodrini ha detto:

    L’intrasigenza di Gesù, la Sua Parola, unica e senza alternative rendono il Cattolicesimo una religione difficile ma, al tempo stesso, una fonte di gioia sia per il singolo che per l’intero popolo. Essere bravi cristiani è dura, non rinunciare ai principi non negoziabili comporta guerre nel profondo della coscienza; ma il relativismo, a cui si ispira papa Bergoglio, ci spinge sempre più verso il baratro. Perché questa deriva morale e spirituale nella Chiesa? Da dove nasce? Qual’è il suo scopo ultimo? Perché non c’è un amministratore della cosa pubblica, o un candidato alle nuove elezioni, che metta nel suo programma due cose davanti a tutte: Dio e il popolo??

  • Antonio Radeghieri ha detto:

    Verissimo:
    “Gesù non dialogava, insegnava e annunciava il Vangelo”!
    Infatti è chiamato Maestro e Salvatore, non testimone e dialogatore..

  • LILLO ha detto:

    “Le posizioni eretiche sono come le posizioni erotiche… sempre le stesse”
    (Giacomo Biffi)
    Le eresie, e fra queste la gnosi, sono tutte fondate sullo stesso principio, Dio non può farsi Uomo, l’uomo può farsi Dio, tutto nasce qua.
    Adamo il Disobbediente, Cristo l’Obbediente, o meglio l’Obbedienza.
    Il problema è che per 2000 anni l’eresia è sempre stata fuori dalla Chiesa, ha tentato di sedurla, l’ha perseguitata, da quattro anni a questa parte invece è dentro e non come tentazione, ma come Regina.