SINDONE E SUDARIO DI OVIEDO AVVOLSERO LA STESSA PERSONA. STUDIO DELL’UCAM CONFERMA IL VANGELO DI GIOVANNI.

2 Aprile 2017 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Un nuovo studio, compiuto in Spagna dall’Università Cattolica di Murcia (UCAM) ha confermato che la Sindone di Torino e il Santo Sudario, conservato a Oviedo hanno avvolto la stessa persona. Non solo: gli esami scientifici hanno rivelato che questa persona “soffrì una ferita” di tipo penetrante nel suo costato dopo che era già spirata. La concordanza con quanto raccontano i Vangeli, e in particolare quello attribuito a San Giovanni, che si pensa fosse presente nelle ultime ore di Cristo sul Golgota balza subito agli occhi.

Un gruppo di studio di medicina leglae guidato da Alfonso Sánchez Hermosilla, medico legale dell’Istituto di Medicina Legale di Murcia, direttore della Squadra di Ricerca del Centro Spagnolo di Sindonologia e consulente scientifico del Centro Internazionale di Sindonologia di Torino.

Per arrivare a questa conclusione sono stati realizzati “Studi antropometrici criminalistici, anatomici e anatomo-patologici della Sindone e del Sudario”. “I suoi risultati portano a nuovi progressi della squadra di ricerca della UCAM che sta studiando il Sudario di Oviedo e che già in precedenza ha riscontrato altri elementi di evidenza per cui entrambi gli indumenti avvolsero la stessa persona”.

L’UCAM ha reso noto che sono stati compiuti “Studi sul sangue, sulla presenza di pollini, sulal conservazione del materiale tessile (lino) e sulla presenza di contaminanti organici e inorganici”.

“Le macchie di sangue sulle quali abbiamo lavorato sono sempre state qui, però nessuno le aveva studiate, e sono le uniche con queste caratteristiche. Fino ad oggi erano state attribuite a segni causati dalle ferite della flagellazione”, ha detto Sánchez Hermosilla. L’università ha spiegato che “Le macchie rilevate dai ricercatori e su cui si incentra lo studio hanno caratteristiche comuni e sono molto diverse dal resto, sia per la loro morfologia e complessità dopo l’analisi macroscopica, con un’alta concentrazione ematica e nel centro un cerchio più chiaro e ben delineato”.

“Questa macchia d’altronde diventa invisibile se la si osserva con un filtro infrarosso, come è normale per le macchie causate da sangue cadaverico, al contrario di quello che accade con il sangue vitale (…) Nel Sudario c’è solo una macchia con caratteristiche simili, denominata ‘macchia a fisarmonica’, attribuita alla stessa origine macchiante e conseguenza della piegatura del tessuto varie volte in forma di ‘presilla’ (sopraffilo) che sta sopra il rovescio della grande macchia centrale”.

L’UCAM informa che lo studio ha descritto in dettaglio “i tessuti e gli organi attraversati dall’oggetto puntuto nella sua ipotetica traiettoria”, e dà sostegno all’ipotesi secondo cui “Chi amministrò questo colpo di grazia aveva esperienza, dunque collocando la lama dell’arma in posizione orizzontale si poteva evitare facilmente le costole, per non dover provare più volte, qualcosa che apparentemente non avvenne, perché non appaiono quelli che in Medicina Legale si chiamano ‘lesioni di sondaggio’”.

L’università ricorda che “prima di questa nuova scoperta, e nel corso di questa ricerca, è stato scoperto nel Sudario di Oviedo un grano di polline di una pianta che secondo la palinologa del EDICES, Marzia Boi, è compatibile con la specie botanica Helicrysum Sp., identificata anche sulla Sindone”.

E non si è trattato di una contaminazione posteriore, “Perché si trova incollato al sangue; cioè giunse alla reliquia allo stesso tempo del sangue, non in un modo aleatorio”.

La persona che è stata avvolta sia nella Sindone che nel Sudario “era in posizione verticale quando subì una ferita penetrante che attraversò l’emitorace destro, con entrata per il quinto spazio intercostale e uscita per il quarto, vicina alla colonna vertebrale e alla scapola destra, lasciando macchie di coagulo di sangue e di liquido pleuro-pericardico su entrambi gli indumenti”.



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41 commenti

  • Giovanna ha detto:

    Mi permetto di sottolineare di nuovo…
    Concordo con Messori che e^ proprio la disposizione dei teli sindonici che convince per la resurrezione e non per il trafugamento del cadavere…
    Quindi la pietra rovesciata, il sepolcro vuoto, tutte cose reali ma, diciamo così, surclassate dall^evidenza della sparizione del cadavere in maniera impensabile se non accettando
    La Resurrezione di Gesù.
    Grazie dell^attenzione e Santa Pasqua a tutti.

    • Adolfo ha detto:

      Ma questo è un discorso che si può fare a posteriori.

      La Maddalena e Pietro e Giovanni, in quei momenti specifici, erano agitatissimi e preoccupati: come si può pensare che abbiano notato e “soppesato” certi particolari?

      A me pare un po’ tirata per i capelli, tale questione; ma ovviamente ciascuno è libero di intendere come vuole.

      • Enza ha detto:

        Adolfo, più che credere a ciò che uno vuole , c’è da credere a ciò che è scritto: Maria Maddalena annunciò agli apostoli che Gesù era risorto, raccontando ciò che aveva visto in quel giardino, lei che aveva scambiato il Signore per il becchino. E anche da questo c’è da credere che i due abbiano creduto che Gesù era risorto. Ricordarono subito quello che Gesù diceva loro: dopo tre giorni io risusciteró.

        • Adolfo ha detto:

          Certo, ma questo accade dopo. Il Risorto Si fa riconoscere dalla Maddalena, e questa annuncia ai fratelli che Egli è risorto.

          All’inizio, nel vedere il Sepolcro vuoto, tutti avevano pensato che il Signore fosse stato rapito di lì, e portato chissà dove…

          Se continuiamo a confondere i tempi degli eventi, non ha molto senso condurre ragionamenti, che inevitabilmente porteranno a conclusioni sbagliate.

  • Giovanna ha detto:

    @Enza
    La traduzione del testo è di un sacerdote don Antonio Persili
    DICONO CHE È RISORTO di Vittorio Messori
    Cap.13 Tra sindone, sudario, fasce.

  • Giovanna ha detto:

    @Enza e per tutti
    Consiglio caldamente la lettura di ^Dicono che è risorto^ di Vittorio Messori (stupenda tutta la trilogia,Ipotesi su Gesù, Patì sotto Ponzio Pilato,e appunto Dicono che è risorto…perchè pare che nella traduzione del Vangelo di Giovanni, fatta da uno specialista, le bende non fossero ^piegate^, ma ^afflosciate^ e come ^svuotate ^ del corpo ivi contenuto, quindi rimaste nello stesso posto…è per questo che L APOSTOLO ^VIDE E CREDETTE^…Straordinario..!

    • Enza ha detto:

      @ Giovanna

      Vangelo di Giovanni (Gv 20, 1-18)
      Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
      Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”. Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa.
      Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Ella si voltò e gli disse in ebraico: “Rabbunì!” – che significa: “Maestro!”. Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro””. Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e ciò che le aveva detto. (Gv 20, 1-18)

      @: Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

      • Giovanna ha detto:

        Cara Enza, per completare la diversa traduzione del testo di questo studioso (dovrei cercare il suo nome nel libro di Messori ma in questo momento non mi è possibile…),l interpretazione sua del sudario non è ^avvolto in un luogo a parte^ bensì…^avvolgente il luogo^, in pratica secondo questo autore il sudario è rimasto nella stessa posizione come se avvolgesse ancora la testa di Gesù, perché impregnato degli aromi e come ^irrigidito^ , non so se mi spiego bene,per questo consiglio la lettura di questo libro…mentre il resto delle bende, cioè la sindone era afflosciata. Questa particolare disposizione dei teli sindonici fu il motivo del perché ^vide e credette^.
        Capisco che è una traduzione non allineata col testo che siamo abituati a sentire ma è comunque avvincente, e, secondo me, non priva di deduzione logica…
        Comunque sia ti ringrazio e auguro una Santa Pasqua a te e a tutti.

        • Adolfo ha detto:

          Attenzione: il “vide e credette” si riferisce al fatto che Pietro e Giovanni videro che il Corpo di Gesù non c’era più, e credettero che ignoti l’avessero portato via (“Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”).

          Altrimenti non si spiega la frase immediatamente successiva, dove è detto chiaro e tondo che “Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che Egli cioè doveva risuscitare dai morti”.

          • Enza ha detto:

            Bella riflessione, grazie 😊

          • Paolo Giuseppe ha detto:

            Caro Adolfo,
            mi permetto di dare una diversa interpretazione del Vangelo di Giovanni secondo quella che secondo me è la sequenza degli avvenimenti:
            1) Maria di Magdala vede la pietra del sepolcro ribaltata, non entra nel sepolcro, corre da Pietro e Giovanni e avvisa che “hanno portato via il Signore”.
            2) Pietro e Giovanni corrono al sepolcro, entrano e Giovanni “vide e credette”.
            3) La successiva frase “non avevano infatti ancora compreso la scrittura” si riferisce ad un momento precedente questi fatti accaduti all’alba della Pasqua e cioè: i discepoli non avevano ancora capito che Gesù sarebbe risorto. Nel momento in cui Giovanni vede di persona che il sepolcro è vuoto, vede e crede.
            Buona Pasqua a tutti.

          • Adolfo ha detto:

            Ma se così fosse, come si spiega il pianto disperato della Maddalena al sepolcro? Anche questo è un evento “successivo” (subito dopo che Pietro e Giovanni sono tornati a casa), e non ha molto senso “invertire i tempi”, mettendo prima ciò che in realtà viene dopo.

            Intendiamoci: anche io in passato avevo interpretato “al contrario”, ma ho dovuto ammettere che non è una interpretazione logica.

            Solo l’apparizione del Risorto alla Maddalena dissipa i dubbi, e la convince che Lui è realmente risorto. Così come, la sera del medesimo giorno, Gesù appare agli Apostoli, dissipando la loro incredulità (a parte quella di Tommaso, che non c’era).

          • Massimiliano ha detto:

            Vide e credette proprio per il fatto che i teli erano posati la e il sudario in un luogo a parte. Questo è il fatto per eccellenza. Se avessero portato via il corpo probabilmente lo avrebbero fatto senza togliere i teli e se anche lo avessero portato via senza i teli non li avrebbero rimessi in quella esatta posizione.
            Massimiliano

          • Adolfo ha detto:

            Stiamo continuando a girare in tondo: se fosse così come dite voi, come si spiega il pianto desolato della Maddalena, che pure era lì con Pietro e Giovanni, e vide il medesimo scenario (fu infatti lei ad avvisare Pietro e Giovanni)?

  • LILLO ha detto:

    Sono stato a una conferenza sull’attendibilità delle tecniche di retrodatazione in uso e fra queste il C14, un esperto disse che questo metodo è molto attendibile quando il reperto da datare è in ottimo stato di conservazione, cioè se agenti esterni non hanno influenzato in maniera più o meno pesante la sua condizione.
    Ha poi fatto un esempio: analizzando il telo di una tomba egizia di 4000 anni fa, mai sottratto da essa perché appena scoperta, quindi in stato di conservazione originale, all’esame del C14 è risultato essere effettivamente di 4000 anni fa.
    Lo stesso esame effettuato sempre a un telo di tomba egizia dello stesso periodo estratto stavolta da più di un secolo dal sepolcro, ha sballato di 2000 anni, perché esposto ad agenti esterni, fumi, aria, liquidi, tocco delle mani,etc.
    Sempre nella conferenza è stato rilevato un’altro caso relativo allo stato di conservazione di ciò che si analizza: hanno trovato in un lago il cadavere di un uomo morto pochi giorni prima e ricercato perché scomparso, era quindi in un certo stato di decomposizione, l’hanno sottoposto all’esame del C14 ed è risultato essere un uomo vissuto nel medioevo!
    Ecco questi sono i limiti del C14.

    • Acchiappaladri ha detto:

      @Lillo

      Esatto: questi sono buoni esempi dei limiti pratici del metodo.
      In libri e articoli che ho letto nel corso degli anni ne ho trovati altri (me ne ricordo uno simpatico riguardo a delle foglie secche appena raccolte per strada, mi sembra a Roma, che risultarono antiche).

      La radiodatazione col carbonio14 ma è un metodo empirico MOLTO utile: quando fu scoperto fu rivoluzionario.

      Però ha dei limiti di attendibilità: come altri criteri di datazione usati in archeologia o paleotologia, tutte le volte che sia possibile l’indagine scientifica deve avvenire indipendentemente con una PLURALITà di metodi.
      Le diverse stime della età vanno poi valutate nel loro complesso per ottenere la stima finale: spesso le stime date dai diversi metodi sono più diverse fra di loro della incertezza statistica della singola stima e allora c’è ampio spazio alla SOGGETTIVà degli scienziati per decidere quale potrebbero essere le anomalie nel caso allo studio e proporre la datazione più convincente.
      E a volte … si va avanti per anni senza riuscire ad avere consenso sulla datazione più convincente.

      Sulla Sindone ci sono stati e ci sono prepotenti interessi ideologici di alcuni per dire che è “falsa” (e ci sono anche fanatici faciloni in senso opposto) che hanno fatto dare mediaticamente un valore assoluto alla nota stima della età col C14:
      purtroppo la maggioranza della gente è senza persino le basi concettuali della metodo scientifico e ancor meno conosce i rudimenti delle tecniche e scienze naturali applicate in laboratorio in questi casi e fa fatica a comprendere quali siano i punti di forza ma anche quelli di intrinseca incertezza della retrodatazione con C14.

      Insomma: basterebbe ricordare che al medico coscienzioso non verrebbe mai in mente di prescrivere una cura drastica sulla base solamente del risultato “strano” di un’unica analisi del colesterolo ! 😉

  • Acchiappaladri ha detto:

    @Marco Tosatti
    ==== OFF TOPIC ====

    Dottor Tosatti,

    mi riferisco al seminario, segnalatoci qualche giorno fa dal nostro amico spagnolo @Ángel Manuel González Fernández, al massimo livello accademico francese (con anche il prof. Valerio Gigliotti di Torino) di storia ecclesiastica e diritto canonico da poco conclusosi a Parigi su un argomento che è diventato di tremenda attualità:

    LA DEPOSIZIONE DEL PAPA
    https://univ-droit.fr/actualites-de-la-recherche/manifestations/22670-la-deposition-du-pape

    Mi sembra che la preziosa segnalazione del Sr. González non abbia avuto l’attenzione che meritava su questo e altri blog “cattolici” che ho esaminato.

    Lei ha per caso qualche conoscenza diretta o indiretta fra i professori francesi e italiani intervenuti per sapere, in modo sintetico accessibile a noi profani, se per caso dal seminario sono emerse delle novità canoniche ipoteticamente applicabili a crisi papali dei nostri giorni?

    Grazie.

  • Acchiappaladri ha detto:

    @Enza
    “I grammi sono quelli, sono stata a Lanciano 5 volte in 6 anni ed è tutto documentato”

    Grazie 🙂 Comunque quella scheda l’avevo già trovata anch’io (almeno a colpo d’occhio è la stessa: potrebbe essere un’edizione più recente con qualche aggiornamento) .

    Altri articoli che avevano trovato che sostenevano di essere basati sui rapporti delle indagini scientifiche non citavano conferma del prodigio del peso.

    A questo punto chi volesse togliersi il dubbio con certezza dovrebbe chiedere il favore alla diocesi di visionare i verbali originali degli accertamenti sperimentali.

    E’ anni che mi riprometto di fare una gita laggiù: se ci riuscirò scriverò prima per chiedere se sono consultabili quei documenti originali.

    • Enza ha detto:

      Ma perché metti in dubbio , acchiappaladri? Guarda che a Lanciano ci sono tutte le documentazioni dove nel 70 sono stati fatti tutti gli esami di laboratorio. Il peso è quello, io non so perché devi dubitare!
      Comunque ognuno la pensi come vuole!

      • Acchiappaladri ha detto:

        @Enza 🙂

        mi limito a riferire della discordanza su quanto ho letto.
        Non ho elementi per decidere chi abbia ben riferito i risultati di una misura tutto sommato banale (basta una bilancina da farmacista).

        Di casi di “svarioni”, fatti anche accidentalmente, in opuscoli, riviste, libri nel riferire i risultati di qualche esame scientifico ce ne sono tanti: non ci sarebbe da scandalizzarsi se fosse avvenuto anche per questo dettaglio.

  • Adriana ha detto:

    certo che se ci fosse stata una telecamera o almeno un Piero Angela come testimone sarebbe tutto diverso, direbbe il capo dei gesuiti che lamenta la mancanza di un registratore per rendere credibili le parole dei Vangeli riportate dagli Apostoli!!!

  • Maria Cristina ha detto:

    Come disse Pascalci sara’sempre abbastanza lumi perche’chi vuole creda, e ci sara’sempre abbastanza oscurita’ perche’chi non vuole non creda.
    Dio ha,lasciato delle tracce ,degli indizi, dei misteri, nonha abbagliato tutti con la certezza scientifica della Resurrezione di Cristo.
    Questo e’lo “stile”di Dio: chi vuol dubitare trovera’sempre ragioni per dubitare ma non abbastanza ragioni per essere sicuro dei suoi dubbi.

  • Ravecca Massimo ha detto:

    I geni hanno un volto simile, realizzano opere analoghe, mediante una intelligenza similare. Ne deriva che l’attribuzione delle opere d’arte è complicata. Gesù modello archetipo del genio.

  • Sabinoo ha detto:

    La fonte citata da Gabriele e’ con ogni probabilità’ Wikipedia che rimanda ad una pubblicazione di Garalaschelli , il cui pregiudizio contro ogni manifestazione soprannaturale e’ fino troppo noto. Penso che sia ancora troppo poco. Se non sappiamo come, dove, quando a da chi l’indagine sia stata compiuta, bisognerebbe essere cauti. QUanto all’indagine sulla Sindone, Gabriele dovrebbe sapere che, almeno uno degli scienziati che compi’ l’analisi al radio carbonio ne riconobbe l’inattendibilità. Ognuno è’ libero farsi la convinzione che crede, purché’ la documentazione sia attendibile. Allo stato quella indicata da Gabriele non mi sembra che lo sia. Il dott. TOsatti ha esposto dati seri, certo non ancora esaustivi, ma che bisogna contrastare con dati altrettanto attendibili.

    • Enza ha detto:

      https://youtu.be/6D0I-VH1alg
      Questo è un video che ho caricato sulla sacra Sindone.

      Per colui che ha fede non servono spiegazioni.
      Per colui che non ha fede nessuna spiegazione è possibile.

      San Tommaso d’Aquino

      • Acchiappaladri ha detto:

        @Enza

        e poi potremmo anche osservare, accantonando per un momento la Fede cristiana, che esistono, se assumiano la buoan fede degli studiosi, possibilità intermedie anche rimanendo in campo scientifico.

        Uno dei princìpi della scientificità è che lo studioso, che per altro deve al rimanere sempre con la possibilità di un residuo dubbio perché potrebbero in futuro emergere fatti nuovi, dopo aver difeso con scienza e coscienza la sua ipotesi DEVE ARRENDERSI ALL’EVIDENZA anche se fosse contraria alla sua ipotesi preferita.

        L’evidenza per la Sindone è che la stima dell’età ricavata da quelle misure del carbonio14 non è corretta, anche assumendo che siano corrette le misure del radioisotopo.
        Eppure alcuni scienziati (a questo punto poveri diavoli sedicenti scienziati) continuano a non tenere conto dei risultati scientifici dell’analisi dei pollini, del degrado delle fibrille di cellulosa, ecc. che sono in sostanziale accordo fra di loro ma incompatibili con quell’unica radiodatazione fatta.

        • Enza ha detto:

          Sì caro amico, gli scienziati fanno il loro lavoro, e la teoria di oggi può essere la conferma o la negazione domani, ma per quanto riguarda la sindone e altre cose riguardante il mistero, come Lanciano e il volto Santo, se non c’e la fede che illumina, anche lo scienziato si trova in difficoltà. Infatti a Lanciano con l’ostia e i grumi di sangue, dopo averci studiato sopra lo scienziato si è convertito.
          A Lanciano i cinque gruppi di sangue pensano 15 g però ogni grumo pensa 15 g un vero mistero: Gesù che si spezza per tutti, e il peso è sempre quello.

          • Acchiappaladri ha detto:

            @Enza
            “…A Lanciano i cinque gruppi di sangue pensano 15 g però ogni grumo pensa 15 g un vero mistero: …”

            Questo dettaglio probabilmente è una diceria o una deformazione in buona fede di qualcosa che non fu detto con sufficiente precisione all’inizio (in occasione delle prime pesate moderne)

            Qualche anno fa ho letto un paio di libri sui miracoli eucaristici e tutta la documentazione che ero riuscito a trovare via internet: non c’è conferma di quel fatto nei (pochi) riferimenti alle indagini scientifiche svolte.
            Purtroppo non ho i riferimenti bibliografici a portata di mano: ma con un po’ di pazienza si possono ritrovare su Internet.

            Certo che è una contraddizione in termini pretendere che la Fede nel Trascendente possa derivare da un’indagine scientifica sperimentale su oggetti materiali:
            però ci è utile poter provare che alcuni oggetti che da secoli i cristiani hanno devotamente venerato sono, almeno per la loro consistenza materiale, esattamente

            Non riesco ad esempio a pensare come si potrebbe mai provare con sicurezza scientifica che il principale reperto organico, rinsecchito e molto antico, di Lanciano sia davvero una fettina del Cuore di N.S. Gesù Cristo.

            Però da qualche decennio c’è certezza scientifica che sia una fettina di muscolo cardiaco umano: difficile immaginare che qualcuno in pieno Alto Medioevo fosse in grado di preparare un tale campione anatomico.

          • Enza ha detto:

            I grammi sono quelli, sono stata a Lanciano 5 volte in 6 anni ed è tutto documentato

  • gabriele ha detto:

    Il test del carbonio 14 ha datato il Sudario al 700 d.C.; la Sindone è stata datata al 1300: possibile che sbaglino sempre, che ci siano sempre dei complotti? Qualche anno fa papa Ratzinger disse contento che il test del c14 aveva confermato che i resti attribuiti a san Paolo a Roma sono del 1 secolo (http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_28/san_paolo_tomba_fe6000e8-6414-11de-baf4-00144f02aabc.shtml). Possibile che quando il c14 ci fa comodo è valido e quando non ci fa comodo ci sono le contaminazioni, falsificazioni, errori ecc?

    • M.G. ha detto:

      Non sono esperta in materia, ma ho letto che il calore dell’incendio avvenuto a Chambéry, da cui il telo sindonico fu tratto in salvo, nonché il calore e fumo di migliaia di candele, a cui esso fu esposto nel corso dei secoli, avrebbero influito in misura determinante sui fattori presi in esame nel test del C14, alterandone l’esito.

    • Acchiappaladri ha detto:

      @gabriele

      ” possibile che sbaglino sempre, che ci siano sempre dei complotti?”

      Ovviamente NO! 🙂

      E ovviamente, visto come è tipicamente la psicologia umana, anche un saggio papa è contento da risultati di analisi scientifiche che possono andare nel verso di un sostegno alla verità storica di fatti che fino a quel momento sono stati ritenuti veri per tradizione.

      Dove c’è l’errore metodologico (almeno per quanto riguarda la Sindone di cui conosco qualcosa) è nel come vien posta la sua domanda (e come viene di solito posta un po’ da tutti, non solo dai negatori per partito preso).

      Una premessa imprescindibile è che l’oggetto dello studio scientifico di tali oggetti è MOLTO COMPLICATO e sopratutto MULTIDISCIPLINARE.

      Una SINGOLA disciplina scientifica NON può, secondo ragione, ritenere di aver dimostrato con affidabile precisione l’età dell’oggetto tramite misure ottenute con certe sue analisi se almeno:

      1) la misura non è stata eseguita con accuratezza
      [nel caso della radiodatazione della Sindone potremmo in prima battuta dare per buona tecnicamente la misura anche se esperti di statistica delle misure hanno già accertato che la qualità della elaborazione dei dati grezzi delle misure non fu a regola d’arte e altri esperti hanno espresso dubbi sulla buona preparazione dei campioni];

      2) è documentatamente incerta, per la tipologia dell’oggetto in esame, la effettiva correlazione fra la misura oggettiva data dall’analisi e la reale età dell’oggetto
      [la radiodatazione con C14 si continua ad usare perché in molti casi è stato provato che in molti casi dà risultati affidabili ma ci sono in letteratura casi dove, per accidenti vari, la radiodatazione, pur se eseguita accuratamente, ha dato risultati sballatissimi rispetto alla realtà storica conosciuta con certezza per altra via];

      3) c’è contraddizione fra la datazione derivante dai suoi risultati e quella ottenuta indipendentemente da altre discipline con diverse analisi.

      A parte “il tifo” degli scienziati esperti di radiodatazione (ammettendo anche che nel caso specifico non avessero pregiudizi avversi alle tradizioni cattoliche) per i risultati delle loro analisi e la loro frequente ignoranza di altre discipline scientifiche e storiche, non c’è motivo perché la datazione ottenuta con una seria radiodatazione debba essere più affidabile di diverse datazioni ottenute con altrettanto serie analisi fatte da altre discipline.

      Anzi nel caso (ad oggi ancora insoluto) della Sindone ad oggi sono di più gli indizi per una sua origine intorno al I secolo d.C. nel Vicino Oriente mediterraneo che per una sua origine intorno al XIV secolo d.C.

      • Enza ha detto:

        Caro acchiappaladri, sappiamo che la scienza è sempre attiva e ben venga, però riguardo la Sindone, lanciano e il volto santo, il Signore stesso ci ha lasciato prove scientifiche che non avrebbero nessun bisogno di verifica: stesso sangue, stessi pollini per quanto riguarda i teli, stesso DNA, la stoffa stessa è lavorazione dei tempi di Gesù, la terra è quella del golgota. Ma ciò che convince di più è la “fotografia” sul lenzuolo, che nessun scienziato, fotografo o altro esperto riuscirebbe a produrre. Giovanni nel suo Vangelo ci spiega tutto, colui che con Pietro ha trovato i teli ben piegati. Ma ditemi voi se un ladro di corpi piegherebbe così bene le bende e i teli del morto! sicuramente avrebbe fretta di andarsene. E poi la testimonianza della Maddalena…..
        Solo la durezza di cuore ❤️ fa parlare e sparlare chi non vuole assolutamente credere. Purtroppo questi fatti danno la luce perché vuol credere, e il buio perché chi non vuol credere

  • Ravecca Massimo ha detto:

    Il più grande artista, che si raffigurò con l’ombra è la luce è Gesù di Nazaret, se la Sindone di Torino è un suo autoritratto di natura miracolosa. Al suo interno contiene la perduta o forse solo nascosta Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Tramite la somiglianza del volto contenuto nell’immagine della ferita al costato della Sindone, con il volto urlante del guerriero centrale, Niccolò Piccinino della Tavola Doria che della Battaglia di Anghiari di Leonardo realizzata a Firenze a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento, riproduce La lotta per lo stendardo. Cfr. ebook/kindle. Cfr. ebook/kindle. La Sindone di Torino e le opere di Leonardo da Vinci: analisi iconografica comparata.

  • Enza ha detto:

    Tanta grazia per il popolo fedele!

  • Enza ha detto:

    Noi lo sappiamo da sempre, ma ora ci sarà qualche furbo che cercherà di dimostrare il contrario, vedrete! Questa è un’occasione per dibattiti logorroici in tv 📺

  • Guido ha detto:

    Vediamo anche la straordinaria coincidenza con il Volto Santo di Manoppello.