COMMISSARIO ONU PER LGBT: LIBERTÀ DI RELIGIONE E DI ESPRESSIONE NON SONO DIRITTI ASSOLUTI. SI POSSONO LIMITARE…

7 Febbraio 2017 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Un mese fa Donald Trump non era ancora Presidente degli Stati Uniti. E alle Nazioni Unite gli USA, e naturalmente l’Unione Europea, hanno svolto una pesante azione di lobbying per fare in modo che l’organismo internazionale istituisse, per la prima volta, un esperto “indipendente” che vigilasse a livello planetario sul rispetto dei “diritti” delle comunità LGBT. L’emendamento è passato con una maggioranza decisamente ridotta (84 contro 77, e 16 astensioni) e l’Assemblea ha bocciato anche un emendamento presentato da cinquanta Paesi africani che chiedevano che fossero definiti e limitati con precisione i poteri dell’esperto.

Croazia, Ungheria e Polonia hanno chiesto ed ottenuto di non subire indebiti interventi riguardo alla loro legislazione in tema di famiglia e matrimonio. Per loro, la famiglia ed il matrimonio sono solo quelli tra uomo e donna.

L’esperto, il tailandese, omosessuale e attivista LGBT professore di diritto e avvocato Vitit Muntarbhorn ha esordito nella sua carica nei giorni scorsi in una riunione a cui erano presenti solo esponenti dei Paesi che avevano votato a favore. I contrari si sono rifiutati di avallare la sua attività

Vitit Muntarbhorn, fra le altre cose, che trovate in questo servizio di LifeSiteNews, ha detto, per quanto riguarda il possibile contrasto fra diritti LGBT e il diritto all’opinione e alla libertà religiosa che “Che ci sono alcuni diritti assoluti, ma ce ne sono che non sono assoluti” Fra questi ha posto la libertà di espressione e quella religiosa, che possono essere limitati, se necessario. Si può pensare, per quanto riguarda il cristianesimo che il riferimento sia ai passi della Bibbia che condannano l’omosessualità, fra cui il brano della lettera di San Paolo ai Romani che appare particolarmente severo.

Si può pensare comunque che con il deciso cambiamento di linea imposto dall’amministrazione Trump, e di conseguenza con la mancanza dell’appoggio degli USA, il ruolo dell’attivista tailandese avrà maggiori limitazioni e ostacoli del previsto.



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8 commenti

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Vorrei capire una buona volta quali sono i “diritti” degli omosessuali. A parte gli imbecilli che discriminano gli omosessuali in vari modi anche gravi, i diritti che nei paesi civili sono riconosciuti a TUTTI gli essere umani, valgono anche per loro. Ho l’impressione (se sbaglio mi “corigerete”) che gli omosessuali, o meglio i filo-omosessuali, vogliano essere più uguali degli altri. Se poi si vuole andare a parare al matrimonio, diciamolo chiaro: non parliamo di “diritti”, ma di “matrimonio”. E’ ovvio che, una volta approvato il matrimonio gay, tutto il resto segue per forza: adozioni e quant’altro.
    Quanto al fatto che si tratti di un diritto, alla domanda: perchè è un diritto? I meno evoluti mi rispondono che è un diritto perchè sì. I più evoluti (quelli che la sanno lunga) mi rispondono che due gay si devono poter sposare perchè si vogliono bene.
    Mi permetto di rispondere che io voglio bene ai miei figli, ai miei genitori, a mio fratello, anche agli amici, ma non li sposerò mai.

    • Raffaele G. ha detto:

      Hai ragione. Il matrimonio, ridotto a sola comunione di affetti, è un concetto troppo debole per essere opposti ai gay. Occorre ribadire il valore del matriminio con i suoi doveri, impegni , indissolubilità e apertura alla vita come dono e non come diritto.

  • Raffaele G. ha detto:

    Forza Trump!

  • Echenique ha detto:

    ¡ Allora anche i diritti del ONU di imposizione del gender, il pensiero único e il politically correct si potranno limitare ! O i límiti sono sólo per gli altri !