MANELLI, LE RAGIONI DEL DECRETO. DIMISSIONATO UN VESCOVO FILIPPINO PERCHÉ AMICO DEI FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA.

3 Febbraio 2017 Pubblicato da

Marco Tosatti

Sono le resistenze, forti, ancora presenti all’interno dei Francescani dell’Immacolata, e del ramo femminile dell’istituto alla base del “Decreto” di cui abbiamo scritto ieri, e che rende nettamente più severe le condizioni di clausura di padre Stefano Manelli, fondatore dell’istituto stesso, e attualmente residente ad Albenga, in un convento dei FFI. E’ lo stesso decreto a spiegarlo: “Due successivi Commissariamenti, decretati dopo una Visita Apostolica, hanno incontrato e tuttora incontrano forti resistenze”.

Le resistenze si spiegano perché molti religiosi ritengono che nulla di quanto è stato voluto dal Fondatore, e già approvato dalla Santa Sede, possa essere modificato, “soprattutto in alcuni elementi ritenuti parte del proprio carisma”. Il documento ammette poi che “le tensioni e le divisioni sono un ulteriore elemento di disgregazione”.

E poi c’è il problema dei soldi. Un problema che “accresce le difficoltà per affrontare i bisogni essenziali della vita quotidiana”. Spiega il Decreto che il gruzzolo dell’Istituto, lasciato da benefattori entusiasti dell’opera creata da Manelli, è gestito da “associazioni composte da persone laiche”. E una “moderna interpretazione del principio nihil possedere di secolare tradizione”. Ma in questo caso “permette un accumulo di beni completamente sottratto ad ogni controllo canonico, in quanto gestito autonomamente dalle associazioni civili”.

La Santa Sede obietta però che “i beni temporali dei quali si tratta sono in sostanza beni ecclesiastici perché donati per la maggior parte non alle associazioni civili ma all’Istituto”. All’Istituto dunque spetterebbe la loro gestione.

Il documento continua con un’ammissione di sostanziale impotenza. “Allo stato delle cose il Commissario e la Commissione si trovano nell’impossibilità di far progredire un cammino, che necessariamente richiede modifiche alle Costituzioni, la cui approvazione è riservata alla Santa Sede che ha concesso la prima approvazione delle medesime”. Il che sembrerebbe voler dire che la bozza delle nuove Costituzioni è già pronta, anche se non è ancora stata resa nota ai diretti interessati.

Fra l’altro, le disposizioni nei confronti di Manelli e dei FFI affermano che l’Istituto non potrà ricevere postulanti per un anno nel ramo maschile, e tre anni nel ramo femminile. Sia in un caso che nell’altro si “dovrà organizzare la formazione” delle future formatrici.

Ancora una volta mi chiedo che cosa avranno mai fatto i FFI, e padre Stefano Manelli in particolare. Ai miei pazienti lettori devo anche confessare che la mia frequentazione dei Francescani dell’Immacolata è praticamente nulla. Ho incontrato una volta padre Alfonso Bruno, che non è esattamente un fan di padre Manelli, e ci siamo lasciati come ci eravamo trovati. Cioè con pochissima simpatia reciproca. Ma da un punto di vista professionale mi stupisce che tanta severità sia accompagnata da tanta poca chiarezza nelle accuse. Lasciando da parte, ovviamente, il fango mediatico e televisivo agitato dagli “ex”, che però non ha trovato per ora veste giuridica ufficiale, né sul versante italiano né su quello vaticano. Gli “ex”, come vediamo in altre organizzazioni di Chiesa e non, difficilmente giocano un ruolo di testimoni equilibrati e imparziali.

La Santa Sede vuole chiudere il caso FFI, e l’indizio che l’Anno della Misericordia è davvero finito e dimenticato la abbiamo anche da un’altra decapitazione. Questa volta si tratta di un arcivescovo filippino, che solo pochi giorni fa ha difeso a voce alta l’episcopato dagli attacchi del nuovo Presidente, Rodrigo Duterte. Ieri la Sala Stampa vaticana ha annunciato le dimissioni dell’arcivescovo metropolita filippino di Lipa Mons. Ramon Arguelles. Non è stata data nessuna spiegazione, e come pare ormai sia abitudine (contraria alla trasparenza e all’informazione) non è stato neanche aggiunto, come era buona abitudine fare: “in base all’art. XXX del Codice…”. Arguelles non è malato, ha 73 anni, quindi il suo tempo sarebbe scaduto fra due anni, ma avrebbe una colpa molto grave. Avrebbe incardinato nella sua diocesi dei Francescani dell’Immacolata che avevano lasciato dopo il Commissariamento. Non solo: avrebbe permesso la creazione di un’associazione di “Fratelli dei Francescani e dell’Immacolata”. Il sito Messa in Latino afferma che “nostre fonti riferiscono di un messaggio sul Vescovo stesso. ‘Oggi […] hanno parlato con il Vescovo e ha detto che lui non ha mai dato le dimissioni e ha scoperto questa notizia su internet, lui non sa niente, a lui non è stato comunicato neppure che è stato dimesso’. Altre fonti arrivate ora parlano di una richiesta informale di disponibilità alle dimissioni, senza che sia stata formalizzata alcuna rinuncia”.



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66 commenti

  • Doriano ha detto:

    Non conosco la vicenda dei FFI ragion per cui non ho argomenti in merito. Parlo invece in generale, e precisamente sul fatto che da centinaia e centinaia di anni ci sono sempre state “ribellioni”, a torto o ragione non mi è dato di saperlo, riguardo a Papi, al Vaticano, alla Dottrina della Chiesa cattolica. Questo ha portato a scissioni e nascite di altre Chiese: protestante ortodossa mi sembra le più significative. Ora mi chiedo, ma soprattutto chiedo a chi legge questo commento; miGesù Cristo avrebbe voluto queste scissioni e divisioni della “sua Chiesa”?. Personalmente ritengo di no e allora, e non voglio dare ragioni o torti a nessuno, ritengo che sia Satana, servendosi proprio di uomini Consacrati e non, a volere la distruzione della Chiesa. E se una persona si professa Cristiano ha un’unico riferimento; il VANGELO. Da praticare integralmente e non interpretarlo a propria convenienza. Se non piace, Dio ci lascia libertà, e possiamo diventare buddisti, induisti, mussulmani o qualsiasi altra cosa. I Cristiani sono una unica comunità; non sta a me indicare quella “vera”, tanto ognuno ritiene di essere portatore della “verità”. Così uccidiamo ancora una volta Gesù Cristo!

    • Adolfo ha detto:

      “Ora mi chiedo, ma soprattutto chiedo a chi legge questo commento; ma Gesù Cristo avrebbe voluto queste scissioni e divisioni della “sua Chiesa”?. Personalmente ritengo di no e allora, e non voglio dare ragioni o torti a nessuno, ritengo che sia Satana, servendosi proprio di uomini Consacrati e non, a volere la distruzione della Chiesa”.

      In effetti Satana è il divisore per eccellenza.

      Teniamo sempre presente che uno scisma è una cosa bruttissima; ma negare la Verità tutta intera è una cosa ancora più brutta.

      Senza Verità ogni edificio spirituale viene costruito su sabbia.

      Nei tempi passati gli scismatici si separavano dal papa, e dunque dal deposito di Fede della Chiesa Cattolica; oggi siamo nella situazione inversa: è il papa che, sempre più, si sta separando dal deposito di Fede. Perciò sono lui e quelli che gli vanno dietro, ad essere scismatici.

      Da tempo, nei fatti, siamo in sede vacante… pur non essendo sedevacantisti.

      E siccome nulla è più importante della Verità, lode a Dio che vi siano ancora laici e consacrati i quali ribadiscono con fermezza la retta Dottrina.

      • Pier Luigi Tossani ha detto:

        giusto, grazie!…

      • Francesco ha detto:

        Si potrebbe aggiungere che le Chiese Ortodosse pur essendo scismatiche mantengono la dottrina e la successione apostolica, al contrario, Lutero oltre che scismatico è anche eretico, dei sette sacramenti non c’è neanche uno in comunione con la dottrina Cattolica, quei due “Battesimo e Eucarestia”, non sono altro che caricature, tanto difese da papa Bergoglio et similia, il battesimo non cancella il peccato originale, mentre l’Eucarestia è solo un simbolo.
        Ebbene Papa Francesco ebbe a dire che la riforma ci ha dato dei “Doni”, quali siano non è dato sapere.
        Ed è recente un articolo di Giancarlo Pani su Civiltà Cattolica, nella sua argomentazione fantascientifica sembra che piano piano si voglia aprire alle donne sia il Diaconato ministeriale che il sacerdozio, e se tanto mi da tanto, si svende la dottrina per riavere gli eretici separati, ma per i normalisti va tutto bene, sempre con papa Francesco a tutti i costi, costi quello che costi, anche se poi si va allo scatafascio della fede.

        • Beatrice ha detto:

          Hai ragione, Francesco! I segnali che arrivano sono molto preoccupanti, dobbiamo essere perseveranti nella preghiera e rimanere ancorati alla sana dottrina in questi tempi bui.

        • Adolfo ha detto:

          Questo accade quando si cede al relativismo e al soggettivismo: si demolisce il deposito di Fede, e inevitabilmente si demoliscono anche i Sacramenti.

          Un ortodosso, inoltre, non ha certo colpa di nascere ortodosso; mentre un peccatore grave e protratto nel tempo sceglie liberamente quel percorso.

          Non si riesce proprio a capire per quale astruso motivo si dovrebbe pretendere l’Eucaristia, quando si vive all’antitesi del Vangelo.

          In merito alle donne prete, Francesco l’aveva detto ben chiaro che quella era una strada chiusa, perché il Magistero si è più volte espresso in modo definitivo.

          Ma ha detto tante altre cose, l’attuale papa… contraddicendosi di continuo. Aspettiamoci dunque pure le donne prete, le vescove lesbiche e altre amenità simili… il tutto allo scopo di “includere” i fratelli separati.

          Nulla di diverso da un padre che caccia via di casa i figli… per poter accogliere degli estranei. Estranei che, non di rado, sono anche dei nemici.

          Purtroppo quando il Maligno corrompe, corrompe in tutti i rami, e la discesa verso il basso diviene sempre più veloce.

  • LILLO ha detto:

    I Camaldolesi hanno abbandonato da anni la Santa Messa quotidiana, perché, sull’onda Protestante di Bose, dicono di dare il primato alla Parola, come se nella celebrazione Eucaristica si leggesse Zanna Bianca…
    Poi come ritiro spirituale offrono corsi di yoga!
    Negli ultimi anni fra defunti e fuoriusciti hanno perso più di 80 monaci.
    Fantastico!

  • Iginio ha detto:

    Don Ennio Innocenti nel 2013 ha dichiarato: “Conosco padre Mannelli, un frate santo, figlio di genitori santi dei quali è aperta la causa di beatificazione, e ritengo ottima la rivista Fides Catholica. Tutta la loro squadra è ottima, forse un po’ troppo rigida; secondo me occorrerebbe lasciare un po’ di spazio alla possibilità di discussione; il tono è molto rigido ed è difficile discutere in un simile clima”.
    Aggiungerei alcune ingenue dichiarazioni di padre Lanzetta a proposito dell’Unità d’Italia da non celebrare perché fatta dai massoni, e in effetti ritroviamo una certa rigidità ideologica, che sicuramente non giova sotto diversi aspetti.
    Detto questo, però, è veramente ridicolo, prima ancora che scandaloso, che ci si preoccupi tanto di commissariare questa congregazione, mentre ce ne sono tante altre in pieno marasma. Si vada a commissariare i camaldolesi, per esempio.
    Ma, appunto, le congregazioni nel marasma non hanno più vocazioni, mentre quelle tradizionaliste sì. Come si risolve il problema? Esaminandosi su quello che succede dentro la Chiesa da decenni? Ma no. Lo si risolve negandolo e irridendo chi lo pone o facendo la voce grossa contro di lui.
    Imbecillità, più che altro (oltre a disonestà intellettuale e morale).

  • Echenique ha detto:

    Gli ortodossi sono perseguitati in questo pontificato; gli eterodossi, promossi. Ancora non ci siamo resi conto ? Quale é stata la colpa di Livieres ? : Avere il seminario extrapieno.

    • Dante ha detto:

      Nessuno è perseguitato. Solo i sepolcri imbiancati quelli che vedono la pagliuzza e non la trave negli occhi altrui. Papa Francesco allontana da te i malvagi i cardinali che vestono da pagliacci

    • Dante ha detto:

      Personalmente ritengo che l’ipotesi formulata precedentemente sia senz’altro più probabile rispetto all’ennesimo articolo lamentoso e diffamatorio di uno dei due giornalisti specializzati nel diffamare il Papa (se quelli che esprimono lodi sperticate sono “turiferari”, mi viene in mente un altro nome per quelli di senso opposto, ma è troppo volgare per scriverlo qui)

      • G. Gervasi ha detto:

        …. e allora taccia, caro @ DANTE, e se ne vada.
        Di sciocchezze finora ne hà dette tante. Si é meritato
        il dovuto riposo!
        La benedico con cuore ripieno di misericordia e di tenerezza, oltre che che di parrhesia, e Le auguro una buona notte. Non dimentichi, La prego, di salutarmi
        cordialmente il turiferario principe di Sua Santità ed i sicofanti del cerchio magico della Stessa. Buona notte!

        • Dante ha detto:

          Lei è un eretico

          • Dante ha detto:

            Non mi benedica , lei è un eretico. Il popolo di Dio è con Papa Francesco successore di Pietro. A lui lode e venerazione filiale. Le nicchie dei poveri eretici tradizionalisti non prevarranno

          • Adolfo ha detto:

            Quant’è comodo, vero, Dante?

            Siccome non potete rispondere nel merito, agli argomenti proposti (e la realtà è una brutta bestia, in quanto si dimostra da sé), offendete gli interlocutori in varia maniera, arrivando persino ad accusarli di eresia.

            Te ne potremmo portare a iosa, di esempi di papi del passato che hanno gravemente deviato dalla via diritta.

            Ma non servirebbe: siete ciechi che guidano altri ciechi.

            E attenti al fosso…

    • G. Gervasi ha detto:

      @ Echenique
      Esattamente, caro Echenique. Anche Livieres é stato rimosso “ohne Angabe der Gründe” ed il colloquio
      con il Santo Padre, da lui richiesto, gli é stato negato.
      E’ stato lasciato morire non solo del cancro in stadio già avanzato ma di profonda amarezza e delusione nel successore di Pietro, grande propugnatore della misericordia, ma che dico?, addirittura della tenerazza nella Chiesa. Purtroppo il Vescovo Livieres ha sperimentato né l’una né l’altra, ma solo l’arbitrio, il disprezzo e l’arroganza del potere del Satrapo.
      L’Arcivescovo da lui pubblicamente accusato di pratiche omosessuali é stato invece fatto cardinale di Santa Romana Chiesa. E’ il felice destino che attende Mons. Ricca, suppongo.

  • A.C. ha detto:

    quando scoppiò il caso FFI qualcuno faceva notare una strana coincidenza. Tutto inizio’ alcuni giorni dopo un convegno tenuto dai frati sulla massoneria e pratiche esoteriche e sulla chiara incompatibilità tra questa e la Chiesa Cattolica.
    Pura casualità?
    In Vaticano devono tener conto di “pressioni” esterne così come ormai è evidente avviene per il nostro governo?

  • flora ha detto:

    Se si hanno le fette di salame sugli occhi non si VUOLE vedere perché non si PUÒ vedere. Devono essere prima tolte le squame ma perché ciò avvenga bisogna riconoscerlo umilmente. Tutti possiamo, o ci siamo sbagliati forse sul conto di Bergoglio. Chi prima, chi poi si è giunti a vedere e capire. La potenza della preghiera, la luce dello Spirito Santo, l’umiltà di dire che ci si era sbagliati. Dio non lascia nel buio chi lotta e soffre per Lui. Come ha disarcionato Saulo e ne ha fatta l’Apostolo delle genti poiché conosceva in Paolo un cuore fedele anche se non ancora illuminato dalla grazia, così per ciascuno di noi Dio provvede a farci comprendere e a toglierci le squame. E così vedo che ogni giorno aumenta il numero di coloro che fanno discernimento e cominciano a VEDERE. E preghiamo che Dio concedi anche al nostro tempo un sant’Atanasio che non solo VEDA, ma soprattutto AGISCA per salvare la fede e non la poltrona. Qualcuno c’è. Preghiamo intensamente per lui!

  • Mary ha detto:

    Infatti Luigi, non tutti hanno occhi per vedere e orecchi per sentire.
    Difendere un papa solo perché è stato eletto, a prescindere da tutto il resto, è pura follia. Io questi difensori proprio non li capisco, non si rendono conto che non è il Cristo in terra ma il suo Vicario, il portavoce e se questa voce non è la stessa…… che ci sta a fare?
    Che ci sta a fare, ce lo spiegate?

    • G. Gervasi ha detto:

      @ Mary
      Sono affetti da un caso acuto di papolatria, per l’appunto.
      L’obbedienza al magistero non può voler dire chiudere
      gli occhi alle deficenze caratteriali e alle malefatte di questo pontefice infelicemente regnante, il regalo avvelenato dei modernisti del centro europa, che presiedono chiese moribonde o già in stato di decomposizione, alla Chiesa
      universale. Purtoppo!

  • Luigi ha detto:

    anzi (con tutta la necessaria vera umiltà, e solo per fare meglio capire) siamo i tipi di cattolici che bene abbiamo in mente la figura di Sant’Atanasio (sconosciuto ai piu’), che oso’ andare contro tutti (papa in primis) quelli del suo tempo (quarto secolo), che erano la stragrande maggioranza, e riusci’ a salvare la cristianità universale dal cancro ariano.
    Ci sentiamo come coloro che devono fare la propria parte, per difendere il tesoro che ci è stato affidato e di cui dovremo rispondere. Anche se è una parte estremamente difficile, immersi nel mainstream globale che ha solo una finalità. Finalità ben nota, che non è necessario ripetere (almeno a chi si dice cattolico), e che già Nostro Signore aveva bene preannunciato.
    I tempi sono questi. Sempre per chi ha occhi per vedere.
    E’ toccato a noi.

    • Pier Luigi Tossani ha detto:

      mi associo a Luigi, e ringrazio del tempo che avete impiegato a scrivere i commenti. Naturalmente ringrazio anche Tosatti.
      Auspico, nei confronti di tutti, se riusciamo a tenere toni un po’ più moderati, direi più distaccati… tanto, se uno vuol capire, capisce, diversamente è inutile insistere

  • Luigi ha detto:

    Che cattolico è lei, piuttosto !

  • raffaele ha detto:

    Saccenti sono coloro che si permettono di giudicare e condannare il papa…sempre sempre. Ma che cattolici siete?

    • G. Gervasi ha detto:

      @ raffaele
      Di papolatria ne abbiamo già fin troppa.
      Don Ezio basta come contrappeso a tutto un esercito di critici.
      Se cè qualcosa da criticare, anche nel papa, si critichi
      con la libertà dei figli di Dio.
      Finchè si rimane nella verità si rimane in Dio e nella sua Chiesa. Questo in risposta alla sua domanda retorica da cinque soldi.
      Con cuore addolorato e pieno di misericorda e tenerezza la benedico!

  • Ira Divina ha detto:

    Poi ci può dire che ruolo le hanno dato in Vaticano da essere così informato è sicuro di se? La notizia riportata dal sig. Dante, non la conosceva nemmeno lei. Equilibri il suo parlare nei toni, che di dispotici nella Chiesa ne abbiamo già abastanza, sia tradizionalisti che ultra progressisti. E come ho consigliato al sig. Marco faccia un po esercizio di umiltà che è la base delle virtù Cristiane.

  • Luigi ha detto:

    Non sono l’avvocato difensore di Tosatti, ma mi si permetta:
    – Posti i recenti ulteriori sviluppi legati allo sconcertante (per usare un eufemismo) caso dei FFII, con tutto il loro enorme strascico di interrogativi senza adeguate risposte.
    _ Poste le dimissioni di un vescovo che aveva solide relazioni con i FFII
    In una situazione di cosi’ palese violazione del buon senso e della tanto declamata misericordia (parlo dei FFII), è automatico e in un certo senso “obbligato” pervenire a queste conclusioni. Se poi a breve ci sarà conferma che la ragione è davvero prevalentemente legata alla diatriba sulle presunte apparizioni, tanto meglio.
    Probabilmente se il regnate pontefice facesse a meno di usare i metodi del KGB, anche le sue umili pecorelle sarebbe naturalmente portate ad una maggiore fiducia nei suoi confronti.
    Cosa che al momento è virtualmente impossibile.

    • G. Gervasi ha detto:

      @ Ma non esiste una Sala Stampa vaticana?
      Una breve dichiarazione della Sala Stampa sarebbe bastata a fugare ogni dubbio.
      Suggerisco ai professionals PR importati dagli States:
      Se si accettano dimissioni di XY, si dice che si sono accettate le dimissioni di XY.
      Se XY viene rimosso d’ufficio, si dice che XY é stato rimosso d’ufficio e per quali ragioni.
      E’ poi comune buona educazione e bon ton da persone civili, che sembra essersi dileguato oggigiorno nella pampa argentina, informarne l’interessato PRIMA dell’annuncio alla stampa.
      Ma sembra che il Satrapo ami guazzare nella confusione
      e nell’ambiguitá, disprezzando il consiglio evangelico del si si no no.
      Chissà chi é allora il suo Maestro?

    • Pier Luigi Tossani ha detto:

      impossibile tout court

  • Dante ha detto:

    Un sito di informazione filippino riporta quanto detto dal vescovo dimissionario interrogato sull’argomento e cioè che, pur non dichiarando i motivi della rinuncia, conferma di aver già in precedenza inviato le sue dimissioni. Cosa che, sinceramente, mi sembra abbastanza plausibile data la contestuale nomina del successore.
    Personalmente ritengo che le cause siano da cercarsi soprattutto nella disputa degli scorsi anni sulle presunte apparizioni di Lipa, che il vescovo Arguelles ha sempre difeso e sostenuto come autentiche, mentre già nel 1951 Pio XII le aveva ritenute non soprannaturali e aveva intimato la diocesi e le persone coinvolte di distruggere le relative immagini e fermare le pratiche devozionali. La scontro è stato tale che lo scorso anno la Congregazione per la Dottrina della Fede ha dovuto inviare una lettera formale al vescovo dichiarando nulle e invalide le sue decisioni in merito alla veridicità delle apparizioni. Mi sembra un argomento decisamente valido e sufficiente per presentare le proprie dimissioni (di per sé avrebbe potuto essere sufficiente anche per una rimozione del vescovo, dato che ha esplicitamente negato e violato un pronunciamento pontificio).
    Che poi a Roma questo vescovo non piacesse particolarmente per tanti altri motivi ci può stare, ma certo anche lui si è messo d’impegno per andarsele a cercare.

    • raffaele ha detto:

      Quante parole dette a sproposito contro il papa e le sue decisioni. Tosatti caro capito le cause delle dimissioni? Chieda almeno scusa

      • Ira Divina ha detto:

        Senta Raffaele, il signor Tosatti non ha mai preteso di offrirci la verità assoluta e quando deve correggere qualcosa di ciò che ha riportato lo fa con tutta umiltà. Qui ci vengono riportate notizie che in corso d’opera ( del tempo, per capirci) vengono aggiornate e corrette se necessario. Ma lei e un certo Marco sopratutto, siete caratterizzati da un’arrogante impertinenza e saccenza da far impallidire anche Bergoglio!!!

      • wp_7512482 ha detto:

        Gentile Raffaele, se le cause di cui parla il sig. Dante sono quelle reali, ed esaustive, tanto meglio. Ma che ci fosse un problema con la protezione ai FFI non me lo sono inventato; me l’ha detto una persona, interna al Vaticano, particolarmente ostile ai FFI. E che quindi ho ritenuto, e ancora ritengo, degna di fede. E nulla impedisce che il problema di mons. Arguelles fosse duplice. E’ ovvio a chiunque però che se ci fosse chiarezza e trasparenza, in questi casi, e in molti altri, si fugherebbe la possibilità di interpretazioni divergenti. Non sembra anche a Lei?

        • Dante ha detto:

          Il motivo principale della rimozione del vescovo filippino si riferisce esclusivamente alle presunte apparizioni mariane sconfessate già da Pio XII. Il presule più volte era stato ammonito dalla congregazione per la dottrina della fede ma non ha rispettato le disposizioni. Doveva già essere cacciato da tempo

          • G. Gervasi ha detto:

            @ Dante
            Non condivido affatto la Sua opinione sul “motivo principale della rimozione [aha!] del vescovo filippino”.
            Veda il mio posting del 04.02.17/11:30 a.m. indirizzato
            al Sig. Raffaele e presenti una contro argomentazione.

      • G. Gervasi ha detto:

        @ raffaele
        Il fatto che l’Arcivescovo filippino abbia presentato le sue dimissioni non ci dice assolutamente nulla sulle cause di tali dimissioni.
        Che Lei le abbia capite d’intuito, come per rivelatione celeste ad personam Raphaelis, é qualcosa che lascia noi, comuni mortali, la cui logica ha sempre insegnato che la domanda “an sit” e la domanda “quid sit” sono due paia di scarpe del tutto diverse, che rispondere alla domanda SE CI SIA qualcosa non implica la risposta alla domanda CHE COSA SIA tale cosa, e la dichiarazione del fatto che qualcosa sia avvenuto non implica la dichiarazione delle di lui cause, del tutto stupiti.
        Circa le cause delle dimissioni, e , importantissimo circa la modalità delle dismissioni, non si vá al di la di pure supposizioni.
        (1) Prima di tutto, circa la modalità delle dimissioni:
        Basta una letterina della Segreteria di Stato a un dato Vescovo, che gli comunichi che il Santo Padre desidera le sue dimissioni, per provocare quest’ultime.
        Poiché, se il Vescovo le rifiutasse, verrebbe rimosso d’ufficio: una soluzione meno elegante della prima.
        (2) Circa le ragioni per cui, o per invito papale o per ragioni personali, un vescovo offre le sue dimissioni,
        si può a questo punto solo speculare.
        (3) (a) Che sia la vexata quaestio delle apparizioni appare improbabile, poichè queste “querelle” risale addirittura agli anni 50 sotto il felice regno del Sommo Pontefice Pio XII. Perché allora le dimissioni solo oggi?
        (b) Che sia l’ammonizione vaticana dell’anno scorso appare anche improbabile, perchè allora l’Arcivescovo non ha presentato le sue dimissioni l’anno scorso?
        (4) La concomitanza temporale, nella catena causa-effetto é importantissima.
        E la concomitanza temporale in questo caso punta tutta alla connessione tra la “quaestio” FFI, diventata in questi giorni di nuovo virulenta, e quella che io considero la rimozione del Vescovo filippino (ossia le dimissioni richieste).
        Questo caso, inoltre, offre analogie innegabili con la rimozione (dimissioni richieste) del Vescovo di Albenga-Imperia, anche lui sulla soglia del pensionamento, e anche lui protettore nella sua diocesi dei frati
        dei FFI e dei loro esuli.
        L’atteggiamento dei due Vescovi verso gli FFI pare in ambedue i casi essere la ragione dominante per la loro rimozione “ad nutum Satrapi”.
        Perché, poi, non lasciarli andare in pace in pensione?
        Per punirli e perché ciò sia di ammonimento ad altri vescovi che volessero in qualche modo agire in favore
        dei FFI.
        (5) Quindi, Signor Raffaele, per che cosa il dott. Tosatti dovrebbe scusarsi? Per non aver additato le cause che ancora nessuno conosce?
        O per aver cercato di dare una spiegazione intelligente e al momento la più plausibile, la cui plausibilità al momento nessuno, neanche Lei, può contestare?
        (6) Le suggerisco quindi di presentare le Sue scuse
        al dott. Tosatti per la sua richiesa immotivata ed impertinente, sottolineando che neanche Lei puó
        compiere il miracolo di “capire” cause che al momento nessuno al di fuori degli attori immediati, neanche Lei, quindi, “conosce”. E se Lei ci vuol far credere di aver compiuto questo miracolo, é un ciarlatano.
        (6) Si tratta di suggerire ai gentili lettori la connessione logica dei fatti più verosimile al momento.
        Questo ha fatto egregiamente il dott. Tosatti, secondo
        il mio umile parere. Per questo non deve scusarsi con nessuno.
        La benedico con sovrabbondanza di misericorda … ah già, e di tenerezza!

  • Luigi ha detto:

    Ho letto abbastanza (da quando è scoppiato il caso, ormai anni fa) su questi fatti. E ci si capisce sempre meno.

    Posso assicurare che lo sconcerto che c’è stato subito dall’inizio ha continuato a crescere proporzionalmente alla mancanza di risposte adeguate, specialmente da parte delle numerosissime persone, conoscenti e gli stessi familiari, che conoscevano questi religiosi e chiedevano giustizia e spiegazioni.

    Mi ricordo in particolare un certo figuro di inquisitore (tal padre Fidenzio Volpi che mi pare sia pure passato ad altra vita…anche la Provvidenza a volte perde le staffe) dai toni e dai modi alquanto scostanti (nei suoi documenti ufficiali disponibili).

    Sicuramente erano in rotta di collisione con una certa visione di chiesa che oggi va per la maggiore.

    Certamente erano legati alla tradizione, e preferivano officiare la Messa “di sempre”, ma anche quella nella forma postconciliare. Ma forse è solo un pretesto…

    Ricordo il giovane e brillante teologo padre Serafino Lanzetta (noto per le sue posizioni critiche verso il CVII) che è stato esiliato oltralpe, ad esempio.

    La celebre accusa del “non sentire cum Ecclesia”, che vuol dire tutto e nulla…

  • Ira Divina ha detto:

    Il metodo delle peggiori dittature e’ quello di denigrare e mettere alla gogna il soggetto da eliminare secretando tutto e senza dare ragione di nulla: “parola di Satrapo!”. Vi garantisco che questo è il metodo di Bergoglio e dei suoi gerarchi che in parte già hanno occupato le stanze del potere. Se quella parte di Chiesa ancora sana e fedele a Cristo non farà qualcosa per impedire al fumo di Satana di soffocare le verità della fede e dei suoi più autentici testimoni, allora intravedo un tempo di dura persecuzione e di martyria!

  • rosa roccaforte ha detto:

    Suora prima, professionista poi…
    Purtroppo molti giovani credono che la vocazione al sacerdozio o alla vita monastica sia fare
    l’ assistente sociale, oppure pensano di risolverei propri problemi paicologici in un seminario o in un Ordine religioso. Quando capiscono che la vita al servizio del Sognore è tutt’un’altra cosa, se ne escono, e danno la colpa all’Ordine o alla Chiesa tutta.

    • Katia ha detto:

      Professionista lo era prima.

    • Katia ha detto:

      Questo di Rosa, è un esempio di cosa vuole dire giudicare senza conoscere; ha giudicato una persona della quale non sa assolutamente nulla, apriori, questo è il famoso pregiudizio, utilizzando le poche informazioni date, non per cercare di conoscere meglio la verità, ma semplicemente per sostenere le proprie idee.
      Neanch’io giudico il commissariamento, dico solo che non ho strumenti, conoscenze e competenze tali da potermi pronunciare.

      • G. Gervasi ha detto:

        @ Katia
        Ormai in qualsiasi paese civile non si fa il processo a qualcuno senza prima confrontarli con i capi d’accusa. Le pare?
        Per quanto riguarda i FFI, ramo maschile e femminile, questo non é avvenuto. Fatto basilare che non richiede
        conoscenze specialistiche per essere constatato … e condannato.
        Giá nell’istruttoria e poi durante il processo stesso all’accusato sono date le più ampie garanzie di presentare fatti a suo discarico ed a servirsi di ogni possibilità offerta dal codice per difendersi.
        Inoltre non viene loro proibito severamente di esprimersi davanti a chiunque, in specie davanti ai giornalisti ed alla televisione.
        Nella “causa” FFI, ramo maschile e femminile, non soltanto ció non é avvenuto e non avviene, ma le autorità vaticane competenti hanno fatto di tutto per impedire che i FFI si potessero rivolgere al tribunale ecclesiatico competente (la Segnatura Apostolica), per far valere i prori diritti.
        Di che giochetto si tratta? Basta mettere a calce ai loro decreti (iniqui) la noticina che il Santo Padre ha approvato tale decreto. Questo preclude ai disgraziati accusati la possibilità di appellarsi ad un tribunale ecclesiastico, persino il supremo, appunto la Segnatura Apostolica.
        Questa é una negazione esplicita del “due process”.
        Si lascia in campo del diritto e si entra nel campo dell’arbitrio. Non la legge vale, ma l’ “ordre de mufti”, il quale in questi giorni sembra particolarmente agguerrito ed i suoi colpi di coda sono particolarmente velenosi. Sí, parlo del Vicario di Cristo, del “dolce Cristo in terra” e del suo procedere per nulla dolce, tenero o misericorsioso – balle! – e particolarmente vergognoso.
        Non il diritto ma l’arbitrio, la violenza, la costrizione,
        pressioni psicologiche inaudite e persino l’uso obbligato di psicofarmaci sono stati i mezzi del Vaticano e del suo commissario P. Volpi per raggiungere i suoi fini finora inconfessati e probabilmente inconfessabili nei riguardi di questo infelice ordine.
        La cui colpa sarà un eccesso di fede e di pietà: già un fatto da far imbestialire i modernisti di ogni razza e fare scattare la repressione più violenta, più arbitraria e più vergognosa.
        Un’osservazione finale:
        Mentre i conventi dei/delle FFI erano pieni di vocazioni, i conventi di ordini alla moda VatII si svuotano, privi di vocazioni invecchiano e muoiono. Gli immobili diventano ostelli, Hotel o centri sociali di qualche genere, vengono venduti o svenduti perchè sono vuoti.
        Il papa dice di essere addoloratissimo della situazione, ma non ne chiede la causa. Come tutti i modernisti, non si pone la domanda: ma come mai Diocesi moderniste sono in crisi, i loro seminari praticamente vuoti, i fedeli abbandonano in frotte la Chiesa, e invece Diocesi e istituti attaccati alla tradizione, che io combatto all’ultimo sangue, fioriscono, hanno vocazioni, con fedeli che curano la pratica religiosa etc?
        Perché allora io, il “dolce Cristo in terra”, li perseguito?
        Il fatto é, che dopo il VATII ció che non deve essere, cioé l’assenza di quella fioritura meravigliosa della fede e della Chiesa promessa dal Concilio e mai avventua, anzi sostituita da un decadimento pauroso, semplicemente non può essere, e se c’é, lo si distrugge.
        La ferocia, poi, e l’arbitrarietà di come si procede nell’opera distruttiva, lasciano tutti gli osservatori a bocca aperta, che si chiedono: ma per chi stà lavorando il papa e il Vaticano, per Dio o per Satana?
        Purtroppo siamo arrivati a questo punto.
        Quanto alla sua amica: qualsiasi persona, specialmente se già adulta e con esperienza professionale, che entra in un ordine religioso qualsiasi ed entra nella fase del noviziato, avrà d’apprima questa impressione dell’indottrinamento e magari della setta. Queste impressioni si dileguano se si entra nella logica di una vita dedicata completamente a Dio e nella spiritualità caratteristica dell’ordine scelto. Alcuni non riescono a compiere questo passo e abbandonano l’ordine.
        Pensavano di avere una vocazione, che poi alla prova dei fatti si é rivelata fasulla.
        Coloro che hanno un senso di giustizia e di fairness
        non cercano di scaricare la colpa dell’essere “falliti”
        in questo loro progetto di vita sull’ordine stesso e di dipingerlo in colori truci per aggiudicarsi le simpatie degli amici e conoscenti.
        Questo modo di pensare e di agire, anzi, é precisamente la controprova che il Signore non li aveva chiamati a questa vita (“vocazione”) in primo luogo.
        E loro, con buona pace, dovrebbero rasserenarsi e dirsi semplicemente: “non era per mé”, concentrandosi a fare del bene nella loro situazione attuale di vita.
        Queste ricriminazioni, quindi, sono spesso meccanismi a livello psicologico o addirittura psicoanalitico per ristabilire l’autostima: non proprio un metodo pulito
        dal punto di vista, come detto sopra, della giustizia e della fairness.
        Altra cosa sarebbe, naturalmente, quando nel convento si siano trovate situazioni oggettive di peccato e di mala condotta, come lo scandalo della curia generalizia dei carmelitani a Roma, che però dal Vaticano é stato trattato con i guanti di velluto e con tutti i riguardi
        trattandosi di una materia “sí delicata”.
        Né commissariamento, né celle d’isolamento per gli accusati, ne psicofarmaci e divieto di parola, etc.etc.
        Già: il mondo ama i suoi, perché gli appartengono.
        Parola di Cristo!

        • Giuseppe ha detto:

          Vero…

        • Katia ha detto:

          Lei sta giudicando. Ha già dato ragione ad una delle parti, senza sapere, ripeto senza sapere!
          Esprima pareri, dubbi, perplessità, speranze, non sentenze con tanto di infallibilità che non riconoscendo al Papa tantomeno riconosca a se stesso.

        • Raffaele G. ha detto:

          @ G. Gervasi
          “Già: il mondo ama i suoi, perché gli appartengono.
          Parola di Cristo!”
          Verissimo! Talmente semplice cime criterio che tantissimi preti lo rifuggono…. meglio nascondere la testa sotto la sabbia!

          • G. Gervasi ha detto:

            @ Raffaele
            Rifuggire il mondo non vuol dire nascondere la testa sotto la sabbia, ma, come insegnao i padri dall’antichità a oggi, vuol dire valutare realisticamente la capacità del mondo, in senso biblico, di dominare, corrompere e condurre alla perdizione le anime che si aprono ingenuamente a lui, offrendogli la loro amicizia, pensando magari di poterlo convertire invece di essere convertiti da lui, come di fatti avviene.
            Ricordiamo la parola terribile di Gesú: “non prego per il mondo” (Jo 17,9).
            I preti ingenui, come nel sessantotto si aprirono pieni di entusiasmo e di stupidità a Marx, per poi esserne amaramente delusi, così si aprono con VatII e nel periodo posteriore, incoraggiati in queste aperture pericolosissime dal buonismo ingenuo di Giovanni XXIII e dei fautori di VATII, con i risultati catastrofici per la Chiesa che sono sotto gli occhi di tutti.
            Decadenza teologica, liturgica, ascetica e disciplinare: preti pedofili, vescovi omosessuali praticanti, abati di famosi monasteri che conducono una vita di lusso, di sesso e di droga, parroci che organizzano orgie sessuali invitando addirittura i confratelli a prenderne parte, membri del capitolo generale di un ordine famoso per gli illustri santi
            che ha donato alla Chiesa, che si ritrovano la sera
            nei giardini di Villa Borghese ed invitano i loro amanti a trascorrere le ore notturne, certo non in preghiera e penitenza, addirittura nella curia generalizia.
            Ossia, si nota una diffusione del decadimento morale e della spudoratezza nel trasgredire ogni norma, che può essere solo di origine satanica, autore cioé il “principe di questo mondo”, a cui gli acclesiastici
            alla moda ammiccano cretinamente, inconsci del pericolo gravissimo in cui incorrono ed in cui tristemente sprofondano.
            Naturalmente, esempi isolati di preti viziosi ci sono stati anche prima, probabilmente sempre.
            Ma lquello che impressiona é la a spudoratezza attuale nel peccare pubblicamente e la mondanizzazione sfacciata di parte del clero, del tutto nuova e terrificante.
            La Chiesa si é aperta al mondo e questo ha invaso la Chiesa con una violenza sopraffatrice inaudita e sottile, da cui i padri ci hanno sempre messo in guardia, avvisi e precauzioni che in vista della debolezza della natura umana e della sua inclinazione al peccare erano sapientissimi e frutto di un’esperienza millenaria acquisita nella cura d’anime.
            Per i preti odierni alla moda e vescovi cialtroni VATII tutto questo é ormai vecchiume dd cui liberare la Chiesa, con gli effetti disastrosi di tanta insipienza che ormai tutti possono constatare e dolorosamente deplorare.
            “Siate semplici come le colombe e prudenti come i serpenti” disse Gesú. VATII e postdromi ci hanno insegnato ad essere semplici come colombe, che stupidamente ammiccando al serpente, gli si offrono come cibo prelibato.
            E la prudenza viene invocata ormai principalmente quando si tratta di trovare scappatoie per gli adulteri nel loro stranissimo desiderio di ricevere il corpo santissimo del Signore.
            Ma il discorso si fá lungo, quindi lasciamo perdere.

        • Raffaele G. ha detto:

          “Il fatto é, che dopo il VATII ció che non deve essere, cioé l’assenza di quella fioritura meravigliosa della fede e della Chiesa promessa dal Concilio e mai avventua, anzi sostituita da un decadimento pauroso, semplicemente non può essere, e se c’é, lo si distrugge.”
          Condivido in pieno!

        • Pier Luigi Tossani ha detto:

          mi stavo leggendo tutti i commenti un per uno, e il tuo è quello che porta gli argomenti convincenti. Vaticano dispotico e totalitario. Ma non praevalebunt.

      • Francesco ha detto:

        Lei Katia, afferma di non giudicare, ma da quello che scrive dimostra il contrario, perché invece non studi la storia dei FFI, forse le cose le appariranno leggermente diverse da come pensa, inoltre alcuni/e pensano di fare una “professione di fede” arrivando spesso a fare “della Fede una professione”, vedere ad esempio la famigerata suora Lucia Caran.

  • Giuseppe Marson ha detto:

    Anche io non conosco la situazione per cui mi astengo dal dare un giudizio complessivo sulle limitazioni al fondatore dell’ordine e a quelli a lui fedeli, ma se è vero ciò che ho letto, mi pare di una violenza inaudita e gratuita, togliere dal collo o dal petto, la medaglia della Madonna Miracolosa, che senso ha ?
    Anche perché la totale appartenenza alla Madonna, nessuno la può togliere dal cuore per cui è stato fatto ritengo un gesto inutile ed offensivo, che nulla aggiunge al commissariamento in atto.
    Se invece si tratta di persone che si vogliono condannare per apostasia che utilizzano l’immagine della Madre della Chiesa per dissacrarla, ispirati e ispirate dal principe della menzogna , se di questo si tratta ed è cosa molto grave, portino al più presto le prove .
    Personalmente mi auguro, spero e sono portato a credere che non siano persone asservite al demonio e che possano riavere quel segno per il loro carisma di totale appartenenza a Maria Mater Misericordiae,
    Se questo gesto è stato realmente fatto gli autori ne risponderanno direttamente alla Beata Vergine a prescindere dal fatto che le accuse a Padre Manelli siano giuste o meno.

  • Cesare Baronio ha detto:

    A ben vedere, c’è un inquietante parallelo offertoci dalla storia. Martin Lutero ottenne la diffusione dell’eresia grazie all’appoggio dei principi tedeschi, sfruttando le loro brame sui beni ecclesiastici; anche oggi vi è chi, per rendere irreversibili le deviazioni conciliari, pare ricorrere agli stessi mezzi, ottenendo l’appoggio dei principi ansiosi di metter le mani sul patrimonio degli Ordini religiosi. Ma sia chiaro che la finalità ultima è la distruzione della Chiesa, mentre la cupidigia per il danaro è solo uno dei mezzi atti a conseguirla. Ieri furono le terre delle abbazie e le rendite delle diocesi, oggi sono i beni immobili dei Francescani o dell’Ordine di Malta.

    http://opportuneimportune.blogspot.it/2017/02/il-tributo-allidolo-conciliare-glosse.html

  • Katia ha detto:

    Conosco personalmente una stimata professionista, divenuta suora e uscita poi dall’ordine delle francescane dell’immacolata, che mi ha detto: “Sembrava di essere in una setta”. Mi ha detto anche molte altre cose, che preferisco non riportare.
    Eviterei quindi di giudicare senza conoscere.

  • Mary ha detto:

    Paolo Giuseppe, la Fede cristiana non ha mai mirato ai soldi, se lo fa, non è fede cristiana.

    • G. Gervasi ha detto:

      @ Mary
      …. non si parla della Fede, Signora, bensì di clero e fedeli.
      E specialmente coloro sono attratti ai soldi, che non li hanno mai guadagnati nella vita con il proprio lavoro.
      A coloro che che si lamentano, che senza il favoloso tesoro di Padre Mannelli é difficile sbarcare il lunario, suggerirei di intensificare, da buoni francescani, la santa pratica della questua.
      Ammirando poi la maestria del francescano Carballo, come responsabile dell’ordine in Spagna, come pure dei cappuccini d’Italia al tempo di Padre Pio, nel polverizzare i milioni donati loro nel corso degli anni dai fedeli ….
      Bé, Carballo non é stato dimosso per evidente incapacità, com’era di dovere, ma é stato promosso dal Satrapo e chiamato in Vaticano con nomina arcivescovile alla Congregazione per i religiosi, da dove infierisce come Fenice ringiovanita dal fuoco della disfatta assieme al caota brasileiro Joao de Aziz de cacao maramao, sull’infelice ordine dei FFI.
      Ci sarebbe proprio da sbellicarsi dalle risate, se poi lo stesso Satrapo non avesse rimosso l’arcivescovo filippino che, lui sí davvero misericordioso, ha offerto ospitalità ai fugitivi dalla persecuzione dell’ordine e dato loro la possibilità di svolgere attività di apostolato, negata loro dai satrapi romani.
      Una rimozione poi effettuata senza alcun stile e decenza, con la brutalità e rozzezza tipica del Satrapo e del suo circolo magico.
      Chiesa della tenerezza e della misericordia?
      Balle solenni! E chi ci casca ancora é un cretino!

  • Giovanni ha detto:

    Si diceva che la Chiesa di Francesco (si chiama così adesso) non fosse interessata ai soldi. A quanto pare non è così.

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Per quanto riguarda il vescovo filippino, mi sovviene la fine del generale Rommel accusato di tramare contro Hitler: lo hanno suicidato.

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Non entro nel merito della vicenda perchè non la conosco anche se i modi, i silenzi, le ambiguità (parola questa che ormai permea tutto il Vaticano) mi lasciano perplesso. Tuttavia qualcosa si comincia a capire: i soldini in ballo sembrano tanti e fanno gola a tanti. Pensavo che la fede cristiana mirasse all’aldilà e invece, almeno in questo caso, mira all’aldiqua.

    • Alessandro ha detto:

      Grazie a chi? Ma grazie a Braz de Aviz e grazie a Carballo sotto il cui superiorato i frati minori si sono trovati col sedere scoperto. Encomiabile capacità di governo quella di Carballo. Non c’è che dire. Voluto in quel posto dal misericordioso vdr.

  • Mary ha detto:

    Con tutto il rispetto per chi ci soffre davvero, ma a questo punto a me viene da ridere.
    Non si rende conto (l’autore di questa confusione) che si sta tirando da solo la zampa sui piedi?