MISSIONARIO IN TIBET AL PAPA. PROSELITISMO? MI HAI MANDATO QUI A CONVERTIRE PAGANI, ERETICI, SCISMATICI.

31 Ottobre 2016 Pubblicato da

adelante

Marco Tosatti

Il sito Adelante la Fe  pubblica una lettera che un missionario in Oriente avrebbe spedito al Pontefice dalla sua missione sull’Himalaya, il 5 ottobre 2016. E’ una lettera piuttosto lunga, che vi consigliamo di leggere nell’originale spagnolo, ma di cui ci sembra comunque riportare alcuni brani perché toccano temi caldi, anche oggi, nel giorno della visita in Svezia: conversione, missione, e “proselitismo”, che sembra essere in questo periodo all’attenzione del Pontefice regnante.

“Essendo in missione per grazia di Dio nella cordigliera dell’Himalaya e sul punto di celebrare quattro anni della mia Ordinazione Sacerdotale, mi appresto a scriverLe questa lettera, che rendo pubblica perché il suo contenuto riveste il medesimo carattere”, scrive padre Federico Juan, S.E..

Essendo stato inviato missionario in Estremo Oriente, scrive il religioso (“un’enorme grazia celeste per me con la mia anima di peccatore”) da tempo però “il mio spirito soffre di una desolazione estrema nel leggere le ripetute invettive di Sua Santità contro quello che in modo peggiorativo e senza distinguo chiama proselitismo. E particolare dolore mi ha causato aver letto che il Vicario di Cristo, senza chiarire il senso, abbia detto che ‘il proselitismo è una solenne sciocchezza’, e che ‘non ha senso’. Si potrebbe dire che sia frutto, questa frase, di una trascrizione infedele da parte di un giornalista ateo, ma la sua pubblicazione sulla pagina ufficiale della Santa Sede rende nulla questa difesa ipotetica”.

Continua così, la lettera del missionario. “E’ cresciuta la mia angoscia quando Sua Santità ha chiesto retoricamente: ‘Vado a convincere qualcuno perché si faccia cattolico?’, per rispondere dopo: ‘No, no, no’. (Videomessaggio per la festa di San Gaetano). Questa tripla negazione del Papa attuale mi ha riportato alla memoria quella del primo”.

Padre Fernando ricorda che la Santa Madre Chiesa, per mezzo dei superiori religiosi, e “anche per mezzo di Sua Santità – che, di persona, mi ha comandato di andare missionario in Estremo Oriente”, lo ha inviato in terre lontane per evangelizzarle.

“Non ho ricevuto nessun mandato come assistente sociale, come soccorritore di emergenze, alfabetizzatore, distributore di polenta o dialogatore seriale; ma fui inviato dal Padre celeste e dalla Santa Chiesa come banditore della Santa Fede cattolica, per cercare di guadagnare a Cristo il maggior numero di anime, predicando opportune e inopportune”.

Il missionario dice di essere felice di “impegnarsi sino alla morte per conquistare alla Chiesa cattolica il maggior numero possibile di anime”, sicuro che così giungano al Paradiso, e convinto che questo lavoro “diffondere la Chiesa di Dio nelle terre del paganesimo, dell’eresia e dell’idolatria è una santissima opera di misericordia”, superiore a tutti i benefici corporali o temporali prodigabili. L’esempio che lo ispira è quello di San Francesco Saverio, gesuita come il Pontefice.

“In spagnolo si può ben dire che è proprio il dio incarnato che, di persona, ci ha mandati a proselitizzare tutte le genti….e se qualcuno simpliciter pensa che il proselitismo sia una sciocchezza, solennemente replicheremmo che la sapienza di Dio e follia per il mondo”.

Il missionario si sente spinto a “manifestare il profondo malessere che invade la mia anima nel constatare le sue reiterate condanne di quell’operare che Sua Santità definisce con il termine socialmente odioso di proselitismo”. Il termine in spagnolo è estremamente ambiguo, e può essere impiegato per definire manovre vili e nello stesso tempo il sacrificio apostolico dei missionari “che si consumano e muoiono per convertire pagani, eretici e scismatici all’unica vera Chiesa”. Il religioso ricorda alcuni testi famosi delle missioni, in cui il termine viene usato in senso positivo. Ma soffre quando vede che il Pontefice “omette di segnalare” il senso buono: “questa omissione è dolorosissima per il mio spirito, perché se non si chiarisce il valore ulteriore, è quasi obbligatorio interpretare queste condanne papali come rimproveri fulminanti al lavoro di ogni missionario, incluso il sottoscritto, che osi fare quello per cui è stato inviato dalla Chiesa stessa, e cioè la conversione degli infedeli”.

“Baciando i Suoi degnissimi piedi” padre Federico chiede al Pontefice una benedizione, e che questa lettera lo spinga a “chiarire il senso delle Sue dichiarazioni, e perciò a rivendicare l’importanza e l’urgenza di lavorare senza sosta per la conversione alla Fede cattolica di tutti i pagani, eretici e scismatici”.



Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa”. 

Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.


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23 commenti

  • Giuseppe Marson ha detto:

    Caro Tosatti, sono orgoglioso di avere spazio in questo suo blog. Non ho la pretesa di rispondere a qualche commento letto ma ritengo che cia solo un modo per essere testimoni della Verità: Cristo, che si ama e a cui si appartiene , è quello della Comunione che la festa di ieri di tutti i Santi ci ha ricordato.Comunione con Cristo nella S. Chiesa Cattolica, questo è il metodo della dichiarazione di Fedeltà al Magistero sul Matrimonio questo è il metodo del missionario che bacia i piedi al Santo Padre
    Anche io le due o tre volte che mi sono espresso su questo blog ho manifestato senza esitazioni le mie critiche al Papa
    Sia per i suoi metodi sia per le aperture e mi auguro per il bene della Santa Chiesa che ci siano meno silenzi, alcuni davvero imbarazzanti, che ci siano sempre più persone come lei Tosatti ed altri che oltre a pregare per il Papa lo Spirito Santo,gli dicano e diano testimonianza che l’amore alla Verità a cui si appartiene va approfondita e non,con molta presunzione, sviluppata e cambiata. Come a volte le parole del Papa colpevolmente poco chiare e interpretabili, come in A.L. inducono a fare e il suo ultimo post è uno dei tanti esempi che si possono fare delle false e menzognere aperture che si vorrebbero fare.
    Pero’ trovo sterile discutere sulla legittimità della elezione di Papà Francesco e trovo profondamente sbagliato pensare a lui come un antipapa o peggio ancora anticristo. In primo luogo Cristo ha detto sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo in più ci ha dato la caparra lo Spirito Santo e nemmeno Lui è assente. È ‘ vero, occorre anche quella virtù che lei Tosatti applica per rimanere fedelmente umile lavoratore della vigna del Signore Gesù : l’ upomone’.
    Chiudo questo lungo commento, mi scuso per questo, citando Romani 8, 28 “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”
    Invito a leggere su il sito del Timone la testimonianza del ragazzo senza braccia e gambe che me l’ ha ricordata.

  • natan ha detto:

    carissimo Tosatti, lei è una voce libera. Ma quanto pensa di rimanere tale. Presto si dovrà allinearsi pena l’ extra omnes già avuto da altri suoi colleghi…..In questa Chiesa misericordiosa trovano posto tutti ….. ma dagli steccati stanno uscendo un bel po di pecore madri…..le chiese sempre più vuote e nelle università è scomparso il confronto. Non c’è più nulla per cui discutere. Solo aria fritta. E se lo dicano docenti anche atei che rimpiangono Benedetto siamo alla fine di tutto. Hanno creato un mostro di immagini ma nella sostanza hanno eletto il nulla. Ed il nulla è anticamera della notte… presto avremo quel resto ci cui parlavano Paolo VI e Benedetto XVI, mentre agli entusiasti uomini di Bergoglio non rimarra che guardarsi smarriti e come la Maddalena diranno”hanno portto via il mio Signore e non so dove lo hanno deposto”. Ma lo hanno deposto loro.

  • Simone ha detto:

    Voi state male, molto male. Andatevi a farvi curare da uno bravo.

  • Piero MASINI ha detto:

    Sto leggendo quello che hanno fatto al beato Newman in Inghilterra i Cattolici non i Presbiteriani. Il pensiero filosofico corrente e vincente è il relativismo su tutto quanto di più grande abbiamo avuto, Gesù il figlio di Dio. Come si fa a dire che non dobbiamo portare la Parola, il Verbum ai nostri fratelli. Le cose sono due o il Cristo non è Dio ed allora è iniquo e privo di senso portare il suo verbo ai nostri amici o è Il figlio di Dio dovremmo farci uccidere per non impegnarci a farlo conoscere

  • Andrea ha detto:

    Ho chiamato Fidel invece di Federico. Scusa

  • Andrea ha detto:

    Doloroso che un missionario “al fronte” si senta rimproverato dal papa per la sua missione. Ma ha equivocato: Francesco contrappone proselitismo a missione che è proprio ciò che intende valorizzare e che fa con la sua profonda testimonianza cristiana. Caro padre Fidel tu che sei in un luogo impervio sai che si aderisce a Cristo solo con un atto personale di libertà. Che può avvenire solo per la bellezza della testimonianza di chi ti sta vicino. È questo “caso serio” che intende il papa quando dice che il proselitismo, cioè una forzatura a convertire, è una sciocchezza. Buon “lavoro”.

    • francesco ha detto:

      Davvero strano che ogni volta si debba chiarire ciò che questo papa intendeva dire. Il si,si o no,no non è nel suo spirito, spirito perfettamente contrario allo Spirito Santo.

  • Cesare ha detto:

    Lo stile di scrittura del prete giovane è del tutto implausibile. O la lettera è falsa e costruita o il prete è un lefebvriano, e io apprezzo enormemente i lefebvriani, ma si tratta una voce sola, una voce unica, non indicativa di uno stato d’animo più allargato. Una lettera che significa poco e che può far poco per cambiare l’andazzo del papa.

    • giulia ha detto:

      Il commento sullo stile di scrittura del prete sì che non ha senso, almeno si spiegassero le motivazioni invece di dire che è “implausibile”;la plausibilità certo non ha nulla a che fare col fatto che sia una unica voce…

      • Cesare ha detto:

        “Baciando i Suoi degnissimi piedi” le sembra una frase che possa venire in mente a un giovane prete, che non sia uno spostato tradizionalista ampolloso e devoto ai sacri pizzi? Davvero mandano sull’Himalaya giovani preti siffatti? Posso avere dei dubbi sulla realtà di questa lettera, che mi sembra falsa e costruita non so per quali scopi, pur essendo d’accordo sulla denuncia? Per finire: non con questi mezzucci ambigui si combatte la deriva in cui è lasciata la chiesa dai suoi pastori.

  • Gabriella Marconi ha detto:

    Questo grido di dolore dimostra che vi è tanto fuoco che cova sotto la cenere .io ho l’ impressione che a volte la chiesa sia una barca senza guida. Le parole di questo missionario devono farci ricordare tutti coloro che nel corso della storia sono morti annunciando il vangelo e che la chiesa non è solo sociale

  • Lucius ha detto:

    Il Vicario di N.Signore si deve attenere fedelmente agli insegnamenti del Vangelo,che deve trasmettere come Egli glieli ha affidati e come il Magistero della Chiesa di sempre lì ha interpretati.Non puo’ fare diversamente,se lo fa tradisce il suo mandato e noi non saremmo tenuti ad obbedirgli.Distogliere i missionari dal fare proselitismo,e’ lasciare i popoli nei loro errori col rischio di fare perdere le loro anime all’inferno.Ma la Gerarchia davanti a questa stortura di F1,per tacere di altre simili,cosa fa?Forse teme più’l’uomo che Dio?Che esempio per tutti noi!

  • Paolo Pantani ha detto:

    Bergoglio disse loro: “il proselitismo è una solenne sciocchezza” che “non ha senso”.
    Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. …” (Marco 16, 16-16).
    Censuratemi pure, ma Bergoglio non può essere il vicario di Cristo … sarà il vicario di qualcun altro!!!

  • giuseppe marson ha detto:

    Grazie Tosatti del suo per me prezioso lavoro, per i suoi articoli e per le testimonianze edificanti come quella proposta di Padre Federico .
    Padre Federico è sicuramente uno che ha smesso di
    ” puntellare l’impero” in un modo semplice: sta facendo il Cristianesimo perchè tutti possano incontrare Gesù.
    Che il Signore Gesù lo aiuti e lo sostenga sempre più. Possa anche io imparare da Padre Federico Juan ad essere testimone vero e non tiepido di Gesù Via Verità e Vita.

  • Lara Sherathon ha detto:

    Non avevo mai sentito un lamento così accorato.
    Quasi un figlio rinnegato dal padre.
    Posto che le argomentazioni del missionario sono leali e giuste ribadisco inascoltata che le “esternazioni” di Bergoglio suscitano confusione e smarrimento.

    • cosimo de matteis ha detto:

      Le “esternazioni” di Bergoglio creano confusione e smarrimento: è vero, verissimo. Per quel che è possibile e giusto cerchiamo di non “sparare” esclusivamente sul capo -che, ripeto, ha gravi responsabilità- perchè egli ha trovato la strada spianata da decenni di modernismo.
      In più, fermo restando le GRAVI colpe di Bergoglio, si consideri anche la corte che egli ha attorno a sè: nella Chiesa (ovvero nei Consacrati) e fuori dalla Chiesa (si pensi ai media ed ai giornalisti letteralmente genuflessi).

      E’ palese che Bergoglio si trova al culmine di un lungo cammino che tenacemente ed ostinatamente la massoneria ha compiuto dentro la Chiesa. A tal riguardo si vedano le tappe di questo cammino in questo impressionante articolo: https://ilbenevincera.wordpress.com/2016/01/13/rimozione-del-tabernacolo-la-chiesa-ubbidisce-agli-ordini-della-massoneria/

      Qui è descritto, passo dopo passo, quel cammino che purtroppo ha quasi sfigurato la Chiesa Cattolica. E che oggi Bergoglio porta solo a compimento (con responsabilità GRAVISSIME).

    • Enzo Galazzo ha detto:

      Apprezzo la rivoluzione tolemaica del Papa, che ha capovolto i ruoli delle periferie e della curia, e comprendo il pesantissimo fardello di problemi (pedofilia in primis) che è chiamato quotidianamente ad affrontare. Condivido però la delusione e lo sconforto del missionario per il significato negativo, neppure implicito, che il Papa ha riservato al termine “proselitismo”. Temo la ripresa del relativismo osteggiato da Benedetto XVI. Non è comunque la prima “uscita” a destare perplessità. Appena qualche mese fa il Papa giustificò il comportamento di chi, all’offesa della propria madre, reagisse con un pugno.

      • giorgio rapanelli ha detto:

        Il Bergoglio si sta dimostrando nei fatti un accolito di Satana. La veste bianca lo camuffa da agnello, ma le scarpe nere potrebbero essere un simbolo molto palese che egli non è più nella linea dei suoi Predecessori. Sarebbe qualcosa di nuovo. Come l’originazione “se un gay cerca Dio chi sono io per giudicarlo?”. Cristo e qualsiasi suo discepolo aggiungerebbe un “va’ e non peccare più”. Magari citandogli San Paolo che dice, tra gli altri peccatori, che gli omosessuali non andranno nel Regno di Dio. A meno che il Bergoglio, al pari di Lutero, non sia ammalato di un delirio di onnipotenza da sentirsi al di sopra delle rivelazioni di Dio.